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Il mistero dell'angelo perduto
Un Caravaggio scomparso, misteri, passioni e destini si intrecciano ai drammi del Novecento. rnrnBerlino, Olimpiadi del 1936: Olia, Vika e Helmut, due donne e un uomo con storie e destini differenti, si incontrano sullo sfondo della drammatica ascesa del nazismo. rnStudiosi e amanti dell’arte, verranno coinvolti dalla loro straordinaria passione per il Caravaggio e per il suo capolavoro San Matteo e l’angelo in un intrigo che si dipana tra Italia, Francia, Germania e Urss incrociandosi con la politica, la cultura e l’arte del tempo. In questo intreccio avvincente di un passato e di un presente denso di avvenimenti reali, a emergere sono le umane scelte che fanno la storia. rnIl quadro risulta distrutto nell’incendio berlinese del 1945: sarà proprio vero? -
Le confessioni
Il monaco Roberto Salus è invitato a un summit di ministri dell'Economia del G8. L'insolita scelta si deve al potente Daniel Roché, direttore del Fondo Monetario Internazionale, che in una notte drammatica gli chiede di essere confessato. Il destino di Roché e la figura di Salus si intrecciano nel segno del mistero, alla vigilia di una decisione gravida di conseguenze per le popolazioni più povere del pianeta. Con un cast di star internazionali (Toni Servillo, Daniel Auteuil, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino, Lambert Wilson), il film ""veicola lo spettatore in un mondo ombroso, che vive nel segreto e che dal segreto della confessione viene minacciato""""."" -
L' Italia nascosta
Un viaggio in Italia, nella sua grande bellezza sconosciuta, attraverso luoghi che custodiscono un patrimonio culturale di grandissimo valore di cui non si sospetta nemmeno l'esistenza, nonostante sia sotto gli occhi di tutti. Città, villaggi, chiese, abbazie, affreschi, mosaici e tutte le opere d'arte ""nascoste"""" nella grande provincia italiana che parlano di noi, della nostra storia e di ciò che siamo."" -
Hokusai. Ediz. illustrata
"Il nome di Katsushika Hokusai evoca immediatamente le stampe delicate, leggere, erotiche, che avevano influenzato nell'Ottocento la pittura francese d'avanguardia, da Degas a Monet, da Seurat a Toulouse-Lautrec, da Van Gogh a Gauguin. Ma quando si penetra nel mondo dell'artista, si capisce quanto la sua cultura fosse lontana dall'Occidente, da cui a sua volta prese prestiti. Un altro mondo il suo, con proprie regole, tradizioni, aspirazioni. Un percorso durato settant'anni, con una enorme produzione di dipinti, disegni, stampe, libri illustrati, manuali didattici. Lo stesso artista la ricorda nel colophon al primo volume delle Cento vedute del monte Fuji, edito nel 1834: 'Dall'età di sei anni ho la mania di copiare la forma delle cose, e dai cinquant'anni pubblico spesso disegni, tra quel che ho raffigurato in questi settant'anni non c'è nulla degno di considerazione. A settantatré ho un po' intuito l'essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor di più il senso recondito e a cento anni avrò forse raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra lor signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato. Dichiarato da Manji il vecchio pazzo per la pittura'."""" (dal saggio di Maurizia Tazartes)" -
Varlin. Dipingere la vita
Varlin è lo pseudonimo che a Parigi Leopold Zborowski, il mercante scopritore di Modigliani e di Soutine, consiglia di adottare negli anni trenta a Willy Leopold Guggenheim (Zurigo, 1900 - Bondo, 1977), ritenendo che sia preferibile il nome di uno degli eroi della Comune, autore, assieme a Courbet, dell'abbattimento della Colonna Vendôme, rispetto al cognome che evoca l'agiata famiglia americana. Varlin, ancorché poco noto, è stato uno dei protagonisti della pittura del Novecento: Giovanni Testori, che lo frequentò e scrisse numerosi testi su di lui, aveva concepito, per restituirne il valore, l'organizzazione di una grande mostra incentrata su una triade: Alberto Giacometti, Francis Bacon, Varlin. Che cosa ha affascinato storici dell'arte, critici, scrittori (tra i quali, i suoi conterranei Friedrich Dürrenmatt e Max Frisch), appassionati della pittura e mercanti? Varlin era un inesausto osservatore dell'umanità, degli oggetti, anche di quelli più umili e ormai sull'orlo del disfacimento, e dei luoghi, e li sapeva trasfigurare in opere di dirompente forza espressiva, insieme tragica e ironica, sublime e impietosa, visionaria e autentica. Pubblicata in occasione dell'esposizione a Palazzo Bentivoglio, la monografia riunisce una selezione di opere che documentano il percorso creativo dell'artista svizzero tra il 1940 e il 1973. -
