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Rapporto Svimez 2018. L'economia e la società del Mezzogiorno
Il Rapporto SVIMEZ, a 44 anni dalla sua prima edizione coordinata dall'allora Presidente Pasquale Saraceno nel 1974, cambia il suo titolo introducendo un esplicito riferimento alla «società». Si tratta in realtà del riconoscimento di un'estensione dei campi di analisi dell'Associazione in atto ormai da molti anni, anche alla luce delle profonde trasformazioni intervenute nel tessuto economico e sociale italiano e meridionale a seguito della grave crisi economica del periodo 2008-2014. Le dinamiche demografiche coni rilevanti fenomeni migratori, la crescita delle diseguaglianze interne e il conseguente ampliamento delle aree di povertà, i divari nell'offerta di servizi, insieme alle trasformazioni del sistema formativo ed universitario, sono temi che hanno assunto nel corso degli anni una maggiore centralità nelle analisi della SVIMEZ, sia nello sforzo di quantificazione di tali fenomeni, sia nello studio delle profonde interrelazioni con la dinamica e le prospettive di sviluppo produttivo dell'area. Dopo una prima parte dedicata alla lettura delle principali variabili macroeconomiche negli ultimi anni e alle sue prospettive in una fase storica caratterizzata da una profonda incertezza sulle dinamiche internazionali e sul contesto europeo e nazionale, la seconda parte del rapporto è interamente dedicata al tema delle disuguaglianze e dei diritti di cittadinanza nelle diverse parti del Paese; la terza parte è infine dedicata ad un approfondimento delle politiche e dei settori che possono rimettere le potenzialità del Mezzogiorno al centro di un progetto per la crescita dell'intero Paese. -
Security and hate speech. Personal safety and data security: rights in the age of social media
The book is the result of the cultural and organizational experience of the first G7 of the Bar held in Rome on 14 September 2017 and from this originates the aim of building a solid bridge of dialogue and compared experiences among lawyers around the world on the issues of security and protection of fundamental rights in the new information and global environment of the so-called Web 2.0. An innovative and open path of reflection, which requires a constant and dynamic contribution from all those involved: finding a “truth” in online information that is public, private or the result of a participatory process? Should the law be a mere instrument for regulating technology, or the «work of everyone» – a pillar supporting the conscious growth of society and the promotion of shared values? -
Prigionieri di guerra italiani in Pennsylvania 1944-1945
Durante la seconda guerra mondiale il deposito militare di Letterkenny, a Chambersburg, in Pennsylvania, ospitò circa 1.250 prigionieri di guerra italiani, dei 50.000 presenti negli Stati Uniti. Organizzati nel 321° battaglione di cooperatori, da maggio 1944 a settembre 1945 lavorarono allo stoccaggio, riparazione e spedizione di armi, munizioni, veicoli e altro equipaggiamento ai fronti di guerra del Pacifico e dell'Europa, contribuendo in questo modo al grande sforzo americano nella guerra contro le potenze dell'Asse. I cooperatori di Letterkenny beneficiarono di maggiori libertà rispetto ai normali prigionieri, oltre che dell'aiuto di numerosi italoamericani della costa atlantica. Nel deposito costruirono vari edifici e in particolare una chiesa e un campanile dichiarati nel dopoguerra monumento storico. L'esperienza di questi prigionieri viene qui raccontata per la prima volta nei suoi vari aspetti, dalla cattura fino al loro reinserimento nell'Italia postbellica e per alcuni, al ritorno negli Stati Uniti come liberi cittadini Tutto ciò è stato possibile grazie alla documentazione reperita negli archivi statunitensi e italiani e a quella fornita dai tanti parenti, italiani e d'oltre Atlantico, oggi raccolti nell'Associazione per la Memoria dei Prigionieri Italiani di Letterkenny (A.M.P.I.L.). In questo modo un altro tassello viene aggiunto alla conoscenza del vasto e interessante tema della prigionia dei soldati italiani nel secondo conflitto mondiale. -
Senza paradiso. Miti e credenze dell'Aldilà greco
