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L'oro dei poveri. Racconti, bozzetti e poesie
"Quella che ci presenta Fioravante Meo è una raccolta di racconti, intramezzati da poesie, che mostrano al grande pubblico gli aspetti talora meno noti - ma non per questo meno veri o difficili - della vita popolare. Con una straordinaria delicatezza, Meo ci conduce per mano nelle case e nel cuore della povera gente, mostrandocene luci e ombre, ricchezze e miseria. I 'poveri' di Meo non sono, però - come pure ci si potrebbe aspettare - gli sconfìtti del mondo, tutt'altro; sarà proprio la loro forza d'animo e la speranza che muove ogni loro gesto a fare da snodo e filo conduttore delle storie che si dipanano pagina dopo pagina. Incarnando il motto latino vox populi, vox Dei, quest'opera si presenta, a ben vedere, come una raccolta di massime, eco e contraltare dei proverbi coniati dall'esperienza e dalla logica dei nostri avi.""""" -
Una disperata ricerca
Qual è la disperata ricerca cui è chiamato Claudio Fabbri? Ce la racconta, sdoganandola da finti buonismi e inflazionati cliché, con una lingua schietta e spregiudicata, Gianni Scudieri, alla sua seconda prova narrativa. Da quando è venuto al mondo, Claudio è tormentato da un disagio emotivo che lo fa sentire incompleto e lo porta a cercare nelle donne e nel sesso la soluzione ai suoi malesseri più profondi. Attraverso una ridda di donne sempre uguali e diverse e una miriade di rapporti occasionali, con in sottofondo il miglior rock degli anni Sessanta e Settanta, veniamo così condotti nella vita on the road del signor Fabbri, tra feste in casa, gonnelle e LP indimenticabili. Il binomio amore-musica corre lungo tutta la narrazione, come una scarica elettrica che alimenta le azioni e la vita del protagonista, che prova a vivere pienamente ogni attimo della sua esistenza, nel vano tentativo di raggiungere un appagamento - e un amore - difficili da conquistare. Da leggere avendo come soundtrack Woodstock. Music from the Original Soundtrack and More. -
I colori della vita
Ginevra rientra in casa dopo la scuola furiosa per l'ennesimo insuccesso. Ad attenderla, il vecchio nonno Leo. Lo stato di inquietudine in cui versa la ragazza rievoca in lui il ricordo della sua tormentata adolescenza: dal senso di frustrazione per l'inutilità della propria vita all'opportunità di scoprire il proprio talento che gli venne dall'incontro con un misterioso personaggio. In un lungo e appassionante flashback, veniamo così immersi nell'atmosfera e nei fumi dei caffè parigini, quando Montparnasse era tutto un fermento di anime e artisti: Degas, Picasso, Modigliani, Kandinskij, Kisling... Sono tutti lì, siedono tutti allo stesso tavolo. E c'è anche il nostro Leo Marchegiani, pittore dall'animo ribelle che, grazie alla sua arte - ma anche grazie a un prezioso e magico amuleto - è riuscito ad avere accesso a una delle scuole più prestigiose del Paese. Ma sarà quello stesso talento, indomito e straordinario, unito a uno stile di vita dissoluto, a trascinarlo nel volgere di poche lune fino all'accattonaggio. Intanto scoppia la Seconda guerra mondiale e, a seguito del suicido dell'amante Cloryne, Leo decide di arruolarsi. Fatto prigioniero, rientrerà a Parigi solo alla fine del conflitto; qui l'incontro con colei che sarebbe poi divenuta sua moglie: Elenoire, la nonna di Ginevra. -
Il pittore di ex voto
