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La libertà nell'arte
Questo volume raccogle gli interventi di: Adriano Accattino, Vittore Baroni, Tommaso Andrea Bressan, Franco Buncuga, Gio Ferri, Pietro Flecchia, Franco Gabotti, Eugen Galasso, Lorena Giuranna, Luciano Lanza, Andrea Papi, Raffaele Perrotta, Fabio Sntin, Gianni-Emilio Simonetti, Arturo Schwarz. -
I dialoghi. «Fabricius» «Antonius»
I Dialoghi, ritrovati dai saggista aponense V. Ireneo Filodeo Capra e dal medesimo tradotti per concessione del conte Z. (non è dato sapere di più sul possessore dei manoscritti), sono indubbiamente di origini alquanto misteriose, anche se il Capra li colloca originariamente nella biblioteca di Alessandria, per poi farli arrivare da Costantinopoli a Venezia sino alla famiglia dell'odierno possessore: appare, infatti, quantomeno singolare che il mercante che li avrebbe trafugati dalla biblioteca si chiamasse Kaddab (mentitore) e che l'unico cenno storico dei Dialoghi si abbia per una citazione fattane da Isaac Newton in alcuni suoi appunti, ormai perduti. Sembrerebbe più probabile che i Dialoghi trovino origine in ambienti rosacruciano-gnostici aponensi, allo stesso modo de ""Il mistico connubio"""", già pubblicato in questa collana: ciò non ne sminuisce il contenuto, certamente originale e denso di spunti per la Ricerca. A. Lucio Fedro Arpeione, (540-639 d.C.), si chiamava, in realtà, Enrico da Feltria ed era allievo di Giovanni Filopono, filosofo della scuola Alessandrina. Egli visse per un lungo periodo a Carcassonne, dove venne in contatto con una enclave di cabalisti ebrei, che ebbero una certa influenza sul suo pensiero. Introduzione di Morris L. Ghezzi. Note biografiche a cura di Paolo E. De Faveri."" -
La fragilità della virtù. Dall'antropologia alla morale e ritorno nell'epoca di Kant
«Un volume originale e convincente, sostenuto dalla rara capacità di coniugare un impianto storiografico estremamente rigoroso e documentato con un’acuta sensibilità ermeneutica e teoretica. Laura Anna Macor – alla quale si devono già alcuni saggi fondamentali sul pensiero tedesco tra Sette e Ottocento – ricostruisce con grande precisione i termini in cui la domanda sull’umano si pone al tramonto dell’illuminismo. Senza rincorrere improbabili mode di “attualizzazione” forzata, ma lavorando piuttosto con acume e finezza interpretativa, l’autrice lascia che dalle pieghe dei testi emerga la tensione irrisolta fra le determinazioni scientifiche acquisibili tramite la ricerca antropologica e le irrinunciabili esigenze di libertà dell’etica». Il problema per eccellenza della morale è quello del rapporto con la natura: in che misura all’uomo è concesso un margine di autonomia all’interno della fitta rete di condizionamenti, fisiologici e sociali, che influiscono sul suo comportamento? In che misura l’uomo non si illude, quando è convinto di agire in maniera disinteressata? In che misura la portata oscura di alcuni moventi ne maschera l’effetto, provocando una condotta apparentemente inspiegabile e insensata? Queste domande, e altre analoghe, determinano la riflessione morale nell’epoca di Kant, in un variegato mosaico di approcci empirici che arricchisce notevolmente la coeva immagine dell’uomo, ma mina allo stesso tempo le basi della virtù. Seguire i sentieri interrotti, le deviazioni e le rivoluzioni di questa geografia dell’umano è lo scopo del presente volume. -
Vivere con le voci. 50 storie di guarigione
L'approccio dei professionisti della salute mentale all'esperienza dell'udire le voci è ancora, troppo spesso, stigmatizzante. Sentire le voci è considerato ipso facto uno dei sintomi cardinali della psicosi e tutto il resto (quali e quante sono le voci, cosa dicono, quando si , manifestano) non viene quasi preso in considerazione. In questo libro si trovano la scienza e le tecniche (ma ricordiamoci sempre che ""La tecnica non pensa"""") ed anche l'umanità di tante persone che testimoniano che ognuno può essere il protagonista della propria vita. Le 50 storie di recovery ci raccontano la fatica della ri-costruzione del sé nel passaggio da un modo all'altro di essere nel mondo, la ridefinizione del proprio ruolo e delle relazioni sociali ad esso connesse e l'emergere della ineludibile domanda di senso """"Perché è capitato proprio a me?"""" a cui la psichiatria, da sola, non è in grado di dare una risposta."" -
