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Bologna la dotta, Bologna turrita. Mappe, vedute e piante della città di Bologna dal XVI al XIX secolo
«Alla base di questa esposizione c'è il mio amore per Bologna, un amore nato dalla scoperta delle differenti e numerose raffigurazioni della città nelle stampe antiche. Cartografi e vedutisti che, attraverso tre secoli di storia, mi hanno accompagnato nella scoperta di piazze, monumenti, strade e palazzi della città, catalizzando la mia attenzione sui dettagli architettonici e grafici di quei luoghi di interesse che la loro arte incisoria ha sublimato, rendendo la 'Dotta città papalina' ancor più magica.» (Ermanno Bertelli). Testi originali di Jacopo Marcello Del Majno. -
La Cenerentola. Gioachino Rossini
Dramma giocoso in due atti. Musica di Gioachino Rossini, libretto di Jacopo Ferretti. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Valle, 25 gennaio 1817. -
La guerra di Rendo
Il partigiano Renato Frabetti attraversa così la grande storia, diventando l’attore principale, sobrio, coraggioso e riservato, di un libro-memoria coinvolgente, che contribuisce a ricordarci gli sforzi e i sacrifici di coloro ai quali dobbiamo la nostra Liberazione. Ragazzi che, rischiando la vita – come lo stesso Rendo, che fu gravemente ferito alla testa e fu salvato dai suoi compagni di brigata – scelsero di “darsi alla macchia” e di combattere in nome della libertà.Davanti a eventi drammatici come la guerra, bisogna prendere posizione. E Rendo (al secolo Renato Frabetti, classe 1920) lo fece, quando, a metà settembre 1943, rientrò nella sua casa bolognese dopo aver combattuto contro i tedeschi per tentare la difesa di Roma: la decisione fu quella di partecipare attivamente alla Resistenza, unendosi alle bande che formeranno le brigate partigiane sui monti e lungo le valli dell’Appennino bolognese. Basandosi sulla testimonianza scritta venticinque anni dopo la fine della guerra dal partigiano Rendo, il figlio Valerio ne ripercorre la storia, con il supporto di oltre cinquanta acquerelli splendidamente disegnati da Matteo Matteucci, che reinterpretano foto e suggestioni di quegli anni. E per inquadrare al meglio quelle che furono le vicende di tanti giovani antifascisti, Rinaldo Falcioni sviluppa il contesto storico generale, raccontando la guerra in Jugoslavia (alla quale Rendo prese parte) e gli altri avvenimenti cruciali della fase conclusiva della Seconda guerra mondiale. -
La mente come specchio flessibile
C’è una traiettoria, spesso carsica, della filosofia moderna, che recupera istanze del pensiero tardoantico e medievale per assegnare alla phantasia (o imaginatio) un ruolo determinante nella produzione del ragionamento filosofico e scientifico. Non solo una facoltà conoscitiva e non meramente riproduttiva, ma quella facoltà che per il fatto di proiettarsi potenzialmente all’infinito, sfonda i confini di un mondo chiuso e apre la prospettiva del ‘soggetto teoretico’ su un universo infinito, o meglio, su uno spazio ideale proteso verso un punto all’infinito. I teorici dell’arte del Quattrocento, Cusano, Leibniz, Wolff e Kant sono solo alcune delle tappe di questa traiettoria, ciascuna a proprio modo esemplare di una funzione immaginativa capace di potenziare la ricchezza e la flexibilitas dello spazio mentale e di portare il sapere umano a forzare continuamente i propri limiti. Su di esse si concentra questo lavoro con l’intento di ricostruire, sulle linee di una Kulturwissenschaft, l’articolata genealogia di quella funzione dell’anima cieca eppure indispensabile (l’immaginazione) senza la quale, per Kant, non sarebbe possibile avere alcuna conoscenza. -
Tosca
Opera in tre atti. Musica di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. Prima rappresentazione: Roma, Teatro Costanzi, 14 gennaio 1900. -
Metropoli del futuro. Ediz. illustrata