Ex voto suscepto, ""secondo la promessa fatta"""". È la formula che viene canonicamente apposta sugli oggetti offerti nei santuari per ringraziare il destinatario del dono - divinità pagane, Dio, la Madonna o un santo - per aver esaudito una preghiera. L'estensione del significato ha portato a designare con la stessa locuzione l'oggetto stesso dell'offerta, applicandola anche alle offerte votive del mondo antico dove, nei ripostigli e nelle favisse dei santuari, sono stati ritrovati un gran numero di ex voto. Fulvio, un matematico che si occupa di meteorologia, a distanza di anni dalla morte dei genitori, si ritrova fra le mani una lettera. È della segreteria del Santuario della Madonna di Montenero: il quadretto votivo inviato dalla madre come ringraziamento alla Madonna per aver salvato il figlio dall'incidente stradale in cui era stato coinvolto è stato esposto nella saletta degli ex voto. Fulvio decide così di recarsi a Livorno, con l'intento di riprendere il quadretto. È già di ritorno quando la sua auto si scontra con un'altra che viene in senso opposto. Ne uscirà nuovamente indenne, almeno nel corpo. Questo secondo incidente, però, lo costringerà a fare i conti con il passato e con tutte le sue convinzioni di uomo e scienziato, e a guardare le nuvole con occhi nuovi. La conoscenza come figura geometrica piana; il fascino dei numeri primi; la religione e la devozione; la fragilità dello spazio; l'etica come estetica; la negazione di qualsivoglia credenza sovrannaturale, in cui rintracciare piani superiori o interventi divini; il rifiuto dei vincoli spirituali; il paradosso di Cantor e il problema del """"piccolo Gauss""""; i detti socratici e l'arte come incontro col divino. Sono solo alcune delle traiettorie lungo cui ci si muove in questo visionario e concretissimo romanzo."" -
La mia vita. Senza parole
È il 2014 quando Antonio decide che la sua storia può - e deve - essere raccontata. La mette nero su bianco in un libro, che è stato un piccolo caso letterario. ""Ogni volta che chiudo gli occhi"""", il titolo. Racchiude i sogni e gli incubi di """"un leone nella gabbia della SLA"""", come lui stesso ama definirsi. All'indomani della pubblicazione molti ammalati iniziano a prendere contatto con lui per avere informazioni dirette da parte di chi ha già fatto un lungo percorso clinico - ma soprattutto umano. Antonio diventa un simbolo, un'icona dell'intolleranza verso i soprusi istituzionali, della lotta per i diritti degli ammalati, per la loro tutela e per l'acquisizione degli ausili che possono rendere vivibile una condizione umana che, dall'esterno, sembra di difficile comprensione e sopportazione. Oggi continua quotidianamente la propria missione all'interno dell'""""Aisla""""-""""Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica""""- promuovendo eventi, girando scuole, comuni, ospedali, piazze, sempre con un solo obiettivo: diffondere informazioni e raccogliere fondi per la ricerca. Questo libro è il suo diario, è la voce di chi non ha più voce. Questa è la cronaca di un viaggio a cui Antonio ha cercato e voluto dare un senso: per se stesso e per tutti gli ammalati di SLA."" -
L'ultimo contratto. Diario metalmeccanico
Un contratto realizzato tutti insieme ha senza dubbio una valenza politica superiore a quella dei contratti precedenti. È ciò che è accaduto ¡1 26 novembre 2016 in Confindustria, a Roma, tra Flm, Fiom, Uilm e Feder-meccanica-Assistal. Il biennio economico del 3 luglio 2001 e quello normativo del 7 maggio 2003 furono firmati solo da Firn e Uilm, insieme a Federmeccanica e Assistal, senza la Fiom. Iniziò una fase di divisioni tra i lavoratori nelle fabbriche, ma anche nell'opinione pubblica, e con reciproche accuse sui giornali. Si doveva stare per ore al telefono col proposito di spiegare ai cronisti, che dovevano pubblicare il giorno dopo un ""pezzo"""", le ragioni di una parte rispetto all'altra. La situazione si ricompose tra le tre sigle