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L'aritmetica del pirata Newton
Questo libro, nato da una sperimentazione condotta nella scuola primaria, intende offrire agli insegnanti uno strumento per affrontare alcuni temi di aritmetica, usuali e non, mediante l’impiego di problemi proposti sotto forma di gioco. Il libro è accompagnato dal fascicolo “La ciurma del Pirata Newton” che raccoglie i 30 giochi qui presentati e che, pensato per i ragazzi, propone qualche spunto intrigante anche per i lettori più adulti. -
Il futuro della democrazia
La democrazia dubita di se stessa. È urgente chiedere se siamo dinanzi ad una sua crisi involutiva o se la democrazia ha un futuro di fronte ai problemi che dovunque l'angustiano. Interrogandosi sui fondamenti prepolitici della democrazia, l'Annuario di Filosofia 2011 affronta i nodi del suo presente e futuro: persona, Costituzione, diritto e nichilismo giuridico, bioetica e biopolitica, cultura religiosa e cultura laica. Si tratta di costruire un consenso pubblico-pratico di cui Tocqueville diceva: ""Perché vi sia una società e, a più forte ragione, perché questa società prosperi bisogna, dunque, che tutti gli spiriti dei cittadini siano sempre riuniti e tenuti insieme da alcune idee principali""""."" -
Malacittà. La finanza immobiliare contro la società civile
La finanziarizzazione delle città non mette a rischio solo l'ambiente urbano, depauperando il territorio e disgregando le basi della comunità civile. In pericolo sono i fondamentali stessi dell'economia nazionale, i risparmi dei cittadini, il basso indebitamento delle famiglie, la struttura produttiva del paese. Tutti i discorsi disciplinari cedono il passo all'economia. L'urbanistica stessa è ormai una lingua morta. Occorre allora fondere i linguaggi dell'urbanistica e dell'economia. Non per urbanizzare di più, ma per urbanizzare di meno. L'economia della città può contribuire insieme alla rinascita economica e alla rinascita ambientale. In Italia vi sono stati esempi significativi di buona finanza. Anche nel settore immobiliare. Oggi occorre una visione d'insieme, che guardi contemporaneamente al patrimonio sociale presente nelle nostre città e alla necessità di recidere la ""mostruosa fratellanza siamese"""" che lega inestricabilmente gli istituti di credito, e quindi i risparmi dei cittadini, e gli avventurieri immobiliari che si sono impadroniti delle città."" -
Celan Heidegger
"Il luogo di confronto tra Heidegger e Celan, qui scelto, è il 'linguaggio'. Ad esso appartengono entrambi. Ma come due mondi diversi e distanti, tanto da rendere il luogo di appartenenza un puro spazio vuoto, un'astrazione. Ciò che davvero pone in relazione il filosofo e il poeta è allora il tempo: il tempo del linguaggio. Il linguaggio poetico di Celan nasce con la morte del linguaggio filosofico di Heidegger."""" (V. Vitiello)" -
Il «destino» di un incontro. Salvador Dalì e Walt Disney
Nel 1946 Salvador Dalì e Walt Disney si incontrano per lavorare alla realizzazione di un cortometraggio ispirato alla ballata del compositore Armando Dominguez dal titolo ""Destino"""". Due personaggi in apparenza così lontani fra loro sono in realtà legati da un intento che segna la loro vita: rendere concreti i sogni. Questa è la storia di due uomini e di un incontro che ha dato inizio a un progetto destinato a essere concluso, e conosciuto, solo dopo molti anni dalla sua ideazione."" -
L'essenza del buddhismo zen. Dogen, realista mistico
Dógen (1200-1253), fondatore della scuola Zen nell'ambito del Buddhismo giapponese, è uno dei più importanti pensatori religiosi di ogni tempo. Oltre ad aver riformato la vita del Buddhismo nel Giappone del XIII secolo, il suo cammino spirituale e la profondità dei suoi scritti costituiscono anche la base per lo sviluppo della filosofia giapponese contemporanea. Questa monografia, divenuta ormai un classico e tradotta per la prima volta in italiano, si offre come un'ampia introduzione alla sua vita e al suo insegnamento. Partendo da un'accurata descrizione della parabola esistenziale del monaco, dagli anni della prima giovinezza al grande viaggio in Cina del 1227, fino alla fondazione del monastero Eiheiji in Giappone e alla diffusione del suo messaggio, lo studioso coreano Kim Hee-Jin passa in rassegna i principali contenuti della sua proposta esistenziale, enucleando i contenuti religiosi e quelli più specificamente teoretici. Da questa lettura si ricaverà così non solo una più approfondita conoscenza di uno dei massimi maestri dello Zen di ogni tempo, ma anche la consapevolezza che la radicalità del pensiero umano e della sua vocazione filosofica non conosce confini geografici o culturali. -
