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A l'impossible je suis tenu. Per una disamina trasversale della figura e della cinematografia di Xavier Dolan
A l'impossible je suis tenu è una monografia sul cineasta franco-canadese Xavier Dolan. Nasce con lo scopo di raccogliere, analizzare, interpretare e antologizzare in fieri l'opera di uno dei registi più prolifici e discussi del panorama cinematografico contemporaneo. Diversamente dalla classica forma monografica, questo saggio si concentra sia sulla restituzione di una precisa figura autoriale, sia sull'enunciazione di spunti utili a una più profonda comprensione dei meccanismi e delle logiche che animano e alimentano il mondo del cinema. A tal proposito, la persona di Dolan viene indagata in quanto personaggio — ovvero individuo esistente in relazione a un particolare contesto geografico, politico e socio-culturale — e la sua cinematografia è presentata come occasione per riflettere sulle forme del racconto, sullo stile visivo, sulla forza dell'immagine e, più in generale, sulla capacità del cinema di generare emozioni. -
La casa di Ulisse. Pellegrino Tibaldi nell'Accademia delle Scienze
Molto è stato scritto sul palazzo cinquecentesco voluto dal Cardinale Poggi, tuttavia è mancata fino ad oggi la giusta attenzione nei confronti del capolavoro pittorico di Pellegrino Tibaldi che, nell'appartamento di piano terra del palazzo, narra l'avventuroso viaggio di Ulisse ispirato ai canoni della lezione romana di Raffaello e di Michelangelo. Certamente il ciclo dei dipinti tibaldeschi dovette risentire del clima culturale che la figura del cardinale sollecitava. L'appartamento del Cardinale e il piano nobile del palazzo avrebbero ospitato dal 1711, per volere del Senato cittadino, l'Istituto delle Scienze e la sua Accademia. Successivamente, nel 1804, a seguito della riforma napoleonica delle università e del riassetto urbanistico dell'area di strada San Donato, l'Università lasciava l'antica sede dell'Archiginnasio e si insediava in quello stesso palazzo. Questo volume mostra l'assetto attuale della sede dell'Accademia e ripercorre questa preziosa parte di Palazzo Poggi. Realizzato dall'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna in collaborazione con Alma Mater Studiorum Università di Bologna. -
La casa del popolo di Calcara
Attraverso la ricostruzione storica delle vicende della Casa del Popolo di Calcara, borgo della Valsamoggia in provincia di Bologna, viene narrata la storia di queste realtà associative che, nate tra Otto e Novecento in Italia e in Europa in stretto legame con il movimento operaio, resistettero all'avvento del fascismo, alla guerra, alla repressione scelbiana, alla Guerra Fredda e molte, sebbene in difficoltà, sono attive ancora oggi. L'Emilia-Romagna in particolar modo è stata caratterizzata da una tradizione socialista, comunista e di associazionismo di lunga data. La prima Casa del Popolo italiana fu inaugurata proprio nel territorio emiliano a Massenzatico, frazione rurale di Reggio Emilia, nel 1893, durante i lavori del secondo Congresso nazionale del Partito Socialista del Lavoratori Italiani. Queste realtà associative furono, negli anni, un punto di riferimento per la classe lavoratrice, un luogo in cui ritrovarsi, poter discutere e confrontarsi sulle questioni più attuali, ruolo che risulta ancora molto importante nella nostra società odierna attraversata da numerose crisi. -
Ti porto a Parigi
«E tante tartine calde, con burro parigino, foie gras de Gascogne, salmone di Norvegia, croissant di Francia, caviale di Russia... Siamo a Parigi, tesoro! Godiamoci le ore da vivere con frenesia; regaliamoci nuovi soffi di ardore... Vieni qui, Lisettina! Vieni dal tuo amore, pronto ad offrirti l'aperitivo più gustoso di Francia...». E, con mossa fulminea, fa saltare il tappo, riempie un calice... Un altro... E un altro ancora... Inneggiamo ""a noi"""" e al bene che ci lega. Brindiamo """"a me"""", """"a lui"""", """"al nostro piccolino"""", """"al cameriere che entra con un carrello carico di ghiottonerie parigine"""". Brindiamo """"a zia Clelia"""", """"alla mia amica Laura"""", """"a Parigi"""", dove è dolce stringerci, abbracciarci con quel mix di incanto, di euforia e di poesia che ci circonda! Inneggiamo al più frizzante, più forte, più grande amore; alla più spontanea passione che si possa immaginare e che noi viviamo anche qui... a Parigi!"" -
Aspetti sociali, politici e legislativi dell'opera di Gabriele D'Annunzio. Nel primo centenario dalla nascita (1963)
