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Italia desde fuera. La percezione dell'Italia nella cultura ispanica
Nel corso del 2011 numerose sono state le celebrazioni e le iniziative volte a commemorare l'unità d'Italia, di cui ricorreva il 150° anniversario. Inserendosi in una delicata congiuntura storica, politica, economica e sociale, l'occasione è stata propizia per avviare attente riflessioni non solo sul periodo risorgimentale, in cui si sono forgiati quegli ideali che hanno consentito al popolo italiano di unirsi faticosamente sotto un'unica bandiera, ma anche sulla fisionomia che il nostro Paese ha acquisito nel tempo, fino ai giorni nostri, in cui l'Italia - e con essa tutti gli stati membri dell'Unione Europea - è chiamata a ripensare un'identità nazionale che da un lato preservi il proprio patrimonio culturale e dall'altro favorisca il costituirsi di una nuova identità sovranazionale europea. Anche in quest'ottica è opportuno interrogarsi sul contributo offerto dalla cultura del nostro Paese e sulla percezione dell'Italia unita che si è venuta a creare in Europa e, più in generale, nel mondo. Il presente volume raccoglie una serie di saggi ispirati al tema dell'immagine dell'Italia in Spagna e Ispanoamerica: il doppio versante corrisponde al desiderio di offrire una pluralità di approcci che, pur accomunati dall'argomento, tendano a diversificarlo secondo una prospettiva che i linguisti definirebbero diatopica; e corrisponde anche alle due ""anime"""" dell'ispanismo dell'Università degli Studi di Napoli """"L'Orientale"""", nel cui seno nasce il progetto di questa pubblicazione."" -
Mentre vita tramonta. Versi e prose
Con questa raccolta in versi e prose, Paolo Cristiano, classe 1919, propone la sua ultima opera: trentasei composizioni poetiche brevi ed essenziali, alcune quasi in forma epigrammatica, cui si aggiungono alcune pagine di prosa, fitte di pensieri e ricordi. Una sorta di personalissimo zibaldone, cui seguono, in chiusura, nove liriche che, come segnala Robertomaria Siena nella sua nota introduttiva, propongono nel loro insieme ""l'assoluto della domanda"""". L'autore traccia in queste pagine un itinerario che ripercorre gli episodi e le riflessioni più importanti riguardanti la propria esistenza; eppure, la fragilità e le incertezze che paiono trasparire qui e lì sono solo apparenti: viene fuori, prepotente e ineluttabile, il vigoroso carattere di questo poeta, la forza e l'energia di una mente sempre vigile e lucida, lo sguardo, a volte disilluso ma comunque ironico, di chi tanto ha visto e tanto ha vissuto. Il leitmotiv della raccolta è efficacemente espresso dal titolo e, come scrive Nicola Terzulli nel suo commento di chiusura, pone il lettore di fronte a una sorta di riepilogo dei fondamenti della passione poetica di Cristiano, espressi in atteggiamento dilemmatico tra l'Essere e il Non Essere, vale a dire tra la vita e la morte, tra la positività del Tutto e la negatività del Nulla, lungo i cui estremi ha da sempre fluito tutta la ricchezza e versatilità del suo fare poetico e, a ben riflettere, la sua mordente speculazione intellettuale."" -
Dentro la stanza
Alcuni eventi della vita sono indelebili: segnano la nostra mente e non ci abbandonano. Può passare molto tempo, ma loro sono lì, e capita di fermarsi, come ipnotizzati, a fissare il vuoto e continuare a guardarsi dentro. Goffredo è diventato un uomo. Passo dopo passo ha superato i ricordi ormai lontani, fino a credere di essersi liberato di un'infanzia difficile. Qualche volta si volta indietro col pensiero, ma il presente, suo figlio, la sua famiglia, rappresentano la vita da percorrere, il futuro. Poi all'improvviso tutto ritorna, e quella flebile sensazione di aver lasciato tutto alle spalle viene spazzata via da una notizia che lo coglie di sorpresa. Un motivo di giustizia lo condurrà verso i luoghi del passato. Un processo risveglierà in lui la voglia di tornare alle origini per sperare che la storia abbia finalmente un epilogo diverso. Il viaggio è molto di più: un flashback, il contatto con la sua terra, l'incontro con chi ha segretamente amato. Il viaggio è l'occasione per ricordare gli amici, le avventure e i giochi, ma anche per fare i conti con i propri incubi, pensando a sua sorella, a quell'uomo e alle violenze silenziose incise sul suo corpo. -
