Sfoglia il Catalogo feltrinelli000
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 721-740 di 10000 Articoli:
-
Internet provider e giustizia penale. Modelli di responsabilità e forme di collaborazione processuale
Evoluzione della tecnologia e adeguamento del diritto: un binomio obbligato ai tempi dell'internet. Nuovi fenomeni, responsabilità, ruoli si inseguono nella rete, imponendo al giurista in generale, e al penalista nello specifico, di mappare una realtà in movimento. In questo moto, uno spazio deve riconoscersi agli internet service provider: figure di centrale importanza nel mondo del web, essi divengono attori, talvolta involontari, anche della scena penale. Il sistema, dunque, è chiamato a definirne il tipo di responsabilità, anche in relazione ai comportamenti penalmente rilevanti degli utenti che usufruiscono dei servizi resi disponibili dal fornitore. Non solo, si deve ricercare una corretta collocazione processuale per il provider che, nel suo costante operare, può risultare talora concorrente nel reato, altrove custode di dati dal rilievo probatorio, in altri casi chiamato a collaborare con l'Autorità giudiziaria, in qualità di obbligato supporter dell'azione investigativa. Seguendo queste direttive, e con l'intento di offrire un approccio integrato tra diritto e processo penale, il volume mira a far luce, anche sulla scorta delle esperienze straniere e del quadro europeo, su alcuni dei nervi più scoperti della complessa problematica, ponendosi come punto di partenza per un dibattito che si profila duraturo quanto inevitabile. -
La tutela penale del segreto industriale
Il volume analizza il tema della tutela del segreto industriale nel contesto contemporaneo. In una prima parte, l'autrice ricostruisce il contesto in cui nasce, è sviluppata e gestita l'innovazione tecnologica, fornendo anche un quadro della tipologia di conoscenze e degli interessi che sottendono una protezione giuridica del segreto industriale e dell'evoluzione del quadro criminologico che interessa la materia. Il volume procede poi con un'analisi delle fonti del segreto industriale e delle forme di tutela esistenti nel nostro ordinamento in una prospettiva interdisciplinare e comparatistica. La seconda parte del lavoro è dedicata nello specifico a una ricostruzione degli elementi essenziali della fattispecie penalistica a tutela del segreto industriale e delle principali problematiche interpretative, dando conto delle nuove tendenze giurisprudenziali. Il lavoro si conclude con un esame, anche in un'ottica de iure condendo, dei rapporti tra tutela penale e tutela civile, evidenziando le criticità dell'attuale assetto normativo. -
Tutela e gestione delle acque. Pluralità di ordinamenti e governance multilivello del mare e delle risorse idriche
Il lavoro approfondisce la disciplina internazionale, europea e nazionale sulle acque dolci e marine, in una logica sistemica, volta a rilevarne i profili pubblicistici e privatistici secondo un metodo interdisciplinare, tenendo conto della dimensione plurale e multilivello della regolazione di riferimento. Sono trattate le regole delle acque interne, in particolare quelle sulla proprietà degli alvei e dei corsi d'acqua e del demanio marittimo, nonché sono approfondite le norme codicistiche sulle acque private (nell'ambito della pubblicizzazione di tutte le acque introdotta in Italia dal 1994). Inoltre, sono analizzate le regole di gestione del mare, evidenziando specificatamente le responsabilità delle imprese nell'inquinamento degli habitat marini e sono approfondite le disposizioni del codice ambientale sugli scarichi delle acque reflue. Infine, l'acqua è esaminata come risorsa, nell'ambito della pianificazione, programmazione e tutela (anche a livello globale) del patrimonio idrico. -
Creazione e misurazione del valore. Il sistema integrato economic value added e activity based costing
