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Come si è affermata la grande impresa cooperativa in Italia. Il ruolo strategico di Enea Mazzoli
L'imprenditorialità cooperativa ha dato all'Italia dell'ultimo mezzo secolo un importante contributo in termini di sviluppo di attività economiche e sociali e di occupazione, che qualche scandalo non può scalfire. Essa ha anche mostrato di saper produrre imprese di ragguardevoli dimensioni, capaci di competere sul mercato. Rileggere alcune tappe di questa storia attraverso l'opera di uno dei suoi protagonisti, Enea Mazzoli, attivo dapprima nella cooperazione di consumo e poi nell'assicurazione, serve per capire come la forma d'impresa cooperativa può tenere insieme efficienza di mercato e ideali di solidarietà. Ma serve anche per dimostrare che ciò che in ultima istanza assicura che le imprese lavorino per il bene dell'intera società è la granitica e sempre rinnovata motivazione al bene comune di chi le dirige. -
I ragazzi del Millennio. Una ricerca sulle attività extrascolastiche a Torino
In uno scenario in trasformazione, in cui la famiglia pare essere entrata in affanno e la scuola fatica a svolgere tutti i compiti che le sono stati affidati, le realtà del terzo settore stanno giocando un ruolo fondamentale nell'accompagnamento dei giovani all'età adulta. Sono moltissimi gli adolescenti che ogni giorno, terminata la scuola, praticano uno sport, imparano una lingua, fanno i compiti, si sperimentano in attività ludico-espressive, si confrontano su questioni giovanili con animatori, educatori, allenatori. Qual è il peso educativo delle tante realtà che operano con i ragazzi nell'extra scuola? Cosa propongono loro? Come riescono ad essere attrattive nei confronti dei giovani che appaiono più emarginati, ad esempio i NEET? Come interagiscono con la famiglia e con la scuola? Quale rapporto hanno con le istituzioni pubbliche? La ricerca qui pubblicata affronta tutte queste tematiche a partire dall'esperienza di Torino, città dal ricco tessuto associativo, che oggi si confronta più di altri capoluoghi italiani con le sfide e le opportunità legate ad una significativa presenza di giovani ""figli dell'immigrazione"""". Il volume apre con due saggi introduttivi di Franco Garelli, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell'Università di Torino e di Giorgio Chiosso, consulente pedagogico della Fondazione per la Scuola, docente di Pedagogia generale e Storia della pedagogia nell'Università di Torino."" -
Le università telematiche tra dimensione costituzionale, diritto pubblico e diritto privato
Il settore universitario è stato segnato da continue trasformazioni a seguito di riforme di ridotto e più vasto impatto, che hanno prodotto una congerie di norme di ogni tipo. Un impianto normativo composito e per più versi non lineare concernente le università statali e le università non statali, che coesistono ormai da tempo e hanno trovato un loro equilibrio. In questo contesto si colloca l'irrompere delle università telematiche, enti preposti alla funzione dell'istruzione superiore e sottoposti ad una disciplina farraginosa, per più aspetti derogatoria rispetto a quella degli atenei convenzionali. La genesi induce a distinguere le istituzioni universitarie telematiche sorte per impulso di soggetti pubblici da quelle che sono espressione di privati. Tale distinzione, tuttavia, non è sufficiente a dare soluzione al problema della loro natura giuridica. Nell'attuale sistema di diritto amministrativo, l'esercizio del potere non costituisce prerogativa esclusiva delle persone giuridiche pubbliche. Allo stesso tempo, sono molteplici i casi in cui soggetti privati sono destinatari di norme di diritto pubblico, sovente senza alcuna necessaria intermediazione da parte di amministrazioni pubbliche. La frontiera tra il diritto pubblico e il diritto privato appare, poi, sempre più incerta e mutevole e non presuppone più la distinzione tradizionale tra ente pubblico ed ente privato. -
