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Giardini di Puglia. Paesaggi storici fra natura e artificio fra utile e diletto. Ediz. illustrata
"La storia dell'arte dei giardini è molto spesso quella degli esempi più eccellenti oppure delle regioni - come Lazio e Toscana - con una forte tradizione in questo campo, mentre restano sottovalutate regioni """"periferiche"""" come la Puglia. Da qui l'esigenza di intraprendere la nostra ricerca per aggiungere un tassello importante, che dia visibilità a questa regione del Sud dove i confini fra giardino e paesaggio - e basterebbe leggere le testimonianze dei viaggiatori del Sette e dell'Ottocento - sono da sempre molto labili. Nel volume sono presi in esame i """"deliziosi orti"""" del Principe di Taranto, i giardini dei palazzi baronali, i recinti claustrali, i giardini urbani e quelli di masserie. Il capitolo sulla """"scuola agraria"""" pugliese consente di riscoprire una trattatistica settecentesca che collega la tradizione del giardino alle pratiche agricole; emerge così la figura del religioso celestino Vincenzo Corrado, autore di trattati sui piaceri del cibo e del """"vivere in villa"""", nonché della poco nota Fisiologia degli agrumi.""""" -
Leali o ribelli. La Chiesa del sud e l'unità d'Italia
In questi scritti di Bruno Pellegrino degli anni '70 del secolo scorso, riproposti in un unico volume dal Dipartimento di Studi storici dal Medioevo all'età contemporanea dell'Ateneo salentino, ogni pagina è saldamente ancorata ad una ricchezza di interessanti fonti inedite di diversa natura individuate dallo studioso con occhio esperto presso l'Archivio Segreto Vaticano, l'Archivio Centrale dello Stato, l'Archivio di Stato di Napoli, il Museo Centrale del Risorgimento, l'Archivum Generale Ordinis Praedicatorum in Roma, l'archivio della famiglia Caputi. Forte di tale mole documentaria l'autore consente al lettore di cogliere dal vivo non solo lo scontro, spesso drammatico e in alcuni momenti violento, tra governanti, da un lato, e vescovi, dall'altro, tenuti per giuramento ad essere ""borbonici"""", leali verso la dinastia al tramonto e verso il Pontefice, ma anche la sincera ed appassionata contemporanea adesione - in nome del Vangelo - al processo unitario di una parte non trascurabile del medio e basso clero meridionale ed in particolare di un esponente della stessa gerarchia ecclesiastica, il vescovo Michele Caputi, ribelli agli occhi della Santa Sede.."" -
Michele Saponaro. Cinquant'anni dopo. Atti del Convegno internazionale di studi (San Cesario di lecce, 25-26 marzo 2020)
Il presente volume raccoglie gli Atti di un Convegno internazionale di studi dedicato a Michele Saponaro (San Cesario di Lecce, 1885 - Milano, 1959) in occasione del cinquantesimo anniversario della morte. Nel corso del Convegno tutti gli aspetti della multiforme attività letteraria dello scrittore, sviluppatasi nell'arco cronologico di oltre mezzo secolo, sono stati sottoposti a un rigoroso esame critico da parte degli studiosi che vi hanno partecipato. Al narratore, autore di romanzi di grande successo e di varie raccolte di novelle, apprezzato dalla critica dell'epoca ma escluso successivamente dal canone letterario novecentesco, sono state rivolte le attenzioni maggiori. Sono emerse così alcune importanti acquisizioni critiche che offrono una nuova immagine dell'opera di Saponaro, definitivamente sottratto a quella discutibile categoria di narrativa ""d'intrattenimento"""" o """"di consumo"""" in cui era stato affrettatamente confinato. Egli si è rivelato invece uno scrittore che ha saputo dialogare col suo tempo confrontandosi con i maggiori romanzieri della fine dell'Ottocento e del primo Novecento: dai veristi a d'Annunzio, da Bontempelli a Pirandello, oltre che con gli esponenti del cosiddetto """"romanzo blu"""", come Guido da Verona e Lucio d'Ambra."" -
Parafrasi nella sesta satira di Giuvenale