Guarda giù per la strada
Non è un romanzo, non è una serie di racconti. Sono cartelle uscite da una vecchia macchina da scrivere, da un computer andato in avaria, attraverso un portatile quasi nuovo. Erano finite lì, tra un pezzo e l'altro di cronaca e, a rileggerle, raccontano giorno dopo giorno, anno dopo anno, una quotidianità segnata da gioie, dolori, speranze, disillusioni. Giornalista lei, giornalista lui, cardiochirurgo pediatrico il figlio. Il racconto di un grande amore, di una coppia che ha diviso vita privata e lavoro nella stessa redazione. Poi la chiusura del giornale, la disoccupazione e le strade che professionalmente si dividono. Lui a Roma, lei a Napoli. La scommessa: ricominciare, rimettersi in gioco, poco più che trentenni, con un figlio di pochi mesi. Una vita vissuta nel fine settimana, tra Roma e Napoli, e le brevi vacanze al mare, come l'ultima, in quel fine aprile, a Maratea. Il cinque maggio lui è fulminato da un aneurisma cerebrale. Ha appena compiuto cinquant'anni. La cesura. Il coraggio di andare avanti, con un figlio che diventa adulto in fretta e brucia tutte le tappe, medico con lode a ventiquattro anni, specialista con lode a ventinove. Sullo sfondo Napoli, avvincente e predona, la difficile impresa di entrare nelle caste, giornalisti e medici, l'impossibile sfida di chi pensa che basti essere bravi perché gli si aprano le porte, senza accettare compravendite, scappando dai compromessi. In primo piano, la professione, il giornalismo, il mestiere più bello del mondo... -
Virtuosismi amorosi di un cuore debole
Salerno, fine anni Settanta. In una mattina non così diversa dalle altre, Andrea Dell'Amore si ritrova a dover fare i conti con l'impietoso riflesso che vede nello specchio. Andrea si sente smarrito, imprigionato in un involucro che npn gli consente di soddisfare i propri impulsi, costantemente risvegliati dalla bellezza delle donne che incrociano il suo cammino, e che rappresentano per l'uomo un amara e utopistica tentazione. Il cammino di Andrea si incrocia per la prima volta con quello di Cristina, una sciatta ma allo stesso tempo fascinosa studentessa, che rapisce la sua attenzione. La passione per questa donna segnerà il suo ineluttabile destino. Tra incontri piacevoli e mancate soddisfazioni, Andrea scoprirà lati oscuri della vita di Cristina. Queste scoperte però rappresenteranno per lui la sua condanna a morte. -
In cucina con Ciro Salatiello dalla prima colazione al dessert
Ciro Salatiello, executive chef responsabile di due strutture alberghiere e cuoco per un'importante squadra di calcio della serie A, ha selezionato e collezionato da ogni angolo del pianeta ricette del mondo alberghiero, raccogliendole accanto a quelle familiari, avvicinando e racchiudendo, in un'originale collezione gastronomica, culture e usi di paesi diversi. Si parte con la prima colazione, passando dal plumcake classico ai panini al latte, si continua con gli antipasti, gustando rose di salmone affumicato e parmigiana di melanzane in fiore, per arrivare ai più classici e originali primi, secondi e dessert. Non mancano, ovviamente, suggerimenti per i vini da abbinare a ogni piatto. La raccolta è rivolta non solo a un pubblico di professionisti, ma anche e soprattutto a gente comune, a sportivi o semplicemente ad appassionati di cucina. Il volume si conclude con le ricette delle mamme dei calciatori, che offrono un'affascinante panoramica delle cucine del mondo. -
Stefan Zweig deve morire
Stefan Zweig, uno degli intellettuali più eminenti e conosciuti in Europa, torna in Brasile nel 1940, dopo esservi stato solo di passaggio verso la metà degli anni Trenta, per fuggire al clima tempestoso instaurato dal nazismo in Europa. Prende casa a Petrópolis, una bella e fresca cittadina vicino Rio de Janeiro e qui, fra l'altro, scrive Brasile, paese del futuro. Nella notte fra il 22 e il 23 aprile 1942, subito dopo il Carnevale, Stefan e sua moglie Lotte vengono trovati morti, in casa, sul letto, l'uno accanto all'altra. A oggi ancora non è certo se si sia trattato di omicidio o suicidio. Il romanzo si apre con Zweig che racconta in prima persona l'ultimo giorno della sua vita e ne ripercorre le tappe principali, i momenti più importanti, la