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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2010). Vol. 1-2
STUDI -
Osservare e valutare l'allievo in continuità. Memoria di un percorso di aggiornamento e formazione in istituti comprensivi
Con questa pubblicazione l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia intende offrire ad un circuito scolastico allargato il percorso e gli esiti di un progetto formativo realizzato nell’ambito di 10 istituti comprensivi della Regione con il coinvolgimento dell’intero Collegio dei Docenti sui temi dell’osservazione e della valutazione degli alunni di scuole poste in continuità. Tale esperienza si è sviluppata attraverso un approccio di tipo teorico-riflessivo particolarmente orientato al fare, cercando quindi di evitare la genericità di una pedagogia astratta eo prevalentemente incentrata su aspetti concettuali riferiti agli ambiti disciplinari, dunque lontana dalle problematiche complesse che le realtà scolastiche fanno emergere oggi. Per rendere possibile questa impostazione del percorso formativo è stata richiesta la partecipazione di tutti gli operatori scolastici e dei dirigenti, in modo da assicurare una maturazione professionale parallela e sinergica dell’intera comunità, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado. L’aver mantenuto un solido riferimento alle situazioni specifiche vissute dai dirigenti e dai docenti, sia in quanto professionisti, sia sul piano della comunità delle pratiche, ha conferito all’esperienza formativa un carattere di peculiare centratura sull’esperienza. Per questo si pensa che la documentazione prodotta possa divenire utile occasione di problematizzazione e riflessione, allargata ad altre realtà scolastiche. -
Sulla via rettilinea del Gottardo. Lettera a Cavour, non spedita
"Alessandria è il porto terreste di Genova. Se unite con una retta Alessandria e Novara, e prolungate la retta verso settentrione, essa incontra precisamente Zurigo attraversando precisamente il Gottardo. Continuata la stessa retta oltre Zurigo, attraversa la valle del Reno; tocca quella del Danubio; passa il Meno poco sotto Francoforte. Questa capitale dell'Unione Germanica giace nel mezzo tra il Belgio e la Boemia, a mezza via tra i confini del Piemonte e i due mari del settentrione cioè a mezzo dello spazio occupato dalle leghe commerciali svizzera e germanica. Se a quelle due leghe Genova vuole aprirsi il più pronto adito per un passo delle Alpi, questa retta da Alessandria pel Gottardo a Zurigo è la normale sui cui deve congegnare col minimo possibile serpeggiamento la sua ferrovia. È la normale che la natura le addita, e l'inflessibile geometria le descrive.""""" -
Federalismo laico e democratico
L'unità nazionale italiana del 1861 ha realizzato anche la liberazione e la modernizzazione del Paese? La risposta è decisamente negativa. Dalla sua nascita ai tempi odierni in Italia le forze politiche autoritarie e conservatrici sono sempre riuscite a sconfiggere quelle democratiche e progressiste ed i sudditi non sono mai diventati cittadini. Per citare Piero Gobetti: il fascismo è l'autobiografia della nazione. Lo Stato moderno in Italia non è riuscito a sconfiggere l'Ancien Regime, la mentalità teocratica, monarchica e centralista; dunque, il grande sogno risorgimentale di un governo repubblicano, federalista e democratico è ancora tutto da costruire. -
Dylan Dog. Esistenza, orrore, filosofia