Regolazione transnazionale e trasformazioni dello Stato
Il volume indaga gli impatti della regolazione internazionale, nelle sue diverse forme, sulle trasformazioni dello stato regolatore, con particolare attenzione all'Italia. Con un'analisi basata anche sulle prassi, i singoli capitoli costruiscono una mappa ragionata dei principali trend in ambiti diversi, che vanno dalla regolazione finanziaria a quella dei beni culturali, da quella anticorruzione a quella agro-alimentare. Il volume, diretto ad aprire una finestra su un tema ancora poco indagato, si rivolge a regolatori, policy makers e studiosi per mostrare come i rapporti tra poteri dello stato, tra stato e mercato, tra gruppi d'interesse nella società civile vengano profondamente ancorché talvolta tacitamente incisi dalla regolazione europea ed internazionale. -
Le sfide del mercato nel settore dei servizi professionali. Tendenze evolutive
"To deliver outstanding client service; to provide fulfilling careers and professional satisfaction for our people; and to achieve financial success so that we can reward ourselves and grow"""". Questi, secondo Maister, i tre obiettivi fondamentali ed eterni di qualunque Società di Servizi Professionali (SSP). Stabiliti gli obiettivi, la sfida, in un mondo in continua evoluzione, è raggiungerli. Questo volume analizza l'intero percorso delle SSP, dal lato dell'offerta e dal lato del mercato, mostrandone i possibili cambiamenti. Quale sarà il modello vincente? Come potrà definirsi l'area di business, il livello di know-how e le leve di competitività (capitale umano, metriche, digitalizzazione ecc.) a tali aree connesse? E, sul lato della domanda, come ci si potrà imporre sul mercato? Come si potrà disegnare il proprio go-to-market? Quali contenuti avranno il marketing strategico e quello relazionale? Che ruolo giocheranno la mission e i valori ad essa associati nel rafforzamento del brand? Queste le domande cui questo libro vuole rispondere con uno sguardo trasversale, approfondendo tutto ciò con riferimento alle SSP globali e raccogliendo i contributi di chi opera ai massimi livelli in specifiche aree professionali." -
Benedetto
Personalità fra le più significative nella storia della Chiesa, fondatore dell'ordine monastico che ne ha preso il nome, Benedetto da Norcia (ca. 480-547) ha indirizzato in maniera decisiva la storia del monachesimo occidentale. Questo profilo ne ripercorre la vicenda, dalle fondazioni monastiche di Subiaco e Montecassino alla Regola che egli dettò per i monaci cassinesi. Sono inoltre illustrate le testimonianze liturgiche, iconografiche e letterarie del culto del santo nei secoli medievali e, infine, è affrontata la mai risolta contesa sul possesso delle sue reliquie. -
L' amore
Che cos'è ""quella cosa chiamata amore""""? Per comprendere meglio un universo tanto complicato quanto misterioso, l'autore si affida alle risorse dello humour, della filosofia e della scienza, unite a un pizzico di spregiudicatezza. Impariamo che è sempre bene distinguere fra i diversi tipi di sentimento (l'affetto, l'amore per il prossimo, l'amore sensuale), così come fra amore e infatuazione o amore e piacere; ma ancor di più è importante superare stereotipi e paradossi dell'ideologia tradizionale, per approdare a una visione alternativa che metta al centro la natura umana."" -
Poveri e così non sia. La lotta alla povertà. Rapporto 2017
