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VitoLupo. Italian art design. Dal giorno alla notte. Ediz. italiana e inglese
Attraverso un ricco apparato di immagini, questa pubblicazione dedicata al brand VitoLupo segue il tempo che trascorre tra il risveglio, lungo le ore della quotidianità, e il ritorno a quelle ore che reintroducono alla nuova stagione del riposo; un percorso che copre lo sviluppo del tempo 'tra il giorno e la notte', trattenuto nell'ambito della propria casa, tra le funzioni d'uso e le soluzioni che in essa si cercano, accettando e 'assaporando' il proprio essere, ma anche condividendo con altri, attendendo a momenti di silenzio e partecipando a quelli della comunicazione. Lungo il tempo e nel luogo, seguendo lo scorrere delle ore nella casa, si inseriscono quelle 'stazioni' (La camera da letto; La sala da pranzo; Il salotto; Lo studio) che dettano i caratteri e la qualità della nostra esistenza; l'articolazione degli 'ambienti' va caratterizzandosi e arricchendosi attraverso una serie di 'particolari' in grado di introdurre e contrassegnare il tutto grazie a una raffinata estensione della funzione estetica. Sono gli arredi, attraverso la bellezza, a stazionare nella casa, andando a dare valore al tempo del nostro habitat; ogni oggetto costruisce, nella distribuzione spaziale dei diversi ambienti, una rete di rapporti iconografici tesa a incontrare e a esprimere il nostro gusto, a raggiungere l'ambito riservato e personale del 'piacere'. La dimensione raffinata di questo volume, così lontana dalla natura riduttiva di un semplice catalogo commerciale, introduce il lettore invitandolo a entrare in relazione con l'ambito della bellezza proprio dell'opera d'arte, frutto di mestieri antichi e di tecniche nobili, di materiali preziosi, vissuti e rivisitati con la sensibilità contemporanea di un uomo creativo. -
La Tour. L'Europa della luce. Ediz. a colori
Milano, Palazzo Reale, 7 febbraio - 7 giugno 2020. Pubblicato in occasione della prima mostra in Italia dedicata a Georges de La Tour, il volume documenta l'opera di questo sorprendente protagonista della storia artistica europea e, attraverso mirati confronti tra i capolavori del maestro francese e quelli di altri grandi del suo tempo, offre una nuova riflessione sull'arte di dipingere dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, affrontando i profondi interrogativi che ancora avvolgono l'opera di questo misterioso artista. La pittura di Georges de La Tour è caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi ""diurni"""", crudamente realistici, che mostrano un'esistenza senza filtri, con volti segnati dalla povertà e dall'inesorabile trascorrere del tempo e i temi """"notturni"""" con splendide figure illuminate dalla luce di una candela: modelli assorti, silenziosi, commoventi. Un potente contrasto tra il mondo senza pietà dei """"diurni"""" e la compassionevole rappresentazione delle scene """"notturne"""", tra brutale realismo e delicata spiritualità. Tra i capolavori del maestro, provenienti da alcune delle più grandi istituzioni internazionali, spiccano la commovente intensità emotiva della """"Maddalena penitente"""" (1635-1640 circa), il crudo realismo tela raffigurante """"La rissa tra musici mendicanti"""" (1625-1630 circa), l'austerità tragica ed emblematica del """"Suonatore di ghironda con cane"""", l'intimità domestica dell'""""Educazione della Vergine"""" (1650 circa), il gioco di contrasti di """"Giobbe deriso dalla moglie"""" (1650 circa) e gli intensi effetti chiaroscurali del """"Giovane che soffia su un tizzone"""" (1640 circa). I capolavori del maestro sono affiancati da una ventina di splendide opere di artisti coevi come Paulus Bor, Jan Lievens, Throphime Bigot, Frans Hals con due magnifici ritratti di evangelisti, Jan van Bijlert, Gerrit Van Honthorst, (conosciuto in Italia come