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Dall'argilla all'algoritmo. Arte e tecnologia. Dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo e del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea. Ediz. illustrata
"Dall'argilla all'algoritmo. Arte e tecnologia. Dalle Collezioni di Intesa Sanpaolo e del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea"""" indaga la relazione tra tecnologia, soggettività umana e arte. Per tecnologia s'intende l'insieme dei saperi attraverso i quali vengono creati strumenti utili alla società, quali macchine e apparecchi per cibarsi, combattere, costruire, trasportare, comunicare, apprendere e ricordare. Dalla punta di selce dell'uomo di Neanderthal fino al computer, la storia dell'umanità può essere scandita attraverso una sequenza di grandi o piccole invenzioni che comprendono l'uso della pietra, del fuoco, del bronzo e del ferro che, arrivando alle epoche a noi vicine, includono l'invenzione della stampa, della macchina a vapore, l'applicazione industriale dell'elettricità e l'avvento di fotografia, telefono, cinema, radio, Internet, fino all'applicazione congiunta di genetica, nanotecnologie, digitale, robotica e intelligenza artificiale. A partire dall'ottica del presente, questo catalogo e la mostra che accompagna propongono un percorso intenzionalmente non-cronologico, che spazia da antichi vasi greci e magnogreci a opere di artisti contemporanei internazionali. Basato su dialoghi inediti, il progetto approfondisce i modi in cui artisti di epoche diverse si sono relazionati con la tecnologia, il suo fascino, le sue utopie oppure i suoi demoni, anticipando o riflettendo radicali cambiamenti sociali e culturali. Attraverso un saggio visivo, testi critici dei curatori Carolyn ChristovBakargiev e Marcella Beccaria, e schede dedicate a ciascuna delle opere in mostra, il catalogo documenta il progetto, nato dalla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea e realizzato nell'ottica di una valorizzazione delle reciproche collezioni." -
Ducati corse 2019. Official yearbook. Ediz. italiana e inglese
Il volume ufficiale Ducati Corse della stagione sportiva 2019.rnrnAnche il 2019 è stato un anno di vittorie e di successi per Ducati. In MotoGP i momenti più emozionanti della stagione sono stati sicuramente le vittorie di Andrea Dovizioso in Qatar e in Austria, e quella indimenticabile di Danilo Petrucci al Mugello. L'anno si chiude con diciassette podi, ottenuti con tre piloti differenti, che rappresenta il miglior risultato come presenza sul podio dal 2007, a conferma che il lavoro degli Ingegneri di Ducati Corse ha prodotto una delle moto più competitive in MotoGP. Nel Mondiale Superbike la Panigale V4 R, al suo esordio nel campionato per moto derivate di serie, ha dimostrato un eccezionale livello di competitività evidenziato dalle diciassette vittorie di Bautista e Davies durante la stagione. A queste si aggiungono il dominio nel Campionato Britannico Superbike (BSB), con Redding, Brookes e Bridewell nelle prime tre posizioni in classifica, e la vittoria di Michele Pirro nel Campionato Italiano di Velocità (CIV). I momenti più emozionanti della stagione sportiva appena conclusa vengono raccontati nelle pagine di questo volume fotografico che coglie l'essenza di Ducati, rispecchiando il prestigio di un marchio che ha fatto la storia della MotoGP scrivendone i capitoli più avvincenti. Grazie alle immagini spettacolari dei più grandi fotografi di gara, ogni Ducatista sarà felice di rivivere, circuito dopo circuito, i momenti più entusiasmanti di questo indimenticabile anno in attesa della prossima, straordinaria stagione. -
Wunderkammer Panza di Biumo. L'arte dei piccoli oggetti 1966-1992
