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Diario di un amore perduto
Come si affronta davvero una perdita? Tra ricordi d’infanzia e sensazioni di assenza, Schmitt si racconta attraverso le intime pagine di questo memoir. rn«Questo Diario è il memor, commovente e dolcissimo, dei due anni in cui l'autore di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano e di Piccoli crimini coniugali ha reagito alla perdita della madre» - Eleonora Barbieri, il Giornalern«La morte dell'anziana madre, un figlio adulto devastato dal lutto. Eric-Emmanuel Schmitt si salva scrivendo un diario. Che diventa un libro, per imparare a fare i conti con il dolore» - Antonella Fiori, Frn«Come un entomologo testardo, Schmitt scandaglia e viviseziona ansie, emozioni e ricordi, facendo dell'introspezione lo strumento principe di un libro che vuole essere prima di tutto un coraggioso esercizio di lucidità» - Fabio Gambaro, RobinsonrnCosa vuol dire realmente perdere la madre? Al di là dell’effetto a caldo, al di là del legittimo dolore, ciò che pervade il successivo lutto è la sensazione di assenza, o meglio dell’assenza di una parte di noi stessi, di una componente essenziale della nostra vita nelle piccole cose come nelle questioni capitali. In questo diario del proprio lutto Schmitt racconta come ha vissuto i due anni successivi al decesso della madre, anni in cui il ricordo e la sofferenza si spartiscono il tempo dell’autore con gli impegni pressanti imposti dagli impegni letterari e teatrali. Così troviamo Schmitt in tournée all’estero che istintivamente prende il telefono per annunciare alla madre il successo dello spettacolo, prima di ricordarsi che è morta, o lo vediamo vestire i panni dell’attore in Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano mentre ripensa alla prima volta che, bambino, la madre l’ha portato a teatro. Ma i ricordi, si sa, si allargano a macchia d’olio, così riaffiorano gli episodi della sua infanzia che gradualmente l’hanno portato a capire che sarebbe diventato uno scrittore, così ripercorre il difficile rapporto col padre vedendolo sotto un’altra luce, e nel fare questo rivisita il proprio concetto di serenità, di bellezza, di esistenza. Non è un romanzo di fantasia. Anche se non manca di ironia, è un libro profondo, autentico, vissuto, un diario che racconta di sensazioni in cui molti si riconosceranno. -
Chourmo. Il cuore di Marsiglia
Il secondo episodio della Trilogia di Marsiglia, la serie che ha per protagonista il poliziotto Fabio Montalern«Mi dicono a volte che i miei libri sono neri e pessimisti, ma il più bel complimento che spesso mi hanno fatto è dirmi che quando si finisce di leggerli viene una maledetta voglia di vivere». - Jean-Claude IzzornMontale, il protagonista della trilogia noir di Jean-Claude Izzo, ha lasciato la polizia e cerca di vivere secondo un'antica filosofia del suo paese, seguendo il ritmo lento del mare, andando a pesca, sedendo al bar con gli amici per una partita di belote o una discussione politica, sorseggiando un vino rosato e gustando la cucina provenzale della vecchia Honorine... Perché ""di fronte al mare, la felicità è un'idea semplice"""". Ma Marsiglia, il Mediterraneo, non sono solo i luoghi possibili di un'arte del vivere bene; sono anche focolai di odio e di violenza. E Montale viene risucchiato in un'indagine (non più in divisa) che parte dall'omicidio di un suo cugino adolescente e lo porta dritto dritto negli interessi mafiosi sul porto della città, negli ambienti razzisti del Fronte nazionale, nei traffici d'armi degli integralisti islamici."" -
L' uomo e il maestro
