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Teodoro
Un esordio delicato eppure solido, innervato di vita contadina, fuori dalle mode e dal tempo.rnEsistono campane per le nascite. Esistono campane per le tempeste. Esistono campane per i giorni della grandine e per i tuoni. Esistono le campane per proteggere i raccolti. Campane per i matrimoni. Esistono le campane della morte, ma non quelle per le partenze.Teodoro è un bambino vissuto undici giorni. Teodoro abita in un luogo sospeso, a mezz’aria. Osserva la vita che accade dopo di lui. Torna nei suoi luoghi. Sotto il campanile, nel campo dove riposano i cavalli, dentro la sua casa. Cerca ancora il suo posto tra le braccia della madre, tra le parole del padre. Pronuncia i nomi dei suoi fratelli, Ero, Gedeone, Ada, Abele, Zaira, Giacinto, Libero, Pellegrino, Mario. Sono nove, nati dopo di lui, tutti all’oscuro della sua esistenza. La sua vita è un segreto sepolto nella memoria. Ma Teodoro parla, racconta, svela. Si avvicina, tocca, sfiora, consola. Instaura dialoghi d’amore, di complicità, di tenerezza, con i fratelli e i genitori. I pezzi in disordine di ogni esistenza si ricompongono nella voce sussurrata di Teodoro, in un paese di campagna dove la vita è scandita dal ritmo delle stagioni, dai rituali della terra, dalle migrazioni degli uccelli, dai rintocchi delle campane. -
Fariña. La porta europea della cocaina
Il libro sul narcotraffico galiziano messo al bando dall'autorità giudiziaria spagnola.rnrn«Una storia che nessuno ha mai raccontato, scritta come un romanzo. Ma fate attenzione: è tutto vero» – Roberto Savianornrn«Ci sono libri che non possono essere messi a tacere» – Associazione dei librai di Madridrnrn""Coca"""", """"farlopa"""", """"perico"""", """"fariña"""". Nella storia spagnola nessun prodotto è mai stato commercializzato con tanto successo. Negli anni ottanta e novanta infatti quasi tutta la cocaina che sbarcava in Europa faceva il suo ingresso dai porti della Galizia, che allora ha rischiato di trasformarsi in un vero e proprio narcostato. Oltre alla posizione geografica privilegiata, la Galizia aveva tutte le carte per diventare una """"nuova Sicilia"""": ritardo economico, una tradizione secolare di contrabbando via terra, mare e fiumi, e un atteggiamento di tolleranza ammirata verso una cultura criminale ereditata dall'epoca degli """"inoffensivi"""" e """"benevoli"""" boss del tabacco. I clan, potenti e intoccabili, sono cresciuti in un clima di massima impunità grazie all'inerzia – se non alla complicità – della classe politica e delle forze dell'ordine. Attraverso le testimonianze dirette di boss, piloti di aerei, pentiti, giudici, poliziotti, giornalisti e madri di tossicodipendenti, Nacho Carretero disegna con minuzia uno scenario criminale spesso sottovalutato, ma che ha annientato il tessuto sociale, economico e politico della regione spagnola, che ancora oggi paga il prezzo delle attività dei clan del narcotraffico, tutt'altro che estinti."" -
Omero è stato qui
Un'antologia che rende omaggio alle grandi raccolte del passato remoto e ne rinnova lo spirito avvicinandole ai giovani lettori di oggi.rnrnÈ il lembo d’acqua che separa Messina e Reggio Calabria a unire le otto storie di questa raccolta. Scilla e Cariddi e la loro avversa fortuna, Dina e Clarenza che con coraggio hanno difeso Messina dall’attacco dei nemici, Ulisse ammaliato dalle Sirene, Cola Pesce in carne, ossa e squame: sono solo alcuni dei personaggi che da un passato lontano arrivano fino a noi, echi di racconti forse già sentiti, da custodire e raccontare ancora e ancora, perché non vengano dimenticati. L’omaggio di Nadia Terranova alla sua città, Messina, e al suo mare. -
I vagabondi
