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I teoremi di incompletezza
Nel 1930 i teoremi di incompletezza di Kurt Gödel cambiarono il corso della filosofia della scienza. La dimostrazione per cui in una teoria soddisfacente certe condizioni minime è possibile costruire una proposizione che non può essere né dimostrata né confutata all’interno della teoria rappresenta uno dei cardini del pensiero scientifico. L’annuncio dei due teoremi al convegno di Königsberg, dedicato all’epistemologia e alle scienze esatte, infranse il sogno di Leibniz, quel «calcolemus» che doveva risolvere qualsiasi controversia. Una nuova logica fatta anche di antinomie e paradossi si era ormai imposta. -
L' equazione degli alef
Lo spread potrà mai superare alef con zero? E quando questo accadrà, la Borsa saprà resistere? Il crollo si annuncia disastroso. Dove allora proteggere i risparmi, se non investendoli in un alef ancor più grande? Scenari da fantascienza. E in verità gli alef appartengono alla matematica più astratta e fantastica. Sono numeri, con le loro formule e i loro teoremi, tuttavia infiniti, fratelli maggiori degli 1, 2, 3... che si usano in finanza. Alef con zero è il più piccolo, ma altri gli si accodano. Sono pieni di misteri: chi tra loro è per esempio 2 alla alef con zero? Non sono un incubo, né turberanno mai le nostre economie. Vale però la pena di conoscerli, per apprezzare la genialità di chi - il matematico Georg Cantor - seppe idearli. -
Guerre corsare nel Mediterraneo. Una storia di incursioni, arrembaggi, razzie
Nelle acque e lungo le coste delrnMediterraneo, soprattutto fra larnsponda cristiana e quellarnmusulmana, dal Cinque alrnSettecento imperversarono irncorsari: non pirati né predoni, marnguerriglieri del mare che agivanorncon patenti statali. Erano in granrnparte maghrebini insediati adrnAlgeri, Tunisi e Tripoli, ma anchernl’impero ottomano aveva i suoirncorsari. Le città da cui muovevano,rnle navi con cui operavano,rnle regole, le pratiche, i rituali,rncome veniva spartito il bottino,rncome era organizzato il commerciorndelle prede e degli schiavi: il librorndescrive gli usi della guerrarncorsara e ne ripercorre le vicendernprincipali, con uno sguardo allarnpoco conosciuta attività dei corsarirneuropei (italiani, francesi, maltesi,rnspagnoli) contro gli stessi europei. -
Storia dello sport in Italia
L'elevatissimo indice del consumo di sport in Italia ha pochi paragoni. Il libro racconta le origini di questa particolarità partendo dalle origini del fenomeno, la seconda metà dell'Ottocento, per arrivare ai nostri giorni. Dalla cultura del corpo coltivata per difendere i confini della patria il libro passa ad analizzare la nascita del divismo sportivo negli anni Trenta e la funzione dello sport come strumento del consenso durante il fascismo. Nel dopoguerra lo sport diventa strumento di riscatto di una nazione uscita in macerie dal conflitto: la conquista del K2 o le vittorie di Coppi e Bartali risarciscono il sentimento nazionale. Dagli anni Settanta e Ottanta lo sport accompagna i nuovi miti di una nazione proiettata nel lancio del Made in Italy: la vittoria della nazionale di calcio ai mondiali del 1982, i trionfi della Ferrari o le imprese di Azzurra paiono certificare l'inserimento dell'Italia nel novero delle economie più avanzate. -
Dai romani a noi. Conversazione con Francesca Prescendi e Daniele Morresi
Che rapporto c'è fra il nostro presente e il passato remoto del mondo classico? In che modo esso ci parla, fa parte della nostra cultura, è un elemento costitutivo della nostra identità? E l'identità, poi, che cos'è? E la tradizione? Interrogativi attorno ai quali da tempo si concentrano gli studi di Maurizio Bettini, che al mondo classico, romano in particolare, ha dedicato contributi profondamente innovativi, da un lato affrontandolo in una nuova prospettiva antropologica, e dall'altro ponendolo in dialogo con il presente. Nel libro, Francesca Prescendi e Daniele Morresi ripercorrono con Bettini tutti gli argomenti forti della sua ricerca: dal tema dell'identità e della tradizione a quello del tradurre, dal folclore al politeismo, alla superstizione, al mito; fanno poi il punto sugli studi di antropologia del mondo antico, e delineano infine il percorso scientifico dello studioso. -