Giovanni Anselmo. Ediz. italiana e inglese
Fra i primi artisti a esporre al Castello di Rivoli quando il Museo aprì nel 1984, Giovanni Anselmo ha esordito nell'ambito dell'Arte povera nella seconda metà degli anni Sessanta, impegnandosi in una ricerca tesa a esaltare il dialogo costante fra visibile e invisibile. I suoi materiali visibili allo spettatore sono elementi naturali e prodotti di origine industriale, spesso apparentemente umili - proiettori di luce, aghi magnetici, pietre di granito, fotografie, terra e porzioni di colore oltremare; tra quelli invisibili i campi magnetici, la forza gravitazionale, lo spazio in cui ci si trova e in cui ci si orienta. Per queste ragioni, l'opera di Anselmo è quanto mai attuale e di sempre maggiore interesse per le giovani generazioni cresciute nell'era di una apparente immateriale virtualità. Realizzato in occasione della prima mostra personale dell'artista al Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, il catalogo presenta esaustivi saggi di Carolyn Christov-Bakargiev e Anne Rorimer e ripropone l'importante testo sull'artista che Jean-Christophe Ammann scrisse nel 1979. In dialogo con il preciso progetto ideato da Anselmo per gli spazi della Manica Lunga del Castello di Rivoli, il presente volume include testi di approfondimento di Marcella Beccaria, Maddalena Disch e Ilaria Bernardi relativi alle singole opere esposte. -
Hopper
Edward Hopper è il pittore americano per eccellenza, cantore di atmosfere, osservatore di luoghi, inventore di stereotipi perfettamente riconducibili al Nuovo Mondo. Dall'inizio del secolo agli anni sessanta del Novecento la sua carriera inscena, nei dipinti così come nelle incisioni, nei disegni e negli acquerelli, uno straordinario repertorio di motivi e generi della pittura figurativa, comprendendoli di fatto tutti, forse con la sola eccezione della natura morta: ritratto, paesaggio, nudo, scena d'interno. Un percorso in grado di creare una vera e propria cifra stilistica che ha influenzato molteplici campi dell'espressione visiva, dalla pittura al cinema, dalla fotografia all'illustrazione, e poi ancora la pubblicità, la tv, le copertine di dischi e riviste, i fumetti, il merchandising. -
Sergio Fermariello. La terra di nessuno. Ediz. italiana e inglese
Noto per aver fatto della figura del guerriero armato di lancia il proprio segno di riconoscimento, Sergio Fermariello si è imposto all'attenzione nei primi anni novanta. Il suo omino stilizzato è l'artista con il pennello in mano che, diventato guerriero, è sempre pronto a combattere la propria battaglia. Questa pubblicazione ripercorre i momenti salienti dell'iter artistico di Fermariello, ma trova il suo punto focale nelle grandi installazioni realizzate a partire dal 1999 in luoghi aperti e incentrate sulle figure mitiche del viaggiatore e del migrante. -
Caravaggio. La crocifissione di Sant'Andrea Back-Vega. Ediz. italiana e inglese
Uno studio completo e approfondito che riscopre la Crocifissione di sant'Andrea Back-Vega, della quale viene riaffermata la paternità di Caravaggio, dopo un lungo e accurato restauro. Un'analisi affascinante del complesso rapporto che legò il pittore fiammingo Louis Finson al grande artista lombardo. Gianni Papi è studioso di Caravaggio e dell'ambiente caravaggesco a Roma e a Napoli. Ha curato numerose mostre e pubblicato volumi monografici sui protagonisti del movimento caravaggesco. Sua la scoperta della fondamentale fase romana di Jusepe de Ribera. -
Organismi. Dall'Art Nouveau di Émile Gallé alla bioarchitettura. Ediz. illustrata
Questo volume, curato da Carolyn Christov-Bakargiev e Virginia Bertone, accompagna la mostra Organismi: un'esposizione d'arte, architettura, design, fotografia e cibo che mette in relazione l'Art Nouveau di Émile Gallé e la contemporaneità. Propone una nuova visione dei legami tra le prospettive organicistiche che si affermano a cavallo del Novecento e le visioni biocentriche di oggi. Accanto a superbi vasi, mobili, lettere, scritti di botanica e altri rari documenti di Gallé, artista e creatore visionario, sono pubblicati i progetti per i padiglioni della Prima Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902 realizzati dall'architetto Liberty Raimondo D'Aronco, insieme ai disegni scientifici del sistema neurologico di Santiago Ramón y Cajal, medico e artista scopritore del neurone. L'artista Pierre Huyghe è presente con scritti e immagini delle sue opere, veri e propri ecosistemi autopoietici, mentre del botanico Patrick Blanc, inventore dei ""muri vegetali"""", sono riprodotti disegni progettuali dal 1986 a oggi. La visione dell'architettura ecologica e sostenibile di Mario Cucinella è rappresentata da scritti inediti e progetti. Rari documenti forniti da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, accompagnano le tesi di questo catalogo."" -
