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L' adolescenza e la notte
"L'adolescenza e la notte"""" è un dittico le cui ante si richiamano a vicenda come due famiglie d'immagini diverse e affini, come due paesaggi sospesi e fluttuanti tra realtà e sogni, fra la lucidità e le brume della memoria. Una delle figure più originali e persuasive della poesia di Luigi Fontanella è quella del cammino condotto nei territori della memoria a passi erratici, a zigzag, sul filo del discontinuo e del contrappunto. Il tempo perduto non è, qui, un paese di certezze raggiungibili con qualche magica madeleine. Se la poesia è un tentativo di avvicinare ciò che sfugge, la natura rischiosa, aleatoria del tempo ne fa un gioco d'azzardo o una sfida al Labirinto. Malgrado questo margine irriducibile di dubbio, il poeta cerca, raccolta dopo raccolta, di estrarre dal lento disfacimento dell'esistenza delle figure capaci di irradiarsi in una specie d'ipertempo, di formare un tessuto di luci refrattarie al peso dell'ombra. Anche nei testi che compongono questa nuova, intensissima silloge in due parti egli mette anzitutto in scena un incontro-scontro coi fantasmi del suo passato remoto, tra l'infanzia e la prima adolescenza, per liberarli dalla nebbia della distanza, per restituirli nella loro umile e fiammante verità creaturale."""" (Dalla prefazione di Paolo Lagazzi)" -
Comprensione del crepuscolo
"(...) Anche per Nicoletti in principio è il Verbo, a patto però che sia originato da una solida genealogia poetica, prosodicamente disposta ora a distendersi in volute ritmiche ampie e ariose: 'i rami fermi nel bianco / un canto immenso / emerso da un sogno di neve, / le colline tornate a un racconto / anteriore ai colori', ora invece a contrarsi in notazioni scarne ed essenziali... ... È un libro davvero originale e davvero poetico, questo di Luca Nicoletti, intriso di un'umanità profonda e - di questi grami tempi rara. Ed è un libro generoso, dove la poesia si riconosce in una matrice che è di tutti e per tutti, di là da ogni ipotesi di mero sperimentalismo tecnico-formale e a favore piuttosto di un principio attivo di ecologia poetica, psicologica, mentale..."""". (Dalla prefazione di Alberto Bertoni)" -
La politica come scienza. Scritti in onore di Giovanni Sartori
A Giovanni Sartori la cultura politica italiana deve non solo la nascita della scienza politica come disciplina accademica, ma anche le più penetranti analisi degli aspetti più essenziali del nostro sistema politico. In questa raccolta di scritti in suo onore, venti tra i suoi amici e vecchi allievi hanno voluto festeggiarlo sottolineando proprio questo suo ruolo. Presentati in ordine alfabetico - dal saggio di Giuliano Amato a quello di Giuliano Urbani - i contributi spaziano dal tema delle trasformazioni intervenute nel nostro sistema dei partiti, a quello dell'equilibrio tra poteri posto a rischio dal progressivo venir meno del ruolo del Parlamento; dai concetti così centrali nel pensiero di Sartori - di democrazia e rappresentanza, all'analisi dell'Unione Europea come sistema politico; dall'attenzione alla logica e metodologia delle scienze sociali, a fenomeni del tutto nuovi quali il terrorismo islamico. Nel complesso, pur tra di loro non collegati, i venti saggi che compongono questo volume, oltre che rappresentare una summa peraltro provvisoria - della ricchezza del pensiero di Sartori, sono anche un'utile chiave di lettura per comprendere i problemi che affliggono il nostro sistema politico e orientare il lettore nella valutazione delle riforme proposte per la loro soluzione. -
Il bagno turco. Tre racconti esotici