Storia culturale del made in Italy
Alto artigianato, tradizione di eccellenza, senso del bello: è questo in sintesi ciò che si intende per Made in Italy. Realtà o mito, questa immagine ha una storia, ed è quella raccontata nel libro, che prende le mosse dalla straordinaria fioritura artistica del ’4-500,rnper raccontare come nel ’6-700 i viaggiatori stranieri che visitano l’Italia riconoscano in essa la patria dell’arte. Nell’Ottocento gli storici danno forma a un’idea di Rinascimento che si diffonderà soprattutto in America, alimentando un forte collezionismo di oggetti e opere d’arte italiane. Nel secondo dopoguerra la nascente industria della moda italiana, alla ricerca di un suo spazio nel mercato dominato dalla haute couture francese, si ricollegherà rncon successo al mito dell’eccellenza rinascimentale, sinonimo rndi prestigio e di sapienza artistico-artigianale. -
L' Egitto tra rivoluzione e controrivoluzione. Da piazza Tahrir al colpo di stato di una borghesia in armi
Dall'insurrezione di massa con epicentro in Piazza Tahrir, al Cairo, alla sconfitta del regime di Hosni Mubarak nel febbraio del 2011 e alla successiva transizione rivoluzionaria, fino alla trasformazione dell'Egitto in un regime militare dopo il violento colpo di stato guidato da al-Sisi nel luglio del 2013: il libro ripercorre la complessa dinamica rivoluzionaria e controrivoluzionaria che si è sviluppata in Egitto negli ultimi dieci anni, indagando la genesi del processo rivoluzionario, il suo svolgimento e le ragioni che ne hanno decretato la sconfitta. -
La grande fuga. Salute, ricchezza e origini della disuguaglianza
«Se volete sapere perché il benessere dell’umanità ha avuto unarncrescita così straordinaria, leggete La grande fuga» - Bill GatesrnrnCosì come La grande fuga, famoso film del 1963, racconta l’evasionerndi un gruppo di soldati da un campo di prigionia della Seconda guerrarnmondiale, questo libro evoca la fuga dalla deprivazione e dalla morternprecoce come costante nella storia dell’umanità. Le azioni che, unarngenerazione dopo l’altra, sono state intraprese per rendere l’esistenzarnmeno dura hanno tuttavia prodotto un incessante oscillare tra progressorne disuguaglianza. Avremo mai un progresso senza disuguaglianza? Non sirnparla qui solo di denaro, ma anche di salute, di felicità, e della possibilitàrndi vivere abbastanza a lungo per godere delle opportunità della vita. -
La Germania sospesa
A settant’anni dalla nascita della Repubblica federale, la democrazia tedesca viene tuttora considerata tra le più stabili ed efficienti in Europa. D’altra parte, le vicende più recenti indicano che anche il sistema politico tedesco non può considerarsi al riparo dalle sfide che stanno affrontando tutte le democrazie occidentali. Con l’approssimarsi della fine dell’era Merkel, ecco delinearsi l’immagine di una Germania sospesa: rnfra la tradizionale stabilità e le incognite del presente. Il volume offre uno spaccato della Germania contemporanea con taglio storico rne politologico, collegando i nuovi scenari politici al loro passato. rnTra i temi esaminati: il ritorno della Storia nel dibattito pubblico, rnle trasformazioni della politica europea tedesca, la crisi dei grandi partiti rne l’affermazione di Alternative für Deutschland, le elezioni federali rndel settembre 2017 e la leadership della cancelliera Merkel. -
Linguistica e nazionalismo tra le due guerre mondiali
Il volume affronta il rapporto tra linguistica e nazionalismo, nel contesto italiano ed europeo, dai primi del Novecento al secondo dopoguerra. Presupposto dell’indagine è la forte potenzialità ideologica espressa dalle filologie moderne, il cui paradigma fondativo affonda le radici nella cultura romantica e nella correlata costruzione delle identità nazionali. Particolare attenzione è dedicata ad alcuni glottologi «austro-italiani», la cui riflessione civile sulla convivenza di comunità linguistiche diverse approdò, nella temperie sciovinista del primo conflitto mondiale, all’irredentismo massimalista e poi alla piena adesione al fascismo, fornendo un sostegno «scientifico» a rivendicazioni annessionistiche e a programmi di italianizzazione forzata di regioni di frontiera. Lo studio sulle lettere del carteggio D’Ovidio-Schuchardt risalenti agli anni 1915-1921, approfondisce un caso emblematico del prevalere della passione patriottica anche tra cultori delle scienze del linguaggio che pure avevano aperto la strada alle ricerche sul contatto e la mescolanza linguistica. Riflettere oggi sui condizionamenti politici subiti dalla linguistica nell’età dei nazionalismi e dei totalitarismi novecenteschi può contribuire a contrastare la manipolazione ideologica del binomio lingua-identità e quella retorica dei populismi che, anche all’interno dell’UE, sembra infondere nuova linfa all’antagonismo dei vecchi stati nazione. -
