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Nullismo e letteratura. Al di là del nichilismo e del postmoderno debole. Saggio sulla scientificità dell'opera letteraria
"Edito per la prima volta nel 1998, questo libro recava in quarta di copertina la seguente Nota: 'Quale letteratura nel prossimo secolo? Cosa manca alla letteratura e agli scrittori per essere al passo con i tempi? In un'indagine a 360 gradi sull'uomo che cerca di uscire virilmente dal nichilismo, l'autore propone, rintracciando i prodromi nella storia della cultura occidentale e recuperando i valori di una filosofia ancorata alla realtà, le possibili direttrici di una letteratura che riscatti, con la sua scientifica creatività, l'uomo e la storia'. Nota esatta, ma che non evidenziava le novità del libro: il metodo; la teorizzazione del fonosimbolismo; la rivisitazione del concetto di postmoderno; l'applicazione pratica dello scetticismo; l'originale e fondante interpretazione dell'ontologia leopardiana; l'apporto concreto, attraverso il dialogo tra scienza e letteratura, del nullismo, ossia dell'oltrepassamento scientifico e filosofico del nichilismo. Questa seconda arricchita edizione di Nullismo e letteratura ci ridona un libro essenziale, non solo un modello di vita e di studio ma anche una pietra miliare nel campo della nuova teoria della letteratura che, sulla riconosciuta paternità di Leopardi, 'emancipa la teoria estetica dalla forma'"""". (Franco Pappalardo La Rosa)" -
La rappresentazione dello spazio
La rappresentazione dello spazio coincide con le nostre possibilità di orientarsi e di conoscere il mondo che abitiamo. È un problema antico, che non si riferisce alla sola filosofia, ma riflette visioni di varia natura, dalle geometrie alla fisica sino alle arti figurative. In questo libro si cerca di offrire una descrizione di come, nel pensiero filosofico e artistico della modernità, si disegna un percorso che attraversa alcuni nodi della teoria dell'immagine, della forma, della mimesis. La storia delle immagini artistiche ha incarnato tale percorso: prima di un discorso sul valore delle opere, le rappresentazioni dell'arte sono un modo per raccontare il rapporto con il mondo che viviamo, con le qualità che al primo sguardo, e nella quotidianità, non sempre riusciamo ad afferrare. Sono mezzi per interrogare la relazione tra realtà e illusione, tra verità e apparenza, tra visibile e invisibile. Lo spazio diviene così ""simbolo"""", spazio allusivo per significati in esso radicati, ma che, attraverso quelle sue porzioni che sono le opere artistiche, lo trascendono. Illustrare modi per rappresentare lo spazio, e gli spazi simbolici che lo foderano, non è dunque un discorso teorico: da un lato è umile esercizio dello sguardo, dall'altro orgoglioso ricordo per non dimenticare le domande principali sul nostro condiviso mondo della vita."" -
L' enigma della scelta. Un approccio cognitivo e filosofico-politico
Questo libro trae spunto dalle ripercussioni che le indagini sul decision making hanno avuto in sede di teoria politica, dando origine al recente dibattito sul paternalismo. Diversi studiosi, partendo dalla costatazione che le decisioni umane, lungi dall’essere l’esito di un calcolo logico – come prevede la cosiddetta teoria della scelta razionale – sono influenzate da specifici limiti cognitivi, hanno sostenuto l’opportunità di interventi governativi paternalistici che proteggano i cittadini da eventuali conseguenze indesiderate delle loro scelte. Ciò nella convinzione che sia possibile, attraverso un paternalismo soft, definito libertario, conciliare l’esigenza della protezione paternalistica con la salvaguardia del principio della libertà della scelta, che sta alla base della teoria democratica. Tuttavia il paternalismo libertario può essere più subdolo, e perciò più minaccioso per la libertà, del paternalismo autoritario. Ciò determina un’impasse: mentre dal punto di vista pratico molte misure paternalistiche sembrano ragionevoli e sono comunemente accettate, dal punto di vista teorico non sembra sia possibile una loro giustificazione soddisfacente. Una via d’uscita a quest’impasse c’è ma essa richiede una nuova impostazione del problema che, anziché limitarsi a introdurre nel dibattito politico i risultati delle indagini cognitive, com’è accaduto fino ad ora, metta in discussione il concetto di razionalità che sta alla base della teoria della scelta razionale tenendo conto dei dati scientifici emergenti dalle più recenti ricerche neuroscientifiche e individuando le implicazioni flosofico-politiche che ne possono derivare. -
Un salto nell'alto. Vol. 1130: Memorie private.