Nel 1916 la città di New York emanò leggi (New York Zoning Law) secondo le quali la costruzione di nuovi edifici doveva essere arretrata rispetto al fronte strada in modo che non impedissero alla luce e all'aria di arrivare nelle vie sottostanti. A seguito di tali norme, nel 1922 Hugh Ferriss prese parte a una serie di studi che cercavano di conformarsi alla nuova legislazione urbanistica cittadina. Questi sono stati gli ingredienti chiave che hanno dato origine al presente volume, pubblicato nel 1929 col titolo di ""The Metropolis of Tomorrow"""". Qui, 59 straordinarie illustrazioni realizzate nell'arco di quindici anni sono suddivise in tre sezioni, """"Le città di oggi"""", """"Tendenze proiettate"""" e """"Una metropoli immaginaria"""", e sono accompagnate ciascuna da una lunga spiegazione in cui l'autore utilizza metafore tratte dalla natura che conferiscono ai testi una qualità quasi poetica. Non c'è da stupirsi, data la bellezza e l'eloquenza delle tavole, che il lavoro ottenne un clamoroso successo di critica e pubblico, e che queste illustrazioni profetiche abbiano, negli anni seguenti, creato un immaginario utilizzato nel cinema, nella letturatura e nei fumetti. La presente edizione, tradotta e curata da Alessandro Canevari, è arricchita da un corposo saggio che è il primo studio approfondito sull'opera di Ferris a uscire in Italia e sul dibattito culturale, estetico e architettonico al centro del quale egli si trovò."" -
Crepuscolo del pianoforte
La musica fu la principale passione di Beniamino Dal Fabbro, e non una passione neutra: tra le sonorità di quel mondo prediligeva il pianoforte, cui volle dedicare questo saggio - una storia del trionfo e della decadenza del pianoforte - uscito in prima edizione da Einaudi nel 1951. Con una prosa elegante che fa di questo saggio un'opera di alto stile, ampi capitoli narrano la biografia dello strumento, dall'infanzia cembalistica al trionfo pianistico romantico, dall'estenuata armonia debussiana alla senile fase novecentesca, per chiudersi con un ruvido giudizio sul languido tocco di Arturo Benedetti Michelangeli, tra i massimi esponenti del pianismo italiano: una vicenda oggi dimenticata, che all'epoca sollevò pungenti malumori. La fresca appendice dei Cinquanta consigli ai giovani pianisti svela il rimpianto per una maestosa epoca della cultura - e il desiderio che il crepuscolo del pianoforte sia solo la fugace spossatezza di una civiltà estenuata. -
Il 71° del lattaio
Alla questura di Forlì, l'ispettore Bruno Endrizzi, trentino da poco tornato single con la passione del lavoro a maglia, e la sua collega Maria Antonietta De Novellis, sagace abruzzese appena rientrata dopo la maternità, si trovano alle prese con un nuovo caso: la scomparsa di un lattaio di periferia. Rapimento o allontanamento volontario? Sulle prime, potrebbe apparire un'inchiesta banale, che si dipana fra tv locali e scuole di ballo, ma i giorni passano, i risultati stentano ad arrivare e tutto sembra arenarsi, finché, grazie a un romanzo scritto cent'anni prima, l'ispettore Endrizzi elabora una teoria che, nella sua stramberia visionaria, riesce incredibilmente a riaprire i giochi. Una oliatissima intesa, professionale e umana, fa da esilarante cornice a un'indagine complicata la cui vera protagonista, ancora una volta, è la Romagna. -
L' amore inventato
Pietro è un rinomato psicologo completamente dedito alla sua carriera, nella quale si rifugia per eludere una vita privata noiosa e deludente che scorre nella più banale routine. Negli anni sono passati dal suo studio diversi pazienti, ma un giorno l'incontro con Ivan scombina le carte, minando le certezze dello stimato professionista. Attraverso i racconti del giovane, che ripercorrono un passato traumatico e descrivono un presente dove l'amore sconfina nella follia, lo psicoterapeuta mette in discussione se stesso, i rapporti interpersonali, i propri sentimenti. Le due voci narranti si succedono e si accavallano, intrecciandosi in maniera sempre più fitta, fino a giungere a un sorprendente epilogo. Un romanzo psicologico dove tutte le maschere cadono e i personaggi scoprono i loro lati oscuri, la parte peggiore, quella che di solito non si vuole ammettere né tantomeno raccontare. -
