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Qui comincia la sventura del signor Bonaventura
Bonaventura è stato definito l'ultima maschera della Commedia dell'Arte. ""Qui comincia la sventura del signor Bonaventura"""", presentato con illustrazioni e musiche originali, è in questo senso un felice esempio. La lingua di Tofano (o meglio """"Sto"""") è nutrita dei succhi di una tradizione letteraria che spazia da Metastasio ai futuristi. E' una lingua fatta di ritmo e di fantasia inesauribile, della quale si fa apprezzare soprattutto il doppio registro: per la freschezza dell'invenzione e la gratuità del gioco essa incanta il pubblico bambino, ma al tempo stesso riserva all'intelligenza dell'adulto il piacere di assaporare uno stile di rara leggerezza."" -
L' archivio di Dalkey
Un giovane irlandese alla ricerca della propria realizzazione nel mondo, dopo molteplici incontri e varie vicende decide, come si conviene, di sposare la sua fidanzata e avere da lei molti bambini. Il protagonista vive le sue avventure passeggiando nei luoghi da cui Flann O'Brien non si allontanò mai: Dublino e i suoi immediati dintorni che, come nella migliore tradizione irlandese, non sono soltanto simbolo del mondo, ma anche e soprattutto fonte inesauribile di storie nelle storie nelle storie. A giudicare dalla trama si potrebbe dunque collocare il libro fra i tipici romanzi di formazione, se non fosse che l'autore è Flann O'Brien, bizzarro scrittore irlandese al quale mai sarebbe balenato di scrivere un tradizionale romanzo di formazione... -
Raymond Isidore e la sua cattedrale
Al nostro secolo è mancata la vocazione di costruire cattedrali. Ma c'è Raymond Isidore che costruì una cattedrale fatta di detriti. E la sorte volle che questo incongruo monumento, oggi considerato un luogo d'arte, sorgesse a Chartres. Dapprima fonditore, poi pulitore di rotaie e alla fine custode di discariche e cimiteri, Raymond Isidore, detto Picassiette, raccolse instancabilmente nella spazzatura frammenti di tazze, piatti e bicchieri, con i quali ricopriva ogni superficie e ogni suppellettile della sua casa. L'autore ha dedicato alla ricostruzione della vita di Isidore un'indagine narrativa fatta di detriti del tempo, della cronaca e della letteratura, tracciando qualcosa di simile a un ""romanzo di avventure nel senso più ampio del termine""""."" -
La filosofia perenne
La ""filosofia perenne"""" insegna che ogni cosa, ogni vita e l'anima di ogni individuo rinviano a un'unica Realtà divina che sta a fondamento di tutte le cose. Ma se vogliamo trovare una testimonianza autentica di tale filosofia non dobbiamo rivolgerci ai filosofi e ai letterati di professione, i quali per lo più ne posseggono una conoscenza solo di seconda mano, bensì a quegli """"individui eccezionali"""" che hanno """"deciso di adempiere a certe condizioni, rendendosi pieni di amore, puri di cuore e poveri di spirito"""": da Eckhart ai mistici cristiani, da Lao Tse ai mistici buddhisti e induisti. Dalle opere che di loro ci sono pervenute Huxley ha estratto una serie di brani e li ha incastonati in un commento personale."" -
Le vie dei canti
"La domanda cui cercherò di rispondere è la seguente: Perché gli uomini invece di stare fermi se ne vanno da un posto all'altro?"""" (Bruce Chatwin a Tom Maschler, 1969)." -
Lettera sull'«Umanismo»
In questa lettera, scritta all'indomani della catastrofe mondiale per rispondere a un interrogativo dell'amico francese Jean Beaufret, Heidegger medita sulla situazione odierna dell'umanità e sull'impoverimento delle sue risorse simboliche e culturali, erose dalla colonizzazione tecnologica del pianeta. L'uomo contemporaneo è come un viandante che per lungo tempo ha marciato su un lago ghiacciato, ma che ora, con il disgelo, avverte che la banchisa si smuove sotto i suoi piedi e va frantumandosi in mille lastroni. Appena fu conosciuto, questo testo provocò discussioni molto intense. Oggi si legge come avvio ai testi fondamentali sulla tecnica e sul presente che contrassegnano l'ultima fase dell'opera di Heidegger. -
Uomini del Novecento
Come schegge proiettate dall'esplosione di un secolo che si avvia facinorosamente alla fine sono le 42 microbiografie che compongono questo libro: Gandhi e Chaplin, Leonid Teljatnikov o Jacques Lusseyran, Montagu Norman o Rathenau e perfino Nuvolari. -
Risvegli
"Risvegli"""" è il racconto sconvolgente di come alcuni pazienti vennero risvegliati, mediante un farmaco somministrato da Sacks stesso, dopo quarant'anni di sonno." -