Henry James scrisse in uno dei suoi ""Ritratti parziali"""", pochi mesi dopo la morte di Trollope, che con lui """"eravamo sempre al sicuro"""", intendendo con questo da un lato la maestria del narratore di razza, dall'altro la 'regolarità' del grande scrittore vittoriano, in un certo senso la sua contrarietà ad ogni tipo di 'sperimentazione' letteraria. Se questo giudizio rende sicuramente giustizia a Trollope, può apparire però un po' riduttivo, perché è stato egli stesso più volte attratto da ambienti e situazioni particolari, lontani cioè da quel mondo inglese. Da questo punto di vista, un particolare interesse rivestono i tre racconti riuniti in questo volume, anche se, nonostante l'esotismo soltanto apparente del primo (il bagno turco si trovava in Jermyn Street, nel cuore di Londra) e l'ambientazione invece realmente orientale degli altri due, """"Le sponde del Giordano"""" e """"Una donna indifesa alle Piramidi"""", la prospettiva dello scrittore resta sempre e solidamente eurocentrica. In realtà, come scrive Luca Caddia nella postfazione, ciò che più interessa a Trollope è """"mostrare personaggi all'apparenza sicuri che si scoprono presto in balìa degli eventi""""; e il contesto del tutto insolito in cui vengono a trovarsi produce un effetto su di essi fortemente straniante, facendone da un lato scaturire le debolezze e dall'altro mettendo in rilievo la precarietà della loro stessa 'britannica' rispettabilità."" -
Madre terra
"C'è controtempo, una specie di controcanto interiore nella poesia di Monia Gaita. Qualcosa, come onde pietrificate di voce che inquietano da dentro il flusso che potrebbe impetuosamente e, verrebbe da dire, meridionalmente scorrere con i suoi flutti arricciati, le saporite spezie di una lingua, i silenzi irrimediabili. Insomma, potrebbe essere la buona, e solita raccolta di poesie di donna innamorata (di un uomo, di una terra, di un cielo) scritta in una lingua che mai rinuncia a farsi sentire come piacere (e dolore) della lingua. Ma c'è quel controtempo. Quel controcanto. E allora finisce quel che ci si aspetta, quel che si pensa di sapere, quel che in parte abbiamo già visto, magari disseminato con minore perizia o minore convinzione anche in altri testi di poeti e poetesse, ed inizia invece il mistero della poesia di Monia Gaita..."""" (Dalla prefazione di Davide Rondoni)" -
Guida ai capolavori di Pisa. Ediz. illustrata
La guida ai capolavori di Pisa illustra i monumenti e i luoghi di maggior interesse della città secondo raggruppamenti geografici: da Piazza dei Miracoli fino ai maggiori monumenti dei Lungarni e alle zone di maggior interesse dei dintorni. -
La scoperta del desiderio. Antologia personale. Testo inglese a fronte
Questo volume rappresenta la prima antologia italiana delle poesie di una delle maggiori protagoniste della poesia americana contemporanea, la seconda autrice afroamericana ad ottenere il prestigioso riconoscimento del premio Pulitzer per la poesia. Questa identità afroamericana certamente costituisce uno dei fondamenti dell'opera di Rita Dove; tuttavia la sua è una poesia che non può essere in alcun modo confinata nei ranghi più consueti della poesia di protesta o rivendicazione. Come scrive Federico Mazzocchi nella prefazione, ""essere afroamericana ha avuto per Rita Dove un'importanza specifica dal punto di vista dell'invenzione, traducendosi in un modo di guardare alla storia ufficiale da una prospettiva 'laterale', il che ha contribuito a dare profondità di visione e ricchezza al proprio dettato"""". Né va peraltro dimenticata l'importanza che per lei hanno avuto i frequenti soggiorni europei, in primo luogo nella Germania del marito, lo scrittore Fred Viebahn, che hanno certamente contribuito a dare alla sua poesia una vocazione fortemente cosmopolita. Un'altra delle caratteristiche più salienti della poesia di Rita Dove è la sua attenzione per la storia, per il respiro corale in cui vengono a fondersi le nostre individualità; è in questo modo che momento lirico e momento narrativo, entrambi ben presenti nella sua ispirazione, arrivano a coniugarsi in una dimensione più complessa e profonda."" -
