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Le fiabe italiane
Le Fiabe italiane racchiudono il tesoro della tradizione fiabistica popolare. Da quello scrigno Calvino stesso ha selezionato per i più piccoli queste storie, in cui le vite di persone e animali si intrecciano a magia e meraviglia senza tempo.rnrn«Giricoccola, il soldato napoletano, Rosmarina, i cinque scapestrati, Pomo e Scorzo, Naso d'Argento, Sfortuna, Giufà, Cecino, Giovannin senza paura, il gobbo Tabagnino si aggiungono al corteo di Biancaneve, Barbablù, Hänsel e Gretel.» Italo Calvino -
Scandali e desideri. Rogue files. Vol. 2
Graciela è vedova ormai da dieci anni. Sebbene il suo matrimonio sia stato infelice, per il bene della figlia e dei figliastri si è sempre comportata in modo irreprensibile. In una serata di tristezza, però, accetta l'invito di un'amica in uno scandaloso club londinese. Senza immaginare certo di incontrarvi il figliastro Marcus! Per evitare di essere riconosciuta da lui, la donna chiede aiuto a Colin, amico fraterno del giovane. Ma il bacio che Colin sarà costretto a rubarle per nasconderla darà il via a una relazione pericolosa, che sfiderà ogni pregiudizio con la forza del cuore. -
Mia adorata spia. Greycourt. Vol. 1
Freya Stewart de Moray è una spia delle Sagge Donne, un gruppo di donne scozzesi che lottano per i diritti del sesso debole, e vive sotto copertura come dama di compagnia di lady Holland. Ma quando per caso la sua strada incrocia di nuovo quella di Christopher Renshaw, duca di Harlowe, che ritiene responsabile della rovina del fratello, il suo animo si accende di un insopprimibile desiderio di vendetta. Sarà l'indagine intorno alla misteriosa scomparsa di una nobildonna a riavvicinare i loro cuori intrepidi e feriti, e a far conoscere a Freya il vero Christopher... -
Mammut
Benassa è lo storico, coriaceo rappresentante sindacale dei lavoratori alla Supercavi di Latina-Borgo Piave. La tuta blu sull'anima, la trattativa nel sangue, era il terrore di ogni direttore del personale. Per anni ha guidato le lotte dei compagni, ma ora che bisogna combattere l'ultima decisiva battaglia sindacale, la gloriosa azione collettiva per tenere la fabbrica aperta e sul mercato, Benassa è stanco. Sul punto di mollare. O forse no. Dopo un'occupazione epica della centrale nucleare di Latina, in due giorni di febbrile clausura nel sepolcro dello stabilimento, Benassa cerca di spiegare ai compagni le sue ragioni. Perché dopo vent'anni spesi a lottare per loro sta per cedere alle richieste del capo del personale? Perché è sul punto di accettare di essere pagato per stare fuori dalla fabbrica? Il romanzo d'esordio di Antonio Pennacchi è una grande epopea operaia scritta nel 1987, quando il talento narrativo dell'autore doveva vedersela con i turni di notte. Con il suo stile ribaldo, insieme ironico e drammatico, racconta una storia di fabbrica e conflitti sindacali: gioie e dolori, fatiche e speranze della classe operaia in via d'estinzione, al centro di un libro che conserva intatta la sua forza, la sua illuminante sagacia, e quella capacità, che è solo dei classici, di essere esemplare. -
Shaw 150. Storie di fabbriche e dintorni
Operai, capiturno, capireparto, sindacalisti, marescialli con figlie rivoluzionarie, mariti e mogli con storie ordinarie e straordinarie di amori, disamori, corna, ire da aggredirsi e tenerezze da strappare il cuore sono i protagonisti di queste storie: racconti bruschi, irriverenti, che pure, e neanche di rado, si aprono su una nota di vero e proprio strazio. In questo volume sono raccolti testi come Nodulo cosmico, Marco o Avanti Savoia, vertici della forma narrativa breve che hanno confermato l'originale talento di Antonio Pennacchi: ci sono importanti capitoli dell'epopea delle paludi pontine e delle città della bonifica, che lo scrittore è andato costruendo fin dai suoi esordi e sfocerà poi in Canale Mussolini; e poi storie in cui si agitano manifestanti e cortei e altre che mettono in scena drammi individuali, scoppi di ferocia primitivi, devozioni più forti del tempo. Una lettura che mette d'accordo il più arcigno teorico del realismo socialista con il più individualista campione del romanzo borghese, perché Pennacchi non perde mai di vista il bosco eppure non sacrifica mai l'albero. Ce li ha sempre tutti e due davanti agli occhi e talvolta entrambi li accarezza, anche se più spesso li frusta con la sferza del suo stile irritato, elettrico, unico. -