La vita di Paolo Cangelosi, Gran Maestro di Kung Fu di fama mondiale, dai combattimenti clandestini di Hong Kong fino ai misteri della meditazione nelle foreste del Guanxi.rnrnUna preziosa opera di divulgazione sui segreti delle arti marziali, la storia di una grande avventura, un libro per trovare il proprio centro e la propria via.rnrnNel suo cinquantesimo anno di pratica nell’arte marziale del Kung Fu, il Gran Maestro Paolo Cangelosi rivela la sua storia. Questo libro racconta la sua straordinaria vita alle decine di migliaia di allievi, maestri e ammiratori che lo hanno seguito a livello internazionale nel mondo delle arti marziali. Ma l'ambizione di questa autobiografia non si ferma qui. Incentrato su dieci concetti attraverso i quali un ragazzo di un piccolo paese della Liguria è diventato un Gran Maestro di fama mondiale, questo libro parla a tutti. È un’avventura che porta il lettore da Casella, in Liguria, al sottosuolo del mondo dei combattimenti clandestini di Hong Kong, fino ai misteri della meditazione nelle foreste del Guanxi. È una vicenda introspettiva, che parla di un conflitto interno e della riconciliazione tra l'uomo e il maestro. Ed è un viaggio alla ricerca della crescita spirituale. Curiosità, perseveranza e resilienza sono tra le qualità che hanno trasformato Paolo, il ragazzo, in un Tai Sifu (Gran Maestro). Ma queste non sono qualità esclusive degli di chi pratica arti marziali: esistono in tutti noi e devono essere coltivate per far sì che l’essere umano possa realizzarsi. Con la sua storia, questo libro ha l'ambizione di essere uno stimolo per molti lettori. -
Parlami di battaglie, di re e di elefanti
Il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra il genio del Rinascimento e la magia dell’Oriente.rnrn13 maggio 1506: Michelangelo sbarca a Costantinopoli, da cinquant’anni capitale dell’impero turco. Ha lasciato Roma, irritato con papa Giulio II che gli preferisce altri artisti, per accettare l’invito del sultano Bayazid il Giusto, che gli offre un compito e una sfida: disegnare un ponte che unisca le rive del Bosforo. Lo stesso progetto era stato affidato vent’anni prima a Leonardo da Vinci, e Michelangelo trova irresistibile la prospettiva di riuscire là dove il rivale ha fallito. Il fascino della città d’oro e di spezie lo avvolge e lo ammalia fin da subito: e tra paggi, schiavi, soldati, elefanti, scimmie, taverne oscure e freschi cortili si fanno avanti due figure ambigue e incantevoli che avvincono l’artista con il potere della danza, del canto, della poesia. Sempre in bilico tra invenzione e ricostruzione storica, questo romanzo è il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra il genio del Rinascimento e la magia dell’Oriente. -
Trama d'infanzia
«Pochi e poche raccontano in questo modo». - Rossana Rossanda, L’Indicernrn«Il nazismo è qui splendidamente narrato nei luoghi e nei modi in cui riuscì a nascondersi (in cui forse è nascosto ancora adesso), ovvero nella minuziosa cattura della quotidianità. (…) Questo libro di Christa Wolf è tra i pochi che meriterebbero di essere lo strumento fondamentale di un corso universitario, per poterne spremere le risorse innumerevoli e gli infiniti ragguagli di cui letteralmente vibra». - Antonio Faeti, L’UnitàrnrnIn Trama d’infanzia, che assieme a Cassandra è considerato il suo capolavoro, Christa Wolf racconta una storia emblematica di quella generazione di tedeschi cresciuta negli anni Trenta, sotto il Terzo Reich, spettatrice adolescente del trionfo e poi del crollo del nazismo. Nel corso di un viaggio nei luoghi dell’infanzia e attraverso un difficile lavoro di scavo nella memoria, l’autrice ricostruisce una saga appassionante: la storia di una bambina, Nelly, che cresce respirando i veleni del regime, e anche la storia dei tanti personaggi – zii, nonni, cugini, amici e nemici della famiglia, genitori, compagni di giochi e di studi, insegnanti, banali figure del nazismo «quotidiano» – che la memoria strappa al passato e fa rivivere. -
Tutto ciò che è sulla terra morirà