Gherardo delle Notti), Adam de Coster e Carlo Saraceni. Il volume presenta i contributi di Francesca Cappelletti, Pierre Rosenberg, Jean-Pierre Cuzin, Gail Feigenbaum, Dimitri Salmon, Gianni Papi, Rossella Vodret con Giorgio Leone, Carlo Giantomassi e Donatella Zari, Matteo Mancinelli, Manfredi Merluzzi e il catalogo delle opere suddiviso in sezioni (Maddalena alla luce della candela; Gli """"Apostoli"""" di Albi e le nuove immagini dei santi; Dopo Caravaggio; Gli inganni del realismo; Una povertà monumentale; Dipingere la notte; """"Un San Sebastiano di notte""""; La realtà della solitudine; Le altre opere)."" -
Raffaello. Il giovane favoloso
Dopo cinquecento anni Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre le donne più sensuali del suo tempo e aver costruito immagini meravigliose e vive, nelle quali ogni personaggio ha un proprio ruolo, una propria presenza scenica, una propria storia da raccontare.rn“Quando ha girato la tavola, al termine del lavoro, mi sono sorpreso anch’io dell’intensità del mio sguardo. Non mi ero mai reso conto di quanto fossero carnose le mie labbra e quale sensualità fossi capace di esprimere. Quella mano sul petto è talmente languida da simulare modestia e timidezza, due qualità che non mi sono mai appartenute. Sembro un ragazzo ingenuo, dolce e affabile, ma soprattutto innamorato. Raffaello aveva intuito che questa fosse l’immagine più giusta da restituire, visto l’uso che avrei dovuto fare di quel dipinto. Non sarebbe finito nel mio palazzo romano, ma lo avrei fatto arrivare a mia moglie Fiammetta Soderini a Firenze.”rnrnDopo cinquecento anni Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre le donne più sensuali del suo tempo e aver costruito immagini meravigliose e vive, nelle quali ogni personaggio ha un proprio ruolo, una propria presenza scenica, una propria storia da raccontare. I ritratti dell’urbinate svelano in modo così profondo e sottile le personalità, le incertezze e le emozioni dei suoi modelli: perché Raffaello li conosce bene e sa scavare nella loro anima. rnIn questo libro, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio fa parlare i personaggi che Raffaello ha ritratto nei suoi dipinti: attraverso la voce dei suoi amici e compagni di strada, ci racconta il lato più privato della personalità e della vita del pittore, quello che può risultare a tratti inconfessabile, a partire dalle storie e dalle parole delle persone a lui più vicine, quelli che l’artista ha amato, stimato e ritratto come nessun altro.""""|Libri"" -
Raffaello. Il trionfo della ragione
"Riteniamo più importante di Raffaello, lo Sposalizio della Vergine, conservata alla Pinacoteca di Brera. Guardando la scena, paradossalmente, centrale non è Dio, non è il suo racconto, ma è l’opera dell’uomo. Te lo dice lo sguardo, anzitutto. Raffaello voleva che lo dicessero anzitutto loro: i tuoi occhi. I tuoi occhi che, osservando l’opera, sono sospinti a guardare con insistenza non tanto i personaggi evangelici quanto il grandioso tempio in prospettiva che troneggia su tutto. Silenziosamente si fa strada quel laicismo – quella fiducia cioè nella potenza dell’uomo, prima che in Dio – che la modernità ha interamente metabolizzato.rnrnNello Sposalizio della Vergine di Raffaello, il protagonista assoluto è lo spazio umano, terreno, perfettamente e armonicamente razionalizzato. Il racconto cristiano diventa, forse per la prima volta nella storia, assolutamente comprimario, ausiliario. rnÈ un cambio di prospettiva concettuale radicale che il nostro artista non svilupperà mai compiutamente (se non nella Stanza della Segnatura in Vaticano, e nello specifico nella Scuola di Atene), ma che di fatto testimonia pittoricamente l’essenza del Rinascimento: e soprattutto apre, assieme ad altre opere coeve, quella crisi e quel conflitto tra uomo e Dio che l’arte moderna e contemporanea porterà ai suoi estremi.""""" -