Maquettes, strumenti, invenzioni meccaniche, studi, creazioni artistiche interpretabili come i ""primi originali"""", rarità che il mecenate milanese Giuseppe Panza di Biumo (1923-2010) collezionò o ricevette in dono dagli artisti a lui più cari, che rinnovano l'occasione per indagare gli interessi e le ricerche del collezionista, attratto dalle tendenze artistiche volte a porre al centro della pratica il concetto di idea. Gli oltre quaranta esemplari, eseguiti in un arco di tempo che va dal 1966 al 1992, esposti al Negozio Olivetti - Bene del FAI a Venezia - come discrete e preziose apparizioni in una """"camera delle meraviglie"""", appartengono, per la maggior parte, ai principali esponenti del minimalismo e dell'arte concettuale: da Walter De Maria a Carl Andre, da Robert Morris a Richard Nonas, da Dan Flavin a Joseph Beuys, fino a Robert Barry, Ian Wilson, Jene Highstein, Piero Fogliati, Douglas Davis ed Eric Orr. Alcuni artisti ricorrono anche nella Collezione Panza che il FAI cura, conserva e valorizza a Villa Panza a Varese, che fu la dimora del collezionista."" -
Prospettiva arte contemporanea. La collezione di Fondazione Fiera Milano. Ediz. a colori
L'impegno di Fondazione Fiera a favore dell'arte e della cultura non assume soltanto i connotati di una responsabilità sociale d'impresa, ma rientra a pieno titolo nella sua missione. La Fondazione ha adottato un programma culturale che si affianca al piano industriale, non solo come semplice destinazione di utili. L'attenzione al sistema cultura trova conferma nell'istituzione di un Fondo annuale destinato all'acquisto di una o più opere nell'ambito di miart - fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea, marchio di proprietà del Gruppo Fiera Milano. Il Fondo, inoltre, ha varcato i confini nazionali e le acquisizioni avvengono anche durante Investec Cape Town Art Fair, analoga manifestazione organizzata in Sud Africa. L'obiettivo è duplice: arricchire e accrescere il patrimonio artistico di Fondazione Fiera Milano, e contribuire al sostegno della mostra internazionale, che rappresenta un importante fattore di attrattività per il capoluogo lombardo. Con la mostra Prospettiva arte contemporanea si è deciso di condividere la collezione con un più vasto pubblico, proprio nel cuore di Milano, avvalendosi di una partnership autorevole, come quella di Intesa Sanpaolo ed esponendo in una sede museale di grande prestigio quale Gallerie d'Italia. Quarantatré, su un totale di novantadue opere che compongono l'intera collezione, utilizzano linguaggi artistici differenti: dalla pittura alla scultura, dal film all'installazione, dal disegno alla fotografia, esposte secondo un progetto allestitivo immaginato come l'interno di una domus, con un susseguirsi di stanze e rientranze studiate per rivelare e, al tempo stesso proteggere, le opere. Prospettiva arte contemporanea vuole testimoniare il rafforzamento del ruolo di Fondazione Fiera Milano come ""fondazione d'impresa"""", non solo nella prospettiva economica ma anche sotto il profilo culturale, per lo sviluppo sociale della collettività."" -
Maria Lai. Olio al pane e alla terra il sogno. Opere e giochi per il Museo dell'olio della Sabina
Sul punto di raggiungere il traguardo degli ottant'anni, al culmine di una vita operosissima ma apparentemente incostante, tra lavoro solitario e azioni collettive ai margini del sistema dell'arte, Maria Lai si è imbattuta in un progetto che le era profondamente congeniale: celebrare la civiltà mediterranea dell'olio in un piccolo museo etnografico del territorio laziale, il nascente Museo dell'olio della Sabina nel borgo medievale di Castelnuovo di Farfa. In quel progetto gran parte delle sue ricerche ha trovato compimento, le sue inquietudini intellettuali una sintesi, i suoi temi poetici una valenza universale. E persino la sua vocazione più profonda all'esercizio di una paideia che, nel corso della sua esistenza, aveva declinato nelle forme più varie e originali, dalla fiaba alle performances condivise, al gioco, ha potuto raggiungervi la più libera espressione. -
Ugo Nespolo. Fuori dal coro
