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L' Italia non merita una nuova crisi
Questo libro, l'ottavo nella collana della Fondazione Edison dedicato alle dinamiche economiche mondiali, europee ed italiane dopo la crisi del 2008-2009, raccoglie una serie di articoli di Marco Fortis pubblicati su «Il Foglio» e «Il Sole 24 Ore» tra luglio 2017 e novembre 2018. L'analisi è stavolta focalizzata sull'Italia e si snoda intorno alla stridente contraddizione esistente tra i grandi punti di forza di una economia reattiva e dinamica, che stava riuscendo a emergere dalla crisi, e gli altrettanto grandi fattori di instabilità economici e finanziari a cui il nuovo filone di politiche seguito alle elezioni del 2018 sta oggi esponendo il Paese. La prima parte del volume analizza gli elementi di solidità della nostra economia, a partire dalla forza del settore manifatturiero e dell'export, e la progressiva ripresa del sistema produttivo italiano durante gli anni 2014-2017 e nella prima metà del 2018. La seconda parte si concentra invece sulla brusca inversione di rotta che le politiche del cosiddetto «cambiamento» stanno provocando nella nostra economia. I possibili sviluppi di tali misure sono alquanto incerti e destano non poche preoccupazioni sotto il profilo dei rischi per la crescita e i conti pubblici. -
L@ scuola 1.0
Questo è un libro sulla scuola di oggi, spinta ad aprirsi verso il mondo esterno e a confrontarsi con una società in rapida e costante evoluzione. I temi principali – dalla relazione tra scuola e famiglia al multiculturalismo, all’educazione a un consumo responsabile e a un uso competente delle moderne tecnologie – possono interessare chiunque si occupi di scuola o sia interessato al mondo scolastico: insegnanti e dirigenti in primo luogo, ma anche genitori, politici, educatori, studenti. Ciascun capitolo apre con scene di vita quotidiana, dove viene data la parola ai protagonisti, che siano allievi, insegnanti, genitori o dirigenti. Le situazioni illustrate sono poi analizzate alla luce delle evidenze risultanti dalla ricerca contemporanea in ambito educativo e, sulla base di esse, vengono proposti approcci innovativi provenienti da vari paesi, mediante i quali la scuola e i propri operatori sono riusciti a ottenere risultati validi e significativi. -
La vita anteriore. Storia famigliare e letteraria di Riccardo Bacchelli (1891-1914)
Nel 1911, quando il filosofo Thomas E. Hulme definì Bologna«una perfetta città», non sapeva di rendere un tributo all’ambiente dov’era nato e cresciuto Riccardo Bacchelli. Il padre avvocato, a lungo presidente della Deputazione provinciale, poi deputato, fu uno dei pubblici amministratori più illuminati della città dello Studio. Il nonno materno, emigrato dalla Svizzera,governava la Società Nazionale del Gas in accordo col Comune. La dimora di famiglia, aperta e cosmopolitica, era una «casa civile d’alta coltura», dove Giuseppe Bacchelli e Anna Bumiller,al vertice della classe dirigente cittadina, crescevano i cinque figli in un clima autenticamente libero e liberale, umano e umanistico. «La vita anteriore» ricostruisce così la formazione di Riccardo Bacchelli fino alle soglie della Grande Guerra, tra l’esordio romanzesco con «Il filo meraviglioso di Ludovico Clò»,gli scritti giornalistici affidati alla «Patria» e alla «Voce» fiorentina, per giungere ai «Poemi lirici». La storia amministrativa ed economica di Bologna viene perciò evocata nelle sue relazioni con la famiglia: i genitori, i fratelli Mario (un importante pittore della generazione di Giorgio Morandi), Beatrice, Giorgio, Guido,assumono via via il giusto rilievo accanto alla centrale figura del futuro demiurgo del «Mulino del Po». A esserne illuminata è un’intera stagione della nostra più alta cultura, capace di coniugare la solida raffinatezza della sua formazione con l’autentica responsabilità civile della modernizzazione del Paese. -
