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Città metropoli territorio
Città, metropoli e territorio sono tre vertici di un triangolo dalla geometria molto complessa: dal loro intreccio dipende il nostro modo di abitare la Terra. Il loro rapporto è in continua evoluzione, e le linee che li collegano si modificano continuamente. Questo volume prova a sondarne le possibili declinazioni, mostrando come il nostro stesso futuro dipenda da quale configurazione faremo emergere a livello globale e locale. L'architettura, in questo contesto, ritorna alla sua funzione enologica di ""preminenza del costruire"""": non solo e non tanto edifici nuovi, quanto nuove prospettive dell'abitare umano. Facendo dialogare e mettendo in relazione tra loro filosofia, politica, scienza e letteratura, si tratta di rimettere in moto il pensiero critico rispetto alle domande che ci pone il presente."" -
Liber Astutas. Trattato delle cause spirituali
Il ""Liber Astutas"""" è un'opera inedita di Hermes Trismegisto, redatta fra il sec. Il dell'era antica e i primi secoli dell'era volgare, verosimilmente nell'ambiente degli ermetisti alessandrini. Il testo, scomparso nell'originale greco, sussiste solo in una traduzione araba, condotta su precedenti versioni in pahlavi e in aramaico, anch'esse ormai perdute. L'opera consta di due sezioni: nella prima, Hermes istruisce sulla cosmogonia, le dodici età del mondo e la doppia creazione dell'uomo, esponendo la vera essenza del corpo luminoso e svelando quali entità ne attraversino i centri sottili; nella seconda, sotto il velo di un insegnamento di apotelesmatica, Hermes istruisce il praticante ad attivare tali centri, onde conseguire l'unione permanente con la propria """"Natura Completa""""."" -
Lynch. Il ridicolo sublime
Nello scorrere nel suo caleidoscopico universo David Lynch ci mostra come l'unità psicologica di una persona si disintegra da un lato in una serie di stereotipi e comportamenti rituali, dall'altro in esplosioni di un Reale crudo e brutale, dotato di energia psichica insopportabilmente intensa e (auto) distruttiva. Le apparizioni di angeli alla fine di Fuoco cammina con me e di Cuore selvaggio, o il sogno del pettirosso alla fine di ""Velluto blu"""", seppure scene tra le più pateticamente ridicole, vanno prese sul serio. Così come le figure malvagie eccessivamente violente quali Frank in """"Velluto blu"""", Eddy in """"Strade perdute"""", e il Barone Harkonnen in """"Dune"""". L'opera cinematografica di Lynch, con il suo estremo onirismo, consente a Slavoj Zizek un ritorno perturbante sui temi prediletti della sua riflessione, in particolare sull'oscenità del reale e il """"ridicolo sublime""""."" -
Tarkovskij: la cosa dallo spazio profondo
Tarkovskij, secondo Zizek, non è solamente una delle più affascinanti e complesse figure della storia del cinema, ma un pensatore che ha dato un contributo decisivo alla riflessione intorno a uno dei grandi temi della filosofia: quello della Cosa. In film come Solaris e Stalker, tutti giocati sul rapporto tra l'uomo e un elemento X indefinibile, sempre al di là delle sue possibilità di comprensione, le analisi del filosofo di Lubiana sottolineano le affinità tra le conclusioni di Tarkovskij e quelle a cui, negli stessi anni, stava giungendo Lacan. E se lo ""spazio profondo"""" da cui emerge l'orribile Cosa che ci paralizza non fosse poi così estraneo a quei soggetti che siamo?"" -
Hitchcock. È possibile girare il remake di un film?