quotidianità, le letture, le conferenze per le Americhe, gli incontri. Nella seconda parte del romanzo, l'autore immagina, e quasi dimostra, come alla base della morte di Stefan ci sia una congiura di nazisti brasiliani di Petrópolis, i quali sanno in anticipo che non sarà fatta nessuna autopsia dopo la morte. Nell'ultimo capitolo, siamo ora nel 2000, l'azione si svolge in un'aula della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di San Paolo, dove due studiosi discutono della morte di Zweig e Lotte: perché i funerali sono stati fatti così in fretta? Perché non è stata fatta l'autopsia? Perché la morte dei due è stata così male indagata? -
Grillo nella rete
"Questo libro racconta una storia che parte da lontano. Circa un anno fa Antonello Di Mario e Anna Martini hanno iniziato a ricostruire la metamorfosi di Beppe Grillo, che dopo il successo artistico è diventato il punto di riferimento dell'opposizione politico-sociale in questo Paese. I due sono partiti dal decennio scorso fino ad arrivare ai giorni nostri. In questo percorso, partendo dalla suggestiva immagine dell'ex attore comico che dalla poltrona di casa commenta i risultati delle elezioni politiche a fine febbraio del 2013, gli autori compiono una ricostruzione analitica del passaggio di Grillo dalla fase dello spettacolo a quella prepolitica, fino all'entrata nel """"Palazzo"""" con una corposa rappresentanza di deputati e senatori nei due rami del Parlamento. Di Mario e Martini si sono serviti di fonti aperte, old e new media: agenzie di stampa, quotidiani, settimanali, trascrizioni di registrazioni radiotelevisive; poi, siti telematici, post da Facebook, cinguettii di Twitter, riferimenti a dirette in streaming. Insomma, un vero e proprio monitoraggio degli avvenimenti, diffusi attraverso le molteplici tecniche di stampa, un'azione specifica e capillare. Dottrina sulla comunicazione digitale e cronaca politica, che interagiscono in modo sinergico e complementare, rappresentate da più di 300 note esplicative e da una bibliografia di quasi 50 testi, di cui almeno un paio di difficile reperibilità."""" (Antonio Signorini). Prefazione di Pippo Baudo." -
Il muschio nasce a Sud
Matteo ha due anime. Ama la Storia e ama la danza, vive di entrambe. Non può farne a meno, lo legittimano e gli consentono di esistere. Ma proprio per questo si sente un paradosso, come il muschio che nasce a Sud. Matteo ha occhi neri e profondi come il mare. Ci scappa spesso lì. Quando ha paura, perché non sa cosa fare. Quando le strade che gli si parano davanti sembrano sabbie mobili e il domani ha colori scuri. Guarda quell'immensa distesa d'acqua e la respira. Si abbandona a essa e al suo vento. Si acceca di brezza. A un certo punto il contrasto fra le due anime diventa insopportabile e il commiato da un'adolescenza che sembrava poter procrastinare a oltranza diviene improrogabile. ""Il muschio nasce a Sud"""" è un romanzo di formazione atipico e doloroso. Ma anche il romanzo della scelta e della paura di scegliere. È la storia di chi deve imparare a ritrovare se stesso e ciò che è."" -
Articolo 5
"Articolo 5"""" è la storia di Toni, un giovane sacerdote campano assai amato dalla sua comunità che, negli anni terribili della Seconda guerra mondiale, pur afflitto da mille paure e insicurezze, decide di svestire gli abiti religiosi per andare incontro a un destino diverso, un destino che - come ci rivela il libro fin dalla sua prima pagina - ha la forma di un amore sincero e appassionato per una donna. La Grande Guerra però, che nel 1940 si fa, nel sud Italia, ogni giorno più cruenta e tragica, non farà che accentuare le difficoltà e i sensi di colpa di Toni che, sospeso fra cielo e terra, non smetterà mai di lottare per la sua fede e per il suo amore." -
Il mistero di Piazza Mercato