Un grande romanzo d'avventura e un thriller straordinario.Una grande ombra scura sprofondata nei ghiacci sulla cima del monte Ararat. I segreti del Libro di Enoch custoditi nei sotterranei del Vaticano. Frammenti dell'arca di Noè venerati come reliquie in un remoto monastero armeno. Una misteriosa bambina dagli occhi grigi troppo alta per la sua età. Il tatuaggio dell'unicorno che contraddistingue i membri di una setta con un nome da angeli ribelli. Un allevatore di crotali. Un cinese che vive in una gabbia. Non sono gli elementi di un nuovo film di Indiana Jones, ma alcuni pezzi del puzzle che Zak Ikabi, avventuroso giovane scienziato, sta cercando di ricomporre per scoprire cosa c'è davvero dietro la favola biblica di Noè che salva la fauna del mondo imbarcando sulla sua arca una coppia di tutti gli animali esistenti. Tutti meno l'unicorno, a quanto pare... La scontrosa ricercatrice Cécile Serval lo prende per pazzo quando lo vede irrompere nel suo laboratorio con l'assurda pretesa di avere copia del suo rapporto top secret sullo scioglimento dei ghiacci, ma non hanno il tempo di discutere: sulle tracce di Zak e del segreto di Noè c'è anche una spietata banda di miliziani azeri la cui unica regola è non lasciarsi testimoni alle spalle; inutile specificare che il loro percorso è una scia di sangue... Zak e Cécile non hanno altra scelta che fuggire precipitosamente, pur senza smettere di litigare, in una corsa contro il tempo per salvare la terra dalla più immane delle catastrofi. Ma tra il fischiare delle pallottole e la scoperta di nuovi simboli che guidano i loro passi la divergenza di opinioni di Cécile e Zak si trasformerà in qualcosa che né l'una né l'altro si aspettavano... -
Seimila gradi di separazione. Romanzo in 24 storie
Libro candidato da Massimo Gramellini al Premio Strega 2022Un romanzo dall'invenzione rutilante: generoso, esagerato, divertente, allucinato, tragico. Un affresco narrativo dell'Italia e degli italiani in questi nostri pazzi anni Venti.In questo romanzo divertente e feroce, il direttore di Tuttolibri (l'inserto letterario della Stampa) Bruno Ventavoli, porta il lettore in un viaggio attraverso i vizi dell'Italia contemporanea. Nello spirito di film come Amici miei o altri grandi della commedia all'italiana, Ventavoli segue le disavventure di una ventina di personaggi, le cui vite s'incrociano in modo inatteso ed esplosivo. Un po' giallo, un po' commedia, un po' satira di costumi, un po' inchiesta giornalistica, questo romanzo è soprattutto un grande piacere di lettura, perché il lettore è invitato a seguire le tante vicende rocambolesche, sentimentali, sessuali, criminali dei tanti personaggi. C'è la coppia di sposi sado-maso, ci sono i rave party, c'è la partita di calcetto nella nebbia islandese, c'è Antonia aspirante attrice, c'è un suicidio che sembra proprio un omicidio, ci sono i naziskin, gli anarchici che sfasciano il SUV del notaio Enrico, ci sono Nicu e Daina, immigrati dall'est alla ricerca di una vita normale in Italia, c'è un tesoro nascosto in una caverna, ci sono le feste piccanti della Contessa. Il tutto ambientato nella felice pianura padana, tra Torino, l'Emilia e la Lombardia: un'inestricabile trama di destini che si scontrano e si incrociano, in una sarabanda di idee e d'invenzione.Proposto da Massimo Gramellini al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Perché candidare allo Strega un libro di racconti? Intanto perché non è un libro di racconti, ma una raccolta di bozzetti legati da una filo sottile che alla fine della lettura rivela l'esistenza di una trama ingegnosa. E poi perché Ventavoli ha il dono raro dei grandi pattinatori: scivola in superficie per lasciare solchi indelebili, disegnando traiettorie esteticamente perfette. Chi ha detto che per essere profondi bisogna essere pesanti e oscuri? Se dovessi abbinare un aggettivo a queste pagine, ne sceglierei uno abbastanza in disuso: deliziose. L'atmosfera è surreale e al tempo stesso evocativa, a cominciare dai nomi dei personaggi (i miei preferiti sono Costantino Bellimbusti e Duccio Colabrodi), e le storie sono improbabili, ciniche, grottesche, eppure assolutamente credibili, tanto che ci sembra di averle vissute, o di poterle vivere, in prima persona. Seimila gradi di separazione di Bruno Ventavoli fortifica le difese immunitarie dell'intelligenza. È dunque anche per ragioni di emergenza sanitaria che mi permetto di candidarlo al Premio Strega.» -