In un paese incerto sul proprio futuro, affaticato da troppe crisi, segnato dalle disuguaglianze, che cosa significa lottare contro la povertà? Chiedersi quali e quanti trasferimenti economici sia possibile distribuire? Come e a chi darli? Con quali controlli? Per alcuni significa anche chiedersi quanto consenso raccolga la lotta alla povertà. Sono domande che ispirano da anni la discussione. Fino a quando il nostro paese potrà reggere questa sfida senza affrontarla efficacemente, facendone terreno di sviluppo sociale senza limitarsi a un «così sia»? Sono considerazioni che indicano gli ostacoli da superare, senza bisogno di ripartire da zero o di reinventare i fondamentali. Il nuovo Rapporto sulla lotta alla povertà della Fondazione Zancan è dedicato ai passaggi necessari per contrastare le povertà pianificando strategie efficaci e evitando le trappole che possono farle degradare in flussi di prestazioni: occorre pianificare e condividere le responsabilità, concentrarsi sugli esiti e non soltanto sui flussi di denaro, evitando piani nazionali incapaci di trovare seguito in ambito regionale e locale. Una sfida che non riguarda soltanto le persone che vivono in povertà, ma il futuro del paese. -
Il grande sconvolgimento. Rischi di stagnazione, tecnologia, istituzioni politiche
Vent'anni dopo l'inizio della globalizzazione il mondo si confronta ogni giorno con le convulsioni di alcuni trend di lungo periodo, ancora in atto: l'affermazione del nuovo mondo, la rivoluzione tecnologica, l'unione monetaria europea, l'invecchiamento della popolazione, lo scontro tra le civiltà. Sotto la pressione di queste tendenze ci si chiede se la stessa globalizzazione non abbia esaurito la propria forza, e se invece di avere maggiore integrazione mondiale non si stia andando verso una maggiore integrazione regionale. E se da un lato il progresso tecnico sembra al momento avere prodotto un eccesso di offerta globale, amplificato dall'abbondanza di offerta di lavoro nel mondo emergente, dall'altro l'invecchiamento della popolazione nei paesi avanzati tende a provocare stagnazione della domanda e deflazione. Senza contare le migrazioni, la crisi finanziaria e quella dei debiti sovrani, veri e propri stress test della concordia interna dell'Europa. Un'Europa che adesso ha di fronte tre strade: una morte lenta, un collasso improvviso. 0 una rinascita. -
Discorsi parlamentari
Il volume raccoglie i principali discorsi pronunciati da Giglia Tedesco al Senato tra il 1968 e il 1994. Giglia Tedesco militò nei primi anni del dopoguerra nel movimento dei cattolici comunisti, dove strinse importanti legami con altri futuri dirigenti del Pci di Berlinguer (Franco e Marisa Rodano, Luciano Barca, Antonio Tato, che divenne poi suo marito). Lasciò presto l'impiego presso il ministero del Tesoro per dedicarsi all'attività politica, come dirigente dell'Unione donne italiane, della Lega nazionale della cooperative e del Pci. Nelle sette legislature durante le quali fu senatrice, lavorò a lungo in commissione Giustizia, dove ebbe modo di contribuire da protagonista alle importanti riforme varate in quel periodo storico: l'introduzione del divorzio, la riforma del diritto di famiglia, le leggi sull'adozione, sull'interruzione della gravidanza, sull'ordinamento penitenziario, sulla violenza sessuale. Innovazioni normative fondamentali, rese urgenti dall'esigenza di adeguare il nostro ordinamento ai profondi mutamenti che in quegli anni stavano cambiando tumultuosamente mentalità, tradizioni e costumi della società italiana. Come vicepresidente del Senato e del gruppo parlamentare e come esponente di primo piano del Partito comunista ebbe modo di occuparsi anche delle altre grandi questioni del suo tempo, dalla politica estera alle riforme istituzionali, sempre con una particolare attenzione agli aspetti riguardanti i diritti delle donne nella società, nella famiglia e nel lavoro. Con un saggio di Esther Basile. -
Protagonisti della rappresentanza. Viaggio esplorativo tra i delegati della Cisl lombarda