Raffaello. Lettera a papa Leone X
La celebre lettera di Raffaello a papa Leone X sulla protezione e conservazione degli edifici antichi. Il volume riprende la lettera scritta nel 1519 da Raffaello Sanzio e Baldassarre Castiglione, con la collaborazione di Angelo Colocci, e indirizzata a papa Leone X, sul tema della protezione e conservazione delle vestigia di Roma antica. La lettera (conservata nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera) era allegata come prefazione alla raccolta di disegni degli edifici della Roma imperiale eseguita dal pittore su incarico del papa. La prima parte enuncia i principi e le idee che hanno portato a tale opera; la seconda illustra i dettagli tecnici dell'operazione, con la descrizione di uno strumento munito di bussola usato durante i rilevamenti, per misurare e orientare gli edifici sulla pianta. Il rigore che si evince nell'operazione è indice degli intenti filologici della ricostruzione, basata su un preciso metodo di studio che indagava anche le parti distrutte o danneggiate degli antichi edifici. Gli edifici antichi sono poi presentati in tre disegni: una pianta, un rilievo esterno con tutte le decorazioni e uno dell'interno, pure corredato di tutti i dettagli possibili. La parte più celebre è la prima, in cui viene enunciato con grande chiarezza il senso culturale di questo lavoro, partendo da una rapida sintesi della storia dell'architettura dall'epoca romana ai giorni contemporanei, all'insegna di una consapevolezza della nuova ""cultura della rinascita"""", rispetto alla degradazione dell'arte """"tedesca"""" del medioevo, cioè il gotico, stile anticlassico per eccellenza. Si tratta di un'evidente percezione della """"frattura"""" tra mondo antico e mondo contemporaneo che sta alla base dell'idea stessa di Rinascimento. Altro punto importante è la traccia delle cause della scomparsa dell'arte classica, non dovuta solo a fattori storici, come le invasioni barbariche, ma soprattutto a causa dell'incuria e dell'insipienza degli uomini, compresi i precedenti pontefici che hanno autorizzato l'utilizzo dei monumenti antichi come cave di materiale o delle statue come ingrediente per la calcina. Ma il rammarico espresso al pontefice per la condotta dei suoi predecessori nasconde anche un'esaltazione indiretta del suo mecenatismo e della sua cultura, sotto il cui patrocinio si sarebbe voluta avviare un'opera di restauro e ricostruzione."" -
Raffaello. Ediz. a colori
"Siamo """"dentro la pittura"""" di Raffaello. Ma in questo caso siamo proprio in uno spazio, fisicamente percorribile: una grande architettura il cui significato è quasi più forte di quello dei personaggi che la abitano. È l'opera più rappresentativa e, comunque, quella più piena di significati che Raffaello abbia concepito ed è la Scuola di Atene nelle Stanze Vaticane. Cercheremo di vedere il senso di quest'opera e, da questa, arrivare a capire il percorso e il significato dell'attività di questo grandissimo pittore. Raffaello viene chiamato nel 1508 da Giulio II, il papa, per lavorare nelle Stanze Vaticane. Lavora più o meno nello stesso tempo in cui Michelangelo sta nella Cappella Sistina e si incrociano questi due straordinari artisti con visioni distanti..."""" (Dal saggio di Vittorio Sgarbi)" -
Time machine. Vedere e sperimentare il tempo. Ediz. illustrata
Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo esplora il modo in cui il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento, come video e videoinstallazioni, hanno trasformato, nel corso della loro storia, la nostra percezione del tempo, attraverso tecniche di manipolazione temporale come il ralenti e l’accelerazione, il loop e l’inversione, il time-lapse e il fermo immagine, le sovrimpressioni, il passo uno e le diverse forme del montaggio.rnLungo un percorso che riunisce immagini provenienti dai diversi campi dell’arte contemporanea, del cinema delle origini e del cinema sperimentale, del cinema scientifico e del cinema documentario, del cinema classico e del cinema contemporaneo – con alcune incursioni nella storia della fotografia – Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo percorre un arco temporale che va dal 1895 ai giorni nostri: dall’anno della prima pubblicazione del racconto fantascientifico The Time Machine di H.G. Wells e della prima presentazione pubblica del Cinématographe dei Fratelli Lumière, fino alle nuove temporalità non-umane di immagini in movimento prodotte dall’intelligenza artificiale, dal machine learning e dalle reti neurali. -
Zehra Dogan. Avremo anche giorni migliori. Opere dalle carceri turche. Ediz. a colori
È nell'uso del plurale, in quel verbo avremo, che ci coinvolge tutti, che consiste la chiave interpretativa della pratica artistica della giovane artista e giornalista curda del sudest della Turchia. La potenza immaginifica della sua mano è il risultato della riflessione e della relazione di una specifica collettività, quella delle donne detenute con Zehra nelle prigioni di Mardin, Diyarbakir, Tarso. Due anni e nove mesi di prigione per un disegno su Twitter e una lettera di una bambina di dieci anni pubblicata: questo periodo è diventato l'occasione per mostrare che la resistenza che passa attraverso l'arte non si può ingabbiare. Sostenuta da artisti come Banksy e Ai Weiwei durante la detenzione, ha affrontato con cocciutaggine e inesauribile ottimismo insieme alle altre la prigionia. L'ha guidata la fede nella potenza liberatoria e nella possibilità di cambiamento positivo dell'arte. ""Non devi voltare le spalle alle fonti che ti nutrono. Sono nata in Curdistan. Sono cresciuta e mi sono formata con i disegni del Curdistan, e queste ricchezze hanno dato senso alla realtà. Sì, le ingiustizie e i massacri in cui viviamo sono una terribile disgrazia, ma abbiamo anche meravigliose opportunità [...]. Può essere considerato quasi un lusso. Questo deve essere ben compreso e ben interpretato. Voltare le spalle a questa realtà sarebbe un grande errore"""". Fedele alla sua terra, è costretta oggi a un auto esilio che non ferma però il suo pennello."" -
Elisa Sighicelli. 9 years-9 anni. Ediz. a colori
Una monografia retrospettiva dedicata al percorso di uno dei più rigorosi protagonisti nel panorama artistico italiano, attiva fin dagli anni novanta, che mette da sempre in discussione i limiti della rappresentazione attraverso la fotografia, in una costante ricerca di equilibri e nuove frontiere lungo il crinale che separa e unisce la tensione concettuale e la produzione di bellezza sensibile. Negli ultimi anni hanno presentato le opere di Elisa Sighicelli alcuni tra i più prestigiosi musei e spazi espositivi del mondo, così come a rappresentarla è stata per molti anni l'importante galleria Gagosian. La monografia presenta una selezione di opere, mostre ed esperimenti realizzati dall'artista nel secondo decennio di attività, tra 2011 e il 2020 ed è corredato dei testi di grandi scrittori e di alcuni tra i più influenti curatori internazionali di arte contemporanea quali Carolyn Christov- Bakargiev, Marcella Beccaria, Marco Belpoliti, Silvia Bottani, Maurizio Cilli, Davide Daninos, Geoff Dyer, Jennifer Higgie, Luc Sante, Sabrina Tarasoff e Silvio Zamorani. -
Art Factor. The Pop Legacy in Post-war Italian Art. Ediz. a colori