Finalista Premio Gregor von Rezzori Città di Firenze 2019Vincitore dell'International Man Booker Prize 2018rnA Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.rn«Muoviti, vai, beato è colui che parte.»rn«Una scrittrice magnifica» – Svjatlana Aleksievičrn«Un gabinetto delle curiosità, un libro sovrastorico e transnazionale, che va avanti e indietro nel tempo, tra finzione e fatto. Nel viaggio della narratrice è sparsa una costellazione di storie discrete che condividono motivi ritmici e giri di frase» – The New York Timesrn«Echi di W.G. Sebald, Kundera, Kiš. Non c'è miglior compagno di viaggio in questi tempi di tumultuoso fatalismo» – The Guardianrn«L'interesse per ciò che connette l'anima al corpo è un ""leitmotiv"""" che nonostante l'apparente assenza di trama intreccia stretti i fili diversi del testo – fiction, memoir, saggio – facendone una sola» – The SpectatorrnLa narratrice che ci accoglie all'inizio di questo romanzo confida che fin da piccola, quando osservava lo scorrere dell'Oder, desiderava una cosa sola: essere una barca su quel fiume, essere eterno movimento. È questo spirito-guida che ci conduce attraverso le esistenze fluide di uomini e donne fuori dell'ordinario, come la sorella di Chopin, che porta il cuore del musicista da Parigi a Varsavia, per seppellirlo a casa; come l'anatomista olandese scopritore del tendine di Achille che usa il proprio corpo come terreno di ricerca; come Soliman, rapito bambino dalla Nigeria e portato alla corte d'Austria come mascotte, infine, alla morte, impagliato e messo in mostra; e un popolo di nomadi slavi, i bieguni, i vagabondi del titolo, che conducono una vita itinerante, contando sulla gentilezza altrui. Come tanti affluenti, queste esistenze si raccolgono in una corrente, una prosa che procede secondo un andamento talvolta guizzante, come le rapide, talvolta più lento, come se attraversasse le vaste pianure dell'est, per raccontarci chi siamo stati, chi siamo e forse chi saremo: individui capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte di noi, ci rende vivi e ci trasforma, perché «il cambiamento è sempre più nobile della stabilità»."" -
Il quaderno cancellato
Al suo debutto nella narrativa lo sceneggiatore di Biutiful e Birdman scrive un romanzo vertiginoso e surreale, che dietro un velo noir cela una riflessione profonda e insieme divertente sulla creazione artistica.rn«Il quaderno cancellato racconta tutto. Non in senso scandalistico — anche se cita molti registi, festival, titoli di film. In senso romanzesco.» – RobinsonrnTutto cominciò con una sceneggiatura cinematografica. Un copione che non avrebbe dovuto essere scritto.rnrnNel piccolo appartamento di Buenos Aires condiviso con la madre Pablo Betances ha sempre sognato di scrivere: voleva essere prima un romanziere e poi uno sceneggiatore. Il sogno è diventato realtà quando ha conosciuto Santiago Salvaterra, salvo poi farsi incubo visto che il ""più grande regista cinematografico latinoamericano di tutti i tempi"""" lo ha reso prigioniero e lo costringe a scrivere sceneggiature, veri e propri successi internazionali, rinchiuso in uno scantinato dove ci sono solamente un materasso, un computer portatile, la discografia completa dei Beatles, un ukulele, tutte le opere di Borges e un quaderno. L'unica via d'uscita è scrivere un'ultima sceneggiatura, quella che consacrerà Salvaterra nell'olimpo del cinema: un tour de force che Pablo appunta meticolosamente sul suo quaderno, un diario di prigionia dove giorno per giorno cancella ogni singola parola subito dopo averla scritta. Man mano che la stesura del capolavoro procede i rapporti tra i due uomini si fanno sempre più burrascosi, finché un giorno Pablo si blocca. È la fine?"" -
Verso Sant'Elena