SognoSapevo che non era morto ma stavariparato da qualche parte. Si presentòdietro il vetro della porta, leggermenteingrassato. La stanza dove stavamo erapiù bassa di quattro o cinque scalini.C’erano con me sua sorella Rita, Iucci,figlia di Ginota, e poi Anna, figlia diMaria. Stavamo aspettando e lui scese.Gli andai incontro e lo strinsi in unabbraccio. Lui disse: “Tra qualche giornodovrò partire di nuovo”, e io gli dissi:“Resta ancora perché abbiamo bisogno dite”. E piangevo. -
Domandare con Gadamer. Cinquant'anni di verità e metodo
Verità e metodo costituisce senza dubbio un classico del pensiero novecentesco. In quanto tale esso continua a rivolgersi a noi, a interpellarci e ad alimentare il nostro domandare. Ma in cosa consiste, oggi, la sua attualità? E qual è la sua collocazione nel contesto più ampio costituito, da una parte, dall’articolazione complessiva del pensiero di Gadamer e, dall’altra, dal panorama plurivoco del Novecento filosofico? Il cinquantesimo anniversario dall’uscita di Verità e metodo (1960-2010) è sembrato l’occasione più propizia per procedere a una messa a fuoco di tali questioni attraverso il contributo di un gruppo di specialisti e cultori di Gadamer. In particolare, il volume raccoglie saggi di Giuliana Gregorio, Stefano Marino, Mariannina Failla, Giovanni Matteucci, Carlo Gentili, Francisco Arenas-Dolz, Dietmar Koch, Rosa Maria Marafioti, Annamaria Contini e Francesco Cattaneo. -
Alla ricerca dell'isola che non c'è. Ragionamenti sulla mente
Uno psichiatra, dopo cinquant'anni di professione come ""medico della mente"""", si pone delle domande su cosa sia veramente la mente e la coscienza e su come funzionino. Partendo dalle considerazioni di alcuni filosofi, in particolare Daniel Denett e John R.Seale, dalle ricerche nell'ambito delle neuroscienze e dalla sua personale esperienza, cerca di darsi delle risposte. In base a queste ripropone problematiche di psicopatologia, anche con riferimenti ad aspetti clinici, cercando di considerarle da una prospettiva in cui psichiatria, filosofia della mente e neuroscienze possano essere riferimenti meno divaricati. Presentazione di Simone Vender."" -
Raimon Panikkar oltre la frammentazione del sapere e della vita
"Raimon Panikkar. Oltre la frammentazione del sapere e della vita"""", è un'introduzione alla figura ed al pensiero di questo filosofo-teologo singolare e creativo, molto amato in Italia e recentemente scomparso. Egli stesso si definiva con una quadruplice identità: cristiana, induista, buddhista e secolare. Questo testo se da un lato ne studia l'itinerario di vita e di pensiero, dalle sue origini multiculturali e multireligiose all'incontro con l'India ed alla sua docenza universitaria, dall'altro figura come un'introduzione alla sua visione complessa. A tal riguardo è corredato di un dizionario panikkariano che ne approfondisce alcune tematiche quali l'ontonomìa, la differenza simbolica, l'ermeneutica diatopica, la filosofia dialogica o imparativa, l'ecosofia, gli equivalenti omeomorfici, l'intuizione cosmoteandrica... Il teologo gesuita Xavier Melloni, parlando dell'edizione spagnola, ha affermato che questo testo """"è destinato a divenire un punto di riferimento per chi voglia avvicinarsi al pensiero complesso panikkariano"""". Il libro, risultato di tanti anni di lavoro, desidera aprire nuovi percorsi per quanto riguarda l'esperienza ed il linguaggio su Dio, oltre i confini del dualismo e monismo panteista. Fedele a ciò che è stato il progetto di Raimon Panikkar, è un testo che si prefigge soprattutto di tendere ponti tra il pensiero di Oriente e di Occidente, in particolare tra il Cristianesimo e l'Induismo." -
Theodor W. Adorno. Pensiero critico e musica