Caldo
Il libro è la storia di un adolescente estraneo al mondo che lo circonda, un giovane che non sa stare al gioco della seduzione, della festa perenne, delle vacanze, e che si oppone passivamente, ma con tutte le sue forze, all’obbligo della felicità.rn«Victor Jestin dimostra un’incredibile maestria letteraria. Breve, spietato, riuscito: un libro da vero scrittore». - Livres Hebdorn«Un romanzo d'esordio che mostra uno stile di scrittura maturo e consapevole. Uno stile che non ricerca i facili esercizi di stile, né punta a mettersi in mostra con giochi linguistici: la scrittura è scarna, quasi essenziale, e proprio per questo riesce a restituire perfettamente il senso di oppressione del protagonista» - Erika Pomella, il Giornalernrn«A venticinque anni Victor Jestin firma un esordio letterario sconvolgente». - Ellernrn«Un autore così giovane, che riesce a creare una storia così potente, merita tutta la nostra attenzione». - LirernrnOscar è morto perché l’ho guardato morire senza muovere un dito. È morto strangolato dalle corde di un’altalena”. Così comincia questo breve e intenso romanzo che racconta l’ultimo giorno di Léonard, diciassette anni, in un campeggio delle Landes oppresso dalla canicola. Un comportamento irreparabile che lui per primo non sa spiegarsi. Rimanere immobili è la stessa cosa che uccidere? In preda al panico, sotterra il corpo nella spiaggia. Il giorno dopo, mentre si aspetta di essere scoperto da un momento all’altro, conosce una ragazza. -
Una rosa sola
Il ritorno dell’autrice dell’Eleganza del riccio, un successo mondiale da 2 milioni di copie solo in Italia. Per le vie di Kyōto il viaggio intimo di una giovane donna alla ricerca di se stessa.rnrn«La protagonista del nuovo romanzo di Muriel Barbery è una donna di quarant'anni, dai capelli rossi e gli occhi verdi, che fino a quel momento «quasi non aveva vissuto». Giovinezza tetra, amanti evanescenti, madre che ha abbandonato il ricco padre tornando in Europa prima della nascita della bambina e che alla figlia ha trasmesso malinconia e assenza: Rosa non si affezionava a nessuno, nessuno si affezionava a lei. In queste condizioni poco promettenti la donna arriva nell'antica capitale imperiale del Giappone» - Stefano Montefiori, la Lettura«Questo romanzo assomiglia quasi a una mappa, e ogni lettore saprà a suo modo decifrarne le indicazioni per mettersi in cerca del proprio personale tesoro» - Simona Sparaco, Tuttolibrirn«L'opera può leggersi come l'anatomia della depressione della protagonista, ma anche come una sorta di fenomenologia dello spirito che felicemente approda alla coscienza di sé» - Felice Modica, il Giornale«""Una rosa sola"""" è un viaggio alla scoperta di se stessi, un percorso tortuoso in cui siamo guidati e accompagnati da Muriel Barbery che ci descrive tutto con delicatezza e una patina di tristezza e nostalgia, accompagnata spesso da rovesci di pioggia, necessari per comprendere la sofferenza che sempre si cela dietro a ogni rinascita.» – Alessia Scala Bertolin per MaremossornrnCon questo romanzo potente e profondo, un ritorno alla narrativa realista dopo la parentesi fantastica, un’avventura nelle travagliate metamorfosi dell’animo umano, ritroviamo con piacere l’inconfondibile voce dell’autrice dell’Eleganza del riccio.rnrnRosa fa la botanica, ha quarant’anni, vive a Parigi ed è tristissima. O, per meglio dire, è depressa. Conosce i fiori, ma non li guarda; le piacciono gli uomini, ma solo per una sera; niente la