L'obiettivo del lavoro è valutare la possibilità di realizzare un sistema di management accounting che integri uno dei metodi più diffusi di misurazione della performance in termini di generazione di valore economico (Economic Value Added), con un modello di analisi e gestione dei costi basato sulle attività (Activity Based Costing). Nella prima parte è stata svolta una attenta analisi del concetto di creazione di valore economico e delle ripercussioni che tale obiettivo origina sulla gestione aziendale, sia strategica sia operativa. Nella seconda parte è stato osservato e descritto il modello dell'EVA, per comprenderne in modo specifico le sue potenzialità e i suoi limiti. A tal fine, si è cercato di analizzare i presupposti logici su cui esso è fondato, ossia il concetto di profitto economico. Il metodo EVA, nella specie, pone a confronto una particolare configurazione di reddito operativo con il relativo costo del capitale: se il reddito prodotto risulta superiore al costo del capitale investito, allora l'azienda sta creando valore. Tale sistema offre, quindi, la possibilità di inserire il costo del capitale al livello delle valutazioni strategiche, ma presenta alcune difficoltà per quanto riguarda la sua contemplazione ai livelli operativi. Nella terza parte, invece, si è focalizzata l'attenzione sul sistema ABC, approfondendone i meccanismi di funzionamento e le potenzialità applicative a fini gestionali. -
La crisi dell'euro. Limiti e rimedi dell'Unione economica e monetaria
L'opera nell'indagare le ragioni che stanno alla base della crisi economico e finanziaria attuale evidenzia come gli effetti da essa prodotta siano potenzialmente in grado di incidere su un caposaldo del diritto internazionale: il principio di sovranità degli Stati, tradizionali artefici della vita di relazione internazionale anche dal punto di vista economico e commerciale. È, infatti, palese come si stia modificando l'agire economico degli Stati nazionali a vantaggio di altri enti a rilevanza internazionale e sovranazionale come il Fondo Monetario Internazionale e l'Unione europea. Tuttavia, quanto sta accadendo non favorisce il processo di integrazione europea, anzi la crisi economica ha messo ancora più in luce le contraddizioni che sono alla base della costruzione dell'euro e dell'Unione monetaria che ne è seguita, giungendo a mettere in forte sofferenza i debiti sovrani di alcuni Stati europei e così in serio pericolo non solo la sopravvivenza della stessa Eurozona, ma dell'intero progetto politico su cui si fonda l'Unione europea. Tesi del libro, attraverso l'analisi delle diverse forme di cooperazione monetaria introdotte nel tempo a livello europeo sino all'introduzione della Moneta unica, è che le difficoltà dell'euro e la crisi dei debiti sovrani ad esso collegato discendano dai limiti della costruzione giuridica che si è data alla Moneta unica e all'UEM e a cui i diversi e recenti interventi giuridico economici non sembrano in grado di superarli del tutto. -
Il finanziamento pubblico dei partiti politici. Profili costituzionali
Il volume si propone di analizzare il sistema di finanziamento pubblico dei partiti italiani in una prospettiva giuridico-costituzionale. Dopo aver individuato l'origine e l'evoluzione del finanziamento pubblico dei partiti, ponendole in relazione con le diverse concezioni della rappresentanza politica, l'attenzione è volta al sistema vigente nell'ordinamento italiano, attraverso un'analisi che cerca di mettere in luce l'evoluzione della legislazione in materia (soprattutto in relazione al tema dell'attuazione dell'art. 49 cost.) e, successivamente, di ragionare sulle implicazioni costituzionali dei singoli istituti. Parte della trattazione è, infine, dedicata ai meccanismo di controllo sull'uso del denaro pubblico. -
Il giuramento de veritate degli imputati fra isonomia processuale e inquisizione istituzionale
Il volume è dedicato all'istituto del giuramento de veritate dicenda deferito agli imputati all'inizio del proprio esame di fronte al giudice, una delle spie del passaggio, nel basso Medioevo, da un ordine processuale ""isonomico"""" ad uno """"asimmetrico"""". Dopo aver indagato i motivi e ripercorsole tappe attraverso cui il giuramento de veritate affiorò e si affermò all'interno del processo criminale in Europa, ci si concentra specialmente sul dibattito che attorno ad esso si accese in età moderna tra moralisti e giuristi e che condusse infine alla sua cancellazione, avvenuta quasi ovunque ben prima del crollo dell'Antico Regime. Una parentesi è dedicata all'esperienza giuridica di common law."" -