Ricco di un costante senso d'insofferenza verso gli obblighi del conformismo creativo e critico, Ugo Nespolo ha dato vita ad una figura d'artista unica ed originale fatta di cultura e di ironia. Pubblicata in occasione della mostra milanese, questa monografia ripercorre la storia di un artista che nelle sue multiformi evoluzioni ha segnato tappe rilevanti nella storia dell'arte italiana e ne esplora l'eterogeneo percorso visivo e creativo che ha caratterizzato la sua opera, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, attraversando mezzi espressivi differenti: pittura, installazioni, libri d'artista, teatro, scultura, cinema. In una continua esplorazione e ricerca attraverso diversi linguaggi, pervasi da un'inconfondibile ironia e uno spirito anticonformista, Nespolo, artista ""fuori dal coro"""", sia pur in fecondo e collaborativo contatto con importanti protagonisti del panorama culturale artistico a lui contemporaneo (Baj, Fontana, Pistoletto, Man Ray), presenta la sua voce originale, unica e molteplice e la sua arte ironica, ludica e polimorfa. Attraverso una selezione di opere dagli anni Sessanta a oggi e i contributi di Maurizio Ferraris (Nespolo e il capitale come opera d'arte totale) e Bruno Di Marino (Shapes and Shades. 50 anni di immagini in movimento), il volume rende omaggio all'eclettismo di un artista che ha da sempre messo in pratica un atteggiamento ironico ed irriverente e mai schiavo di mode e di obblighi, l'ironica utopia di una nespocrazia assoluta."" -
Guido Pajetta. Miti e figure tra forma e colore. Ediz. a colori
Questo volume risponde all'esigenza di ripercorrere la storia di un artista dalle origini alla morte. Suddivisa per ambiti tematici, la monografia pone attenzione tanto ai rapporti di Pajetta con l'ambito artistico milanese, legato a Novecento e soprattutto a Sironi, quanto al suo successivo desiderio di entrare in rapporto con la produzione europea e in particolar modo francese, con specifico interesse per il cubismo e il surrealismo. proprio in questo ambito che Pajetta sviluppa una specifica attenzione per un realismo di marca introspettiva che lo accompagnerà nel tempo, facilitato da uno stile corsivo e antimimetico, cui certamente giova l'adozione del colore acrilico a partire dal 1967. Pajetta pare sempre più impegnato nella ricerca di una verità recondita e forse anche di una nuova coscienza di sé. Affiora il senso di un'angosciosa solitudine, cui non pone rimedio né il successo di critica e di mercato né la tenacia nel lavoro o la vasta cultura letteraria. Tormentato dalle sue ossessioni, si affida all'immagine come a una sorta di travestimento o di alter ego. -
Hokusai, Hiroshige, Utamaro. Capolavori arte giapponese. Ediz. a colori
"Nella seconda metà dell'Ottocento i porti giapponesi, che fino a quel momento avevano limitato gli scambi commerciali alla sola Cina, si aprono all'America e all'Europa esportando la propria cultura e conoscenza dell'arte. Le stampe e gli oggetti diventano subito motivo di collezionismo e di ispirazione anche per molti artisti: nasce così il fenomeno del """"giapponismo"""". Le scuderie del Castello Visconteo di Pavia ospitano un'esposizione di stampe ukiyo-e provenienti per la maggior parte dalla Johannesburg Art Gallery, in un percorso storico che va dalla metà del XVII fino al XX secolo coinvolgendo artisti giapponesi noti, tra i quali Hokusai, Hiroshige, Utamaro, ed esponenti dell'impressionismo e Nabis che ne subirono l'influenza. L'iniziativa, promossa da ViDi, è anche occasione per valorizzare una parte del patrimonio artistico cittadino: una trentina di stampe di Kunisada Utagawa, allievo di Toyokuni, realizzate intorno al 1856 e particolarmente interessanti per la raffigurazione di scene di teatro kabuki, sono infatti conservate nell'importante raccolta di stampe dei Musei Civici, in parte proveniente dal lascito del marchese Luigi Malaspina. L'incontro di queste due collezioni, quella pavese e quella di Johannesburg, è un segno tangibile dell'apertura e della collaborazione che l'arte e la cultura permettono di instaurare tra luoghi così distanti attraverso la storia di un mondo - quello giapponese - che ancora oggi resta avvolto da un'aura di esotismo e fascino particolari."""" (Mariangela Singali Calisti, Assessore alla Cultura, Comune di Pavia)" -
What a wonderful world. La lunga storia dell'ornamento tra arte e natura