Popolo ma non troppo. Il malinteso democratico
Non c’è uomo politico che non rivendichi,rnall’indomani della propria elezione, il dirittorndi parlare in nome del popolo, di tuttornil popolo. Questa parola possiede la virtùrnmagica di unificare ciò che non può esserlo.rnMa il popolo esiste solo come convenzione,rnmito o illusione a seconda delle scelternpolitiche.rnrnDisincanto democratico, disaffezionerndei cittadini verso i governi, ritenutirncolpevoli, assieme a partiti, élitesrne mercati di averli espropriati del lorornpotere. Ma il potere del popolo sovranornesiste davvero? In realtà, la democraziarneffettiva che noi conosciamo - esitorndi un percorso storico che dal poterernassoluto del re, con aggiustamentirncontinui, è giunto sino a noi - è unrnsistema di deleghe a cascata, complessorne faticoso. Se il popolo unico e univocornè un soggetto fittizio, il popolo concretornsi rivela eterogeneo, contraddittoriorne ingombrante per ogni regime e irnmovimenti che pretendono di incarnarlo,rnuna volta al governo, non potranno cherncontenerne le spinte all’interno di unrnqualche sistema rappresentativo. -
Bruxelles. Terra di frontiera tra mondo latino e tedesco
Straordinario incrocio di culture, non senza conflitti e incomprensioni, incredibile e feconda combinazione di stili, arti e tendenze, Bruxelles può ben dirsi un microcosmo dell’Unione europea, con le sue tante lingue, nazionalità e istituzioni. Nonostante i suoi problemi di integrazione, la città di Magritte e del surrealismo resta una delle capitali più accoglienti e cosmopolite dell’intero continente.rnrn«Nelle duecento scorrevoli pagine di Bruxelles l'autore attraversa storia, geografia, cultura della città. Non si sofferma troppo sull'Europa delle istituzioni ma finisce per spiegarne qualcosa di profondo: in quei capitoli c'è tutta la polifonia di una città crocevia del continente, che - a cominciare dalla lingua - sta al confine tra francofonia e mondo tedesco» - Francesca De Benedetti, Il VenerdìrnrnrnrnUna capitale originale e insolita, vero melting pot di culture ed esperienze diverse, che meglio di altre incarna le molte anime del continente europeo, Bruxelles si situa esattamente alla frontiera tra mondo latino e mondo tedesco e vive di compromessi incredibili e convivenze inaspettate. Il 30% dei suoi abitanti è straniero (di questi il 70% sono europei), conta due lingue ufficiali, tre con l’inglese come lingua franca, è attraversata da un confronto acceso tra laici e cattolici, oltre che da quello di lunga data tra fiamminghi e valloni. Da Marx a Baudelaire, Bruxelles è stata terra d’esilio di numerosi intellettuali europei, e ha nutrito grandi artisti, da Van Eyck a Magritte, ma è stata anche culla di una straordinaria rivoluzione industriale e capitale di un grande impero coloniale. Come tutto questo trovi una sua sintesi imperfetta nella città, metafora di un’Europa incompiuta, è il racconto coinvolgente che ci offrono queste pagine. -
L' uomo con tre mani. Storie di corpi e identità
Unicità, impenetrabilità, separatezza e indivisibilità: sono le proprietà fondanti del corpo e del modo in cui ne abbiamo esperienza, in condizioni normali…rnrnNell’esperienza di ciascuno di noi niente è più sicuro del nostro corpo. Ma è davvero tutto certo e scontato, quando si parla di corpo? La neuropsicologia ci dice che quello che sembra ovvio non lo è affatto. Attraverso storie di persone, il libro ci accompagna nei meandri straordinari e a volte bizzarri della consapevolezza corporea e alle radici della nostra identità, per scoprire che a volte attribuiamo al nostro corpo parti di corpi altrui, mentre altre volte non riconosciamo parti del nostro corpo come nostre, le attribuiamo ad altri o le rifiutiamo, al punto da essere attirati da persone che non le possiedono. -