appassiona, niente riesce a smuoverla dalla cappa plumbea in cui trascorrono le sue giornate, la vita le sembra un faticoso percorso senza senso. Così è quasi per forza d’inerzia che parte per Kyōto per assistere all’apertura del testamento del padre. Di lui non sa niente, sa solo che è giapponese e che quarant’anni prima ha avuto un’effimera relazione con la madre. Non l’ha conosciuto da vivo, va a conoscerlo da morto.Ma il Giappone è un altro pianeta e, anche se in un primo tempo le ciotoline da tè e i vialetti di sabbia rastrellata le fanno soltanto rabbia, piano piano si fa strada in lei una consapevolezza del profondo che la porterà a rivalutare se stessa e a vedere con un altro occhio quelle che fino a quel momento le erano apparse solo un’interminabile serie di disgrazie. Accompagnata nel suo viaggio di rinascita da Paul, belga trapiantato in Giappone, fedelissimo segretario del padre, Rosa conoscerà un nuovo concetto di bellezza che la porterà a elaborare un nuovo concetto di amore e quindi di vita."" -
Signora Vita
Con il romanzo Signora Vita, il romanziere turco Ahmet Altan – recentemente liberato dopo anni di ingiusta incarcerazione – ci presenta una storia di formazione ambientata nella Turchia di oggi, in cui sesso, letteratura e politica si intrecciano in un’opera da leggere tutta d’un fiato.rnrnrn«E' un inno alla libertà 'Signora vita', il nuovo romanzo di Ahmet Altan, uno degli autori più famosi e popolari della Turchia, liberato il 14 aprile scorso dopo essere stato incarcerato nel suo paese, dal 2016, per reati di opinione» - AnsarnIl romanzo, con le due magnifiche protagoniste femminili, Hayat Hanım e Sıla, è una dichiarazione d’amore per l’universo femminile, per la letteratura, per la libertà di scegliere e scrivere.rnrnIl protagonista Fazıl è un giovane studente di letteratura e proviene da una famiglia borghese che ha subìto un tracollo finanziario. Vive in un ex edificio commerciale insieme a dissidenti, transessuali e altri individui ai margini della società. Trova un piccolo lavoro come comparsa in una trasmissione televisiva che tra il pubblico ospita Hayat Hanım, di molti anni più grande, donna sensuale, misteriosa e indipendente. Tra i due nasce presto una relazione intermittente, in cui le differenze sono molte di più rispetto ai punti in comune. Se infatti Hayat Hanım vive senza pensare al domani, Fazıl è gravato dalla povertà ed è costretto a prendere in considerazione tutti i rischi possibili. rnrnMa durante le trasmissioni in tv Fazıl conosce Sıla, anche lei studentessa di letteratura e come lui proveniente da una famiglia agiata finita sul lastrico per motivi politici. Tra Fazıl e Sıla si instaura un rapporto profondo, fatto di comunione intellettuale e poi anche fisica. I due sembrerebbero fatti l’uno per l’altra, ma Fazıl si trova diviso fra le due donne, fra stili di vita e aspirazioni diametralmente opposti. -
Perché non parlo più di razzismo con le persone bianche
Un'esplorazione ad ampio raggio degli inestricabili legami che intercorrono fra razza e classe sociale, storia e politica, memoria selettiva e tradizione, comunità e individuo. Una lettura essenziale per chiunque voglia capire perché le questioni razziali segnano il destino delle nazioni e delle comunità che le abitano, e cosa si può fare per rompere un meccanismo inerziale e oppressivo.