Il catalogo presenta una selezione di opere dalla collezione privata di Fondazione Farmafactoring, che rende omaggio all'arte italiana della seconda metà del Novecento, ed è parte integrante della storia e dell'evoluzione del Gruppo che l'ha raccolta nel corso degli anni. La collezione comprende oltre 250 opere dall'immediato secondo dopoguerra ai primi anni 2000 di artisti quali: Valerio Adami, Enrico Baj, Alberto Burri, Hsiao Chin, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro e Joe Tilson. Il volume racconta un percorso italiano nella Pop Art attraverso i lavori di: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Gianfranco Pardi, Mario Schifano ed Emilio Tadini. Dalla metà degli anni Sessanta questi artisti si sono confrontati con una tradizione iconografica di lunga data, rivisitando e trascendendo le avanguardie e le tecniche stilistiche del passato, avvalendosi di una ricca varietà di risorse spesso messe al servizio di un attivismo sociale e culturale. -
Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand. Ediz. italiana, inglese e francese
Pubblicato in occasione dell'antologica in Pirelli HangarBicocca, il volume è una monografia di Daniel Steegmann Mangrané (Barcellona, 1977) e ne ripercorre il lavoro dalla fine degli anni Novanta a oggi presentando un regesto di oltre cento opere tra installazioni, disegni, sculture, fotografie e produzioni cinematografiche. Il catalogo raccoglie testi delle storiche dell'arte Kaira M. Cabañas e Flora Katz, una conversazione tra l'artista e la scrittrice e curatrice Lauren Cornell, nonché testi di Nathalie Ergino, direttrice dello IAC - Institut d'art contemporain - Villeurbanne/Rhône-Alpes, e delle curatrici dell'esposizione in Pirelli HangarBicocca, Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli. Il lavoro di Daniel Steegmann Mangrané si caratterizza per un approccio poetico in cui forme geometriche e astratte si intersecano con elementi naturali e danno vita a un immaginario in cui motivi ricorrenti come foglie, alberi e insetti aprono a una riflessione sulla realtà in cui viviamo. L'artista utilizza media diversi per la creazione dei suoi lavori, privilegiando una modalità operativa in cui le caratteristiche tecniche si legano intrinsecamente al processo di realizzazione dell'opera. L'interesse di Daniel Steegmann Mangrané per la biologia lo ha portato a indagare complessi sistemi ecologici e a introdurre il mondo naturale all'interno delle sue opere, con numerosi riferimenti alla foresta pluviale in Brasile - come rami, foglie e insetti - che, uniti a forme geometriche e motivi astratti, aprono a riflessioni sulle complesse dinamiche tra gli elementi che ci circondano. -
Cerith Wyn Evans. The illuminating gas. Ediz. italiana e inglese
La monografia presenta una rilevante selezione di opere tra sculture storiche, complesse installazioni monumentali e nuove produzioni, che ripercorre la carriera dell'artista premiato nel 2018 con l'Hepworth Prize for Sculpture. Insieme a vedute della mostra in Pirelli HangarBicocca e a una serie di immagini selezionate da Cerith Wyn Evans legate al tema della luce, il volume raccoglie tre saggi inediti: un testo della storica dell'arte Briony Fer, che si focalizza sugli aspetti più concettuali e materici della serie di sculture Neon Forms (after Noh); un ampio contributo del filosofo e teorico Éric Alliez che presenta una carrellata di complessi riferimenti al lavoro dell'artista; e infine ""False Starts"""" di Alexander García Düttmann che restituisce la peculiarità del lavoro dell'artista attraverso un loop di incipit diversi. Il catalogo comprende inoltre un testo introduttivo dei curatori, una serie di apparati con schede dettagliate per ciascuna opera in mostra e una cronologia illustrata di tutte le esposizioni personali dell'artista. Dopo gli esordi come filmmaker, dagli anni Novanta Cerith Wyn Evans (Llanelli, Galles, 1958) si dedica alla realizzazione di sculture, interventi site specific e performativi che si caratterizzano per l'utilizzo di elementi e materiali effimeri come la luce e il suono e per la centralità della dimensione temporale nella fruizione dell'opera. Nella loro eleganza ed equilibrio formale, i lavori di Cerith Wyn Evans attingono a una complessità di riferimenti e citazioni - dalla letteratura, alla musica, filosofia, fotografia, poesia, storia dell'arte, astronomia e scienza - che vengono declinati in forme del tutto nuove attraverso un articolato processo di montaggio. Questa operazione avviene sia attraverso l'impiego di materiali testuali che, decontestualizzati, vengono tradotti in un linguaggio luminoso sia trasponendo in sculture l'immaginario di artisti storici, come Marcel Duchamp."" -
