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La filosofia di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle
Se lo si guarda senza pregiudizi, è difficile negare che il ""movimento 5 stelle"""" promosso da Beppe Grillo rappresenti la principale novità emersa sulla scena politica italiana degli ultimi anni. Ed è forse per questo che politici e commentari stentano a prenderne le misure e tendono a giudicarlo con un misto di fastidio e sufficienza. Nel tentativo, per lo più, di ricondurlo a esperienze già esaurite o di declassarlo a semplice espressione risentita dell'anti-politica. Forse è invece giunto il momento di comprendere la """"filosofia"""" del movimento e di proporre un primo bilancio, per valutare se e in quale misura i """"grillini"""" anticipino un modo di fare politica che ha molto a che fare con il nostro futuro."" -
Raccontando Marco Pannella... a ruota libera
Tessari racconta ai suoi studenti, ai giovani, ""Pannella"""". Non è una biografia storica, né un profilo politico: è una favola. Il protagonista è Pannella, ovvero quello che incarna questa fantasia esistenziale. In questo racconto c'è un po' di tutto: le origini cattoliche, l'esperienza comunista, quella Radicale. Perfino il sogno di un futuro migliore che l'autore regala ai suoi ascoltatori. Postfazione di Luca Taddio."" -
Il piacere della pittura
Vivace e corrosivo, breve quanto una passeggiata da Chelsea a Bloomsbury, ""Il piacere della pittura"""" (1934) per la prima volta in traduzione italiana, è un'agevole introduzione alla matura teoria dell'arte di Clive Bell. Perché nelle sale di un museo siamo felici o infelici? Qual è l'origine del piacere o del disappunto davanti ad un'opera d'arte? Bell ci guida in una visita alla National Gallery e ai Musei Vaticani, con digressioni a Parigi e Venezia, per descrivere l'esperienza dell'arte: risposta alle qualità visive della forma, democratica ed elitaria allo stesso tempo, essa è antidoto alla pedanteria del connoisseur e alla presunzione dello snob. """"Il piacere della pittura"""" partecipa, dalla parte dello spettatore, al progetto di rinnovamento delle forme dell'arte e della vita di una generazione di artisti ed intellettuali che l'orrore della seconda guerra mondiale avrebbe tragicamente interrotto."" -
L'Aquila. S(c)isma dell'immagine
Di fronte al dramma di una catastrofe naturale come risponde Architettura? Siamo davvero certi che il nostro sapere sia il giusto rimedio e non piuttosto una potenza distruttrice superiore alle stesse forze devastanti della natura? Domande e risposte implicano allora una riflessione profonda. Il terremoto dell'Aquila, al pari di altri tragici eventi, richiama il nostro pensiero a questa responsabilità, costringendoci ad un duplice sforzo ""theorico"""". Infrangere il blocco mentale della contemporaneità; oltrepassare il paradigma dominante dell'Occidente. A queste domande inattuali si rivolge il progetto per la ricostruzione di Bagno Grande, uno dei molti borghi aquilani colpiti duramente dal sisma."" -
Jules Verne o il racconto in difetto
La narrativa di Jules Verne ha da sempre affascinato e conquistato il cuore di intere generazioni di lettori. Romanzi come ""Viaggio al centro della Terra"""", """"Il giro del mondo in ottanta giorni"""", """"Ventimila leghe sotto i mari"""", """"Michele Strogoff"""" fanno parte dell'immaginario culturale mondiale. Nonostante ciò, sull'universo verniano grava da sempre un antico pregiudizio: è letteratura per l'infanzia. Il saggio di Pierre Macherey, pubblicato per la prima volta in italiano, fa giustizia di questo torto. Attraverso inediti strumenti di analisi marxista, l'autore ci guida nel mondo narrativo di Verne e ce ne mostra tutta la complessità. Scopriremo che in realtà, in questi romanzi per ragazzi, viene messo in forma il senso stesso della modernità, come è venuta a definirsi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Al centro della lettura di Macherey, allora, troveremo il complesso rapporto tra natura, uomo e industria."" -
Il giovane Lukács. Saggio e sistema
L'itinerario intellettuale del giovane Lukàcs, alla vigilia della svolta politica successiva alla Rivoluzione d'Ottobre e alla sua scelta di campo comunista e rivoluzionaria, la rilettura di Matassi elabora in una prospettiva di continuità i passaggi teorici più stridenti della sua riflessione: il passaggio dalla forma saggistica a quella tragica e quello dal saggio al sistema. Mediante l'ausilio del materiale manoscritto fornito dal Lukàcs Archivum di Budapest, in particolare di quello su Dostoevskij, viene qui dedotto il filo conduttore che ha condizionato in larga misura la direzione stessa della sua ricerca, un filo conduttore intrinseco alle ragioni più profonde del pensatore magiaro. Quella che qui viene presentata è, quindi, una lettura unitaria originale e puntuale del percorso filosofico dello studioso ungherese. -
Gnosi. Nostalgia della luce