«Un libro che implorava di essere scritto. E che ci chiede a gran voce un futuro in cui libri così non saranno più necessari» – Marlon James«Il libro che sta cambiando il modo in cui parliamo di razzismo» – Vogue«Quello che stupisce, in queste pagine, è la straordinaria abilità dell’autrice nel restituirci una visione al tempo stesso precisa ed immediata della questione razziale, dei suoi strascichi, dei falsi miti che vi sono connessi.» – Claudia Caldarola per MaremossoNel febbraio del 2014 una giovane blogger britannica pubblicava un post intitolato Perché non parlo più di razzismo con le persone bianche. In quella manciata di righe dichiarava al mondo di non essere più emotivamente in grado di gestire il muro di incredulità e negazione che si trovava davanti ogni volta che affrontava l'argomento – e di non voler più tentare di superare un divario comunicativo che sembrava incolmabile. Il post, divenuto virale nel giro di poche ore, ebbe un risvolto inatteso: una valanga di messaggi da parte di lettori bianchi che la imploravano di non smettere, per non privare il mondo di uno sguardo così lucido, vitale e prezioso. Questo libro è il risultato di anni di ricerche, confronti e interviste – e di quella conversazione mai interrotta. Partendo dall'eredità dello schiavismo e del colonialismo, Reni Eddo-Lodge mostra con semplicità come il razzismo non sia un pregiudizio individuale o una prerogativa di frange di estremisti, ma un sistema politico radicato in profondità a ogni livello delle nostre istituzioni e della nostra organizzazione sociale – un «razzismo strutturale», determinato a mantenersi ben saldo al potere grazie a un esercito di insospettabili servitori: tutti noi. Attraverso concetti chiave come privilegio bianco, colour-blindness e soprattutto bianchezza – intesa non come colore della pelle, ma come un'ideologia politica che si posiziona come la norma di valori e saperi, emarginando chiunque non la rispecchi – il testo esplora le manifestazioni più subdole e invisibili di una discriminazione sistemica, capace di infettare ogni piega della nostra società: l'istruzione, il lavoro, la sanità, le politiche abitative, il giornalismo, il cinema e la letteratura, gli ambienti progressisti e femministi. Con pagine documentatissime e una prosa fulminante, Reni Eddo-Lodge ci consegna un libro-manifesto destinato a lasciare un segno, uno strumento irrinunciabile per cambiare il nostro sguardo e prendere atto della nostra responsabilità di cittadini del presente. E ci affida, al tempo stesso, una chiave per costruire il mondo di domani: un mondo più giusto, libero e consapevole, in cui libri come questo «non dovranno più essere scritti». -
Socialismo o barbarie. La vita e le idee di Rosa Luxemburg
A 150 anni dalla nascita di Rosa Luxemburg, un libro per celebrare la vita e le opere di una grande rivoluzionaria.rnrnÈ stata Rosa Luxemburg il leader rivoluzionario del primo dopoguerra più lungimirante e più radicale e libertario. Fondò con altri il movimento degli spartachisti, represso nel sangue nel 1919. Lelio Basso, leader socialista e grande studioso del movimento operaio, ne racconta la vita con partecipe intelligenza: “il pensiero di Rosa Luxemburg è un pensiero vivo, creatore, nemico di ogni chiuso dogmatismo e di ogni meccanico burocratismo. Sotto questo aspetto, essa è certamente, come ha scritto Lukacs, il miglior continuatore del pensiero di Marx: anzi, il discepolo che più di ogni altro ha contribuito a uno sviluppo creativo del pensiero marxiano. Perciò la conoscenza e lo studio del pensiero luxemburghiano risultano tanto più necessari nel momento attuale di fronte alla crisi dei vecchi dogmi marxisti-leninisti”. -
Le letture tendenziose
Il discorso sulle ""letture tendenziose"""" pronunciato da Antonicelli a Livorno, il 15 ottobre 1967, per l'inaugurazione della Biblioteca dei Portuali, vale ancora oggi che i libri ci sommergono, effimeri e distraenti. È un appassionato invito a servirsene per capire e per cambiare.Antonicelli (1902-1974), torinese salito dalla Puglia, vicino a Gobetti, fu perseguitato dal fascismo per le sue idee e la sua militanza. Nel 1945 fu presidente del Cln, Comitato di liberazione nazionale, e fu tra i dirigenti del Partito d'azione e più tardi del Partito repubblicano. Negli anni Trenta aveva diretto a Torino la casa editrice Frassinelli introducendo scrittori come Kafka e Faulkner, e nel dopoguerra della De Silva a Firenze pubblicandovi Se questo è un uomo di Primo Levi, le Memorie di Victor Serge, i primi libri di Danilo Dolci e di don Zeno Saltini... Fu vicino a Ferruccio Parri nel 1953 nella battaglia contro la """"legge truffa""""; nel 1968 fu eletto senatore come indipendente nelle liste del Pci e più tardi del Psiup, per due legislature. Introduzione di Norberto Bobbio."" -
