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Giornalismo ibrido. Come cambia la cultura giornalistica italiana
Il cambiamento dell’ecologia dei media, cioè degli strumenti di comunicazione che tutti noi abbiamo a disposizione per produrre e ricevere informazioni, comporta la trasformazione non solo della tecnologia, ma anche dei processi e dei modi in cui le news sono raccolte, filtrate e distribuite, delle logiche professionali attraverso cui i giornalisti operano e delle retoriche che utilizzano per legittimare le loro scelte. La professione giornalistica muta a un ritmo che prima le era sconosciuto e l’identità professionale diventa più incerta. Il libro offre una visione articolata e complessa della professione giornalistica nell’Italia contemporanea, esplorando le conseguenze dell’aumento dei canali attraverso cui si distribuisce l’informazione, della possibilità di archiviare e gestire un flusso di dati sempre maggiore e del dialogo sempre aperto con i lettori. Fintanto che le forme più innovative di produzione di informazione erano relegate ai margini, il modo di fare giornalismo risultava pressoché immutato. Nel momento in cui in Italia si è imposta una commistione tra pratiche innovative e tradizionali, sono cambiati anche il campo giornalistico e il peso delle sue principali determinanti: l’economia e la politica. -
Il sogno infranto. DC, l'Internazionale democristiana e l'America Latina (1960-1980)
L'Unione mondiale democratica cristiana (UMDC) nacque nel 1961 per collegare il movimento democristiano europeo e quello latinoamericano. Al suo interno, la Democrazia cristiana italiana svolse il ruolo di partito guida, anche grazie a personalità del calibro di Mariano Rumor, che mantenne la presidenza dell'UMDC sino agli anni Ottanta. Nel corso degli anni Sessanta i due tronconi del movimento democristiano internazionale si impegnarono a stabilire ponti e connessioni, senza riuscire, però, a elaborare un'azione condivisa in merito alle principali sfide del periodo. Con la crisi degli anni Settanta, il movimento mondiale democristiano indietreggiò, limitandosi, dapprima, a garantire la sopravvivenza dei partiti latinoamericani e, poi, a fornire loro un appoggio per rilegittimarsi sul piano politico. Quello svolto dai democristiani europei fu un lavoro al tempo stesso finanziario, politico e ideologico, un'azione non priva di contraddizioni - e tensioni, in specie tra italiani e tedeschi. Le ultime fasi della Guerra fredda evidenziarono i limiti di un organismo nato per coadiuvare i partiti membri e per competere con gli analoghi network internazionali e che, invece, si mostrò incapace di definire una strategia collettiva e di colmare la distanza tra gli ambiziosi obiettivi iniziali e i risultati concreti di volta in volta ottenuti. -
La strada della Nazione. Opere pubbliche e riforme istituzionali nel Decennio francese (1806-1815)
L'esperienza napoleonica in Italia richiama immediatamente l'idea della conquista; nel Regno meridionale essa costituì, tuttavia, anche una opportunità riformatrice nel campo dei diritti e delle istituzioni. Il volume, partendo dalle fonti degli archivi francesi e dell'Archivio di Stato di Napoli, ricostruisce la politica delle opere pubbliche statali e locali avviata durante il Decennio prima da Giuseppe Bonaparte e poi dal governo murattiano. Una ricerca da cui emerge come il progetto delle istituzioni francesi intendesse prendere le mosse dalla riforma dello Stato per farsi promotore, in senso più ampio, di un disegno di modernizzazione per il Mezzogiorno, nel quale le infrastrutture pubbliche - e le amministrazioni create per realizzarle, la Direzione Ponti e Strade e il Corpo degli ingegneri - occuparono un posto di rilievo, perché immaginate per promuovere una nuova geografia degli interessi, dell'autorità e del consenso. -
Oltre la subalternità. Praxis e educazione in Gramsci
Nonostante la vasta attenzione culturale che l'opera di Gramsci riscuote a livello nazionale e internazionale, in ambito pedagogico essa risulta scarsamente considerata. Il volume intende offrire un contributo all'interpretazione pedagogica del pensiero di Gramsci, in particolare dei Quaderni del carcere. Viene quindi proposta una nuova lettura degli scritti carcerari, in base all'ipotesi che in essi la problematica pedagogica vada considerata non in modo settoriale, ma come una prospettiva interna alla loro complessità. D'altro canto, il libro non si limita a un intento ermeneutico, ma si pone anche la questione dell'""uso pedagogico"""" del pensiero di Gramsci rispetto agli attuali problemi socioeducativi, nella prospettiva del superamento delle forme di subalternità sempre più diffuse nella nostra epoca."" -
Il terziario di consumo. Occupazione e professioni
