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L' abate Giuseppe Ramiro Marcone nei manoscritti inediti dell'abbazia di Montevergine
In occasione del centenario della nomina abbaziale di Don Giuseppe Ramiro Marcone, la comunità monastica di Montevergine e la biblioteca statale di Montevergine hanno promosso e curato la pubblicazione di due diari manoscritti inediti del prelato, insieme alla cronaca del suo soggiorno dal 1941 al 1945 in Croazia. Custoditi con devozione dai Padri benedettini, i documenti mettono in luce le virtù religiose, riflessive e caritatevoli dell'abate, la sua attività pastorale, sociale e diplomatica al servizio della comunità monastica. -
Napoli per quartiere
Una guida essenziale concepita per ambiti territoriali ben definiti: storie, itinerari ragionati tra cultura e 'tempo libero', gli indirizzi per vivere meglio. napoli per quartiere interpreta la convinzione che 'viaggiare', 'scoprire' è, soprattutto, esperienza interiore, che l'accoglienza 'turistica' debba, una buona volta, misurarsi con l'identità, la consapevolezza della comunità che ospita, con la capacità di riconoscere e rinnovare le radici della civiltà millenaria di una metropoli poco ordinaria. -
Splendori. Il lusso negli ornamenti a Ercolano
Gioielli, utensili, arredi preziosi, mutarono in pochi istanti, con l'eruzione del '79, il proprio status di manufatti, destinati ad accogliere funzioni e significati materiali e immateriali che ancora ne enfatizzano il fascino a quasi trecento anni dalla riscoperta. SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano ripropone oggetti del 'quotidiano straordinario' dell'antica città, nell'ambito dell'iniziativa Ercolano 1738-2018. Talento Passato e Presente, realizzata in occasione della ricorrenza dei 280 anni dall'inizio degli scavi. -
Nel marmo il mare. La fontana Medina dopo il restauro
Attraverso quattro secoli di ""ricollocazioni"""" e variazioni sul tema, la Fontana Medina ha mantenuto uno spazio cruciale nell'iconografia e nell'identità peculiare della città. Orizzonte genetico per l'interpretazione originaria di soggetti e significati, il legame col mare riemerge ancora - dopo la sistemazione, nel 2015, nella piazza municipio ricalibrata da Alvaro Siza e Eduardo Souto de Moura - grazie a un restauro rigoroso che ha proposto nuovi profili di indagine, esaltando qualità totale e sapienza formale dei singoli episodi narrativi."" -
Scuola di scultura. Accademia di Belle arti di Napoli. Anno accademico 2017/18-2018/19
"Io intendo scultura, quella che si fa per forza di levare: quella che si fa per via di porre, è simile alla pittura: basta, che venendo l'una e l'altra da una medesima intelligenza, cioè scultura e pittura, si può far fare loro una buona pace insieme, e lasciar tante dispute; perché vi va più tempo, che a far le figure"""" [Michelangelo Buonarroti, lettere, XVI secolo]. Il corso del Triennio di Scultura è un percorso di studi fatto di riflessioni, ricerca e pratica sul fare arte nella contemporaneità ed anche, più personalmente, un percorso di programmazione e verifica continua sul campo nella costruzione di un percorso didattico attraverso il quale dare forma ad un processo di formazione artistica... Chi crea forme modella la propria anima, ma fornisce al mondo un nuovo stadio di esistenza, metaforicamente non lontano dalla creazione divina, coi pianeti e i suoi viventi." -
Le città e il turismo. Hotel tra Ottocento e Novecento
"'Le città e il turismo. Hotel tra Ottocento e Novecento' rappresenta l'esito scientifico [...] di ricerche condotte intorno all'architettura alberghiera da un gruppo di autori che Gemma Belli e Alessandro Castagnaro hanno riunito lavorando intorno a una particolare chiave interpretativa dello sviluppo alberghiero: l'hotel come tema progettuale e infrastruttura che gioca un ruolo nella costruzione del paesaggio contemporaneo, urbano ed extraurbano. [...] Questo volume recepisce l'eredità del convegno dell'Associazione italiana di Storia urbana AISU 2017, 'La città, il viaggio, il turismo. Percezione, produzione e trasformazione', con un progetto editoriale che si sofferma su come la costruzione di hotel, in qualche modo esemplari, e l'elaborazione di tipi e modelli architettonici [...] possano significativamente costituire, oltre che una chiave di lettura della storia architettonica, un contributo alla costruzione della storia urbana tra ottocento e novecento. (dalla presentazione di Rosa Tamborrino)" -
