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Il giudice e la legge. Consolidamento e crisi di un paradigma nella cultura giuridica italiana del primo novecento
Lo studio affronta un tema classico nella riflessione filosofica sul diritto e la scienza giuridica, concernente la possibilità di pensare in termini logici la relazione tra diritto e fatto, nella particolare connessione, che impegna il giudice in sede giurisdizionale, tra la legge e il caso, la norma astratta e la realtà concreta. Problema autentico, che non conosce soluzioni definitive, ma una lunga e articolata storia di pensiero. Un tratto di questa storia delimita il campo della ricerca, con riferimento alla complessa esperienza dei rapporti, nella cultura giuridica italiana del primo Novecento, tra scienza del diritto e filosofia. Particolare importanza, nella caratterizzazione del contesto indicato, assume l'influenza esercitata dal pensiero di Benedetto Croce sulla concettualizzazione del tema in oggetto. Rileva, nello specifico, la sua incidenza sulla formazione di alcune tra le più interessanti posizioni critiche - quelle di Emilio Betti e Guido Calogero -, nei confronti della dottrina allora dominante, in Italia, nell'ambito degli studi sul processo civile. In Appendice una raccolta di documenti inediti, prevalentemente di carattere epistolare, fornisce ulteriori dati utili alla ricostruzione dell'intera vicenda. -
Diritto penale, regioni e territorio. Tecniche, funzioni e limiti
L'opera indaga il rapporto tra diritto penale e territorio. Nella prima parte, alla luce della riforma del titolo V della Costituzione e di più ampi fenomeni di rimodulazione della sovranità nazionale, si analizza l'impatto sul diritto penale di fonti substatali (leggi regionali e ordinanze sindacali). Nella seconda parte vengono analizzate le recenti leggi penali statali a validità territoriale circoscritta (per es. in tema di rifiuti in Campania, o di realizzazione dei lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione in Comune di Chiomonte). Il lavoro, attento sia alle questioni teoriche che alla giurisprudenza costituzionale e ordinaria, illustra i problemi sorgenti dall'interferenza delle suddette fonti con principi e istituti del diritto penale (in particolare, principio di legalità e cause di giustificazione), alla ricerca di soluzioni coerenti con l'art. 5 della Costituzione. -
L' obbligo aut dedere aut judicare nel diritto internazionale
L'indagine svolta in questo volume prende le mosse dall'importante fenomeno rappresentato dal sempre maggior numero di convenzioni in materia penale che individuano nella clausola aut dedere aut judicare il perno fondamentale di un meccanismo repressivo dei crimini internazionali e transnazionali. La prima operazione che è stata condotta è quella relativa all'analisi delle diverse convenzioni internazionali che hanno incluso al loro interno la clausola aut dedere aut judicare, con l'obiettivo di far emergere le peculiarità redazionali che distinguono i diversi testi e che si ripercuotono necessariamente in una diversa articolazione di obblighi a carico degli Stati contraenti. Si è proceduto poi ad esaminare il contenuto delle due opzioni incluse nei modelli convenzionali precedentemente delineati, col fine di individuare i condizionamenti a cui gli Stati sono sottoposti nell'ottemperare ai vincoli convenzionali assunti. A questo punto dell'indagine, ci si è soffermati sulla evoluzione della natura giuridica del principio aut dedere aut judicare, al fine di accertare se esso sia assurto al rango di norma consuetudinaria, almeno in relazione alla repressione di alcune fattispecie criminali. L'ultima parte dell'indagine intorno alla clausola aut dedere aut judicare ha riguardato l'esistenza di meccanismi a garanzia dell'applicazione di detta clausola al fine di chiarire come essa si sia integrata nell'attuale sistema di giustizia penale internazionale. -
L' amministratore persona giuridica
Nell'affrontare il tema dell'amministratore persona giuridica (con tale termine intendendosi, ai fini del presente scritto, anche gli enti non dotati di personalità giuridica) tre quesiti, su tutti, sembrano necessitare di una risposta. Il primo consiste nel chiedersi se una persona giuridica possa essere amministratore di una società. Come noto, a questa domanda forniscono una risposta diretta i legislatori di diversi ordinamenti stranieri, ma non quello italiano. Il lavoro, quindi, si occupa innanzitutto di analizzare le norme dell'attuale quadro normativo che, a parere di chi scrive, legittimano pienamente la presenza dell'amministratore persona giuridica. Una volta data risposta affermativa al primo quesito, il secondo, di carattere più operativo, è: in che modo può operare un amministratore persona giuridica? Infatti, stante l'assenza, all'interno del nostro ordinamento, di norme che regolino in modo diretto la presenza di una simile figura, occorre cercare di ricostruire le possibili modalità di azione dell'amministratore persona giuridica. Il terzo quesito ha forse all'apparenza un carattere più ""filosofico"""", ma costituisce, in sostanza, quello che ha portato alla redazione dello scritto: in che modo è utile o comunque opportuna la legittimazione dell'amministratore persona giuridica nel nostro ordinamento? Nel quarto Capitolo si affronta pertanto il tema dell'amministratore persona giuridica."" -