Lo studio dell'occupazione e delle professioni sconta in Italia un certo ritardo rispetto alla transizione terziaria della metà degli anni Settanta del Novecento. Sebbene oltre due terzi degli occupati lavorino oggi nei servizi e il settore contribuisca da decenni alla creazione di opportunità di lavoro che compensano la riduzione dell'occupazione industriale, le specificità del lavoro terziario sono raramente affrontat Ciò è particolarmente vero per quell'insieme di attività a minore qualificazione, elevata intensità di lavoro e contenuti relazionali che costituiscono i servizi privati al consumo. Commesse, baristi, cameriere, estetiste, addetti all'accoglienza, alle pulizie, al trasporto, alla cucina, alla cura dei clienti rappresentano un'area del mercato del lavoro importante ma ancora poco conosciuta, dove si stanno affermando nuove figure sociali. Si tratta di un'area occupazionale ancora trascurata nel panorama degli studi italiani e che merita di essere approfondita. Il volume analizza, da una prospettiva comparativa a livello europeo, le caratteristiche strutturali dell'occupazione e degli occupati in questo settore, per mettere a fuoco le specificità del lavoro scarsamente qualificato nei servizi rispetto agli altri settori ed evidenziare alcune particolarità del caso italiano. -
Humanities e le altre scienze. Superare la disciplinarità
Superare la disciplinarità implica definire rapporti tra discipline (coordinamento, interazione, integrazione), sviluppare linguaggi e metodi comuni e riconoscere la reciproca valenza scientifica e conoscitiva. Come si sono comportate le scienze umane di fronte alle riflessioni sulla complessità? Quale può essere il valore aggiunto di un approccio interdisciplinare? Come coniugare la rigidità dell'ordinamento universitario suddiviso in settori scientifico-disciplinari con l'apertura verso le altre scienze? Il volume riflette sul significato di multi-, inter-e transdisciplinarità attraverso la presentazione di percorsi di ricerca spaziando dalle Digital alle Health e alle Cognitive Humanities. I progetti presentati, per la maggior parte nati in seno al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Torino, offrono lo spunto per riflessioni generali che vanno dalle delimitazioni terminologiche all'epistemologia fino all'emergere degli ostacoli che si possono incontrare nell'intraprendere un percorso di ricerca interdisciplinare. A conclusione del libro lo sguardo punta oltre l'accademia per evidenziare come il metodo interdisciplinare possa aiutare la società a crescere in modo più consapevole, responsabile e sostenibile. -
Costituzione italiana: articolo 1
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cosa hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Perché l'articolo 1 si può considerare ""rivoluzionario""""? Come giunsero i costituenti alla sua formulazione? Il volume tratteggia le idee dei maggiori protagonisti, europei e statunitensi, riguardo alla concezione classica e moderna di democrazia, di libertà politica e di popolo, e al ruolo del lavoro. Gli argomenti con cui i costituenti difesero o si opposero alla scrittura di quell'incipit sono fatti dialogare tra loro e con i teorici e gli attori politici che hanno contribuito alla nascita della democrazia moderna. Come si è manifestata e come è cambiata nel tempo l'identità della nostra democrazia? Quali sfide l'hanno mutata e contestata? Quali trasformazioni ha registrato? Il libro si conclude invitando a continuare la riflessione critica delle condizioni attuali della nostra società alla luce della visione nobile di democrazia che ci consegnarono i costituenti."" -
Costituzione italiana: articolo 2
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. L'articolo 2 contiene le due grandi opzioni dei nostri padri costituenti. Esse sono in modo netto l'inviolabilità e la solidarietà. Nella seconda metà del Novecento le costituzioni vivono infatti entro questa tensione: da una parte pretendono di porre limiti inviolabili alla politica e allo stesso legislatore, dall'altra pretendono di generare esse stesse la politica ""buona"""", quella che realizza la """"società giusta"""" proprio attraverso l'attuazione solidale della Costituzione."" -
Costituzione italiana: articolo 3
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cosa hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Norma rivoluzionaria, l'articolo 3 prefigura un programma ad ampio raggio, i cui scopi richiedono una trasformazione materiale della realtà, non limitata alla sola innovazione giuridica. Lungi dal prospettare un'antitesi tra uguaglianza formale e uguaglianza sostanziale, tra libertà e uguaglianza, l'articolo 3 influenza settori sempre più estesi della vita associata. La sfida contenuta nella sua istanza egualitaria resta a tutt'oggi capace di proiettarsi nel futuro, allo scopo di realizzare ""il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese""""."" -