Tessere per un nuovo inizio. Il battistero paleocristiano di Napoli e i suoi mosaici. Ediz. illustrata
"Sorto in stretto legame con la prima cattedrale della città, la cui ossatura è ancora riconoscibile proprio entro santa restituta, il Battistero è il luogo in cui veniva amministrato il rituale che sanciva l'entrata del fedele nella comunità cristiana: la sua importanza per l'episcopio era quindi cruciale. Fondato con tutta probabilità sul crinale del quarto secolo, San Giovanni in Fonte è in questo stato di cose il primo Battistero d'occidente che si conservi con la sua decorazione originaria. I suoi mosaici offrono quindi uno scorcio unico sul problema dell'affermazione di un'imagerie cristiana su scala monumentale e si rivelano fondamentali per ricostruire la cultura artistica del periodo di svolta che dal tramonto dell'epoca tardoantica conduce agli albori del medioevo."""" (Dall'introduzione di Chiara Croci)" -
Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza
In mostra alle Scuderie del Quirinale, Leonardo da Vinci artefice e pioniere della cultura scientifica moderna, nella trama fitta di relazioni che attraversa le tecniche, l'ingegneria, le arti visive, il pensiero e le ideologie, tra quattro e cinquecento. Dalla formazione toscana, al soggiorno milanese, al tardo periodo romano, emergono con evidenza le osmosi con il tessuto connettivo di fermenti, emulazioni, confronti, competizioni, che, ben al di là del mito romantico del genio isolato, ha nutrito la sua passione incontenibile per la 'scoperta'. Attraverso i disegni autografi magistrali della Biblioteca Ambrosiana, i modelli ricostruttivi storici del Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, le testimonianze dei contemporanei, prendono forma le grandi invenzioni, le intuizioni di un protagonista del rinascimento in Europa: le macchine per i cantieri di costruzione, il disegno tecnico e la prospettiva come strumenti essenziali di conoscenza, l'arte della guerra tra tradizione e innovazione, l'utopia visionaria dei prototipi per il volo, per il lavoro e la produzione, gli studi sulla città ideale e le architetture a pianta centrale, sulle vie d'acqua... -
I tesori del Polo Museale della Campania. Dalla preistoria al contemporaneo. Ediz. italiana e inglese
Una selezione ragionata, sapiente, tra i tesori di un patrimonio di cultura e di ambiente che solo una cultura sensazionalista, effimera, ha potuto classificare per decenni come 'minori'. Beni comuni che condensano identità millenarie, monumenti e paesaggi antichi, parchi, castelli, teatri, ville, conventi che innervano il tessuto regionale della Campania felix da settentrione a mezzogiorno, da occidente a oriente: Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant'Elmo, Museo Duca di Martina, Palazzo Reale, Villa Pignatelli e Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Parco e tomba di Virgilio, Complesso monumentale dei Girolamini, Certosa di San Giacomo, Villa Jovis, Grotta Azzurra, Museo archeologico territoriale della penisola sorrentina ""Georges Vallet"""", Museo Storico Archeologico di Nola, Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno, Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, Certosa di San Lorenzo, Museo Archeologico Nazionale di Eboli e della media valle del Sele, Parco Archeologico di Elea-Velia, Teatro romano di Benevento, Museo Archeologico del Sannio Caudino e Castello di Montesarchio, Santa Maria Capua Vetere, Museo Archeologico di Calatia, Museo Archeologico dell'Agro Atellano, Museo Archeologico dell'antica Allifae, Museo Archeologico di Teanum Sidicinum, Teatro di Teanum Sidicinum. Storie vive di una tutela militante che merita nuovi orizzonti di contemporaneità e di sostenibilità."" -
Gate. Caterina Arciprete. Ediz. italiana e inglese
Gate è una porta d'accesso per uno spazio immaginifico, in cui ogni luogo è parte di un solo disegno. Un varco aperto a tutti coloro che fanno del pianeta un unico paesaggio. Ultimo progetto editoriale ed espositivo di Caterina Arciprete, poliedrica artista contemporanea partenopea che in questo racconto di poesia ed immagini crea un unicum paesaggistico. Un'opera senza frontiere tecnicamente resa dalla commistione di fotografia e pittura: una foto cade in un disegno e si dispiega in una sequenza aperta in due inserti pieghevoli, un viaggio attraverso varchi fisici o ancestrali di circa trenta opere. -