Tim. La biografia ufficiale di Avicii
Avicii, DJ dall'incredibile talento, è stato indiscutibilmente un prodigio, un visionario musicale che, attraverso il suo senso della melodia, ha definito l'epoca in cui l'house svedese, e più in generale quella europea, ha conquistato il mondo. La sua comparsa sulla scena musicale è stata come un'esplosione di fuochi d'artificio in una notte stellata. Originario di Stoccolma, Tim Bergling ha vissuto un'ascesa fulminea, fino a diventare uno dei riferimenti della scena pop-elettronica, e ha collaborato con artisti come Madonna, Lenny Kravitz o David Guetta. Ma Tim era anche un giovane introverso e fragile, costretto a crescere a una velocità disumana. Dopo diversi ricoveri d'urgenza, Avicii ha deciso nel 2016 di interrompere definitivamente la sua partecipazione a concerti e festival. Nemmeno due anni dopo, nel 2018, ha posto fine alla sua vita lasciando sconcertato il mondo. Tim – La biografia ufficiale di Avicii è scritta dal pluripremiato giornalista Måns Mosesson, che ha avuto un accesso privilegiato agli appunti e ai diari del DJ scomparso e che, grazie a lunghi colloqui con la famiglia di Tim e a frequenti incontri con i suoi amici, colleghi, collaboratori e celebrità che lo conoscevano intimamente, è riuscito a ricostruire la storia della sua sfolgorante carriera e della sua infelice vita. Dalla nascita fino alla tragica scomparsa nel 2018, ripercorriamo l'incredibile viaggio del DJ superstar che ha conquistato stazioni radio e dancefloor di tutto il mondo con successi come Levels, Wake Me Up o Hey, Brother. -
Fiore di sangue
Fiore di sangue è un romanzo dalle tinte deliziosamente cupe, un fantasy nel quale si intrecciano sensualmente magia, amore e intrighi.rnrnI lupi ululano, Aurelia. E potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più possibile trattenerli. Chi erano i lupi? Il Tribunale? I cittadini che pensavano che fossi una strega? Quelli che mi odiavano solo perché non volevano l'unificazione dei due regni? Ero circondata da nemici, vivi e morti. E io non volevo morire... Avevo ancora troppo da fare.rnrnQuella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona. -
Come due gocce nell'arcobaleno
L'amore non fa distinzione di sesso, colore o età. Perché prima di tutto è l'incontro di due anime che, riconoscendosi, iniziano a danzare insieme. Qualcosa che, come nient'altro al mondo, può farti toccare il cielo con un dito.rnrnChris e Maia si incontrano una prima volta dopo un quasi incidente (il che non si può certo definire un buon inizio) e anche la seconda non è proprio un granché. Ma abitando per tutta l'estate uno accanto all'altra, quasi inevitabilmente finiscono per frequentarsi e, giorno dopo giorno, imparano a conoscersi, diventando via via più intimi. Eppure non riescono a dirsi davvero tutto. Le loro storie, infatti, sono di quelle difficili da raccontare. Chris è stanco di sentirsi sbagliato perché gli altri non riescono a incasellarlo. Ha solo voglia di affermare una volta per tutte la propria identità e di non sentirsi più un estraneo nel suo corpo, per rendere finalmente la sua vita più simile non a come vuole apparire ma a come desidera essere. Dal canto suo, Maia sta ancora cercando di superare il dolore per la perdita della sorella e sembra incapace di trovare il suo posto in un mondo in cui lei non c'è più. Innamorarsi, insomma, è l'ultimo dei loro pensieri. Ma come possono ignorare l'euforia che sentono nel petto quando sono vicini? E poi, sarebbe davvero così terribile lasciarsi andare? In fondo, l'amore, a differenza delle persone, non giudica mai. -
Tutto a posto e niente in ordine. Vita di una regista di buonumore. Ediz. ampliata