Innumerevoli sono stati i tentativi di rifare i capolavori del maestro del brivido, ma con scarsi risultati. L'Hitchcock's touch, quel quid indefinibile che determina la grandezza degli originali, sparisce sempre anche nei remake migliori. Emblematico il caso di tentativi addirittura filologici, come lo ""Psycho"""" di Van Sant, che in un omaggio al maestro rifa il film originale quasi fotogramma per fotogramma. Dobbiamo concludere che i buoni remake sono impossibili? Il fatto che lo stesso Hitchcock sia stato il più intelligente rifacitore di se stesso, suggerisce Zizek, complica però il quadro, e forse la risposta giusta, come in un buon film di suspance, non è quella più probabile."" -
Le mie verità. Il libro sulla terza via universale di Mu'ammar Gheddafi commentato da Marco Marsili
Questo testo di Gheddafi contiene la dottrina politica e sociale elaborata dal leader libico, una dottrina che stride con i precetti della cultura occidentale, ma che evidenzia anche i limiti del modello politico ed economico dei sistemi liberaldemocratici. Si tratta di un testo ideologico, pensato per masse incolte, in larga parte ispirato alla tradizione socialista, che attinge a piene mani dal pensiero filosofico e politico degli ultimi 2.500 anni, adattando teorie elaborate dai maggiori pensatori del passato. Nel pamphlet il Rais espone la Terza teoria universale, che vorrebbe essere alternativa al capitalismo, ma anche al socialismo, esattamente come il fascismo nel Novecento: una dottrina populista, demagogica, funzionale alla retorica e alle politiche opportuniste del regime attualmente più detestato al mondo. -
La bolla immobiliare. Le conseguenze economiche delle politiche speculative urbane
L'economia è materia complessa e spesso le difficoltà e la paura di numeri troppo grandi e troppo volubili scoraggiano anche i più volonterosi. Più semplice è rifugiarsi nella polemica quotidiana, dove lo schema è esplicito e da tempo delineato. Quello che sta accadendo oggi nel paese, a livello nazionale, con le dichiarazioni sull'edilizia ""volano dell'economia"""", e in molte città, come a Milano, dove si progetta di creare molto denaro abbandonando la città nelle mani degli immobiliaristi e delle banche, richiede però una presa di posizione rigorosa, fondata sui prevedibili effetti sistemici che potranno avere queste politiche. I dati economici e gli esempi storici sono a disposizione di tutti, anche se occorre una difficile opera di selezione. Sia lo stimolo nazionale all'edilizia che i piani urbani sono a tutti gli effetti politiche economiche, che quindi possono favorire o ostacolare lo sviluppo e la crescita del paese. Questo saggio si propone di dimostrare che le politiche attuali di incentivazione edilizia e le politiche urbane ipocritamente generose sfociano necessariamente nella speculazione e, anziché favorire la ripresa economica, finiranno inevitabilmente per preparare una nuova crisi che il paese, tra i pochi a perseverare nell'opzione immobiliare, dovrà affrontare in solitudine."" -
Yemen: la crisi e la sicurezza. Informazione e opinione pubblica in Europa e nel Golfo
Le rivolte nel Mondo arabo hanno reso evidente un preoccupante difetto di conoscenza e di attenzione degli europei verso aree che sono strategiche per la politica estera e di sicurezza dell'Unione. L'opinione pubblica europea è informata su quel che accade alle porte di casa? Quando le rivolte sono esplose, un Team di ricerca dell'Università degli Studi di Urbino ""Carlo Bo"""", in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri, stava seguendo da mesi la comunicazione della crisi nello Yemen (fra il 2009 e il 2010) offerta dai media internazionali. Lo Yemen è una delle aree più povere ma strategicamente più importanti a livello mondiale, con una società fra le più giovani del Mondo arabo e una crisi emblematica per la gravità dei problemi e per le questioni di sicurezza che vi sono connesse. La ricerca ha monitorato migliaia di news a stampa e online comparse sia in Europa (con un focus sull'Italia) sia nell'area del Golfo (monitorando edizioni in lingua araba, a stampa e online). Questo quaderno presenta i risultati della ricerca, per molti aspetti clamorosi, e offre dati per riflettere sulla distanza che separa l'opinione pubblica europea dalla realtà che la circonda."" -
