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Elia Festa. Blau. Ediz. italiana e inglese
Conosciuto e apprezzato come fotografo già alla fine degli anni settanta, oggi Elia Festa è un artista visivo che cattura con il suo obiettivo dettagli di oggetti comuni, di architetture, di fenomeni, di luci che spesso sfuggono allo sguardo comune. Li rimaneggia, ne coglie l'essenzialità, ne scruta l'animo svelandone la parte più profonda e nascosta. E così le sue opere, che inizialmente possono sembrare macchie astratte e informi, ad un occhio attento rimandano a paesaggi suggestivi lontani che accendono emozioni e curiosità. Le opere di Festa si muovono dalla realtà scrutando i particolari, scoprendo riverberi che definiti dall'occhio assumono una nuova vita indipendente. Con Blau, Elia Festa mette in dialogo con l'acqua e con l'elemento fluido le forme sfumate e quasi caleidoscopiche delle sue immagini nelle quali la stabilità della dimensione corporea e figurativa si intreccia e si deforma sfruttando le inesauribili potenzialità della tecnologia. L'artista si confronta con un ambito del tutto nuovo per la sua ""poetica"""" fornendo un'interpretazione artistica sul tema delle plastiche e della catastrofe ambientale che rischia di provocare ferite insanabili al nostro Pianeta. In tale prospettiva, con le sue opere l'artista agisce sull'immagine creando corrispondenze inaspettate con la realtà ed esaltando simmetrie che solo l'immaginazione riesce nel compito di scoprire e portare a espressione."" -
Gianfranco Zappettini. The golden age. Ediz. italiana e inglese
Gianfranco Zappettini è uno dei più importanti pittori astratti viventi italiani. Negli anni Settanta è stato uno dei fondatori del movimento internazionale della Pittura Analitica (in Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi) e le sue opere sono state esposte in musei pubblici in Europa (Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma, Westfälischer Kunstverein a Münster, Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris) e in ""documenta 6"""" a Kassel nel 1977. La monografia, realizzata in occasione della doppia esposizione a Londra e a Torino, presenta per la prima volta opere realizzate dall'artista nel 2018 e 2019: opere che trattano del significato simbolico dell'oro, inteso non come materiale di lusso, ma in un senso metafisico di perfezione spirituale. Le opere hanno il colore oro come fil-rouge e le dottrine orientali come terreno filosofico, essendo Zappettini un profondo conoscitore di esse. Come afferma l'artista, """"se il tempo del mito è ciclico, vi è anche corrispondenza tra passato e futuro, tra fine e inizio, perché ciò che è stato necessariamente si ripeterà. Una nuova """"Età dell'Oro"""" succederà a quella in cui stiamo vivendo, epoca finale, degenerata e priva di spiritualità: questo narra il mito e questo può prefigurare l'arte, capace di custodirne i valori più profondi e, come il mito, di varcare i confini del tempo"""". Introdotto dalla prefazione di Davide e Luigi Mazzoleni, il volume presenta i saggi di Gianfranco Zappettini (L'Età dell'Oro), Martin Holman (Una sorta di azione rituale), Klaus Honnef (Zappettini e la Pittura Analitica) e Paola Valenti (Prima e dopo la Pittura Analitica: il """"nomadismo"""" di Gianfranco Zappettini e la dimensione trans-storica della sua opera)."" -
Mimmo Rotella. Catalogo ragionato. Ediz. italiana e inglese. Vol. 2: 1962-1973.