Il governo delle banche cooperative
Il volume fornisce un quadro del sistema di governo delle banche cooperative, affrontando criticamente i numerosi problemi posti dall'attuale normativa. La Riforma del 2003 delle società di capitali lucrative e mutualistiche, secondo la legge delega, non avrebbe dovuto riguardare le banche popolari né le banche di credito cooperativo. Il legislatore delegato ha tuttavia introdotto nel t.u.b. una norma di raccordo, l'art. 150-bis, che nell'elencare le norme del codice civile non applicabili alle banche cooperative ha sancito una presunzione opposta per le restanti. In questo modo, molte delle novità volute dalla Riforma allo scopo di favorire una più equilibrata distribuzione di potere tra i diversi organi delle comuni cooperative, oppure di collocare lo scambio mutualistico al centro della disciplina della cooperazione, sono divenute potenzialmente applicabili (anche) alle banche cooperative. Alla luce di queste novità, il volume ricostruisce la disciplina, speciale e di diritto comune, rilevante ai fini del governo delle banche cooperative. In particolare, dopo aver illustrato le implicazioni della forma cooperativa e dello scopo mutualistico sull'organizzazione ed il funzionamento delle banche cooperative, l'autore analizza gli effetti della Riforma sui rapporti tra amministratori e soci, sui sistemi di controllo, sia interni che esterni alla banca, e sulla governance di gruppo. -
Cooperazione e raccordi intergovernativi. Le esperienze italiana e spagnola tra dimensione nazionale e Unione europea
Negli ordinamenti policentrici contemporanei si rafforza la tendenza a promuovere il principio di ""leale collaborazione"""" e il raccordo tra i diversi livelli di governo per partecipare ai moderni processi di governance, sia a livello nazionale che sovranazionale. Un incremento delle relazioni intergovernative si registra, in particolare, in alcuni Stati membri dell'Unione europea caratterizzati da un deficit di rappresentanza territoriale dovuto all'inesistenza o alla debolezza della Camera delle autonomie. Ne costituiscono esempio le realtà costituzionali italiana e spagnola, nelle quali i canali della cooperazione intergovernativa si sono convertiti in uno strumento indispensabile di coinvolgimento degli enti substatali nei principali circuiti decisionali nazionali ed europei. Il presente volume si focalizza, pertanto, su queste esperienze costituzionali e mira a ricostruire il sistema dei raccordi intergovernativi in connessione con i problemi derivanti dalla carente rappresentanza territoriale. L'analisi compiuta evidenzia come risulti essenziale l'individuazione di nuove forme di bilanciamento e di equilibrio tra i circuiti cooperativi di natura governativa e parlamentare."" -
Diritto delle imprese in crisi e tutela cautelare
Il volume, frutto di diverse esperienze, scientifiche ed operative, interdisciplinari, si propone il compito di ricostruire il quadro sistematico complessivo dei rapporti tra diritto delle imprese in crisi e tutela cautelare e di delineare le possibili soluzioni per armonizzare materie concorrenti. Peraltro assistiamo all'emersione di una nuova categoria di ""crisi dell'impresa"""", che è la crisi di legalità e con essa alla emersione di nuovi problemi e nuovi istituti, che pongono l'antica questione del contemperamento degli interessi in gioco. Se da un lato l'impresa ha una responsabilità sociale, dall'altro lo Stato ha una responsabilità verso l'impresa in ossequio al valore costituzionale dell'economia. E le recenti, clamorose vicende dei delicati rapporti tra diritto penale, diritto commerciale, diritto pubblico, tutela cautelare, interesse dell'impresa e dei suoi stakeholders, evidenziano quanto sia decisivo sviluppare una sensibilità comune a questi problemi. Spesso, infatti, ciascun operatore od interprete guarda asetticamente al proprio ruolo, alla propria funzione, alla propria competenza per materia (inevitabilmente influenzata da deformazioni professionali) e ciò produce di per sé guasti irreversibili per l'ordinamento."" -
