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I fastidi della storia. Quale America raccontano i monumenti
Specchio della nazione, oggetti di culto civile e politico, arredo invisibile del paesaggio urbano, spine conficcate in gola alla città. I monumenti sono simboli sacri per alcuni ma vista insopportabile per altri. Le vicende delle loro origini sono dense di disaccordi, e spesso rivelano ciò che si agita nel ventre della storia più di quanto facciano gli atti di iconoclastia. C'è accanimento ideologico nel modo in cui certi monumenti americani sono discussi, criticati, talvolta vandalizzati, spesso rimossi dalle stesse autorità pubbliche? Oppure sono proprio quei monumenti un tentativo di cancellare la storia, di celebrarne certi aspetti celandone altri? Raccontando la vicenda di alcuni monumenti in una società conflittuale quale è quella degli Stati Uniti, Arnaldo Testi affonda lo sguardo nel cuore magmatico del paese e della sua storia. A emergere è il ritratto di un'America immaginata e imperfetta e delle sue autorappresentazioni, delle polarizzazioni e dei compromessi che l'hanno percorsa, e delle tensioni che oggi l'attraversano. La storia è sempre fastidiosa, continua a tormentarci, a renderci felicemente difficile la vita anche quando viene scritta nella pietra e nel bronzo, e diventa memoria. -
Estate. Promessa e nostalgia
E da qui torniamo indietro nel tempo, per riscoprire l’estate – tra arte, musica, letteratura – lungo il cammino della storia: nelle violente apparizioni delle divinità greche, nell’arido e potente regno egizio, nelle feste dei santi medievali, nelle messi mature e nella mietitura del grano, nel caldorntorrido del mondo coloniale, nell’afa soffocante delle nostre città. Ma questa stagione è un attimo fuggente; è già trascorsa quando sentiamo arrivare in lontananza i primi temporali. Ciò che resta sono le immagini dei giorni migliori dell’anno o forse persino della nostra vita. -
Il Mulino (2023). Vol. 521: Che ne è della sinistra?
Che fine ha fatto quella sinistra che un tempo si poneva a fianco delle classi popolari? Anche al di là del caso italiano, uno sguardo allo stato delle socialdemocrazie e delle forze politiche che sulla carta si presentano come tali aiuta a comprendere il quadro attuale. E a ipotizzare alcune possibili soluzioni. -
Scuola democratica. Learning for democracy (2023). Vol. 1
"Scuola Democratica-Learning for Democracy"""" è una rivista di ricerca, di riflessione e di dibattito sull'intera area dell'education e del learning, articolandosi in tre settori (scuola; università; apprendimento, formazione e lavoro), affrontati specificamente ma anche in modo integrato e trasversale. Si indirizza a ricercatori, esperti, amministratori, dirigenti, insegnanti, formatori, ed è aperta ai loro contributi. Supportata da un network scientifico composto da oltre 100 studiosi, si propone come un punto di incontro tra le varie discipline (in particolare, antropologia, economia, pedagogia, psicologia e sociologia) che si occupano delle tematiche educative e formative." -
Omero. Nausicaa e l'idillio mancato
Tra i Feaci simili agli dei è arrivato quest'uomo... Se solo potesse essere chiamato mio sposo, se si fermasse qui ad abitare, se gli piacesse restare in questo luogo. Una principessa incontra un naufrago sulle spiagge di un regno lontano. L'uomo venuto dal mare è Odisseo, re di Itaca: ha conquistato città, guidato eserciti, sfidato mostri e tempeste, conosce parole che sanno convincere la mente degli uomini e sedurre il cuore delle donne. Nel VI canto dell'Odissea incontra Nausicaa, figura femminile diversa da tutte le altre: non una dea o una maga, come Calipso e Circe; non sposa e madre, come la paziente Penelope. Ma un'adolescente nel cui carattere si alternano innocenza e desiderio, ingenuità e malizia. Nausicaa abita la terra dei Feaci, un reame misterioso e felice, dove l'utopia confina con il sogno. Tra lei e Odisseo nasce un dialogo intessuto di ambiguità, da cui traspare la promessa di un futuro destinato a non realizzarsi. Così queste pagine, tra le più lievi e indecifrabili di tutto il poema, sono anche il racconto di un idillio mancato. -
Non capire il Giappone. Frammenti di vita, natura e cultura nel più straniero dei paesi
