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Il secolo di Rina e Demetrio
Nel 1943 Rina e Demetrio inaugurano l'albergo-ristorante Bellavista, a Bossolasco. Durante le persecuzioni razziali, i due aprono le porte della loro pensione a un gruppo di ebrei, salvandogli la vita con l'aiuto di tutta la popolazione. Basta qualche anno perché il ristorante diventi il ritrovo di artisti e di personaggi di spicco: Luigi Einaudi, Ungaretti, Piera e Pietro Ferrero, Gianni Agnelli, fino a Beppe Fenoglio che proprio lì trascorse la sua ultima estate. -
East. Vol. 26: Effetto minoranze.
La rivista, diretta da Vittorio Borelli, dedica la copertina all'effetto minoranze. Sono 120 le minoranze etniche ufficialmente riconosciute in Russia. In Cina, invece, sono 50. La gran parte di esse si trova in Asia, ai confini tra i due ex imperi comunisti. Negli ultimi anni le rivendicazioni di questi gruppi - a volte anche violente - hanno creato seri problemi di governance politica a Mosca come a Pechino. ""East"""" ha cercato di disegnare per la prima volta una mappa dettagliata delle minoranze asiatiche. Rimandiamo i lettori agli articoli di Fernando Orlandi e di Claudia Astarita. Prosegue, anche su questo numero della rivista, la riflessione sulla caduta del Muro di Berlino a cui avevamo dedicato il Dossier del numero 25. A occuparsene, questa volta, sono due studiosi di fama internazionale, entrambi membri del Comitato dei Corrispondenti della rivista: il russo Lev Gudkov e il romeno Vladimir Tismaneanu. I reportage sono firmati da Emiliano Bos (Bangladesh), da Massimiliano di Pasquale (Zaporizhia) e da Emanuele Confortin (Kashmir). Infine, il Dossier è dedicato alla Cina, in particolare al suo ruolo per far fronte alla crisi economica che ha coinvolto l'economia globale. Gli articoli sono a cura di Alessandro Arduino, Cristina Bombelli, Giampiero Garioni e Rita Fatiguso. Il Dossier si apre con un'intervista all'economista Mario Deaglio."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 26: Minority effect.
La rivista, diretta da Vittorio Borelli, dedica la copertina all'effetto minoranze. Sono 120 le minoranze etniche ufficialmente riconosciute in Russia. In Cina, invece, sono 50. La gran parte di esse si trova in Asia, ai confini tra i due ex imperi comunisti. Negli ultimi anni le rivendicazioni di questi gruppi - a volte anche violente - hanno creato seri problemi di governance politica a Mosca come a Pechino. ""East"""" ha cercato di disegnare per la prima volta una mappa dettagliata delle minoranze asiatiche. Rimandiamo i lettori agli articoli di Fernando Orlandi e di Claudia Astarita. Prosegue, anche su questo numero della rivista, la riflessione sulla caduta del Muro di Berlino a cui avevamo dedicato il Dossier del numero 25. A occuparsene, questa volta, sono due studiosi di fama internazionale, entrambi membri del Comitato dei Corrispondenti della rivista: il russo Lev Gudkov e il romeno Vladimir Tismaneanu. I reportage sono firmati da Emiliano Bos (Bangladesh), da Massimiliano di Pasquale (Zaporizhia) e da Emanuele Confortin (Kashmir). Infine, il Dossier è dedicato alla Cina, in particolare al suo ruolo per far fronte alla crisi economica che ha coinvolto l'economia globale. Gli articoli sono a cura di Alessandro Arduino, Cristina Bombelli, Giampiero Garioni e Rita Fatiguso. Il Dossier si apre con un'intervista all'economista Mario Deaglio."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 27: Finding happiness outside GDP.
La rivista dedica la copertina al Pil. Se ne discute da qualche anno ma, dopo la grande crisi mondiale innescata dai mutui subprime, la riflessione sulla adeguatezza o meno del Pil (Prodotto interno lordo) nel misurare il benessere delle persone e delle nazioni ha subito una forte accelerazione. Il mese scorso a Sadun, in Corea, si è svolto un convegno che ha cercato di gettare le basi per nuove metodologie di calcolo del reddito e della qualità della vita. Per East ha seguito il convegno Donato Speroni, a cui è stato affidato il coordinamento del Dossier. Ampio spazio su questo numero della rivista alla Russia di Medvedev e Putin, tornata protagonista sulla scena mondiale. -
East. Vol. 29: La difficile partita di Dimitrij.