Il secondo volume del Catalogo ragionato delle opere di Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 - Milano, 2006), a cura di Germano Celant, è parte di un progetto più esteso di schedatura sistematica dell'intero corpus dell'artista. La pubblicazione è realizzata in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute, costituito nel 2012 da Inna e Aghnessa Rotella e diretto da Antonella Soldaini, insieme con la Fondazione Mimmo Rotella, presieduta da Aghnessa Rotella. In questo volume l'analisi e la verifica scientifica sono condotte sui lavori realizzati nel periodo tra il 1962 e il 1973, quando l'artista consolida il linguaggio del décollage nel suo aspetto più grafico e pop e transita alle ricerche legate alle tecniche di riproduzione fotomeccanica dell'immagine. Utilizza il riporto fotografico e l'artypo, fino alla definizione di una prassi più automatica e immediata negli effaçages e nei frottages. Attraverso un percorso cronologico il Catalogo mette in luce le varie tappe evolutive che hanno caratterizzato il fare dell'artista, permettendo una lettura ampia e documentata delle opere di questo periodo. Partendo dall'immagine pubblicitaria, sia essa di realizzazioni cinematografiche o di prodotti di largo consumo, Rotella prosegue con le sue sperimentazioni sui décollages, ora non più informali, ma influenzati dalle nuove icone della società di massa. Parallelamente accresce il suo interesse per i processi di stampa: nascono prima i riporti fotografici - ottenuti proiettando l'immagine selezionata su una tela emulsionata -, e poi gli artypos, fogli utilizzati per la taratura delle macchine e scartati dalle tipografie, di cui Rotella si appropria per farne opere d'arte caratterizzate da sovrapposizioni iconografiche casuali. -
L' Italia del Père-Lachaise. Vite straordinarie degli italiani di Francia e dei francesi d'Italia. Ediz. italiana e francese
Il cimitero Père-Lachaise, nel XX° arrondissement, ospita tra i tanti personaggi celebri, molti italiani e francesi di origine italiana; sono circa 60 i personaggi illustri italiani e francesi di origine italiana, sepolti nel cimitero monumentale parigino che vengono celebrati in questa pubblicazione. I loro nomi sono: Maria Alboni, Vincenzo Bellini, Serge Belloni, Marco Bordogni, Giuseppe Aurelio Carlo Bossi, Ferdinando Bosso, i Bugatti, Andrea Caffi, Maria Callas, Ricciotto Canudo, Charles-Romain Capellaro, Enrico (Henri) Cernuschi, Luigi Cherubini, Eugenio Chiesa, Amilcare Cipriani, Jacques e Ferdinand Corvi, Giuseppe De Nittis, Cino (Pacifico) Del Duca, Carlo Denina, Gian Domenico Facchina, Lucien Fontanarosa, Antonio Franconi, I Garibaldini dell’Argonne, Piero Gobetti, Stéphane Grappelli, Giulia Grisi (Juliette De Candia), Giuseppe Leti, Teresa e Maria Milanollo, Amedeo Modigliani, Yves Montand (Ivo Livi), Georges Moustaki (Giuseppe Mustacchi), Gioacchino Napoleone Murat, Virginia Oldoini contessa di Castiglione, Aurelio Orioli, Antonio Pacini, Ferdinando Paer, Giuseppe Palizzi, Adelina Patti, Serge Peretti, Emmanuela (Pignatelli) Potocka, Willy Rizzo, Carlo Rosselli, Nello Rosselli, Gioachino Rossini, Fabrizio Ruffo principe di Castelcicala, Pio Santini, Pietro (Pierre) Savorgnan di Brazzà, Carlo Evasio Soliva, Eugenia (Savorani) Tadolini, Maria Taglioni, Enrico Tamberlick, Angelo Tarchi, Famiglia Tortoni, Ennio Quirino Visconti, Louis Visconti, Achille Zavatta. rnAlcuni sono conosciuti nel mondo intero, come Rossini e Modigliani, ma molti altri, benché anch’essi straordinari, sono immeritatamente caduti nell’oblio. Riscoprirli e valorizzarne la vita e le opere è oggi particolarmente importante, non soltanto per ricordare le loro gesta, ma anche per mantenere vivo il ricordo di ciò che essi hanno rappresentato e rappresentano ancora per tutti noi.rnProgetto editoriale promosso dal Comites (Comitato elettivo degli italiani residenti all’estero) di Parigi e dal Consolato Generale d’Italia a Parigi con il sostegno della Direzione Generale per gli italiani all’estero del Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale, questo volume, originale e denso di emozioni e di vincoli culturali, vuole far rivivere queste personalità eccezionali per scoprire l’eredità che ci hanno trasmesso.rnStraordinario è anche il luogo dove questi illustri personaggi hanno trovato sepoltura. Il Père-Lachaise non è infatti solo il cimitero monumentale più importante di Parigi. È un vero e proprio luogo della memoria europea. -