Althusser in Italia. Saggio bibliografico (1959-2009)
L'intervento di Althusser ha toccato i grandi temi della filosofia e della politica degli anni Sessanta e Settanta e continua a interrogare in profondità lo statuto della filosofia. Questo libro documenta la diffusione e la ricezione in Italia dell'opera del filosofo marxista francese Louis Althusser (1918-1990). I documenti di un dibattito culturale oggi dispersi, frammentari e di difficile reperimento (un paradosso dell'information overflow), sono raccolti, descritti e schedati alla luce degli attuali standard bibliografici internazionali. Ne risulta un libro che ha l'ambizione di rappresentare il repertorio definitivo ed esauriente delle pubblicazioni di e su Althusser in Italia e inoltre un saggio innovativo, e metodologicamente aggiornato, sul fenomeno della ricezione. La copertura cronologica del repertorio va dal 1959, anno di pubblicazione della prima recensione all'opera di Althusser dedicata a Montesquieu da parte di Norberto Bobbio, alla scoperta delle inedite riflessioni sul materialismo aleatorio e sul destino della filosofia. La bibliografia è corredata di indici per autore, per rivista, per argomento. Il volume è arricchito da alcuni saggi che ricostruiscono le diverse fasi della ricezione e i differenti orientamenti critici che si sono confrontati con Althusser. Pur nel rigore imposto da un saggio bibliografico, l'autore ci offre uno spaccato su cinquant'anni di storia filosofica italiana. -
Animalia. Teoria e fatti della macchina antropogenica
La pervasività dei simboli e dei riferimenti animali e la somiglianza/differenza tra animali non umani ed essere umano ha affascinato e ispirato filosofi e artisti di ogni epoca. La questione si presenta come un cardine essenziale della costruzione dell’identità umana, imprescindibile e spesso sottovalutata. A partire da Heidegger, passando per Agamben e Marchesini (fondatore della zooantropologia) e leggendo H.G.Wells e Rilke, il testo vuole illuminare alcuni momenti critici della formazione del propriamente umano. -
Le vie del logos argomentativo. Intersoggettività e fondazione in K.-O. Apel
La questione della razionalità, oggi decisiva per le sorti della riflessione filosofica, è il cuore della teoria di Apel. Il volume rilegge il particolare modo con cui il filosofo di Düsseldorf affronta la tematica del logos cogliendone l’inscindibile legame con l’intersoggettività. L’autore tedesco, infatti, interpreta le sue fatiche speculative come risposta all’interrogativo circa le criticità, i modi e le condizioni relativi al disporsi conoscitivo del filosofare. In risposta alle tendenze postmoderne, egli prova a ritessere un nuovo paradigma di filosofia che recupera un concetto non debole di ragione, pensando addirittura di poter fondare in modo ultimo la razionalità del discorso umano in campo epistemologico ed etico. Nel presente saggio la ricerca argomentativa del vero, e la connessa dialettica dell’alterità che con essa si instaura, viene compresa e interpretata come disposizione cooperativa interna alla prassi comunicativa. Questo contributo, dunque, rileggendo i passaggi teorici cruciali dell’opera di Apel, individua un recupero rilevante di risorse teoretiche già presenti nella tradizione filosofica, provando per questa via a verificare quanto l’approccio trascendental-pragmatico resista, da un lato, al confronto con l’istanza della finitezza e del fallibilismo e, dall’altro, con le esigenti provocazioni avanzate dal pensare metafisico. -
Un salto nell'alto. Vol. 24: La disfatta dell'opera.