C'è una domanda ricorrente a cui una rivista come east non può sottrarsi: a che punto è il processo di costruzione dell'Europa? Nei mesi scorsi la crisi finanziaria della Grecia ha fatto temere per la solidità del Sistema Monetario Europeo. Erano soltanto esagerazioni? Che vi siano state anche esagerazioni più o meno ""speculative"""" ai danni dell'euro è certo. Ma è altrettanto evidente che la crisi fiscale greca ha reso palesi alcune incongruenze dello Sme e la mancanza di strumenti idonei a far fronte con efficacia e tempestività a situazioni di emergenza. Non a caso tra febbraio e marzo si è molto discusso dell.opportunità o meno di far intervenire il Fondo Monetario Internazionale e successivamente della creazione di un Fondo Monetario Europeo. Il Dossier di questo numero (curato da Andrew Wilson, Matteo Ferrazzi, Francesca Nenci, Fabio Mucci, Fernando Orlandi, Stefano Bottoni, Matteo Tacconi e Luciano Monzali) affronta anche queste problematiche, ma in una prospettiva più ampia. Cercando cioè di connettere crisi economica e finanziaria con l'endemica crisi politica dell'Unione e con le ricorrenti crisi di instabilità politica di alcuni suoi partner."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 31
Con questo numero east si spinge anche a Sud, nel Sudafrica di Nelson Mandela con un articolo di Wojciech Jagielski e nel Burkina Faso, laboratorio di coesistenza fra etnie e religioni diverse, con un reportage di Donata Columbro. Si tratta di una novità in termini di contenuti che ne accompagna un.altra di carattere più strutturale: il passaggio a sei numeri l.anno anziché cinque. I risultati ci diranno se è stata una scelta giusta oppure no. Il carattere sperimentale di questo numero della rivista è dato anche dal fatto che abbiamo puntato su reportage e racconti di viaggio, mantenendo soltanto le rubriche di lettura (Cose dell.altro mondo e Libri). Abbiamo inoltre acquistato - ed è la prima volta che lo facciamo - i diritti di pubblicazione di tre articoli molto speciali. Il primo, di Robert Fisk, inviato di punta dell'Independent di Londra, introduce ai segreti della cucina dei Paesi mediorientali; il secondo, di William Butler, del Guardian, racconta le notti alla Sodoma e Gomorra della morigerata Dubai; il terzo è una piccola chicca storica: si tratta delle memorie di viaggio in Turchia di lady Mary Montagu, gentildonna inglese vissuta fra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento. Anche in questo caso sarete voi lettori a dirci se abbiamo fatto più o meno bene. Quello di cui siamo sicuri è che gli articoli scelti e pubblicati sono di ottima qualità e di facile lettura. -
East. Ediz. inglese. Vol. 32
Dove va la Turchia? Viene verso l.Europa o sta per essere risucchiata dal mondo islamico? E che tipo di Islam sarà quello turco, moderato e dialogante come lo è oggi quello di Erdogan o pericolosamente simile a quello iraniano e pakistano? Questi interrogativi si rincorrono e si accavallano da mesi nelle diplomazie occidentali e nel mondo dei mass media. Prima e dopo il referendum costituzionale del 12 settembre. La risposta di un analista turco di grande lucidità ed esperienza come Soli Ozel è che i timori occidentali sono in gran parte infondati. Per Ozel la Turchia, che sta crescendo a una velocità tripla rispetto ai Paesi europei, sta semplicemente cercando di svolgere un ruolo autonomo nell'area. L'ambizione è quella di diventare una ""potenza regionale"""" in grado di dialogare alla pari sia con l'Occidente che con il Medio Oriente, con l'Iran in particolare. Ci riuscirà o no? Molto dipende anche da quello che faranno gli altri protagonisti della scena mondiale, a partire dall'Europa. Questo numero di east si occupa anche di un altro tema di portata storica: la Cina che comincia a scioperare. Non occorrono molte parole per dire che le conseguenze di una simile tendenza, qualora prendesse piede e non venisse stroncata sul nascere, sarebbero incalcolabili per tutto il mondo globalizzato. Il Dossier è invece dedicato ai flussi e ai riflussi demografici."" -
