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Romagna intima
Frutto di una vivace stagione artistica che vede nei primi anni del Novecento nascere in Romagna riviste di cultura popolare come «Il Plaustro» e «La Piê», Romagna Intima (1933) è una raccolta di scritti, composti fra il 1923 e il 1932, relativi agli usi, costumi, credenze e tradizioni di questa terra. Quella descritta da Pratella è una Romagna dal paesaggio puro e incontaminato, osservata con la malinconica consapevolezza che nel volgere di pochi decenni non sarà più la stessa. Se ancora gli antichi maceri regnano sovrani, «il cielo si specchia tra i grandi sassi bianchi» e chiese, rocche, castelli, e palazzi testimoniano la gloria passata, tuttavia la vita industriale del presente deturpa con violenza la terra e «tenta di trafiggere il cielo e gli ideali con la punta a parafulmine degli alti camini fumosi degli opifici». Oltre alla natura ampio spazio hanno, però, anche le genti: dalla classe dei braccianti, fondamentale per lo spirito di lotta politica che anima i romagnoli, a quelle degli storici, dei letterati e degli artisti che sempre viva tengono la memoria e la vivacità culturale. È il popolo romagnolo, dunque, nella sua più profonda essenza a lasciare il segno nell'anima di Pratella. Un'accorata dichiarazione d'amore alla propria terra che, a distanza di quasi un secolo, è ancora in grado di incantare e stupire. Introduzione di Giuseppe Bellosi. -
Il presidente di luna nera
Mauro Dall'Osso è un figlio delle periferie con poca voglia di studiare e lavorare, e con un'attrazione fatale per le donne. Per sfuggire al destino degli ultimi si butta in politica, in un'Italia dominata da improbabili leader e ormai governata dai social. Grazie alla sua spregiudicatezza e all'abilità nell'uso del web riesce a emergere e a diventare la stella più brillante del firmamento politico italiano, mentre il mondo, sconvolto dalla pandemia, dai cambiamenti climatici e dalla crisi, precipita verso la ""Terza guerra mondiale a pezzetti"""". Sarà questo il momento di una inaspettata svolta etica che porterà Dall'Osso a rompere i vecchi schemi per tentare di cambiare radicalmente il Paese. Una trasformazione che farà di lui il fastidioso granello di sabbia da rimuovere per non inceppare l'ingranaggio che governa il sistema. Un romanzo che analizza gli anni bui che stiamo vivendo e prospetta un futuro inquietante tutt'altro che improbabile."" -
La vita che ho voluto
Era molto piccola Felicia Bottino quando sentì la frase che l'avrebbe condizionata per il resto della vita: ""Peccato che sia femmina!"""". Forse proprio da lì nacque, di riflesso, una spinta che si sarebbe concretizzata in un percorso di affermazione personale e professionale di grande successo. L'autrice racconta con sincerità e profondità """"la vita che ha voluto vivere"""" partendo dall'infanzia trascorsa a giocare con il fratello Piero seguendo la rigida educazione impartita dall'amatissimo padre, passando poi per l'emancipazione determinata dalla scelta di frequentare la facoltà di Architettura a Firenze e dal matrimonio, per arrivare all'impegno politico e alla carica di assessore regionale all'Urbanistica. Gioie, dolori e difficoltà di un'esistenza sempre in movimento si susseguono in una narrazione coinvolgente e confidenziale. Un resoconto profondo e intimo dal quale più dell'orgoglio per i successi ottenuti, a trasparire è il grande amore per i propri cari e per la propria famiglia."" -
Un'altra opportunità
Mario è un giovane e brillante calciatore, che un giorno — a soli ventitré anni — per via di un brutto infortunio vede tutti i suoi sogni infrangersi e una promettente carriera interrompersi bruscamente. Da quel momento, la sua vita sembra sfuggirgli di mano. Depressione, solitudine, frustrazione lo portano a rifugiarsi nell'alcol e lo spingono verso una rabbia e una violenza mai conosciute prima, tanto che per lui si spalancano le porte del carcere. Poi, un incontro inaspettato riesce a mettere di nuovo tutto in gioco, lasciando intravedere una luce in fondo al tunnel... -