Il tesoro di Lucrezia
Un ritrovamento casuale. Un manoscritto che illumina di nuova luce il Medioevo bolognese. Due giovani innamorati che frugano nelle pieghe del passato per scoprire la verità su un favoloso tesoro, di cui nessuno poteva immaginare l'esistenza, che apparteneva a Lucrezia Borgia... Ecco gli ingredienti di questo questo giallo che arricchisce di tinte fantastiche la storia ""ufficiale"""". Per scoprire un capitolo poco conosciuto, ma estremamente affascinante, delle antiche vicende di Bologna."" -
Uccidi il coniglio bianco
Alla soglia dei quarant'anni, a Giulio restano poche cose: fumare hashish, contemplare le macerie della sua ultima relazione sentimentale e inveire contro una società che gli appare sempre più ostile e ingiusta. Sognava di diventare un attore, ma per sbarcare il lunario si ritrova a dover insegnare recitazione, nella noia e nell'insoddisfazione quotidiana. Le persone attorno a lui vivono tutte una vita di successo e di gratificazione. Giulio è invece immerso in un abisso di rabbia e frustrazione: vede il mondo dal fondo della tana del Bianconiglio. Un improvviso sgambetto del fato sarà per lui un'occasione fortuita per risistemare la propria vita, o per affondare con essa. Riuscirà a sconfiggere i propri demoni, a riscoprire se stesso e a uccidere il coniglio bianco? -
Il viaggio della Dandola
Seconda metà del Cinquecento: la Dandola, nave da mercato veneziana a tre alberi e tre ponti, è in navigazione tra le isole della Dalmazia con soste in città importanti come Zara e Ragugia. Trasporta un prezioso carico d'armi la cui destinazione finale è l'isola di Candia. A bordo, una bizzarra congerie di personaggi, in gran parte legati tra loro per ragioni di diversa natura. Tra questi, Nicola Davanzo, ricco cittadino veneziano, finanziatore suo malgrado dell'operazione, partito sulle tracce del suo amore perduto, Stilla, di cui ha ricevuto notizie insperate; con lui, i nobili Vettore Malipiero, sfaccendato e intemperante amico di vecchia data, e Sebastiano Polani, allontanato da Venezia dal fratello senatore per il suo carattere troppo focoso. Tutti hanno un ruolo rilevante nella vicenda di questo carico prezioso che sembra far gola a molti ma soprattutto al sultano Murad, desideroso di dotare di moderne armi da fuoco il suo esercito. All'intreccio di tradimenti, tresche e triangoli che da subito caratterizza il viaggio, si aggiungeranno eventi di ben altra portata: sparizioni, avvelenamenti, navi che si smaterializzano per ricomparire dove non potrebbero essere, corsari, collisioni e altri strani incidenti. Per poter coronare il suo sogno d'amore, Nicola dovrà prima risolvere il mistero di quelle armi, un mistero che si infittisce sempre di più e lo costringerà a passare attraverso prove che mai avrebbe immaginato di dover affrontare. -
Giove Ionico. Storie tra sismi e amori
Nella memoria di ognuno la Storia con la ""s"""" maiuscola si intreccia a quella personale, e così gli eventi cardine della propria genealogia si accostano ai fatti salienti del mondo. Seguendo lo stesso principio l'autore narra le vicende della famiglia d'Asaro e di una terra meravigliosa e difficile come la Sicilia. Ecco quindi che un rapimento d'amore avvenuto agli inizi del Novecento nelle strade di Enna ha come cornice un mondo di tradizioni e valori ormai quasi del tutto scomparso; una rocambolesca visita a un paesino sperduto si rivela il pretesto per riflettere sulla Sicilia tra moti garibaldini, sbarchi degli Alleati e gerarchie mafiose; un viaggio in treno Catania-Palermo fa da eco all'importante riforma agraria di Antonio Segni, Amintore Fanfani e Paolo Bonomi, che negli Cinquanta e Sessanta significò la fine di una secolare sottomissione per migliaia di contadini e l'unica ridistribuzione di ricchezza mai avvenuta dall'Unità d'Italia. Ma questa è anche la storia di un trasferimento a Reggio Calabria, a seguito del terribile terremoto del Belìce, che porterà nella sfera della famiglia d'Asaro una figura straordinaria e indimenticabile come Vito de' Bianchi (Giove Ionico), riservato benefattore, filantropo e deus ex machina della Locride. Un racconto - arricchito da approfondimenti culturali, storici e gastronomici - capace di trasmettere al lettore quell'amore particolare che lega i protagonisti ai luoghi della propria esistenza."" -