Duilio Codrignani, laico, liberalsocialista, antifascista da sempre, scriveva in occasione del 100° anniversario della nascita di Gabriele D'Annunzio un corposo testo ad un tempo ricostruzione dei fatti, non priva di riferimenti autobiografici, e riflessione critica. Intenzione dell'autore era respingere la correlazione tra fiumanesimo e fascismo, ed evidenziare la sensibilità sociale di D'Annunzio. Al centro, l'impresa di Fiume e la Reggenza del Carnaro. La figlia di Duilio, Giancarla Codrignani, un secolo dopo la marcia di Ronchi, ha deciso di pubblicare l'opera che non era mai stata edita e ne ha affidato la curatela a Luca Alessandrini -
No global Bo. Quattro anni vissuti pericolosamente
I fatti del G8 di Genova, gli anni precedenti e quelli successivi, le tante manifestazioni in tutti i luoghi dove i potenti della terra si incontravano, i cortei oceanici nelle capitali del Vecchio Continente... E poi ancora: i blocchi dei treni contro la guerra, le ""invasioni"""" delle aree militari e dei Cpt e le occupazioni di spazi per l'aggregazione. Le azioni dei no global sono raccolte in questo libro che è un po' un almanacco e un po' un vocabolario degli obiettivi di un movimento che non ha mai avuto bisogno di rappresentazioni istituzionali. Per raccontare questa storia l'autore è partito dall'esperienza bolognese perché è stata una delle più importanti nel panorama nazionale. Ha iniziato raccontando la vicenda del No Ocse, ha proseguito col Bologna social forum, per arrivare poi al movimento contro la guerra."" -
L é méi dîr acsé. Le frasi giuste del dialetto bolognese
Oggi, al posto dell'originale lingua bolognese, ne sta nascendo un'altra che non ho timore di definire abusiva, priva di colori, gremita di orrendi strafalcioni e sgrammaticature. La mostruosa abitudine va sempre più diffondendosi, ma non è tutto. Si è imposto anche l'uso di abbandonare il nostro originale modo di esprimerci, fantasioso, arguto e colorito, a favore di una fraseologia piattamente adagiata sull'italiano. Così facendo, si contribuisce semplicemente a uccidere il nostro dialetto. Per dire ""È un ragazzino debole"""" ci si appoggia pigramente su un facile L é un ragazlàtt dàbbel, ignorando espressioni genuine e di bellezza lessicale ben superiore, come L é un ragazlàtt scarnécc', oppure L é un pôver agnusdèi o Al bàvv in una lómm. Dunque, la """"battaglia"""" non deve essere soltanto verso gli errori evidenti, relativi a vocaboli, sparsi qua e là da chi il dialetto non lo conosce ma anche per difendere e salvare la qualità fraseologica del dialetto autentico, riconquistando e valorizzando le belle espressioni originali della tradizione. Ecco dunque, in questa ennesima piacevole fatica, una raccolta di frasi caratteristiche del dialetto bolognese presentate partendo dall'italiano, considerato l'attuale costante regresso del numero di dialettofoni. Le ho inventariate, certo senza pretendere di essere esaustivo, per soddisfare legittime curiosità e - perché no - per aiutare chi ancora volesse parlare o si ostinasse a scrivere usando la lingua di Bologna."" -
Adriana Lecouvreur
Adriana Lecouvreur: Commedia-dramma in quattro atti, musica di Francesco Cilea, libretto di Arturo Colautti; dal dramma Adrienne Lecouvreur di Eugène Scribe ed Ernest Legouvé. Prima rappresentazione a Milano, Teatro Lirico, 6 novembre 1902 -
Correttezza e buona fede. Un viaggio nei millenni
In questo libro sono raccolti temi che dimostrano come, per innato senso di prevaricazione e ingiustizia degli uomini, la barriera di correttezza e buona fede viene continuamente violata. Sono discusse situazioni allarmanti, scelte fra quelle che toccano indistintamente tutti, e incidono radicalmente sulla vita degli uomini. -
Tennispedia. Tutto quello che dovreste sapere sul tennis spiegato da chi ne sa meno di voi
Da Agassi alle Williams, dal back allo slice, i personaggi e le parole del tennis raccontati nello stile inconfondibile di Gene Gnocchi. -
L'ultimo degli oblati
Nel 1859 scoppia a Bologna il primo scandalo dell’Italia risorgimentale: il piccolo Edgardo Mortara è stato rapito l’anno precedente da gendarmi pontifici e portato a Roma applicando, per l’ultima volta, un’antica usanza secondo la quale gli ebrei che avessero ricevuto il battesimo dovessero essere “oblati”, cioè educati dalla Chiesa. Si apre un processo giudiziario contro padre Feletti, indicato dalle indagini quale mandante del sequestro; ma sarà destinato più a confondere che a chiarire. Edgardo non tornerà mai dai suoi genitori, prenderà i voti e diverrà uno dei più celebri predicatori del suo tempo; ma nel suo animo la verità non riuscirà mai a farsi strada: qual è la sua vera fede? Quella ebraica della sua famiglia o la nuova, cristiana e cattolica? Così, sui due piani dei fatti e del sentimento, si dipana questo volume, una “cronaca narrativa” asciutta e insinuante. -