Vicini, lontani
Il concetto di prossimo sembra essersi evaporato o addirittura scomparso, rileva Luigi Zoja: dialoghiamo coi lontani, ma tendiamo a disinteressarci di chi ci è più vicino. Fabio Dei sostiene invece che la sfera della prossimità è viva e vegeta, e che continuiamo a vivere in universi addomesticati e locali che gli stessi mezzi di comunicazione rafforzano. Lontananza del vicino e vicinanza del lontano: fertilità sorprendente degli ossimori, dello scontro dei codici. Bausinger parla di una vicinanza estranea, e Clemente di lontananze vicine. La tecnica del lontano ha avvicinato cose e persone. Ma la temporalità che nuota nel flusso evenemenziale preclude sguardi lunghi, sia avanti che indietro, rendendo più effimere le nostre contiguità. Tesi e approfondimenti che rimandano a una più grande questione: come guardano e giudicano il mondo gli intellettuali? Come erano gli intellettuali organici di ieri, e come sono i disorganici di oggi, i sans papier migrati nella rete? E cosa c’è alla radice del disagio degli uni e degli altri? È vero che si sono smarriti, conformati, autoesclusi e che hanno rinunciato alla statutaria loro funzione critica ed eretica? Il dibattito è in corso, e il tema non si poteva eludere. Cosimo Caputo, Pietro Clemente, Stefano Cristante, Stefania De Donatis, Fabio Dei, Duccio Demetrio, Luciana Dini, Carlo Formenti, Sivia Gravili, Eugenio Imbriani, Charo Lacalle, Daniele Lamuraglia, Franco Martina, Angelo Nestore, Mimmo Pesare, Alessio Rotisciani, Diana Salzano, Angelo Semeraro, Lelio Semeraro, Luigi Zoja. -
L' immagine e il suo doppio. Dall'era dell'idolo all'alba dell'arte
Pochi temi hanno occupato Jean-Pierre Vernant lungo tutto l'arco della sua carriera quanto quello dell'immagine e del suo statuto teorico. L'apertura dell'antropologia in direzione della psicologia storica gli ha consentito di riconoscere che il concetto di ""rappresentazione figurata"""" non è un dato semplice e immediato, acquisito una volta per tutte, univoco e permanente, ma costituisce, al contrario, una categoria mentale con una sua specifica storia, anzi con tante specifiche storie che riflettono, e al contempo incentivano, i cambiamenti delle società. Concentrandosi sul suo terreno d'indagine elettivo, quello della grecità, Vernant tratteggia una storia dell'immagine che prende le mosse dalle svariate, spesso aniconiche forme di idoli e simboli religiosi per giungere alle soglie del V secolo, quando la rappresentazione degli dei in forma umana segna l'avvento dell'immagine in senso proprio, cioè della resa figurativa del reale. È l'alba dell'arte: il simbolo si libera dalla sua dimensione religiosa e ritualistica e si fa rappresentazione, vale a dire apparenza, imitazione, somiglianza. Indagando la paradossale compresenza di visibile e invisibile, di dato materiale e stratificazione simbolica, di elemento percettivo e piega immaginativa, Vernant delinea una vera e propria fenomenologia dell'immagine, capace di interessare - e non di rado di provocare - non solo l'antropologia e la storia delle religioni, ma anche e forse soprattutto l'estetica."" -
Il paradosso del monoteismo
Ebraismo, Cristianesimo e Islam - le comunità del Libro (Ahi al-Kitab) rappresentano i tre rami di un'unica e grande tradizione abramitica. Condividono la fede nella rivelazione di un Dio unico, trascendente e, nella sua essenza, inconoscibile attraverso le vie della percezione e della ragione. E tuttavia Corbin ci mostra come questo monoteismo sia fin dall'inizio e per sempre minacciato da una doppia trappola: quella di una rinascita idolatrica che fa di Dio un ente tra gli enti, confondendolo nella storia e nella società, e quella di una trascendenza portata all'estremo che, senza mediazioni teofaniche, si tramuta in disperante nichilismo. A queste tendenze Corbin oppone le lezioni della gnosi islamica, ebraica e cristiana, la loro ontologia integrale, e angelologia, il loro mundus imaginalis mediatore e risolutore di ogni falsa opposizione. Con ""Il paradosso del monoteismo"""" Corbin, oltre che proporre un cammino, ha lanciato una sfida: certamente per chi sa ed è in grado di coglierla. Ha voluto spalancare dinnanzi a una umanità stanca, sfiduciata e depressa l'abisso dell'Essere-Uno, invitando i migliori non a sostarvi dinnanzi cercando di capirne - razionalmente, astrattamente e vanamente - la profondità e il significato, ma a lasciarvisi coraggiosamente. Questo è il senso - l'experimentum crucis - di queste meditazioni che, a buon diritto (e per tale motivo), si possono chiamare """"abissali"""". Introduzione di Claudio Bonvecchio."" -