Non posso emettere verità sul Giappone perché continuo a non capirlo. Ci ho vissuto un anno e mezzo distribuito su sette soggiorni di qualche mese ciascuno, distanti quattro o cinque anni l'uno dall'altro, e continuo a non essere sicuro di avere capito. Né le cose grandi, né i dettagli. Una piccola galassia di incontri, scontri, errori, salvataggi, ipotesi e rivelazioni racconta lo spaesamento di un intellettuale italiano nel paese degli isolani d'Asia. Una persona abituata a capire, a padroneggiare, che invece deve continuamente riconoscere la propria natura di principiante. Ma senza angoscia, perché il Giappone è mite, e perfino quando ti trae in arresto per una specie di reato, ti tratta con rispetto. E il Giappone è stupendo e abbagliante, quando si rivela nella sua grandezza. Fra i personaggi di queste storie ci sono confezioni di caramelle, orsi prudenti, terremoti da tavola e ragazze come si deve, gessetti colorati, dinosauri distruttori e poliziotti pazienti, rifiuti firmati, lo snack Big Katsu e una Lamborghini copiata, fiumi, laghi, vulcani e timbri di giada, Del Piero e Sophia Loren. E a ogni passo si scopre che il non capire è un bene prezioso. -
La Roma che non sai. Viaggio nei segreti della Città eterna
Sette piccoli capolavori da non mancare Sette luoghi da non perdere Sette personaggi dimenticati Sette date da tenere in memoria Sette perdite dolorose che hanno amputato la capitale d'Italia. «Roma, non basta una vita», come si sa, ma proprio per questo offre ancora l'ebbrezza di scovare curiosità sconosciute. Per uscire dagli itinerari consueti e provare il gusto della scoperta, il piacere dell'insolito o dell'ignoto, l'autore ci svela tanti piccoli e reconditi angoli della città: percorsi inediti per passeggiate curiose che ci possiamo regalare in qualche giornata romana. Dall'ultima e mirabile fontana di Gian Lorenzo Bernini, ignorata da tutti, al chiusino stradale sull'Aventino, dove ci si può calare nell'abitazione privata dell'imperatore Traiano, ancora totalmente affrescata; da una chiesa di Borromini, rimasta incompiuta, che custodisce una copia della Sindone e ora è un albergo di lusso ai piedi del Gianicolo, al Grand hotel di via Veneto dove nella sala da ballo fanno capolino, dipinti in grandezza naturale, 78 personaggi del bel mondo degli anni Venti. -
Capitalismo
Parola detestata dai più, che sottintende spesso un giudizio negativo. Perché? Da sempre l'umanità scambia beni e servizi, ma è dalla Rivoluzione industriale che la dimensione economica del mercato ha modificato radicalmente la nostra vita: per la prima volta nella storia abbiamo sperimentato cosa vuol dire «crescita», e con essa un aumento del reddito medio e della speranza di vita. Allo stesso tempo, le disuguaglianze proliferano: i poveri sono sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Il capitalismo è dunque solo uno strumento di sfruttamento dell'uomo sull'uomo? Rivedute e corrette, le accuse di oggi sono le stesse dell'epoca di Marx ed Engels. Questo libro intende fare un po' di ordine e soprattutto raccontare un'altra storia. È dalla Rivoluzione industriale che aspettiamo la fine del capitalismo. Ma per sostituirlo con cosa? -
Profughi
Donne, bambini, anziani: sono gli attori di un dramma ormai al centro di nuova attenzione, protagonisti di un fermo-immagine che comunica incredulità, rassegnazione, dignità. Quadro-icona dell’esilio ottocentesco, I Profughi di Parga di Francesco Hayez racconta l’abbandono forzato del luogo natale e il trauma collettivo e individuale dello sradicamento. Ma i gesti, gli sguardi smarriti che ci catturano in questo dipinto si fanno oggi carne viva, coinvolgendo lo spettatore dei nostri giorni come quello di allora, poiché sono gli stessi, di quelli a noi così familiari, dei profughi afghani e ucraini, e di coloro che a centinaia sbarcano sulle coste delle nostre isole. -
Net Zero
Una call for action: che lo vogliamo o no saremo tutti chiamati ad affrontare la sfida dei cambiamenti climatici Le temperature in aumento, provocate dalle emissioni di gas serra, sono principalmente causate dall'attività umana. Purtroppo, la concentrazione di questi gas nell'atmosfera ha raggiunto livelli critici e ulteriori incrementi potrebbero avere effetti potenzialmente catastrofici. La conseguenza diretta è che dobbiamo ridurre, di molto e in poco tempo, il flusso di emissioni nell'atmosfera. E non basterà arrivare a emissioni «zero», perché alcuni processi continueranno ad emettere gas serra e dovranno essere compensati da emissioni «negative»; l'obiettivo diventa dunque quello di raggiungere emissioni «net zero»: una sfida enorme, ma ineludibile. Come raggiungere un traguardo tanto ambizioso? -
Il giorno in cui finì la Grande Guerra. Losanna, 24 luglio 1923: i civili ostaggio della pace