Nel vivace milieu culturale della Venezia cinquecentesca si distingue Lodovico Dolce (Venezia 1508-1568), vera e propria figura di poliedrico poligrafo-redattore-revisore, che nell'arco della sua vita lavorativa - ben 36 anni - affida alle stampe 358 titoli tra opere originali, curatele e volgarizzamenti, con l'intento di permettere a un ampio bacino di utenti di accostarsi alla lettura di testi letterari e di promuovere nuove conoscenze e competenze. Con il volgarizzamento della ""Parafrasi nella sesta satira di Giuvenale"""" del 1538, egli, se da una parte sperimenta, con risultati apprezzabili, il nuovo codice linguistico letterario promosso da Pietro Bembo, dall'altra diffonde un testo classico che ritiene dilettevole, ma anche di giovamento morale per i lettori."" -
I «libretti popolari» a stampa. Storia, diffusione e caratteristiche di un «genere»
Il file rouge che lega le parti del presente lavoro è rappresentato dai ""libretti popolari"""" a stampa, veicoli efficacissimi di una forma di sapere semplice ed elementare. A partire dalla rivoluzionaria invenzione dell'ars artificialiter scribendi essi infatti hanno portato in lungo e in largo nella penisola storie ricche di temi e motivi diversi, riadattandosi in maniera proteiforme all'ascolto nelle pubbliche piazze. Nelle mani del popolo, spesso esautorati del loro nobile ruolo di portatori di ataviche memorie letterarie, questi documenti, stampati alla svelta da tipografi noncuranti di abbellirli con i crismi di una stampa troppo elegante, hanno assolto ai piú disparati utilizzi: sono diventati involucri per alimenti, sono stati usati come ventagli d'estate, e ancor peggio per appiccare il fuoco. Dobbiamo attendere il XIX secolo postunitario per assistere al verificarsi di una intensa attività di raccolta di """"libretti popolari"""" spronata, senza dubbio, dall'eredità trasmessa dai principi romantici volti a dimostrare che il neonato concetto di nazione discende dalla poesia fresca e spontanea del popolo, non da quella colta e artificiosa."" -
Luoghi, lingue, contatto. Italiano, dialetti e francoprovenzale in Puglia
Lo studio, realizzato in una prospettiva terraciniana dei rapporti fra punto linguistico e area di appartenenza, dà conto della complessità del repertorio delle comunità francoprovenzali di Faeto e Celle di San Vito, in provincia di Foggia. Attraverso l'analisi di dati raccolti sul campo si esaminano i diversi microrepertori, il rapporto fra propagazioni di fatti linguistici nuovi e reazioni conservative dei sistemi rispetto ad un'area sociolinguisticamente dominante. Nella sezione sociolinguistica si pongono in evidenza gli usi, gli atteggiamenti e le competenze dichiarate dai parlanti; nella sezione linguistica si esaminano alcune parti del sistema. Per il lessico sono stati considerati i gradi di competenza di una serie di voci, per la morfosintassi si sono studiati gli usi della negazione, del futuro, della perifrasi progressiva, del verbo dovere che presentano forti cedimenti verso le lingue più prestigiose. -
La basilica di Santa Maria a Pugliano in Ercolano
Nel presentare questo nuovo volume sulla Basilica di Santa Maria a Pugliano in Ercolano intendo esprimere la mia gratitudine al prof. Giovanni Guida che con una ricerca di cinque anni, effettuata con una frequenza continua presso gli archivi storici di Napoli ha portato alla ribalta nomi e persone che hanno resa bella e piena di mistico fascino la chiesa, che esprime la fede cristiana del nostro popolo ercolanese e l'amore di tutta la città a Maria, Madre, Maestra e Regina di questa nostra cara terra. Tra questi nomi non posso non citare il nome di Dionisio Lazzari e la sua notevole presenza. -
Vite tra tenute
"La vita preesiste alla pagina, in questo libro, significativamente, ambiguamente, allusivamente titolato """"Vite tra tenute"""". I """"tra tenuti"""", ma è meglio dire i trattenuti, si raccontano, e raccontano il carcere. Si passa, dunque, dalla letteratura sul carcere alla letteratura del carcere. C'è un guadagno di storia, di verità, di etica, di virile umanesimo, come può solo avvenire quando la testimonianza è diretta. ed è testimonianza collettiva su una comune condizione di vita carceraria. Descritta. ragionata e sollevata dalla sua incombente minaccia alla discruzione di ogni umanità attraverso una sovrana ironia, che desta l'urto tra le belle parole e la realtà infingarda. C'è il romanzo, c'è il saggio in questo libro multanime, scandito, capitolo dopo capitolo, dalla citazione di Uomini Illustri che illustrano il fallimento della cultura: nulla di ciò che essa ha predicato, è stato praticato. E c'è il ravvivamento della battaglia meridionalista contro l'orda cinica che assume il Mezzogiorno come pretesto ed alibi per tutte le ginnastiche destro-sinistra intese alla demolizione dello Stato di diritto. Un alito di pensiero puro emana da questo libro dal carcere, scritto in carcere, dai carcerati. E non è fuor d'opera dirlo. Poichè il carcere non è il luogo più sporco del mondo. Semmai, è il luogo in cui la società, fatta stato, scarica la sua immondizia.""""" -