Le forme elementari della vita religiosa. Il sistema totemico in Australia
Un'indagine sull'origine e il ruolo della religione che, al tempo della sua prima apparizione, non mancò di generare scandalo e sollevare aspri dibattiti, e che ancora oggi viene salutata da sociologi, antropologi, teologi, filosofi, come uno dei più grandi contributi all'analisi del rapporto tra religioni e società. Mostrando il carattere sociale della religione e quello religioso della società, Durkheim stabiliva tra le due dimensioni un legame così stretto da rendere implausibile qualsiasi teoria della società che non facesse spazio ai fenomeni religiosi. La forte enfasi sul carattere collettivo della religione, sull'importanza delle pratiche oltre che delle credenze, e la capacità di individuare le principali linee di sviluppo nella modernità del rapporto tra religioni e società, fanno dell'opera di Durkheim una delle fonti classiche di maggior spicco nell'interpretazione dei fenomeni religiosi nel presente. Una lettura rigorosamente laica, capace tuttavia di penetrare dall'interno le dimensioni costitutive della religione, nel loro significato individuale e collettivo. -
Hiroshima. Storia e memoria dell'olocausto nucleare
L'impiego della bomba atomica ha segnato un punto di non ritorno, facendo di Hiroshima il simbolo del rischio di autodistruzione della specie umana. Solo nel 2010, per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale, un ambasciatore degli Stati Uniti ha presenziato all'annuale cerimonia di commemorazione. Un libro agile, di facile lettura, ma che non trascura nulla delle premesse, delle circostanze e delle gravi conseguenze di un atto che sino a oggi nessun paese ha osato replicare. La censura americana durante l'occupazione militare, l'autocensura dei politici giapponesi, la discriminazione nei confronti delle vittime (e tra le vittime), il ruolo del cinema, dell'arte e della letteratura, i libri di testo, la difficile memoria di un evento per cui si faticava a trovare un nome sono i momenti di una battaglia per imporre la propria interpretazione della storia. -
L' autocoscienza e la prospettiva sul mondo. Solger, Rickert e Husserl
Il testo suddiviso in due saggi nasce da una serie di considerazioni sulla filosofia tedesca dalla fine del Settecento agli inizi del secolo scorso, attraverso pensatori quali Kant, Solger, Rickert e Husserl, chiudendo idealmente un lavoro di ricerca comune tra i due autori. Ciò che unisce i due lavori è un filo comune dato dalla riflessione sul pensiero kantiano e soprattutto dall’unità autocoscienziale dell’‘Io penso’. Se nella prima parte , dedicata a Solger, si evidenzia l’imprescindibile funzione ordinatrice dell’‘Io penso’ per approdare ad una riflessione sulla fantasia, intesa quale medio superiore situato tra una trascendenza noumenica e un’apparenza fenomenica, nella seconda parte si presenta un itinerario dedicato al pensiero di Rickert e Husserl, che prende avvio da una considerazione sui valori per giungere all’intenzionalità propria dell’autocoscienza. Inoltre, sia gli argomenti che pensatori quali Solger e Rickert, proprio nel loro essere poco conosciuti e dibattuti, rendono il volume maggiormente interessante e possibile portatore di un nuovo dibattito. -
I sentieri evolutivi della complessità biologica nell'opera di S. A. Kauffman
Il volume costituisce una monografia integrale dell'opera di S. A. Kauffman, uno dei padri della teoria della complessità biologica, in cui vengono sviluppati tutti gli aspetti del suo lungo cammino di ricerca, vale a dire, la teoria delle reti booleane autonome stocastiche, la teoria dell'auto-catalisi, il mistero dell'ontogenesi, la teoria dell'agente autonomo, il concetto di cicli di lavoro termodinamico, l'organizzazione propagantesi e la teoria dell'informazione istruttiva. Il testo, però, specialmente nella parte finale, descrive in modo dettagliato anche altre frontiere della biologia, ovverossia i nuovi scenari aperti dalla biologia sistemica, da un lato, e dalla genomica funzionale, dall'altro. Il volume, quindi, a partire dalle investigazioni scientifiche e dalle esplorazioni metodologiche di Kauffman, mette in luce il fatto che, oggi, la nuova sfida della teoria della complessità consiste nell'ambizioso progetto di elaborare una teoria dell'informazione a carattere semantico (una nuova teoria algoritmica) capace di interpretare il misterioso linguaggio della vita e quindi i processi profondi di autoorganizzazione. -
L'eco-logia del visibile. Merleau-Ponty teorico dell'immanenza trascendentale
