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Introduzione alla linguistica cinese. Un approccio generativo
Quali sono le caratteristiche principali della grammatica del cinese moderno? Come vengono trattate nella tradizione della grammatica generativa? Che cosa possiamo imparare dal confronto tra sistemi grammaticali diversi come il cinese e l'italiano? Il volume introduce il lettore alle nozioni principali della teoria generativa attraverso la discussione dei temi più importanti e dibattuti della lingua cinese e della sua sintassi. Ogni argomento è sviluppato in una prospettiva comparativa attraverso il costante confronto tra cinese e italiano, mettendo in luce differenze e convergenze tra le due lingue. Lo stile e la lingua usati sono semplici e accessibili a tutti e non presuppongono la conoscenza del cinese o della linguistica teorica. -
La teoria della conoscenza di Francisco Macedo. Un filosofo a confronto con Tommaso e Scoto
Tommaso e Scoto sono tra i filosofi più rappresentativi del pensiero medievale. Nel solco di una lunga tradizione interpretativa, il teologo francescano Francisco Macedo (Coimbra 1596-Padova 1681) ne confronta i sistemi offrendo al lettore di oggi un quadro delle loro differenze. In che cosa la capacità conoscitiva di un angelo si distingue da quella di un essere umano? Tommaso e Scoto hanno due risposte diverse: portando agli estremi quella di Scoto, Macedo ne celebra la vittoria sullo storico avversario in età moderna, ricongiungendosi alla tradizione filosofica che era fiorita fuori dalle scuole e che porta i nomi di Cartesio, Locke, Leibniz e Malebranche. Prima di questi pensatori, però, sono i gesuiti del XVI secolo a fornire a Macedo il terreno e gli strumenti per elaborare la sua lettura di Scoto. L'autrice propone un esame degli scritti dei due autori a partire da Macedo, seguendone il metodo espositivo e rintracciando le origini della sua interpretazione di Scoto. Accompagnato da un'antologia di testi in traduzione, questo libro offre un'analisi puntuale della teoria della conoscenza scotista e dei suoi esiti. -
Percorsi di storia artistica e storiografia. Roma, l'Italia e l'Europa fra il Seicento e il Settecento
Le pagine dei principali testi di storiografia artistica italiana ed europea, tra XVII e XVIII secolo, possono aprirci prospettive sorprendentemente stimolanti non solo sui grandi maestri del Cinquecento e sulla loro fortuna, ma anche sulle vie del mercato dell'arte in rapida espansione, sui canali di circolazione delle conoscenze, sul linguaggio in continua trasformazione, sui modi sempre mutevoli di concepire la geografia artistica e di interpretare gli avvicendamenti delle epoche della storia: dall'età antica al Medioevo, fino alle diverse rinascite, ai manierismi e, infine, alle rivoluzioni. Mentre la progressiva specializzazione degli interessi disciplinari, favorita dall'esperienza dei primi musei pubblici, provocò la rottura di quel ""dialogo"""" tra la pittura e la scultura, che da sempre aveva contraddistinto le abitudini di fruizione e sollecitato i dibattiti sul """"paragone"""" tra le due arti """"sorelle"""", prese finalmente avvio in Italia, nel corso del Settecento, una moderna riflessione sulla tutela del patrimonio, nonché della memoria storica dei luoghi."" -
Teatro e società: il caso dello stabile di Bolzano
Il teatro è al centro di una relazione complessa tra dimensione sociale, culturale e politica di una comunità: è al tempo stesso luogo di manifestazione artistica, resistenza sociale e istituzione culturale. Oltre a essere un evento ""dal vivo"""", che richiede e richiama la presenza dell'altro, è anche un evento che costituisce e compatta la compresenza degli individui in """"corpo collettivo"""". Il volume è frutto di una ricerca sociologica sul teatro che presenta due finalità: interpretare e comprendere l'impatto sociale di quest'arte dinamica nell'immaginario collettivo e analizzare il dialogo dell'istituzione culturale con i poteri locali e le attese del pubblico. Nel caso specifico dello Stabile di Bolzano, che si muove in un territorio di minoranza linguistica straordinariamente complesso, le specifiche esigenze territoriali hanno contribuito al consolidamento di questa istituzione agendo da stimolo potente per la realizzazione di aperture artistiche di grande respiro sia nazionale sia internazionale, a conferma che l'arte non ha confini."" -
Il sangue di Giuditta. Antisemitismo e voci ebraiche nell'Italia di metà Ottocento