Adorno è un autore oramai classico, riferimento irrinunciabile per ricerche di natura filosofica, sociologica, estetica o musicologica. La sua produzione continua a suscitare fascino, disorientamento ed estremo interesse. All'interno di una simile multiforme produzione, le riflessioni sulla musica e sulle sue dinamiche ricoprono una posizione fondamentale. Dalla critica della musica radiofonica a quella del jazz e della pop music, dall'interpretazione di Bach a quella della musica tecnologica, passando per le due scuole viennesi e il romanticismo, l'analisi degli snodi concettuali del suo orizzonte musicologico contribuisce a comporre un quadro articolato, all'interno del quale convivono questioni, temi e personaggi tra loro anche molto diversi. Riproporre le tesi adorniane non significa solo valutarne l'attualità e la validità. Molte di esse, autentiche radiografie di un'epoca lacerata, lasciano sperare in quell'umanesimo reale vagheggiato da Beethoven e suggeriscono la necessità di rafforzare una ragione critica che il tempo sembra aver assottigliato. -
Mimesi come far finta. Sui fondamenti delle arti rappresentazionali
Cosa accomuna le attività in cui sono impegnati il lettore di un romanzo, lo spettatore di un film e l'osservatore di un dipinto? Secondo l'autore di questo libro, presto diventato un classico della filosofia delle arti in ambito analitico, stanno tutti praticando un gioco di far finta, significativamente simile a quelli cui si dedicano i bambini. Qui sono le opere artistiche (in particolare quelle che costituiscono rappresentazione di qualcosa) a svolgere all'incirca il ruolo dei giocattoli. Esse hanno la funzione sociale di prescrivere immaginazioni. Attraverso un'analisi serrata e ricca di esempi tratti da letteratura, cinema, teatro e arti visive, l'autore articola la sua teoria cercando di mostrare come sia feconda e in grado di dipanare tutta una serie di questioni. Come si può distinguere la finzione dalla non-finzione? Quali principi guidano le nostre interpretazioni delle opere? Che differenza c'è tra critica e fruizione? Se raffigurare e descrivere sono due modi di rappresentare, come diamo conto delle loro peculiarità? I personaggi della finzione e le loro vicende ci coinvolgono emotivamente, ma come possono essere emozioni genuine le nostre, se sappiamo che non esistono? E se non esistono, come è possibile che ne parliamo e rivolgiamo loro i nostri pensieri? La risposta a questo e molto altro ci viene da quella che l'autore chiama ""la magia del far finta"""", una base straordinariamente promettente sulla quale spiegare le arti rappresentazionali."" -
Pensare sullo schermo. Cinema come filosofia
I film possono fare filosofia? Secondo Wartenberg sì. Partendo dall'analisi di alcuni classici del cinema, l'autore ci spiega come i film mettano effettivamente in scena degli esperimenti mentali, delle vere argomentazioni, sotto forma di immagini e dialoghi. Attraverso questo procedimento, i film cambiano le nostre prospettive, arricchiscono la nostra esperienza e ci insegnano qualcosa di nuovo, proprio come fa la filosofia. Gli studi di Wartenberg sul linguaggio cinematografico inaugurano qui in Italia un nuovo filone di ricerca e suggeriscono allo spettatore una nuova modalità di visione dei film, più profonda e stimolante. -
Filosofia e globalizzazione. Intercultura e identità tra Oriente e Occidente
La globalizzazione dell'economia e delle comunicazioni impone nuove questioni alla cultura e, in particolare, alla filosofia occidentale. La prima è sollecitata a rispondere alla domanda: la pluralità delle culture va 'sistemata' con prospettive multiculturali, oppure queste vanno superate nel più ampio orizzonte dell'intercultura? La filosofia occidentale, da parte sua, deve porsi il problema se continuare a ritenersi l'unica depositaria del pensiero, o riconoscere finalmente che anche altre civiltà hanno prodotto riflessioni degne del nome 'filosofia'; e, se ammette che questo riconoscimento è necessario, come esso deve avvenire? In un senso evolutivo, come ha fatto Hegel? O mediante un semplice confronto comparativo? O attraverso un dialogo radicale? Queste sono alcune delle questioni cruciali alle quali gli scritti che compongono questo volume tentano di dare una prima risposta in modo non puramente descrittivo, ma con un'intenzione propositiva. -