Brigate nonni. I ribelli del tramonto
Le casse dello Stato italiano sono vuote. La corruzione e la dissolutezza dei governanti hanno divorato il futuro dei cittadini, il lavoro nero e precario non porta nuove risorse. Risultato: non ci sono più i soldi per pagare le pensioni. La bolla esplode. Nascono le Brigate Nonni, un gruppo rivoluzionario composto da anziani, ai quali si uniscono emarginati e disoccupati, sullo sfondo surreale di un'Italia allo sfascio. La ""frangia"""" Stella del Mattino otto personaggi stravaganti guidati da Vincent, ex tassista ultrasessantenne appassionato di semiotica - si muove in una Milano fosca, corrosa, frammentata in ghetti e suk. Qua e là, qualche oasi residenziale per ricchi, appassionati di decadenti aperitivi, tra i quali si aggira anche il sindaco alcolista, amico dei poliziotti che annaspano a caccia dei """"terroristi"""". In un futuro prossimo, tra operazioni grottesche ai limiti del comico, bizzarri linguaggi in codice, tumulti, atti d'amore e indagini nevrotiche, si sviluppano le storie di donne e di uomini che, per disperazione, lottano per rovesciare le sorti dell'Italia. La nostra."" -
East. Vol. 33: Le operaie bambine del sumangali.
Quella delle bambine operaie-schiave del sumangali, nell'India del Sud, è una di queste. Pur essendo illegale dal 1961, in India persiste tuttora la consuetudine della dote, secondo la quale le ragazze devono offrire alla famiglia del futuro marito una rilevante somma di denaro. Nei villaggi le famiglie, già povere, non sono in grado di far fronte a questa spesa, così molte ragazze decidono di accettare un impiego nelle industrie tessili e manifatturiere in città, attratte dal sistema del sumangali (""matrimonio"""" in lingua Tamil), che consiste nella promessa di fornire alla lavoratrice, al termine di un periodo di tre anni, una somma consistente di denaro da utilizzare come dote. Per tre anni le ragazze vivono e lavorano all'interno di moderni lager che racchiudono le unità produttive; raramente viene concesso loro di uscire. Con l'esiguo salario devono coprire tutte le spese, compreso il vitto e l'alloggio e l'acquisto periodico delle uniformi da lavoro. A causa delle insalubri condizioni di vita e di lavoro, molte operaie lasciano le fabbriche prima della scadenza dei tre anni, andando così a perdere ogni diritto acquisito. Quelle che invece resistono e sopravvivono, senza incorrere in incidenti o malattie, ricevono una somma compresa tra i 500 e gli 800 euro, pari a oltre un quarto del loro stipendio. Al tema dedichiamo il Dossier realizzato dal fotogiornalista Alessandro Brasile."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 33
Quella delle bambine operaie-schiave del sumangali, nell.India del Sud, è una di queste. Pur essendo illegale dal 1961, in India persiste tuttora la consuetudine della dote, secondo la quale le ragazze devono offrire alla famiglia del futuro marito una rilevante somma di denaro. Nei villaggi le famiglie, già povere, non sono in grado di far fronte a questa spesa, così molte ragazze decidono di accettare un impiego nelle industrie tessili e manifatturiere in città, attratte dal sistema del sumangali (""matrimonio"""" in lingua Tamil), che consiste nella promessa di fornire alla lavoratrice, al termine di un periodo di tre anni, una somma consistente di denaro da utilizzare come dote. Per tre anni le ragazze vivono e lavorano all'interno di moderni lager che racchiudono le unità produttive; raramente viene concesso loro di uscire. Con l'esiguo salario devono coprire tutte le spese, compreso il vitto e l'alloggio e l'acquisto periodico delle uniformi da lavoro. A causa delle insalubri condizioni di vita e di lavoro, molte operaie lasciano le fabbriche prima della scadenza dei tre anni, andando così a perdere ogni diritto acquisito. Quelle che invece resistono e sopravvivono, senza incorrere in incidenti o malattie, ricevono una somma compresa tra i 500 e gli 800 euro, pari a oltre un quarto del loro stipendio. Al tema dedichiamo il Dossier realizzato dal fotogiornalista Alessandro Brasile."" -