I diritti in crisi. Tra Corti nazionali e Corte europea di Strasburgo
Il volume discute l'impatto che la giurisprudenza della Corte europea di Strasburgo ha sulle modalità e sui risultati della protezione dei diritti negli ordinamenti e, in particolare in quello italiano, sostenendo che tale impatto costituisca uno delle cause dell'attuale crisi dei diritti. Usando le lenti del diritto costituzionale, in via di sintesi, si va al cuore delle problematiche accennate, indagando come il nuovo universalismo della protezione dei diritti, fondato sulle basi di un costituzionalismo cooperativo, proiettato oltre i confini dello stato-nazione si rifletta sulla loro tutela, e come si possano assicurare - in una realtà caratterizzata dallo spostamento anche nel campo dei diritti del potere decisionale verso sedi tecnocratiche (soprattutto internazionali) - tanto la cd. accountability che la salvaguardia della legittimazione democratica dei poteri costituzionali nazionali. L'analisi consente di intercettare gli sviluppi, ma soprattutto i problemi, più recenti della cd. tutela multilivello dei diritti. Assodato che l'espansione dei diritti e la loro vocazione a superare i circuiti della regolazione e della tutela nazionale sono in un rapporto che si autoalimenta con la riallocazione del potere giudiziario a livello ultrastatale e, più in generale, con la cd. globalizzazione del diritto il volume si chiede quali correttivi, rispettosi dell'enorme apporto che la Corte ha dato al progredire della tutela dei diritti, possano proporsi. -
Il mito della conservazione dell'impresa in crisi e le ragioni della «commercialità»
Il presente studio muove dalla constatazione che la riforma della legge fallimentare italiana, attuata nel triennio 2005-2007 e progressivamente ""corretta"""" con plurimi interventi normativi, ha essenzialmente annacquato gli obiettivi tradizionali del c.d. """"fallimento commerciale"""", attenuandone i profili sanzionatori e devitalizzando la revocatoria fallimentare, e nel contempo, in nome del favor per la conservazione dell'impresa in crisi, ha ampliato la varietà e utilizzabilità degli istituti alternativi, sì da relegare (almeno sulla carta) la procedura fallimentare a soluzione residuale. Di questo indirizzo, in particolare, la recentissima revisione della legge fallimentare recata dall'art. 33 del D.L. 83/2012. Simili mutamenti non possono dirsi indifferenti per il giuscommercialista, il quale si interroga se possa ancora attribuirsi al fallimento il ruolo di istituto cardine del diritto commerciale. Il volume ha pertanto l'ambizione di soppesare in maniera critica e ponderata le istanze avanzate nel senso del superamento della limitazione soggettiva all'accesso agli istituti contemplati nella legge fallimentare, e di delineare altresì i principi essenziali di una disciplina della crisi di impresa commisurata alle esigenze poste in gioco dalle imprese commerciali, che faccia perno su una definizione specifica (e non ricavata da una mera esclusione) della """"commercialità""""."" -
Crisi di impresa e autonomia contrattuale nei piani attestati e negli accordi di ristrutturazione
Il lavoro ripercorre le fasi relative alla crisi di impresa, prendendo le mosse dalla condizione di indebitamento della stessa per poi analizzare alcune soluzioni interpretative sugli strumenti stragiudiziali alternativi offerti dalle riforme della legge fallimentare succedutesi nell'ultimo periodo, con specifico riferimento ai piani attestati di risanamento e agli accordi di ristrutturazione dei debiti. In particolare, vengono dapprima analizzate le fonti di finanziamento dell'impresa, costituite dalla tipica commistione di capitale di credito e capitale di rischio, nonché i doveri che, al verificarsi di una situazione di crisi, scattano in capo ai gestori dell'impresa. Viene quindi effettuata una approfondita analisi dei piani attestati di risanamento e degli accordi di ristrutturazione dei debiti, verificando quali possano essere in tale ambito i limiti imposti all'autonomia privata. Infine, viene affrontato il tema dell'esito negativo o ""prevedibilmente negativo"""" di tali strumenti, esaminando anche i profili di responsabilità delle banche finanziatrici."" -