Microfondazione. Problematiche della spiegazione individualista nelle scienze sociali
Il presente lavoro esamina alcuni aspetti del paradigma individualista nelle scienze sociali, in particolare il concetto di microfondazione. Le sue origini sono da identificarsi nelle problematiche delineatesi, a partire dagli anni '50, nelle discussioni sull'individualismo metodologico, principio secondo cui i fenomeni sociali devono essere considerati il risultato della combinazione di azioni, credenze o atteggiamenti individuali. Il concetto di microfondazione muove, in effetti, dalla constatazione che le forme di regolarità che si presentano a livello dei fenomeni sociali possono essere deboli, e questo rende altrettanto debole la possibilità di mettere in luce nessi causali stabili alla loro base. Questi nessi possono essere identificati più facilmente a livello del comportamento individuale e/o dell'interazione. Indagando il concetto di microfondazione, il testo cerca di ""isolarlo"""" da forme di riduzionismo - affinché una spiegazione sia valida, deve essere possibile ridurre le entità e le leggi dei livelli più elevati a entità e leggi dei livelli inferiori e più fondamentali - e, allo stesso tempo, di definire in modo appropriato il carattere """"emergente"""" dei fenomeni sociali, ovvero la loro relativa autonomia rispetto al livello individuale, per cui date certe condizioni non sempre il collegamento con questo livello risulta fondamentale a fini esplicativi."" -
Nelle parole del mondo. Scritti in onore di Mario Ruggenini
Con questo volume, allievi, amici e colleghi intendono festeggiare il settantesimo compleanno di Mario Ruggenini. Ruggenini ha rappresentato per tutti noi un costante esempio di appassionata (talora, addirittura travolgente) dedizione alla filosofia, la quale si è manifestata nelle lezioni universitarie, nelle conferenze, negli interventi seminariali, nelle relazioni a convegni e giornate di studio, nei suoi molti libri e saggi, ma anche nelle circostanze, per così dire, meno istituzionali. Con Ruggenini non si smette mai di parlare di filosofia, anzi di fare filosofia, anche quando sembra che si stia parlando d'altro. Del resto, questa è stata sempre una caratteristica del suo filosofare: non confinare la filosofia alla filosofia. La poesia, la letteratura, il cinema, la politica, le vicende della quotidianità sono state sempre non semplicemente l'occasione o il pretesto, bensì il luogo e l'atmosfera del suo filosofare; passione filosofica non ha mai per lui significato isolamento o chiusura della filosofia in se stessa. -
Avodah Zarah. Un'introduzione al discorso rabbinico sull'idolatria
L'assoluto o il relativo, la certezza o il dubbio, la verità con la 'V' maiuscola o una verità tra le altre, il tutto o il niente. Un libro che ripercorrendo la grande tradizione rabbinica, mira a riscoprire il senso più alto del sacro e della religione: una lotta incessante contro le opposte e complementari tendenze dell'idolatria e di una inflessibile ortodossia. -
Il corpo e l'impensato. Saggio su Merleau-Ponty
Il presente saggio si pone il compito di introdurre al pensiero di Maurice Merleau-Ponty prendendo come filo conduttore dell'indagine la tematica della corporeità così come è stata da questi trattata sia nelle principali opere pubblicate in vita che negli scritti postumi. A partire da un approccio critico-analitico l'autore ha voluto quindi mostrare la continuità di fondo che attraversa la produzione teorica merleau-pontiana, tenendo conto allo stesso tempo degli elementi di novità dovuti al progressivo lavoro di revisione interna che ne ha contrassegnato lo sviluppo cronologico. -