In una Napoli assolata, nella chiassosa Piazza Mercato - che aveva già visto l'esecuzione capitale di Corradino di Svevia e i germi della rivoluzione di Masaniello - fra ambulanti, pizzicagnoli, scarti di verdure, casse di legno marce e immancabili tarantelle, un importante esponente dell'aristocrazia napoletana, il conte Guglielmo Cavalcanti de Perlos, scompare nel nulla. Si vocifera che nell'ultimo periodo il ""giovin signore"""" - incallito donnaiolo, con dimora in Palazzo Cavalcanti di Chiaja - abbia perso la testa per Maria La Malva, moglie di Vincenzo il pescatore, con cui nei giorni precedenti la sparizione aveva intrattenuto una equivoca corrispondenza... Un amore ostacolato dalla differenza di classi; una feroce e spietata banda di briganti; mercanti e nobili in combutta per un posto al sole; un enigma da risolvere: sono questi gli ingredienti di un interessante romanzo storico tinto di giallo, rigoroso tanto nell'acuta ricostruzione e interpretazione degli eventi narrati che nella disamina intimista degli animi dei protagonisti."" -
Sono apparso alla mia donna
Che succede se la donna che ami più della tua stessa vita ti chiede di uccidere tuo padre? Brasile. Villaggio del nord-est, motel in riva al mare del Ceará. Presunto, un cinquantenne stempiato, in carne, con una marcata vocazione alla non azione, soffre di ""amore vertiginoso"""" nei confronti di Maria. Lui e il cialtronissimo socio Macio Pende fanno di mestiere gli impresari musicali. Importano vecchie e improbabili glorie canore italiane nella terra del samba. Maria è la sua donna. Molto più giovane di lui, gli è necessaria come l'aria che respira. Lei nasconde un segreto atroce: da bambina è stata violentata dal padre di Presunto, Vanni, ex showman televisivo italiano, già marito senza scrupoli della madre di Presunto e turpe amante della madre di Maria, una ballerina brasiliana. Entrambe le donne, morte di crepacuore. Maria chiede vendetta. Supplica Presunto di vendicarle, lei e le sue donne. Suo padre le ha umiliate e ferite a morte. Loro e chissà quante altre. Presunto sa di non avere scampo. Non può perdere Maria. Il solo pensiero lo annienta. Uccidere il padre diventerà la sua missione, ma anche la sua maledizione. Un viaggio andata e ritorno, tra mare, cielo e terra, tra spiagge brasiliane e strade italiane, attraverso motel, case e conventi, vedove, cantanti, preti, puttane e camionisti, tigri finte che sembrano vere e maiale spaventate, patologiche passioni e insanabili apatie, l'incombenza del tragico e il puntuale incidente della farsa."" -
Pane al PAN. Il mio pane quotidiano. Catalogo della mostra (Napoli, 15-30 novembre 2014)
"Molti sono gli artisti dello spettacolo che o per puro diletto o con dedizione professionale si dedicano alla pittura quasi come se la creatività espressa sul set o sul palcoscenico non bastasse a esaurire la propria fantasia e a colmare il proprio desiderio di esprimersi. È allora, non con sorpresa ma con rinnovata stima, che mi ritrovo a scrivere queste righe per un artista della nostra terra, Francesco Paolantoni, che quasi in linea con la sua vis comica, ha ideato e realizzato una serie di opere composte da molliche di pane, che è diventata, grazie alla partecipazione attiva di UNIPAN, anche un intervento di sensibilizzazione al consumo critico del nostro alimento principe, troppo spesso incautamente, o addirittura criminosamente, prodotto e distribuito in modo illegale, e quindi con potenziali rischi per la salute dei cittadini. Una scelta che racchiude, quindi, in sé un omaggio all'alimento per antonomasia e, al tempo stesso, nei soggetti raffigurati, al cinema, al teatro, a Napoli. I lavori esposti al PAN (e come altro potrebbe, allora, intitolarsi la mostra, se non Pane al Pan), composti con perizia e pazienza certosina, sembrano quasi rivelare ciò che di Paolantoni ci è caro e ci fa sorridere, la sua ironia, la """"tracciabilità"""" dei suoi riferimenti culturali, la sua inesauribile abilità nel """"giocare"""" con le cose serie per restituirne il lato più divertente; insomma, la capacità di """"vedere"""" oltre la realtà per apprezzare ciò che è dietro di essa..."""" (Nino Daniele)" -
Dentro la vita