Attraverso oltre duecento opere, comprese tra l'antichità e il presente e realizzate anche da grandi artisti come Albrecht Diirer, Leonardo da Vinci, Alphonse Mucha, Maurits Cornelis Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Gino Severini, Andy Warhol, Keith Haring e molti altri, il volume ripercorre le numerose declinazioni dell'arte ornamentale, per comprendere come decorazione e ornamento abbiano giocato un ruolo fondamentale nella nostra, come in tutte le altre culture. L'ornamento è uno dei risultati principali dell'azione dell'uomo su di sé e sul proprio ambiente e fa riferimento all'espressione estetica nel suo senso originario. È infatti un'intensa e qualificata stimolazione sensoriale che si pone da intermediario tra uomo e natura in molteplici modi. Impossibile definire l'ornamento in maniera univoca, a meno di svilirne un significato che oscilla tra diversi poli (superfluo-necessario, marginale-strutturale, eccesso-ordine...) senza mai risolversi in nessuno di essi e traendo la sua forza proprio da questo continuo fluttuare. Oggi (e ormai da decenni), tuttavia, l'ornamentalità appare un tema del tutto paradossale: come in ogni altra epoca che ci ha preceduto, anche noi viviamo circondati, si vorrebbe dire immersi nell'ornamento, ma lo consideriamo secondario. Suddiviso in varie sezioni, il volume intende indagare le origini lontane e gli sviluppi più recenti dell'intreccio tra vita quotidiana, arte e decorazione, e affrontare in modo nuovo le esperienze di tanta arte del Novecento e del nuovo millennio in cui i temi dell'ornamento sono stati ancora una volta rimessi in gioco. -
Tempo e progetto
Questo scritto ha lo scopo di individuare alcuni significati che il tempo, come passato, presente e futuro, assume in quanto materiale strutturale del progetto di architettura, come lo spazio, il luogo e l'uso. L'interpretazione del tempo è uno dei materiali strutturali a cui il progetto di architettura dà forma. Il tempo, insieme al luogo ed allo spazio, rappresenta infatti un'opportunità per il presente di confrontarsi con un passato poetico, disciplinare e civile, oltre che con molti altri significati, compresa l'immaginazione nei suoi diversi aspetti e caratteri, nel suo perdurare e nel suo manifestarsi in differenti condizioni di vita e di lavoro. La rappresentazione del passato è però sempre connessa ad una selezione del tempo della nostra memoria, attraverso particolari momenti collettivi o soggettivi, che hanno modificato e sovrapposto sovente la continuità di un angolo della storia, anche nelle procedure di progetto che rappresentano le ragioni che le hanno strutturate. Il progetto di architettura è la capacità di produrre, nel presente e nel futuro, frammenti di verità nuovi, che non dimenticano mai il territorio critico del passato, della storia della propria disciplina e del proprio contesto. -
Pablo Atchugarry. Alla conquista della luce. Ediz. italiana e inglese
Lo spirito creativo di Pablo Atchugarry, artista capace di interrogare il marmo attraverso un gesto di seduzione tattile che travalica e vanifica l'idea del tempo Alla Conquista della Luce presenta 25 sculture in marmo del maestro, oltre alle sculture nel grigio del bardiglio e alle 15 sculture in bronzo. Un'arte classica e moderna al contempo quella di Atchugarry: una classicità che rimanda all'antica cultura greco-romana e a successivi agganci barocchi che l'aiutano a proiettare nello spazio misteri assoluti di linee e di forme. La conquista dell'astrazione da parte di Pablo Atchugarry passa infatti attraverso una classicità che rimanda all'antica cultura greco-romana e a successivi agganci barocchi che l'aiutano a proiettare nello spazio misteri assoluti di linee e di forme. Infatti queste sue forme si nutrono della ritmica rincorsa dei vuoti e dei pieni nel rievocare talora il transito di un dinamico panneggio che assorbe e diffonde la luce. E un simile incanto emerge sia dal candore del marmo di Carrara, sia dal grigio del bardiglio: lo possiamo ammirare nelle venticinque opere in rassegna che rinnovano la magia narrativa della