La Bohème
Opera in quattro atti. Musica di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Prima rappresentazione: Torino, Teatro Regio, 1 febbraio 1896. -
Maestri di Musica al Martini. I musicisti del Novecento che hanno fatto la storia di Bologna e del suo Conservatorio
Ti sarà pur capitato, caro bolognese che hai visitato il Conservatorio di piazza Rossini e il Museo della Musica di strada Maggiore, di ammirare un antico dipinto a olio ritraente una faccia, un busto, una figura intera. E certo hai pensato: chi sarà? Un musicista, va bene, ma poi? Hai anche trovato nome e data, ma senza saziare del tutto la tua curiosità. Forse hai anche pensato: ma saranno tutti qui, i musicisti bolognesi o ""bolognesi""""? E perché quelli di una volta sono più numerosi di quelli recenti? Le risposte le hai in mano. Volta il libro e leggi bene: Maestri di Musica al Martini è un titolo che non mente per tutto l'oro del mondo, solo ogni tanto uscendo dal seminato. """"Nei paraggi"""" s'è appunto voluto intitolare il XII e ultimo capitolo della trattazione, che nel pelago cittadino ha pescato anche, figurati, un sindaco. Ma prima s'era sbizzarrito in tutte le direzioni fra compositori, pianisti, direttori, docenti e artisti di musica e altro. Dodici scene in tre atti, come un melodramma di tradizione. Quindi con due intervalli: curiosi anche questi, vedrai. Un'ottantina di testi e un'abbondante quarantina di firme. C'è molto? Sì. C'è tutto? Ahinoi no, non era possibile fare altrimenti per ragioni di ricerca e di stampa. Certo è, gentile bolognese, che ne vedrai delle belle. E ne ricorderai, anche: ma se certi nomi sono noti, i percorsi non lo sono mica tanto. Basta, esclama questo libro: io cerco di fermare il tempo e ti racconto buona parte della moderna musicalità di Bologna. Ti racconto, dico, e perché poi? Se mi leggessi solo tu Padre Martini, l'eponimo del Conservatorio che tenne rapporti con mezzo mondo, farebbe il broncio. MMM non lo, ti, ci deluderà."" -
Composizioni per coro misto e femminile
Giorgio Vacchi ha dedicato la sua attività di musicista al mondo corale e alla trascrizione e armonizzazione dei canti popolari, a partire da quelli alpini che tanto amava. Il presente volume riunisce tutte le partiture che Vacchi ha elaborato per coro misto e femminile in cinquant'anni di lavoro. Molti brani furono scritti per il coro Stelutis, vero e proprio laboratorio permanente delle idee musicali di Vacchi; altri furono elaborati per i tanti cori che, spesso dietro impulso dello stesso Vacchi, fecero ricerca nel proprio territorio. In due corposi volumi Silvia Vacchi, figlia di Giorgio, ha raccolto un totale di 204 partiture che, per l'occasione, sono state anche oggetto di revisione, grazie all'esperienza diretta acquisita alla guida del coro Stelutis. -
Composizioni per coro maschile
Giorgio Vacchi ha dedicato la sua attività di musicista al mondo corale e alla trascrizione e armonizzazione dei canti popolari, a partire da quelli alpini che tanto amava. Il presente volume riunisce tutte le partiture che Vacchi ha elaborato per coro maschile in cinquant'anni di lavoro. Molti brani furono scritti per il coro Stelutis, vero e proprio laboratorio permanente delle idee musicali di Vacchi; altri furono elaborati per i tanti cori che, spesso dietro impulso dello stesso Vacchi, fecero ricerca nel proprio territorio. In due corposi volumi Silvia Vacchi, figlia di Giorgio, ha raccolto un totale di 204 partiture che, per l'occasione, sono state anche oggetto di revisione, grazie all'esperienza diretta acquisita alla guida del coro Stelutis. -
Una vita in versi qualche volta di poesia