Accordi ed attività consensuale della pubblica amministrazione
La pubblica amministrazione può svolgere i compiti a Lei attribuiti dalle leggi secondo due modalità: ponendosi in posizione di supremazia rispetto ai privati, assistita da privilegi particolari, utilizzando gli strumenti proprio del diritto amministrativo; ovvero agendo iure privatorum, ponendosi tendenzialmente, sia pur con particolari cautele giuridiche, su un piano di parità con il cittadino. Negli ultimi decenni, per quanto concerne l'Europa, l'affermazione di cui sopra deve essere contemperata con il processo di integrazione europea che ha determinato, oltre al nascere di una nozione comunitaria di pubblica amministrazione, il progressivo - anche se lentissimo - venir meno della separazione degli anzidetti blocchi. Anche in Italia, a partire dagli anni '90 del secolo scorso, il tradizionale metodo autoritativo ed unilaterale di esplicazione delle pubbliche funzioni è entrato in crisi, ed è nato un nuovo modello di esercizio della potestà amministrativa, che trova applicazione con la denominazione di amministrazione c.d. ""consensuale"""" nei rapporti tra pubbliche amministrazioni, e con quella di amministrazione """"contrattata"""" tra amministrazione e privati. Il volume analizza nella specie gli accordi tra privati e pubblica amministrazione in chiave storico-evolutiva, proponendosi di ricostruirne in maniera dettagliata la disciplina giuridica, l'inquadramento sistematico alla luce dei diversi orientamenti dottrinali, le patologie e gli aspetti della giurisdizione."" -
Recenti sviluppi in tema di responsabilità degli Internet Services Providers
La atipicità dell'attività di comunicazione telematica, sebbene non interferisca sulla determinazione degli elementi costitutivi del fatto illecito, si ripercuote, oltreché sulla identificazione delle norme applicabili alle singole ipotesi di illecito, sull'individuazione dei soggetti responsabili, comprensiva della possibilità di ricomprendere tra questi anche l'Internet Service Provider per il fatto illecito compiuto dall'utente. L'inquadramento della figura dell'ISP nell'ambito dell'evoluzione della regolamentazione di Internet costituisce una problematica che catalizza con sempre maggiore approfondimento l'attenzione degli studiosi del diritto. Il radicale mutamento delle forme di divulgazione delle informazioni ha creato la necessità di valutare sotto un nuovo angolo prospettico la relazione che intercorre tra gli utenti delle rete e gli intermediari. Il testo si propone così di verificare se la normativa speciale di dettaglio sia ancora adeguata rispetto all'effettivo ruolo assunto nel corso di un pur breve lasso di tempo da parte dei prestatori di servizi, a fronte delle valutazioni svolte dalla dottrina e dalla giurisprudenza, tanto nazionale quanto straniera. -
I privilegi dello Stato debitore
Secondo un'antica e consolidata prassi interpretativa, lo Stato aveva modi propri di usare e disporre dei beni, modi proprio di contrattare e modi propri per pagare. Di conseguenza, godeva di privilegi nell'esecuzione delle proprie obbligazioni ed, in particolare, poteva pagare quando e come credesse. Nonostante il progressivo superamento di tali posizioni, la pubblica amministrazione rimane una cattiva pagatrice ed il legiaslatore continua a creare nuove forme di privilegio. Quali sono le ragioni che giustificano tali privilegi? Quali i limiti? In che misura il principio del contenimento della spesa pubblica li determina o li giustifica? Quali riflessi sugli sviluppi del diritto amministrativo? -
Weimar e il problema politico-costituzionale italiano