Tempo ordinario
"... Questo libro è un taccuino di viaggio e di caccia. Mentre il tempo, i treni, le ideologie, le stagioni passano, il poeta cercatore si muove tra visioni e gemme di alberi, tra abissi e indizi. E soprattutto l'indizio del padre, della figura che spinge alla vita anche ora che non sempre è visibile (...) Tra gli indizi di quel controtempo nel tempo ordinario ci sono i volti degli amici, i loro dialoghi, e l'apparire del disegnatore Andrea Pazienza anch'egli in rapporto con il padre - come figura arcaica, che chiede perché è stato lasciato solo, o dell'""""abruzzese che ha un passo più antico dell'Occidente"""", i treni in cui i ragazzi cambiano le età, le mandrie mutate in pompe di benzina contro albe di cenere, le ginestre """"ancora fredde"""" in aprile. Questo cercatore di indizi è un ottimo poeta, sa incrementare con la finezza e la forza della sua visione la vita reale che viviamo. La sua opera, il suo fervido e sapiente poiein, ci dona un mondo - e una precisa geografia che diventano emblema e occasione di riconoscimento per tutti."""" (Dalla Prefazione di Davide Rondoni)" -
Minimalmente
"(...) Non è facile parlare compiutamente di questo volume che raccoglie esperienze varie e si esercita sulle più svariate tematiche. E come se Antonio Iacopetta volesse saggiare se stesso suonando musiche facili e difficili insieme e volesse farci intendere che la sua anima è stata sempre infuocata, sempre in movimento, arricchendosi sempre più di connotazioni sublimi ma mai rinunciando alla semplicità e alla bellezza espressiva che mi sembrano i dati più evidenti di un percorso privilegiato per una serie di motivi. Il primo è che Iacopetta vuole lasciare traccia della sua anima per la qualità dei suoi sentimenti; il secondo è dimostrare la perizia del verso per fare intendere che nulla nasce dal nulla; il terzo e non ultimo quello di far sentire il palpito di un universo che parte da minime cose (da non confondere né con quelle crepuscolari né tantomeno con quelle del minimalismo lombardo) per approdare a una libertà di movimenti e di affermazioni che hanno, starei per dire, del miracoloso. (...)"""" (Dalla prefazione di Dante Maffìa)" -
Transazione eseguita
«C'è una coerenza tematica, ideale, musicale, ma di una musica straziante, dura, senza compiacimento, tra l'inizio e la conclusione di questo nuovo libro di Emilio Zucchi (...). Il titolo 'Transazione eseguita' ne dice in pieno la tonalità: la qualità disumanizzante e mortifera del linguaggio tecnico-economico è declinata nella sua versione (apparentemente) vincente e definitiva: il lettore ci sente il rumore sordo delle operazioni di un bancomat...» (Dalla prefazione di Giuseppe Conte) -
San Miniato al Monte
«Che questi bellissimi versi ci aiutino, ci guidino, ci ispirino, ci proteggano da ogni banale banalità e dalla cattiva cattiveria refrattaria alla vera bellezza». (Bernardo Francesco Maria Gianni Abate di San Miniato al Monte) «... il poemetto di San Miniato al Monte di Paola Lucarini traccia le tappe di un viaggio interiore che si dipana, passo dopo passo, respiro dopo respiro, nella storia di quel luogo millenario, nella preghiera dei monaci Benedettini Olivetani che lo hanno reso vivo nel ritmo dei secoli, ma anche nella stessa vocazione poetica che si fonde davvero, nel ritmo e nella vitalità del cuore, con l'invocazione della preghiera: Il silenzio orante è l'unica parola / di vero Amore, per comunicare. E poi nel celebre cimitero monumentale di San Miniato dove una improvvisa memoria di ricordi traccia i fili invisibili tra i vivi e i morti, in un dialogo tra la voce della poesia e la soglia della solitudine, mai realmente superata, ma accolta con la trepidazione quasi di una beatitudine. Così la stessa poesia è come il ricordo: ""non è la realtà sognata o vissuta"""", per dirlo con Giancarlo Pontiggia, """"ma il ricordo di quella realtà sognata o vissuta""""...» (Carmelo Mezzasalma Superiore Comunità di San Leolino e Certosa di Firenze)"" -