Attraversamenti. Simonetta Funel
Ripercorrendo l'attività artistica di Simonetta Funel dagli anni '90 fino ad oggi, 'Attraversamenti' si sviluppa su piani contigui per tecniche e contenuti. Un diario continuo - composto da xilografie, acqueforti, pastelli, acrilici, oli e acquerelli - una testimonianza che attraversa il vissuto diretto, raccoglie segnali da altre storie con ricchezza d'inventiva e varietà di tecniche e crea un vocabolario vivo, profondo e pieno di sfumature. Simonetta da più di 30 anni restaura stampe e disegni antichi presso il Museo di Capodimonte. Sperimentando diverse tecniche espressive ha indagato temi ancestrali e ricordi intesi come patrimonio personale e collettivo. Ha fantasticato inventando storie e spingendosi con l'immaginazione in quei regni dove la mente si fonde con il tutto. -
Girolamo Macchi (1649-1734). Un viaggio a Siena al tramonto dell'età barocca in un'eclisse presunta
"Scrittore maggiore e archivista dell'ospedale Santa Maria della Scala, eccezionale disegnatore e studioso dell'arte e dell'architettura della Siena del suo tempo, 'il Macchi' è voce bibliografica imprescindibile di qualsiasi saggio sulla cultura senese del periodo. La presente raccolta di atti - elaborata in occasione dell'iniziativa di studi intorno alla figura di macchi in ricordo del professore Gabriele Morolli - nella sua ricchezza e attenta ricerca multidisciplinare, storico-artistica, architettonica e urbanistica, antropologica, oltre che archivistica, riesce a far luce non solo su aspetti particolari della vita del macchi, ricostruendone il percorso di vita da 'gettatello' - con precoce e assoluta vocazione di studioso - a protagonista dal sapere ed interessi enciclopedici, ma anche sulla raffinata e altissima cultura dell'epoca a Siena, offrendoci un altro importante tassello per la conoscenza dell'antico ospedale"""". [Anna Di Bene, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo]" -
Lungo le vie del corallo. Collezione Antonino de Simone. Ediz. illustrata
Il corallo Mediterraneo, corallium Rubrum, tra le poche gemme di origine organica, è uno dei materiali più antichi usati nell'ambito dell'ornamentazione e in oreficeria. Nato secondo il mito dal sangue della testa mozzata della Gorgone Medusa a contatto col mare, il corallo, a cui da sempre vennero attribuite virtù apotropaiche condivise da tutte le tradizioni dei paesi mediterranei, rappresenta ancora oggi una delle più bella allegoria della vittoria del bene sul male.Dalla seconda metà del Settecento per contrastare il monopolio commerciale di Livorno e Genova, a cui veniva venduto il corallo pescato dai napoletani, si de ci se di regolamentazione la pesca e il commercio nel regno borbonico per stimolare dell'artigianato locale.L'intento di Ferdinando IV di Borbone di istituire fabbriche di lavorazione a Torre del greco richiamò un intraprendente marsigliese, Paul Barthèlemy Martin, che riuscire ad avviare nel 1805 la prima fabbrica di lavora Zio ne del corallo a Torre del greco, esente da ogni dazio doganale. Proprio da quel primo opificio partì l'attività collegata al corallo che ha segnato da più di due secoli l'identità di Torre del greco, rendendola unica nel mondo. (Cristina Del Mare) -
Il Patapart. Foglio dell'Institutum Pataphysicum Parthenopeium. Un omaggio a Mario Persico
Napoli anni '50. La ricerca ininterrotta di nuovi linguaggi artistici da parte di Mario Persico - maturata presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto il magistero di Emilio Notte e Mario Colucci -, così come la creazione di forme espressive sperimentali e provocatorie e di un'impostazione metodologica originale, danno vita a 'il Patapart', foglio dell'Institutum Pataphysicum Parthenopeium. Personalissima lettura della patafisica [dove - fisica, rinvia alla pratica 'scientifica' teorizzata da Alfred Jarry, ""una scienza che noi abbiamo inventato e il cui bisogno si faceva sentire generalmente""""], il Patapart ha ben poco a che vedere con le soluzioni immaginarie del suo ideatore, se non giusto il recupero di un senso di repulsione per l'ipocrisia moralistica e le chiusure grette tipiche dell'universo piccolo-borghese."" -
Napoli nobilissima. Rivista di arti, filologia e storia. Settima serie (2019). Vol. 51: Gennaio-aprile.