L'ora della vendetta
Trovarsi in un luogo sconosciuto, torturato senza saperne il motivo. O forse sì. Danì Jackson, rinchiuso nella sua cella, ripensa al passato e si chiede cosa l’abbia condannato a una segregazione, a una sofferenza così spietata e apparentemente immotivata. Arriva a domandarsi se la sua vita di crimini efferati l’abbia ritrascinato all’interno di quel mondo che aveva deciso di abbandonare per la serenità della sua famiglia. Ma non sempre è facile ricominciare, e i nemici di Danì sono pronti a presentargli il conto delle sue azioni. -
Angeli da un'ala soltanto
Questa è la storia di un'ossessione. Un'ossessione amorosa tra Francesco ed Emanuele: due liceali dei primi anni Novanta. Chicco e Lele studiano, vanno al cinema, ascoltano musica, si scrivono lettere ed e-mail. E si amano. Con un'intensità tale da essere come angeli da un'ala soltanto: possono volare solo abbracciati. I due, adolescenti e gay, maturano insieme la loro educazione sentimentale. Fra i timori della rottura delle convenzioni e la passione totalizzante della prima volta. Mentre Chicco e Lele si amano, intorno a loro il mondo cambia. La cornice è un'Europa di fine secolo sconvolta, fra i postumi della Tangentopoli italiana, la fine delle ideologie e la faticosa riunificazione della Germania. In mezzo a tanta novità, a tanta incertezza, le famiglie d'origine dei due ragazzi premono per una condotta di vita più tradizionale. In questo senso, il rapporto di Chicco col padre, un avvocato clericale finito in un giro di tangenti che lo porterà in carcere, tratteggia un binomio paradigmatico per molti figli d'oggi, carico d'incomprensioni generazionali e di un amore diverso. Romanzo di formazione ambientato fra Roma, Berlino e Bologna, affronta temi centrali per gli adolescenti d'ogni epoca e d'ogni orientamento sessuale: la capacità d'amare e di amarsi, il coraggio delle scelte, il rispetto dei sogni propri e altrui. -
Lord Lyllian
"Lord Lyllian"""" è un romanzo che è stato scritto a ridosso dello scandalo che travolse il suo autore nel 1903, quando venne accusato di corruzione di minori e oltraggio alla morale pubblica e gli venne attribuita la celebrazione di riti satanici e festini orgiastici. Pubblicato in Francia nel 1905 e qui tradotto per la prima volta in italiano, rappresenta un tentativo di farsi giustizia raccontando la propria verità, attraverso le esperienze estreme di un giovane lord scozzese e il suo codazzo di amici, amanti, cortigiane e corteggiatori, tra Londra, Parigi, Venezia, Capri, la Grecia, Malta. Omosessualità, occultismo, suicidi, perversione, pedofilia, slanci di autentica passione e sdegnosa indifferenza: un vortice di abisso e purezza che rende il libro un'avventura coinvolgente, il cui protagonista risulta tanto adorabile quanto odioso, mentre i personaggi """"di contorno"""" si piegano ai suoi voleri fin quasi ad annientarsi. D'Adelswärd-Fersen così, senza negare la passione per gli amori non convenzionali che, nella sua visione incredibilmente contemporanea, non erano d'ostacolo al sentimento sincero che provava per la fidanzata, prende di mira soprattutto le ipocrisie del tempo, mostrando, con un linguaggio dalle sfumature camp che sorprende il lettore di oggi, la profonda aberrazione, la morale tartufesca e l'autentica depravazione dei parrucconi di turno." -
Melemù. L'amore degli altri
L'arrivo a Roccamarina, alla metà del secolo scorso, della baronessa Palmera d'Altafonte porta scompiglio nel piccolo borgo dell'agrigentino. Bellezza statuaria, dolce ma risoluta, Pia è una donna autonoma, incurante delle convenzioni: ha studiato, guida l'automobile e non nasconde di aver concepito la piccola Stella con il giovane barone Guglielmo Scuderi ben prima di sposarlo. Guardata con diffidenza dagli abitanti del luogo, è invece amata dalla piccola corte di amici e servitori che anima la vita di palazzo, soprattutto da Rusina, cameriera astuta e generosa, e dal fedele Tony, maggiordomo rifinito che la domenica, smessa la livrea e indossati jeans e giubbotto, si trasforma in Marlon Brando. Nell'apparente quiete del paesino, rispettoso di severi codici e irrinunciabili riti sociali, irrompono vicende inaspettate: avvenenti zitelle si struggono di passione, servette sagaci ordiscono complotti, occhiute cummari combinano matrimoni e autentici amori traboccanti di erotismo si alimentano di brevi sguardi ed emozioni taciute. Tra fastosi pranzi familiari e solenni cerimonie paesane, che l'autore mette in scena con colori vividi e un linguaggio scintillante nutrito di sapori siciliani, le storie si intrecciano e insegnano a chi ha un cuore aperto che i sentimenti non sopportano regole e ogni amore, per strano, assurdo, sbagliato che sembri, ha la sua verità. -