Andare per parchi nazionali
Luoghi che raccontano tutta la nostra storia - da quella geologica a quella geografica, politica e sociale - espressa nel rapporto tra comunità e ambiente.Scaturito da condizioni geografiche, morfologiche e climatiche molto particolari, lo straordinario patrimonio dei parchi nazionali italiani offre non soltanto bellezze naturali, ed esemplari rari di flora e fauna, ma comprende anche siti preistorici, aree archeologiche, chiese, palazzi nobiliari, borghi medievali, masserie, torri. Natura e cultura si intrecciano così in un paesaggio ricco di biodiversità e di vestigia uniche. L'itinerario fra i 24 parchi toccherà fra gli altri il Gran Paradiso, lo Stelvio, le Cinque Terre, le Foreste Casentinesi, i Monti Sibillini, il Circeo, il Vesuvio, il Pollino, l'Aspromonte, l'Asinara. -
Andare per fortezze e cittadelle
Simbolo di un potere, ma anche manifestazionernraffinatissima della nascente cultura umanisticorinascimentale.rnSono le fortezze e le cittadelle.rnCon l’uso sempre più ampio delle armi da fuoco,rnl’Italia si trovò ad essere terreno privilegiatorndi innovazioni straordinarie nelle tecniche dirnfortificazione.rnForte, fortezza, casamatta, rocca, bastione, cittadella: il paesaggio della penisola è ricco d’innumerevoli strutture difensive sopravvissute a secolari, talvolta millenarie, fasi di riadattamento e riutilizzo. In esse cogliamo il sedimento tutto italiano di architettura e storia militare, ma anche di scienza, arte, cultura e società. Dall’Orlando furioso al Deserto dei Tartari, tanti luoghi del nostro immaginario evocano queste fortificazioni. L’itinerario che ci propongono queste pagine spazia da costruzioni molto antiche (Castel Sant’Angelo) e medievali (San Leo, Castello Sforzesco) a fortezze spagnole (Castel dell’Ovo a Napoli), contro i pirati (Trapani e Ustica in Sicilia), alpine (Fenestrelle), risorgimentali (Gaeta, Peschiera), fino a quelle più recenti del Novecento. -
Andare per Matera e la Basilicata
I Sassi e tanto altro: una terra da esplorare.rnrnrnA lungo Basilicata ha voluto dire Cristo si è fermato a Eboli (1945). Una immagine forte e dolente, che non esaurisce però la ricchezza di quel mondo, salito all’attenzione internazionale prima con l’inserimento dei Sassi fra i siti Unesco nel 1993, poi con Matera capitale europea della cultura 2019. Ad accompagnarci nell’itinerario che si snoda tra vari centri lucani, alcune guide di eccezione: non solo Carlo Levi, visceralmente legato ad Aliano, ma anche Pier Paolo Pasolini, innamorato degli antichi rioni materani, Rocco Scotellaro, sindaco di Tricarico, poeta e scrittore, Giovanni Pascoli, che insegnò al liceo classico di Matera per due anni, la poetessa cinquecentesca Isabella Morra, straziata nella rocca di Valsinni, Albino Pierro e la sua Tursi, Leonardo Sinisgalli, mai dimentico di Montemurro. Su tutti, Orazio e la sua Venosa. -
Andare per le vie militari romane
Tre sono le strade che più delle altre hanno scandito la conquista e il controllo della penisola da parte di Roma: l'Appia, la Flaminia e l'Emilia, vie consolari sorte nell'arco di 125 densissimi anni. Inizialmente, progettando l'Appia, Roma si propose di difendere la «prima Italia», il versante tirrenico raccolto intorno all'Urbe. La Flaminia, via militaris per eccellenza, permise poi di tener separati i principali nemici, i Galli e i Sanniti, consentendo di disporre da mare a mare una fascia di territorio fedele alla res publica. L'Emilia (187 a.C.), infine rappresentò per molto tempo la chiusura a settentrione dell'Italia politica legata a Roma, prefigurando il modello di limes destinato a divenire canonico lungo le frontiere presidiate del suo futuro impero mondiale, dalla Britannia all'Eufrate. Un itinerario da percorrere cercandone per ognuna anima e vocazione. -
All'alba di un nuovo mondo