In che modo gli antichi Greci si immaginavano l’aldilà? In una religione senza dogma come quella greca antica, molteplici risposte sono possibili. Nel darne conto, il libro mostra innanzi tutto come i Greci costruivano l’identità del morto, definendone i tratti esteriori, il cibo e lo spazio a lui riservati. Entriamo poi in contatto con un gruppo di racconti mitici che riguardano gli individui puniti per sempre nell’aldilà, in una dimensione priva di paradiso: alcuni celebri (Sisifo, Tantalo e le Danaidi), altri meno conosciuti, comernil povero Ocno, costretto a intrecciare una corda eternamente divorata da un’asina, o come coloro che non erano stati iniziati ai misteri di Eleusi, immersi per sempre nell’immenso lago di fango degli inferi. -
Nuove (e vecchie) povertà: quale risposta? Reddito d'inclusione, reddito di cittadinanza, e oltre
Le grandi trasformazioni di questi anni (la rivoluzione tecnologica, la globalizzazione dell'economia e dei mercati, il mutamento climatico con la decarbonizzazione e lo sviluppo delle rinnovabili) aprono la strada a straordinarie opportunità di crescita, innovazione, occupazione. Ma distruggono molti posti di lavoro e producono nuove emarginazioni, nuove disuguaglianze e nuove povertà. Accanto ai winners, in grado di avvalersi delle nuove opportunità, vi sono milioni di losers, senza lavoro o con lavori precari. La crisi finanziaria e la recessione hanno nel contempo ridotto le risorse disponibili per finanziare le politiche del welfare e del lavoro, e reso palese l'inadeguatezza degli schemi tradizionali di welfare. Solo alcuni Paesi hanno da tempo avviato politiche efficaci di contrasto alla povertà, ripensando gli strumenti del welfare e le politiche attive del lavoro e della formazione, e dotandoli di risorse adeguate mediante una coraggiosa revisione delle politiche fiscali. Altri, tra i quali l'Italia, sono partiti in ritardo o sono ancora alla ricerca di risposte efficaci. Da qui parte questa ricerca. Essa analizza innanzitutto il quadro di riferimento europeo, che ancora non riesce a strutturarsi in una politica sociale comune, ma dove una svolta potrebbe essere imminente con la possibile adozione della proposta italiana di uno strumento europeo di assicurazione contro le disoccupazioni cicliche. Effettua poi una ricognizione delle politiche che hanno storicamente caratterizzato i Paesi più avanzati. Analizza le politiche pubbliche di contrasto alla povertà e alla disoccupazione adottate da Germania, Francia, Spagna, Regno Unito, Paesi scandinavi e Canada, e i relativi strumenti. Esamina e valuta, infine, le politiche adottate in Italia, gli strumenti nuovi di recente sperimentati o di cui oggi si discute, dal reddito di inclusione al reddito di cittadinanza, e i problemi che debbono essere affrontati e risolti per assicurarne sostenibilità e efficacia. Prefazione di Franco Bassanini e Valdo Spini. -
La povertà energetica. Strumenti per affrontare un problema sociale
Quando le famiglie non riescono a sostenere le spese energetiche necessarie per la vita domestica, si è in presenza di un problema sociale: la povertà energetica, un fenomeno molto diffuso e noto nel panorama internazionale. Le cause della povertà energetica e le strategie di contrasto adottate dagli Stati e proposte dalle organizzazioni internazionali dimostrano che, per porre rimedio al problema, è indispensabile un'interazione tra la sfera pubblica (Stato, enti locali e autorità indipendenti) e quella privata (imprenditori e terzo settore), che insieme progettino e attuino un mix organico di misure interne al mercato energetico (interventi sul costo dell'energia, tariffe sociali ecc.) e esterne ad esso (sussidi al reddito, agevolazioni per l'efficientamento delle abitazioni ecc.). In questo panorama, riveste un ruolo di primaria importanza la fiscalità, mediante misure che aggiungano al fine primario del prelievo ulteriori fini sociali di carattere extrafiscale, orientando i comportamenti individuali e collettivi e responsabilizzando socialmente imprese, consumatori e istituzioni. -
Il postcontratto
La completa attuazione del contratto, la sua risoluzione o nullità non escludono la possibile rilevanza di interessi successivi, autonomi eppure correlati al contratto medesimo. Alcuni trovano una puntuale disciplina attraverso patti di non concorrenza, di segretezza o garanzie. Altri sono stati oggetto di pronunce che hanno costruito ""ex fide bona"""" obblighi di fornire parti di ricambio o di dare informazioni. Tramite l'indagine di tali fattispecie, lo studio individua gli interessi postcontrattuali sottesi, valutandone le caratteristiche e offrendo una classificazione secondo """"Fallgruppen"""". La loro analisi in rapporto al contratto evidenzia una necessaria distinzione concettuale tra la fase propriamente esecutiva e quella postcontrattuale. All'individuazione di tale autonoma dimensione si associa, dunque, la ricostruzione della disciplina applicabile a tutte le fattispecie prive di puntuale regolazione, così venendosi a delineare una fonte legale atipica e una prestazione di cui è possibile domandare l'adempimento."" -