L'illusione realista ovvero lo specchio deformante
Quali dunque le categorie della scrittura, si domanda con pregevole ansia l'autore di questo libro? Egli conclude sin dall'inizio che l'opera non può essere che aperta, mutevole, in movimento come l'essere umano, nel tempo e nello spazio. Appare qui tutto un mondo di intenzionalità, di soggettività, di linee essenziali del visto, e di punti di fuga che si perdono all'infinito, nei meandri del cuore e dell'occhio. Può lo scrittore avere una visione oggettiva del reale? Può questa visione essere complessiva? Quale rapporto ha essa con l'immaginazione? Quale la percentuale di soggettività? Ecco allora spuntare, per Mario Iazzolino, il senso di un realismo soggettivo. -
Tra gli ulivi
La vita scorre noiosa nella stazione dei carabinieri di un piccolo paese calabrese. Fino a quando due sorelle, figlie di una delle famiglie più in vista, spariscono nel nulla. Scappate? Rapite? Uccise? Di mezzo ci s'infila anche un omicidio dal probabile movente passionale. Per il maresciallo Calabrò il lavoro non sarà facile, anche perché pian piano cominciano ad emergere verità scabrose, recenti e antiche, che qualcuno vuole restino consegnate al silenzio degli ulivi. -
Religione e rivoluzione nel Mezzogiorno preunitario: Carlo Pisacane
Il volume raccoglie gli atti del convegno di studi sul tema Religione e rivoluzione nel Mezzogiorno preunitario: Carlo Pisacane, presso la Scuola Militare ""Nunziatella"""" di Napoli."" -
Mimi Bluette fiore del mio giardino
L'avventurosa parabola erotica di Mimi Bluette, al secolo Cecilia Malespano, ha inizio quando uno ""Studente in medicina"""" invero alquanto improbabile, coglie """"la sua prima verginità"""" durante """"una sera del mese d'Aprile"""", e prosegue nella """"Città immensurabile"""" di Parigi, ammaliata dall'intenso fascino della provinciale che decide di trasferirsi nella capitale francese, laddove suscita intensi desideri. La sua strada è costellata da una sequela di amanti che, però, non lasciano in lei alcuna traccia poiché quasi tutti privi di un significativo spessore individuale. Un bel giorno ella incontra Hilaire Castillo, del quale si innamora perdutamente: a partire da questo momento, la sua vita subisce un mutamento radicale che la spingerà ad attraversare l'Africa alla ricerca dell'uomo misteriosamente scomparso. Tale metamorfosi, che culminerà in un gesto estremo, viene raccontata in pagine dense di grande pathos dalle quali emerge l'abilità narrativa dell'autore, lungamente ed ingiustamente negata da corrucciate schiere di critici."" -
Responsabilità e comunità
I saggi raccolti in questo volume sono il frutto di studi maturati nell'ambito di un Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN) su ""Responsabilità e Comunità"""", e per gran parte corrispondono alle relazioni presentate al Convegno Nazionale che, nel quadro delle attività di tale progetto, si è svolto nell'Università della Calabria nelle giornate del 24 e 25 settembre 2004. La nozione di responsabilità viene qui analizzata sia sotto il profilo storico, attraverso l'esame dei significati dottrinali che essa assume in differenti contesti culturali, a partire da quello antico, che sotto il profilo teorico, con ampi riferimenti a problematiche etiche e giuridiche della cultura contemporanea, sempre affrontate sotto il profilo della loro rilevanza filosofica. Curatori del volume sono il Prof. Franco Bianco, già ordinario di Storia della Filosofia nell'Università Roma Tre e il Prof. Marcello Zanatta, ordinario di Storia della Filosofia Antica nell'Università della Calabria."" -
Cosentini in bianco e nero. Vol. 2: I luoghi, gli uomini, le cose.