Dal Romanticismo all'Informale. Lezioni 1970-1973
Il tema, dunque, che intendo concludere quest'anno porta per titolo Dal Romanticismo all'Informale. È stato scelto, non soltanto, ripeto, per informarvi su mie personali acquisizioni, da me raggiunte nemmen troppo presto, ma con la fiducia di introdurvi in un'area della civiltà artistica europea che o non conoscete o conoscete in modo molto incerto e lacunoso. Uno dei temi meno conosciuti, segnatamente nell'area dell'arte - e naturalmente non per colpa vostra - è proprio il Romanticismo. [...] Ora, non aver nozione abbastanza chiara dell'arte di questo grande momento significa, a mio avviso, non avere idee chiare su una delle fonti essenziali dell'arte contemporanea; giacché, a mio avviso, almeno due delle grandi correnti artistiche del nostro secolo, il Surrealismo e l'Informale, hanno la loro origine prima in seno al Romanticismo. -
La lotta alla povertà è innovazione sociale. La lotta alla povertà. Rapporto 2020
Povertà non è solo mancanza di mezzi, ma anche di fiducia, relazioni, salute, opportunità, speranza. Quando le privazioni coesistono, diventano emergenza, esclusione, mancanza di futuro. Le attuali risposte di welfare privilegiano il prestazionismo e l'assistenzialismo, contribuendo a una costosa recessione di umanità, senza proporre soluzioni per uscire dall'emergenza. Il Rapporto 2020 della Fondazione Zancan, dopo aver analizzato la dispersione delle scelte politiche e legislative, si concentra sulle pratiche generative e i loro potenziali. Si stanno diffondendo nel nostro Paese con scelte coraggiose e strategiche, per meglio collegare la lotta alla povertà all'innovazione sociale. Il Rapporto considera la lotta alla povertà «con i poveri» un investimento prioritario e fruttuoso per l'intera società. È una sfida impegnativa e necessaria, per trasformare i servizi di interesse generale in occupazione di welfare, per privilegiare i diritti a corrispettivo sociale, per cercare soluzioni con i poveri, verificandole nei limiti esistenziali delle diverse povertà. -
Diritti umani e inclusione
I contesti sociali caratteristicI contesti sociali di questi ultimi tempi stanno stimolando numerose riflessioni sulla necessità di investire nella costruzione di contesti inclusivi e capaci di dare vita ai diritti umani. Per tutto questo è necessario l’apporto di discipline e saperi diversi, che aiutino a tracciare delle nuove e originali traiettorie al fine di garantire opportunità e una piena partecipazione all’interno dei nostri ambienti a tutte le persone. La sfida di questo volume è proprio quella di fornire una lettura multidimensionale dei contesti sociali attuali e un’analisi delle barriere all’inclusione, che vanno ben oltre quelle architettoniche, e si nascondono nel linguaggio, nelle abitudini, nei pregiudizi sociali, nelle scelte politiche; di declinare i contributi che diverse discipline possono fornire alla costruzione di contesti inclusivi, incentrati sui diritti umani e sul benessere delle comunità e di tutte le persone; di promuovere una mentalità e sensibilità inclusive e una visione interdisciplinare per avviare proficue collaborazioni anche di tipo professionale. -
Testimoni dell'eschaton. Monaci siro-orientali in un’età di torbidi