Jan Fabre. The rhythm of the brain. Ediz. italiana e inglese
Palazzo Merulana inaugura la stagione espositiva autunnale con una mostra dedicata all'artista belga Jan Fabre, ""The rhythm of the brain"""", a cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi. Il progetto vede esposte oltre trenta opere dell'artista belga, tra sculture in bronzo e cera, disegni e film-performance, molte delle quali mai esposte in Italia e alcune realizzate appositamente per la mostra. All'interno degli spazi espositivi dell'ex Ufficio di Igiene, l'exhibit si sviluppa in due capitoli: il primo si concentra su un dialogo diretto con la collezione permanente e il suo percorso espositivo; l'altro consiste in una selezione di lavori dell'artista sul tema del cervello e del rapporto tra arte e scienza.Le opere di De Chirico, Donghi, Capogrossi, Janni, Casorati e Cambellotti sono state d'ispirazione diretta sia per Fabre che per i curatori, che hanno ritrovato tra il lavoro dell'artista belga e queste opere del passato connessioni poetiche, che invitano ad una riflessione sull'arte, sull'immaginazione e sul pensiero degli artisti nel corso della storia.Il percorso inizia con due sculture in bronzo, """"To Wear One's Brain On One's Head"""" (2018) e """"De blikopener"""" (2017). Questi autoritratti dell'artista, che porta in bilico il proprio cervello sulla testa e che tiene in mano un apriscatole, saranno una sorta di guida per tutta la mostra, che dispiegherà nei vari spazi del Palazzo l'intimo pensiero di Fabre riguardo all'arte, al pensiero umano, alla fantasia e all'immaginazione."" -
Chagall. Sogno e magia. Ediz. illustrata
Nel corso della sua vita, Marc Chagall ha costruito attraverso i suoi dipinti e scritti un mondo estremamente personale, uno spazio lirico, poetico e fantastico in cui tutto è possibile. I personaggi volano come se fossero uccelli; le slitte scivolano sopra le nuvole; la musica dei violinisti risuona fra i tetti; ci sono esseri bicefali, donne con teste di capra, gatti dal volto umano; i galli si possono cavalcare, gli asini camminano sui tavoli e gli innamorati si accarezzano dolcemente sotto mazzi di fiori variopinti. Un mondo di sogni dai colori squillanti, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati dai personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell'artista. Pubblicata in occasione della mostra bolognese, questa monografia presenta una selezione di 160 tra dipinti e opere su carta del grande artista russo. La cultura ebraica, la cultura russa e quella occidentale, il suo amore per la letteratura, il suo profondo credo religioso, il puro concetto di Amore e quello di tradizione, il sentimento per la sua sempre amatissima moglie Bella, in 160 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. Preceduto dai saggi introduttivi (Marc Chagall. Sogno d'amore; Favole e religione; Il cammino della poesia; L'amore sfida la forza di gravità), il volume presenta una selezione di lavori dell'artista suddivise in sezioni (Opere uniche; Poèmes/Poesie; La Bibbia; La storia dell'Esodo; Le Favole di La Fontaine). -
Arte e arti. Pittura, incisione e fotografia nell'Ottocento. Ediz. a colori
Il progetto ""Pittura, incisione e fotografia"""" racconta le relazioni linguistiche fra le diverse tecniche a partire dal 1839, data di nascita della fotografia, che già esisteva latente prima della sua invenzione meccanica. Essa è nata nell'atelier dell'incisore, come illustra lo speciale procedimento del cliché-verre attuato da Corot. Libri illustrati e stampa periodica sono l'approdo naturale legato alla diffusione dell'immagine riprodotta. La fotografia ha modificato lo sguardo del pittore che passa dall'imitazione all'invenzione della natura; l'artista in seguito se ne serve nel taglio dell'immagine e nella costruzione della posa, a complemento ideale del disegno."" -
Ralph Rumney. Un ospite internazionale a casa Boschi Di Stefano. Ediz. a colori