pietra. Pari seduzione scaturisce inoltre dalla quindicina di bronzi che sono conquistati e accarezzati da un variabile monocromatismo. L'imponente opera La danza della vita, che costituisce l'avvio dell'intero percorso contemplativo, entra decisamente nella filosofia del processo indagatore tipico di Pablo Atchugarry: si tratta di un albero d'ulivo, ormai disseccato, scavato e interrogato da appositi attrezzi per farlo rivivere come opera d'arte, per elevare i contorcimenti e gli sviluppi radicolari a sublime narrazione. Proprio come succede al blocco di marmo a cui l'artista chiede di rivelare l'anima ovvero quella realtà michelangiolescamente custodita nel suo interno. Il volume, che illustra illustra questo viaggio dell'artista alla conquista della luce, è introdotto dai testi di Luca Bochicchio, Luciano Caprile e Tiziana Leopizzi. -
Heinz Mack. The breath of light. il respiro della luce. Ediz. italiana e inglese
Heinz Mack (Lollar, 1931) è una figura fondamentale nell'arte della seconda metà del XX secolo: artista radicale e rivoluzionario, attivo dagli anni Cinquanta nel segno di un'essenzialità espressiva e operativa in continuo rinnovamento. Questo libro raccoglie una serie di esempi fondamentali del suo lavoro, concentrandosi su uno dei nodi principali della sua riflessione creativa: la relazione tra luce, colore, struttura e spazio. L'artista, iniziatore nel 1957 a Düsseldorf (con il collega e amico Otto Piene) del movimento internazionale di ZERO, ha da allora sperimentato una pluralità di tecniche e materiali. L'identità tra luce e colore, declinata in forme di relazione dialettica e attiva come struttura, vibrazione, ritmo, costituisce il fattore centrale di continuità e metamorfosi della sua opera, che si intende presentare in questa pubblicazione attraverso il ""respiro"""" di questa luminosità in variazione di superfici e spazi."" -
Futurismo. Ediz. a colori
Il 20 febbraio 1909, accompagnato da un clamore internazionale, usciva su ""Le Figaro"""", a Parigi, il manifesto di fondazione del Futurismo, stilato da F.T. Marinetti, poeta, letterato e geniale comunicatore. Con quello scritto programmatico Marinetti inaugurava una modalità di comunicazione dirompente e inedita per la cultura, poiché i manifesti futuristi sarebbero poi stati distribuiti con mezzi """"popolari"""" come volantini stampati in centinaia di migliaia di copie, oppure pubblicati su organi d'informazione non specialistici, o declamati nelle affollatissime serate futuriste, aperte a tutti. D'allora in poi il Futurismo avrebbe adottato questa pratica comunicativa per ognuno dei molti ambiti in cui si avventurò - poesia, pittura, scultura, architettura, danza, teatro, arti decorative, grafica, pubblicità e molto altro -, nel suo sogno di saldare l'arte e la vita, ridisegnando l'intero orizzonte umano. E poiché in ognuno di quegli scritti si proclamavano le basi teoriche cui attenersi nella pratica artistica, per comporre questa mostra ci siamo affidati ai manifesti stesi dagli artisti visivi - da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, a Depero, Prampolini e agli aeropittori degli anni Trenta - esponendo le opere che meglio e più puntualmente illustrano i princìpi teorici esposti in ognuno. Perché, quelle che potrebbero apparire come invenzioni brillanti e curiose, sono in realtà la trascrizione di un vero sistema di pensiero."" -
Adalberto Libera. Tracce per una biografia
Questa ricostruzione a tutto tondo di Adalberto Libera, personaggio di primo piano e di assoluta centralità nella cultura architettonica italiana del XX secolo, è più di una biografia, e aspira a essere il ritratto che più gli corrisponde. Nasce da un'accurata indagine dei diversi e non comuni ambienti e luoghi in cui Libera è vissuto; è frutto di un attento riesame di fatti, date e circostanze che hanno scandito le sue scelte di architetto, e infine è il risultato di uno scrupoloso lavoro sulle carte del suo prezioso archivio. Paolo Melis ripercorre, attraverso una narrazione viva e coinvolgente, l'intero arco esistenziale dell'architetto trentino. I dodici capitoli in cui è suddiviso il volume sono preceduti da una premessa di Giovanni Marzari e accompagnati da uno scritto di Franco Purini. -