Un'autobiografia piena di spirito che conquista come un film avvincente.rnDietro i suoi inconfondibili occhialetti bianchi, Lina Wertmliller ha saputo tratteggiare, con sguardo tagliente e acuto, un'Italia sempre in lotta con la propria identità: gaudente eppur cattolica, scugnizza ma anche insopportabilmente borghese, metallurgica e padronale. In queste pagine ricche di humour e piene di energia, racconta le sue mille avventure professionali e umane, la fitta e gioiosa trama di incontri e amicizie. Con due nuovi capitoli e un'intervista esclusiva all'autrice a cura di Valerio Ruiz in occasione dell'Oscar alla carriera. -
La moto di Scanderbeg
Un sorprendente romanzo corale in cui si intrecciano storie d'amore, di impegno civile e di spaesamento. Abate le narra con maestria, affidandole a voci possenti e appassionate.rn«Se ti dicono di restare, parti. Se ti dicono di partire, resta.»rnProtagonista di questo romanzo è Giovanni Alessi, un uomo in perenne fuga. Dalla sua famiglia, dal suo paese, dove è nato e cresciuto, dai fantasmi del suo passato, dalla sua lingua, dal ricordo del padre che morì a trentacinque anni cadendo in un burrone per vincere una scommessa. Giovanni, che si è rifugiato in Germania per raggiungere Claudia, lavora dapprima come posapietre con uno zio, poi inizia a collaborare alla radio dove lavora la sua ragazza. E in Germania torna con la memoria a ripensare la sua storia e la storia di suo padre, leader delle rivolte contadine nell'Italia del dopoguerra, nel quale rivive la leggenda del grande condottiero Scanderbeg, mitico eroe dell'indipendenza albanese, ascoltata da bambino. -
La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Ediz. speciale
Esiste ancora un vecchissimo patriarca il quale racconta che suo bisnonno raccontava di aver udito raccontare da un cacciatore anziano che in un'età remotissima c'era stata una grande invasione: ma non ricordava più se di selvaggi, di indiani, di orsi oppure di ragni. Era l'invasione degli orsi.rn«Realizzare un film fedele all'opera originale è stato il mio pensiero costante. Ho preso l'impregno con Almerina Buzzati di non tradire il libro, ma di rispettarlo, di proteggerlo: nell'anima e nell'estetica, nella struttura narrativa e nell'ironia, nella spettacolarità e nel messaggio. Una sorta di impegno matrimoniale tra me e lui» - Lorenzo MattottirnLa vicenda degli orsi che scendono dalle montagne della Sicilia e conquistano la capitale del Granducato viene qui presentata con il testo classico in rima, le tavole di Buzzati e abbozzi e disegni di Lorenzo Mattotti. -
La catena d'oro. Shadowhunters. The last hours. Ediz. speciale
Il primo romanzo della nuova serie con contenuti esclusivirnUn'eredità oscura. Un amore in catene. Un nemico invincibilernCordelia Carstairs è una Shadowhunter, e in quanto tale le è stato insegnato fin dalla più tenera età come si combattono i demoni.rnQuando il padre viene accusato di un terribile crimine, lei e il fratello Alastair partono alla volta di Londra con la speranza di riuscire a evitare la rovina della famiglia. Sona, la madre, vorrebbe che lei trovasse un marito e si sistemasse, ma Cordelia è più determinata a diventare un'eroina che una sposa. Presto, nella capitale britannica, la sua strada si incrocia nuovamente con quella di James e Lucie Herondale, suoi cari amici d'infanzia, che la trascinano in un mondo sfavillante e affascinante, fatto di sale da ballo, missioni segrete e luoghi magici popolati da vampiri e stregoni, dove Cordelia però è costretta a tenere nascosto il suo amore per James, promesso sposo di un'altra fanciulla. La nuova vita della ragazza viene sconvolta quando una serie di attacchi demoniaci devasta la città, e questa volta si tratta di qualcosa di completamente diverso da ciò con cui hanno avuto a che fare fino a questo momento gli Shadowhunters. Qualcosa di apparentemente impossibile da uccidere che si muove alla luce del sole e colpisce la gente ignara con un veleno letale. Londra è messa immediatamente in quarantena e gli amici di Cordelia, intrappolati come lei nella città, scoprono di essere dotati di poteri incredibili, un'eredità oscura di cui fino a quel momento ignoravano l'esistenza. Questo li costringe a compiere una scelta drammatica che li condurrà a comprendere quanto crudele sia il prezzo da pagare per essere eroi. -