sindacali solo tre anni dopo, quando furono firmati unitariamente i rinnovi contrattuali di categoria del 19 gennaio 2006 e del 20 gennaio del 2008. In seguito tra i metalmeccanici si ripresentarono le avversità. Flm e Uilm firmarono le intese contrattuali del 16 ottobre 2009 e del 5 dicembre 2012; la Fiom no. Il 26 novembre 2016 è avvenuta l'ufficiale ricomposizione in ambito sindacale, con la sigla apposta da tutti e tre i sindacati sull'ultimo contratto di categoria. Molto è cambiato nel mondo dei metalmeccanici negli ultimi tre lustri. Ma il cambiamento è stato ancora più evidente rispetto a quanto accaduto negli anni Settanta. A quei tempi il movimento sindacale ebbe diversi meriti, come il superamento di divisioni pregresse e la nascita di nuovi movimenti di partecipazione e di decisione, dalle assemblee di fabbrica al sindacato dei consigli. Nel 1971 i sindacati metalmeccanici diedero vita alla Flm, la rappresentanza unitaria della categoria, mentre da parte imprenditoriale venne costituita Federmeccanica. Il contratto dei metalmeccanici, rinnovato nell'aprile del 1973, dopo sei mesi di trattative e 140 ore di sciopero pro-capite dichiarate, pose al centro dell'intesa l'inquadramento professionale e le 150 ore di permesso retribuito per il diritto allo studio, un fatto di assoluto rilievo per l'epoca. Dopo il riconoscimento legislativo dello Statuto dei Lavoratori, avvenuto quattro anni prima, ancora una volta l'operaio veniva inquadrato essenzialmente come persona e come cittadino sul luogo di lavoro. In quegli anni, caratterizzati dalla crisi petrolifera, nella fabbrica si determinò un'ampia concezione dei diritti che coinvolse anche realtà sociali e istituzionali."" -
Le indemoniate. Racconti fantastici di Tommaso Campanella al cardinale Richelieu
Questo è un racconto vero e fantastico insieme. Che in mezzo a lampi di diavoli e luci chiarificanti di angeli, muovendo da Stilo a Parigi, da Soriano Calabro a Loudun, à la manière de une sarabande, corre lungo un filo ininterrotto di parole, lesto come un fiume, sfioccandosi in rivoli e rivoletti, snocciolandosi minuziosamente come i grani di un rosario, riferendo di donne religiose e aristocratiche, nobili e borghesi, ricche e povere, analfabete e popolane. A divulgare notizia dei fatti e delle cose e a tenere col fiato sospeso, mentre una nana di corte cerca di carpire magie e malefici, è un frate domenicano, appassionato di astrologia e arti occulte. Nato a Stilo, in Calabria, nel 1568, e giunto alla corte di Luigi XIII a Parigi, Tommaso Campanella, il domenicano che tiene avvinti col suo dire, è qui che muore, nel 1639, tra dèmoni e stregoni, medici ed esorcisti, monache recluse e curati dissotterrati, vicari bruciati e bimbi nati da illeciti amplessi, donne possedute dal diavolo e teatrali enfatiche simulatrici. -
Giordano Bruno torna a casa
"L'anelito alla pace, di Dio e dell'uomo, ci riporta in noi superando le derive e le frammentarietà alle quali l'esistenza sovente è esposta. I prati erbosi della pace divina, le sorgenti alle quali ci abbeveriamo sono sostanza ed essenza della vita divina dell'essere che dinamicamente e continuamente si evolve e nella quale siamo immessi. Di fronte alla cieca violenza del potere riluce la testimonianza di Giordano Bruno, che nel suo coraggio saldo proclama la co-appartenenza dell'umanità all'immenso della vita infinita. II suo tornare a casa è quello di ogni uomo che, nella ricerca inesauribile del senso dell'esistenza e nel trovarlo, annuncia l'unione inscindibile del divino e dell'umano. Antonio Maione proietta unitari i fili dell'esperienza nella novità permanente del presente-futuro, nella morbidezza dell'ascolto e nella proposta di un'esistenza altra, alimentata dal soffio dello Spirito che riprende in sé la fenomenicità e la installa nell'eterno."""" (Giuseppe D'Alessandro)" -