"Il profumo del giallo oro del frumento; quello rosso delle ciliegie e quello ocra delle albicocche; il profumo verde chiaro, con il profumo verde scuro, interrotto a tratti dal bianco profumato delle praticelle e, lì dove c'era la villetta del commendatore, il profumo rosso spinoso delle rose..."""". È il mondo a colori che racconta Flora, la cui infanzia felice sarà brutalmente interrotta dal sopraggiungere nefasto e inesorabile della cecità - una grave retinopatia congenita, che riempirà gradualmente la sua vita di ombre - e da una violenza sessuale subita nel corso dell'adolescenza, che la farà scivolare in un baratro fatto di una doppia oscurità. Flora, consapevole del progressivo declino verso il buio, inizia così una spasmodica corsa contro il tempo, che la porterà ad accumulare quante più esperienze possibili prima di perdere completamente la vista: due figli, tre mariti, tante amiche, viaggi, sport, attività nel sociale, ma anche conviventi violenti e truffatori. Tutto in meno di venti anni. Un'ubriacatura di vita, che la porterà finanche a sfiorare la farmacodipendenza, in un viaggio - dall'eccesso alla redenzione - destinato a farsi ricordare. Prefazione di Esther Basile." -
La chiameremo Vita
Una storia ricca e appassionante, spietata e tenera, che si snoda, attraverso flashback, tra passato e presente, tra una Napoli metropolitana, in continuo movimento e trasformazione, magica e dolorosa, e un altrove che affonda le proprie radici nell'entroterra campano, a Roccaspina. Antonio Sodano, professore di Lettere e aspirante scrittore, si dibatte tra le pieghe di una relazione complicata con Serena, donna bella ma difficile, e un sentimento non ben definito per la sua migliore amica Laura. Il lento processo di evoluzione personale subirà un'accelerazione nel momento in cui ad Antonio verrà donato dalla zia Ester un manoscritto in cui sono contenuti gli appunti scritti dal nonno, il maresciallo Antonio Attanasio. La lettura delle pagine offrirà a Sodano l'opportunità di cominciare a scrivere un romanzo, portandolo inevitabilmente a fare i conti con i segreti e le burrascose vicende che hanno animato la sua famiglia... A fare da sfondo, il seducente mondo del vino. -
Mi ritorna in mente
Occhi che spiccano su pelli brunite dal sole, una lingua che taglia, una pancia che sobbalza allegra, una testa rassegnata che si reclina da un lato; movenze e bellezze che l'occhio curioso e umanamente partecipe di Teresa Viggiani scorge e cattura, come al di sotto di quella ""membrana opaca, inquinata, che spesso nasconde le bellezze dei fondali del golfo"""". Ritratti di un'umanità che vive or mai solo nel passato, in un bianco e nero da cartolina, e a cui la mano dell'autrice rida vita e colore attra verso deliziose pennellate. Rosinella, Concettina, zi' Piricco, don Antonio e fra Benigno, Angela, Proggiolone sono solo alcuni dei protagonisti di storie che """"superano l'accidente della morte e dell'oblio e sono ricordati quando il miracolo dell'arte li consegna come prototipi alla posterità""""; emblemi di saperi e mestieri fissati in un piccolo immaginario napoletano, personale e collettivo a un tempo, testimoni di una condivisione di gran lunga più profonda di quella dell'era dei social network, e di una società troppo facilmente liquidata come anacronistica, per valori oltre che per strumenti. Prefazione di Nicola De Blasi."" -
Il ricamo mortale
Una giornata come tante, nell'ambulatorio per extracomunitari dell'ospedale ""Loreto Mare"""". Orazio Niccoli, che ha fatto del suo lavoro una missione, si trova di fronte a un caso singolare: un mesotelioma pleurico in una ragazza di 28 anni, patologia insolita per quell'età, solitamente riscontrabile in chi è stato per lungo tempo esposto alle fibre di amianto. Poco più avanti, nel suo ufficio Roberto Andolfi, autorevole esperto sui rischi collegati proprio all'amianto, è in fibrillazione per l'imminente arrivo di Arthur Danson, massima autorità in materia di malattie professionali. Intanto, nell'hinterland partenopeo si consuma un delitto misterioso, destinato a suscitare grande clamore: il corpo senza vita del notaio Romano Contri, rampollo di una delle famiglie della Napoli che conta, viene ritrovato nella sua auto, sull'asse mediano, all'altezza dello svincolo per Aversa. II giornalista Lorenzo Grimaldi, pur tormentato da problemi familiari, si mette alla ricerca della verità, chiedendo aiuto alsuo vecchio maestro, il """"cane sciolto"""" Attico, al secolo Geremia Tolino, direttore del giornale """"Camera con vista"""" e custode di tanti segreti della capitale del Mezzogiorno. Sarà proprio Attico a collegare tra loro i vari fili intessuti da colui che ha ordito un raccapricciante ricamo, foriero di morte: il misterioso """"duca"""", personaggio spietato e senza scrupoli."" -
Mmamm ma. Storia di un attimo di vita in bianco e nero