La nascita delle mostre. I dipinti degli antichi maestri e l'origine delle esposizioni d'arte
Il libro ricostruisce per la prima volta la nascita e gli sviluppi di uno dei più interessanti fenomeni del sistema culturale moderno: le mostre d'arte dedicate ai grandi maestri. E ne svela, attraverso una raccolta di fatti, episodi e retroscena, le logiche e i meccanismi, validi anche per il presente. Francis Haskell guida il lettore attraverso le esposizioni che hanno fatto epoca: per quanto di durata limitata nel tempo esse hanno arricchito il gusto del pubblico e plasmato la nostra idea di storia dell'arte. -
Giorgio Cattani. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Questo volume, nato con l'obiettivo di raccogliere il ricco e complesso percorso artistico di Giorgio Cattani, non può prescindere, anzi deve prendere avvio, dalla stretta relazione tra la natura umana e quella artistica; esiste nel suo caso un particolare processo di contaminazione comportamentale in cui la quotidianità si arricchisce delle fasi e delle forme del pensiero e dell'azione raggiungendo un'unità dialettica nel singolo manufatto artistico. -
Luce con muri. Storie da Edward Hopper
"C'è una lunga vetrata ricurva. Dentro c'è un bar. Dentro al bar c'è Glenda, perché lei si chiama Glenda. Lui è Rudy, lo si capisce dal Borsalino adagiato morbido sulle orecchie. Le sta seduto accanto, ma non è serata. L'altro, lo vediamo di spalle, ha un nome tutto suo e se lo tiene per sé. Per noi è l'Ingrugnito, anche se non ne scopriremo mai il volto. È quello abbarbicato sul secondo sgabellone da sinistra. I restanti cinque trespoli, sulla sua destra, sono vuoti, così come il primo. È il vuoto, che resta negli occhi. Vuota è la vetrata del bar, vuota è la strada, vuota la casa di fronte, le finestre. Aperte e vuote. È estate, si direbbe. Vuota, da pensare, la porticina in fondo al bar: si capisce che di là non c'è nessuno. La cucina. Troppa luce. Eccessiva per essere una notte del '42. C'è tanta luce che si vedono i particolari."""" Dieci quadri di Edward Hopper, il grande pittore americano, dieci brevi storie nate lasciandosi coinvolgere dai suoi dipinti pieni di luce e di silenzio. Sono storie per nulla vincolate da epoche o luoghi, ma semplici suggestioni sollecitate da un volto, un'ombra, una casa bianca o una finestra piena di mare. Dieci racconti per adulti sognatori che riportano un po' all'età infantile, quando i libri si leggevano e si sfogliavano guardando le figure." -
Le chiavi nascoste della musica. CO2
Tre anni di sperimentazione in quattro carceri con il metodo usato nel progetto CO2 confermano che l'ascolto consapevole della Musica strumentale registrata consente ai detenuti di rimettere in moto un sentire atrofizzato da anni di detenzione, offrendo un bagaglio emotivo di positività da spendere in carcere o fuori. Succede attraverso speciali audioteche e un software che permettono ai detenuti di arrivare alla Musica dopo aver preventivamente stabilito lo stato d'animo in cui desiderano immergersi, lasciando poi che essa faccia la sua parte per portarceli. Sugli straordinari risultati della sperimentazione il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Pavia e CPM Music Institute di Milano hanno organizzato un convegno che porta il titolo di questo libro. In queste pagine Mussida descrive il progetto nelle sue finalità, modalità e presupposti artistico-scientifici. Tre anni di lavoro con un centinaio di detenuti nelle carceri di Opera, Monza, Rebibbia femminile e Secondigliano, assistiti settimanalmente da musicisti. Percorsi di ascolto personalizzati; l'ascolto di migliaia di brani di sola Musica strumentale, da assimilare e valutare in modo esplicito anche emotivamente. Brani suggeriti da musicisti e amanti della Musica secondo uno schema messo a punto da un'équipe di psicologi e sociologi su indicazione di Mussida, che da trent'anni si occupa di osservare e codificare alcuni effetti prodotti dagli intervalli musicali sugli stati d'animo individuali. -