Il nuovo assetto delle relazioni industriali sta facendo crescere la rilevanza strategica della contrattazione aziendale. Il luogo di lavoro diventa sempre più l'ambito privilegiato della nuova rappresentanza degli interessi dei lavoratori e dunque il banco di prova per una trasformazione del sindacato, già sottoposto a crescenti pressioni nel corso degli ultimi decenni. Protagonista di questa nuova fase di sviluppo delle relazioni industriali è il delegato aziendale, verso cui cresceranno le pressioni e le aspettative. Per valutare gli effetti di questa trasformazione della rappresentanza del lavoro è importante monitorare ciò che sta alla base dell'esperienza sindacale: il bisogno dei lavoratori di ottenere tutela economica e rappresentanza sociale da un lato, e dall'altro lato la capacità di rispondere in modo efficace alle aspettative di quanti aderiscono al sindacato e garantiscono dunque la sua forza organizzativa. Il volume racconta gli esiti di un viaggio esplorativo tra quasi 3000 delegati della Cisl lombarda, nell'ipotesi che essi costituiscano l'asse portante del radicamento sindacale nei luoghi di lavoro e nello stesso tempo la risorsa centrale per gestire la contrattazione decentrata. presentazione di Paola Gilardoni. -
Exodos. Storia antica di un vocabolo emblematico
Il libro indaga i diversi usi del vocabolo exodos, a partire dalla letteratura greca antica fino alla letteratura cristiana dei primi secoli, attraverso un percorso unitario e sistematico. Sono tre le domande principali che costituiscono il filo conduttore della riflessione: perché la partenza degli israeliti dall'Egitto viene chiamata exodos? la storia di tale sostantivo nella letteratura di lingua greca può spiegare questa scelta terminologica? fino a che punto tale scelta ha influenzato la ricezione dell'idea dell'esodo? Nella ricerca storica, filologica e biblica questa tematica non era stata finora affrontata in maniera sistematica ed esaustiva. Utilizzando un approccio lessicale, filologico e storico, il volume intende colmare una lacuna importante nella conoscenza di un termine che ha segnato la nostra storia sin dall'antichità. -
Occidente senza utopie
«In molti oggi parlano dell’Europa e dell’Occidente. Ma ben pochi risalgono alla sua origine scavando a fondo nel corpo della nostra tradizione, come fanno Massimo Cacciari e Paolo Prodi nel loro Occidente senza utopie.» - Roberto EspositornrnProfezia e utopia, due categorie fondanti dello sviluppo dell’Occidente moderno. La tensione dialettica che le ha caratterizzate nel corso dei secoli e il dualismo istituzionale che si è creato tra potere religioso e potere politico hanno permesso all’Occidente la conquista delle sue libertà, dallo stato di diritto alla stessa democrazia. Oggi, sbiadito ormai ogni progetto utopico, il declino dell’Europa non può essere letto solo come corruzione delle regole e delle istituzioni, ma come conseguenza di una crisi di civiltà. -
Studi storici e vita civile
L'Istituto non vuole insegnare una dottrina della storia. Vuole educare al «concetto moderno della storia». Non vuole - per usare parole di Croce del 1923 - «fare una lezione o una lezioncina», che vuol dire «fare il professore, e fare il professore, vale ripetersi». Vuole educare a un metodo e suscitare una sensibilità: il metodo degli studi storici e la sensibilità al problema del rapporto di quegli studi con l'azione, e cioè con la storia presente e urgente intorno a noi. Ci riferiamo al bisogno di storia come essenziale e imprescindibile funzione sociale: che forma, conserva, trasmette, aggiorna la memoria storica, e vi provvede nei modi più varii presso qualsiasi comunità umana e in qualsiasi condizione di civiltà. -
Tradizione e modernità dello Istituto Italiano per gli Studi Storici
L'Istituto non è la chiusa cittadella d'una ortodossia filosofica, che respinge sviamenti e condanna eresie, ma il luogo, questo sì, dove si custodisce e si esercita un metodo di studio e uno stile didattico: il metodo di studio, che, congiungendo filologia e filosofia, ha cura dei particolari, dei concreti dati storici, e insieme li interroga e compone alla luce dei concetti proprî di ogni ramo del sapere; uno stile didattico, che è nel dialogo con i giovani, educati alla lettura delle grandi opere del passato, e pure aperti ai fenomeni della contemporaneità, quale ci è data dal progresso della tecnica e dallo sviluppo delle altre discipline mondane. -