Ralph Rumney è un fuori serie a cui è giusto riassegnare un ruolo preciso nel panorama artistico italiano che, con la sua fattiva presenza, ha concorso a internazionalizzare. Per qualità e tematiche è vicino agli autori amati dai Boschi Di Stefano negli anni cinquanta del Novecento e compagno di strada di molti di loro. Ha conosciuto e lavorato con Baj, Fontana, Manzoni, per citare solo i più noti, con i quali condivide esperienze e progetti. In questo volume Elena Di Raddo traccia un primo consuntivo biografico e critico dell'opera di Ralph Rumney, protagonista oggi sommerso dalla molteplicità dei nomi e degli eventi che hanno caratterizzato l'avanguardia del situazionismo. La collana ""Visti da vicino"""" vuole infatti rimettere a fuoco, una a una, le personalità e le poetiche degli artisti scelti dai Boschi Di Stefano come amici, spesso, prima che come autori."" -
Kandinskij, Goncarova, Chagall. Sacro e bellezza. Ediz. a colori
"Kandinskij, Goncarova, Chagall. Sacro e bellezza nell'arte russa"""" presenta un nucleo di diciannove preziose icone russe appartenenti alle collezioni d'arte di Intesa Sanpaolo accostato a quarantacinque capolavori di artisti russi di fine Ottocento e inizio Novecento provenienti dalla Galleria Tret'jakov di Mosca e da altri importanti musei della Russia, di Nizza e di Salonicco. Pubblicato in occasione della mostra di Vicenza e curato da Silvia Burini, Giuseppe Barbieri e Alessia Cavallaro, il volume affronta un tema di rilevante spessore, quello dei rapporti tra la tradizione delle icone e i movimenti artistici che, tra Otto e Novecento, hanno radicalmente mutato il contesto russo influenzando definitivamente anche quello internazionale. Attraverso le opere di Chagall, Kandinskij, Goncarova, Malevic, Tatlin, Filonov, Kljun e di altri artisti russi di fine Ottocento primi Novecento viene dimostrato come l'arte moderna russa sia tornata ad attingere linfa vitale dalla spiritualità degli antichi modelli iconografici, la cui simbologia universale sa essere linguaggio anche della nuova sensibilità estetica delle Avanguardie." -
Berlin 1989. La pittura in Germania prima e dopo il muro. Ediz. italiana e inglese
A 30 anni dalla caduta del Muro, la mostra ""Berlin 1989"""" alle Gallerie d'Italia di Napoli racconta i fermenti della pittura in Germania prima e dopo il Muro."" -
Paul Gauguin. Eiaha-Ohipa (Tahitiani in una stanza). Ediz. italiana e inglese
Un saggio monografico dedicato a un dipinto dell'artista francese appartenente alle collezioni del Museo Puskin di Mosca. Le opere di Paul Gauguin costituiscono una delle sezioni più significative della collezione moscovita di arte francese, strettamente legata al nome di Sergej Scukin, collezionista e mecenate russo, protagonista delle grandi iniziative espositive del Museo Puskin, nonché uno dei suoi simboli più importanti. Tra i dipinti del maestro francese spicca ""Eiaha Ohipa"""", datata 1896, un anno difficile per l'artista: rientrato da poco dalla Francia a Tahiti, con l'obiettivo di fermarsi definitivamente, si trova in ristrettezze economiche, con gravi problemi di salute. Il titolo usuale """"Tahitiani in una stanza"""", non restituisce l'iscrizione in lingua maori del dipinto, che allude piuttosto all'indolenza o libertà dal lavoro delle figure ritratte. Solo cinque anni prima, Gauguin era salpato per il suo primo soggiorno a Tahiti con un atteggiamento ambivalente: da una parte segnato dalle aspettative di un esotismo radicale rispetto alla tradizione della pittura orientalista, dall'altra attento alla documentazione etnografica di costumi e mentalità del tutto diversi alla propria cultura. L'unanime rigetto incontrato a Parigi dai quadri e sculture eseguiti in quel primo soggiorno, fra 1891 e 1893, lo induce a un distacco radicale da quella sua stessa, originaria, cultura. Tahiti definitivamente si viene a configurare, nello stato di frustrazione vissuto dall'artista, come un luogo edenico, un paradiso immune dalle convenzioni e costrizioni della cosiddetta civiltà occidentale, con le sue logiche di falso progresso, dominio e sfruttamento. La coppia rilassata nell'intimità ombrosa di una stanza aperta su un paesaggio di luce incarna la condizione, utopica, di un armonico stato di natura, di una libertà di essere e agire secondo le proprie inclinazioni. Sullo sfondo si staglia la figura di un osservatore, sostanzialmente estraneo alla scena: è presumibile che si tratti dell'artista stesso, preceduto, sulla soglia della stanza, dal suo cane, una comparsa ricorrente di tanti altri dipinti di questi anni."" -