Louise Nevelson. I collages
"Tornare a riflettere sull'opera di Louise Nevelson significa impegnare il pensiero su diversi fronti; l'artista infatti è di quelle che consentono di prendere lentamente coscienza di aspetti relativi al destino individuale, al caso, alla tenacia delle ambizioni, all'imprevedibile fluire degli eventi, alle scelte difficili, all'amore per un'idea non separabile dall'amore per sé, alla condizione femminile di oggi e di ieri, alla salute fisica, e psichica, agli affetti personali, agli incontri determinanti per quanto imprevisti, alle tradizioni proprie e altrui, all'arte di saper governare tutto ciò e ancora più tra molte avversità e ancor prima della superficie di una tela, del volume di pochi oggetti recuperati dall'abbandono o dell'impiego di un colore. Non si esaurisce infatti, anzi cresce con la frequentazione delle sue opere, l'interesse per questa artista che mentre non si fa scrupolo di dichiarare la sua condizione di donna, sottoposta a tutte le difficoltà e i disagi attraversati e prevedibili, ne rivendica lo stato di sensibilità e di diversità in senso identitario e di potenzialità artistica. Un'osservazione dell'attività della Nevelson, dedicata in particolare alla tecnica del collage, rivela e sottolinea i principi seguiti nel regolare l'impaginazione degli elementi depositati sui supporti e l'attitudine congeniale ma anche fortemente esercitata dell'""""aver cura"""" dei rapporti morfologici, cromatici e poetici, già conquistati nel lungo tirocinio con la scultura e ora portati al grado della felicità spontanea del gesto compositivo nel collage."""" (Bruno Corà)" -
La potenza della bellezza. Viaggio nel padiglione Italia a Expo Milano 2015
"Rappresentare l'Italia all'Expo 2015 non era un compito facile, perché in qualità di Paese ospitante il nostro Padiglione era il cuore della visitor experience degli oltre ventuno milioni di persone che hanno affollato il sito e occupava un quinto dell'intero spazio espositivo. Una sfida che siamo riusciti a vincere coinvolgendo gli attori pubblici e privati, le regioni, i territori, le camere di commercio, le aziende e le associazioni, il mondo della ricerca e quello della scuola, fino ai migliori creativi e talenti italiani che ho voluto al mio fianco. Il Padiglione Italia è riuscito così a valorizzare i nostri territori in un mix di tradizione e innovazione, di passato e futuro ed è riuscito a far 'assaggiare' le nostre bellezze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche invogliando i visitatori a girare il Belpaese. Il risultato di questo enorme lavoro preparatorio, come testimonia questo volume, è stato eccezionale: il Palazzo Italia, impreziosito da alcune particolari opere d'arte scelte in funzione del concept; la mostra dell'Identità Italiana, con le affascinanti sale degli specchi; l'Albero della Vita, con i suoi spettacoli di suoni e luci e le sue radici nei territori italiani; la metafora del Grand Tour che univa gli spazi del Cardo - hanno raccolto gli elogi di milioni di visitatori e gli entusiastici complimenti di sessantadue capi di Stato e di Governo. Un'eredità di cui fa parte anche questo bellissimo catalogo che, grazie a una serie di immagini meravigliose, permetterà a chi non c'è stato di conoscere la """"grande bellezza"""" del Padiglione Italia, e a chi c'è stato di rivivere un'esperienza indimenticabile."""" (Diana Bracco, Presidente di Expo 2015 S.p.A e Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia)" -
Domenico Spinosa. Una vita per l'arte 1916-2007
L'opera offre un profilo esaustivo del ruolo che Domenico Spinosa (1916-2007) ha avuto nella storia dell'arte figurativa a Napoli dal dopoguerra agli inizi del XXI secolo. Attraverso un centinaio di dipinti e opere su carta realizzati dal maestro a partire dalla fine degli anni quaranta, la monografia curata da Valentina Lanzilli e Aurora Spinosa offre uno spaccato della produzione di Spinosa, riconosciuto dalla critica artista di calibro nazionale e internazionale nell'ambito dell'Informale. Il volume comprende i contributi di Angelo Trimarco (La pittura e la natura, quasi un'endiade), Silvia Evangelisti (Domenico Spinosa. Vibrazioni di segni, luce, colore), Angela Tecce (Fiaba), Lorella Starita (""La mia vita è nella mia pittura"""". Per una biografia di Domenico Spinosa), Renata Caragliano (Fuori dall'archivio), P. Mario Casolaro S. J. (La Via Crucis), oltre al catalogo e alle schede delle opere (a cura di Valentina Lanzilli), all'antologia critica (di Carla Rossetti) e agli apparati (a cura di Valentina Lanzilli)."" -