Quel 24 luglio 1923 fu il giorno in cui scoppiò la pace? Sì e no. La pace è una condizione temporanea, non un’entità permanente: è instabile. Un trattato di pace annuncia, da un punto di vista normativo, la fine delle ostilità fra gli Stati, ma non la fine delle violenze o dei risentimenti. Quel giorno terminò il decennio della Grande Guerra, ma ciò che subentrò fu un ordine internazionale precario e pur sempre caratterizzato dalla violenza. A Losanna si disinnescarono alcuni conflitti, ma si innescarono nuove ostilità. Marx aveva ragione: noi tutti creiamo la nostra storia, ma non nella maniera in cui crediamo di farlo.rnIl 24 luglio 1923 venne firmato a Losanna l’ultimo trattato che poneva fine alle ostilità della Grande Guerra. Jay Winter racconta ciò che accadde quel giorno e come milioni di civili si trasformarono in ostaggi, scambiati per il raggiungimento della pace: la maggioranza dei cittadini greco-ortodossi della Turchia perdette il diritto di cittadinanza e di soggiorno in quello Stato, lo stesso accadde alla maggior parte dei cittadini musulmani della Grecia. Di fatto venne introdotta nel diritto internazionale una definizione di cittadinanza basata sulla religione. Il secondo prezzo della pace fu pagato dal popolo armeno al quale non venne riconosciuta una patria nelle terre da cui era stato espulso. E così il 24 luglio 1923 la pace venne prima della giustizia e aprì la strada alle forze che porteranno nel 1939 alla guerra globale. -
Storia delle missioni cristiane. Dalle origini alla decolonizzazione
Questo libro traccia una storia dell’idea e delle prassi di missione, dalla testimonianza di parola e di vita dei cristiani e delle cristiane delle origini fino al ventesimo secolo. Si dispiega così davanti agli occhi del lettore una storia globale che, complici le scoperte geografiche e il conseguente allargamento dei confini del possibile, attraversa le Americhe, l’Asia, l’Oceania, l’Africa. -
Svolta a destra? Cosa ci dice il voto del 2022
In occasione delle elezioni del 2022, l’esito del voto è stato chiaro e ha indicato una solida maggioranza a destra. La sola analisi del verdetto elettorale non fornisce però risposte alle questioni ancora aperte rispetto alle trasformazioni del sistema politico italiano. Siamo di fronte a un nuovo equilibrio caratterizzato da una duratura preferenza per la destra? Oppure le elezioni del 2022 rappresentano l’ennesimo episodio in un quadro di sostanziale instabilità politica? E gli elettori come hanno vissuto la competizione elettorale? Il volume si propone di fare luce su questi interrogativi, analizzando – insieme al clima d’opinione e ai contenuti della campagna – le ragioni profonde che hanno guidato il voto. Ne emerge un quadro ambivalente in cui, a fronte di notevoli spostamenti nelle scelte elettorali verso la destra e, soprattutto, verso l’astensione, gli orientamenti politici di fondo rimangono in continuità con quelli che abbiamo conosciuto in passato, evidenziando come il ruolo dell’offerta politica rimanga cruciale nel definire gli esiti della competizione. -
Quel brivido nella schiena. I linguaggi della letteratura
Che cos'è, in fondo, la letteratura? E come dobbiamo considerare il linguaggio di cui è composta? È questo l'interrogativo fondamentale da cui sono partiti i filosofi per affrontare questioni centrali quali la differenza tra il linguaggio delle opere letterarie e il linguaggio ordinario, il nesso tra verità e significato, forma e contenuto, stile e autore. Pur riconoscendo l'utilità degli strumenti d'analisi, l'autrice esorta a non dimenticare mai di leggere i testi letterari dalla prima all'ultima pagina, per provare a capire che cosa dicono, perché lo dicono e se ce ne importa ancora qualcosa. E a leggerli magari anche lasciando che la spina dorsale prenda il sopravvento. Del resto, come ricordava Nabokov nelle sue lezioni, la sede del piacere estetico è fra le scapole, e il cervello non è che il proseguimento della spina dorsale. -
Il sapere come mestiere. La fiducia nei risultati e nella scienza
I risultati degli esperimenti scientifici devono essere replicabili per rispecchiare le regolarità della natura animata e inanimata. Grazie a controlli recenti, è emerso che non si è riusciti a riprodurre molte ricerche delle scienze e neuroscienze cognitive anche se pubblicate da riviste importanti. In questo volume si analizzano le cause di questi fallimenti e si propongono rimedi a quella che si annuncia come la più grave crisi nella storia del metodo sperimentale, e non solo. Senza la ripetizione dei dati sperimentali non c’è ricerca, senza la replica in laboratorio dei comportamenti e dei modi di pensare non c’è fiducia reciproca. Tradire la fiducia altrui è particolarmente grave da parte degli scienziati perché solo gli addetti ai lavori possono svelare tali inganni. -
Diritto monetario. Regole per la moneta contemporanea