Il VII secolo è nel Vicino Oriente un tempo di radicali mutamenti. Si apre con una lunga guerra che oppone la Persia a Bisanzio per il controllo delle terre che si estendono dal Mediterraneo all'altopiano iranico, fino ai confini della Cina, e si chiude con l'affermarsi del califfato omayyade che pone fine al regno sasanide e respinge i bizantini entro i confini dell'Asia Minore. In questo contesto di profondi rivolgimenti la chiesa siro-orientale, minacciata nella compattezza delle sue comunità dalla vivace propaganda di chiese rivali, deve affrontare anche i problemi che le pone la nuova dominazione arabo-islamica. I sedimentati benché precari rapporti con il potere — un potere sempre ""pagano"""" — devono essere ripensati, e questo riattiva al suo interno sensibilità e tradizioni pastorali, teologiche e spirituali diverse e contrapposte. I saggi qui raccolti esplorano tali tensioni facendo perno su quell'ala del monachesimo siro-orientale che allora proponeva alla comunità cristiana dinanzi all'eretico e al """"pagano"""" la mera testimonianza dell'eschaton e della carità. Di questi ambienti la figura più rappresentativa è Isacco di Ninive, vescovo e solitario, nato negli ultimi anni della stagione sasanide e attivo soprattutto nei primi decenni dell'affermazione del potere omayyade, nel periodo di massima fioritura della testimonianza e scrittura mistica in area siriaca."" -
Decisione robotica
Questo volume, aggiungendosi a «Calcolabilità giuridica» (2017) e «Il vincolo giudiziale del passato. I precedenti» (2018), compie e chiude una trilogia di riflessioni, svolte nei «Seminari Leibniz per la teoria e la logica del diritto» tenuti presso l’Accademia Nazionale dei Lincei. I tre volumi non attuano un disegno prestabilito, ma si svolgono, l’uno dall’altro, secondo una linea di spontaneità logica. I temi si ordinano in sequenza da sé soli, come per una necessità interiore, che li guidi e li disponga nel tempo. La decisione robotica è un arduo e grave tema, che il giurista, affascinato e insieme respinto dalla tecnica, affronta con timore o sospetto. La decisione affidata al robot non è un fenomeno anti-umano, un miracolo o una catastrofe. È una decisione «umana», e appartiene, anch’essa, alla storia integrale dell’uomo. Con scritti di Antonio Carcaterra, Alessandra Carleo, Maria Rosaria Covelli, Massimo De Felice, Derrick de Kerckhove, Luisa De Renzis, Franco De Stefano, Andrea Di Porto, Gregorio Gitti, Natalino Irti, Giovanni Legnini, Massimo Luciani, Giovanni Mammone, Marisaria Maugeri, Carlo Mottura, Erica Palmerini, Filippo Patroni Griffi, Antonio Punzi, Enzo Vincenti. -
Il marketing territoriale
Il benessere delle comunità nazionali deriva sempre più dalle interazioni tra Sistemi Territoriali Locali (STL) di medie dimensioni (città, distretti, regioni), che ne costituiscono il tessuto economico, sociale e ambientale. Il marketing territoriale è un approccio finalizzato a indurre i fruitori di questi STL – residenti, turisti, imprese locali o esterne – a collaborare al loro sviluppo sostenibile. Il presente volume, diviso in due parti, propone un metodo originale e integrato per predisporre strategie di successo basate sulla piena conoscenza dei STL. La prima parte presenta un modello di pianificazione di marketing territoriale in quattro fasi: la prima relativa agli elementi fondamentali della strategia (ambito, soggetto, risorse, e oggetto strategici); la seconda all’analisi interna dei STL; la terza al confronto tra STL concorrenti; la quarta al controllo degli esiti delle strategie di sviluppo locale adottate. Nella seconda parte del volume, il modello è applicato al caso dei STL salentini in modo che ogni singola fase della pianificazione è presentata con l’ausilio di dati reali e di tutti i comandi dei software utiliz-zati nelle analisi (SPSS, Excel, ATLAS.ti, UCInet, FuzzyTECH) volte a definire i confini dei STL, la loro vocazione, il network dominante, le aree strategiche d’affari, il confronto tra identità e percezione dell’offerta, le strategie di adattamento conseguenti e, infine, il grado di sviluppo realizzato. -
Per far volare l'areo. Logiche e strumenti manageriali per l'università
