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Cartesio
""Ora io chiuderò gli occhi, mi turerò le orecchie, distrarrò tutti i miei sensi, cancellerò anche dal mio pensiero tutte le immagini delle cose corporee, o almeno, poiché ciò può farsi difficilmente, le riputerò vane e false; e così intrattenendo solamente me stesso e considerando il mio interno, cercherò di rendermi a poco a poco più noto e più familiare a me stesso. Io sono una cosa che pensa, cioè che dubita, che afferma, che nega, che conosce poche cose, che ne ignora molte, che ama, che odia, che vuole, che non vuole, che immagina anche, e che sente"". (Cartesio, Meditazioni metafisiche. Terza meditazione) -
I promessi sposi a fumetti. Viaggio semiserio dalle vignette al r...
Oltre il fumetto: percorsi di approfondimento, mappe, cronologia, pagine critiche sui Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. -
Tutta colpa del Mundialito. Silvio Berlusconi, la tv, il calcio, ...
La Copa de Oro, o ""Mundialito"" come è passato alla storia, è un torneo calcistico inventato in Uruguay per celebrare il cinquantesimo anniversario del primo mondiale di calcio. L'idea era di far partecipare in un mini campionato tra dicembre 1980 e i primi giorni del 1981 le sei nazioni che fino a quel momento di erano aggiudicate almeno un'edizione della Coppa del Mondo, con l'Olanda, finalista delle ultime due manifestazioni, a sostituire l'Inghilterra rinunciataria. Ma alle spalle del Mundialito apparvero interessi forti, i diritti televisivi e quelli di immagine che, almeno in Italia, provocarono addirittura una guerra tra la Rai e la neonata emittente privata Canale 5, di proprietà di un giovane e rampante imprenditore, Silvio Berlusconi. Il libro è la storia di quel torneo, dei suoi protagonisti calcistici e non e di un'ombra oscura - la loggia massonica P2 - che agiva indisturbata tra poteri forti e mezzi d'informazione. Dopo il Mundialito nulla è stato più come prima. -
Me la cambi? Come si fa una scheda d'allenamento di bodybuilding
Un manuale tanto per chi si allena in palestra con i pesi quanto per istruttori e personal trainer che conoscono gli esercizi ma non il ""design"" dell'intera scheda d'allenamento. Purtroppo questa è la situazione assurda che si è venuta a creare. Immaginate uno chef che conosce gli ingredienti ma non sa come unirli nei vari piatti e, altrettanto grave, non sa come abbinare sapientemente le varie portate in un menù. Mettere sul tavolo un certo numero di ingredienti a caso (gli esercizi) non vuol dire preparare un pasto nutriente e gustoso (la scheda). -
L' isola che non c'è. Viaggi nel cinema italiano che non vedremo mai
""I Sei personaggi"" che Pirandello cerca invano di portare sullo schermo come ultimo atto d'amore per Marta Abba, il sequel manzoniano che prende forma nella sceneggiatura dei ""Promessi sposi"" firmata da Pasolini e De Concini, ""Il sergente nella neve"" di Rigoni Stern e Olmi disperso tra ottusità politiche e volatili capitali internazionali... Gian Piero Brunetta, autore della ""Storia del cinema italiano"", affida a questo volume anni di ricerche e riflessioni intorno al tema del cinema italiano mai realizzato, agli innumerevoli film che dopo essere stati sognati, pensati, scritti da registi e sceneggiatori, non sono riusciti ad esistere. Il cinema che non c'è configura un territorio sommerso, un'isola immaginaria la cui mappa resterà sempre un mistero, percorsa da una costante interrogazione: perché questi film non hanno visto la luce? Per motivi di denaro, di censura, di avverse circostanze storiche, ma anche per intrinseca debolezza, per scarsa motivazione, per selezione darwiniana, per sopraggiunta disaffezione d'un regista; o magari, come nel caso più enigmatico ed emblematico di tutti, l'eternamente rimandato ""Mastorna"" di Fellini, per essere diventati uno specchio troppo intimo, e troppo spaventoso, delle fantasie dell'autore. II racconto di Brunetta procede per avvicinamenti progressivi: da una panoramica sui grandi film mancati del cinema mondiale a un campo lungo sull'intera storia del cinema italiano. -
Dawson City. Il tempo tra i ghiacci. La pellicola è nata dall'esp...