Red girls. La leggenda della famiglia Akakuchiba
Manyo, un’orfana nata con l’abilità di profetizzare come una novella Cassandra, viene adottata dalla ricca e potente famiglia Akakuchiba e ne sposa in seguito l’erede. Nel corso della sua vita non rivela mai le sue predizioni sul futuro, inclusa quella della prematura morte del suo primo figlio. La figlia di Manyo, Kemari, trascorre la sua giovinezza ribelle insieme a una gang di motociclisti, sempre in sella, per poi diventare una popolare artista comica amata da tutto il Giappone. La nipote, Toko, è la narratrice della storia: un’autoproclamatasi “inutile” giovane donna, che si impegna a risolvere il mistero delle ultime parole pronunciate da Manyo in punto di morte: “Sono un’assassina”. Ambientato nel periodo di drastici cambiamenti che ha coinvolto il Giappone negli ultimi cinquant’anni, dal dopoguerra alla Guerra Fredda, durante la fase della bolla economica fino al Ventunesimo secolo, il destino degli Akakuchiba ha alti e bassi, e così anche quello delle donne della famiglia. -
L'ultima volta che siamo stati bambini
Cosimo, Italo e Vanda sono bambini di appena dieci anni con i sogni, la voglia di scoprire il mondo e la spensieratezza dell'infanzia intrappolate dalla Seconda guerra mondiale. Mentre l'intera nazione vacilla, i tre, di fronte alla scomparsa di un amico, non hanno dubbi: devono partire per una missione di soccorso. La loro fuga darà il via a una seconda, disperata, missione di soccorso, quella di una suora e di un militare in convalescenza che subito si mettono sulle loro tracce. La speranza di raggiungere i piccoli fuggiaschi in poche ore si dimostra fin dall'inizio un imperdonabile errore di calcolo. Equipaggiati con l'incoscienza che è patrimonio di ogni bambino, un'amicizia che diventa più forte di giorno in giorno e una misteriosa mappa, Cosimo, Italo e Vanda portano avanti con caparbietà la loro missione, tra avventure spericolate e voglia di libertà pagata a caro prezzo. -
Romantica
Louise ha imparato presto che cosa sono l'amore e l'abbandono. Ha solo nove anni quando sua madre, ex reginetta di bellezza, ""scompare"""" lasciando un biglietto sul quale è scritto """"Louise sa far andare la lavatrice"""". La bambina rimane con il padre, per sempre stordito, e una zia investigatrice che cerca inutilmente di ritrovare la donna fuggita. L'affetto di Louise si trasferisce presto sui Richter, una strana famiglia di vicini recentemente emigrati in Canada dalla Germania, prima sulla madre e poi sul figlio Abel. L'amicizia infantile diventerà un amore lungo una vita ma sempre squilibrato. Lo sfondo è quello degli anni Sessanta con le sue follie e le sue epifanie. Un romanzo sulle varianti dell'amore che stentano a ritrovarsi."" -
La ragazza del convenience store
La trentaseienne Furukura Keiko è single e molto introversa. È sempre stata una ragazza strana, ragion per cui ha deciso di provare a conformarsi alle aspettative della società e della famiglia abbandonando gli studi per lavorare in un konbini, un piccolo convenience store giapponese aperto 24/7. È qui che è impiegata da diciotto anni, con un contratto part-time. I suoi genitori e le poche amiche d'infanzia sono preoccupati per lei e sperano che presto o tardi possa sistemarsi e mettere su famiglia. Keiko, però, sembra incapace di adeguarsi alla norma, si è sempre comportata ""in modo diverso"""", per usare un eufemismo. Ed è con questo spirito anticonformista che paradossalmente affronta ogni cosa nell'universo circoscritto del