Questo volume, originato dal Convegno Weimar e il problema politico-costituzionale italiano (Roma, Camera dei deputati, 19 ottobre 2009), analizza - in particolare - il complesso rapporto che lega, nel corso del tempo, la classe dirigente italiana con l'esperienza tedesca ed in special modo quella weimariana. Esso intende fornire ulteriori possibilità di riflessione per comprendere l'attuale crisi europea, dove il ruolo della Germania viene ad assumere caratteristiche che solo la prospettiva storica riesce a far comprendere appieno. I contributi di Dieter Grimm e di Bernd Sösemann chiariscono non soltanto come la ricostruzione istituzionale tedesca abbia guardato al caso weimariano per evitarne i supposti errori, ma soprattutto come la storiografia abbia articolato nel tempo una serie di letture adeguate con gli ambiti in cui le stesse venivano effettuate. Gli apporti italiani hanno portato avanti l'analisi dell'esperienza weimariana sulla base di fasi temporali significative (Fulco Lanchester, Giorgio Rebuffa, Fernanda Bruno, Paolo Ridola), ma hanno anche riflettuto sul contributo di quel laboratorio al dibattito nazionale (Umberto Romagnoli, Vincenzo Atripaldi, Alessandro Campi, Francesco Brancaccio, Michele Surdi e Tommaso Gazzolo). La Tavola rotonda (cui hanno partecipato Piero Alberto Capotosti, Francesco D'Onofrio, Domenico Fisichella, Luciano Violante) ha messo, infine, in evidenza, la difficoltà italiana a divenire una democrazia normale. -
Danno e responsabilità da informazione al mercato finanziario
Lo studio si propone di verificare se sia individuabile un peculiare modo di atteggiarsi degli elementi costitutivi della fattispecie di responsabilità civile nel momento in cui a questa si ricorra quale strumento di reazione alla diffusione di informazioni inesatte nel contesto del mercato finanziario e se, in ipotesi, esista la possibilità di configurare un regime di responsabilità idoneo a contemperare i vari interessi che in tale contesto si muovono. Altrimenti detto, l'indagine è volta a chiarire se ed in che termini, a proposito dell'informazione al mercato finanziario, si possa parlare di specialità, per un verso, del danno e, per altro verso, della fattispecie di responsabilità. In questa prospettiva, dopo aver inquadrato i rapporti tra mercato, informazione e fiducia al fine di chiarire gli interessi che vengono in gioco quando sia resa una informazione falsa o inesatta nel contesto in considerazione (Cap. I), una prima parte del discorso viene dedicata a verificare le peculiarità del danno da informazione al mercato finanziario sia rispetto al danno da informazione economica sia rispetto al danno da informazione al mercato tout court, curando di chiarire se si possa ricostruire come fattispecie unitaria ed omogenea e, eventualmente, se ed in che termini sia possibile individuare al suo interno diverse sub-fattispecie (Cap. II). Successivamente viene delineato il profilo di una fattispecie unitaria e speciale di responsabilità da informazione al mercato finanziario. -
Le obbligazioni solidali ad interesse comune. Profili sostanziali e processuali
Gli ordinamenti europei che più o meno direttamente traggono origine dalla tradizione romanistica ammettono tutti la figura delle obbligazioni solidali. Nel panorama italiano, in particolare, l'art. 1292 c.c. offre una definizione unitaria di solidarietà, ma, come noto, la dottrina è sempre stata costretta a tentare di conciliare il dato unitario offerto dalla disposizione con la disomogeneità strutturale e funzionale delle fattispecie che ricadono nel suo ambito applicativo. A fronte di un panorama tanto eterogeneo, l'opinione che sembra preferibile, e che trova riscontro nel pensiero di Autori che pure appartengono a scuole di pensiero opposte, è quella che ritiene potersi parlare non di un concetto di obbligazione solidale, quanto piuttosto di una nozione unitaria di solidarietà, la quale verrebbe a configurarsi come una forma astratta destinata ad operare su assetti strutturali obbligatori di tipo diverso. La presente trattazione converge dunque sulle sole obbligazioni solidali ad interesse comune, esaminandone da un lato i profili sostanziali, e dall'altro quelli processuali. -
I diritti di cittadinanza dei migranti. Il ruolo delle Regioni
La produzione normativa di rilievo per i migranti è sensibilmente cresciuta nell'ultimo decennio, non solo grazie ai numerosi interventi dello Stato, ma anche a molte - nuove - leggi regionali di settore. Il volume costituisce una raccolta di studi su come i diversi ordinamenti regionali hanno disciplinato le loro competenze sia per saggiare il livello di differenziazione sia per valutare l'attitudine più o meno inclusiva delle politiche in materia di integrazione degli immigrati. -