Legge elettorale e dinamiche della forma di governo
Le elezioni del 4 marzo 2018 hanno rappresentato senz'altro un momento di passaggio per la politica italiana. Si è archiviato il disegno di stabilizzare una ""democrazia dell'alternanza"""" fondato su un sistema elettorale di segno maggioritario. Si sono proiettate alla guida del Paese - dopo un lungo procedimento di formazione del nuovo Esecutivo, complesso e dai tratti inconsueti - forze politiche in origine definite da programmi e progetti in parte antagonisti. Fondamentali in questa fase sono stati il fallimento della precedente proposta di riforma costituzionale del 2016, e il ruolo di riequilibrio variamente assolto rispettivamente dal Capo dello Stato e dalla Corte costituzionale. Studiosi di diversa età e collocazione accademica, raccolti intorno alle cattedre di Diritto Costituzionale e Pubblico dell'Università Federico II - espressione di una ricca tradizione - riflettono sulle prospettive della legislazione elettorale, diretta e """"di contorno"""", sull'evoluzione della forma di governo e sulle reciproche e profonde interazioni. Questo volume raccoglie gli atti di un convegno tenutosi nell'aprile 2018, quando gli scenari descritti non apparivano ancora compiutamente delineati."" -
Vigilare le banche in Europa. Chi controlla il controllore?
Ripercorrendo la lunga serie delle pubblicazioni di Cesifin si è avuto modo di riscontrare come talune di esse, tra l'altro tutte edite da Passigli, non solo sono state scritte da grandi maestri del diritto, ma hanno avuto in comune una lettura dell' ""europeizzazione"""" del nostro ordinamento secondo un'ottica all'un tempo costituzionalistica e realistica, nel senso che anzitutto vanno a misurare il rispetto dei nostri principi costituzionali (i quali non sono né possono essere """"declassati""""), e indi si caratterizzano perché non cedono a visioni formalistiche, in quanto ogni dato giuridico viene verificato e interpretato alla luce delle situazioni e delle esigenze concrete e in particolare di quelle sociali ed economiche. Da qui l'idea di creare una collana ad hoc denominata Percorsi e prospettive, per indicare che si tratta di contributi i quali da un lato costituiscono dei punti di riferimento della via italiana all'Europa (i """"percorsi"""") e dall'altro sono strutturati in chiave costruttiva e delineante gli scenari che le soluzioni normative scrutinate andranno a determinare (le """"prospettive"""")."" -
Il volo della celebrazione
Uno dei grandi poeti spagnoli del secondo Novecento, in prima traduzione italiana.rnrnApparsa nel 1976, Il volo della celebrazione i caratterizza per una più insistente carnalità, rispetto a Dono dell'ebbrezza, sua raccolta d'esordio, sempre pubblicata da Passigli. Ed è proprio la carnalità dell'amore che viene qui esaltata, come possibile salvezza dal dolore, dalla paura, dalla pesantezza vitale. Traduzione e cura di Pietro Taravacci, con testo originale a fronte.rnrn«La quarta raccolta poetica di Claudio Rodríguez, ""El vuelo de la celebración"""", pubblicata nel 1976, conferma la coerenza e la continuità fra le varie opere del poeta, ma al tempo stesso la necessità di un'attenta costruzione di ciascuna di esse a partire da una situazione e da esperienze peculiari. Lo dimostrano le cinque parti di cui """"Il volo della celebrazione"""" è composto. Continuità e circostanzialità vissute nel modo più profondo, ancora una volta arrivano a coincidere, come nelle precedenti raccolte, nel nome di una percezione, di un """"conocimiento"""" che è possibile soltanto attraverso la poesia... La