Candidato al Premio Strega 2019«Sogna la vita che ti manca, Napoleone. Abbiamo poche ore prima dell'alba, ma quella vita non si misura con gli orologi. Una notte vale un secolo... Ti darò altro tempo, la preziosa materia che ti manca.»rn«La percezione del reale, che è possibile modificare con la dimensione fantastica del sogno, guida la scrittura alla reinvenzione dell'architettura esistenziale» - La LetturarnÈ ormai calata la sera quando Napoleone apprende che giungerà in vista di Sant'Elena all'alba. L'imperatore si ritira presto sulla Northumberland, quel sabato 14 ottobre 1815. Da più di due mesi è in navigazione sulla fregata inglese. Che cosa mediti alla fine del viaggio e forse dell'avventura della sua vita, nessuno potrebbe saperlo, mentre cigola la porta della cabina, non per un colpo di vento. Chi è mai la bella clandestina entrata? È davvero l'Eugénie, l'eroina del suo romanzo giovanile rimasto nel cassetto? Dopo la donna, nel dormiveglia compaiono la madre e alcune inquietanti presenze protagoniste degli eventi della sua vita dalla Rivoluzione alla battaglia di Waterloo. In Europa intanto si diffondono reazioni contrastanti. A San Pietroburgo lo zar Alessandro comincia a prevederne imbarazzanti rivelazioni. Pio VII accoglie a Roma i congiunti rifiutati dalle dinastie che avevano sollecitato l'onore d'imparentarsi coll'imperatore. A Vienna la moglie Maria Luisa, in procinto di recarsi a governare Parma, si concede al generale Neipperg. Il governatore designato di Sant'Elena a Londra riceve segrete istruzioni. Sulla Northumberland a poche ore dalla meta tutti dormono. La sola Eugénie veglia, custode del sonno di Napoleone: «dormi, sogna, riposa, ma sogna con la stessa potenza con cui hai combattuto, e non arriveremo mai a Sant'Elena.» E scrive sul diario di bordo il diverso corso che Napoleone immagina ancora d'imprimere alla Storia, mentre la nave sembra sparire in un folto banco di nebbia. L'epica visionarietà ispiratrice dell'autore di Cercando l'Imperatore, riconosciutagli dal «Times Literary Suppliment» e «The New York Times», umanizza un altro imperatore, quel Napoleone che già la poesia di Manzoni aveva trasfigurato. Il viaggio infinito sulla nave del grande prigioniero, con le sue fughe in avanti e indietro, si eleva così a simbolo di quella sognata reinvenzione dell'esistenza, tentata di visitare altre vite possibili, che in vista della fine si annida forse in ogni anima umana. -
Mi spiacerà morire per non vederti più
«Il mondo si riduceva, sulle labbra di un pagano innocente, a una mirabile serie di suoni che come perle lasciava cadere nella memoria di un monaco! Ah, non sarebbe bastata la notte per contenere quella straripante voglia di raccontare.»rnrn«Pazzi sa dare vita ad allegorie che ricordano al lettore la magia e la forza immaginifica di Calvino» – The New York TimesrnrnLa vicenda si apre in età longobarda, nel 590 d.C., con la visione dei barbari in catene nel Foro romano, i bellissimi angli il cui riscatto è conteso fra due cugini diversissimi: Gregorio Magno papa e il senatore romano Eusebio Simmaco. In loro il contrasto fra cristianesimo vincente e cultura pagana perdente esplode quando Eusebio, che vive con naturalezza ancora pagana la propria sessualità, si oppone all'amore fra la figlia Ottavia e il palafraniere Celeste, di cui si è invaghito. I due giovani per sottrarsi alle sue brame fuggono da Roma. Dopo varie peripezie, le nozze e la nascita dei figli parrebbero placare Eusebio – ma solo in apparenza. Tutto questo viene raccontato da un personaggio odierno, l'ingegnere milanese Gregorio Eusebi, oppresso dal mestiere di famiglia, a un ospite in vacanza nel suo stesso albergo. Il romanzo è il suo modo di reinventarsi, approfittando dello sconosciuto per fargli credere di averlo scritto davvero. Gregorio mette così in scena qualcosa che ignorava di sé, mentre l'ospite ascolta, incantato. -
Viaggiare nello spaziotempo. La scienza di Interstellar