Una vita in versi è il libro d'esordio, costruito in una dimensione antologica, di Giampietro M. Giacomo Corvi che non ama essere definito poeta, preferendo l'appellativo di scrivente in versi, definizione di cui egli stesso dà ampia informativa nella sua nota in premessa. Divisa in sette sezioni: Vedere l'altro, Rincorrere un sorriso, La malattia della Fede, I volti dell'Amore, Una sosta sul pensiero, Fidarsi della retina?, Pensieri in libertà, l'opera si presenta come una sorta di zibaldone di leopardiana memoria. Non sappiamo se nelle intenzioni dell'autore c'era l'idea di concentrare in un'unica raccolta tematiche così eterogenee, ma tant'è, e il risultato, alla fine tiene, ricomponendo come in un grande puzzle tutti i pensieri e i dettati che contribuiscono a formare la sua poetica, nata sotto l'egida di Mario Luzi, al quale è dedicato il testo di apertura, ricordando il mal della parola.» (dall'introduzione di Cinzia Demi) -
1989. Metamorfosi del rosso fra comunismo e femminismo
Il 1989 è stato un anno cruciale per tutto il mondo. La caduta del muro di Berlino, la rivolta di piazza Tienanmen, il cambio di nome del PCI. E ancora, prima e dopo, altri eventi che hanno segnato la vita di Maria Paola Patuelli, regalandole, come scrive lei stessa, ""molte ombre e poche luci"""". Prende così il via una riflessione dal valore terapeutico, dove l'autrice apre i suoi diari, li svela e li interpreta, dopo più di trent'anni. Un percorso fortemente legato agli avvenimenti politici del tempo, con la presenza di persone reali e letterarie, rivissute con intensa partecipazione. Attenta osservatrice della realtà, Maria Paola così la sintetizza: """"Abito oggi in un pianeta diverso da quello in cui sono nata? Il pianeta è lo stesso, ma il paesaggio e l'orizzonte sono cambiati""""."" -
Voglio fare l'attore
Dalle prime performance casalinghe ancora bambino (galeotto fu un magnetofono Philips), alle numerose esibizioni musicali nelle sale da ballo bolognesi, sino al cinema e agli spettacoli televisivi e teatrali in coppia con il fratello Mario, questo libro è il racconto di un ragazzo che aveva un sogno: fare l'attore. E questo sogno Pippo Santonastaso l'ha fatto diventare realtà, costruendo una carriera di grande, grandissimo successo. Queste pagine non sono solo un diario, ma sono un tributo e un ringraziamento - garbato e ironico come il suo autore - a tutti gli amici che lo hanno accompagnato nella vita e nel lavoro per oltre ottant'anni! -
Severo Pozzati in arte Sepo. Ediz. illustrata
"Che Severo Pozzati (1895-1983) sia stato, fra le due guerre, il maggior autore di manifesti italiani e uno dei tre maggiori in Europa è ormai noto a tutti; che sia anche stato una personalità eminente fra i pittori postcubisti parigini forse è un fatto che appare chiaro a molti; ma che sia un grande, un grandissimo pittore, e non solamente perché autore di bozzetti di manifesti, ma anche perché maestro nella invenzione di una immagine che ha pochi eguali dentro e fuori dei nostri confini, questo veramente deve diventare consapevolezza di molti in Italia"""". Il presente volume costituisce il catalogo di un'omonima mostra a cura di Riccardo Betti tenutasi a Pieve di Cento (Bo) dal 4 settembre 2021 al 4 marzo 2022." -
Arte, amica mia. Ediz. illustrata
È uno sguardo dietro alle quinte quello che Eugenio Riccòmini propone ai propri lettori. Attraverso il racconto di alcuni dei più rilevanti eventi artistici del secondo '900 italiano, con la confidenza di un vecchio amico, l'autore svela processi, decisioni e riflessioni che hanno portato a quelle grandi imprese. Ecco allora che ci si troverà a pochi centimetri dagli affreschi del Correggio durante il restauro della cupola del Duomo di Parma, oppure pronti a recarsi oltrecortina diretti all'Hermitage di Leningrado per allestire la mostra di arte italiana del 1973 promessa all'ambasciatore sovietico, o ancora a organizzare la grande esposizione sull'arte del Settecento emiliano del 1979. Un racconto di mostre, restauri, ricerche, acquisizioni, saggi, cataloghi e soprattutto di amici e colleghi che hanno accompagnato una vita nella quale l'arte è stata compagna, fonte di gioia. -
Bambini già adulti. Problemi dello sviluppo infantile al tempo di Internet