Antonio Marasco. Futurista indipendente. Catalogo della mostra (Rende, 14 dicembre 2019-15 febbraio 2020). Ediz. a colori
"La personalità di Marasco è tra le più interessanti del futurismo italiano, per l'intelligenza e anche per la precocità del suo contributo. Non è uno dei tanti adepti anemici e provinciali di un 'secondo futurismo' che pure conta notevoli protagonisti, ma è un interprete del momento più intenso ed esplosivo del movimento marinettiano, cui egli aderì tra la fine del 1913 e gli inizi dell'anno successivo. Fin dal 1906, quando contava appena dieci anni, il pittore calabrese si era trasferito a Firenze e la sua cultura si giovò certamente del clima straordinariamente vivo di quella città, dove operavano uomini del livello di Papini e di Soffici, dando vita a riviste come 'Leonardo' e 'La Voce', e dove nello stesso anno approdava il giovanissimo de Chirico. A Firenze, dopo l'iniziale contrasto di Soffici con Boccioni, Marinetti e compagni, il futurismo trovò uno dei suoi centri più attivi e indipendenti, esprimendo la nuova rivista 'Lacerba'. Dal clima fiorentino, Marasco assorbì sia l'asciutto equilibrio formale di una sperimentazione molto contenuta nei suoi assunti dinamici, sia proprio quello spirito d'indipendenza che lo porterà nel 1932 a ribellarsi alla leadership marinettiana e a proclamare la nascita di un 'futurismo italiano indipendente', riproducendo un tentativo già messo in opera proprio dai futuristi fiorentini ai tempi di 'Lacerba'."""" (dalla prefazione di Maurizio Calvesi)" -
Fiori all'occhiello. Presenze artistiche nel XX secolo da Boccioni e Marasco ai contemporanei. Ediz. a colori
Benché l’identità culturale calabrese sia stata penalizzata per molto tempo dall’emigrazione intellettuale e dall’assenza di fenomeni significativi in loco, in Calabria sono nati artisti che, pur venendo spesso da situazioni difficili e di emarginazione, hanno fatto sentire la loro presenza nelle vicende italiane e internazionali del Novecento. rnA partire dal futurismo, che ha avuto tra i suoi protagonisti Boccioni, nato a Reggio Calabria, e altri due artisti calabresi come Marasco e Benedetto, fino alle innovazioni radicali di figure come Rotella, alla svolta culturale dei postmeridionalisti e alle sperimentazioni linguistiche degli ultimi decenni, in cui si nota un’interessante dialettica tra la conoscenza e la valorizzazione del proprio territorio e l’identità aperta dell’artista contemporaneo, che pratica un consapevole nomadismo mentale e fisico. rnSu tutte queste vicende Tonino Sicoli, critico militante e direttore di un museo ventennale e intraprendente come il MAON di Rende (CS), ha scritto puntualmente, con un taglio giornalistico, analitico e documentario, molti saggi che in questa antologia raccolgono venticinque profili critici su rappresentativi artisti “fiori all’occhiello” della Calabria. -
Progettare l'abitare. L'architettura del Collegio di Milano-Designing dwelling. The architecture of the Collegio di Milano. Ediz. illustrata
L'architettura racconta la storia dei luoghi della città. L'imprinting di alcune opere è determinante non solo nella genesi dello spazio e della cultura dell'immagine architettonica, ma anche dei contesti di vita. È il caso del Collegio di Milano, un'opera di Marco Zanuso. Una storia a distanza di cinquant'anni di pregnante attualità: la costruzione di un campus universitario che attraverso successive adduzioni giunge fino a noi con l'immutata forza e attualità della sua originaria concezione. All'intervento di Zanuso degli anni Settanta, si aggiunge ora il nuovo edificio dello Studio Piuarch e l'ulteriore ampliamento progettato dal Centro Studi TAT, a potenziare il ruolo d'eccellenza della Fondazione Collegio delle Università Milanesi che ha conseguito una riconosciuta identità per lo standard di elevata qualità dei servizi residenziali e formativi offerti e per il contesto ambientale. ""Progettare l'abitare. L'architettura del Collegio di Milano"""" è il racconto di questa articolata vicenda, non una celebrazione, ma una lettura della funzione civile dell'architettura nello sviluppo della società. Storia di persone e progetti, in un dialogo con il contesto e il tempo."" -