Il senato e il principio della divisione dei poteri
Nel volume si affronta l'esegesi della fisionomia del Senato della Repubblica attraverso un'indagine filtrata in base al principio della divisione dei poteri. Dopo aver ricostruito in una prospettiva storico-dottrinaria il ruolo costituzionale delle Camere alte nel processo di sviluppo democratico delle istituzioni politiche ed aver esaminato taluni paradigmi di Camera alta adottati in alcune delle principali democrazie contemporanee, lo studio focalizza l'attenzione sul Senato italiano, dalla sua genesi all'attuale conformazione modellata sullo schema del bicameralismo perfetto. L'indagine si sofferma, quindi, sulle recenti tendenze di revisione della Costituzione dirette a modificare le competenze e la composizione del Senato, per conferirgli una connotazione prettamente territoriale, e rileva come le conseguenze della postulata trasformazione del Senato sarebbero di notevole impatto sulla complessiva architettura costituzionale. Proprio seguendo il criterio epistemologico della divisione dei poteri, è stato possibile, infatti, identificare e valutare le interferenze che le proposte di riforma suggerite produrrebbero sia sulla forma di Stato, che sulla forma di governo in Italia. L'ulteriore riflessione sul sistema elettorale ha poi completato l'analisi sul Senato attraverso uno studio incrociato diretto a verificare le ricadute sull'assetto di governo che il rinnovamento del Senato produrrebbe sia sotto la vigenza dell'attuale legge elettorale sia in caso di modifica. -
Apolidia
L'apolidia è un problema che colpisce circa 12 milioni di persone in tutto il mondo. Gli apolidi privi di riconoscimento non hanno alcuna cittadinanza e non godono dei diritti umani fondamentali. Essa costituisce uno dei più preoccupanti problemi del nostro tempo, dando luogo a tensioni politiche e socio-economiche tra i vari Stati e diventando così una minaccia per la pace e per la sicurezza internazionale. Questo studio, dopo aver osservato i grandi eventi storici avvenuti in Europa nel secolo scorso che hanno dato origine alla questione dell'apolidia, evidenzia la situazione di alcune popolazioni e comunità di apolidi oggi esistenti nel mondo. Dopo aver preso in esame i testi normativi con cui la comunità internazionale ha cercato di regolamentare la materia, il testo analizza infine la legislazione e la giurisprudenza sviluppatesi in Italia, dall'inizio del '900 ad oggi, sul tema dell'apolidia. -
La responsabilità risarcitoria degli Stati per violazione del diritto dell'Unione
Il volume ricostruisce il tema della responsabilità degli Stati per violazione del diritto dell'Unione e del conseguente obbligo di risarcire i danni causati ai singoli, persone fisiche e giuridiche, a partire dai Trattati istitutivi delle Comunità europee fino al Trattato di Lisbona. L'indagine consente di approfondire uno dei temi più controversi e dibattuti del diritto dell'Unione, in relazione al quale si manifestano le peculiarità di questo diritto, oltre che il suo legame genetico e funzionale con il diritto internazionale. Il principio della responsabilità risarcitoria degli Stati membri viene analizzato nel più ampio contesto della tutela offerta dal diritto dell'Unione alle posizioni giuridiche soggettive che da esso traggono origine, seguendo l'evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia e tenendo conto delle complesse dinamiche emerse negli ultimi anni nel processo di integrazione europea. -
Le nuove relazioni industriali tra legge e autonomia collettiva. Problemi e prospettive
Il libro descrive una sorta di parabola sindacale, che dagli anni Novanta del secolo scorso, caratterizzati dalla concertazione tra istituzioni pubbliche e attori sociali, dopo gli anni della ""conflittualità permanente"""", con un ruolo di sindacato """"soggetto politico"""", sembra condurre alla destrutturazione di un sistema di relazioni industriali, soprattutto dopo gli accordi sindacali """"separati"""" alla Fiat, segnato storicamente dal primato del contratto collettivo nazionale di lavoro e della complessa strumentazione dottrinale e giurisprudenziale sviluppatasi per garantirne l'efficacia, e dallo sciopero come diritto costituzionale."" -
Il diritto europeo nel dialogo delle corti