Zombie story e altri racconti
In un mondo devastato da scenari apocalittici, vampiri e zombi si contendono la vittoria sull'umanità per garantirsi la sopravvivenza eterna. Una giovane operaia cinese ricorda con orrore l'attacco dei morti viventi alla Grande muraglia. Fred è rinchiuso in uno stanzino senza cibo né acqua da non sa più quanti giorni, braccato da orde di zombi che gemono e si agitano là fuori. Un ""sopravvissuto"""" racconta il suo nuovo lavoro: ricostruire i corpi e gli effetti personali delle vittime della guerra mondiale degli Zombi."" -
Jim Grant. Una vita per i bambini
Jim Grant ha dedicato la vita all’impegno umanitario. Per 15 anni fu Direttore Generale dell’UNICEF (1980-95), legando il suo nome alla Rivoluzione per la sopravvivenza del bambino, strategia a basso costo per prevenire i decessi dei bambini nei paesi in via di sviluppo. Si stima che UNICEF sotto la sua direzione abbia salvato la vita a 25 milioni di bambini. Si deve al suo impegno l’approvazione ONU, nel 1991, della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il trattato internazionale sui diritti più ratificato della storia, che il 27 maggio 2021 ha celebrato 30 anni di applicazione in Italia. Il libro, curato dall’attivista e giornalista Roberto Savio, raccoglie testimonianze preziose sull’opera di Grant. -
East. Vol. 36: Lezione giapponese.
In questo numero di ""East"""": """"Putin-Medved: è ancora tandem?"""", """"Asia: la partita russo-cinese"""", """"La Polonia alla prova dell'Europa"""", """"Nordafrica: ora cambia tutto"""", """"Ankara tira dritto sull'atomo"""", dossier: """"Giappone: è stato come ripiombare nel '45""""."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 36
In questo numero di ""East"""": """"Putin-Medved: è ancora tandem?"""", """"Asia: la partita russo-cinese"""", """"La Polonia alla prova dell'Europa"""", """"Nordafrica: ora cambia tutto"""", """"Ankara tira dritto sull'atomo"""", dossier: """"Giappone: è stato come ripiombare nel '45""""."" -
Amala. Un giallo in nerazzurro
Primavera 2010. Nell'isola di Pantelleria, dove la roccia nera contrasta l'azzurro del mare, sbarca un pool di investigatori per catturare il serial killer che sta seminando il terrore tra i novemila abitanti della ""perla nera"""" del Mediterraneo. Un mostro che dall'agosto 2009 ha ucciso sei volte con un'efferatezza senza eguali. Nulla sembra collegare i delitti tra loro, non emergono moventi, è un enigma, che solo una casualità può risolvere, come accade spesso nella vita… e nel calcio. L'autore ci fa rivivere il periodo in cui si conclude la stagione calcistica che vede realizzarsi il primo e unico """"triplete"""" italiano, quello interista, e lo fa spaziando dal """"pensiero romantico"""" degli artisti maledetti, al """"pensare con i piedi"""" di Osvaldo Soriano, dalla cultura siciliana a quella del mondo rock, dalla malinconia che diventa patologia clinica, ai paté di melanzane, un pot-pourri che può apparire come il tentativo di piacere a tutti, dalla cultura di élite a quella di massa, ma è solo il frutto della osmosi tra l'autore e il suo alter ego, il serial killer protagonista di Amala."" -
East. Vol. 37: Tempo di soldatini.
In questo numero di ""East"""" contributi di: Amedeo Ricucci, Francesca Donini, Emanuele Confortin, Francesca Lancini, Fernando Orlandi, Francesco Guarascio, Stefania Viti Kawachi, Cristina Giuliano, Danilo Elia, Massimiliano di Pasquale, Claudia Astarita, Lijia Zhang, Nicoletta Ferro, Farian Sabahi, Giuseppe Mancini, Abel Polese, Alessandra Garusi, Alexia De Steffani, Massimo Libardi, Antonio Barbangelo."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 37: Time of toy soldiers.