Ugo Nespolo. Inno alla gioia. Ediz. a colori
Gli esordi di Ugo Nespolo nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta a un filone, la sua produzione si caratterizza subito per un'accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Come spiega Gianluca Cuozzo, ""la realtà descritta da Nespolo è ostentatamente infantile, ingenua, ancorata a dei valori che sono assolutamente puri perché sottratti allo scorrere del tempo. Da qui l'incanto della sua arte, che risuona nelle nostre esistenze come il suono melodioso di un'occasione forse perduta, ma che la sua opera fa vibrare nei colori vividi di una speranza mai spenta. In questo sogno m'immergo e vedo una realtà bella e felice."""""" -
David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell'ideale. Ediz. a colori
Incentrato in modo particolare sul confronto tra Caravaggio e David, il volume getta luce su un tema particolarmente interessante di storia della critica ricostruendo un capitolo poco noto della fortuna del Merisi. Il volume presenta i contributi di Pierre Rosenberg, Fernando Mazzocca, Francesco Leone, Luisa Martorelli -
Cultura artistica a Pavia 1800-2000. Ediz. a colori
Dalla fine del XVIII secolo era attiva a Pavia una Scuola di Disegno e Incisione a sussidio dell'Università, finalizzata all'illustrazione dell'anatomia e di altre discipline; ma il celebre professor Scarpa aveva incaricato gli stessi bulinisti di riprodurre anche i capolavori della sua prestigiosa raccolta di dipinti. Da allora a Pavia la cultura artistica si è intrecciata con quella scientifica: per tutto l'Ottocento pittori e scultori, assieme ai commissari che gestiscono la gloriosa Scuola di Pittura fondata nel 1840, sono chiamati a interpretare e soddisfare le esigenze di rappresentatività della classe colta locale - professionisti, intelligenti committenti e munifici collezionisti - attraverso una produzione originale di destinazione privata ma anche di pubblica celebrazione dell'epopea storica, dei fatti e personaggi salienti delle istituzioni cittadine: con risultati, spesso, d'eccellenza nelle prove romantiche di Pasquale Massacra, del realista Federico Faruffini e di altri dotati allievi dell'Accademia. Nel corso del nuovo secolo la cultura artistica locale progressivamente si apre agli influssi e alle tendenze nazionali: passa di qui la ventata futurista, mentre un cauto simbolismo, poi il Novecentismo e il lirismo chiarista permeano le proposte dei giovani artisti, sebbene sopravviva almeno fino al secondo dopoguerra, robusto e persistente, il paesaggismo post-impressionista. Gli ultimi decenni vedono, infine, l'affermazione soprattutto di scultori, le cui opere abbelliscono il panorama urbano. -
Aldo Rota. Energy of space. Celebrating fifty years of man on the moon. Ediz. italiana e inglese
Nel concepire questo progetto ho immaginato che l'astro sidereo potesse ""abitare"""" l'aerostazione di Malpensa. Faremo atterrare la nostra Luna, trasfigurata in un'opera d'arte, in un evento artistico sinestetico. La Luna, allora, si incarnerà e, vestita dei colori più belli, cantando l'aria musicale più emozionante, si impossesserà del luogo incedendo e, respirando profondamente, andrà a misurarsi con lo spazio circostante, come l'uomo vitruviano di conio leonardesco intento ad affermare l'incontro di arte e scienza. Si onora così la memoria di Leonardo e si onora così lo storico e stupefacente allunaggio. Su questo si fonda l'incontro di due artisti, Aldo Rota, pittore, e Dario Baldan Bembo, cantautore. Rispettivamente, il volto cangiante della Luna, ricco di cromie, di figurazioni liquide, di segni pittorici, e la voce della Luna densa di tonalità, gonfia di passioni, di sentimenti che, intrecciandosi, la avvolgono d'una musicalità e d'una pittoricità preziose. Il pittore Aldo Rota presenterà un dipinto realizzato per l'occasione, un trittico che condensa le sue ultime ricerche coronando la serie Above Us dedicata alla Luna con un omaggio a Leonardo e alla sua Ultima cena: un grande trittico in cui irrompono tredici lune in raffinate sfumature di bianco. Il cantautore Dario Baldan Bembo proporrà l'ascolto della propria interpretazione musicale della Luna, scritta per darle """"voce""""."" -