Dawson City, Yukon, Canada. Tra la fine dell'Ottocento e gli anni Venti, è l'ultimo avamposto della civiltà yankee (nel tumulto della corsa all'oro e della creazione di nuove ricchezze). C'è una sala cinematografica e i film arrivano, con anni di ritardo, poi però rispedire indietro le pellicole è troppo costoso. A fine anni Settanta, scavi in quella che era stata una piscina e poi un campo da hockey ne riportano alla luce un piccolo giacimento, preservato nel ghiaccio. In molti casi, si tratta di film dati per perduti. Bill Morrison recupera questo prezioso found footage, lo monta insieme a fotografie e altri materiali filmati d'epoca, lo affida alle musiche ipnotiche di Alex Somers, per raccontare l'incredibile storia del ritrovamento d'una collezione e insieme lo snodo cruciale della nascita d'una nazione, tra spirito d'avventura e impulso capitalista. Costruendo allo stesso tempo uno struggente poema, per immagini e musica, sulla fragile eternità del cinema. Nel booklet, una presentazione del film di Paola Cristalli, una conversazione tra Alina Marazzi e Bill Morrison, dichiarazioni del regista e un'antologia critica. Contenuti extra: Dawson City: Postscript (2017, 10') di Bill Morrison, Intervista a Bill Morrison (2017, 9'), I film ritrovati a Dawson (1910-1919, 61'). -
Il dolce rumore della vita. Giuseppe Bertolucci tra cinema, teatr...
La personalità artistica e professionale di Giuseppe Bertolucci ha una singolare, complessa e multiforme specificità: regista, drammaturgo, sceneggiatore, poeta, saggista tra cinema, teatro e televisione, sperimentatore di formati e supporti, di media differenti e di forme espressive plurivoche, operatore culturale, a lungo presidente della Cineteca di Bologna. Il volume ha l’obiettivo di studiare alcuni degli aspetti salienti della sua attività proponendo uno sguardo d’insieme tale da privilegiare alcuni momenti che riteniamo particolarmente significativi. Nella prima parte del libro gli studiosi coinvolti analizzano film, tematiche, figure attoriali, caratteristiche estetiche e stilistiche, con l’intento di rimisurare i vari momenti della carriera di Bertolucci e di andare oltre la prospettiva meramente autoriale, privilegiando le ibridazioni, le sperimentazioni, il sistema di scambi tra linguaggi e forme discorsive. Nella seconda parte sono raccolti ricordi e testimonianze di attori, sceneggiatori e artisti vicini a Bertolucci, che hanno collaborato ai suoi scritti e alle sue regie. Questi due diversi punti di vista contribuiscono a rendere conto della ricerca e della coerenza sperimentale di un percorso artistico estremamente rigoroso e allo stesso tempo teso a rimettersi in discussione, che ha segnato quarant’anni di storia dello spettacolo italiano. Nel DVD allegato il documentario ""Evviva Giuseppe"" di Stefano Consiglio. -
Plissé
Un padre colpito dalla malattia di Alzheimer percepisce l'approssimarsi dello sfaldamento delle sue capacità cognitive e prima che la malattia prenda il sopravvento, organizza per i figli una caccia al tesoro che si snoda lungo un percorso sotto forma di lettere e che potrà avere inizio, per sua libera scelta, quando non sarà più in grado di intervenire negli eventi che avrà scatenato. Ogni lettera è stata consegnata a persone sconosciute ai figli e contiene indizi, per altro molto scarni, per trovare quella successiva. L'esito della ricerca non è scontato e possibili imprevisti potrebbero interrompere la catena dei collegamenti tra le persone e gli scritti. Un romanzo legato all'Alzheimer, alla vita, la morte, la fede e la musica, il cui filo conduttore è il mistero che accompagna il lettore sino all'epilogo. -
La tigre
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Morte a Sant'Andrea. La quarta indagine di Nunziata
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Walking coaching. Cambiamento in cammino