Le anime dello sviluppo Religioni ed economia nel sud-est asiatico-The souls of development. Religions and economy in Southeast Asia
L'ASEAN ha imposto la propria diversità come un valore fondante, uno strumento di stabilità e un trampolino per la crescita. Nessuna organizzazione regionale presenta una così vasta pluralità di sistemi politici, eredità culturali, tradizioni popolari, esperimenti sociali. Il rispetto dell'alterità è stato prezioso nel lungo, spesso faticoso, cammino della lotta al sottosviluppo. I dieci paesi dell'Associazione, spesso antagonisti nella storia, hanno costruito un modus vivendi imperniato sulla tolleranza che conduce alla pace. In questa cornice, le differenze religiose non sono un'eccezione. Convivono e trainano le società verso il loro riscatto, in un ventaglio di esperienze redditizie. I retaggi del passato, che rendevano talvolta gli ambiti soprannaturali indifferenti ai risultati economici, appaiono al tramonto. Si afferma invece un ruolo più moderno delle religioni: identitario per la difesa del tessuto sociale, vigile per contrastare ogni radicalizzazione, equilibratore delle disparità arrecate dalla globalizzazione economica. Prefazione di Enrico Letta. -
Un mondo senza rifiuti? Viaggio nell'economia circolare
Tutti gli esseri viventi producono scarti, ma solo homo sapiens produce rifiuti.rnrnLa nostra economia è costruita secondo un modello «lineare»: preleviamo risorse naturali dall’ambiente e le restituiamo sotto forma di residui che procurano danni all’ecosistema. È un destino inevitabile, un prezzo necessario da pagare al progresso? Lo abbiamo creduto a lungo, ma ora la natura ci presenta il conto. Perché la nostra civiltà non finisca per morire soffocata dai propri rifiuti, è necessario imboccare una strada alternativa. Quella dell’«economia circolare», nella quale gli scarti ridiventano materie prime. Se un mondo senza rifiuti è impossibile, un mondo senza discariche è invece del tutto realizzabile, come testimoniano molte esperienze. Servono però iniziative economiche, servizi, impianti, infrastrutture. Un’opportunità anche per l’Italia, che malgrado tutte le sue munnezze, conquista anche primati positivi. A una condizione: che nessuno scambi l’economia circolare per un bucolico mondo dal quale i rifiuti scompaiono per magia. -
La svolta. Dialoghi sulla politica che cambia
Premio del Presidente della Giuria Viareggio-Rèpaci 2019rnrn«Ci sono momenti della storia nei quali il precipitato di debolezze antecedenti fa massa: eventi preparati nel passato si ripropongono insieme e presentano il conto ai tempi nuovi»rnrnNel biennio 2017-2018 è iniziata una nuova fase della politica, in Italia e nel mondo? Come è cominciata? Quali sono le ragioni di lungo periodo di questo cambio di registro? Si può dire che i vinti abbiano aperto la strada ai vincitori? Questi dialoghi contengono una riflessione sulle vicende politiche e istituzionali italiane, considerando il sistema politico, i suoi dati strutturali, i modi in cui opera la democrazia, i condizionamenti e i contesti europeo e globale. L’autore esplora suolo e sottosuolo della politica, non per cercare nuove terre, ma per guardarle con occhi diversi, come in ogni vero viaggio di scoperta. -
Ho imparato. In viaggio con i giovani sognando un'Italia mondiale
Finalista al Premio Letterario Caccuri 2019.rnQuando soffia impetuoso il vento del cambiamento c’è chi alza muri e chi, guardando avanti, costruisce mulini a vento.rnLa strada che ha preso l’Italia non mi piace. Vorrei che si cambiasse direzione. In questo libro provo a elaborare idee e lanciare proposte concrete. Per interrompere una sequenza fatta di errori e illusioni, tra sovranismi e rottamazioni, che ha portato a un’Italia sempre più ripiegata su se stessa. Per affrontare le sfide dell’immigrazione, del declino economico e culturale, della sostenibilità ambientale, e per un’Italia davvero protagonista di una nuova Europa. Le mie riflessioni si fondano su tre convinzioni. La prima è che per superare questo presente bisogna innanzitutto capire come ci si è arrivati. La seconda è che si deve superarlo andando avanti e non indietro. La terza, la più importante, è che non c’è niente di più bello che imparare. -