Nevrotico, ex-alcolista, vegetariano, Dylan Dog è senz'altro il detective privato più in controtendenza del panorama fumettistico e letterario. ""L'Indagatore dell'Incubo"""" deve però il suo grandissimo successo e la sua fama imperitura a ben più che all'intreccio delle sue storie, ai variegati mostri che affronta o alle battute del suo folle assistente Groucho. Il geniale e vulcanico padre di Dylan Dog, Tiziano Sciavi, è riuscito infatti a infondere al suo personaggio un ingrediente segreto, ossia una sensibilità poetica e filosofica di tipo esistenzialista, che gli ha permesso di parlare della condizione umana attraverso i mostri che l'Indagatore dell'Incubo affronta per sbarcare il lunario. Accompagnati da Dylan e dalla filosofia contemporanea, affronteremo un percorso fumettistico e filosofico attraverso tutte le situazioni """"estreme"""" dell'esistenza, dall'assurdità della vita all'illusione dell'amore, dall'angoscia di fronte alla morte all'affannosa ricerca della verità, fino a guardare nietzscheanamente nell'Abisso, con la speranza che quest'ultimo, in un momento di distrazione, non si accorga di noi."" -
Scritti sull'arte
Questa raccolta di tutti gli scritti di Umberto Boccioni riporta delle memorie fondamentali per la storia dell'arte contemporanea. Questi saggi, manifesti, lettere e diari con la propria fisionomia, estetica e poetica, concorsero a delineare uno di quei movimenti, il Futurismo, che si definirono grazie ai testi di Kandinsky, Malevic, Delaunay e Mondrian col nome di Avanguardie artistiche. Non solo ne emergono i particolari del percorso creativo e umano di un grande protagonista dell'arte contemporanea, qual è stato Umberto Boccioni, ma anche l'infatuazione positivista, il concetto di azione, modernità e rischio, nonché la fiducia nel progresso che hanno informato le riflessioni del primo Novecento italiano. Una società piena di aspirazioni rigenerative e speranze che tuttavia si dimostrano disattese dall'avanzare della guerra: ""Da questa esistenza io uscirò con un disprezzo per tutto ciò che non è arte"""", scriveva Boccioni dal fronte in una lettera del 1916 pochi giorni prima della sua morte. Da qui scaturisce l'originalità del pensiero boccioniano teso al rinnovamento della sensibilità estetica del suo tempo a partire dalla vita, dalla realtà attuale, in un connubio arte-vita che rappresenta il nucleo più autentico e genuino del primo futurismo, ma che non manca di aneliti molte volte tragici e disincantati."" -
Il fantasma della libertà. Inconscio e politica al tempo di Berlusconi
La presenza di Berlusconi al centro del panorama politico attuale non può essere compresa con le categorie della razionalità del Moderno: siamo di fronte a una mutazione delle figure della rappresentanza, e crediamo quindi necessaria una differente prospettiva che pone al centro della riflessione e dell’analisi critica le nozioni psicoanalitiche di pulsione, godimento, desiderio e la loro attuale declinazione. Da questo punto di vista, Berlusconi rappresenterebbe davvero un nuova specie del Politico, l’incarnazione di un soggetto epocale che va indagato con le categorie della psicoanalisi e della filosofia contemporanee e non soltanto affidandosi alla teoria politica tradizionale. -
Il clown. Il meglio di Wikileaks sull'anomalia italiana
In diverse nazioni - in testa gli Stati Uniti - le rivelazioni di Wikileaks hanno tolto il sonno ai responsabili dell'intelligence e generato un acceso dibattito sul conflitto tra libera informazione e ragione di stato. L'Italia ha proseguito nella sua infelice eccezione: la ricezione dei cablogrammi sul nostro Paese ha scatenato la solita opposizione tra berlusconiani e antiberlusconiani, facendo sì che tutto, ancora una volta, ruotasse intorno al grande one man show. Eppure l'antologia di Wikileaks che viene qui presentata solleva un'unica tragica domanda: com'è stata possibile l'egemonia totale di un uomo così tanto potente in Italia, quanto grottesco, kitsch e impresentabile in qualsiasi altra parte del mondo? Si possono certo scomodare le lucide profezie di Guy Debord sulla ""società dello spettacolo"""" o la surreale congiunzione di re e giullare dell'""""Ubu Roi"""" di Alfred Jarry. Ma lo spaccato italiano che emerge da questi cablogrammi ci parla anche delle connivenze di numerosissimi cortigiani, figure di primo e di secondo piano che hanno agito per i loro interessi, protetti dal grande spettacolo del loro Capo. Introduzione di Marco Marsili."" -
Verso la quarta guerra mondiale?