Badia nel Polesine, 25 giugno 1855. Sparita per alcuni giorni, la giovane villica Giuditta Castilliero ricompare ferita: gli ""ebrei"""" l'avevano rapita e salassata ma un fortunato accidente, forse un miracolo, aveva impedito la sua immolazione. La storia del tentato omicidio rituale alimentò un'ondata di sdegno nella comunità locale. I pubblici poteri, avallandola, procedettero all'arresto di un membro della fantomatica congrega, l'uomo d'affari Caliman Ravenna. Subito il caso produsse echi allarmanti nella sfera politico-istituzionale, nella società e nell'opinione pubblica del Lombardo-Veneto asburgico. I nuclei ebraici dell'area, esposti alle attenzioni ostili degli inquirenti e dei concittadini, precipitarono in una delle più gravi crisi esperite nell'età dell'emancipazione. Questo episodio, sinora trascurato a livello storiografico, diventa occasione per un'approfondita analisi dell'antisemitismo in azione e delle risposte dell'ebraismo sotto attacco nell'Italia di metà Ottocento. Il libro offre la prima ricostruzione del caso di Badia, dal suo inizio alla condanna giudiziaria della promotrice della calunnia del sangue. Il mondo ebraico non ne fu spettatore passivo, ma concorse alla sua soluzione anche all'insegna della lotta al pregiudizio."" -
All'ombra della guerra. Storia del Tirolo (1918-1920)
Nel novembre 1918, la fine della Prima guerra mondiale segnò una svolta epocale per il Tirolo. La profonda miseria e l’incertezza sul futuro ereditate dalla guerra ne permearono la politica e la società. Inoltre, la conferenza di pace di Parigi nel 1919 sancì la divisione della regione assegnando l’Alto Adige all’Italia e tracciando sul Brennero un confine che è stato materia di discussione fino ai nostri giorni. Oswald Überegger ricostruisce le tappe fondamentali della storia di questi profondi cambiamenti e illustra la genesi di un problema di minoranze che investì tutta la Mitteleuropa quale conseguenza della Grande Guerra. Ricco di sfaccettature, il libro analizza gli sviluppi politici, sociali, economici e di mentalità della società tirolese del dopoguerra, dando forma alla viva immagine della movimentata e contesa storia di una regione adagiata fra il lago di Costanza e il lago di Garda. -
Progettare lo sviluppo sostenibile nelle città. Temi, metodi e strumenti
Nonostante siano i luoghi più sensibili alle crisi economiche, sociali e ambientali, le città rimangono il fulcro del modello di sviluppo occidentale. In esse continuano a concentrarsi investimenti privati e attenzioni da parte delle politiche pubbliche, anche perché si è consapevoli che nelle città andranno affrontate le principali sfide del prossimo futuro: la lotta alle diseguaglianze, le transizioni tecnologiche e produttive, il contrasto al cambiamento climatico. Tutto questo ridefinisce senza sosta il significato di ciò che abbiamo a lungo chiamato ""sviluppo sostenibile"""", attribuendogli nuovi contenuti e valori compatibili con le forme del cambiamento urbano. Il libro esplora il tema della progettazione dello sviluppo nelle città, riconoscendo innanzitutto il carattere plurale delle risorse e dei soggetti di cui le politiche pubbliche possono avvalersi per risolvere i conflitti in ambito urbano. Da un lato, l'autore cerca di identificare un lessico condiviso per l'azione locale, sulla scorta dei molti decenni in cui la progettazione dello sviluppo nelle aree urbane è stata messa alla prova in contesti differenziati. Dall'altro, invita a riconoscere i limiti degli approcci convenzionali e indica come molti temi e modalità di azione possano convivere per far sì che la sostenibilità assuma nuove forme attraverso il progetto."" -
In viaggio sul vulcano. Il turismo nel Parco nazionale del Vesuvio
Il volume esplora il Parco Nazionale del Vesuvio - area protetta con un vulcano ancora attivo collocato nei suoi confini - attraverso l'analisi dell'impatto antropico dovuto alla pressione turistica. Un patrimonio inestimabile che nei secoli ha segnato la struttura fisica e sociale dell'area partenopea e ha reso il Vesuvio un sito tanto attrattivo per i turisti quanto problematico per gli abitanti. La ricerca empirica presentata nel libro sottolinea, in chiave sociologica, la natura critica dell'incontro tra il vulcano e i suoi visitatori e mette a fuoco la sfida dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio di preservare e sviluppare questo territorio attraverso azioni di turismo sostenibile. Prefazione di Agostino Casillo. -
Inventando si impara. Apprendere e sperimentare con strumenti e materiali