Crescere nel racconto: Elena Fortún e Ana María Matute
Attraverso l'analisi del rapporto esistente tra scrittura e infanzia nella narrativa breve di due autrici del '900 — Elena Fortún (Madrid, 1886-1952) e Ana María Matute (Barcellona, 1926-2014) —, il volume intende fornire uno studio sistematico delle forme e delle funzioni del racconto contemporaneo spagnolo per e sull'infanzia, mostrando il valore letterario dei testi, prima ancora che la valenza pedagogica generalmente associata alla scrittura ""infantile""""."" -
Verso la felicità. Prospettive ermeneutiche e antropologiche
L'idea di raccogliere questi dodici scritti incentrati sulla riflessione intorno al concetto di felicità nasce da alcuni interrogativi sulla particolare congiuntura storica che stiamo vivendo: le guerre, le violenze, le disuguaglianze sociali, la precarietà, il terrorismo, le violazioni dei diritti umani e, non ultima, l'incapacità delle politiche nazionali e sovra-nazionali di fornire risposte o intraprendere cammini virtuosi, costituiscono il punto di partenza di alcune considerazioni sulla legittima aspirazione dell'individuo a raggiungere la felicità personale. Ogni epoca della storia umana è segnata dal tentativo di definire l'idea di felicità, individuata ora nella buona sorte, nella prosperità, nell'accumulo di beni, ora nella libertà, nella pienezza dell'anima e nell'armonia tra lo spirito e il corpo, così come tra l'io e il mondo. Il soggetto contemporaneo appare quanto mai intrappolato in una dimensione labirintica in cui la consapevolezza della vulnerabilità umana non trova conforto in alcuna certezza riparatrice; né tantomeno sfocia in una netta determinazione a porre fine a comportamenti egoistici che tendono a perpetuare uno statu quo che, difendendo interessi particolari, ignora il benessere collettivo. È proprio il conflitto tra la dimensione individuale e quella collettiva della felicità che qui si vuole indagare: c'è ancora spazio per la felicità dell'io in un mondo che sembra reggersi sulla sopraffazione e l'ingiustizia? -
Le fave di Babilonia
L'integrazione in un paese straniero richiede un processo lento e faticoso. L'impulso alla sopravvivenza, il desiderio di andare avanti ad ogni costo e ricominciare cozzano spesso contro il richiamo d'un passato che non muore. Tutto quello che si è lasciato dietro di sé, famiglie e amicizie, urla e desidera essere ascoltato. La scrittura, come qualunque altra forma creativa, permette di dipanare i fili d'una memoria con cui il presente s'intreccia inestricabilmente. ""Le fave di Babilonia"""" nasce da questo doppio bisogno: andare avanti e allo stesso tempo dare una voce ai propri cari. Sono brevi schizzi, che, come abbozzi d'una scultura, tratteggiano un ricordo, un episodio che testimoniano non solo del destino ancora vivo e sanguinante di chi l'ha vissuto in prima persona, ma della difficile vita d'un popolo, quello iracheno, piegato ed umiliato dalla dittatura, dalle guerre intestine e dall'occupazione. Chi scrive è un'intellettuale, un'artista, una donna ch'è stata a contatto con le menti più brillanti del proprio paese e non solo. Nel quotidiano, sempre sul filo del rasoio, la gioia semplice per un piatto di fave o per un tè iracheno assume allora un valore eroico, di resistenza alla crudeltà, alla barbarie. L'esilio diventa più sopportabile, la memoria ha un potere salvifico. I ricordi sono incisi non solo nell'anima, ma anche nel corpo, nella carne. La sofferenza finisce per travolgere l'intero essere. Una malattia devastante colpisce l'autrice e la lotta ricomincia, un nuovo fronte si apre e lei viene chiamata alla resistenza. Ne viene fuori il ritratto d'una figura coraggiosa, una donna indomita, che non s'arrende di fronte a nulla e a nessuno, nemmeno al Na'ib Saddam Hussein, il Dittatore. Fino al punto da telefonargli e dirgli apertamente in faccia quello che pensa."" -