Fondata da Benedetto Croce nel 1892 - insieme a letterati e storici del calibro di Riccardo Carafa d'Andria, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo, Luigi Spinazzola... - con l'obiettivo di 'scrivere' la storia artistica e topografica di Napoli, di invitare con l'esempio e la ricerca sul campo al rispetto e alla valorizzazione consapevole del patrimonio culturale e artistico della città, Napoli nobilissima prosegue e rinnova la propria missione sotto l'egida della Fondazione Pagliara e dell'Istituto universitario Suor Orsola Benincasa. Saggi di Vincenzo Franciosi, Walter Angelelli, Rosanna Cioffi, Gianluca Genovese, Valeria Pagnini, Paola Improda, Nicola Cleopazzo. -
Vesuvio quotidiano_Vesuvio universale. Ediz. illustrata
«L'amplissima ansa del golfo di Napoli col vulcano fumante o in pieno tumulto di fuoco non ancora urbanizzati, compare sui sontuosi oggetti di arti decorative dell'ottocento, tazze e piatti in porcellana, calamai in marmo verde, scatole di lava [...] le vedute del fuoco si concretizzeranno nel magma eruttato dal vulcano nella sezione che fa contrasto con l'arte moderna e contemporanea giunta in mostra con le sue dissonanze oltre il limite, sempre più eccentriche e aniconiche. Spartiacque sono le tavolette dal vero e da vicino di Giuseppe De Nittis sotto il Vesuvio, le sue impressioni dell'eruzione del 1872 con cui prelude le tecniche fotografiche. Con la sperimentazione di tecniche che comprendono oltre alla pittura, dalla ceramica al cemento alla terracotta, al bronzo patinato nero, ai fenomeni di combustione, e quindi cenere, fumo, carbone, gli artisti dopo aver assimilato il dato naturale dichiarano una volontà di indipendenza e la loro ossessione per la materia. ""Vesuvio quotidiano_Vesuvio universale"""" descrive la mappa del desiderio di connettere le collezioni del museo con altrettanti prestiti di arte moderna e contemporanea, e di trasformare in un rapporto l'incontro tra i dipinti che segnano la """"carriera"""" delle ripetute eruzioni del Vesuvio con i punti di vista di una diversa sensibilità.» (Anna Imponente)"" -
Bruno Agolini. Il ciclo dell'acqua. Catalogo della mostra (Pozzuoli, 5-19 ottobre 2019). Ediz. illustrata
Colonne come zampe di elefanti, ombrelli che raccolgono l'acqua, alberi che crescono su dorsi di tartaruga, uccelli che volano come aeroplani di carta. Si potrebbe dire, con una frase ormai abusata nelle storie di successo, che nell'universo di Bruno Agolini ""niente è quel che sembra"""". Ma sbaglieremmo. Perché nei suoi lavori è vero il contrario: tutto è quel che sembra, solo che niente è una cosa sola. Si gioca con le linee e le forme, con le parole, suoni e significati, con i colori e le luci. Così l'occhio è continuamente portato a cambiare direzione e adattarsi a una nuova prospettiva, per vedere quello che prima non vedeva e che mano a mano si svela, in un movimento in cui l'orizzonte non è perso, ma è molteplice e differenziato. """"Il ciclo dell'acqua"""", in quest'ottica, è titolo particolarmente appropriato dell'intera mostra, e non solo di una singola opera. L'acqua è elemento metamorfico per eccellenza, in quanto continuamente, sotto i nostri occhi, evapora e condensa e anche nello stato solido è costantemente presente nelle nostre vite. E ora che con il riscaldamento globale i ghiacciai dei poli fondono e le piogge sono devastanti, non ci può più sfuggire che l'acqua, il primo principio vitale, ha mille forme, ma è una sola."" -
Zeusi. Linguaggi contemporanei di sempre. Vol. 8-9: Muse/Musei.