Raffaello 1520-1483. Ediz. inglese
Realizzato in collaborazione con le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Raffaello, il volume accompagna la grande mostra-tributo (la più vasta mai realizzata sull'artista e una delle più importanti in Italia) e riunisce un'ampia selezione di opere del ""divin pittore"""" di Urbino. Seguendo un originale percorso cronologico a ritroso, Raffaello 1520- 1483 ripercorre tutta l'avventura creativa del più grande pittore del Rinascimento, da Roma a Firenze, da Firenze all'Umbria, fino alle radici urbinati. Curato da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi accompagnati da uno stuolo di studiosi, specialisti nei vari settori, coordinati da un comitato scientifico internazionale presieduto da Sylvia Ferino-Pagden, il volume illustra Raffaello nella sua pienezza di uomo del Rinascimento, impegnato nella ricerca e nella tutela del bello e dell'armonia in ogni sua attività, dall'espressione pittorica allo svolgimento dell'incarico di prefetto alle antichità dello Stato della Chiesa. Straordinaria la selezione di opere, provenienti dai più importanti musei e collezioni nazionali ed internazionali, con capolavori autografi di Raffaello o riconducibili ad ideazione raffaellesca tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici affiancati da opere di confronto e di contesto (sculture e altri manufatti antichi, sculture rinascimentali, codici, documenti, preziosi capolavori di arte applicata). Opere celeberrime come la Madonna del Granduca e la Velata delle Gallerie degli Uffizi, la grande pala di Santa Cecilia della Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba della National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa del Prado e lo straordinario e iconico Ritratto di Baldassarre Castiglione del Louvre. Il volume presenta i contributi di Marzia Faietti, Matteo Lafranconi, Francesco P. Di Teodoro, Arnold Nesselrath, Alessandro Viscogliosi, Vincenzo Farinella, Sylvia Ferino-Pagden, Guido Cornini, Lucia Bertolini, Angelamaria Aceto, Achim Gnann, Alessandro Nova, Silvia Malaguzzi, Marco Ciatti, Oriana Sartiani, Ciro Castelli, Luciano Ricciardi, Andrea Santacesaria, oltre al catalogo e alle schede tecniche delle opere."" -
Andrea Incontri. Le tipe umane
Le originali opere di Andrea Incontri, designer che intreccia codici ed estetiche della moda e delle arti visive, della comunicazione digitale e delle arti applicate. Dal 2016, Andrea Incontri sublima la propria passione per l'arte e per l'illustrazione, e soprattutto per le donne, iniziando a realizzare le ormai iconiche Tipe Umane che disegna sul suo account Instagram. Si tratta di figure femminili che prendono vita, ogni giorno, sotto forma di schizzi veloci, eppure dettagliatissimi, tracciati con un dito sullo schermo del suo smartphone, senza premeditazione ma con grande istinto creativo, e spesso sovrapposti a spezzoni di video quotidiani. Realizzate utilizzando l'intera palette cromatica di Instagram, le Tipe Umane incarnano la personale rappresentazione di Andrea Incontri di un'umanità al femminile. Signore a spasso con il cane o signorine uscite per andare a fare la spesa: donne di età e attitudini differenti, queste figure indossano una varietà infinita di mise, curate nei minimi dettagli, che ne raccontano le eterogenee personalità e, allo stesso tempo, testimoniano l'osservazione ossessiva dei codici estetici più in relazione al costume sociale che alla moda. In un momento in cui il sistema della moda si interroga su valori creativi ed etici, le Tipe Umane sono figure femminili archetipe, ma anche molto contemporanee, che documentano le nuove sperimentazioni artistiche del designer presentando una visione di femminilità eclettica ed inclusiva.