Saggio sull'uomo. Introduzione a una filosofia della cultura
La frammentazione a cui è sottoposta ogni indagine circa la natura e l'essenza dell'essere umano, a partire dagli inizi del XX secolo, ha prodotto una crisi generale delle possibilità di autocomprensione dell'uomo stesso. In quest'opera, Cassirer si propone di fornire un'interpretazione della crisi culturale che riguarda ancora oggi la nostra identità, culturale, psicologica, sociale. In questo modo egli sottopone a discussione e verifica i grandi temi del pensiero filosofico: l'origine del linguaggio, la Storia, la dimensione estetica e quella simbolica, la religione e il sacro, il rapporto tra io e mondo, la ricerca del senso. -
La filosofia di Woody Allen
Il prestigio di cui gode Woody Alien non si spiega soltanto con il fascino irresistibile del suo humor, fondato sul senso dell'incongruità e sull'autoderisione. Gran parte del suo successo si deve alla capacità di riprendere la grande tradizione del cinema d'autore, rappresentando, con impareggiabile leggerezza, le esitazioni e le perplessità della nostra società individualista. Il suo sguardo, influenzato dalla psicanalisi e dall'esistenzialismo, vibrante in un continuo alternarsi di gravità e di ironia, illumina quanto di problematico e di angosciante c'è nell'esistenza, senza tuttavia rinunciare ad esasperare il lato comico delle contraddizioni umane. Roland Quilliot, con altrettanta leggerezza ed ironia, ha provato a ridisegnare Woody Alien percorrendo i temi più cari al regista, seguendolo attraverso le tappe principali delle sue opere ed evidenziando la sua straordinaria capacità di analizzare sentimenti, nevrosi, paure umane, e rielaborarli visivamente, con un taglio da vero e proprio filosofo. Al di là della dimensione psicologica, alcuni dei suoi film esprimono infatti importanti interrogazioni filosofiche: sulla felicità, sulla morale, sulla religione e sull'arte; come sulla sessualità, sulla morte e sul senso da attribuire alla vita. Questo ed altro fanno di lui una delle maggiori figure della cultura del XX secolo. Prefazione di Eleonora De Concilis. Postfazione di Giuseppe Russo. -
Sciagure parallele. Risorgimento italiano e rivoluzione francese
"Si può sperare che ne venga un Risorgimento europeo analogo al Risorgimento italiano? Questo non sembra più pensabile neppure in sede di retorica pura. Nell'Europa unita non c'è più né un Garibaldi né un Cavour, e tanto meno un Robespierre"""". Un lucido confronto tra risorgimento italiano e rivoluzione francese, due eventi cruciali e decisivi, che sanciscono definitivamente la formazione dell'identità nazionale e la liberazione dai sovrani e dagli oppressori. Con un pizzico di nostalgia e forte spirito critico, Vittorio Mathieu ripercorre le tappe di due momenti storici che hanno cambiato per sempre le sorti di Italia e Francia." -
L' arte dei folli. L'attività plastica dei malati mentali
Personalità eclettica, pioniere si può dire degli studi sulle manifestazioni artistiche dei malati mentali, Hans Prinzhorn si muove sul labile confine tra arte e follia, unendo l'interesse più preminentemente estetico, da storico dell'arte, a quello medico psichiatrico. La sua ricerca parte dall'analisi delle opere d'arte prodotte da varie tipologie di malati di mente, poste in relazione di volta in volta con le Avanguardie degli anni Venti, e in particolare l'espressionismo tedesco e il surrealismo, correnti di fatto considerate folli e degenerate, espressione di un disagio esistenziale. Introduzione di Cristiana De Carlo. -
Frammenti sull'amore
L'autore ha una sua speciale filosofia: il sublime, sentimento che apre i segreti dell'altro, spinge il cuore oltre il confine di una vita. Maria Zambrano racconta questa sua vita attraverso l'amore di tutti i giorni, l'amore che è filosofia. La più grande fenomenologa contemporanea ci accompagna all'interno di una straordinaria parte della sua autobiografia sentimentale. -
Frammento postumo sull'amore