Il pazzo di Bergerac
Una volta tanto il commissario non ha granché da fare. E sua moglie è in Alsazia. Allora perché non accettare l'invito di un collega che si è ritirato a vivere in campagna? Ma il viaggio verso la quiete di Villefranche-en-Dordogne si trasforma in un incubo. Nella cuccetta sopra quella di Maigret un uomo si agita senza tregua, geme, forse piange. E' una presenza inquietante, che colora d'angoscia l'atmosfera calda e umida di una notte in treno. Inaspettatamente l'uomo si getta dal treno, nel buio, poi spara al commissario che, obbedendo a un invincibile impulso, lo aveva seguito. Paralizzato da una grave ferita alla spalla e armato solo della sua perspicacia, Maigret dovrà affrontare uno mistero oscuro: l'identità del pazzo di Bergerac. -
La cavaliera della morte
Maria Antonietta, gravata a 14 anni del fardello dell'etichetta, osteggiata e dileggiata a ogni passo, sembra addensare su di sé la vendetta della Storia che esige una vittima sacrificale e sceglie la più ingiusta. Tutto il secolo XVIII si coalizza contro di lei sino a ridurla a vedova Capeto, disegnata con astio da David sulla carretta che va al patibolo. Alle ombre della storia risponde la veemente eloquenza di Bloy, proiettandole su una scena ulteriore, metastorica, dove l'apparizione di Maria Antonietta si impone come ""dimostrazione di una qualche legge misteriosa""""."" -
La consolazione
Da molto tempo la filosofia tace – quasi ne fosse imbarazzata – sull’argomento della consolazione, così come trascura ostinatamente la figura del consolatore. Questi temi, tuttavia, benché spinti per comodità nei recessi più appartati, lontani dalla speculazione corrente, hanno continuato a informare occultamente il pensiero, tanto che forse non sarebbe illegittimo «riscrivere la storia della filosofia moderna dal punto di vista della consolazione». Se la vetta più alta della morale è la compassione, in virtù della quale un individuo riconosce se stesso nell’altro e agisce di conseguenza, il consolatore non prova che assoluta indifferenza nei riguardi dell’afflitto. Ma è proprio questa indifferenza a permettere il passaggio dalla compassione alla consolazione: «A me non importa nulla di te, ma solo così ti posso consolare». Al pari del cinico seduttore che, freddo come un rettile, finge l’amore dicendo ed eseguendo esattamente tutto ciò che schiude il cuore, così il consolatore mima la bontà con gesti artefatti. Le parole, le carezze di entrambi sono posticce, di cartapesta, nondimeno assolvono il loro compito, perché «c’è un inganno di cui, primo fra tutti, si rallegra mestamente l’ingannato». In questo libro piccolo e denso, che ha la struttura di un trattatello, il pensiero viene indagato come dai grandi seicenteschi venivano indagate le passioni: nei suoi moti segreti, nella sua miseria e nella sua grandezza. Alla fine del percorso, che attirerà chiunque preferisca i sentieri aspri ai confortevoli itinerari accademici, il consolatore apparirà dunque «un truffatore, ma in senso superiore», e la consolazione si rivelerà come il contrassegno di quell’«età del gesto» preconizzata da Kant in cui, esaurite le risorse dell’agire, non rimarranno che le virtù taumaturgiche della parola. -
Canti spirituali
Ma gcig Lab sgron è una delle figure femminili più importanti della storia religiosa del Tibet. Vissuta nella seconda metà del secolo XI, viene considerata l'iniziatrice della tradizione detta ""Recisione dei demoni"""", un sistema di yoga fondato su una prassi rituale ricca di elementi di notevole pathos che ebbe grande diffusione in tutti i paesi dell'arco himalayano. I """"Canti spirituali"""" sono, secondo la tradizione tibetana, il testamento spirituale della santa. Muovendo dal principio secondo il quale la radice di ogni demone va ricercata nella propria mente, Ma gcig conduce un'analisi serrata di tutti quei meccanismi che sono alla base dell'ignoranza degli uomini: ne scaturisce un canto alla realtà assoluta, un inno spirituale di grande forza espressiva."" -
La caduta nel tempo
"Non siamo realmente noi se non quando, mettendoci di fronte a noi stessi, non coincidiamo con niente, nemmeno con la nostra singolarità"""" leggiamo già alle prime righe di questo libro. E subito sappiamo di trovarci di fronte a qualcuno che non si identifica né con l'uomo, né con la specie, né con una causa qualsivoglia, e neppure con se stesso. Pubblicato nel 1964, questo testo mostra con evidenza come il pensiero dell'autore fosse proiettato in avanti, verso temi che oggi appaiono ancora più urgenti. Si parla dell'albero della vita, della civiltà, dello scetticismo, della barbarie, della gloria, della malattia come in una sequenza di meditazioni segretamente collegate." -