Un viaggio nella scienza del visionario film Interstellar di Christopher Nolan guidati dallo scienziato più pop del momento. L'astrofisico Premio Nobel Kip Thorne.rn«Un viaggio nello spazio e nella gravità quantistica come quello raccontato dal film di Christopher Nolan. La guida è Kip Thorne, Nobel per la fisica 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali e consulente scientifico di Interstellar» - Robinson, La Repubblicarnrn«Un film è come un grande progetto scientifico.»rnrnChi, guardando un cielo stellato di notte, non si è mai chiesto almeno una volta se un giorno saremo mai in grado di andare tra quegli astri così remoti? L’ambizioso film ""Interstellar"""" di Christopher Nolan ci conduce proprio in un viaggio del genere, e ben oltre la Via Lattea, la nostra galassia ancora visibile a occhio nudo. Ma la sua non è un’opera di pura fantasia. O meglio, lo è solo in parte. Grazie infatti alla consulenza dell’astrofisico e premio Nobel Kip Thorne gli eventi sbalorditivi a cui assistiamo nel film sono una rappresentazione scientificamente corretta di quello che gli esseri umani potrebbero affrontare in un’esplorazione dello spaziotempo. Dai dischi di accrescimento alle singolarità, dalla gravità quantistica alle anomalie gravitazionali, passando per la quinta dimensione e il tesseratto di Nolan, Thorne spiega in modo divulgativo e coinvolgente le grandi questioni del tempo e dello spazio in chiave interstellare, stimolando come non mai il nostro senso della meraviglia e dell’avventura."" -
Scemocrazia. Come difenderci dal pensiero comune
Dall'omeopatia all'astrologia, dallo ""scemo bio"""" allo """"scemo dell'11 settembre"""", dallo """"scemo del selfie"""" allo """"scemo editoriale"""": un manuale di sopravvivenza nell'era della banalità.rnrnC'è chi vede ovunque un complotto e crede che l'uomo non sia andato sulla Luna, chi pensa che quella di Darwin sia """"solo una teoria"""", chi (solo in Italia) non fa il bagno dopo pranzo per paura della congestione, chi è contrario agli OGM non sapendo neppure cosa sono, ci sono i No-Vax, i No-Global, i salutisti esasperati... Con una scrittura satirica e graffiante, Massimiliano Parente prende di mira, uno per uno, i luoghi comuni del pensiero, della politica, del costume, senza rinunciare a portare serie prove scientifiche, anche perché spesso il pensiero scientifico non è intuitivo (altrimenti il Sole girerebbe ancora intorno alla Terra). Un libro contro il pensiero comune che smonta tanti cliché della nostra società che crediamo moderna anche se spesso non lo è affatto, una satira pungente contro i luoghi comuni, le mode e ogni credenza non razionale. Corredato da una """"Bibliografia essenziale (per essere meno scemi)""""."" -
Il sempione strizza l'occhio al Frejus
«Ho scritto il Sempione, che io considero più buono di Conversazione e il mio libro migliore.»rnrnNella nostra famiglia siamo una casa piena di gente, e l'unica persona, tra tutti, che lavori e guadagni qualcosa è mio fratello Euclide.rnrnSecondo dopoguerra, periferia di Milano, in una casa «col bosco di Lambrate di fronte alla cucina» un figlio racconta i propri familiari: una madre dura che serve in tavola quasi solo la cicoria selvatica che riesce a raccogliere, un marito volenteroso e remissivo, i numerosi fratelli affamati e soprattutto l'ingombrante e muta presenza del nonno, uomo vecchissimo dall'appetito formidabile e dal passato mitico. È lui infatti che ha contribuito a edificare il mondo di oggi lavorando come muratore alla costruzione di alcune tra le più importanti opere italiane: i trafori del Sempione e del Frejus, ma forse anche il Duomo, il Colosseo e le Piramidi. In un susseguirsi di riflessioni, ricordi, litigi, discussioni, Vittorini compone un ritratto familiare a metà tra cronaca neorealista e metafora poetica, in un romanzo singolare, fiabesco ed enigmatico, dove all'archetipo di un mondo originario incarnato dal nonno-elefante fa da contrappunto la crudezza della modernità con i suoi egoismi. -
Northanger Abbey