Il presente volume è l'opera più apocalittica di uno dei principali studiosi e commentatori degli scenari geopolitici mondiali, Pascal Boniface. La tesi di fondo dell'autore è che il conflitto israelo-palestinese, se non interverrà un cambio di rotta decisivo nelle relazioni internazionali, porterà inevitabilmente a conseguenze funeste per il mondo intero, innescando la miccia per un conflitto di proporzioni mondiali. Dopo le due guerre mondiali propriamente dette, e dopo la cosiddetta ""guerra fredda"""" tra USA e URSS, ora sarebbe la volta di un conflitto che vede gli interessi occidentali contrapposti a quelli dei popoli del mondo arabo, sempre meno disponibili ad assoggettarsi passivamente alle oligarchie che li hanno governati finora, e sempre meno disposti a farsi depredare delle risorse petrolifere. Proprio l'emergere di nuove prospettive più democratiche per il mondo musulmano sembra accentuare, più che limitare i pericoli di guerra che Boniface paventa nel suo lavoro. A meno che l'Occidente non determini un deciso cambiamento di rotta della politica israeliana, che è a sua volta, come denuncia Boniface, sotto il ricatto dei fondamentalisti religiosi che vorrebbero instaurare un regime teocratico e che ne influenzano in modo determinante le istituzioni e la politica. Il grido di allarme lanciato da Boniface risulta dunque sempre più attuale, ed è auspicabile che venga ascoltato."" -
Philosophical news (2010). Vol. 1: Natura e libertà.
In questo numero si è scelto di analizzare il significato di natura in connessione con la libertà dell'uomo secondo differenti prospettive. L'antico binomio è ora analizzato in una prospettiva aristotelico-tomista (Campodonico), ora in riferimento al pensiero di Wittgenstein (De Caro). Inoltre trova spazio il confronto tra metafisica e naturalismo (Marsonet) e una riflessione sul concetto di libertà alla luce del dibattito in auge nell'ambito delle neuroscienze e della filosofia della mente (Manzotti). Molte sono infine le recensioni a testi e convegni e di particolare interesse risulta la Prefazione alla Metafisica di Van Inwagen, dove la natura e la libertà risultano essere oggetti di indagine a partire dal mondo quale luogo in cui la riflessione sulle domande ultime si colloca. -
Natura e artificio. Norme, corpi, soggetti tra diritto e politica
La coppia concettuale natura/artificio è stata assunta in questo libro come strumento di analisi di una molteplicità di fenomeni, dalle trasformazioni del diritto e della politica all’intreccio fra tecnica ed economia. Il “moderno” è un equilibrio instabile, ma sinora efficace, tra poteri e forme giuridiche, tra pubblico e privato, tra vita e ordine, tra istanze etiche e costruzione delle soggettività. La liquefazione di questo equilibrio conferma la permanenza e la riproposizione, in forme diverse, di alcuni nodi teorici troppo spesso lasciati irrisolti, o non sufficientemente indagati. Questo volume vuole “rimettere in circolo"" temi che, pur nella loro “classicità”, sembrano essere non solo ancora attuali, ma decisivi per la comprensione del presente."" -
Meditazioni sullo shopping
Il sacro è terrificante, insegna Rudolf Otto, il teorico del religioso. Eppure vediamo signore e ragazzine entrare in questi negozi, in questi palazzi del marmo e del vetro, questi castelli incantanti come se niente fosse. Dopo un po', ne escono anche, scherzando o sorridendo beatamente. Forse sono sacerdotesse? Di sicuro la loro disinvoltura è frutto di un lungo apprendistato. -
Breviario di estetica del cinema. Percorso teorico-critico dentro il linguaggio filmico da Lumière al cinema digitale