L'amore elimina la differenza tra io e tu. Così uno dei più grandi filosofi contemporanei spiega il sentimento che ci incatena all'altro. L'amore diventa un rapporto che l'io costruisce con se stesso. Gli amanti si riflettono e si dissolvono l'uno nell'altro, divenendo una cosa sola. Ancora una volta Simmel affronta il quotidiano, ciò che ci tocca da vicino, il sentimento che vale una vita. Con la profondità che si merita, quella della filosofia. -
Amore e musica. Tema e variazioni
I nostri amori come altrettante variazioni di una composizione musicale senza tema prestabilito, perché il tema traspare invece attraverso le variazioni e grazie ad esse, senza che a loro possa però ridursi. Con questo saggio già pubblicato in Francia, Stati Uniti e Messico, ma non ancora in italiano. Mauro Carbone torna a leggere Proust intrecciando Merleau-Ponty e Deleuze anche grazie a testi da noi inediti, per darci un contributo di pensiero intensamente personale. -
La terra e il sacro. Il tempo della verità. Con DVD-ROM
Per quale motivo gli abitanti della Terra hanno da sempre avvertito la chiamata del sacro? Qualsiasi nome sia stato assegnato a questo sentimento, si tratta di qualcosa di relativo alla volontà umana di conoscere. Una certa tradizione filosofica pare dirci che il compito dell'uomo è quello di ricercare la verticalità, mirando a spazi celesti, e lasciandosi alle spalle una processualità puramente orizzontale, la quale non può che spingerlo a lasciare lo spazio precedentemente occupato. Dona, al contrario, invita il lettore a dubitare che il Sacro richiami l'uomo all'esteriorità, e a ipotizzare invece che esso lo chiami a partire dalle profondità di un mare incondizionato sul quale è sospesa la nostra fragile esistenza terrena. Soltanto il vero creatore, colui che è capace di portare il non essere all'essere, sarebbe dunque in grado di disvelare il carattere incondizionato proprio al sacro. Postfazione di Salvatore Lavecchia. -
Il Protagora. Vol. 14: Evandro Agazzi filosofo della scienza
STUDI Andrea Bellantone, Tornare ai lumi? Fabio Minazzi, La rivalutazione del trascendentale di Giulio Preti e la prospettiva del neorealismo logico Emanuele Dell’Atti, La via dei segni a partire dalla lezione di Ferruccio Rossi-LandiEVANDRO AGAZZI FILOSOFO DELLA SCIENZA (École des Hautes Études en Sciences Sociales e Istituto Italiano di Cultura, Parigi, venerdì 9 aprile 2010) Fabio Minazzi, Rencontre autour d’Evandro Agazzi: considerazioni introduttive Bernard d’Espagnat, Cher Evandro, elle n’est pas une vache ! Fabio Minazzi, Evandro Agazzi Magister Roland Omnes, Evandro Agazzi maîtres de la cohérence Jacques Ricard, Evandro Agazzi: eureuse symbiose entre philosophes et scientifiques Hervé Barreau, Evandro Agazzi: la science et la philosophie sont des disciplines complémentaire Evandro Agazzi, La filosofia quale soluzione al proprio “problema della vita”. La biografia intellettuale di un epistemologo interessato a delineare una concezione integrale dell’uomo, Intervista a cura di Hortensia Cuellar, traduzione italiana dallo spagnolo di Rossana AvanziINEDITI Carlo Emilio Gadda, Leggere Kant, a cura di Brigida Bonghi 1. Carlo Emilio Gadda, Lettura di Kant (Riordinamento 1933) 2. Carlo Emilio Gadda, Sunto dei Prolegomeni di Kant 3. Carlo Emilio Gadda, Brevi esempî del come ho potuto leggere i Prolegomeni e la Critica (Milano, 28 ottobre 1925)NOTE E DISCUSSIONI Rolando Bellini, Filosofarte 2010. Diario critico di un anno. Brigida Bonghi, Simone Weil e l’attenzione a Kant Maria Grazia Sandrini, Medicina e filosofia Fulvio Papi, Ricordo di Felice Mondella Fulvio Papi, Ricordo di Aurelia Monti Giovanna Baietti, Lella Monti insegnante liceale di filosofia Michele Rivoli, Preghiera laicaPROBLEMI DELLA SCUOLA Paolo Giannitrapani, Tentare l’impossibile? Considerazioni a proposito del progetto insubrico dei “Giovani Pensatori”CRONACHE Elisabetta Scolozzi, Kant e la filosofia in senso cosmopolitico. Sull’XI Congresso Internazionale Kantiano di Pisa Claudia Pedone, Les puissances de l’herméneutique: riflessioni sull’effettività dell’ermeneutica