“Nessuno che avesse veduto Catherine Morland negli annirndella sua infanzia avrebbe supposto che fosse nata per divenire un’eroina.” Comincia così, scherzando apertamente col romanzo sentimentale, la prima operarndi Jane Austen, pubblicata postuma nel 1818. La protagonista, pronta all’amore e incline all’autosuggestione, si invaghisce di un bravo giovane afflitto dal peso di un padre calcolatore, che credendola un’ereditiera la invita nella loro dimora, pronto a favorire il legame.rnE qui la Austen si prende giocornanche del romanzo gotico alla moda, accendendo in Catherine un gustornper il brivido facile che si nutrerndi equivoci. Bath, i balli, le lacrime, borghesi speranze e illusioni giovanili: una danza garbata di ragioni e sentimenti in cui assieme all’amore trionfa il buonsenso. -
Spigola o agnello
Atmosfere nerissime e un finale mozzafiato per un esordio che diverte e conquista con il suo stile leggero e tagliente.rnrn""E invece niente, cresciuto nella bambagia con in petto il cuore della spigola messo lì perché i cuori d'agnello quella volta erano finiti.""""rnrnUna figura bislacca si muove tra le barene. Un matto, sembrerebbe, con un costume da matto: muta da sub, stivali e guanti per tastare il fondo coperto di limo. Perché qualcosa dice che lì bisogna cercare. O meglio, qualcuno. Dopo anni trascorsi nella speranza di un posto fisso all'università, Felice deve fare i conti con il mondo reale, quello in cui c'è sempre qualcuno che passa avanti e niente è facile, a meno di non scendere a compromessi o ricorrere alla violenza: a meno di non essere Carmine. E quando Felice scopre un forziere pieno di monete antiche sul fondo della laguna, il patrimonio di uno stampatore appestato che è finito sepolto in acqua per non contaminare i vivi, Carmine lo aiuta nel solo modo che conosce: convincendolo a non segnalare la scoperta alle autorità, ma a fare soldi dai soldi. Il come è del tutto secondario: pazienza se bisogna andare contro la legge e mescolarsi con la piccola criminalità. Il gioco vale la candela. Sicuro? E chi è Carmine? Da dove viene, dove vive, perché è così affezionato a Felice da non lasciarlo mai?"" -
L'unico e la sua proprietà. Testo tedesco a fronte
La nuova traduzione del capolavoro di Max Stirner (1806-1856) ha la pretesa di essere una ""bella fedele"""", contro le """"belle infedeli"""" che l'hanno preceduta. Ancora oggi l'anarchico Stirner, pensatore controcorrente della sinistra hegeliana, è considerato da molti un matto e ancora oggi molti altri fanno iniziare da lui una nuova epoca dell'umanità, appunto perché era un anarchico. Stirner in realtà fu un uomo silenzioso, nobile, che nessun potere e nessuna parola sarebbero riusciti a corrompere, un uomo così unico che non trovò un posto nel mondo, e di conseguenza visse in povertà. L'obiettivo della sua opera fu quello di difendere l'unicità di ogni individuo, soprattutto dei diseredati, dei misconosciuti, dei calpestati in primo luogo ad opera dello Stato, della legge, delle religioni, dei sistemi etici e di tutte le istituzioni sorte con fini positivi, ma che fin troppo spesso, già solo per l'imperfezione umana (ma per Stirner di per se stesse, sempre), deragliano e richiedono continuamente interventi correttivi. Nella sua forma paradossale ed eccessiva, spesso urtante e urticante, espressione della sua indignazione e ribellione morale, """"L'unico"""" difende un'esigenza umana fondamentale, che viene fin troppo spesso negata o elusa dai fanatismi, dai veri egoismi, che si abbeverano e si ubriacano di devastanti astrattezze."" -
Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde
“Non è forse questa la maledizione del genere umano: che, aggrovigliati in un incongruo legame, due esseri agli antipodi siano costretti a combattersi in eterno nel grembo straziato di una medesima coscienza?”rnrnIn una Londra nebbiosa di fine ottocento Robert Louis Stevenson ambienta il suo romanzo più complesso e affascinante, frutto di una fantasia tenebrosa: la storia del rispettabile dottor Jekyll, che sperimenta su di sé una pozione capace di mutarlo nel malvagio Edward Hyde. L’ossessione per gli esperimenti e l’ambiguo potere della scienza, gli sdoppiamenti di personalità e i rischi della repressione fanno di questo romanzo scritto nel 1886 una riflessione sulla natura umana che seduce anche i lettori di oggi. -
Videostoria. L'Italia e la tv 1975-2015
Mentre tutti ne parlano, dicendone bene e più spesso male, è diffusa una speciale ignoranza – o forse una colpevole rimozione – sugli ultimi quarant'anni della televisione italiana. Uno strumento indispensabile per chiunque desideri comprendere un presente in continua, rapida trasformazione.rnrn""Televisione e cinema sono oggi strettamente intrecciati: per linguaggi, competenze, professioni. La grande differenza, ormai, è tra la tv generalista e quella on demand. Tanto nazionalpopolare la prima, quanto aperta al mondo e alle nuove tecnologie la seconda. La sfida dell'Italia nei prossimi anni sarà colmare questo gap.""""rnrnDal periodo dell'affermazione delle reti commerciali alla confusa contaminazione con la politica e alla coabitazione Rai – Fininvest/Mediaset fino l'arrivo della pay-per-view, del digitale e dei grandi player globali Netflix, Amazon, Apple. Questo volume – la sintesi più completa e aggiornata sull'argomento – affronta il periodo più controverso della tv nel nostro Paese, offrendo al lettore una nitida interpretazione dei fatti e un bilancio sulla presenza della televisione in Italia nei suoi dati strutturali, ma anche attraverso le trasmissioni che ci ha offerto e il rapporto con il costume e con il carattere degli italiani, la storia delle sue istituzioni, l'evoluzione di programmi e linguaggi e il passaggio dal pubblico di massa a un complesso sistema di gusti e preferenze fortemente caratterizzati."" -
Vita oscura e luminosa di Dino Campana, poeta
L'autore di Canti orfici raccontato tra tormenti e grande ricerca della verità.rnrn«Ogni fenomeno è per sé sereno» – dai Canti Orfici, ""L'Incontro di Regolo""""rnrnLa parabola tormentata di Dino Campana, le luci e le ombre della vita breve e intensa di un aedo speciale raccontata con una scrittura rigorosa che non vuole rinunciare alla poesia della narrazione. Dino Campana si muove tra incomprensioni familiari, rapporti difficili con l'ambiente circostante, antagonismi veri e propri con la società letteraria del tempo e le autorità di pubblica sicurezza. Intanto, mentre viaggia in continuazione, sperimentando ogni sorta di mestieri, cerca il senso del mondo e di se stesso nella poesia: quella che legge, a cominciare dall'amatissimo Walt Whitman, e quella che scrive, affidando la giustificazione della propria vita alle potenti visioni e alla straordinaria musicalità dei Canti Orfici. Gianni Turchetta ci porta per mano alla scoperta di una figura-chiave per capire la poesia italiana del Novecento, e di un uomo di sensibilità profonda e ondivaga, che lo ha portato, tra peregrinazioni fuori e dentro di sé, alla solitudine e alla pazzia, ma soprattutto a lasciarci un capolavoro che non smette di parlarci e di emozionarci."" -
Breve cronaca di una lenta scomparsa
C'è Lina, che assiste alla prodigiosa trasformazione del marito Don in un albero. Il piccolo Eli, che mangia pietre e se nessuno lo sfama si fa strada a morsi tra le pareti di casa. Maia, che scava buche a mani nude e ama giocare a nascondino, finché un giorno misteriosamente nessuno la trova più. E Rita, che nel palazzo al numero 29 ci è nata, proprio il giorno del trasloco dei suoi genitori, e lì è rimasta sempre a osservare, ascoltare e giudicare gli inquilini che nel tempo si sono avvicendati, ma un giorno si ammala e la sua malattia sembra far presagire una fine inevitabile per tutti. Tra realismo magico e fiaba popolare, il debutto di Juliana Kálnay ritrae un microcosmo in cui l'umanità si rispecchia in tutta la sua caleidoscopica ricchezza. -