I fantasmi della criminalità economica
Sicilia, Taormina. All'improvviso, durante un convegno di diritto societario, tra lo stupore dei relatori, appaiono uno dopo l'altro i fantasmi della criminalità economica organizzata (delle società occulte, anonime, off-shore ecc.) traghettando i convenuti – e il lettore – nei complessi meandri dell'impresa a partecipazione mafiosa. In questo susseguirsi di entità paranormali viene affrontato il complesso rapporto che intreccia l'economia legale e i fenomeni criminali, in particolare i modi in cui questi ultimi possono tradursi in forme all'apparenza lecite. A spiccare tra quelle presenti è la voce di un anziano giudice che, con ironia e disincanto, si abbandona a commenti, tanto puntuali quanto irriverenti, sugli interventi dei fantasmi. Un testo che dietro a un'apparente leggerezza nasconde la forza di una sostanza intensa, capace di far comprendere con chiarezza quanto un efficace contrasto alla criminalità, in particolare quella organizzata, non possa attuarsi solo sul piano investigativo ma debba necessariamente mirare alla trasparenza e alla tracciabilità del denaro e dei capitali riconducibili ad attività delittuose. Presentazione di Girolamo Bongiorno, Niccolò Abriani, Ludovico Vaccaro. -
Giustizia cinica. Contraddizioni, stereotipi e problemi del sistema giudiziario italiano
Quando si parla della giustizia italiana, non si può fare a meno di rilevarne le disfunzioni e il cinismo con il quale viene amministrata. D'altra parte è diffuso il timore che il coinvolgimento in un procedimento giudiziario possa rappresentare per chi lo subisce, e per tutte le persone allo stesso legate, un ""dramma"""". Eppure, nonostante la si possa quasi paragonare a un malato ormai al collasso, per il quale le cure annunciate - in questo caso le numerose riforme - non sembrano dare segni di miglioramento, la guarigione non è impossibile. Riduzione dell'abnorme contenzioso, una migliore organizzazione degli uffici giudiziari e il superamento dell'astratto formalismo dell'interpretazione e applicazione della legge sono solo alcune delle soluzioni proposte dall'autore. Gerardo Villanacci, attraverso esempi concreti, analizza e mette a nudo le storture di un sistema inadeguato, auspicando così un cambiamento che non sia solo strutturale ma anche culturale, raggiungibile soprattutto grazie a una progressiva umanizzazione della giustizia."" -
Pozzo nero
Lidia, giovane e bella praticante in un rinomato studio legale milanese, viene ritrovata nel suo letto, ancora in pigiama, esanime. Dopo le prime indagini, per via del flacone di barbiturici e della bottiglia di vodka semivuota sul comodino, la polizia archivia il caso come suicidio. Ma l'avvocato Sandro Bertelli, fidanzato della ragazza, non riesce a credere a questa ipotesi e si improvvisa detective. Un mazzo di fiori e un bigliettino sospetto nell'appartamento della vittima sono gli indizi da cui parte la sua rocambolesca investigazione; ben presto si trova catapultato nel mondo delle escort, fatto di ricatti, giochi di potere e proposte indecenti. Riuscirà a scoprire cosa è successo davvero in quella casa? Conosceva proprio tutto della persona che stava per sposare? Mille interrogativi e poche risposte, che sembrano portare sempre in un vicolo cieco. Un viaggio all'interno dell'animo umano, con le sue luci e le sue ombre, dove nulla è come sembra. -
Il signor Bruschino