percezione e la conoscenza che questa volta emergono con straordinaria forza, determinando la vera novità di quest'opera, conducono a una indiscutibile necessità di """"celebración""""... Celebrazione dell'intera esperienza vitale, dunque, che prima di ogni altra cosa suppone (specialmente rispetto a quanto accade nelle sue precedenti raccolte) un'accettazione definitiva dell'esistenza umana, dentro e fuori la storia; accettazione, diremmo, dei suoi limiti e al tempo stesso di un'ansia di trascendenza che lo sguardo del poeta riconosce in ogni cosa. Celebrazione che è possibile in quello spazio che solo la poesia apre, uno spazio liminare dove meraviglia e dolore possono coincidere in quanto sostanza unitaria dell'esistere umano e svelano la loro compresenza, la loro irrevocabilità nell'intuizione fulminea e rivelatrice della parola nel momento in cui si fa canto...» (dall'introduzione di Pietro Taravacci"" -
La terra domani
«... Borghese, duttile figlio della Roma più colta, e diciamolo pure, ""progressista"""", Paolo Carlucci si trova a dover fare i conti con una Storia che egli stesso insegna al Liceo, ma più non ama, nonché una Geografia di cui si fa burocratico docente per gli studenti di oggi, quelli 2.0 (anzi già quasi 3), ma che perennemente si sposta, coesiste, invade, lievita e irride, ma soprattutto potenzia, sfonda e seduce il dramma: migrazioni, villaggio globale, catechismo in Web, codice etico, jatture, hackers di tutto il mondo unitevi... Tutto è finto e vero, tutto è connesso - dunque urge a valanga, ma forse non esiste... E La terra domani è insieme dannazione e miraggio, pellegrinaggio visionario in un globo terracqueo che ha bisogno di poesia schietta, nuda e cruda, non più e non solo di giornalismo à la page, massmediatico, spesso infingardo... Ora in questo libro tutto è ravvicinato (in primis la lontananza), ripensato o addirittura visitato, ammirato, passeggiato -Storia e Natura nello stesso modo, come la Società, i suoi Miti o Archetipi, le sue rovine o vestigia, rifioriture o gemmazioni antropologico-culturali... La lente vera, si capisce, è quella miope ma sublimante della poesia...» (Dallo scritto di Plinio Perilli)"" -
La Sindone nei Vangeli
"Cinque anni fa, nel 2010, fui colpito dall'impegno con il quale le autorità ecclesiastiche cattoliche avevano organizzato pellegrinaggi di massa a Torino per mostrare la Sindone. Mi ero accorto ben presto dell'imponente propaganda e organizzazione capillare per questo evento. Nella buca delle lettere, infatti, avevo trovato un invito (rivolto a tutti gli abitanti del quartiere) a un pellegrinaggio organizzato da una parrocchia cattolica del centro storico di Bologna in cui vivo...""""" -
Ultime testimonianze
Risalgono all'ultimissimo periodo della vita di Karl Barth i testi qui raccolti, tra cui uno incompiuto che stava redigendo la sera prima di morire, il 9 dicembre 1968. Tre brevi scritti e due interviste minori se paragonati alla mole dell'opera barthiana, ma in grado di condensare alcuni temi della sua riflessione teologica colti nella prospettiva più matura della sua attività: il ""cristocentrismo"""", l'ottimismo teologico - qui curiosamente accostato all'opera di Mozart -, l'estrema libertà di pensiero che lo ha sempre contraddistinto, il vivo interesse ecumenico. Questo in particolare divenne predominante proprio nelle ultime testimonianze di Barth, che rappresentano il suo testamento spirituale: la coesistenza fra le Chiese, accentuata da una sempre maggiore eterogeneità del contesto sociale, non si limiti a essere benevolente, ma sia il punto di partenza per la ricerca della loro unità."" -
Etica del mutamento climatico