Costituzione italiana: articolo 5
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cosa hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. L'attuazione dell'articolo 5 della Costituzione è vicenda complessa e contrastata. Non si riesce ad ""addomesticarla"""" disegnando un rassicurante sviluppo lineare. Spesso l'occhio dell'osservatore è ingannato: l'autonomia sembra un fiume che scorre dalla sorgente alla foce dentro l'alveo dell'unità della Repubblica. Essa è invece come un largo canale lagunare, che si muove alternativamente nei due sensi con l'andamento delle maree, sotto l'impulso gravitazionale del sistema dei partiti. In questi flussi e riflussi sono in gioco, per larga parte, la qualità e la sorte stessa della democrazia italiana."" -
Costituzione italiana: articolo 6
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Di fronte ai mutamenti profondi e complessi della società contemporanea e alle nuove sfide che a essa si presentano quotidianamente, il principio della tutela delle minoranze linguistiche costituisce ancora uno dei pilastri dello Stato costituzionale democratico. Il richiamo a questo principio è infatti indispensabile per salvaguardare i valori della diversità e del pluralismo delle lingue e dei loro parlanti. Il volume analizza l'articolo 6 nella sua genesi storica, nel dibattito in Assemblea costituente, nella sua collocazione all'interno dei Principi fondamentali della carta costituzionale e nella concreta applicazione, alla luce sia della legislazione statale e regionale, sia dell'interpretazione offerta dalla Corte costituzionale. Infine viene inquadrato il dettato dell'articolo 6 nella cornice del diritto internazionale e comparato, anche al fine di evidenziare la sua attualità. -
Costituzione italiana: articolo 7
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. L'interpretazione dell'articolo 7, che recepisce i Patti Lateranensi nel testo costituzionale, è segnata dalla denuncia della contraddittorietà della normativa concordataria, elaborata durante il regime fascista, con i principi posti a base della legge fondamentale della Repubblica. In realtà i costituenti, consapevoli di questa antitesi, indicarono, attraverso una convergenza delle diverse famiglie politiche presenti in assemblea, la strada per superarla, ottenendo intanto un risultato all'epoca decisivo: il sostegno della chiesa, da tempo attestata sull'opposizione alla modernità politica, alla costruzione in Italia di una moderna democrazia. Quel che è poi accaduto, fino al nuovo concordato del 1984, in evidente ritardo sull'evoluzione dei tempi, è dipeso dalle scelte politiche degli italiani. -
Costituzione italiana: articolo 8
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Quando si parla di Stato laico si allude, in termini generali, al mantenimento della distinzione tra sfera civile e sfera religiosa. Una distinzione conquistata a fatica, ma che oggi può considerarsi un dato acquisito nei paesi ""occidentali"""". La storia ci dice tuttavia che esistono vari modi di intendere il rapporto tra Stato e fenomeno religioso, che risentono delle tradizioni politico-culturali dei singoli paesi. In questo quadro, l'esperienza italiana presenta tratti assolutamente peculiari. Il cammino percorso dall'Unità a oggi ha avuto un andamento tutt'altro che rettilineo: dall'indirizzo fortemente laico del periodo liberale alla svolta confessionista del fascismo, al tentativo attuale - frenato, tra l'altro, dalla presenza della sede storica della Chiesa cattolica - di arrivare a un'effettiva applicazione dell'articolo 8 della Costituzione."" -
Costituzione italiana: articolo 10
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Quali diritti deve riconoscere lo Stato agli stranieri? Quali pretese può avanzare un individuo nei confronti di una comunità politica cui non appartiene? E a queste difficili domande che risponde l'articolo 10 della nostra Costituzione: sono domande che hanno una lunga storia alle spalle, ma acquisiscono forme e urgenze nuove nel nostro presente. Di fronte al fenomeno - inedito per l'Italia - dell'arrivo di migranti, i principi costituzionali mostrano tutta la loro attualità e sollecitano l’odierna cultura politico-giuridica a superare le tradizionali chiusure statualistiche e a prendere seriamente in considerazione i diritti umani enunciati dai documenti internazionali. -
Costituzione italiana: articolo 11