Per contrastare il rischio di una visione superficiale della latenza - spesso ""dimenticata"""" anche dai genitori, che dei loro bambini ricordano prevalentemente la prima infanzia - il libro si propone di integrare punti di vista diversi in una prospettiva evolutiva.Questo volume riguarda l'età della scuola primaria o, in termini psicoanalitici, la fase di latenza. Raccoglie contributi di diversi autori: psicoanalisti, pedagogisti, neuropsichiatri infantili; contiene inoltre un saggio di argomento storico. Osservare i bambini in questa fase dello sviluppo con occhio attento è necessario anche alla luce della sovrastimolazione a cui essi sono esposti in una società complessa e digitalizzata come quella odierna. I disagi in questa fascia d'età sono spesso interpretati come semplici difficoltà scolastiche, trascurandone le componenti affettive e corporee che si manifesteranno più chiaramente nello sviluppo successivo. La preadolescenza comporta infatti una rottura dell'assetto di personalità preesistente; intervenire in questo passaggio critico, in cui la sintomatologia può investire il funzionamento globale del ragazzo, non è semplice, se non si tengono nella dovuta considerazione gli anni precedenti."" -
Dottor Valentino Rossi. Valentino raccontato da chi ha corso e lavorato con lui
Come e perché Valentino Rossi è diventato ""The Doctor"""". Il campione più amato, che ha segnato un quarto di secolo di storia dei Gran Premi raccontato da chi ha lavorato con lui, da chi ha battuto e da chi lo ha battuto. La vita in pista di un predestinato, dagli esordi in minimoto sulle piste della Romagna ai primi passi nel professionismo, fino ai grandi trionfi di una carriera lunga ed esaltante, dove non sono mancati i momenti difficili. L'avvincente storia sportiva (e non solo) del pilota di moto più conosciuto al mondo. Con le voci di (in ordine di apparizione): Graziano Rossi, papà; Stefania Palma, mamma; Claudio Lusuardi, team manager; Carlo Pernat, team manager; Mauro Noccioli, meccanico; Giampiero Sacchi, team manager; Rossano Brazzi, meccanico; Loris Capirossi, pilota; Carlo Fiorani, team manager; Sete Gibernau, pilota; Jeremy Burgess, capo meccanico; Davide Brivio, team manager; Max Biaggi, pilota; Marco Melandri, pilota; Marco Montanari, fisioterapista; Casey Stoner, pilota; Vittoriano Guareschi, team manager; Marc Marquez, pilota; Jorge Lorenzo, pilota; Luca Cadalora, pilota e coach; Massimo Meregalli, team manager; Aldo Drudi, designer."" -
Il viaggio di Gulliver. Verso una (im)possibile cultura europea (1961-1963)
Scopo di questo libro è portare alla luce un'esperienza di intercultura europea, il progetto Gulliver, promosso da Elio Vittorini e da Maurice Blanchot negli anni 1961-1963. Le élite intellettuali di sinistra di quegli anni, in particolare francese, italiana e tedesca, elaborarono il progetto di una Revue internationale nel tentativo di rifondare un'identità culturale europea, nel segno dell'Unità, con ambizioni pari a quelle che avevano costituito la politica sancita dai Trattati di Roma del 1957. Gli scambi epistolari, i testi preparatori, le discussioni non si tradussero, però, nella realizzazione di una nuova rivista internazionale, soprattutto a causa di difficoltà pratiche (logistiche ed editoriali) e di divergenze ideologiche. Parte degli articoli che avrebbero dovuto costituire il primo numero della rivista verranno pubblicati nel settimo numero del «Menabò» (1964), diretto da Vittorini. Attraverso l'analisi delle Correspondances, dei Textes préparatoires e del «Menabò 7», la presente ricerca vuole tracciare i contorni della posture collettiva della ""comunità"""" intellettuale, reale o soltanto immaginata, e riflettere sugli enjeux politici, sociali e culturali legati al """"sogno"""" di una comunità di scrittori europei alle prese con le contraddizioni dell'engagement."" -
La rivelazione
Come sarebbe vivere in una società dove non esiste il denaro né la proprietà privata? A Solon, una delle sette comunità utopiche fondate dal ricco imprenditore greco Alexis Kounellis - ciascuna con il nome di uno dei Sette Sapienti - tutto ciò è possibile. L'impegno e le capacità di ognuno sono messi liberamente al servizio degli altri e pare che a nessuno manchi nulla dal punto di vista materiale o della possibilità di fare esperienze. Ma è davvero sufficiente per essere felici? E soprattutto: lo sarà per Albert e Maria Sole? Alle vicende personali e all'incessante perdersi e ritrovarsi dei due protagonisti, si intrecciano sogni, viaggi nel tempo e le figure di artiste e musiciste veramente esistite e dimenticate dalla storia. Una continua contrapposizione tra realtà e dimensione onirica, per indagare le emozioni e i meccanismi che si celano dietro ai rapporti interpersonali. -