In onore di Pallade. La Propalladia di Torres Naharro per Ferrante D'Avalos e Vittoria Colonna. Ediz. bilingue
Uscita dai torchi di Ioam Pasqueto de Sallo nel marzo del 1517 e dedicata a una delle più celebri ed eroiche figure dell'Italia dei primi decenni del Cinquecento, Ferdinando Francesco d'Avalos, II marchese di Pescara, la Propalladia è un insieme di opere teatrali e poetiche di Bartolomé de Torres Naharro e vanta il primato di essere stato il primo libro a stampa pubblicato a Napoli in lingua spagnola. Insigne monumento del teatro profano del Rinascimento europeo, il volume rappresenta una testimonianza tangibile delle sensibilità letterarie e performative della nobiltà ispano-napoletana del primo Cinquecento così come del dinamico e fruttifero plurilinguismo che, in continuità con l'epoca aragonese, caratterizza la Napoli spagnola di Carlo, il futuro imperatore. La Propalladia, nella lunga e feconda stagione dell'editoria partenopea in lingua castigliana durante i due secoli in cui il Regno di Napoli formò parte della Corona di Spagna (1503-1707), è, indiscutibilmente, uno dei capolavori della serie (oltre 200 opere di diversi generi e consistenza fino ad ora identificati), sia per la novità e forza delle commedie che la costituiscono, sia per la straordinaria ricchezza e creatività espressiva che caratterizza la lingua del poeta di Extremadura. Abbracciando prospettive scientifiche plurali, i saggi che costituiscono il volume In onore di Pallade perlustrano, con sguardi incrociati, da una parte, il nuovo contesto politico-culturale, artistico ed editoriale partenopeo che generò la Propalladia, (quello dell'avvento del regno di Carlo) dall'altra, aspetti della poetica di Torres Naharro in rapporto con la tradizione lirica e teatrale del primo Rinascimento ispanico; altri contributi gettano nuova luce sulle relazioni tra il poeta e i suoi mecenati tra Roma e Napoli, sulla complessa tradizione testuale della Propalladia, sui suoi legami con gli ambienti dell'umanesimo partenopeo, romano e parigino del primo Cinquecento, sui suoi rapporti con la musica. Le illustrazioni che corredano il presente volume appoggiano le varie ricerche, mostrando la forza propulsiva dei primi decenni del Cinquecento partenopeo, il ruolo politico-culturale internazionale di Napoli, lo splendore della nobiltà protagonista di questa prima stagione della Napoli carolina (Ferdinando Francesco d'Avalos, sua moglie Vittoria Colonna, il viceré Raimundo Cardona, i feudatari Fabrizio Colonna e Belisario Acquaviva). -
Tedesco. Dizionario e guida alla conversazione
Ideato espressamente per chi viaggia all'estero, questo manuale di conversazione, completo di dizionario, chiaro e di facile uso, è indispensabile per esprimersi e cavarsela in ogni situazione. Comprende: frasi di uso comune raggruppate in 70 sezioni tematiche, ordinate alfabeticamente; trascrizione fonetica semplice e pratica e regole fondamentali della grammatica; in ogni sezione, preziosi consigli indispensabili per il viaggio; 1800 vocaboli italiani, con relativa traduzione; 4000 vocaboli stranieri tradotti. -
Dizionario dei nomi