Il giurista del nuovo secolo deve acquisire la consapevolezza di doversi confrontare con almeno tre sistemi giuridici. Quello costituzionale dello Stato, quello dell'ordinamento dell'Unione Europea e quello della CEDU, ciascuno facente riferimento ad un proprio organo giurisdizionale superiore: la Corte costituzionale, la Corte di giustizia, la Corte EDU. Si assiste, in sostanza, ad una ""metamorfosi dei confini"""" nella misura in cui i confini territoriali perdono la tradizionale funzione di differenziazione e si deterritolarizzano. Per effetto di tale fenomeno si viene a creare un ordinamento """"complesso"""", a rete e non più a piramide che continua a costituire """"una sorta di oggetto misterioso"""". La creazione di un ordinamento in """"rete"""" rende necessario (anzi indispensabile) la creazione di passerelle che colleghino ordini nazionali e sopranazionali attraverso un """"metodo discorsivo"""" che consenta un'evoluzione rapida del c.d. diritto vivente europeo al passo di una società globale in mutamento sempre più vertiginoso. In questo contesto, il dialogo tra le Corti è essenziale. All'esame di tale dialogo è dedicato il volume."" -
La clausola di gradimento
Sommario: Fenomenologia delle clausole negoziali di gradimento. Clausole di gradimento e autonomia privata; La clausola di gradimento: definizione analitica del concetto; La clausola di gradimento: struttura e disciplina; L'atto di gradimento. -
Rule of law. La possibilità del contenuto morale del diritto
Il rule of law si è configurato nella contemporaneità come il sommo ideale giuridico a livello nazionale e internazionale; nel corso di questo volume le complesse problematiche filosofiche e giuridiche ad esso connesse vengono scandagliate in un serrato confronto con l'opera dei pensatori più rilevanti nel dibattito contemporaneo, come Raz, Waldron, Kramer, Marmor, Finnis, McDowell, Brandom, Greenberg, Himma, Coleman, Marmor, Shapiro, Böckenförde, Nino e Alexy, facendo continuo riferimento alle problematiche ermeneutiche suscitate dalla ultima produzione di Dworkin e di Habermas e alle sempre più complesse intersezioni tra la filosofia del diritto, la filosofia politica e la metafisica. Costante è poi nel testo l'attenzione ai teorici italiani dei più diversi orientamenti che si sono dedicati ad analizzare le problematiche connesse con il tema del rule of law come Ferrajoli, Resta, Viola, Preterossi, Schiavello, Pizzorni, Zolo, Guastini, Comanducci, Pozzolo, Pino, Canale e Villa, i cui nomi ricorrono con frequenza nel corso dell'intera trattazione. Il volume è suddiviso in tre parti, contraddistinte da contenuti organizzati secondo una coerente tassonomia investigativa e contrassegnati da note stilistiche differenti. Il tentativo di articolare una concezione coerente del rule of law si configura nel confronto con i temi relativi alla definizione dei diritti fondamentali, al ruolo dei professionisti del diritto, dei funzionari (officials) e delle Corti nazionali e internazionali. -
L' avvocato hacker. Informatica giuridica e uso consapevole (e responsabilie) delle tecnologie
In questo manuale di informatica scritto ""da giuristi per giuristi"""" e ricco di (reali) esperimenti pratici si traccerà un percorso di conoscenza, anche per il lettore non esperto, che porterà, se seguìto con dedizione e passione, al dominio della tecnologia e a un uso molto più consapevole e responsabile degli strumenti informatici. L'essere hacker condurrà a maggior sicurezza nella gestione e protezione dei dati, a un'aumentata consapevolezza delle """"reazioni"""" della macchina e a un uso dell'informatica sempre più creativo e produttivo. Principali temi trattati nel volume sono: cifrare e rendere segreti i propri dati o i dati dello studio (uso della crittografia); la cancellazione sicura delle informazioni (e di interi supporti) per renderle non più recuperabili; il recupero di informazioni cancellate; la navigazione anonima in Internet e la protezione della propria privacy; una policy di sicurezza per l'uso quotidiano, e di studio, di Internet e dei computer; l'uso di macchine virtuali, di sistemi operativi liberi, di portable apps; l'uso delle tecnologie in mobilità o in ambienti non sicuri (hotel, Internet cafè, postazioni di terzi); la """"filosofia"""" del backup e del firewall e la protezione del dato da virus, trojan, spyware; l'intercettazione e lo sniffing delle comunicazioni e il funzionamento dei keyloggers; l'utilizzo corretto della posta elettronica (sia in locale, sia su web)."" -
Diritto delle procedure concorsuali
Nel 2012 il legislatore ha introdotto significative modifiche alla legge fallimentare, smentendo così chi aveva ingenuamente ritenuto conclusa la stagione delle riforme dopo gli ultimi interventi del 2009. Tali interventi hanno reso opportuno rimettere mano al ""Manuale di diritto fallimentare e delle procedure concorsuali"""", pubblicato solo nel 2011 e che ha visto coinvolti buona parte degli allievi della scuola barese. Peraltro nel gennaio 2012 è stata emanata per la prima volta nel nostro ordinamento una regolamentazione dell'insolvenza del debitore civile, strutturata sia pure a seguito delle modifiche di fine 2012 in chiave concorsuale. Siffatta novità, unitamente a quella introdotta dal codice antimafia in tema di rapporti tra le misure di prevenzione patrimoniale e il fallimento, induce ad ampliare l'oggetto dell'indagine ai nuovi istituti."" -