Tour de France
Questo ""Tour de France"""" è un vagabondaggio di cui lo stesso Richard Cobb ha fissato le tappe con capricciosa imprevedibilità, ma sempre attraverso territori che ha lungamente battuto. Così ci si trova a errare per le strade di Parigi, Bruxelles, Le Havre, Marsiglia, Bayeux e Roubaix, ma anche della provincia inglese, dove Cobb è cresciuto e ha imparato le regole del suo mestiere. Ma aspettano il lettore anche incursioni nella vita privata di Robespierre e incontri con ambigui e affascinanti personaggi della Parigi notturna, inchieste su criminali del primo Ottocento e divagazioni sul calendario rivoluzionario francese. Con puntate infine verso mondi che gli storici ortodossi preferiscono ignorare: quelli di Queneau, Pagnol, René Clair e Simenon."" -
Biblioteca
La ""Biblioteca"""" (falsamente attribuita ad Apollodoro, famoso storico ed erudito del II secolo a.C.) è il più grande manuale di mitologia greca della antichità, summa inesauribile di saghe e leggende di dei e di eroi, dalle origini del mondo alla morte di Ulisse, che confluiscono in una selva di racconti e di varianti derivati da fonti molteplici e disparate, letterarie, poetiche e di tradizione folklorica. A quest'opera James Frazer (uno dei padri dell'antropologia culturale) dedicò un ampio commento che contiene una ricca gamma di interpretazioni di natura etnografica, folklorica, storica e religiosa. Nel riproporre la """"Biblioteca"""" accanto alla versione del testo greco, gli si è accostata l'Appendice al testo scritta da Frazer."" -
Fuga senza fine. Una storia vera
Dalla steppa siberiana all'asfalto di Parigi e Berlino, fra amori facili e amori impossibili: il romanzo del disincanto e dello smarrimento nell'aria di Weimar. «Io so soltanto che non è stata, come si dice, la 'inquietudine' a spingermi, ma al contrario - una assoluta quiete. Non ho nulla da perdere. Non sono né coraggioso né curioso di avventure. Un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo» (Joseph Roth) «... abbandonatevi al corroborante piacere di ascoltare il più intelligente, il più leggero, il più penetrante racconto della Distruzione inventato tra le Due Guerre». (Alfredo Giuliani) -
Una testa in gioco
Quanto vale la testa di un uomo? Secondo Maigret abbastanza da giocarsi la carriera. Ma questa volta il commissario rischia davvero grosso: far evadere dalla Santé, sulla base di una semplice intuizione, un condannato a morte alla vigilia dell'esecuzione capitale è una scommessa che potrebbe costargli cara. Pedinando l'evaso, Maigret si ritrova alla Coupole, confuso tra la fauna cosmopolita del carrefour Montparnasse: ricchi sfaccendati, artisti falliti, parassiti. E qui incontra colui che del romanzo è il vero protagonista: Jean Radek, ex studente di medicina cecoslovacco, spiantato e geniale. Una personalità tortuosa e malata, che per la prima volta riesce a stupire e disorientare Maigret sfidandolo a un duello sul terreno dell'intelligenza e dell'astuzia. -
La riva fatale. L'epopea della fondazione dell'Australia
La storia sconvolgente di come l'Europa concepì l'idea di trasformare un continente - l'Australia - in un immane campo di concentramento. Pullulante di personaggi che fanno pensare a Dickens e a Dostoevskij, questa sinistra epopea, dopo essere stata a lungo rimossa, ha trovato in Robert Hughes il suo cantore. -
Ricordi dal sottosuolo
Con questo libro, apparso nel 1864, affiora e si disegna uno spazio innominato della letteratura e dell'anima: il sottosuolo, luogo di tutto ciò che la coscienza tenta vanamente di accantonare. Ed è come l'improvviso emergere di un continente: nessuno, dopo averlo esplorato, riuscirà più a dimenticare la voce stridula, penetrante, spudorata che parla in queste pagine e pone domande che fanno ammutolire: siamo davvero certi che l'uomo voglia il proprio bene? E siamo certi che sarebbe una buona cosa se lo volesse? -
Critica della ragione pura
Nella rigorosa traduzione di Giorgio Colli, l’opera fondatrice del pensiero moderno. Questa edizione è l’unica a offrire sinotticamente la prima e la seconda versione della Critica della ragione pura.