La riforma del sistema universitario ha previsto nuove modalità dirnattribuzione dei finanziamenti agli atenei, basate sul costo standard e surncriteri valutativi. Contestualmente, ha introdotto l’accreditamento dellernattività formative e di ricerca da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione,rnla contabilità economico-patrimoniale al posto di quella finanziaria,rnstringenti regole organizzative. Da quali logiche manageriali devono esserernguidate le azioni del Direttore generale, nuovo organo gestionale dirnateneo? Così come tutto il management, il Direttore generale accompagnarnil Rettore nello sviluppo dell’organizzazione, gestisce il team di vertice,rnmotiva il personale all’interno di percorsi di miglioramento continuo dellernproprie competenze tecniche e relazioni. Il CoDAU, con il patrocinio dellarnFondazione CRUI, ha messo a punto un percorso di formazione conrncaratteristiche fortemente innovative per la pubblica amministrazione, dirncui questo libro illustra alcune metodologie e risultati. In concreto è statarnallestita una «palestra» con strumenti formativi per dirigenti e direttorirngenerali, per allenare le soft skills, a partire da forti competenze tecniche,rne per sviluppare la capacità di trasmettere e guidare modalità di lavorornfinalizzate al raggiungimento di obiettivi gestionali sempre più sfidanti, oltrernche al soddisfacimento degli stakeholder in un ambiente competitivo surnscala internazionale. -
È possibile una scuola diversa? Una ricerca sperimentale per migliorare la qualità scolastica
Tra le strategie volte a potenziare l’efficacia del sistema formativo e a innalzare la qualità dell’istruzione sta in primo piano la necessità di migliorare le scuole. Su questa esigenza convergono le opinioni di politici e studiosi, ma come procedere? A questo interrogativo intende dare una risposta esplorativa questo libro, che restituisce – dati alla mano – i risultati di una meticolosa ricerca condotta tra il 2013 e il 2018 su un campione di istituti comprensivi di Piemonte e Liguria. Le iniziative messe in atto – che adattano al nostro paese pratiche già sperimentate altrove – spaziano su vari territori: revisione e miglioramento dell’organizzazione interna alle scuole; diffusione di metodologie didattiche innovative meno tradizionali (classi aperte, cooperative learning ecc.); maggiore familiarità e puntualità con le pratiche autovalutative; potenziamento degli apprendimenti degli studenti; compatibilità tra costi e azioni di miglioramento. Il volume, arricchito da una rassegna internazionale sul miglioramento e la qualità dell’istruzione, è frutto della collaborazione di studiosi di diversa formazione: sociologi, economisti, psicologi, pedagogisti e si raccomanda per il pregio di affrontare il tema del miglioramento in una prospettiva multidisciplinare. -
Giustizia e social media
Il rapporto tra l'attività giurisdizionale e la sua conoscenza da parte del pubblico è storicamente complesso: sono note le interazioni tra informazione e processo giudiziario e le influenze reciproche che possono determinare distorsioni sull'accertamento della verità e sul rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti. Internet e soprattutto i social media alimentano incessanti flussi informativi che coinvolgono anche il processo giudiziario e i suoi protagonisti (giudici, avvocati e parti) provocando effetti che non si erano mai prodotti precedentemente. Dallo streaming del processo, alle sue rappresentazioni mediatiche, passando per le petizioni online, fino al profluvio di commenti presenti sui social media sui casi giudiziari di maggior interesse pubblico, anche in considerazione della natura della rete telematica che rende oltremodo difficoltoso il controllo circa la legittimità delle informazioni, la tutela e la dignità della persona sono fortemente compromesse e il principio di innocenza costantemente disatteso. Questo volume, nel descrivere l'attuale fenomeno della giustizia mediatica, anche esaminando le esperienze straniere, si interroga sui possibili rimedi. -
Mozart. Sociologia di un genio
È proprio vero che il talento artistico è il prodotto di un processo interiore che si compie in solitudine? E che la grande opera d'arte è indipendente dalla vicenda esistenziale del suo creatore? È quanto si è portati a credere nel caso di Mozart, in cui l'immagine dell'uomo non si accorda per nulla con l'ideale del genio. E invece - argomenta Elias - proprio la miscela tra origini modeste e frequentazione della società di corte, così come la compresenza di straordinario talento e di giocosità infantile si sono rivelati fattori decisivi nella parabola umana e artistica del sommo compositore.