Cuaderno C. Francisco de Goya. Ediz. multilingue
Il “Cuaderno C” (1814-1823) era originariamente costituito da 133 o più fogli, poiché l'ultimo disegno numerato noto è il 133. Il Museo del Prado ha conservato, dal 1872, centoventi disegni, arrivati in un album del Museo de la Trinidad. Almeno tredici, che devono essere stati separati dagli altri intorno al 1860, sono quindi mancanti dalla collezione del Prado. Ne sono noti solo cinque: nn. 71 e 128 (Hispanic Society of America), n. 88 (British Museum), n. 78 (il Museo Paul Getty) e n. 11 (collezione privata). Gli altri otto, 14, 15, 29, 56, 66, 72, 110 e 132 sono ancora sconosciuti. In questa edizione in facsimile, vengono riprodotti tutti i disegni noti, nonché il retro dei fogli. Le didascalie di Goya, che spesso fungono da titoli o commenti sulle varie immagini, sono molto rivelatrici perché le ambiguità su cui giocano tengono conto delle sue reali intenzioni. Al di là del suo eccezionale valore artistico, il “Cuardeno C” rappresenta anche una notevole testimonianza storica e un tesoro patrimoniale unico nel suo genere. Frutto dell’acutezza di sguardo di Goya, elaborato durante la guerra d’indipendenza e negli anni di repressione che seguirono (1808-1820), esso offre una visione spesso inquietante della società spagnola dell’epoca: scene di vita quotidiana segnate dalla povertà, prigionieri della inquisizione, scene di crudeltà nelle prigioni, visioni sognanti del mondo notturno. Un altro gruppo di disegni mostra le conseguenze della confisca dei beni ecclesiastici che portò alla chiusura di numerosi monasteri e conventi, costringendo monaci e monache a rinunciare ai loro voti e iniziare una nuova vita al di fuori della sicurezza delle loro mura. Libertà, ragione e giustizia sono infine i soggetti di un ulteriore gruppo di disegni che attestano le speranze di Goya per la politica di riforma del Triennio Liberale (1820-1823). Un saggio di José Manuel Matilla Rodríguez, storico dell’arte e Curatore senior del Dipartimento dei disegni e delle stampe del Museo Nazionale del Prado, accompagna questa eccezionale opera. -
La Cappella degli Scrovegni. La rivoluzione di Giotto. Ediz. illustrata
Giuliano Pisani ci accompagna nel cuore di uno dei massimi capolavori dell'arte occidentale: gli affreschi dipinti da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Tessera dopo tessera ci svela il mosaico affascinante e complesso della storia sacra, individuando le fonti di riferimento e fornendo una lettura finalmente unitaria e coerente dell'intero ciclo. Ne risultano chiariti i numerosi simboli e si individua nel frate eremitano Alberto da Padova colui che fornì al pittore le linee concettuali e il programma teologico. La loro intesa dà vita al capolavoro. Questo mirabile scrigno ci chiama a meditare sulle nostre scelte; ci invita al senso di responsabilità, individuale collettiva; ci indica la via del bene, della giustizia, della speranza, dell'amore. Nella Cappella degli Scrovegni, Giotto rivoluziona il linguaggio della pittura, introducendo il realismo, descrivendo i sentimenti, curando la resa minuziosa dei dettagli, l'esattezza architettonica, la scansione dello spazio, la prospettiva che scandisce i piani e crea profondità. E soprattutto il trionfo del colore e della luce. -
Monet, Cézanne, Van Gogh... Capolavori della Collezione Emil Bührle-Meisterwerke der Sammlung Emil Bührle. Ediz. illustrata