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. L'articolo 11 reca una importante e nobile direttiva, perché sceglie per l'Italia una vera e propria, nonché totale, astensione dalla guerra, di qualsiasi tipo, fuorché ovviamente la legittima difesa. Frutto di un accordo largamente consensuale tra le forze politiche del tempo, questo articolo venne ben presto a trovarsi in contrapposizione con alcune decisioni dei governi del Dopoguerra, in particolare l'adesione al Patto atlantico e al dispositivo militare dell’articolo 5 del Trattato Nato. Negli anni, il dibattito scientifico e politico sulla reale portata e sui limiti della dichiarazione di intenti in esso contenuti è stato vivacissimo. La rinuncia alla guerra è totale e doverosa, ciononostante molti sono stati i casi in cui si è cercato di aggirare il dettato dell’articolo 11, avanzando dubbi sulla sua applicabilità. -
Costituzione italiana: articolo 12
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos'hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità. Sulla nostra bandiera la Costituzione non dice molto. Eppure, le sue poche parole sono estremamente significative, non solo per la scelta di costituzionalizzare la foggia della bandiera nazionale, ma anche per la storia che la precede. È ormai da più di duecento anni che il tricolore costituisce, per tutti gli italiani, un segno di identità. Il suo aspetto non è sempre stato esattamente il medesimo, anzi ha conosciuto non poche vicissitudini, ma al di là dei cambiamenti il suo potente messaggio simbolico è rimasto intatto. Intenderne bene il senso è fondamentale per capire l’intera Costituzione. -
Prima dei vangeli. Come i primi cristiani hanno ricordato, manipolato e inventato le storie su Gesù
Posto che i vangeli sono stati scritti alcuni decenni dopo la sua morte, in che modo Gesù è stato ricordato in questo lasso di tempo? In quale misura, nella tradizione orale, i suoi insegnamenti, gli episodi della sua vita e i racconti della sua passione sono stati modificati e inventati? Unendo la conoscenza delle fonti con il piacere della narrazione, e grazie anche all'ausilio di discipline quali l'antropologia, la sociologia e la psicologia, Bart D. Ehrman affronta il ruolo cruciale giocato dalla memoria nel trasmettere, plasmare e, in qualche caso, inventare le storie sul Gesù storico, in questo libro destinato a cambiare il modo in cui leggiamo i vangeli. -
Invasori. Come gli umani e i loro cani hanno portato i Neanderthal all'estinzione
L'estinzione dei neandertaliani è uno dei grandi misteri della storia evolutiva. Un enigma che ha appassionato generazioni di scienziati sin dal 1856, quando furono rinvenuti i primi resti di questi ominini. Per centinaia di migliaia di anni avevano vissuto in Europa superando le enormi sfide dei cambiamenti climatici, come mai allora sono improvvisamente scomparsi circa 45.000 anni fa? Pat Shipman punta il dito sul predatore più spietato del regno animale, l'Homo sapiens, e sul suo fido alleato, il cane. -
Italiano scritto 2.0. Testi e ipertesti
La forma testo che la civiltà del libro ci lascia in eredità è il frutto di una tradizione millenaria. Insieme a tanti altri aspetti della nostra vita quotidiana la rivoluzione digitale sta cambiando anche il modo in cui la parola scritta si organizza in discorso. Il mutamento ha interessato in primo luogo la ricezione, spingendoci a ""guardare"""" anziché a """"leggere"""" i testi e a navigare ipertestualmente nelle informazioni anziché attraversarle sequenzialmente. L'ambiente digitale sta tuttavia modificando anche la produzione dei testi, scardinando categorie come quelle di autore, lettore, coerenza e coesione. Nel volume l'autore accompagna il lettore alla scoperta dell'evoluzione storica del rapporto tra il contenuto e il contenitore dei testi e di alcune caratteristiche della nuova testualità, per concludere con alcune proposte di intervento per la scuola, posta di fronte a un'inedita sfida educativa che dovrebbe vedere affiancati - ma che a volte contrappone - docenti """"e-migrati"""" e studenti nativi digitali."" -
Psicologia evoluzionistica. Dal cervello del Pleistocene alla mente moderna
Nell'attuale panorama culturale, la psicologia evoluzionistica è il principale approccio naturalistico alla conoscenza. Partendo dal presupposto che anche la mente umana è il prodotto della selezione naturale, questa disciplina sostiene che inquadrandone lo studio all'interno della teoria dell'evoluzione per selezione naturale potremo capire meglio il suo funzionamento e, di conseguenza, i comportamenti che rendono le creature umane ciò che sono. La struttura e il comportamento della materia vivente, infatti, non sono immutabili; l'intera organizzazione biologica viene ricalibrata e ogni organismo è il risultato di trasformazioni che provengono da molto lontano. Il volume presenta la disciplina esponendone i presupposti epistemologici, esaminandone alcuni ambiti applicativi e ipotizzandone i futuri sviluppi.