L'eco-logia del visibile si pone come tentativo di dare descrizione dell'ambiente e delle sue condizioni di abitabilità. Attraversando le regioni interconnesse di Mondo, Terra e Natura, grazie alla filosofia di Merleau-Ponty, si torna a riscoprire il grado zero del sensibile che accomuna uomini, animali e cose. Mettendo in atto un movimento di regressione genetica, corrispondente a una vera e propria archeologia dell'origine, il volume cerca di desedimentare quegli strati macrofenomenici che permettono di accedere lateralmente alle fessurazioni dell'Essere. Prendendo le mosse dall'immanenza del sensibile il pensiero può insinuarsi tra le pieghe dell'Essere, sulla base di un'iniziazione empirica al trascendentale, che nel chiasma rivela la coappartenenza di visibile e invisibile la cui cifra ultima è la reversibilità della carne. -
Il carteggio Betti-Tardy (1850-1891)
Il volume raccoglie le 128 lettere che si scambiarono, tra il 1850 ed il 1891, Enrico Betti, uno dei matematici più brillanti dell’800 italiano, Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e Senatore del Regno, e Placido Tardy, anche egli matematico, prestigioso Rettore dell’Università di Genova. Nel loro scambio epistolare essi condividono la profonda passione per la matematica, gli interessi politici e la tensione verso gli ideali del Risorgimento. Le loro lettere, oltre che uno strumento specifico per arricchire la comprensione puntuale del periodo storico nel quale la Scuola Matematica italiana si struttura e raggiunge livelli di eccellenza, tratteggiano elementi di costume, abitudini e stili culturali di indubbio interesse per lo studio delle radici del nostro presente. -
Lavoro, merce, desiderio
Lavoro, merce, desiderio: questi tre termini traducono due fenomeni epocali e ancora ineludibili del Novecento, l’uno appartenente alla sua genealogia speculativa, l’altro a quella economicopolitica. Se infatti in Occidente la straordinaria crescita del capitalismo post-fordista e post-taylorista, nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, ha portato ad una radicale metamorfosi della ‘struttura’ marxiana del lavoro ed alla comparsa di nuove forme di produzione e consumo delle merci, negli stessi decenni l’incontro-scontro del marxismo con la psicoanalisi freudiana e post-freudiana ha fornito all’analisi sociologica classica, incentrata sui rapporti di produzione e sulla sovrastruttura ideologica, la dimensione della profondità: nella teoria sociale ha fatto il suo ingresso l’inconscio e, con esso, il desiderio. A partire da due lezioni di Deleuze coeve alla pubblicazione dell’Anti-Edipo (1972), gli interventi qui raccolti s’interrogano sulle recenti trasformazioni del lavoro, sulla sua immateriale materialità in una società ancora segnata dall’esperienza dell’alienazione e inconsciamente, infantilmente legata al desiderio della merce. In una sorta di autoanalisi collettiva, essi pongono a diversi autori (da Adorno a Marcuse, da Castoriadis a Baudrillard, da Foucault a Simone Weil), e in diverse prospettive ermeneutiche, il medesimo problema psicopolitico: l’inoltrepassabilità storica del capitalismo, sulla soglia tra il ventesimo e il ventunesimo secolo. Testi di Gilles Deleuze, Ferruccio Andolfi, Gianvito Brindisi, Fabio Ciaramelli, Vincenzo Cuomo, Eleonora de Conciliis, Leonardo V. Distaso, Roberto Finelli, Aldo Meccariello, Gabriele Miniagio. Immagini di Gabriele Di Matteo, Meri Gorni, Domenico Antonio Mancini, Vito Pace, Angelo Ricciardi, Anton Roca. -
Repubblica
Una patria libera è la necessaria condizione perché un popolo possa realizzarsi e compiere la missione che - secondo Mazzini - Dio gli ha affidato. La repubblica è la sua forma più matura di governo poiché la politica è scontro tra libertà e dispotismo e tra queste due forze non è possibile trovare un compromesso: è una guerra di princìpi che non ammette transazioni. Mazzini esorta il popolo a non accontentarsi delle riforme che sono accomodamenti gestiti dall'alto e non si radicano, cioè, nello spirito di libertà e di uguaglianza. -
Federalismo
Cattaneo viene ricordato per le sue idee federaliste improntate su un forte liberalismo e laicità. All'alba dell'Unificazione italiana, Cattaneo era fautore di un sistema politico basato su una confederazione di stati italiani sullo stile della Svizzera. Per Cattaneo la partecipazione alla vita della società è un fattore fondamentale nella formazione dell'individuo: il progresso può avvenire solo attraverso il confronto collettivo. Il progresso non deve avvenire per forza, se avviene, avverrà compatibilmente con i tempi: sono gli uomini che scandiscono le tappe del progresso. -
Chiasmi international. Ediz. italiana, francese e inglese. Vol. 12: Merleau Ponty. Filosofia e immagini in movimento.