Filosofo e il mare. Immagini marine e nautiche nella Repubblica di Platone
L'immagine della nave dello Stato è un'immagine antichissima eppure sempre attuale, basti pensare al 'grande timoniere' Mao-Tse-Tung. Ma cosa hanno in comune politica e navigazione, tanto che il nostro verbo 'governare' deriva dal verbo greco 'timonare'? Attraverso un'attenta analisi filologica, storica e filosofica, questo volume vuole mettere in luce le implicazioni di questa convergenza lessical-concettuale, provando a rispondere alle seguenti domande: quali autori antichi hanno per primi impiegato tale immagine? Qual'é stato il pensatore che ha più influenzato la nostra ricezione di essa? Che tipo di conoscenza hanno in comune il politico e il timoniere nell'immaginario greco e particolarmente in Platone? Che tipo di paradigma governamentale è implicato da questa immagine? E quanto di questo possibile paradigma politico è ancora attivo nel linguaggio della politica contemporanea? -
Episteme. Un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative nella scuola superiore. Vol. 4
Episteme, ovvero il sapere scientifico. Abbiamo scelto questo antico termine per indicare un vero e proprio laboratorio dei saperi e delle pratiche educative. E un simbolo, il labirinto delle monete di Creta. Perché questo simbolo? Il labirinto è un problema, rappresenta infatti la ricerca dell’unico percorso che conduce a una meta, la quale può essere all’esterno (in tal caso l’abilità consisterà nell’attraversare il labirinto uscendo dalla parte giusta) oppure al centro del labirinto (da dove poi si può uscire ripercorrendo a ritroso il cammino percorso). Quest’ultimo è il caso del labirinto di Creta, che nella sua iconografia tradizionale è unicursale, ovvero è un falso labirinto, consistente in una sola strada tortuosamente aggrovigliata, del tutto priva di biforcazioni o incroci: non è possibile perdervisi, perché non ci sono alternative o scelte. Il significato della parola “labirinto” sembra richiamare un luogo nel quale ci si perde per via delle molte strade alternative. Questo significato è coerente con il nostro: un percorso lungo, tortuoso e ineluttabile verso una meta definita, che non si sa se sia buona o cattiva. Forse, una volta raggiunta la meta, scopriremo che i nostri problemi sono appena iniziati. -
La magia e il sacro. Saggi inattuali
Le riflessioni contenute in questo volume tendono ad andare verso una sola ed unica direzione: quella di ritagliare uno spazio critico ed oppositivo nei confronti di una società sempre più povera di senso e contenuti. Rappresenta una sorta di invito ad ""essere diversi"""" per """"essere se stessi"""" e a ribellarsi ad un consumismo che tutto travolge e tutto distorce. Ma è anche un invito a combattere quel nichilismo in cui l'assoluta mancanza di valori diventa filosofia di vita, ammantandosi di frasi """"ben fatte"""", di """"ovvietà filosofiche"""" e di quel """"politicamente corretto"""" dietro cui intellettuali e filosofi nascondono, oggi, il loro non-essere e la loro pochezza."" -
Aleksandr Herzen e il Risorgimento italiano
Aleksandr Herzen, uno dei più importanti intellettuali della Russia Ottocentesca, abbandonò nel 1847 l'impero zarista preferendo la strada dell'esilio all'autocrazia di Nicola I. Personaggio poco conosciuto in Italia, Herzen soggiornò a lungo nella penisola stringendo duraturi rapporti con molti protagonisti del nostro Risorgimento. Attento osservatore delle vicende italiane, durante la sua intensa attività di scrittore e pubblicista egli dedicò alcune delle più belle pagine proprio al processo risorgimentale. Ricostruendo il profondo legame esistente tra Herzen e la realtà italiana, il volume vuole offrire una rilettura di alcuni momenti cruciali della storia nazionale filtrati dallo sguardo di un uomo proveniente da un mondo solo apparentemente lontano, ma che condivideva con il popolo italiano i medesimi sogni di riscatto e di emancipazione politica. -
L'ordine spontaneo. Un salto nell'alto