Contro le profezie dei declinisti, la forzarndella civiltà europea.rnMovimenti populisti in ascesa in quasi tutte lerndemocrazie liberali, crisi economica erndemografica, insicurezza collettiva: nei segnalirndel malessere che affligge la nostra societàrndobbiamo leggere il cupo presagio di unrntramonto prossimo dell’occidente? E serninvece di un inevitabile declino si trattasse dirnuna fase transitoria? Due visioni diverse marncomplementari - più attenta l’una allerndinamiche geopolitiche, l’altra alla dimensionernreligiosa e ai processi culturali - sirnconfrontano in queste pagine sul destinorndell’Europa. Nella convinzione che propriornnella tradizione della civiltà europea sirnpossano trovare le risorse culturali, politiche ernistituzionali per guardare con fiducia al futuro. -
Sovranità
Sovranità è democrazia?rnOggi sì.rnrn«Sovranità: disprezzarla, o deriderla»:rnè l’imperativo politicamente correttorndelle élite intellettuali mainstream.rnChi evoca quel concetto che sta alrncuore della dottrina dello Stato, delrndiritto pubblico, della Costituzione erndella Carta dell’Onu, è ormai consideratornun maleducato, un troglodita:rncompatito e schernito come chi cercasserndi telefonare in cabine a gettoni,rnquando non demonizzato comernfascista. Sovranità è passatismo orntribalismo, nostalgia o razzismo, goffagginerno crimine. E sovranismo è sinonimorndi cattiveria. Queste paginernautorevoli ci mostrano che le cosernnon stanno così, che per orientarsi sirndeve uscire dai luoghi comuni e dallerninvettive moralistiche. E che il ritornorndella sovranità è il segno dell’esigenzarndi una nuova politica. -
Comunità
Emozioni versus emoticonrnrnCome e quando la comunità ha smesso di essere il nostro orizzonte sociale e psicologico? Se la società urbano-industriale ha contribuito a indebolire relazioni e rituali depositari di una memoria condivisa, il colpo decisivo è arrivato dalla Rete, con le sue communities virtuali in cui velocità, tweet e like hanno sostituito qualità, conversazione, amicizia. In questa era dei non luoghi e dell’eterno presente, tuttavia, il bisogno di comunità resta. Perché allora non provare a ricostruire un «noi» fondato su autentici legami di prossimità? -
Storia dell'Italia contemporanea 1943-2019
Il libro presenta una sintesi degli oltre settant'anni di storia della Repubblica alla luce degli snodi essenziali di un cammino segnato dal formarsi di una comunità nazionale, democratica e partecipativa, con diritti e doveri riconosciuti e riconoscibili nella Costituzione del 1948. Pagine attraversate dalle interazioni continue fra quadro interno e dimensione internazionale: dal declino della parabola fascista alla guerra fredda, dalla costruzione europea alla scelta atlantica, dai movimenti sociali alle sfide globali del nostro tempo. Il rapporto fra il sistema politico italiano e le compatibilità del mondo in continua trasformazione viene analizzato a partire dalle dialettiche tra continuità e rottura, tradizione e innovazione. -
Diritto commerciale. Una conversazione
IL DIRITTO CHE CAMBIA propone una mappa dei concetti rne dei paradigmi delle materie fondamentali che costituiscono rnla formazione del giurista. Se banche dati e rete forniscono tutte rnle informazioni e danno conto in tempo reale delle applicazioni normative, è essenziale ricostruire una unitaria e aggiornata rnvisione d’insieme. In forma piana e dialogica, ogni volume ridefinisce i confini di ciascuna materia, illustra novità e contaminazioni, guarda all’evoluzione futura.rnrnNegli ultimi decenni il diritto commerciale ha conosciuto cambiamenti enormi in presenza delle trasformazioni del mercato unico europeo e di fenomeni quali la globalizzazione, l’evoluzione tecnologica e l’innovazione finanziaria. Renzo Costi ha attraversato questa lunga e intensa fase del diritto commerciale, grazie a una ricchissima e diversificata attività scientifica e alla partecipazione diretta, in varie vesti, ad alcuni momenti che ne hanno segnato l’evoluzione. -