Il libro, pubblicato per la prima volta in inglese nel 2013 e in questa edizione arricchito da un capitolo dedicato alle risorse italiane, è rivolto a chiunque sia interessato a innovare la didattica laboratoriale e a capire l'importanza del movimento maker nella scuola. A partire dalle riflessioni di Leonardo da Vinci, Piaget e Papert fino ad arrivare agli strumenti tecnologici e alle pratiche dei nostri giorni, gli autori mostrano come i bambini imparino molto più facendo, progettando, sbagliando piuttosto che attraverso i metodi propri della didattica tradizionale. L'applicazione della metodologia Think-Make-Improve nelle normali attività degli alunni migliora infatti le capacità di ideazione e di problem solving nonché l'approccio all'errore. -
Il Service Learning per l'innovazione scolastica. Le proposte del Movimento delle Avanguardie educative
Affermatosi intorno agli anni Settanta del Novecento nel contesto nord- e sud-americano, l’approccio pedagogico del Service Learning, o “apprendimento-servizio”, si è progressivamente diffuso a livello internazionale. Da qualche anno è entrato a far parte dell’offerta formativa delle scuole italiane, raccogliendo valori e orientamenti già presenti nella cultura pedagogica del nostro paese, riscoprendoli e ponendoli all’interno di una specifica cornice metodologica. Il volume è rivolto a docenti, dirigenti scolastici e istituzioni formative che desiderano trasformare e innovare le pratiche di insegnamento/apprendimento, la configurazione degli ambienti didattici e i modelli organizzativi, valorizzando la relazione tra scuola e territorio. Il lavoro si colloca nell’ambito del Movimento delle Avanguardie educative dell’INDIRE (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che individua nelle dimensioni dello spazio, del tempo e della didattica le coordinate su cui si innestano i processi di innovazione scolastica. Oltre a descrivere il Service Learning rispetto a queste dimensioni, vengono presentati gli esiti di uno studio di caso multiplo che ha coinvolto alcune scuole italiane, evidenziando le ricadute positive, i possibili margini di miglioramento e alcuni spunti di riflessione. Il libro contiene anche i contributi di autorevoli voci di questo approccio che operano nello scenario nazionale e internazionale e presenta alcune esperienze di Service Learning nate all’interno delle Avanguardie educative, con l’obiettivo di offrire casi esemplificativi e percorsi di implementazione. -
Itinerari della socialità. Teorie e pratiche della mediazione
La trasformazione dei legami sociali, tanto nella sfera privata quanto in quella pubblica, e il declino delle forme tradizionali di appartenenza sono al centro di profondi mutamenti riguardanti le nostre società. Le tensioni tra autonomia individuale e relazioni di interdipendenza, tra prossimità spaziale e distanza sociale, tra libertà e ricerca di sicurezza pongono alcuni interrogativi di fondo per la sociologia: quali forme di socialità persistono? Quali si trasformano e quali emergono? Come si struttura la solidarietà nel mondo contemporaneo? Da tali questioni prende avvio il percorso tracciato dall'autrice, che - attraverso il focus teorico e applicativo della mediazione - esplora le caratteristiche e i significati del conflitto nei contesti di vita quotidiana. La prospettiva analitica adottata concepisce la mediazione come ""osservatorio privilegiato"""" dal quale intravedere possibili itinerari della socialità. Il volume si rivolge agli studiosi delle forme evolutive della relazione sociale e della mediazione interessati a un approccio sociologico, nonché a un pubblico di non esperti incuriosito dalla mediazione come modalità """"creativa"""" di gestione dei conflitti relazionali."" -
Migration stories. Linguaggi, culture, identità
In Italia i discorsi sulle migrazioni sono spesso incentrati sui temi degli sbarchi e dell'accoglienza, sui numeri delle richieste di asilo e dei rimpatri, sulla necessità di salvaguardare i diritti umani e insieme garantire legalità e sicurezza. Si tratta di questioni fondamentali, dibattute a più livelli, ma che non definiscono la totalità dei fenomeni migratori né sono rappresentative dello scenario italiano, con circa duecento nazionalità diverse. Inoltre, in tale contesto comunicativo i migranti - di qualsiasi provenienza - raramente trovano propri spazi di intervento, nonostante i richiami a termini quali società multietnica, globalizzazione e transnazionalismo. Il volume, attingendo a varie fonti di informazione, propone una riflessione su differenti aspetti delle migrazioni, quali la loro rappresentazione mediale, la generale disinformazione sulle cifre, la complessità delle situazioni di incontro fra migranti e società autoctona. Allo stesso tempo, evidenzia l'importanza delle esperienze personali e dei processi di rielaborazione linguistica e culturale, a partire dalle narrazioni di chi un percorso migratorio l'ha effettivamente compiuto. -