Chiasmi international 12 présente un inédit exceptionnel : un extrait du premier cours donné par Merleau-Ponty au Collège de France, l’une des très rares occurrences où il analyse le cinéma en son sens littéral d’art du mouvement. C’est pourquoi un dossier spécifique, « Cinéma et philosophie du mouvement », est ensuite consacré à cette question. Il contient six études, dont celles de deux co-directeurs de Chiasmi international, Mauro Carbone et Pierre Rodrigo. Cette livraison recueille en outre des essais explorant l’ontologie de Merleau-Ponty et sa réflexion sur la danse et la peinture. On y trouvera aussi deux textes particulièrement remarquables : un article de Renaud Barbaras, directeur honoraire de notre revue, et un entretien avec Andrea Camilleri, le célèbre écrivain italien de nouvelles policières dont le travail a été influencé par Merleau-Ponty. Chiasmi International 12 presents an extraordinary, unpublished extract from the first course Merleau-Ponty taught at the Collège de France. It is one of the few places where he speaks of cinema and its literal sense of movement. Thus, a “Special Section” called “Cinema and the Philosophy of Movement” is devoted to this topic. It contains six essays, two of which were written by Chiasmi International editors, Mauro Carbone and Pierre Rodrigo. Moreover, this issue collects a wide scope of essays, focusing specially on Merleau-Ponty’s ontology and on his reflection about dance and painting. It also presents two particularly remarkable texts: an article by Renaud Barbaras, Editor Emeritus of our journal, and an interview with Andrea Camilleri, the famous Italian detective novelist, whose works were influenced by Merleau-Ponty. Chiasmi International 12 presenta uno straordinario inedito, un estratto dal primo corso che Merleau-Ponty tenne al Collège de France. Si tratta di uno dei pochi luoghi in cui il filosofo francese parla di cinema e del problema del movimento. Per questo la rivista ospita un dossier intitolato “Il cinema e la filosofia del movimento”, che accoglie tra l’altro due saggi a firma di Mauro Carbone e Pierre Rodrigo, co-direttori della rivista. Questo numero raccoglie d’altra parte saggi che coprono un ampio spettro tematico, spaziando dall’ontologia di Merleau-Ponty alla sua riflessione sulla danza e la pittura. Chiasmi International 12 presenta inoltre due testi di particolare rilievo: un articolo di Renaud Barbaras, nostro direttore onorario, e un’intervista ad Andrea Camilleri, il celebre scrittore italiano di detective stories il cui lavoro è stato influenzato, tra l’altro, dall’incontro con il pensiero di Merleau-Ponty. -
I nuovi testimonti dei lager. Figli e nipoti di deportati raccontano
Figli e nipoti dei deportati nei campi nazisti si raccontano i propri familiari uccisi nei Lager e parlano anche di sé, di quanto ha pesato e quanto ancora pesa quel trauma lontano nella propria vita. Mentre si affievolisce la voce dei testimoni diretti dello sterminio nazista, prende vigore quella di questi ""nuovi testimoni """", i quali puntano sulla propria memoria familiare per non fare scendere l'oblio sulla più grande tragedia umana del Novecento. Questo volume raccoglie i testi degli interventi svolti nel corso di alcuni incontri tra figli e nipoti dei deportati, organizzati nel novembre di ogni anno dalla sezione milanese dell'ANED, l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti.""