Dove va la Germania? La sfida della nuova destra populista
Il successo elettorale di Alternative für Deutschland, partito populistarndi destra, ha messo in difficoltà il sistema politico tedesco, consideratornfra i più stabili d’Europa. Ha scompaginato i tradizionali partitirnpopolari, ha colpito al cuore la strategia e il prestigio politicornpersonale di Angela Merkel, sta spingendo i partiti democristianirnverso un nuovo conservatorismo. Mentre permane la faticarndella sinistra nel contrastare tale offensiva, si fanno avanti i Verdi.rnNell’interrogarsi sui destini politici della Germania, Rusconi esaminarni tratti salienti di questa «nuova destra», rintracciando nella suarnvocazione «illiberale» un filo comune con fenomeni populistirnin ascesa in altri paesi europei e a livello internazionale. -
Il volto della folla. Soggetti collettivi, democrazia, individuo
Unanime, istintiva, emotiva, sempre irrazionale e spesso violenta:rnche si tratti di assembramenti politici, religiosi o ludici, nella follarnl’individuo si fonde con gli altri, forma un corpo unico e gigantesco.rn«Gli uomini nella folla si sentono una cosa sola» scrive Elias Canetti.rnProprio per questo fa paura: perché fagocita l’individuo e il suorngiudizio, distrugge la sua volontà e il suo autocontrollo. Il librornanalizza il momento – l’ultimo quarto dell’Ottocento – in cuirnla folla viene costruita dalla psicologia collettiva e rappresentatarnnella grande letteratura europea, per poi porsi domande chernci riguardano da vicino: parlare di folla significa automaticamenterncriticare la democrazia? È possibile pensare la folla non solo in modornnegativo? In che modo la folla trasforma la politica e noi stessi? -
La politica estera italiana nel nuovo millennio
Con l’indebolirsi di ancoraggi tradizionali quali l’Unione Europea e gli Stati Uniti, la politica estera italiana è indotta, per la prima volta nella sua storia repubblicana, a ripensare gli obiettivi, le strategie di azione e le modalità attraverso le quali opera. Dopo la fine della struttura bipolare del sistema internazionale, quali sono le sfide che attendono questo settore cruciale del nostro sistema politico? Il volume mostra come nella spiegazione delle politiche estere nazionali si debba superare il dibattito sulla primazia dei fattori interni o esterni, sottolineando come fattori interni e fattori internazionali interagiscano in un processo di ricerca di equilibrio tra le diverse variabili. -
L' esercito romano
Dall’età repubblicana all’impero, l’esercito fu lo strumento con cui Roma poté porre sotto il proprio controllo l’intero mondo conosciuto. Il libro illustra la parabola della macchina da guerra più longeva ed efficace della storia, dalla formazione all’apogeo, al tramonto, descrivendone la struttura e la strategia attraverso le principali battaglie, ricostruendo l’organizzazione pratica delle campagne - armi, accampamenti, fortini -, come pure la vita quotidiana delle guarnigioni, la carriera dei soldati, la funzione delle legioni in tempo di pace. -
L' intelligenza artificiale
Siamo continuamente alle prese con l’Intelligenza Artificiale e le sue applicazioni pratiche: nelle nostre case, in ufficio, a scuola, al cinema, in auto, oltre che sulla Rete. Al di là delle ricadute tecnologiche, inestimabile è il contributo che l’Intelligenza Artificiale ha dato al lavoro degli psicologi, dei neuroscienziati e dei biologi, i quali ne hanno ricavato nuove prospettive e conoscenze sulla mente, sul cervello e sulla natura stessa della vita. Altrettanto significativa è l’influenza che essa ha avuto in campo filosofico, in particolare su temi controversi come il rapporto mente-corpo, il libero arbitrio e la coscienza.