Governare Milano nel nuovo millennio
Come molte altre città europee, Milano può essere studiata su scala cittadina, metropolitana, regionale e macro-regionale. Da qualsiasi punto di vista la si osservi, è al centro di un'importante area economica e sembra vivere un nuovo rinascimento. Che cosa accade oggi a Milano? In che misura le forme della governance urbana incidono sulle trasformazioni della città e dei servizi alla popolazione? Questo volume vuole essere un contributo utile per capire come sono stati gestiti alcuni dei cambiamenti che hanno segnato la città nella transizione al nuovo millennio. Gli studiosi che vi hanno contribuito si interrogano su quali attori pubblici e privati, attraverso quali strumenti, con quali continuità e discontinuità abbiano operato, e soprattutto sul tipo di relazioni che si sono sviluppate all'interno di diversi ambiti: sicurezza, assistenza sociale, pianificazione urbanistica, servizi di pubblica utilità, fino a settori economici particolarmente rappresentativi del contesto milanese, come la moda e l'economia della collaborazione. È così possibile ricostruire sia dinamiche di sviluppo che hanno attraversato Milano e sono tipiche delle città europee, sia dinamiche specifiche legate alla storia e alle caratteristiche della città. Per questa via, si sottopone a verifica empirica l'idea della debolezza o della forza della capacità di governo e del suo cambiamento nel tempo, evidenziando una rinnovata capacità di guida e direzione. -
L' Italia non merita una nuova crisi
Questo libro, l'ottavo nella collana della Fondazione Edison dedicato alle dinamiche economiche mondiali, europee ed italiane dopo la crisi del 2008-2009, raccoglie una serie di articoli di Marco Fortis pubblicati su «Il Foglio» e «Il Sole 24 Ore» tra luglio 2017 e novembre 2018. L'analisi è stavolta focalizzata sull'Italia e si snoda intorno alla stridente contraddizione esistente tra i grandi punti di forza di una economia reattiva e dinamica, che stava riuscendo a emergere dalla crisi, e gli altrettanto grandi fattori di instabilità economici e finanziari a cui il nuovo filone di politiche seguito alle elezioni del 2018 sta oggi esponendo il Paese. La prima parte del volume analizza gli elementi di solidità della nostra economia, a partire dalla forza del settore manifatturiero e dell'export, e la progressiva ripresa del sistema produttivo italiano durante gli anni 2014-2017 e nella prima metà del 2018. La seconda parte si concentra invece sulla brusca inversione di rotta che le politiche del cosiddetto «cambiamento» stanno provocando nella nostra economia. I possibili sviluppi di tali misure sono alquanto incerti e destano non poche preoccupazioni sotto il profilo dei rischi per la crescita e i conti pubblici. -
L@ scuola 1.0
Questo è un libro sulla scuola di oggi, spinta ad aprirsi verso il mondo esterno e a confrontarsi con una società in rapida e costante evoluzione. I temi principali – dalla relazione tra scuola e famiglia al multiculturalismo, all’educazione a un consumo responsabile e a un uso competente delle moderne tecnologie – possono interessare chiunque si occupi di scuola o sia interessato al mondo scolastico: insegnanti e dirigenti in primo luogo, ma anche genitori, politici, educatori, studenti. Ciascun capitolo apre con scene di vita quotidiana, dove viene data la parola ai protagonisti, che siano allievi, insegnanti, genitori o dirigenti. Le situazioni illustrate sono poi analizzate alla luce delle evidenze risultanti dalla ricerca contemporanea in ambito educativo e, sulla base di esse, vengono proposti approcci innovativi provenienti da vari paesi, mediante i quali la scuola e i propri operatori sono riusciti a ottenere risultati validi e significativi. -
Bologna oltre il PIL. Lo sviluppo sostenibile in Emilia-Romagna e nella città metropolitana