"""""I musei hanno in sé qualcosa del tempio, del salone di esposizione, del cimitero e del locale scolastico""""... a Paul Valery i musei non piacevano per niente. Marcel Proust, al contrario, irrideva la mania di collocare quadri e sculture nel loro contesto originario, tra mobili e tendaggi, quasi che avessero ancora una casa, perché solo nella neutra spaziale del Museo nel suo isolamento artificiale, le opere d'arte entrano in risonanza la mente e occhio di chi le guarda. Come tutti i grandi temi anche quello dei musei reca in sé qualcosa di concreto e insieme di sfuggente, smaterializzato, tutto mentale. Dedicando questo numero doppio ai musei, Zeusi ha ascoltato ciò che avevano da dire importanti direttori di musei italiani e internazionali, gente, comunque, """"esperta del mestiere"""", tendendo l'orecchio captando altre opinioni, idee, fatti, segnali (spesso di disagio), e puntando lo sguardo sulle immagini che volontariamente, grazie agli artisti, potessero erompere da un tema serio, ponderoso e istituzionale come quello in questione"""". Dalla presentazione di Marco di Capua." -
Confronti. Quaderni di restauro architettonico. Vol. 8-10: restauro nei territori in conflitto, Il.
Sempre attenta ai temi centrali nel dibattito internazionale sulla conservazione dei beni culturali, la rivista ""Confronti"""", in questo numero, si incentra sui conflitti recenti che hanno recato danni al patrimonio costruito, soffermandosi, tra gli altri argomenti, su alcune ricostruzioni in atto in Paesi africani come la Libia e l'Egitto, nonché sul progetto di rinnovamento del museo del bardo a Tunisi e su altre interessanti esperienze di ricostruzione messe in atto dopo la 'rivoluzione dei gelsomini' avvenuta nel contesto della 'primavera araba', tra il 2010 e il 2011. Restauri in corso in nazioni sud-orientali dell'Europa come la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, il Montenegro, il Kosovo, altri ancora sulle operazioni svolte in Paesi medio-orientali come la Siria, la Palestina, il Libano, la Giordania e lo Yemen sono alcune delle realtà indagate nei contributi del periodico che, dopo i primi numeri dedicati al restauro del moderno e alla conservazione delle infrastrutture urbane, si apre ad una prospettiva sempre più ampia e internazionale."" -
Pompei e Santorini. L'eternità in un giorno. Catalogo della mostra (Roma, 11 ottobre 2019-6 gennaio 2020). Ediz. illustrata
"Le colate di lava, contorte e vorticose, che si sono solidificate intorno alla bocca del cratere offrono un tremendo spettacolo. Presentano agli occhi - e non solo alla fantasia -, come serpenti, coccodrilli, sfingi, quasi fossero divenuti viventi quei mostri favolosi, con i quali i sogni infantili dei primi uomini popolarono il caos"""" (Friedrich Hebbel, 1845). Akrotiri e Pompei - emblemi e miti fondativi della civiltà del Mediterraneo antico - mettono in mostra l'eternità tragica di un destino comune: due eruzioni 'totali', lontane più di millesettecento anni, che hanno interrotto bruscamente, senza appello, l'esistenza, gli affetti e l'operosità di comunità sorprese nel vivo delle trame di un giorno qualunque. Più di 300 manufatti 'ordinari' e unici, sculture, affreschi, anfore, rilievi, gemme, incunaboli, dipinti, in mostra alle Scuderie del Quirinale, ripercorrono storie che si intrecciano, dall'età del bronzo alle 'riscoperte' e reinvenzioni moderne e contemporanee, interrogando, di nuovo, i frammenti di un'eternità inquieta. Frutto della collaborazione istituzionale fra il Parco Archeologico di Pompei e l'Eforia delle Cicladi - supportata da indagini sul campo, restauri e ricerche congiunte rigorose - per iniziativa delle Scuderie del Quirinale-Ales, prende forma un confronto inedito fra due miti fondativi della cultura universale, tra occidente e mare nostrum."