Traiettorie dell'inclusione. Esperienze e strategie di lavoro sociale con le persone straniere
Il volume offre una rassegna di ricerche su servizi ed esperienze nel campo dell'inclusione. Dopo una descrizione dei recenti sviluppi del fenomeno migratorio in Italia di Maurizio Ambrosini, si esplorano, a partire dalle specificità del lavoro sociale, la relazione di aiuto, l'attivazione delle reti di supporto e le traiettorie di vita nell'intervento con i migranti, descrivendo nei casi concreti le strategie e le pratiche sociali che gli operatori e i servizi mettono in atto per costruire percorsi di autonomia e spazi di permanenza consapevole. -
Due parole sulla musica. Noi e il lessico musicale
«È un libro che tranquillizza gli amanti della musica» - la LetturarnLa musica ci parla, è perfettamente in grado di rivolgersi a ciascuno di noi. Eppure alle volte avvertiamo un certo disagio, non solo perché non sappiamo leggere le note, ma perché siamo noi a non saper parlare di musica. Per superare l'impasse, il libro propone una riflessione sul significato e sulla storia di alcuni termini musicali. Tono, armonia, accordo, consonanza, pulsazione: parole a volte antichissime, che descrivono elementi della musica e nel contempo concetti filosofici, stati emotivi e disposizioni dell'animo. Di queste parole che ci appartengono e che usiamo ogni giorno, il libro spiega i significati musicali in maniera chiara e accessibile. Lasciandoci guidare nel percorso, potremo meglio comprendere la musica che ascoltiamo e dare finalmente un nome a fenomeni musicali che ci suonano familiari, ma che non sappiamo esprimere in maniera efficace. -
Italia ribelle. Sommosse popolari e rivolte militari nel 1920
Il 1920 è un anno di svolta nella storia del primo dopoguerra italiano. Scandito dalle agitazioni nelle campagne, dall'occupazione delle fabbriche, dalle elezioni amministrative e dall'avvio dell'offensiva fascista, costituisce la conclusione di un ciclo di rivolte e proteste che era iniziato nel 1917. Le ribellioni, le barricate e gli assalti ai carabinieri e alle guardie regie della primavera-estate del 1920 rappresentano un punto di osservazione privilegiato per comprendere le forme più radicali della violenza popolare che precedono l'ascesa squadrista. Qual è la genealogia della violenza popolare? Che cos'è il ""massimalismo""""? La categoria della """"brutalizzazione della politica"""" è utile alla comprensione del primo dopoguerra italiano? Per rispondere a questi interrogativi, il libro si sofferma in particolare sui tumulti di Viareggio - scaturiti dall'uccisione, per mano di un carabiniere, di un guardalinee durante il tafferuglio nato al termine di una partita di calcio -, sulla rivolta di Ancona e più in generale sul movimento popolare contro la spedizione militare in Albania. Ricostruendo le pratiche politiche, le ideologie, le relazioni sociali e i linguaggi di queste sommosse e rivolte, Italia ribelle fornisce un contributo inedito allo studio della violenza popolare proponendo uno scavo analitico delle culture repressive che hanno caratterizzato gli apparati dello Stato liberale."" -
La frontiera cattolica. Percorsi del metodismo italiano dal 1861 al 1915
Negli anni dell’unificazione nazionale giunsero in Italia diverse missioni evangeliche internazionali spinte dal convincimento che il Risorgimento politico si sarebbe dovuto completare con un risveglio delle coscienze e di una fede cristiana finalmente liberata dai condizionamenti della Chiesa cattolica. In questo processo si distinsero i metodisti, la denominazione evangelica sorta in Inghilterra alla metà del Settecento a seguito della predicazione di John Wesley (1703-1791). Con altri evangelici, essi considerarono l’Italia una vera e propria “frontiera” dello scontro tra i valori della modernità espressi dal protestantesimo e la reazione culturale e religiosa che aveva il suo centro nella Chiesa di Roma. I saggi raccolti nel volume – frutto della collaborazione avviata nel 2011 tra il Centro di documentazione metodista e il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Sapienza Università di Roma – analizzano la fitta rete di relazioni sociali, culturali e politiche sviluppate dai metodisti. Il contesto è quello dell’Italia liberale in cui, mentre da una parte si affermavano gli ideali di libertà religiosa e di coscienza, dall’altra resisteva l’egemonia politica, culturale e religiosa del cattolicesimo. -
La bellezza è un'abitudine. Come si sviluppa l'estetico