Il 25 settembre 2015 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all'unanimità l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Articolata in 17 obiettivi e in 169 target, che definiscono traguardi da raggiungere entro il 2030 (22 target prevedono però una scadenza al 2020), l'Agenda considera quattro diverse forme di capitale - economico, naturale, umano e sociale - il cui depauperamento compromette l'equilibrio fra le risorse a disposizione della generazione attuale e quelle da riservare alle generazioni future. Tutti i Paesi sono chiamati a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile declinando l'Agenda in relazione alle specificità nazionali, e il raggiungimento dei 17 obiettivi richiede l'impegno di tutte le componenti, dalle imprese ai governi, dalle organizzazioni della società civile ai singoli cittadini. Questo volume avanza una serie di proposte per selezionare e misurare gli obiettivi definiti dall'Agenda 2030 con riferimento all'Emilia-Romagna e alla città metropolitana di Bologna, luoghi di elevato sviluppo sociale ed economico. Localizzare il tema dello sviluppo sostenibile nel territorio regionale e metropolitano rientra in una strategia internazionale che individua nell'impegno delle comunità un fattore decisivo di successo per l'attuazione dell'Agenda, poiché le istituzioni locali rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini e possono mobilitare le risorse dei diversi territori. L'analisi dei dati disponibili evidenzia che per molti target è possibile misurare in modo efficace, a livello regionale e metropolitano, gli esiti delle azioni poste in essere per realizzare gli obiettivi dell'Agenda e le distanze che permangono rispetto ai traguardi fissati. La ricerca analizza inoltre i principali mutamenti di importanti condizioni demografiche, sociali ed economiche, con riferimento alla città metropolitana di Bologna, per individuare, in modo trasversale rispetto ai Goal dell'Agenda 2030, questioni rilevanti per realizzare uno sviluppo sostenibile. Poiché le informazioni statistiche utilizzate sono in prevalenza disponibili nelle diverse realtà, la metodologia di analisi applicata può essere estesa ad altri contesti territoriali. Prefazione di Pierluigi Stefanini. Postfazione di Enrico Giovannini. Con un saggio di Virginio Merola. -
Filippo Maria Renazzi. Università e cultura a Roma tra Settecento e Ottocento
Filippo Maria Renazzi (1745-1808), professore di Diritto criminale alla Sapienza per un trentennio, letterato e avvocato, è una figura molto significativa della vita culturale romana del suo tempo per la coraggiosa adesione alle tendenze illuministiche, all'epoca considerate con sospetto e avversione negli ambienti accademici ed intellettuali della città. Questo volume si propone di approfondire la conoscenza della sua personalità e della sua opera, finora poco evidenziate nella storiografia, con l'obiettivo di contribuire alla ricostruzione di alcuni aspetti e momenti della realtà romana dell'epoca: in particolare, l'insegnamento universitario, la circolazione delle idee nello Stato pontificio, l'adesione dei docenti alla Repubblica del 1798-99, la diffusione di nuovi modelli di scienza giuridica. I saggi si articolano in tre sezioni: nella prima vengono presentati i risultati di ricerche sulla biografia, le attività letterarie, forensi e politiche di Renazzi; nella seconda si analizzano i profili del suo pensiero giuridico e del suo insegnamento; la terza è infine dedicata allo studio della sua monumentale opera sulla storia dell'Università di Roma, e mira a illustrarne i metodi e i contenuti anche attraverso il confronto con analoghe opere pubblicate in Italia nello stesso periodo. Il taglio interdisciplinare è finalizzato ad assicurare una visione ampia e articolata della poliedrica figura di Renazzi, del ruolo che svolse nella Roma del suo tempo e della sua influenza nel contesto intellettuale italiano tra Settecento e Ottocento.