Le isole dei pini
Con una miscela di caustico umorismo e lampi lirici delicati come acquerelli, Le isole dei pini è un racconto commovente sulle trasformazioni che cerchiamo e quelle che inattese affrontiamo lungo il cammino della nostra vita.rnrn«Quelli che andavano in viaggio a Matsushima erano spiriti bizzarri, sognatori, eccentrici. Erano estremisti, asceti, pazzi per un certo tipo di bellezza, la bellezza fugace dei fiori, la bellezza ambigua del chiaro di luna, la bellezza vaga di un paesaggio appartato.»rnrnGilbert Silvester è stato tradito: in sogno da sua moglie e nella realtà da un mondo accademico che lo ha relegato a studiare l'influenza delle rappresentazioni della barba nel cinema. Sogno o realtà non importa: Gilbert decide di averne abbastanza e si imbarca sul primo volo intercontinentale disponibile. Destinazione Tokyo. Dall'altra parte del mondo, con l'improbabile compagnia di un aspirante suicida e il poeta Basho come guida, l'uomo inizia un viaggio in un paese lontanissimo da tutto ciò che conosce, un viaggio che gli restituirà non solo la bellezza dei paesaggi ma anche lo splendore dell'esistenza nella sua forma più essenziale. -
Al riparo
«Sto per raccontarti una storia che non è una storia perché è vera.»rn«Una scrittura piena di incanto e di sorprese» – La LetturarnUna donna divisa tra l'amore per il marito e l'amore per un lupo, un barbablù dei giorni nostri e le sue mogli, un pescatore più a suo agio nelle profondità di un loch che sulla terraferma, animali che fuggono dal circo in una notte buia e tempestosa. Tra le pagine di «Al riparo» le favole tornano alla loro origine per traslitterare la realtà e renderla un esempio universale, e due mamme raccontano le storie che hanno vissuto in prima persona o che a loro volta hanno ascoltato per preparare chi verrà dopo di loro a stare nel mondo, alla bellezza come alla sofferenza della vita, all'infinita varietà di persone che incontrerà, in uno stile unico e immaginifico. -
La trasparenza del tempo. Una nuova indagine di Mario Conde
Un romanzo ricco di voci, un'indagine che arriva ai fatti passando attraverso i presentimenti, un intreccio di vite «squallide e commoventi» come le storie che Mario Conde avrebbe sempre voluto scrivere e che Leonardo Padura sempre ci offre.rn«In La trasparenza del tempo c'è un Conde sempre più disincantato, sempre più impegnato nella sfida per sopravvivere in un Paese alla deriva, che indaga sul furto della preziosa statuetta di una Vergine nera e sui delitti che ne conseguono, su richiesta di un vecchio conoscente diventato facoltoso mercante d'arte» - Bruno Arpaia, Il VenerdìrnL'acqua circonda Cuba, la protegge e la aliena, è un dono per chi ama le passeggiate al tramonto lungo il Malecón e una dannazione per chi vorrebbe fuggire altrove in cerca di miglior fortuna. Mario Conde fa parte del primo tipo di persone: legato alla sua isola, ai suoi amici, alle bottiglie di rum condivise nelle serate afose e alla bellezza fatiscente dell'Avana. Da anni è un semplice cittadino, ma il tempo trascorso in polizia ha lasciato un segno ed è per questo che viene contattato da un vecchio compagno di scuola, Bobby Roque: derubato di tutto dalla sua ultima fiamma, uno dei tanti giovani disperati che vuole guadagnare quanto basta per attraversare il burrascoso mare che li separa dalla Florida, l'uomo chiede a Conde di aiutarlo a recuperare l'unico oggetto a cui tiene, un cimelio di famiglia, una statua della Vergine di Regla. Inizia così un'indagine nello spazio di una Cuba per niente turistica, che nella miseria continua a vibrare di musica e colori, e nel tempo, fluido come l'acqua, che scorre a ritroso seguendo i passi della preziosa reliquia arrivata sull'isola tropicale dal lontanissimo Vecchio mondo.