Da qualche parte
«Che Sandro fosse un poeta io lo sapevo già, anche prima di leggere le sue poesie. Perché la poesia non è fatta solo di rime, sonetti, terzine, endecasillabi; la poesia prima di farsi parola è inclinazione, atteggiamento, modo di essere. La possiamo cogliere nelle forme più varie, nel modo di preparare un cocktail, di parare un goal, di raccontare un film, di occuparsi degli amici. Poesia è una grazia particolare che balena nel gesto, è un modo leggero, ironico e accogliente insieme, di abitare il mondo e attraversare la vita di cui Sandro ha sempre posseduto il segreto. Lo stesso segreto lo ritroviamo in questi versi che ci parlano tutti della cosa più difficile e dolorosa: il momento dell'addio, quando qualcosa finisce e ci lascia, una storia, un amore, la memoria talvolta, la vita sempre, prima o poi. Si può fare poesia della fine? Leggendo le poesie di Sandro viene il sospetto che si possa fare poesia solo della fine, tanto è intensa la forza ma anche l'incanto di questi versi...» (Da ""Poesie dell'addio"""" di Patrizia Violi)"" -
Partecipare la democrazia. Storia del PCI in Emilia-Romagna
"Partecipare la democrazia"""" è una accumulazione di storie e di memorie, di biografie e di carte, di immagini fisse e in movimento, che contribuiscono a dare corpo alla storia dell'Italia repubblicana. Un piccolo partito di rivoluzionari, passato attraverso la lotta clandestina e l'esilio antifascista, è capace di trasformarsi, dopo la Seconda guerra mondiale e la Resistenza, in un grande partito di massa. Fa faticosamente i conti con lo stalinismo. Si impegna nella modernizzazione e nello sviluppo sociale del Paese e, nello stesso tempo, all'interno del contesto istituzionale liberaldemocratico, impara a rinnovare se stesso. In Emilia-Romagna, una terra dalle forti tradizioni autonomistiche e associative, il Partito comunista cresce e si radica più che altrove, rappresentando il pilastro principale dell'organizzazione nazionale in termini di iscritti, e assumendo alcune caratteristiche peculiari che tratteggiano un """"modello"""" di governo locale in grado di confrontarsi con le esperienze più avanzate del riformismo europeo. La parabola del PCI si esaurisce in un frangente storico, gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, nel quale è un'intera epoca a finire: in Italia, in Europa e nel mondo." -
Prima delle due torri. Lampi di luce nei secoli bui della Bologna altomedievale
Anno 589 d.C. All'alba della dissoluzione dell'impero, Anduit, ufficiale dell'esercito romano, lascia Ravenna per recarsi in una ormai irriconoscibile Bononia, da qui partirà per presidiare i confini appenninici tosco-emiliani minacciati dalle popolazioni longobarde. La formazione militare, composta da circa 300 uomini di etnie diverse, entrerà in contatto con gli abitanti cristiani, pagani e longobardi dei villaggi agricoli. Soldati di carriera, rustici, guaritori e giovani ragazze già adulte sono i protagonisti di questo romanzo storico che attraverso l'avvicendarsi delle stagioni racconta rituali, leggende, incontri, dissapori, amicizie, amori e solidarietà tra popolazioni romaniche, germaniche e delle steppe euroasiatiche. Accanto ai luoghi appenninici, sullo sfondo è delineata la vita di Bononia al culmine del suo declino: le rovine dello splendore imperiale giacciono come tristi reliquie di un'epoca ormai passata, mera cornice della vita di contadini e mercanti. Un racconto che, pur narrando del passato, riesce a far riflettere anche sul nostro presente, mostrando come la commistione e convivenza con popolazioni straniere e ""barbare"""" sia uno degli elementi fondanti della nostra storia.""