II mutamento climatico è da considerarsi il fattore chiave di una crisi ecologica che tocca profondamente la condizione umana sul pianeta Terra. Un fattore da indagare, al di là delle spiegazioni che di esso possono dare i settori scientifici, dal punto di vista etico. Etica intesa come disciplina che, nella misura in cui investe l'ambiente naturale nel quale viviamo e, di conseguenza, i comportamenti e le pratiche sociali, le linee della politica e dell'economia, si declina come ""etica ambientale"""", inerente a un particolare ambito delle cosiddette """"etiche speciali"""", in via di crescita e definizione. Si tratta di una prospettiva - già esplorata nel Novecento da autori del calibro di Hans Jonas, Eugene Hargrove, John Baird Callicott, Holmes Holston III - assunta qui non solo per riprendere gli aspetti fondativi della disciplina - temi, principi, metodo dell'indagine etica sull'ambiente -, ma soprattutto per mettere a fuoco alcune questioni concrete del dibattito degli ultimi anni e le principali direzioni che il pensiero contemporaneo e quello cattolico (in riferimento a una bibliografia internazionale e all'enciclica sul creato di papa Francesco, l.audalo si') adottano rispetto a esse."" -
Il disagio dei monoteismi. Sentieri teorici e autobiografici
La narrazione dell'itinerario intellettuale di uno storico della cultura è uno scavo nel ricordo personale e collettivo: una ""archeologia"""" della memoria e dei popoli che è la cifra del pensiero di Assmann. Noto, e avversato, per le sue analisi sulla radice violenta dei monoteismi, in questa intervista l'egittologo racconta gli esordi, i grandi maestri che lo avvicinarono all'antica cultura egizia ed ebraica (Eberhard Otto, Georges Posener, Jacob Taubes, Guy Stroumsa), la storia del concetto di """"distinzione mosaica"""" - dove """"religione"""" sta per """"distinzione"""" tra vero e falso, tra fedeltà e tradimento di Dio - dall'antichità all'età moderna, nel confronto con pensatori come Lessing e Mendelssohn nel '700 e, nel '900, Gandhi, Sloterdijk, Freud per la prospettiva psicanalitica, fino a Gadamer e Lévi-Strauss. L'idea di """"traducibilità"""" dei nomi di Dio da una religione all'altra, propria degli antichi politeismi, e la moderna ermeneutica della religio duplex - doppia verità, universale e rivelata - permettono di ripensare il monoteismo oltre se stesso: un movimento della memoria e del concetto che va dalla religione esclusiva di Mose alla possibilità di una religione universale."" -
L' intuizione creativa nell'arte e nella poesia
In tempi ormai poco propensi ad accogliere con facili entusiasmi gli sforzi di organizzazione globale delle summae, particolarmente nel campo estetico, l'Intuizione creativa di Jacques Maritain si impone ancora per l'acutezza dell'analisi e la poderosità della sintesi, per la sicurezza del gusto e la vastità di una cultura che spazia audacemente per i tempi e per le ragioni della creatività artistica, sorretta da un'idea e da una fede. Nella visione di Maritain la lezione degli amati maestri francesi e anglo-americani, da Baudelaire a Mallarmé a Poe a Breton a Eliot, si fonde organicamente e intelligentemente con l'insegnamento non solo di san Tommaso, ma anche di Platone e Aristotele, in una sintesi tanto pronta all'astrazione filosofica quanto attenta ai valori concreti del singolo testo e della singola opera d'arte. Il terreno su cui si muove l'indagine non è quello, chiuso e finito, di precedenti sistemazioni, ma quello vivo e inesauribile delle poetiche e dei testi poetici. Questo spiega l'originale struttura del libro, in cui ogni capitolo è concluso da un elenco di Testi senza commento degli autori più diversi, e che si avvale di un ricco corredo iconografico, che illustra l'arte degli antichi templi indiani così come quella di un Klee o di un Kandinskij. In un doppio e reciproco movimento, Maritain parte dai suoi autori per dare l'impostazione della propria indagine, e insieme torna a loro per trovarvene una conferma.