Mentre il processo della realtà continua a svolgere in sé tutto quanto gli appartiene, l'arte da un lato imita la realtà assumendone le caratteristiche di complessità, processualità e presenza; da un altro lato se ne differenzia poiché abbandona dietro il suo svolgersi pesanti residui. Rispetto alla realtà, l'arte costituisce così un processo imperfetto che si accende ora qui ora là, investendo uomini infiammati e uomini tiepidi: eppure prosegue questo luccicare di stelle che avvampano isolate, vivide e fulminee. Porsi l'obiettivo di portare l'arte verso la realtà e le sue qualità, significa dunque trascurare le opere, cercare di far sì che l'operare assimili davvero tutto ciò che lo compone, aggiungendo sempre aspetti nuovi o meglio trasformando i precedenti in ulteriori. Sul fronte, in una successione riuscita, brucia l'arte e non restano ceneri: ecco il processo che si svolge e consuma tutto e mentre si manifesta si genera e mentre si genera avvampa come una torcia dalla luce accecante. Ecco il culmine di splendida manifestazione dell'arte che brucia come un sole per una serie interminabile di presenti. -
Un salto nell'alto. Vol. 11: Scrittura d'autore.
Questo è un libro che parla di libri, una scrittura che scrive sullo scrivere. Tutto muove da una sola idea, tutto si svolge da un’unica distinzione: tra gli scarti che lo scrivere deposita nel suo scorrevole spostarsi e la facoltà bizzarra da cui questi sono colati. Una differenza apparentemente semplice tra libri e scrittura, da cui il mondo viene definitivamente spaccato in due. Che cosa chiedono gli uomini ai libri? Cosa vi cercano? Il divertimento, l’informazione, la sapienza? Il denaro e la carriera? Oppure una guida sicura, un progetto di società perfetta? Ma allora dovrebbero esser fatti di ben diverso materiale i libri! Non si possono affidare a strumenti cartacei compiti per i quali serve tutt’altra tenacia. Basta poco per capire che al libro ci si può abbandonare solo per viaggi ideali; eppure l’uomo, così apparentemente raziocinante, parte su barche di carta per navigazioni lunghe e rischiose. -
Sindrome giapponese. La catastrofe nucleare da Chernobyl a Fukushima
La tragedia di Fukushima ci pone ancora una volta di fronte al devastante potere distruttivo delle tecnologie nucleari. Anche quando l’intento è pacifico, e nonostante le possibili misure di sicurezza, l’impatto di una centrale nucleare in avaria sul territorio e sulle popolazioni è tale da pregiudicare la vita stessa per migliaia di anni. Ovviamente, gli enormi interessi economici in gioco hanno avuto il potere di tacitare i rischi e di evidenziare risultati spesso solo ipotetici. Scienziati interessati, politici assoldati e divulgatori a pagamento, hanno a lungo fornito – anche in Italia – l’immagine illusoria di un’energia pulita, sicura e a basso costo, alternativa al petrolio e al carbone. Ora la realtà della catastrofe fornisce un’altra dimostrazione di come la tecnologia non sia “neutrale” e una fonte energetica creata come arma di distruzione di massa non possa magicamente riciclarsi per usi pacifici senza perdere la sua pericolosità intrinseca. Anche la proverbiale saggezza giapponese rivela un inquietante risvolto: l’atavico istinto di sottomissione ai poteri costituiti e un pericoloso fatalismo. Il mescolarsi proficuo di tradizione e innovazione trova i suoi limiti nella mancanza di senso critico e nel conformismo. Eppure proprio un disastro nucleare (Hiroshima e Nagasaki) aveva segnato la data di inizio del Giappone contemporaneo. Fukushima segna nuovamente un punto di svolta. Una nuova consapevolezza del volto osceno del potere, per quanto tardiva, offre una speranza nell’ora del pericolo estremo. -
«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto
Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del ""soggetto"""" o meglio della figura che è attribuita del nome di """"soggetto"""", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del """"soggetto"""" umano confrontato con quello del """"soggetto"""" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del """"cibarsi di"""", del mangiare """"chi"""" o """"cosa""""."" -
Studi iranici ravennati. Vol. 1
Il presente volume raccoglie una scelta di studi elaborati e/o stimolati nell’ambito della “Scuola iranologica” formatasi presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e quindi consolidatasi in quasi vent’anni di attività, inizialmente presso il Corso di Laurea in Storia Orientale della Facoltà di Lettere e Filosofia ed in seguito anche nella neo-costituita Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, la cui sede didattica afferisce al Polo universitario di Ravenna. I saggi qui pubblicati investono, sebbene attraverso approcci e metodologie differenti, svariati aspetti dell’Iranistica, in un ampio quadro diacronico che si estende dal mondo antico e tardo-antico al periodo medievale e moderno, e con attenzione per domini differenti quali quelli propri della filologia, della linguistica, della storia religiosa, istituzionale e letteraria dell’Iran, senza peraltro trascurare ambiti più rari, ma non per questo meno attraenti, come la storia delle scienze e delle pseudo-scienze antiche ed orientali. -
Philosophical news (2011). Vol. 2: La verità.