Alle soglie della ""terza età"""" del cinema, appena iniziata con l'avvento del digitale, questo breviario vuole essere un memorandum per i fedeli di vecchia data e un manuale di agevole consultazione per i neofiti affinché imparino a vedere, con l'aiuto degli opportuni riferimenti teorici vecchi e nuovi, il vero film e non quello che credono di vedere, senza per questo dover rinunciare al piacere della visione. L'intento del libro è quello di fornire al lettore una sintesi delle parole-chiave dell'estetica del cinema, un """"percorso attrezzato"""" che lo guidi a entrare per la giusta via dentro i film e a sostare nei punti che richiedono esercizi di lettura adeguati per poter giungere alla fine del tragitto con un minimo di giovamento. Il percorso proposto risulterà più agevole per chi ha un po' di esperienza e conosce già qualche capolavoro (magari di Kubrick se non proprio di Ejzenstejn), ma comunque cercherà di non stancare più di tanto chi è ancora inesperto dei sentieri della visione cinematografica ma è stato appena folgorato dall'ultimo film di Tarantino o di Haneke. Conoscere il linguaggio del cinema e le dinamiche della visione resta la condizione primaria per meglio capire e gustare la magia di un'arte in continua evoluzione, soprattutto oggi che i film dagli schermi stanno trasmigrando nell'etere per continuare a raccontarci storie antiche in forme sempre nuove, storie piccole e grandi che sanno intrattene emozionare e anche far pensare."" -
Filosofia come metanoetica
In questa fondamentale e originale opera filosofica Tanabe Hajime, successore di Nishida Kitaro alla cattedra di Filosofia all'Università di Kyoto, evidenzia la sua vasta ed approfondita conoscenza sia del pensiero orientale che occidentale. Riflettendo sui pensatori che influirono sulla costruzione del suo sistema filosofico - Kant, Hegel, Heidegger, Pascal, Schelling, Kierkegaard, Nietzsche, Eckhart, oltre che lo stesso Nishida - Tanabe si propone di dar vita ad una critica assoluta della ragione rifacendosi direttamente alla proposta religiosa di Shinran, il fondatore del Buddhismo della Vera Scuola della Terra Pura. Il risultato delle sue analisi è ciò che egli definisce una ""filosofia che non è una filosofia"""", o una """"filosofia come metanoetica""""."" -
Per un'estetica del teatro. Un percorso critico. Testi di Simmel, Merleau-Ponty, Fink, Deleuze
Il presente volume si propone come un utile strumento per chi volesse avvicinare l''oggetto teatrale' en philosophe. Si offre al lettore un percorso critico che attraversa alcuni fondamentali snodi dell'indagine filosofica intorno all'essenza teatrale, invitandolo a un produttivo confronto fra i testi di figure eminenti del pensiero del Novecento - alcuni dei quali tradotti in italiano per la prima volta - proposti nella Sezione antologica. Un itinerario dal quale affiorano questioni decisive ai fini della definizione di un'estetica del teatro. A partire dalle 'risposte' alla più semplice e nondimeno più enigmatica forma di interrogazione che si possa rivolgere all'arte drammatica - ossia ""che cosa è il teatro?"""" -, prende vita un'idea di scena in quanto ambito di creazione d'irrealtà, luogo di produzione di un peculiare mondo che riguarda da vicino non solo il ruolo dell'attore, ma anche quello - essenziale, e non accessorio - dello spettatore."" -
Rosso Africa
Il brillante e sensibile funzionario di una grande banca subisce un pesante attacco di mobbing per aver concesso prestiti non garantiti a clienti onesti in difficoltà. Vittima di un grave incidente stradale, durante il coma vive l'esperienza di pre-morte che lo segna profondamente, togliendogli ogni certezza. Abbandona quindi comodità e sicurezze economiche per aggregarsi volontariamente alla Pro Africa Association, che gli farà ritrovare - in Mozambico e nel Malawi - la propria ragione esistenziale tra i ragazzi più poveri dei poveri, affrancandoli non solo dalla schiavitù e dalle malattie, ma anche dalle atrocità consumate ai loro danni. ""Rosso Africa"""" è un intenso romanzo antropologico e d'amore, dove le descrizioni ambientali, le interpretazioni dei fatti, i dialoghi e le proposte si susseguono come per accumulo, senza mai perdere limpidezza."" -
Il bello come causalità metafisica in Aristotele