Sotto lo stesso sole
«Mi fermo ancora un attimo a specchiarmi e vedo una giovane donna nera. Sono afrodiscendente. Così dicono i miei occhi, i miei tratti. Sono afrodiscendente ma di africano ho solo... i discendenti. L'Africa c'entra poco con me, ce l'ho soltanto impressa sulla pelle. L'Africa la ricordo lontanamente, qualche suono, odore... Di buffo, in tutto questo, c'è che al momento questa giovane donna è rinchiusa in una gabbia dorata, ma anche questa c'entra poco col suo essere. E inizia a starle stretta.»Marlene ha vent'anni, è intelligente, bella e i suoi genitori adottivi possono darle tutto ciò che potrebbe mai desiderare. Eppure quel ""tutto"""" col tempo è diventato un peso. Perché la fa sentire in dovere di dimostrare costantemente al mondo che il suo arrivo ha portato valore alla sua famiglia. Lei che per chi guarda dall'esterno resterà sempre e comunque la bimba dalla pelle nera proveniente da chissà quale villaggio sperduto dell'Africa salvata da una coppia facoltosa, una creatura disagiata che avrà sempre bisogno di una mano bianca per potersi far valere. Quando per un progetto universitario inizia a frequentare la Caritas della sua città, incappa in Steven, un giovane nigeriano dagli occhi azzurri approdato in Italia con il sogno di un futuro a misura delle sue ambizioni. Per lui, che ha alle spalle un passato difficile e un presente tutto in salita, Marlene è una boccata d'aria fresca. Per lei, Steven è l'occasione per prendere finalmente contatto con le sue radici. Per entrambi, poi, conoscersi rappresenta una sfida e un'opportunità. Frequentandosi scopriranno quanto, anche per loro, è difficile andare oltre le facili etichette e i pregiudizi, che, quando trovi la persona giusta, vale la pena mettere a nudo le proprie fragilità, e soprattutto che non devono mai smettere di lottare per costruirsi una vita il più fedele possibile alla loro anima, scaldati da uno stesso sole che li accompagna passo dopo passo, incurante delle distanze e delle differenze."" -
The ones. La profezia dei prescelti
Fin dalla sua prima comparsa, l'Oscuro non ha fatto che generare panico e caos. Entità malefica incredibilmente potente, ha provocato eventi catastrofici capaci di radere al suolo città intere e spezzare migliaia di vite innocenti. Gli unici in grado di sconfiggerlo, a quanto scritto in una profezia, potrebbero essere cinque ragazzini, Sloane, Matt, Ines, Esther e Albie, i Prescelti. Prelevati dalle loro case da un'agenzia governativa, vengono sottoposti a un training durissimo in cui viene insegnato loro l'uso della magia, indispensabile per affrontare la missione che li attende. La lotta con l'Oscuro prosegue per anni, ma alla fine ne escono vincitori. Tutto il mondo a questo punto può tornare piano piano alla normalità... tutti tranne loro, soprattutto Sloane, che più dei compagni fatica a rimettersi in sesto. I segreti che nasconde non solo la tengono agganciata al passato ma la allontanano inevitabilmente dalle sole quattro persone al mondo in grado di capirla. Subito dopo la celebrazione del decimo anniversario della gloriosa vittoria sull'Oscuro che vede ancora una volta riuniti i cinque Prescelti, accade l'impensabile: uno di loro muore. E quando i restanti quattro si riuniscono per celebrarne il funerale, fanno una tremenda scoperta: hanno commesso il grave errore di sottovalutare l'Oscuro. Il suo obiettivo finale, infatti, è sempre stato molto più grande di quanto loro, il governo e persino la profezia avessero previsto, e questa volta resistergli potrebbe costare a Sloane e ai suoi compagni molto più di ciò che hanno ancora da dare... -
La corte dei miracoli