Il sentiero stretto... e oltre. Conversazione con Dino Pesole
Premio Giornalistico Gian Piero Orsello 2019 - Città di Marinella - Sezione EconomiarnrnIl sentiero stretto... e oltrernrn«Ho ricevuto critiche da destra e da sinistra. Da destra hanno sostenuto che il debito non è stato ridotto, da sinistra che in realtà c’è stata troppa austerità e le riforme hanno indebolito il lavoro e l’occupazione. Ma proprio per questo confermo che è la strada giusta. Il sentiero stretto è imposto dai vincoli di finanza pubblica e dalle nostre rigidità strutturali, ma appunto ora occorre andare oltre.»rnrnrnIn un momento di cambiamento delicato per l’Italia, il libro offre una discussione serrata sullo stato e sulle prspettive della nostra economia. Da questo dialogo scaturisce una riflessione aggiornata alla luce delle decisioni di politica economica assunte dal nuovo governo, con la revisione del quadro macroeconomico e la stesura della legge di bilancio. In questo quadro, un’attenzione particolare è dedicata alla compatibilità in termini economici delle misure portanti contenute nel cosiddetto «contratto di programma» Lega/Movimento Cinque stelle: dalla flat tax al reddito di cittadinanza e alla quota 100. Guardando al futuro, quali rischi corre l’economia italiana, quali errori non bisogna commettere, a quali riforme occorrerebbe dare priorità? Come aumentare il potenziale di crescita dell’economia? E come farlo all’interno di un sentiero che resta stretto e che potrebbe essere ancor più angusto, laddove si imboccasse una strada di radicale inversione di marcia rispetto a una attenta e prudente gestione del nostro debito pubblico? -
L' ultimo sapiens. Viaggio al termine della nostra specie
Con prefazione di Telmo Pievanirn«Cosa siamo dunque? E cosa stiamo diventando? Sono le domande alle quali Pacchioni cerca di rispondere con l'aiuto di Levi e di un approccio che, proprio perché scevro da tentazioni catastofiste, risulta tanto realistico quando inquietante» - Marco Bracconi, RobinsonrnImmaginiamo un futuro in cui sapiens supertecnologici controlleranno, con le loro intelligenze aumentate, il mondo; mentre altri sapiens desueti, saranno relegati a un ruolo marginale. Uno scenario solo fantascientifico? Oggi l’intelligenza artificiale, le neuroscienze, le nanotecnologie, la genetica modificano in modo sempre più vertiginoso il rapporto tra l’uomo e la natura. Nella storia dell’umanità sta succedendo qualcosa che potrebbe anche portare alla fine di Homo sapiens. Intrecciato ai racconti fantastici di Primo Levi ecco dipanarsi in queste pagine un altro racconto, tanto avvincente e ironico quanto inquietante: quello del nuovo ecosistema - mai visto prima – in cui vivranno i nostri discendenti.rnrnrnSaremo in grado di fermarci a tempo nella nostra corsa col turbocompressore verso le Colonne d’Ercole, come si chiedeva Primo Levi? Homo faber fortunae suae, dicevano i latini, l’uomo è artefice della propria sorte. Non ci resta che scoprire quale. -
Luna nuova. Tra mito e scienza dalle eclissi alle basi lunari
Un'attrazione, ostinata e irresistibile, lega la terra e la luna, più che due corpi celesti quasi un pianeta doppio. I movimenti e le configurazioni lunari hanno fatto impazzire gli astronomi e affascinato la gente comune di tutti i tempi, suscitando un culto che ha accompagnato il cammino della nostra civiltà. Ancora oggi la rossa luna delle eclissi inchioda migliaia di persone con lo sguardo al cielo. Mezzo secolo dopo che l'uomo è atterrato sul suo suolo, la luna rientra finalmente nei plani strategici delle agenzie spaziali. Riprendere il filo invisibile che ci lega al nostro satellite significa parlare sì di superstizione, scienza e poesia, ma soprattutto di futuro. Proviamo allora a raccontare una luna nuova. -
Caos
Dare senso al mondo, alle esperienzernquotidiane e, ancor più, agli eventi chernci sorprendono o dai quali può dipenderernla nostra sopravvivenza.rnrnQuante volte una dimenticanza o unrnimpercettibile ritardo nel compierernun’azione hanno conseguenze importantirno addirittura drammatiche? È ciò cherni matematici chiamano caos, un concettornche ha un’origine assai remota nelrnpensiero umano, condizione della bellezzarndella natura per i filosofi presocratici,rnforza speculare all’armonia nel taoismo.rnIl libro racconta il cammino che harnportato i matematici a formulare larnteoria del caos per individuare l’originerndell’incertezza e del caso che ritroviamornin moltissimi sistemi naturali e sociali. -