L’introduzione dell’euro digitale sollecita con urgenza una rivisitazione delle funzioni della moneta, e pone interrogativi pressanti su come ridisegnare i poteri delle banche, centrali e nazionali, per disporre nuovi parametri normativi di stabilità economica, democratizzazione del denaro ed equa redistribuzione delle ricchezze finanziarie. Con rigorosa analisi giuridica, prestata all’interdisciplinarità tra diritto ed economia, il volume mette a fuoco le principali criticità della gestione bancaria delle finanze pubbliche e private, e individua percorsi e proposte per la ricostituzione del diritto monetario contemporaneo. -
Politica in Italia. I fatti dell'anno e le interpretazioni. 2023
Il 2022 è stato per la politica italiana l’anno della continuità al Quirinale, con la rielezione di Sergio Mattarella, e del cambiamento a Palazzo Chigi, con il passaggio di consegne tra Mario Draghi e Giorgia Meloni, sopra lo sfondo dell’aggressione militare russa all’Ucraina, dei connessi dibattiti su armi e sanzioni, e delle sue conseguenze economiche. Grazie al contributo di qualificati esperti in ciascun settore, il volume documenta e interpreta questi avvenimenti. Offre inoltre il quadro dei principali problemi che il governo Draghi ha dovuto affrontare e del modo in cui il governo Meloni ne ha raccolto l’eredità: dall’applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alla riforma della Giustizia, passando per la gestione della crisi Ucraina sul piano diplomatico e dei suoi effetti di medio termine sull’organizzazione degli apparati militari, sull’approvvigionamento energetico e la transizione ecologica, sulla politica di asilo per i rifugiati. -
La NATO verso il 2030. Continuità e discontinuità nelle relazioni transatlantiche dopo il nuovo concetto strategico
Il volume prende spunto dai mutamenti intervenuti nel contesto politico-strategico col quale la NATO si confronta – segnato dalla sfida revisionista della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese, così come dall’instabilità del Fianco sud – per studiare le relazioni transatlantiche. Dopo una parte dedicata al «problema» costituito dalle alleanze per Washington e alle implicazioni legate all’asimmetria dei rapporti di potere all’interno dell’Alleanza Atlantica, i singoli capitoli ricostruiscono le soluzioni adottate per fronteggiare le minacce alla sicurezza degli alleati nel Concetto strategico 2022. Dalla comparazione tra i documenti strategici e i comunicati finali dei Summit della NATO nel post-Guerra fredda vengono poi fatte emergere le eventuali dissonanze tra le soluzioni prospettate e le politiche successivamente messe in atto. Ciascun capitolo, infine, riserva uno spazio all’analisi del dibattito sviluppatosi tra gli Stati Uniti e gli alleati europei sui diversi temi oggetto di studio, con un focus sulla posizione dell’Italia. -
Periferia contesa? La competizione tra Stati Uniti e Cina in America Latina
Come le crescenti tensioni tra Washington e Pechino stanno investendo aree convenzionalmente considerate periferiche quali l’America Latina? Attraverso approcci disciplinari e metodologici diversi, il volume riflette sull’impatto e le conseguenze per la regione latinoamericana della spirale competitiva in corso. I diversi capitoli ricostruiscono interessi e strategie di Stati Uniti e Cina nella regione, così come le evoluzioni più recenti dei rapporti tra i Paesi dell’area e le due potenze. Dedicano, inoltre, un focus al ruolo giocato da attori terzi come, tra gli altri, l’Italia e l’Unione Europea. Collegandosi al vivace dibattito scientifico sulla crescente rivalità sino-statunitense, il volume propone un angolo di osservazione – quello latinoamericano – solitamente poco considerato, ma latore di importanti spunti di riflessione sullo stato delle relazioni internazionali contemporanee. -
La teoria del diritto di H.L.A. Hart. Una introduzione critica
H.L.A. Hart è stato probabilmente il più importante filosofo del diritto anglosassone del ventesimo secolo. La sua opera ha prodotto un profondo rinnovamento degli studi di filosofia del diritto in Inghilterra e negli Stati Uniti, esercitando un'enorme influenza e generando una mole imponente di dibattiti, discussioni, controversie, e sviluppi teorici ulteriori. In questo volume, Bruno Celano ricostruisce la teoria del diritto di Hart con linguaggio limpido e analisi serrata, utilizzando come chiave di accesso il problema della distinzione tra il diritto, da una parte, e la violenza e la morale, dall'altra; per poi procedere a far emergere alcuni limiti o «punti ciechi» della costruzione hartiana e della sua eredità. Taluni dei quali spesso ampiamente ignorati nel dibattito filosofico-giuridico contemporaneo.