I macchiaioli. Storia di una rivoluzione d'arte. Ediz. illustrata
Nella seconda metà dell'Ottocento Firenze è una delle capitali culturali più attive in Europa, vero e proprio punto di riferimento per molti intellettuali provenienti da tutta Italia. Intorno ai tavoli di un caffè cittadino, il Caffè Michelangelo, si riunisce un gruppo di giovani artisti accomunati dallo spirito di ribellione verso il sistema accademico e dalla volontà di dipingere dal vero, secondo nuovi criteri di rappresentazione della realtà: sono Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Vincenzo Cabianca, Cristiano Banti, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega... i futuri ""macchiaioli"""". Sull'esempio della scuola di Barbizon, i pittori macchiaioli escono a dipingere en plein air, trasformando radicalmente l'idea di pittura di paesaggio e anticipando, per molti aspetti, le ricerche degli impressionisti francesi. Ma la loro azione di rinnovamento dell'arte italiana si estende anche ad altri generi pittorici: loro campi di sperimentazione sono il soggetto storico e quello tratto dalla vita quotidiana. In pieno Risorgimento, in un periodo straordinario per la storia italiana, i macchiaioli sovvertono le consuetudini artistiche, accendendo una rivoluzione che si rivelerà fondamentale per la nascita della pittura moderna."" -
Oscar Carvallo. Fashion, art & nature. Ediz. illustrata
La moda e l'arte hanno sempre mantenuto legami stretti e fruttuosi, accompagnando i cambiamenti sociali e, in particolare, il ruolo delle donne nel mondo. Oscar Carvallo è uno stilista di moda che sfida per i suoi contenuti originali e divertenti e che, tra le sue numerose collaborazioni artistiche, ha voluto associarsi a Carlos Cruz-Diez, uno dei principali artisti dell'arte ottica, teorico del colore, per elaborare nuove collezioni. Da questo straordinario incontro sono nate le creazioni dal titolo ""Viaggio cinetico"""". Le linee e i colori occupano lo spazio-tempo, accompagnano il movimento fluido delle sete e dei rasi o scolpiscono i corpi in un intreccio di colori che fanno vibrare i sensi e ingannano lo sguardo. La passione di Carvallo per l'arte non è scindibile da quella per la natura, cui dedica una vera devozione. Nato a Caracas, vicino al mare e a una natura lussureggiante e colorata, lo stilista incensa la silhouette della donna che diventa di volta in volta una donna-fiore, una donna- piuma, una donna-pesce... La sua visione del mondo si riflette nelle sue collezioni """"Save Our Soul"""",""""Caribbean Sea"""" o """"Neptune""""; rivela l'angoscia dell'essere in """"Melancholy"""" o """"Eagle Eye""""; si interroga sul passare del tempo che appassisce e degrada le cose e gli esseri viventi. È per lottare contro questo decadimento che Carvallo tenta - con artisti, designer, artigiani d'arte - di costruire la bellezza, di liberarla, di esibirla. Questo incredibile slancio creativo sublima la natura che ha sempre saputo rinnovarsi e che dobbiamo salvaguardare."" -
Susanna De Angelis Gardel. Karékla una sedia per l'anima. Ediz. illustrata
"Pochi tratti del tutto essenziali, in formale e lineare continuità tra l'orizzontalità e la verticalità del segno solo leggermente ed elegantemente aggettante, inducono a un profondo silenzio, a uno stato di concentrazione e di intima riflessione. [...] Ogni particolare è frutto di un perfetto equilibrio tra l'idea della forma e la soluzione tangibile, tra il pensiero simbolico e la contaminazione iconografica.""""" -
Giuseppe Santomaso. Pittura animata. Ediz. italiana e inglese