La forma delle cose. L'alfabeto della geometria
Orientarsi nello spazio, percepire un oggetto attraverso la sua forma, minimizzare gli spostamenti: sono abilità geometriche che tutti usiamo nel quotidiano. Platone faceva entrare nell’Accademia solo chi aveva dimestichezza con la geometria, una scienza che richiama questioni filosofiche ma che dà anche concreta risposta a tanti quesiti tecnologici. Dalla linea retta agli spazi che si curvano, i teoremi della geometria ci aiutano da sempre a rendere facile il difficile. Ma in che modo la mente umana esplora la forma delle cose? Un viaggio che da Euclide e dalla geometria elementare giunge a Bernhard Riemann e alle teorie contemporanee, che forniscono alla fisica gli strumenti per capire l’universo e tentare di formulare una «Teoria del Tutto». -
La buona politica
Che cosa manca dunque oggi? Riconoscersi come una «comunità di destini». Questo implica un dovere non solo di solidarietà, ma di lavoro di tutti affinché tale destino possa essere favorevole.rnrnRiscoprire il bene comunernDove è finita oggi la politica? In un pozzo di discredito, in una palude di utopie e ideologismi a buon mercato. È tempo di rivendicare una funzione alta della politica come arte del possibile, i cui capisaldi sono il riconoscimento della propria collocazione in una «comunità di destini» e l’elaborazione di «un patto che ci lega» (il costituzionalismo democratico). Contro il dilemma attuale che contrappone pubblico e privato urge riscoprire il «bene comune», lavorando in particolare sulla grande questione della democrazia di oggi: l’enigma dell’opinione pubblica. -
Viva la sinistra. Il futuro di un'idea
Morta una sinistra, come farne un’altra?rnSe si è di sinistra, oggi, come rimettersi inrncammino? Riscoprendo innanzitutto –rnsostiene l’autore – le radici della sinistra, chernda duecento anni è cultura di opposizione,rndi critica del potere e del privilegio. In altrernparole: protezione dei lavoratori e non deglirnamministratori delegati, difesa dei diritti umanirne non dell’intolleranza paesana, passionerndella realtà e non Realpolitik, aspirazione allarngiustizia e non giustizialismo. Romantico, tuttornquesto? Sì, certo. Ma quando il mondo realernpresenterà l’inevitabile conto ai seminatorirnd’odio, agli illusionisti digitali e ai para-fascistirnregionali, sarà da questi e simili principi chernpotrà rinascere qualcosa di sinistra. -
Responsabili. Come civilizzare il mercato
Che cosa significa oggi «essere responsabili»? Se è relativamente facile rispondere quando è questione di comportamenti dei singoli, le difficoltà sorgono quando entrano in gioco azioni che riguardano la collettività. Chi è, ad esempio, responsabile delle disuguaglianze crescenti, della disoccupazione, della povertà, dei disastri climatici? E che cosa accadrà nella società dei big data e dei social network, dove le smart machine potranno «pensare» e decidere? Nel mondo iperconnesso e globalizzato ogni azione si carica di conseguenze non volute, e spesso neppure immaginate. Essere responsabili allora non è solo non fare il male - è questa la responsabilità come imputabilità - ma è agire per il bene e, nel mercato, adottare comportamenti che affermino la responsabilità come prendersi cura. -
Corea, la guerra dimenticata
Tre anni di combattimenti, centinaia di migliaia di perdite tra i militari dei paesi belligeranti e almeno un milione e mezzo tra i civili; un paese devastato, il mondo sospinto a un passo da un conflitto nucleare; una pace mai firmata e dunque una crisi irrisolta, che ancora oggi, a tratti, fa salire la tensione internazionale al livello di guardia: ciò nonostante la guerra di Corea è per eccellenza «la guerra dimenticata» del XX secolo. Eppure il nostro mondo ne è l’erede diretto, perché essa segna il ritorno della Cina tra le grandi potenze; ed è con il rapido riarmo del 1950-53 che inizia la trasformazione della società statunitense in una «macchina bellica» destinata a contrastare l’espansione comunista e a «combattere per la libertà e la democrazia». La guerra di Corea ci appare oggi quasi un tragico laboratorio dei conflitti contemporanei. rnrn«... guerra civile, guerra limitata, guerra per procurarno di coalizione; l’ultima guerra con mischie corpo a corpo alla baionetta e la prima con duelli aerei tra caccia a reazione; una tragica ma provvidenziale alternativa alla terza guerra mondiale; una semi-world war; una guerra per la supremazia in Asia nordorientale»