La bellezza è un'abitudine? Veniamo al mondo già dotati di competenza estetica, cioè della capacità di ""sentire"""" il bello e di apprezzare esteticamente oggetti ed eventi o, piuttosto, ce ne formiamo l'abito gradualmente? Questo libro, con un approccio interdisciplinare al confine tra storia della filosofia, arti, biologia e scienze cognitive, mette a fuoco il """"tempo lungo"""" dell'aisthesis: quello del suo sviluppo nella vita individuale, tra vincoli biologici e routine specifiche della nicchia entro cui siamo inseriti. L'autrice, indagando la complessa famiglia di concetti che fa capo a quello di """"abito"""" (habit, hexis, ethos, habitude, coutume), mostra come, da un lato, l'essere umano - anche per ragioni biologiche - non possa prescindere dall'acquisizione di habits in grado di dare forma al suo esperire (soprattutto estetico); dall'altro lato, come la contemporaneità iperestetizzata sembri oggi esigere, anziché una paziente formazione di abiti, l'adozione di labili, incostanti e volubili """"belle"""" abitudini. Attraverso un'esplorazione appassionante che muove dal pensiero aristotelico per spingersi sino alle scienze cognitive e alle neuroscienze contemporanee, il volume sottolinea il valore della condivisione d'esperienza, dell'educazione estetica sin dall'infanzia, della curiosità e dell'""""apertura alle cose"""" come vie possibili per la coltivazione della hexis aisthetikè."" -
La scuola che ancora non c'è. Dalla crisi del modello tayloristico alla scuola del futuro
La scuola risulta uno degli ambienti più resistenti alle trasformazioni che hanno investito tutti i settori della società contemporanea. Il volume ne indaga le ragioni partendo da un breve excursus che analizza caratteristiche e obiettivi originari dei sistemi scolastici dei paesi occidentali, attraverso una lettura dello sviluppo del modello scolastico secondo uno schema tayloristico. Pur avendo esaurito la sua funzione storica, questo modello continua ancora oggi a definire i criteri della didattica, delle tecnologie e delle architetture scolastiche, rivelandosi tuttavia sempre più inadeguato e lontano dalle nuove generazioni di studenti. Sulla sua crisi innescata dall'avvento delle nuove tecnologie digitali oggi grava anche il recente bilancio dell'esperienza emergenziale provocata dalla pandemia. Il processo di innovazione deve pertanto subire un'accelerazione e investire tutte le dimensioni del modello scolastico, mediante un ripensamento del tempo e dello spazio, degli strumenti e dei linguaggi, che favorisca anche una nuova rappresentazione delle conoscenze in linea con il nostro tempo. Per centrare l'obiettivo, la scuola deve completare il percorso dell'autonomia e diventare pienamente padrona dei suoi mezzi e delle sue risorse. -
Il metodo delle scienze sociali. Storia di un problema
Il volume – partendo dall’analisi dei classici, dai primi decenni del XIX secolo, e giungendo fino alle soglie del dibattito contemporaneo – ricostruisce il processo attraverso il quale è andata definendosi una specifica consapevolezza metodologica con riferimento alle scienze sociali, e si propone di affrontare i peculiari problemi – di rigore, controllabilità, “oggettività” – che in tale ambito si pongono in termini intensamente critici. Questo obiettivo è peraltro perseguito nel contesto di una riflessione più generale circa lo sviluppo metodologico della scienza moderna, con il fine di superare ogni dualismo che separerebbe le scienze storico-sociali – secondo la classica espressione weberiana – dalle “scienze della natura”. Intento particolare è dunque precisare i contorni di quella matrice unitaria, di quel comune luogo di elaborazione attraverso il quale il sapere scientifico è andato definendo sé stesso e le proprie strategie procedurali. -
Nostalgia dell'abisso. I romanzi di Enrico Pea degli anni Trenta
Il libro affronta in maniera rigorosa e trasversale le specificità della produzione in prosa degli anni Trenta di Enrico Pea, mediante un percorso che consente non solo di restituire l'evoluzione dell'autore toscano attraverso le fantasie generate intorno alla figura della donna, ma anche di comprendere le opere successive alla Trilogia di Moscardino calibrate sull'universo etico dei soggetti, sui richiami idillici e sulla dimensione temporale della malinconia. L'esperienza del viaggio è più che mai un modo influente di concepire il tempo e sfocia in un inventario di occasioni in cui all'atopia dell'esule segue sempre la localizzazione topografica del nido. L'espatriato che ricompare nel borgo originario è creatura arrivata a destino attraverso il disincanto che di per sé è già distacco e affrancamento ma, nello specchio della riflessione, è anzitutto appannaggio della coscienza proiettiva che nei romanzi post-Trilogia di Enrico Pea tesse per ogni dove la sua tela.