"Un libro da sfogliare come un album. Un album da leggere come un libro"""". Come in tutti gli album si arricchiscono i tasselli della storia comune di tanti cosentini, vissuta nella familiarità dei luoghi, delle atmosfere e delle cose che li circondavano e mutavano con il tempo." -
Islamica. Crisi e rinnovamento di una civiltà
Il fondamentalismo è uno dei problemi del mondo moderno, forse il principale. Si manifesta come ideologia radicale e, allo stesso tempo, come movimento politico estremista. Nato sul modello dei partiti totalitari occidentali, ha assunto progressivamente una colorazione religiosa. Finora pochi sono stati i rimedi efficaci contro tale pericolo, particolarmente in ambito islamico, poiché i molti pregiudizi che gravano sui musulmani hanno impedito una presa di coscienza della sua reale ampiezza e gravità. L'Europa rappresenta oggi un'importante frontiera del confronto tra Islam e fondamentalismo. Il senso dello Stato e la democrazia, la libertà religiosa e i diritti umani, il carattere e l'organizzazione della comunità, sono il terreno in cui avverrà uno scontro decisivo. -
Indagine all'ombra del Mab
Il Mab è il Museo all'aperto di Cosenza. In questa città Chiara, Carlo, Pietro e Claudio, quattro persone che non si conoscono, si troveranno al centro di un'indagine della DDA sulla più grande, potente e crudele organizzazione criminale del nostro Paese e forse del mondo, la 'ndrangheta. Sullo sfondo della storia, la Calabria ed i suoi abitanti, sospesi sull'eterno dualismo tra la voglia di andare via e la paura del nuovo. E l'assoluta necessità di cambiare. -
F. S. Salfi «Elogio di Bernardino Telesio»
Nel V centenario della nascita (1509) di B. Telesio, accanto agli importanti studi che nel corso del tempo gli sono stati dedicati, è certamente degno di essere collocato questo Elogio di cui è autore F. S. Salfi che è una prestigiosa figura di intellettuale nell'epoca dell'Illuminismo. L'Elogio, baconiano nella ispirazione, sa fare emergere con grande lucidità e rigore critico, tutta la novità del pensiero del filosofo cosentino. -
Caro Luigi. Lettere dalla Sicilia
Lettere come piccoli saggi letterari che l'intellettuale siciliano Melo Freni scrive all'antropologo Luigi M. Lombardi Satriani raccontando la Sicilia nelle sue pieghe più profonde e nella sua straordinaria e imprendibile molteplicità. Un carteggio che, dunque, prende lentamente la forma e lo stile di una narrazione avvincente, che s'intesse di parabole esistenziali di artisti, poeti, scrittori siciliani, che attraversa fatti e vicende isolane sconosciute e inimmaginabili disegnando un amalgama di colori, suoni, profumi che solo un'isola può concedere. Nel percorso epistolare svetta la letteratura di una Sicilia che al lettore appare come un grande faro nell'immensità del mare e, nella semplicità e nella naturalezza del linguaggio, non può non emergere la cultura profonda, atavica, corposa e delicata del suo autore. -
Del capello e del fango. Riflessioni sul cinema
"Per grande che sia, per quanto legato alla nostra epoca, il cinema si radica per sempre nel gusto di tutte le classi, di tutte le età e di tutte le nazioni, per mostrare lo spettacolo del potente che viene ricoperto di sterco da un vagabondo; di un'enorme nave che affonda, di un mostro spaventoso emerso dalle profondità della terra; del Buono che, dopo innumerevoli vicissitudini, uccide in pieno sole il Cattivo; del poliziotto che acciuffa il ladro malavitoso; dei bizzarri costumi degli stranieri e dei cavalli nella pianura; dei guerrieri fraterni, del dramma sentimentale e della donna nuda fatta a pezzi per amore. I più grandi artisti di questa arte, Chaplin o Fiedrich Wilhelm Murnau, non fecero altro che mettere in rilievo questo procedimento volgare, senza tentare mai - anzi, facendo esattamente il contrario - di abolirlo. Se il cinema è idea, o visitazione casuale dell'idea, lo è nel senso in cui il vecchio Parmenide, in Platone, la esige dal giovane Socrate: che ammetta, insieme al Bene, al Giusto, al Vero, al Bello, alcune idee altrettanto ideali, per quanto meno convenienti: quella del Capello o del Fango"""". (Alain Badiou)" -
Studi di filosofia aristotelica. Vol. 2
Il volume raccoglie i risultati delle ricerche che nell'a. a. 2008/09 sono state svolte presso la Cattedra di Storia della Filosofia Antica dell'Università della Calabria. Da tempo essa si è specializzata nello studio di Aristotele. I saggi qui presentati ne analizzano il pensiero in alcuni momenti-chiave della sua produzione retorica e poetica, e prospettano un interessante rapporto tra lo Stagirita e Nietzsche. Una sorta di ""filo rosso"""" vi si sottende: la pratica del metodo storiografico; e un legame spirituale unisce gli autori dei saggi: la comune convinzione che il pensiero di Aristotele non attraversa soltanto il passato della tradizione occidentale, ma, come molte circostanze culturali lasciano motivatamente credere, ne segnerà anche il futuro.""