Pasolini sulla strada di Tarso. La conversione del poeta di Casarsa
In questo testo l'autore ripropone, in una versione nuova, corretta e aggiornata, i risultati della sua trentennale ricerca. Seguendo l'insegnamento di Giuseppe Zigaina, ricompone la geniale vena artistica di Pier Paolo Pasolini e la conseguente proiezione verso il sacrificio esibito. L'amore nei riguardi della madre, contrapposto al sentimento lacerante nei confronti del padre, sfocia nel senso di colpa per l'omicidio del fratello Guido, trucidato da mano fraterna e nemica sui monti della Carnia. Il dolore insopportabile porta il poeta alla ricerca di una motivazione superiore che possa giustificare quanto verificatosi: la troverà facendo rifluire la sua esistenza nel passato per incontrare San Paolo. Questi diviene lo strumento pedagogico per affermare l'eversione della poesia pasoliniana, mediante l'organizzazione degli eventi che prepara la relativa trasumanizzazione. Il tutto grazie al corretto collegamento delle seguenti opere: Ostia e San Paolo. Connesse, nella realtà, da quella fine violenta - nello sterro desolato di Ostia - che illumina i passi maggiormente significativi della poliedrica attività culturale di Pasolini, in modo tale che lo scandalo di quel corpo violato continui a lampeggiare sulla nostra società, in attesa di essere definitivamente compreso. -
La via del mare e altre storie. Itinerari in bicicletta attraverso la grande pianura
Quando hai voglia di fare un viaggio in bici ma non ti senti pronto, quello è proprio il momento giusto per partire. La sfida autentica non è la distanza da percorrere, ma la semplicità di spirito con cui pedali. Qui potrai trovare dieci storie che ti porteranno attraverso itinerari tutti da scoprire. Ogni percorso parte dai dintorni di Bologna e costeggia il Reno, o altri corsi d'acqua, seguendoli fino alla meta. In bicicletta, naturalmente! Perché a piedi è troppo lungo e in macchina non ci si passa. -
Stra lómm e sc?r. Poesie in lingua bolognese
In casa di Marta Proni, nonni, genitori, zii, hanno sempre parlato in dialetto bolognese e lei ha sempre respirato questa lingua finché non è divenuta una parte di lei. Con queste semplici rime ha inteso dare corpo ai suoi pensieri e sentimenti sbocciati nelle varie occasioni che la vita le ha offerto: tali pensieri si sono presentati sempre e solo in dialetto ed è così che ce li restituisce. -
Lacrime di guerra
Durante il secondo conflitto mondiale, Alfred Koltz, luogotenente tedesco, e Martino Cortani, sergente dell'esercito italiano, combattono su fronti opposti. Nemici per ideali, lingua, cultura, fede, si trovano improvvisamente accomunati da un forte senso di unione e solidarietà. Tra lacrime, paure e sofferenze, le loro vicende si intersecano, come in un puzzle, grazie anche all'intervento di una donna che li porterà a vivere e ragionare in una dimensione incompatibile con ogni forma di ostilità. Una storia di amicizia e rinascita. Un romanzo che, con una scrittura lineare e al tempo stesso penetrante, riesce a far riflettere sulla frammentarietà della vita. -
Diario di guerra
"Scrivo questo mio diario di guerra per poter meglio ricordare i fatti successimi, che sono veramente degni di nota..."""" (estate 1941), """"Germania Kaputt. Dopo sessantanove mesi di lotta la Germania hitleriana... è finalmente crollata"""" (maggio 1945). Sono queste le frasi di inizio e di fine del diario di Dario Nobili. In mezzo, la vita di un bambino che diventa adolescente e annota nel suo diario segreto il tempo di una guerra che ha sconvolto il mondo. Si alternano i giorni dei bombardamenti a quelli delle passeggiate in montagna nei momenti di tregua, perché la voglia di vivere riesce a vincere la paura. Il ragazzino racconta la quotidianità della sua famiglia che è la quotidianità di tutti, osservando come lo sfollamento costringa a vivere in comunità nuclei famigliari diversi, che insieme si stringono nei momenti di terrore e insieme giocano partite a tombola in tranquille serate di veglia. È un libro di guerra permeato da una profonda avversione per la dittatura nazifascista, dal sogno della pace e di un mondo diverso."