Buon costume e libertà religiosa. Contributo all'interpretazione dell'art. 19 della Costituzione italiana
Come è noto il limite esplicito alla libertà religiosa individuale enunciato dall'art. 19 Cost. riguarda non i principi ed i dogmi su cui si fonda una determinata credenza di religione, ma esclusivamente i riti praticati dai suoi adepti. La valutazione di conformità (o di contrarietà) al buon costume non deve dunque essere attuata con riferimento alle norme, alla tavola di valor al portato teologico su cui si fonda un gruppo confessionale, ma esclusivamente in relazione ad atti concreti, di carattere rituale, posti in essere dai fedeli di quest'ultimo. La trattazione dapprima si occupa della definizione giuridico di ""rito"""", poi del concetto di """"buon costume"""" nell'ordinamento italiano ed infine delle conseguenze giuridiche concrete dell'estrinsecazione di alcune forme di ritualità ritenute non conformi a Costituzione."" -
La tutela del legittimo affidamento nel diritto dell'Unione Europea
Il volume si propone di fornire un contributo allo studio della rilevanza del principio della tutela del legittimo affidamento nel contesto del sistema giuridico dell'Unione europea da tre distinte, ma collegate, prospettive. Quanto al profilo relativo alle fonti del diritto dell'Unione europea, l'attenzione è rivolta principalmente al ruolo dei principi generali e alla loro idoneità a fungere da trait d'union tra il diritto primario e il diritto derivato. Quanto al profilo relativo al principio del legittimo affidamento quale canone interpretativo, il lavoro si propone di analizzare la stretta correlazione esistente tra tale principio ed altri e fondamentali principi generali, quali quello della certezza del diritto e della irretroattività della legge, veri e propri capisaldi di ogni ordinamento giuridico e in un certo senso connaturati all'idea stessa di diritto e al concetto di Stato di diritto. Infine, quanto al profilo relativo all'efficacia nel tempo delle sentenze della Corte di giustizia, l'attenzione è rivolta al ruolo che la tutela del legittimo affidamento può assumere al fine di limitare la regola generale dell'efficacia retroattiva delle pronunce del giudice europeo. -
Il negazionismo come reato
Il negazionismo costituisce reato. Questo il punto di partenza della ricerca. Semplice, ma capace di aprire diverse questioni che semplici non sono affatto. La questione, delineata nel testo, non ha rilevanza puramente teorica né solamente giuridica. Questo è ciò che emerge dalla ricerca che, oltre alla legislazione, analizzerà anche alcuni casi giudiziari concreti, i quali ci sono sembrati mostrare chiaramente le difficoltà e i corto circuiti, possibili con l'uso in via anticipata dello strumento penale: ponendo un limite al diritto essenziale della libertà di espressione, finisce per fissare un passato che non deve passare. -
La società unipersonale. Una parabola normativa
Il volume si propone di offrire una lettura retrospettiva e al contempo ""proiettata nel futuro"""" del diritto societario, utilizzando il caleidoscopio della società unipersonale, che rappresenta, come tutti i """"casi-limite"""", un proficuo posto di osservazione scientifica, soprattutto alla luce delle recenti riforme sulle s.r.l. semplificate e a capitale ridotto costituite con atto unilaterale. Nella prima parte (suddivisa in tre capitoli) si tratteggiano le tappe dell'evoluzione normativa e le linee d'indagine, mettendo in risalto l'esistenza di norme che potrebbero portare a società """"coattivamente"""" unipersonali (si pensi alla facoltà di attribuire al socio detentore della golden quota il diritto di escludere gli altri) o pluripersonali contro la volontà dell'unico socio (ad esempio, nel caso di aumento delegato del capitale sociale con esclusione del diritto di opzione). Ampio spazio è dedicato alla discussa ipotesi di trasformazione dell'impresa individuale in società monopartecipata, e viceversa. Nella seconda (dal capitolo quattro al settimo), si esaminano la fattispecie e la disciplina (codicistica e fallimentare) delle società monopartecipate, cercando di dare una risposta a interrogativi inediti (come la possibilità di considerare unico socio chi possieda tutte le azioni non riacquistate dalla stessa emittente) e di focalizzare l'attenzione sulla società momentaneamente senza soci o unica azionista di se stessa.""