In questo numero di ""East"""" contributi di: Amedeo Ricucci, Francesca Donini, Emanuele Confortin, Francesca Lancini, Fernando Orlandi, Francesco Guarascio, Stefania Viti Kawachi, Cristina Giuliano, Danilo Elia, Massimiliano di Pasquale, Claudia Astarita, Lijia Zhang, Nicoletta Ferro, Farian Sabahi, Giuseppe Mancini, Abel Polese, Alessandra Garusi, Alexia De Steffani, Massimo Libardi, Antonio Barbangelo."" -
East. Ediz. inglese. Vol. 38: The Soviet Union is dead. Long live the Soviet Union!.
È certamente presto per tracciare un bilancio dei processi politici e sociali innescati dalla caduta dell'Urss. In alcune delle ex repubbliche sovietiche, oggi indipendenti, si assiste a un continuo cambiamento di scenari, a ""stop and go"""" dall'esito tutt'altro che scontato. La dimostrazione più evidente è che le elezioni tenutesi in Lettonia a fine settembre hanno visto vincitore il partito filorusso. Nella stessa Russia la situazione appare ancora fluida, come dimostrano le molte analisi dell'Istituto Levada e la dialettica fra Putin e Medvedev di cui """"East"""" ha scritto anche nel numero scorso. Ciò premesso, a noi sembra evidente che quanto più lo stato delle cose resterà confuso e incerto nel perimetro dell'ex Urss, tanto più si consoliderà la tendenza ad approfittare delle difficoltà per rilanciare nuove forme di centralismo e aggregazione imperniate su Mosca. Un'analisi di quanto sta avvenendo in quest'area del mondo è al centro del Dossier di questo numero, curato da alcuni studiosi come Fernando Orlandi e Piero Sinatti e da un gruppo di validissimi reporter: Astrit Dakli, Francesco Guarascio, Alessandra Garusi, Massimiliano Di Pasquale, Antonella Vicini e Stefano Grazioli. Sul tema dei debiti sovrani e della crisi dell'euro interveniamo con un editoriale di Thomas Klau, responsabile della sede di Parigi del Consiglio europeo per le relazioni estere."" -
East. Vol. 38: Voglia di ritorno all'URSS.
È certamente presto per tracciare un bilancio dei processi politici e sociali innescati dalla caduta dell'Urss. In alcune delle ex repubbliche sovietiche, oggi indipendenti, si assiste a un continuo cambiamento di scenari, a ""stop and go"""" dall'esito tutt'altro che scontato. La dimostrazione più evidente è che le elezioni tenutesi in Lettonia a fine settembre hanno visto vincitore il partito filorusso. Nella stessa Russia la situazione appare ancora fluida, come dimostrano le molte analisi dell'Istituto Levada e la dialettica fra Putin e Medvedev di cui """"East"""" ha scritto anche nel numero scorso. Ciò premesso, a noi sembra evidente che quanto più lo stato delle cose resterà confuso e incerto nel perimetro dell'ex Urss, tanto più si consoliderà la tendenza ad approfittare delle difficoltà per rilanciare nuove forme di centralismo e aggregazione imperniate su Mosca. Un'analisi di quanto sta avvenendo in quest'area del mondo è al centro del Dossier di questo numero, curato da alcuni studiosi come Fernando Orlandi e Piero Sinatti e da un gruppo di validissimi reporter: Astrit Dakli, Francesco Guarascio, Alessandra Garusi, Massimiliano Di Pasquale, Antonella Vicini e Stefano Grazioli. Sul tema dei debiti sovrani e della crisi dell'euro interveniamo con un editoriale di Thomas Klau, responsabile della sede di Parigi del Consiglio europeo per le relazioni estere."" -
East. Vol. 44: On the road.
East (Europe and Asia STrategies) è una rivista e si occupa di economia, politica e cultura e ha come focus principale l'Europa e i rapporti tra questa e l'estremo oriente, India e Cina in particolare.