Ispirandosi a due capolavori della letteratura di tutti i tempi, I miserabili di Victor Hugo e Il libro della giungla di Rudyard Kipling, Kester Grant tesse un'ammaliante storia di crudeltà, passione e vendetta che, attraverso le vicende della protagonista, condurrà i lettori nel ventre più oscuro di Parigi, passando per la sfavillante corte di Francia per abbracciare l'alba di una nuova rivoluzione.Dopo il fallimento della Rivoluzione e l'uccisione di tutti i rivoluzionari, Parigi è una città divisa in due. Accanto al reticolo di viali severi, fiancheggiati da bossi e frequentati dall'aristocrazia, prospera infatti una giungla tenebrosa popolata da sciami di mendicanti, ladri ed emarginati, teatro di crimini e miseria, un luogo oscuro e senza leggi. Qui il potere è gestito dai Miserabili, una formidabile corte di criminali divisi in nove corporazioni, chiamata la Corte dei Miracoli. Membro della Corporazione dei Ladri, Nina Thénardier può rubare qualunque cosa a chiunque. La ragazza, soprannominata la Gatta Nera, ha sfidato la sorte così tante volte da essere quasi diventata una leggenda tra i Miserabili. Eppure questo non sembra contare molto quando, ancora una volta, la sua strada si incrocia con quella di Lord Kaplan, detto Tigre, feroce capo della Corporazione della Carne. L'uomo ha messo gli occhi sulla sorella della giovane ladra e, si sa, nessuno è mai riuscito a impedirgli di ottenere ciò che vuole. Non ci è mai riuscita la Corte dei Miracoli, come potrebbe farlo Nina, sveglia certo, ma comunque una ragazza, minuta per di più? Di due cose, però, Tigre non ha tenuto conto. La prima è una regola inviolabile per tutti i Miserabili: mai, mai rubare a una ladra. E la seconda è che, quando si tratta di proteggere chi amano, le gatte sono capaci di mostrare denti e artigli e di diventare decisamente pericolose... -
La regina del nulla
Lui porterà la corona e il trono alla distruzione.Il potere è più facile conquistarlo che mantenerlo: un'amara lezione che Jude ha dovuto imparare sulla propria pelle dopo aver accettato di liberare dal suo controllo Cardan, il re malvagio, in cambio di un potere sconfinato. Ora la ragazza, Regina degli Elfi esiliata e mortale, ancora sconvolta dal tradimento di Cardan, attende solo il momento in cui potrà riprendersi ciò che lui le ha sottratto. L'occasione propizia si presenta grazie a Taryn, la sua gemella, la cui vita mortale è in pericolo. Per salvarla Jude sarà infatti costretta a fare ritorno alla corte del re e a fare i conti con i sentimenti che prova per lui. Ma nulla è come lo ha lasciato. Una guerra feroce è in arrivo e Jude finisce per esserne coinvolta. Quando poi un maleficio potente e fino a quel momento silente si diffonde, generando il panico ovunque, sarà costretta a scegliere tra la sua ambizione e la sua umanità. -
Alberto racconta Sordi. Confidenze inedite su amore, arte e altri rimpianti
La casa di famiglia. Le sorelle. La fede. Gli amori. La beneficenza. Castiglioncello. L'antiquario mancato (per fortuna). Avaro chi? A un passo dall'altare. La sacra pennichella. Silvana Mangano. La radio e il compagnuccio della parrocchietta. I film realizzati e quelli mancati. La voce di Ollio. Federico Fellini. Katia Ricciarelli e Andreina Pagnani. Dentone e la commedia all'italiana. La tv che zozzeria. L'ossessione di esibirsi. Il successo. Il romanesco nei dialoghi. Apprendista portiere a Milano. C'è tutto questo e molto altro ancora nelle chiacchierate fra Alberto Sordi e Maria Antonietta Schiavina, che le ha registrate e trascritte. L'impareggiabile Albertone nostro, patrimonio dell'arte mondiale e fenomeno del cinema italiano, scelse una brava e affidabile giornalista milanese per lasciarsi andare a una serie di confidenze, che lette oggi hanno il sapore di un testamento intimo e artistico. Sordi racconta tutto ""senza pudore ma con l'obbligo della discrezione"""". Racconta della sua meravigliosa famiglia, che solo il tempo riesce a sbriciolare e da cui non vorrà mai separarsi. Racconta di una Roma incantata e di un'Italia piena di speranza in cui lui già bambino si fa notare per le incredibili doti canore. E poi gli amori: tanti, romantici ed elegantemente sottratti alla becera fame di scoop dei rotocalchi dell'epoca. I rapporti belli e artisticamente fruttuosi con gli altri grandi della sua epoca, da Fellini alla Mangano, a De Sica. I successi dei suoi film che sono pietre miliari della cultura popolare italiana. E ancora tante riflessioni private sui temi dell'esistenza, la fede, la morte, l'amore per gli italiani, tutti argomenti che lui stesso ha descritto al cinema come nessun altro mai. """"Alberto racconta Sordi"""" è l'autobiografia che non c'era e che ora c'è proprio per volontà del grande artista italiano. Alberto Sordi (Roma, 1920 - 2003) è stato uno dei più grandi artisti italiani di sempre, con oltre 200 film in carriera in cui ha primeggiato nelle vesti di attore, regista, sceneggiatore, cantante e doppiatore."" -