Fra le più importanti raccolte d'arte private al mondo, la Collezione Emil Bührle occupa un posto di rilievo per il cospicuo gruppo di opere impressioniste e postimpressioniste di qualità museale che ne costituisce il fulcro e che in questo volume è rappresentato da capolavori di Manet, Degas, Renoir, Monet, Cézanne, Gauguin, Van Gogh e altri ancora. Le opere, pubblicate a colori e corredate da schede di commento redatte da autorevoli storici dell'arte, illustrano i principi secondo i quali Bührle ha costruito la sua straordinaria raccolta: da un lato la volontà di mettere in relazione l'arte moderna con i risultati più alti della pittura europea dei secoli precedenti - di cui si fanno portavoce i capolavori di Canaletto, Strozzi, Delacroix e Corot - dall'altro la scelta di documentare in maniera esaustiva il percorso dei protagonisti dell'arte moderna, quali Manet, Degas, Van Gogh e Cézanne, delle cui fasi di produzione artistica viene proposta una parziale rassegna. Esemplare in questo senso è la presenza di opere di Claude Monet: dal paesaggio dipinto en plein air di Champ de coquelicots près de Vétheuil (circa 1879) fino alla rivoluzione di Le Bassin aux nymphéas, reflets verts (1920-1926), il catalogo pone l'accento sull'importanza di Monet non solo in quanto figura di riferimento per il movimento impressionista, ma anche come fonte di ispirazione per le generazioni di artisti successive. Pubblicato in occasione della mostra a Lugano, il volume presenta i contributi di Felix Baumann, Lukas Gloor e il catalogo delle opere. -
Arcangelo. Le mie mani toccano la terra. Ediz. illustrata
È dal 2013 che SEA, Aeroporti di Milano, e MA*GA collaborano per dare spazio all'arte nello scalo internazionale di Malpensa. L'impegno di SEA è di rendere l'aeroporto non solo un punto di arrivo e di partenza, ma un luogo dinamico che possa arricchire l'esperienza del viaggio di coloro che lo cominciano proprio da qui. Per questa ragione abbiamo scelto di collaborare con un'istituzione importante come la Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea ""Silvio Zanella"""", che ci permette di accogliere all'interno delle Vip Lounge dell'aeroporto di Milano Malpensa un ricco programma di eventi fra cui, oggi, la presenza del grande artista campano Arcangelo, contemporaneamente alla sua personale dal titolo """"Le mie mani toccano la terra"""" ospitata proprio al MA*GA dal 24 novembre 2019 al 1° marzo 2020."" -
Rino Valido. Il cromista
Pubblicata in occasione della mostra antologica di Savona, la monografia presenta una selezione di opere degli anni ottanta (che fungono da prologo alla successiva svolta creativa dell'artista a partire dal 2000) e del nuovo millennio, nelle quali Rino Valido (Varazze, 1947) mette a frutto quella folgorazione paesaggistica suscitata dalla ""scoperta"""" della Camargue e dalle variabili tonalità di quella fantastica natura che si riverbera nel suo intimo e produce emozioni da trasferire sulla carta o sulla tela."" -
Il Novecento dalle collezioni civiche fiorentine al museo
La storia del Museo del Novecento di Firenze e delle sue collezioni Inaugurato il 24 giugno 2014, il Museo Novecento dedicato all'arte del XX secolo e propone una selezione di opere delle collezioni civiche, che illustrano con ampio respiro l'arte italiana della prima met del Novecento. Il volume racconta la storia delle collezioni che rendono unico il Museo fiorentino, a partire dall'alluvione del 4 novembre 1966, quando il mondo intero si strinse attorno alla citt di Firenze, per aiutare la popolazione e salvare il patrimonio artistico e culturale che l'evento aveva tragicamente messo a rischio.Proprio in quell'occasione venne donata alla citt di Firenze la collezione Alberto Della Ragione, impreziosita con opere di Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Renato Guttuso, Felice Casorati e altri. Le altre opere presenti nell'esposizione permanente del Museo fanno parte del lascito Ottone Rosai, pervenuto al Comune di Firenze nel 1963 per volere della vedova Francesca Fei e del fratello Oreste. -