Farsa giocosa in musica in un atto. Musica di Gioachino Rossini, libretto di Giuseppe Foppa, da Le fils par hasard, ou Ruse et Folie di Alissan de Chazet e E.T.M. Ourry. Prima rappresentazione: Venezia, Teatro di S. Moisè, 27 gennaio 1813. -
Perché lo scritto è un pensiero che vale
"Lo si vedeva per le strade di Monterenzio sempre occupato nel suo lavoro di tuttofare alle dipendenze del Comune. Taciturno e riservato, portava in giro il suo corpo asciutto di un'età indefinibile. Qualcuno che lo ricorda dice che 'sembrava in prestito'. Camminava in fretta, piegato in avanti come dovesse raggiungere un posto con urgenza"""". Giuseppe Agostini, per tutti Gustén, scriveva poesie che ogni tanto portava in lettura al maestro Cesare Malservisi all'uscita della scuola elementare di Monterenzio. Il maestro gli suggerì di copiare i suoi lavori in un quaderno in modo da averli tutti insieme; così Gustén trascrisse a mano le sue poesie sui fogli a righe di un'agenda da tavolo, che consegnò per ricordo all'insegnante. Queste poesie, dalla grammatica e ortografia incerte, sono ricche di sentimenti e di emozioni, a testimonianza di una sensibilità non comune. La lingua è un impasto di italiano scolastico, di dialetto emiliano, con qualche venatura di toscano. La presente edizione le propone suddivise per argomenti." -
E té cum t ciâmet? I cognomi di Bologna
Il cognome delle persone è una faccenda piuttosto seria, che viene registrata all'anagrafe e scritta su documenti ufficiali. Vari studi ci dicono che i cognomi sono nati nel corso di un processo sociale storicamente determinato che, proprio per la sua serietà, si è ""svolto in latino o in italiano"""". Tuttavia, in ambienti socio-professionali conservativi, quando già i soprannomi erano caduti in disuso ma il dialetto bolognese ancora resisteva bene in alcuni strati della popolazione, anche i cognomi venivano utilizzati nella loro forma dialettale, persino rivolgendosi a colleghi o amici venuti da fuori. Questo libro contiene i cognomi usati a Bologna, anche di diverse origini, nella loro forma dialettale, per soddisfare legittime curiosità ma anche per aiutare chi scriva in dialetto a dare generalità pienamente bolognesi ai propri personaggi, senza forzature: l'applicazione parziale a questo settore delle regole fonetiche rende le forme effettive dei cognomi non semplicemente """"indovinabili"""", e obbliga a verificarle alla luce dell'uso effettivo che ne facevano i dialettofoni (o, in certi casi, che si può presumere ne avrebbero fatto questi parlanti abituati a sentire la loro lingua """"dal di dentro"""")."" -
Gli apostoli. Agli albori del cristianesimo: verità e leggenda
Volume tradotto in Italia per la prima volta negli anni Trenta, manca sul mercato ormai da molto tempo: l’ultima edizione risale infatti al 1956. Dopo aver pubblicato il celebre Vita di Gesù, dedicato agli episodi salienti della vita del Nazareno, in quest’opera Renan si concentra sulla costruzione della leggenda della resurrezione e sulle modalità di diffusione del credo fondato su di essa. Dalle prime apparizioni ai successivi fenomeni di glossolalia, estasi e profetismo, fino alle missioni evangeliche, l’autore ricostruisce storicamente tutti gli elementi che concorsero al fondamento di quella che, secondo la sua opinione, altro non fu che una potente suggestione. Un'opera eretica e rivoluzionaria che applica per la prima volta alla storia della religione i principi del positivismo comptiano, cercando di svelare le verità celate dalla spessa coltre della leggenda. Renan non manca però di riconoscere gli aspetti positivi e importanti della vita dei primi fedeli: le istituzione comunitarie, il ruolo centrale delle donne, la solidarietà, valori purtroppo destinati a deteriorarsi. Introducendo infatti nel mondo occidentale la novità di una “fede esclusiva, l’idea che una sola sia la religione vera e autentica”, il cristianesimo, con i suoi martiri, diede “inizio all’era dell’intolleranza”.