konbini, al quale si consacra nella maniera più assoluta. Il suo posto nel mondo lo ha trovato proprio qui, dove tutto accade come se fosse scritto in un manuale ed è sufficiente attenersi alle regole per essere efficiente, la migliore commessa possibile. Finché non incontra Shiraha, un nuovo e strambo collega trentacinquenne in cerca di moglie, il quale è convinto che il mondo si sia fermato all'epoca preistorica... Per Keiko potrebbe trattarsi dell'occasione per lasciare il suo amato konbini e creare finalmente una famiglia, soddisfacendo le aspettative dei suoi cari? O il mondo del konbini, con le sue precisissime regole e il suo singolare valore simbolico, avrà la meglio?"" -
Le Case del malcontento
C'è un borgo millenario scavato nella roccia dell'entroterra maremmano, il suo nome è Le Case. Un paese morente. Una trappola di provincia. Un microcosmo di personaggi che si trascinano in un gorgo di giorni sempre uguali. Fino a quando la piccola comunità non viene sconvolta dall'arrivo di Samuele Radi, nato e cresciuto nel cuore del borgo vecchio e poi fuggito nel mondo. Il suo ritorno a casa è l'innesco che dà vita a questo romanzo corale: la storia di un paese dove ognuno è dato in pasto al suo destino, con i suoi sprechi, le aspettative bruciate, le passioni, i giochi d'amore e di morte. Perché a Le Case l'universo umano non fa sconti e si mostra con oscenità. Ogni personaggio lascia dietro di sé una scia di fatti e intenzioni, originando trame che si incrociano, si accavallano, si scontrano dopo tragitti capaci di coprire intere esistenze. A Le Case si covano segreti inimmaginabili, si ammazza, si disprezza, si perdono fortune, si tramano vendette, ci si raccomanda a Dio, si vendono figli, si vive di superstizioni, si torna per salvarsi, si tradisce, si ruba, ci si rifugia, si cerca una nuova vita, si gioisce per le disgrazie altrui. Talvolta, inaspettatamente, si ama. -
Il secondo cavaliere
Vienna, 1919. Quella che solo pochi anni prima era la magnifica capitale di un grande impero è in rovina: miseria, fame, borsa nera, donne costrette a prostituirsi, migliaia di senzatetto, rifugi pieni di reduci di guerra, rabbia sociale, frustrazione per la disfatta e per il crollo dell'impero austro-ungarico. Il romanzo si apre con l'omicidio di un reduce della prima guerra mondiale: l'assassino gli spara alla testa in un bosco alla periferia della città e cerca di farlo sembrare un suicidio. A indagare c'è August Emmerich, che insieme al suo assistente, il giovane e inesperto Winter, sta pedinando un borsanerista. Emmerich non lavora alla Omicidi, anche se nutre l'ambizione di entrare a farne parte. È cresciuto in un orfanotrofio, insieme a colui che oggi è noto come Kolja, uno dei maggiori trafficanti di borsa nera. Emmerich ha combattuto nelle trincee, dove una scheggia di granata gli è entrata nella gamba, causandogli dolori che ora cerca di tenere a bada con l'eroina. Ha una compagna, che ama teneramente al pari dei figli di lei, ma anche lì la sorte gli gioca un brutto scherzo. Eppure continua a credere nella giustizia e caparbiamente manda avanti la sua pericolosa indagine usando mezzi leciti e illeciti, correndo rischi enormi, svelando segreti che coinvolgono personaggi potenti. -
Come fermare il tempo
Pensate a un uomo che dimostra quarant'anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna... ma è una maledizione. Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall'Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell'età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve a ogni costo difendere l'equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c'è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi. ""Come fermare il tempo"""" è una storia folle e dolceamara su come perdere e poi ritrovare se stessi, sull'inevitabilità del cambiamento e sul lungo tempo necessario per imparare a vivere.""