Dario Mellone. Da Milano alla Luna. Viaggio con fermate a richiesta
C'è un Dario Mellone pittore, raccontato in altri libri, primo fra tutti quello che nel titolo porta il suo nome, pubblicato nel 2003 da Skira, a cura di Paolo Biscottini. Questo libro, invece, racconta per la prima volta il Dario Mellone illustratore del ""Corriere della Sera"""" (soprattutto, ma non soltanto). Come spiega nell'introduzione critica Andrea Ciresola, a sua volta artista ed eclettico professionista, non è un Dario Mellone """"minore"""", è diverso: il pittore sta all'arte come il giornalista-disegnatore sta all'informazione. Nelle tavole di Mellone c'è Milano, in tutte le sue sfaccettature, dall'urbanistica alla cronaca nera, dallo sport alle tragiche vicende del terrorismo. Il libro è diviso in parti, e le tavole raccolte sono distribuite per argomento, e personaggi e autori diversi hanno il compito di commentarle con testimonianze inedite. Tre i testi introduttivi, firmati da Ferruccio de Bortoli (che conosceva Mellone personalmente), Luciano Fontana e Giuseppe Sala, sindaco di Milano dal 2016. Dopo un capitolo dedicato alle illustrazioni di alcuni eccezionali racconti d'autore pubblicati da """"Panorama"""" nel 1980 e un florilegio di messaggi e lettere riferiti alla collaborazione con il quotidiano di via Solferino, chiudono il libro un'autobiografia scritta dallo stesso Mellone e la postfazione del presidente della Fondazione Dario Mellone, Valerio Villoresi. Testi di: Andrea Ciresola, Saverio Paffumi, Valerio Villoresi, Gabriele Albertini, Carlo Tognoli, Bruno Pizzul, Gianni De Felice, Antonio Pizzinato, Maria Pia Ammirati, Maurizio Piccirilli, Roberto Perrone, Donatella Alfonso, Massimo Razzi, Giuseppe Galli, Antonio Ferrari, Benedetta Tobagi, Andrea Benetti, Cecilia Scerbanenco, Paolo Nespoli, Gian Antonio Stella, Stefano Boeri, Valeria Numerico, Franco Portinari, Fabio Sironi."" -
Futuro. Arte e società dagli anni Sessanta a domani. Ediz. illustrata
La rassegna ""Futuro"""" curata da Luca Beatrice e Walter Guadagnini, apre una riflessione di straordinaria attualità sul concetto di 'futuro' attraverso le visioni dell'arte, dagli anni '60 - decennio del boom economico, della crescita demografica, dell'ottimismo e del consumismo che nell'arte si traducono nell'era pop e nell'esplosione dei fenomeni giovanili -, fino a una società che si è trovata a vivere contemporaneamente il cambio di un secolo e di un millennio, attesi con grandi aspettative e alcune paure. L'esposizione e il catalogo offrono l'opportunità di conoscere le collezioni del Gruppo Intesa Sanpaolo, ma non solo: sono presentate oltre novanta opere di artisti italiani e internazionali come Boccioni, Fontana, Christo, Boetti, Rotella, Warhol, Lichtenstein, Rauschenberg, Schifano, Hirst, provenienti da importanti collezioni private e dalla collezione Intesa Sanpaolo. Il volume riprende e approfondisce tutti i temi e i percorsi della mostra. Al dialogo sul futuro tra Luca Beatrice e Walter Guadagnini segue il saggio di Aldo Grasso, L'ombra del Futuro. Si snodano poi le sezioni allo spazio e al tempo, due concetti che in ambito artistico (e non solo) finiscono per misurarsi con il tema del futuro; e al futuro in tutte le sue possibili declinazioni: Il futuro è il presente, Il futuro è il politico, Il futuro è il successo, Il futuro è il postumano, Il futuro è l'ambiente. Insieme alle opere, le immagini fotografiche provenienti dall'Archivio Publifoto Milano, parte della collezione Intesa Sanpaolo, accompagnano la time-line dei singoli decenni e raccontano l'idea di futuro nella società, in particolare quella italiana.Con un saggio di Aldo Grasso.""