Giuseppe Santomaso (Venezia, 1907-1990) è una figura fondamentale nell'arte della seconda metà del XX secolo: nella sua pittura, ha voluto coniugare la millenaria tradizione cromatica e luministica della pittura veneta con le sollecitazioni più radicali delle avanguardie internazionali. Nasce così la sua pittura ""animata"""" da una vibrazione continua, nella quale tutto concorre a restituire l'immagine distillata della vita e dell'esperienza che di essa facciamo attraverso i sensi e le emozioni, purificata dal filtro del pensiero e dell'immaginazione. Questa monografia ricostruisce il percorso creativo dell'artista, tra i più precoci e decisivi interpreti italiani della pittura non figurativa, oltre che tra i principali animatori di raggruppamenti radicali come il Fronte Nuovo delle Arti e il Gruppo degli Otto, ponendo l'accento sulla vocazione internazionale che ha da sempre caratterizzato la sua opera, sia nei dialoghi creativi sia nelle relazioni personali (come quella con Peggy Guggenheim). Oltre a un ampio saggio critico, riporta una significativa selezione di scritti dell'artista, preziose fotografie e documenti d'epoca, una mappatura iconografica selezionata di opere di Santomaso presenti in musei e collezioni di tutto il mondo e un'appendice bio-bibliografica."" -
Il cenacolo di Leonardo per il re Francesco I. Un capolavoro in oro e seta
Il volume presenta per la prima volta, dopo il suo restauro, l'eccezionale e preziosa copia del Cenacolo di Leonardo da Vinci realizzata ad arazzo, con fili di seta oro e argento, fra il 1516 e il 1525 su commissione di Francesco I re di Francia e di sua madre Luisa di Savoia, e oggi conservata presso i Musei Vaticani. L'arazzo costituisce una delle primissime copie del capolavoro di Leonardo, commissionato per soddisfare le esigenze della corte francese che intendeva possedere l'immagine di un'opera che non poteva in alcun modo essere trasportata. Testimonianza della grande ammirazione dei re di Francia per il genio italiano, l'arazzo venne poi donato nel 1533 a Papa Clemente VII e fece così ritorno in Italia. Curato da Pietro C. Marani, il libro getta una nuova luce, anche grazie ai contributi di Alessandra Rodolfo e Nello Forti Grazzini, non solo sulla storia e sulla realizzazione di questo capolavoro, così come sul suo meticoloso restauro, ma anche sulle relazioni tra la corte di Luigi XII, il maestro italiano e gli artisti fiorentini convocati in Francia da Francesco I, estimatore e committente di arazzi, come dimostra la perduta serie dei Baccanali già attribuita a Giulio Romano e a Leonardo. -
Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna. Ediz. illustrata
Noto come il massimo esponente della scultura neoclassica e sommerso di commissioni artistiche, Antonio Canova si ispirò ai principi dell'arte classica e fu autore di capolavori che ridefinirono i canoni estetici della sua epoca, consacrandoli in una forma immortale che pochi altri suoi contemporanei riuscirono ad eguagliare. Canova fu capace di creare figure levigate caratterizzate da una purezza ed armonia assolute, venendo per questo celebrato in vita addirittura come ""il nuovo Fidia"""" ed esaltato da intellettuali coevi come Pietro Giordani (1774-1848) che per lui compose """"Panegirico per Antonio Canova"""". Pubblicato in occasione della mostra di Milano nata dalla collaborazione tra le Gallerie d'Italia e il Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo, il volume si propone di mettere a confronto il genio di Canova con quello dell'altro grandissimo scultore neoclassico, Bertel Thorvaldsen, che dalla natia Danimarca si trasferì a Roma dove le antichità classiche divennero per lui fonte di ispirazione, e dove l'attività febbrile di Antonio Canova lo stimolò a creazioni sempre più pregevoli. Spesso paragonato con Canova, sebbene contraddistinto da uno stile comunque diverso, Thorvaldsen spiccò anch'egli al punto di ricevere commissioni importanti come per esempio da parte di Papa Pio VII e la Casa Reale danese, oltre che realizzare il fregio per il Salone d'Onore del Palazzo del Quirinale in onore dell'ingresso (peraltro mai avvenuto) di Napoleone a Roma. Il volume offre l'occasione di scoprire capolavori del neoclassicismo, una stagione artistica dove la scultura raggiunse vette altissime grazie proprio alla presenza di Canova e Thorvaldsen, e permette di mettere a confronto due diverse interpretazioni dell'ideale estetico neoclassico.""