Klimt. Ediz. illustrata
Gustav Klimt (1862-1918) può essere considerato colui che portò alle loro più radicali conseguenze quei fenomeni dell’arte del tempo comunemente indicati come “simbolismo” e come “pittura dell’Art Nouveau”.rnrnQuando parliamo di “enigma” della grandezza di Klimt dobbiamo considerare la straordinarietà della sua arte, il fatto cioè che egli arrivò a una sintesi delle due fondamentali tendenze artistiche dell’epoca – tendenze affini ma distinte quali Simbolismo e Art Nouveau – come nessuno dei pittori della sua generazione. L’arte simbolista tende a generalizzare, attraverso le immagini, un’esperienza individuale, o per dir meglio inconscia del mondo: benché il Simbolismo intenda formulare in termini figurativi l’“umano” in generale, può, in sé, arrivare a un’arte di un soggettivismo assoluto. La pittura dell’Art Nouveau, all’opposto, implica una rilevanza sociale della nuova arte, in quanto presuppone sì la volontà di portare alla luce impulsi interni, ma guarda soprattutto a un miglioramento della vita degli uomini per mezzo dell’arte stessa. L’Art Nouveau, anche quando sembra essere legata all’individualismo, come spesso avviene, si fonda su una precisa consapevolezza delle responsabilità dell’artista di fronte alla collettività degli uomini.rn(dall'introduzione di Johannes Dobai) -
Caravaggio. Ediz. a colori
"Caravaggio, violento, assassino e geniale protagonista di una vita tormentata spesa tra il lusso e la raffinatissima cultura dei palazzi romani del principio del Seicento e la feccia della strada, tra sgherri e prostitute. Questa è la nota leggenda della vita di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio dal luogo da cui proveniva, creata ad arte dai biografi a cui però il materiale non ebbe mai a mancare. Ma oggi, sfrondata da qualsiasi intento di parte e grazie alla ricchezza di scoperte e di studi sul pittore, resta la vicenda di una personalità fedele a principi che effettivamente contrastavano non tanto con la morale comune, quanto con l'indirizzo culturale delle istituzioni del tempo. Malgrado questo, fin dagli esordi trovò potenti estimatori che ne promossero le idee, prima che la pittura. Il cardinale Francesco Maria Del Monte, Vincenzo Giustiniani, i fratelli Mattei erano tutti parte di una congerie nella quale andavano sviluppandosi le stesse speculazioni per le quali l'Inquisizione perseguiterà l'altra grande personalità del tempo, l'altro padre della modernità, Galileo Galilei, anch'egli un protetto di Del Monte, altra faccia della stessa medaglia."""" (dal saggio di Francesca Marini) Presentazione di Renato Guttuso." -
Artemisia Gentileschi e il suo tempo. Ediz. a colori
Attraverso un arco temporale che va dal 1593 al 1653, questo volume svela gli aspetti più autentici di Artemisia Gentileschi, pittrice di raro talento e straordinaria personalità artistica. Trenta opere autografe – tra cui magnifici capolavori come l’Autoritratto come suonatrice di liuto del Wadsworth Atheneum di Hartford, la Giuditta decapita Oloferne del Museo di Capodimonte e l’Ester e Assuero del Metropolitan Museum di New York – offrono un’indagine sulla sua carriera e sulla sua progressiva ascesa che la vide affermarsi a Firenze (dal 1613 al 1620), Roma (dal 1620 al 1626), Venezia (dalla fine del 1626 al 1630) e, infine, a Napoli, dove visse fino alla morte.rnPer capire il ruolo di Artemisia Gentileschi nel panorama del Seicento, le sue opere sono messe a confronto con quelle di altri grandi protagonisti della sua epoca, come Cristofano Allori, Simon Vouet, Giovanni Baglione, Antiveduto Gramatica e Jusepe de Ribera.rnPubblicata in occasione della straordinaria mostra romana, questa monografia presenta i contributi di Francesca Baldassari, Jesse Locker, Judith Mann, Anna Orlando, Nicola Spinosa, Cristina Terzaghi. Seguono le schede delle opere, suddivise in cinque sezioni cronologiche: Artemisia a Roma 1593-1613; Artemisia a Firenze 1613-1620; Artemisia a Roma 1620-1626; Artemisia 1630-1653; Orazio e Artemisia a Londra. Chiudono il volume il saggio di Maria Beatrice De Ruggieri dedicato alla tecnica pittorica di Artemisia Gentileschi, le esposizioni e la bibliografia delle schede (a cura di Virginia Comoletti).