Può la ricerca della bellezza orientare la strutturale tensione dell’uomo verso la conoscenza? Può la bellezza stessa offrire una via d’accesso alla struttura e alla comprensione umana del bene? Il presente studio si propone di rispondere a tali quesiti offrendo un parziale tentativo di ricostruzione del ruolo giocato dal bello (to kalon) nella metafisica e cosmologia aristoteliche. Verrà inoltre presentato un caso particolare che, a giudizio dell’autrice, rende particolarmente visibile l’applicazione della nozione del “bello” (concepita come vera e propria forma di “causalità”), ad una sfera di carattere squisitamente pratico: quella dell’azione legislativa virtuosa descritta in alcuni frammenti del Protreptico. Scopo del libro è quello di mostrare che il bello, anziché costituire una statica proprietà degli oggetti, si rivela un fattore attivamente operante in natura, prefigurando per di più la possibilità di un agire pratico umano improntato alla contemplazione intellettuale dei princìpi di bellezza. -
La logica misconosciuta del «Capitale»
Questo libro intende convincere il lettore che ""Il Capitale"""", un'opera considerata di solito difficile, è invece abbordabile. Esso si propone di fargliela scoprire percorrendola per intero, senza ridurla al solo Libro I, come purtroppo avviene abitualmente. Restituire l'opera di Marx nella sua propria logica permette di comprenderne la notevole coerenza; e, soprattutto, ne fa cogliere il senso profondo che è contenuto in pieno nel suo sottotitolo: Critica dell'economia politica. Ovvero critica del capitalismo in quanto """"mondo alla rovescia"""", un mondo nel quale le cose comandano sugli uomini, ergendosi dinanzi a loro come divinità barbare che esigono senza tregua sempre nuovi sacrifici umani. Appare così in tutta la sua luce la radicalità del progetto che sottostà a """"Il Capitale"""": rovesciare questo """"mondo alla rovescia"""", affinché l'umanità, appropriandosi delle sue condizioni di esistenza, diventi finalmente """"una associazione di uomini liberi che lavorano con mezzi di produzione comuni e spendono coscientemente le loro molte forze di lavoro individuali come una sola forza-lavoro sociale""""."" -
Luca Ronconi. Un'idea di teatro. Conversazioni e testimonianze
"Che in qualche modo avrei finito per fare teatro, l'ho sempre saputo, da quando ero piccolo così"""". Inizia con queste semplici ma accattivanti parole un'intervista a Luca Ronconi condotta da Maddalena Lenti la scorsa estate, presso il casale umbro del grande maestro, ed ora qui pubblicata, in un testo che ne restituisce la vibrante intensità. In un susseguirsi di domande discrete ma penetranti, e di risposte talora velate di riserbo ma sempre illuminanti, emerge il profilo, personale e insieme professionale, di uno dei più grandi registi del nostro tempo, il cui lavoro è stato definito, fin dagli anni Settanta, """"il punto di confluenza più nitido e sicuro delle diverse spinte innovative della scena italiana"""". La conversazione con il regista è corredata dalla viva testimonianza offerta da alcuni attori, intervistati a loro volta dall'autrice, che hanno lavorato con Luca Ronconi: Riccardo Bini, Franco Branciaroli, Massimo De Francovich, Franca Nuti, Giacinto Palmarini, Massimo Popolizio; nonché Alberto Zedda e Gianfranco Mariottti, rispettivamente direttore artistico e sovrintendente, del Rossini Opera Festival." -
Il vivente e la mancanza. Scritti sulla teleologia
Attraverso il riferimento a classici come Aristotele, Spinoza, Kant, Darwin, Hegel, Plessner e Jonas, questo volume si propone di rivisitare il legame antico tra vivente, teleologia e mancanza. La mancanza è intesa come la struttura dinamica e processuale dell’essere vivente, e non come il connotato tipico ed esclusivo della condizione umana, né come un vuoto da colmare attraverso la compensazione di una “seconda natura”. È nella tensione della polarità di mancanza e soddisfazione, nella continua ricerca di un senso mai del tutto scoperto e compiuto, che è possibile ripensare una forma di fi nalità intrinseca al vivente.