Nei decenni del secondo dopoguerra va combattendosi una lotta sorda tra due opposte concezioni della vita e della società. Si scontrano le differenti mentalità dell’organizzazione e della spontaneità, con il corredo quanto mai variegato di conseguenze che esse riflettono sulla convivenza concreta. Sui campi sconvolti gli uomini s’accapigliano senza immaginare come sia in gioco il loro destino fatale. La lotta decisiva è tra modi inconciliabili di intendere l’esistenza complessiva e la vita singolare di ogni uomo; dipende dall’esito di questo conflitto se per i tempi venturi vivremo soggiogati, oppure potrà inaugurarsi un evo di libertà. Ma ormai dilaga l’esercito dell’idea ordinante. Allo schieramento di fede tetragona si oppongono pochi uomini sparsi: contro le uniformi, a che valgono delle ragioni femminili? In una guerra del genere non si vedono battaglie, non si odono scoppi; non c’è equivalenza nella contesa: si sta combattendo una lotta impari... -
Etica e filosofia pratica
Questo volume nasce dall’esigenza di offrire agli studenti dei corsi di laurea in Filosofia un primo contatto con le problematiche etiche. Alternando in modo equilibrato le parti espositive a quelle antologiche, il testo si articola in cinque sezioni: la prima, Virtù e felicità analizza il pensiero greco classico al cui interno la filosofia rappresenta una scelta esistenziale per conseguire una vita buona e felice; la seconda Bene e male affronta il rapporto tra filosofia e religione in Agostino e in Tommaso; la terza, Libertà e responsabilità, parte da un esame dell’etica cartesiana per arrivare, attraverso il formalismo kantiano, alla riflessione hegeliana; la quarta affronta la Crisi della razionalità dall’opera decostruttrice dei maestri del sospetto fino a Heidegger e alla scuola di Francoforte; la quinta e ultima sezione, Quali regole per l’agire?, analizza la riabilitazione della filosofia pratica e le etiche pubbliche e della responsabilità. -
Mondi nuovi a teatro. L'immagine del mondo sulle scene europee di Cinquecento e Seicento: spazi, economia, società
Il saggio propone una mappa degli spazi portati sulle scene europee tra Cinquecento e Seicento, e ricostruisce le dinamiche e i rapporti di forza che mettono in relazione letteratura, economia, società. Tra Venezia, Firenze e Malta, dall'Italia e dal Mediterraneo all'America e all'Oriente fino ai paesaggi infernali, l'immaginario teatrale interpreta, riscrive e re-inventa la geografia dei mondi moderni facendo dei mezzi della performance (fisicità e parola) e dei suoi effetti sul pubblico una sublime forma espressiva di autonomia e bellezza. -
Il clamore della filosofia
Se ascoltiamo la filosofia francese del Novecento, non avvertiamo solo un accento differente dalle sue “cugine” tedesche, italiane e spagnole, ma un clamore, un grido molteplice e confuso capace di scuotere la storia della filosofia per garantirle un futuro plurale. Dai diversi stili di pensare, di porre i problemi e di creare percorsi questa potenza vitale traspare, si fa sentire e ammalia chi vi si avvicina. -
Reality art. L'epoca del nichilismo organizzato e la sua arte
Il sogno delle avanguardie del Novecento di dare forma artistica alla vita si è mutato, nel corso del tempo, nella tentazione di ridurre la vita stessa alla totale spettacolarità della rappresentazione, simile, per molti aspetti, al tentativo messo in atto dalle manifestazioni più avanzate dell'industria dello spettacolo tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo. Ma, dato che nessuna forma d'arte è in grado di sussumere la vita in sé, ovvero la realtà noumenica tout court, è una realtà particolare quella che la reality art spettacolarizza, una forma di vita determinata che si basa sulla metafisica fondamentale dell'epoca contemporanea, secondo la quale essenza della vita è il non-senso e dell'essere il non-essere. Qui la storia dell'avanguardia incontra quella del nichilismo e si fa portavoce esemplare dello spirito del tempo, fino alla modificazione stessa della concezione tradizionale dell'origine dell'opera d'arte, attraverso il passaggio dal paradigma della produzione della forma da un niente relativo (apeiron) a quello della creazione dal nulla assoluto (nihil). La concezione della creatio ex nihilo, però si rivela immediatamente anche come paradigma pratico assolutamente inaccettabile da parte di quel sistema dell'arte che, pure, non può fare a meno di perseguirlo come suo ideale più proprio. Così la falena non si stanca di corteggiare la fiamma, incurante della minaccia di morte che ne accompagna lo spelndore. -