Migliorarsi, raggiungere il benessere, la felicità e l’autorealizzazione è possibile con l’aiuto di alcuni semplici strumenti propri del coaching. Camminare, metafora potente di progresso e cambiamento, è la condizione ideale per prendere consapevolezza, partendo dall’azione più semplice e allo stesso tempo più difficile: muovere il primo passo. Chiunque può realizzare il cambiamento se ha chiaro l’obiettivo, se ha una forte motivazione generata dal bisogno e dalle emozioni; se ha il coraggio, l’entusiasmo e la forza di non mollare mai, conservando la fiducia anche nei momenti più difficili, se ha la consapevolezza che il successo dipende dal proprio atteggiamento e dalle proprie azioni. Il libro di Alessandro Casuccio, il primo in assoluto a essere dedicato a questa nuova area del coaching, illustra passo dopo passo sia le tappe di un cammino in senso pratico, sia le fasi del percorso interiore che ne deriva, intrecciando le testimonianze dei pellegrini incontrati dall’autore lungo i molteplici Cammini di Santiago di Compostela con le riflessioni di chi da anni pratica e sostiene il miglioramento personale. -
I miti in Sicilia. Vol. 1
Solo le grandi avventure e i veri eroi riescono a trasformare la fantasia in realtà. Così i massi scagliati da Polifemo diventano i faraglioni di Aci Trezza, il pastore Aci assume le sembianze del nume che dà il nome a nove località ai piedi dell'Etna, il mitico re Eolo abita e regna sulle isole Eolie e Orione fonda la città di Messina. La meravigliosa Sicilia che tiene a bada il gigante Encelado è stata grande fonte di ispirazione per gli antichi narratori greci. I mostri, gli dèi capricciosi, i giganti, i pastori innocenti, i ciclopi, le maghe e gli eroi che un tempo l'hanno abitata rivivono in questa prima raccolta composta da sette suggestivi racconti mitologici. Età di lettura: da 7 anni. -
L'anima del vino. Poesie e riflessioni sull'ebbrezza creatrice
Il più grande poeta moderno che abbia cantato il vino, la sua gioia e la sua disperazione, è sicuramente Charles Baudelaire. Celebri sono i suoi cinque poemi contenuti nei ""Fiori del male"", e raccolti nella sezione intitolata ""Le Vin"". Cinque capolavori lirici, in cui l'eterno conflitto dell'anima baudelairiana fra amore per la vita e desiderio di annullamento trova nell'ebbrezza del vino la sua più pura e fulminante metafora. Accanto alle poesie, Baudelaire scrisse ""Del vino - e dell'hashish"" - nell'altro suo capolavoro, ""I Paradisi Artificiali"". ""Du Vin et du Haschisch"" si intitola il suo scandaloso saggio, che assegna al vino la qualità di esaltare la volontà, ""l'organo più prezioso"" di un artista, mentre l'hashish, annullandola, si rivela ""inutile e dannoso"" per l'uomo creativo. Wingsbert House presenta questi due celebri testi, immancabili in una biblioteca di vino e letteratura, offrendo al lettore italiano una preziosa novità. Due traduzioni d'epoca, ma ancora modernissime, firmate da altrettanti letterati del Novecento italiano che meriterebbero di essere meglio conosciuti: Paolo Buzzi e Biagio Chiara. -
Diario di un'educatrice sociale
Vediamo di continuo la propaganda di strumenti innovativi per l'apprendimento, dove la tecnica di persuasione si focalizza su pochi elementi: l'infallibilità della tecnologia applicata, la brevità del tempo che richiede, la semplificazione facilitante. Di qui, la necessità di ricercare, approfondire, evidenziare problematiche trasversali che rischiano di rimanere inesplorate o estranee all'indagine formativa. Nella tecnocrazia diffusa vi è la convinzione di poter offrire risposte efficaci attraverso la parcellizzazione specialistica delle conoscenze. Noi riteniamo, al contrario, che lo specialismo possa risultare adeguato se si colloca in una prospettiva non gerarchica dei saperi, si apre al confronto, entra in relazione con altri approcci in una dimensione olistica, al fine di migliorare la qualità stessa dei propri interventi. L'occasione che va colta, per coloro che operano nel mondo della formazione con diverse strategie operative, è di mettere a disposizione la specificità delle proprie competenze, per individuare soluzioni condivise in situazioni dove le conoscenze pedagogiche ""normali"" risultano inefficaci. Questo testo narra l'esperienza vissuta di un'educatrice sociale. -
Con la parola vengo al mondo. Bellezza e scrittura di Clarice Lis...