Margini di errore. Perché i medici sbagliano
Daniele Coen, dopo esser stato per molti anni direttore del Pronto Soccorso di Niguarda a Milano, ha deciso di raccontare in un libro i tanti fattori che possono portare a una diagnosi o a una decisione sbagliata e, di conseguenza, al deterioramento del rapporto di fiducia tra medici e pazienti.rnrn «Questo libro parte dalla memoria di casi clinici, di storie e di persone che ho incrociato nel corso della mia carriera per essere stato il responsabile diretto degli errori di cui si narra o per averli visti commettere e averli discussi con i colleghi o ancora per aver dovuto esprimere un parere sulla loro inevitabilità in qualità di perito del tribunale.» rnrnDaniele Coen, dopo esser stato per molti anni direttore del Pronto Soccorso di Niguarda a Milano, ha deciso di raccontare in un libro i tanti fattori che possono portare a una diagnosi o a una decisione sbagliata e, di conseguenza, al deterioramento del rapporto di fiducia tra medici e pazienti. E lo fa partendo dall'analisi di casi clinici particolarmente significativi, da cui emerge quanto l'agire del personale medico, inevitabilmente soggetto come tutti alle debolezze umane, sia influenzato dalla disattenzione, dalla fretta, dalla collera, dal desiderio di fare bella figura o dalla paura di sbagliare. Ogni storia racconta momenti diversi del percorso che conduce all'errore, facendo risaltare, al di là degli aspetti tecnici, il modo in cui un deficit di formazione, un problema di comunicazione, un'insufficienza organizzativa possono interagire con la personalità, le insicurezze e le emozioni di medici e malati, spingendoli a imboccare una strada sbagliata. Di fronte al prossimo «inevitabile» errore che verrà compiuto, l'autore esorta se stesso e i colleghi a essere capaci «di riconoscerlo, di scusarci per averlo commesso, di provare e di sopportare un giusto senso di colpa senza consentire al rimorso di schiacciarci, anche nell'interesse dei nostri pazienti», e a trarne insegnamento per sé e per la classe medica. Ma chiede anche alla vittima di un errore un grande sforzo: «dovrà essere capace di separare le proprie emozioni dalla comprensione razionale di quanto è successo. Dovrà saper accettare l'imperfezione della medicina, dei medici, delle organizzazioni e in ultima analisi i tanti limiti dell'agire umano. Soprattutto però vorrei che non rinunciasse a far sentire la propria voce e a parlare in nome di tutti i pazienti (passati, presenti e futuri) per pretendere rispetto, coinvolgimento, attenzione da parte di ogni medico a cui si rivolgerà per tutelare il proprio diritto alla salute». -
Siete tutti invitati. Cinquanta ricette per una cucina da condividere
Giorgio Locatelli spalanca le porte della sua cucina e della sua vita e ci esorta a entrare e accomodarci. Siete tutti invitati , a sbirciare, a gustare, a cucinare qualcosa di suo. rnrn Il cibo è condivisione. Noi italiani lo sappiamo meglio di chiunque altro che «mangiare è un rito fatto di convivialità, amicizia e celebrazione». Non a caso, per noi, la quintessenza dell'accoglienza è invitare qualcuno a tavola, preparargli da mangiare, gustare insieme il pasto. Con questo spirito, Giorgio Locatelli spalanca le porte della sua cucina e della sua vita e ci esorta a entrare e accomodarci. Siete tutti invitati , a sbirciare, a gustare, a cucinare qualcosa di suo. Dagli antipasti ai dolci, passando per primi e secondi, preparazioni di base, idee per i condimenti e ricette più impegnative, chef Locatelli ci porta per mano in un percorso di degustazione che ha un solo obiettivo: farci sentire a casa. Perché anche – o forse dovremmo dire soprattutto – a casa, nei nostri luoghi più semplici e quotidiani, possiamo preparare piatti degni di un grande chef