Il legislatore competente. Statica e dinamica della potestà legislativa nel modello regionale italiano
Il lavoro analizza la ripartizione della potestà legislativa tra Stato e Regioni alla luce dell'art. 117 della Costituzione e della giurisprudenza costituzionale consolidatasi nel primo decennio di attuazione della riforma del Titolo V della Parte seconda. In particolare, vengono ricostruite le caratteristiche e i limiti del concetto di materia come criterio di riparto della potestà legislativa. La struttura segue l'impianto dell'art. 117 Cost., analizzando, nell'ordine, le materie di potestà legislativa esclusiva dello Stato, le materie concorrenti, il meccanismo di attrazione in sussidiarietà e le materie residuali delle Regioni, avendo a riferimento le disposizioni della Carta fondamentale nonché il quadro dell'attuazione e gli snodi problematici ricavabili dalla giurisprudenza costituzionale. -
La funzione normativa nell'esperienza della Polonia. Continuità e mutamenti nella trasformazione della forma di Stato e di governo
Questo volume analizza le trasformazioni che hanno portato al mutamento della forma di Stato attraverso un processo costituente, esaminando l'evoluzione del sistema delle fonti normative e la funzione di cui esse sono espressione. Si tratta di un peculiare approccio per indagare una transizione, come quella della Polonia a partire dagli anni Ottanta, che ha visto un ordinamento socialista evolvere per tappe incrementali, e in modo complessivamente riuscito, in uno Stato costituzionale a ispirazione liberaldemocratica, fino ad approdare alla Costituzione del 1997. A condizione di non perdere di vista mutamenti circostanti della forma di governo, del regime e del sistema politico, l'ottica della funzione normativa non neutralizza quei fenomeni, ma ne mette semmai in evidenza alcuni aspetti sostanziali. Il preesistente Tribunale costituzionale, lungi dal costituirsi in guardiano dell'ordinamento socialista, ha finito in modo inatteso e paradossale per contribuire all'avvio del cambiamento della forma di Stato, e dunque della Costituzione materiale, garantendo quest'ultima rispetto a quella formale (risalente al 1952). Il suo ruolo nella protezione di principi tradizionali quali la riserva di legge e la legalità ha infatti gettato le basi per una rilettura delle fonti già esistenti capace di modificarne il significato, in modo poco ""ortodosso"""" rispetto alle basi ideologiche di cui doveva ergersi a custode, e fornendo un apporto pienamente creativo al nuovo ordinamento."" -
Diritto penale dell'ambiente. Un'ipotesi sistematica
Il lavoro, attraverso l'analisi della normativa codicistica (specie gli artt. 434, 449, 674, 727 bis e 733 bis) ed extracodicistica (in materia di rifiuti, scarichi, inquinamento marino e dell'aria), intende tentare una sistematizzazione della tutela penale dell'ambiente secondo tre direttrici che rispecchiano le caratteristiche della materia: l'essere espressione dell'esigenza di controllo di insidiose devianze (specialmente) economiche, secondo il paradigma dell'anticipazione del rischio e in una dimensione precettiva e sanzionatoria necessariamente non autarchica. L'indagine, senza rinunciare agli apporti multidisciplinari metagiuridici (specie etici) e giuridici ma extrapenali, muove dalla ricerca di una nozione di ambiente funzionale alle esigenze di tutela e prova a focalizzare le questioni circa la scelta, anche de jure condendo, del modello di protezione più adatto, anche alla luce della necessità di conservare l'equilibrio fra il potere della P.A. e quello del giudice penale. La monografia ripercorre il processo di implementazione del settore attraverso il recepimento degli input comunitari, non mancando di evidenziare le tensioni con il principio di riserva di legge che nascono già all'interno dell'ordinamento nazionale. Una parte del libro è dedicata al tema dei soggetti nell'ambito della criminalità d'impresa: delle persone fisiche operanti nell'organizzazione come pure della ""nuova"""" responsabilità corporativa.""