Ogni nome racchiude in sé segreti e misteri, e in qualche modo sintetizza la personalità e le attitudini del suo ""titolare"""". Questo dizionario passa in rassegna centinaia di nomi, dai più comuni a quelli meno consueti, inclusi molti nomi stranieri: di ciascuno l'autore annota l'origine etimologica e l'onomastico, oltre ad accennare ai più salienti riferimenti storici o leggendari. In appendice, infine, duemila nomi di Santi tratti dal Martirologio Romano, con l'indicazione dei giorni loro dedicati."" -
Partire è un po' giocare. Giochi da viaggio
Questo volume, creato da uno specialista come Pietro Gorini (autore di Sarabanda e del Grande Gioco dell'Oca), è un compagno di viaggi insostituibile, oltre che intelligente e divertente. Una raccolta di circa 90 giochi studiati (alcuni inventati di sana pianta) per il viaggio e suddivisi a seconda dell'occasione e... del mezzo di trasporto. Con ""Partire è un po' giocare"""" nella valigia o nello zaino, arrivare sarà l'ultimo pensiero!"" -
Tutti i giochi portano al mare. Giochi per le vacanze
Pietro Gorini ci propone circa 90 giochi tra i più spassosi da disputare sulla spiaggia, davanti al mare o... in acqua! Una raccolta imperdibile che annovera, oltre agli ""evergreen"""", anche alcune invenzioni ideate appositamente per questo volume."" -
Feng shui dell'amore. L'armonia dell'oriente nel rapporto di coppia
Il Feng Shui, ovvero l'arte dell'ubicazione armonica, non consiglia soltanto come disporre il proprio arredamento in sintonia con i principi energetici della terra e del cosmo, ma suggerisce anche come consolidare l'armonia sentimentale e l'intesa sessuale della coppia all'interno delle pareti domestiche, esaltando l'energia vitale, il chi, e neutralizzando le negatività (sha). In questo volume gli insegnamenti del Feng Shui relativi all'amore vengono spiegati ai lettori in modo chiaro e semplice, accompagnati da esaurienti cenni di astrologia cinese: ogni segno a sua volta descritto nel dettaglio e analizzato in combinazione con gli altri sotto il profilo della compatibilità. -
Ritratti
Ricchissimi di illustrazioni e redatti con uno stile chiaro e conciso, questo volumi suggerisce preziosi consigli, utili non solo ai principianti ma anche ai più esperti. Il volume propone numerosi esercizi ideati da esperti maestri che spiegano passo passo il loro lavoro. Ogni esercizio comprende, oltre alla foto del soggetto da dipingere e a un testo introduttivo, una tabella dei materiali necessari e, soprattutto, una sequenza di fotografie commentate che illustrano le varie fasi di realizzazione. -
Diamo i numeri. Giochi e indovinelli per scoprire che 4 + 4 non sempre fa otto...
Se per Pitagora i numeri erano una cosa seria, poco meno che sacri, per Pietro Gorini sono soprattutto divertenti. Per rendersene conto, basta avventurarsi da soli o in compagnia, per una valida alternativa al solito Trivial - tra gli indovinelli e i problemi numerici più appassionanti mai creati, da Archimede ai giorni nostri. -
La cannabis. Proprietà, storia, impieghi, folklore
Intorno alla pianta della cannabis, dalla quale si ricavano sia l'hashish sia la marijuana, si svolge ormai da decenni un vivace dibattito culturale e scientifico, al quale si accompagna un indefesso interesse del legislatore: in tutto il mondo, i derivati psicoattivi della pianta sono oggi vietati come sostanze illegali, sanzionati penalmente e amministrativamente. Questo volume, redatto secondo un'ottica antiproibizionista ma estremamente limpido anche nell'esporre le motivazioni contrarie, riunisce in sé il più vasto e diversificato numero di informazioni oggi reperibili in Italia sull'argomento, mettendo a disposizione dei lettori un'ampia panoramica in materia di: storia, botanica, biochimica, tecnica, folklore, gastronomia, legislazione.