e offrirli alle persone che amiamo. Se vogliamo restare sul classico possiamo cucinare un risotto alla lodigiana, se siamo in vena di sfizi possiamo provare le capesante all'aspretto di zafferano, se vogliamo stupire c'è la coda di rospo in salsa di noci e agrodolce di capperi, se invece vogliamo concludere la giornata con qualcosa di goloso possiamo osare con il tiramisù alla banana e gelato alla liquirizia. Ecco dunque un ventaglio di ricette che si ispirano alla tradizione rielaborandola di volta in volta, seguendo i ricordi, gli aneddoti e le scoperte di chef Locatelli. Il libro diventa allora un'occasione per ripercorrere la sua vita, dal ristorante dello zio in riva al lago a Corgeno alla rinomata Locanda di Londra. Senza mai perdere di vista alcuni capisaldi: la cura degli ingredienti, la qualità, la vocazione slow , la leggerezza. E, last but not least , la gioia di stare a tavola. -
Sul filo di lana. Come riconnetterci gli uni con gli altri
Quella della maglia «è la storia di un'arte straordinaria, una fonte di guarigione di cui la società ha una disperata necessità e che ci ricorda che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Per liberarci dal disagio esistenziale ci serve una cosa sola: continuare a sferruzzare di diritto e di rovescio, riannodando i fili della nostra vita».rnrn Il lavoro a maglia è una metafora perfetta, non solo per parlare di ricordi personali, vicende sentimentali e aneddoti familiari, ma anche, ampliando la prospettiva, per raccontare meccanismi globali economici e politici. Ce lo dimostra Loretta Napoleoni in questo libro che tratta di sociologia e di politica, ma è anche un doloroso viaggio alla scoperta di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse. Un libro dotato di un magnetismo vitale che passa dal personale al generale in un poliedrico gioco di emozioni e informazioni. Il viaggio della maglia ha inizio tra il 6000 e il 4000 a.C., quando i nostri progenitori avevano messo a punto un metodo rudimentale per creare degli indumenti e ripararsi così dalle intemperie, e prosegue attraverso il Medioevo e il Rinascimento con le corporazioni di lavoratori dell'arte della lana e il successo in tutta Europa dei filati e tessuti italiani. Passa per la Rivoluzione francese, con le sue tricoteuses che sferruzzavano sedute davanti alla ghigliottina, e per quella americana cui hanno contribuito le pioniere, le famose «api che sferruzzano», per arrivare alla Grande Guerra, quando gli indumenti di lana fatti a mano da chi stava a casa hanno contribuito a tener caldi i soldati in trincea, e alla Seconda guerra mondiale, quando le spie-magliaie si sono servite della maglia come di un codice segreto per inviare messaggi che non dovevano essere intercettati. Dopo un periodo di stasi, il lavoro a maglia è poi tornato alla ribalta negli anni Sessanta con il movimento hippie, diventando uno strumento di rifiuto dell'omologazione e del consumismo imposti dal «sistema». In anni recenti le neuroscienze hanno scoperto che i tessuti fatti ai ferri sono ottimi per rappresentare concetti della fisica d'avanguardia difficili da ricreare con altri materiali, ma anche che lavorare a maglia ha sulla mente e sul fisico gli stessi effetti terapeutici calmanti e rilassanti dello yoga e della meditazione. E il movimento femminista ha infine smesso di considerare quest'attività un simbolo della sottomissione femminile, ma l'ha anzi rivalutata tramutandola in un segno di liberazione dagli stereotipi di genere. Oggi in tutto il mondo si assiste a fenomeni di mobilitazione spontanei come lo yarn bombing e l' urban knittering , veri e propri gridi di protesta pacifici contro le diseguaglianze di ogni tipo, sociali, razziali e di genere, contro gli aspetti più deleteri della globalizzazione, l'ecodevastazione del nostro pianeta e la dilagante realtà virtuale, nel cui freddo cyberspazio siamo allo stesso tempo strettamente connessi e spaventosamente isolati. Siamo disorientati e abbiamo un disperato bisogno di strategie e strumenti per «guarire» la società in cui viviamo. Guardando al passato, ci accorgiamo che il lavoro a maglia è sempre stato un...