Duecentoventuno bambini ebrei furono deportati da Roma ad Auschwitz e non fecero più ritorno a casa. Avevano meno di dieci anni; erano tutti colpevoli? Il più piccolo era appena nato e non ebbe neanche un nome... solo un attimo di vita in bianco e nero. Vivere, correre, giocare, duecentoventuno i bambini che non chiameranno mai più mmamm ma. ""Colpevoli"""" è la prima parola di questo libro, """"destino"""" l'ultima; eppure ogni parola è uno stimolo per un oceano indefinito di riflessioni. Un giorno, lontano da quell'orrore, un cuntastorie incontra un ebreo napoletano che con la sua famiglia vede cambiare il suo destino grazie alla disobbedienza civile e al coraggio dei napoletani; lo stesso coraggio che fece esplodere le Quattro Giornate. Quel bambino di un tempo consegna il ricordo di un'infanzia negata al cuntastorie e lo esorta a raccontare, a gridare i nomi, la storia di tutti quei bambini. E il cuntastorie mantiene la promessa: finché avrà fiato racconterà a tutti queste storie. Per farlo ha costruito questo racconto per tutti quei bambini, troppi, che ancora oggi sono privati dell'infanzia. Alla fine della lettura tutti troveranno per sempre un posto nel cuore del lettore. È un dovere raccontare... per non dimenticare. Per le generazioni future che hanno il diritto di sapere. Per chi nega che l'olocausto sia accaduto. Per ricordare quanti non sono più tornati. Età di lettura: da 10 anni."" -
Poesie e prediche di contestazione
Prediche e poesie. Un binomio solo apparentemente inconciliabile, che trova il suo farsi nella penna dell'autore, da sempre cultore delle tematiche afferenti letteratura e religione. Due poli attraverso cui tentare di raccontare e raccontarsi; in versi, certo, ma non solo. Perché, a ben guardare, l'intento sotteso delle une e delle altre è lo stesso, e richiama da vicino la latinità e la classicità più pura: Homo sum, humani nihil a me alienum puto, come ebbe a dire, per bocca di Cremète, Publio Terenzio Afro. ""Sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano"""". Ed è così che l'uccellino che muore stendendo le """"gambe"""" diventa immagine dell'uomo che soffre, gridando alla vita e bramando la vita; è così che la foglia agitata dal vento autunnale nell'anfratto ai piedi dell'albero ormai spoglio si fa aspirazione alla vita e alla libertà; e le nude pareti di una stanza divengono palpitanti di colori e di vita, se solo si hanno occhi per guardarle... Di contro, nel volumetto compaiono prediche di contestazione: contestazione in primis del sistema sclerotico in cui è costretto l'uomo moderno; quindi, contestatarie dell'avvilimento in cui è piombata la nostra società, in cui egoismi, personalismi e cattiverie hanno la meglio su aspirazioni e buoni sentimenti. Vari i modi e i toni, immutato l'afflato: quello che si rifa ai più alti valori della vita, già cantati in versi nella prima parte."" -
Storie sotto la luna
Ernesto è sempre stato un sognatore. Impiegato comunale a Treease, trascorre le sue giornate dividendosi tra un lavoro che ama, una moglie guardinga, spesso intrappolata nei problemi di gestione della casa, e gli amici di sempre. Affronta il tran tran quotidiano e le piccole e grandi sfide della vita con fede e serenità. Quando sente l'esigenza di staccare la spina, si rifugia nei ricordi e nei sogni: è in questo mondo ""altro"""", infatti, che sente di poter essere realmente se stesso. Pompei, I secolo d.C. Ettio appartiene alla famiglia dei Laruli. È un pretore che ha trovato la sua ragione di vita nell'incontro che lo ha legato indissolubilmente a Lavinia, la figlia del fornaio, l'unica in grado di leggergli dentro e liberarlo dalle angosce che attanagliano i suoi giorni e le sue notti. Cosa lega Ernesto a Ettio? E cosa hanno in comune la Roma imperiale cantata dai poeti e le stagioni che si susseguono tutte uguali in una cittadina assolala dell'hinterland partenopeo? Cosa accade quando la felicità sembra non appartenere più al quotidiano, ma stagliarsi inesorabilmente in un """"altrove"""" senza tempo? In un caleidoscopio di invenzioni narrative e con una girandola di personaggi ora commoventi, ora astiosi ora divertenti, Ernesto Limito costruisce un'architettura geometrica ricca di incastri e coincidenze. Complice la luna.""