Gilbert Simondon filosofo della mentalité technique
In questa monografia, si articola una dettagliata lettura della riflessione filosofica di Gilbert Simondon (1924-1989), interpretandolo come “filosofo della mentalité technique”. La disamina delle posizioni assunte da Simondon in merito alla storia delle tecniche, al loro valore culturale nel complesso panorama della cultura occidentale, si svolge sulla scorta dei contenuti espressi dal pensatore francese nei suoi densi corsi di Psicologia generale. In tal modo, si rileva l’efficacia teorica dell’impiego del paradigma tecnologico per l’interpretazione dei rapporti fra soggetto umano e contesto-mondo. Il confronto critico fra la nozione di tecnologia generale elaborata da Simondon e quella di meccanologia, centrale nell’opera dell’ingegnere e architetto francese Jacques Lafitte (1884-1966), fa emergere l’elevato contenuto culturale del fatto tecnologico. Conclude la monografia un’inedita considerazione della “questione estetica” nel quadro della riflessione simondoniana. Il volume è inoltre corredato da un’accurata nuova bibliografia di aggiornamento critico sul pensatore francese. -
Nessun segreto. Guida minima a Wikileaks, l'organizzazione che ha cambiato per sempre il rapporto tra Internet, informazione e potere
Dal trattamento dei prigionieri a Guantanamo ai segreti di Scientology, dal video choc dell'uccisione di civili da parte dei militari statunitensi alle migliaia di documenti che hanno riscritto la storia del conflitto in Afghanistan e Iraq. Fino ai 250 mila rapporti riservati dei diplomatici statunitensi che hanno mandato in subbuglio il mondo. Sono solo alcune delle rivelazioni pubblicate sul sito di WikiLeaks, l'organizzazione di Julian Assange che, garantendo l'anonimato ai propri informatori, ha diffuso documenti riservati di multinazionali e governi di tutto il globo. Rimettendo in discussione i confini tra giornalismo, attivismo e hacking, tra segretezza e trasparenza, tra tecnologia e potere. Ma che cosa vuole ottenere Assange? Quale pensiero informa le sue mosse? La rete sarà più o meno libera dopo WikiLeaks? E noi? Il volume, dopo aver introdotto la complessa personalità di Assange e la storia della sua organizzazione, fa il punto del dibattito scaturito tra i più attenti osservatori delle dinamiche del web per rispondere a quest'ordine di domande. Al suo interno, interviste a Micah L. Sifry e Gabriella Coleman. Postfazione di Guido Scorza. -
Breve notizia del regno del Thibet
Ancora nel Settecento del Tibet - il 'Paese delle nevi' - si avevano notizie assai approssimative: l'Enciclopédie di Diderot e D'Alembert parla di un vasto territorio asiatico assai poco conosciuto. Nella geografia immaginaria dell'uomo del Medioevo queste contrade erano un mondo di esseri favolosi, di antiche credenze, ed anche Marco Polo, descrivendo la provincia di Tenduc, vi situa non solo il regno dei successori del Prete Gianni, la cui leggenda alimentava negli Occidentali speranze escatologiche, ma anche il paese di Gog e di Magog. Nel 1703 la Congregazione di Propaganda Fide decreta lo stabilimento di una nuova missione in 'direzione delle sorgenti del Gange verso il regno del Tibet'. Nell'autunno 1712 Francesco Orazio da Pennabilli, prendeva la strada di Lhasa dove giungeva il 1° ottobre 1716. Questa edizione della ""Breve notizia del Regno del Thibet"""", si basa sul manoscritto originale conservato presso le Archives di Mentes-la-Jolie.""