Ospitiamo in questo secondo numero, dedicato al tema 'La verità', la traduzione italiana del saggio di Hans-Herbert Kögler Being as Dialogue or: the Ethical Consequences of Interpretation, composto in occasione del cinquantesimo anniversario di Verità e Metodo. Apre il numero l'intervista a Bernhard Waldenfels, uno tra i massimi esponenti della fenomenologia oggi in attività, ed è quindi proposta la presentazione del presente progetto editoriale con gli interventi di Rémi Brague, Michele Lenoci e Letterio Mauro intorno all'interrogativo 'Possiamo amare la verità?'. Seguono i contributi di Emilio Baccarini, Marco Buzzoni, Lorenzo Fossati, Michael P. Lynch e Marco Santambrogio che forniscono una lettura dello stesso tema secondo differenti prospettive di ricerca. Concludono il numero due sezioni dedicate alle cronache di recenti convegni e alle recensioni di testi di ultima pubblicazione che, oltre a offrire un notevole aggiornamento, dicono dell'attenzione al dibattito contemporaneo propria di una ricerca che in primis ha a cuore la verità. -
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Vol. 1: Lo sh'ismo duodecimano.
All'interno dell'Islam, l'Iran, con i suoi poeti, cantori, mistici e pensatori, ha costituito fin dall'origine un universo del tutto particolare. Rappresenta una spiritualità profonda e una vocazione specifica che ha inizio prima dell'affermazione della religione del Profeta e va ricercata, prima di tutto, nelle radici mazdee. È portatore di un messaggio il cui significato nei secoli non è mai venuto meno e dialoga con gli spirituali di ogni tradizione, orientali e occidentali. ""Nell'Islam iranico"""" è il risultato di più di vent'anni di ricerche, una vera e propria """"summa"""". Non si rivolge ai soli specialisti perché Henry Corbin, traduttore, filologo e storico è convinto tuttavia che non possano essere i meri dati eruditi a svelare il significato di una civiltà spirituale. Per lui è fondamentale che il fatto religioso sia lasciato mostrarsi secondo un metodo fenomenologico e la sua comprensione intima non sia snaturata da considerazioni che rimangono su altri livelli."" -
Gli occhi della lingua
Movendo da una lettera del 1926 di Gershom Scholem a Franz Rosenzweig sulla condizione della lingua ebraica Derrida affronta i temi dell'ebraismo, del sionismo, della spettralità e del messianismo, ricongiungendoli alla più generale questione del Nome di Dio. Ne nasce un significativo contributo per riflettere su alcuni dei motivi che caratterizzano l'ultimo tempo dell'Opera del filosofo francese e per lasciare spalancare lo sguardo sull'oscura vertigine della lingua. -
Del bello
In queste dense pagine Emanuele Severino affronta in modo sintetico e straordinariamente significativo il tema della bellezza. Il bello viene definito come il grande rimedio per l'Occidente, rimedio contro la follia del credo nichilista nel divenire e quindi rimedio contro la morte. C'è ancora spazio, nell'estetica, per un'immagine potente che sappia guardare la morte e il nulla?