La scrittura, il lavoro della scrittura sulla scrittura, il corpo della scrittura e il corpo dell'autrice in un tutt'uno: Clarice Lispector, scrittrice, saggista, giornalista e traduttrice ucraina, naturalizzata brasiliana, una delle più grandi voci del '900 letterario. Nove romanzi, numerosi racconti indotti in tentazione di silenzio, un silenzio a parole. ""Con la parola vengo al mondo"" è diviso in dieci capitoli. Il primo dettagliatamente biografico. Negli altri nove si compie l'attraversamento della pagina lispectoriana, ci si addentra nelle opere districandole: le movenze della prosa, le ricorrenze tematiche, l'atto, l'attività e l'azione della scrittura, le parole cercate e trovate per dire le parole.La scrittura feconda l'intuizione e l'intuizione feconda la scrittura in storie d'amore fino all'ultimo respiro scritto. -
De occulta philosophia. Vol. I
La nuova traduzione del I libro del De occulta philosophia, con l'ampia introduzione che la precede, la biografia dell'autore e una precisa contestualizzazione storica, unite ad un apparato iconografico che ne illustra lo spirito, non vuole essere il tentativo di recuperare un ""mago"" del Rinascimento europeo in un'ottica meramente esoterica e occultistica - come si è voluto presentarlo sino ad oggi - ma semmai intende offrire una lettura nuova, in grado di far dialogare ancora quest'opera col presente. Un simile ""gesto"" filosofico di attualizzazione è motivato infatti dalla necessità di riappropriarsi di una modalità conoscitiva in parte dimenticata, in grado però di ricevere nuovo e inaspettato impulso dai problemi e dalle intensità contemporanee. -
Vittoria. Un racconto delle isole
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La luce di Akbar. Il romanzo dell'impero Moghul
Nell'Hindostan del XVI secolo Akbar, terzo imperatore della dinastia moghul, domina una corte eclettica che accoglie islamici sunniti e sciiti, gesuiti, indù, ebrei, zoroastriani. La sua apertura a ogni etnia e dottrina suscita indignazione tra i custodi dell'ortodossia religiosa, che fanno del loro meglio per ostacolare o addirittura rovesciare il sovrano. In questo ambiente inquieto, e spesso spietato, inizia la parabola del funzionario hindu Jamal e di suo figlio Samir. La loro traiettoria incrocia quella degli astri di corte e in particolare del principe Salim, primogenito di Akbar, che patisce l'ombra del padre e teme quella dei fratelli. Samir e Salim diventano amici, accomunati dal risentimento verso i genitori e dall'amore per Man Bai, sensuale principessa celata nell'harem. La somiglianza dei nomi rimanda all'intreccio dei loro destini, tra separazioni e riavvicinamenti. Quasi tutti i personaggi sono storicamente esistiti e raccontati con fedeltà. Si muovono negli interstizi della grande Storia per illuminare non solo la loro epoca ma anche, indirettamente, la nostra. Il re Akbar, l'erudito Abul Fazl, l'inflessibile mullah Badauni, l'ardente gesuita Rodolfo Acquaviva, gli eterni rivali Shahbaz khan e Aziz koka, attraverso le reciproche interazioni esplorano temi sempre attuali: il dibattito religioso, la natura del potere, il dialogo tra civiltà diverse. In primo piano la difficoltà ad accettare l'eredità dei padri, dilemma senza tempo nel quale potrà specchiarsi anche il lettore di questo romanzo. -
Un giovane americano
Primo volume della tetralogia dello scrittore americano Edmund White, racconta la formazione di un adolescente in una famiglia di una normalità stravagante, negli Stati Uniti ingenui e moralisti degli anni Cinquanta. rnrnIl terrore degli altri, il senso di solitudine, il desiderio di appartenere al gruppo e di diventare popolare, l'indifferenza del padre, l'eccessivo attaccamento della madre, lo sforzo di capire se stesso. Sono queste le angosce e le aspirazioni che il giovane protagonista fronteggia, immergendosi nell'arte e nell'immaginazione. Universi che considera più decifrabili e abitabili, ma che non riescono a esentarlo dalla vita. Questa, infatti, incombe nella forma del desiderio erotico per gli uomini, costringendolo a combattere senso di colpa e vergogna, per arrivare, infine, a una più piena consapevolezza di sé. -
Scimmie
Dodici anni di vita familiare, tra il 1966 e il 1978, che Minot racconta attraverso scene di apparente normalità domestica, e che invece preludono a tragedie.rnrn«Un piccolo capolavoro di grazia, introspezione, ironia» - Roberto Festa, Il VenerdìrnVincent hanno le abitudini di una prestigiosa famiglia del New England e la soffocante intimità di una famiglia larghissima con sette figli: Caitlin,Sophie, Delilah,Gus,Sherman, Chicky e Minnie.