La gnosi e il pensiero gnostico esercitano da sempre un particolare fascino su chiunque si occupi di storia delle tradizioni, di spiritualità e, più in particolare, di storia dell'esoterismo. Tale fascino ha avuto come controparte il timore verso la gnosi e le dottrine gnostiche da parte delle grandi istituzioni religiose, timore sfociante immancabilmente nella demonizzazione vera e propria delle stesse e dei loro portatori, e infine in persecuzioni. Ciò è dovuto al fatto che le grandi istituzioni religiose hanno sempre visto come un pericolo la diffusione di dottrine di carattere più intellettuale rispetto alle proprie, dottrine che avrebbero inevitabilmente finito col diffondere dubbi riguardo alle concezioni da esse propugnate, più semplici e accessibili alle moltitudini, minandone l'autorità non solo in campo spirituale, ma anche in campo sociale e politico. Questo testo dal titolo ""Gnosi. Nostalgia della Luce"""" vuole fornire una ricognizione del pensiero gnostico e più specificamente dello gnosticismo cristiano, partendo dalla forma che esso assunse in un'epoca cruciale nella storia dell'occidente, quella dell'affermazione del cristianesimo nel mondo tardo antico."" -
Lo spirito. Percorsi nella filosifia e nelle culture
Il tema dello spirito attraversa tutta la storia della cultura occidentale. Esso è presente fin dalle origini nella religione ebraica e nella cultura greca; queste due radici vengono riprese e integrate nell'esperienza e nella riflessione del cristianesimo. Di qui il tema passa al pensiero moderno e conosce la sua massima fioritura filosofica con l'idealismo tedesco. Nel mondo contemporaneo è oggetto di rinnovata attenzione sia presso la filosofia, specialmente ermeneutica, sia presso la teologia. La riflessione sullo spirito non è però un privilegio esclusivo dell'Occidente: essa s'incontra nell'Islam e trova notevoli punti di contatto nell'India, nella Cina e in modo più indiretto nell'antico Egitto. Il volume offre un percorso sintetico attraverso le culture antiche e un'ampia storia della riflessione sullo spirito nel pensiero occidentale, da Gioacchino da Fiore fino ai pensatori contemporanei. -
Sul tragico. Tra Nietzsche e Freud
La convinzione che filosofia e psicoanalisi convivano in un luogo di pensiero che le pone al di là di qualsivoglia rapporto di analogia, contrapposizione o mera giustapposizione, è ciò che del presente volume costituisce presupposto e scopo di indagine. Entro i confini di tale cornice, il concetto di tragico viene definito frattura morfogenetica, ovvero come quella singolare lacerazione che, nella profondità della fenditura che apre, dischiude lo spazio a inedite conformazioni d’essere. Da un lato, uomo psiche e mondo configurano un insieme di creazioni la cui insorgenza e possibilità di espressione risultano essenzialmente dipendenti da una speculare serie di fratture. Pulsione di morte ed eterno ritorno instaurano, d’altro canto, un confronto dialettico che consente al tragico, a Nietzsche e a Freud di affermare ciascuno una forza comune, tanto distruttiva quanto instancabilmente creatrice di vita. -
Etica e sacro. Il bene e l'autentico, oltre l'Occidente
La filosofia contemporanea ha da tempo riconosciuto nel Sacro la fonte della pienezza di senso dell’esistenza. Tuttavia, questa fonte è inutilizzabile ai fini dell’etica, perché essenzialmente legata alla violenza come categoria fondamentale e significato ultimo della realtà, e negazione del Bene. A sua volta, l’etica, ancora scossa dalla distruzione nietzscheana della morale, appare inadeguata a farsi veicolo di prassi autentica mirata alla realizzazione integrale dell’essere umano. Alla fine del suo percorso, l’Occidente si trova nella condizione in cui Bene e Autentico, etica e sacro paiono definitivamente separati. Per riunirli, e recuperare una visione integrale della realtà e dell’uomo, non ha alternative: deve da un lato sfatare il mito per cui il Sacro è in sé violenza, e dall’altro rompere la convinzione per cui ciò che è reale (e quindi vero e buono) è essenzialmente de-finizione, superando ogni ideologia della finitezza – tanto metafisica quanto antimetafisica – per rapportarsi nuovamente all’Infinito. -
Il visibile differente. Sguardo e relazione in Derrida
La questione dello sguardo, del visibile, della cecità percorre alcuni testi decisivi all’interno della produzione di Jacques Derrida, filosofo tra i più importanti e discussi del Novecento. Intrecciandosi anche con le tematiche del tatto, della percezione, del rapporto tra empirico e trascendentale, il pensiero di Derrida possiede una valenza estetica che fino ad ora è stata oggetto di pochi studi. In un continuo dialogo con altri pensatori, da Aristotele a Merleau-Ponty, da Husserl a Nancy fino ad alcune possibilità di confronto con il pensiero cinese e giapponese, questo testo analizza la dimensione problematica del senso della vista, che da un lato si scopre da sempre abitata dal suo contrario, la cecità, e dall’altro risulta intimamente connessa con il tatto. La presenza del differente nell’identico, dell’invisibile nel visibile, del tattile nello scopico sottolinea dunque il carattere relazionale e intersoggettivo della dimensione estetica: nell’incontro e nel contatto con l’altro la presenza si scopre necessariamente costituita anche dall’assenza, la prossimità dalla distanza – in una relazione tanto indissolubile quanto vitale, che segna in modo imprescindibile la contingenza, ma anche la libertà e la ricchezza dell’essere umano. -
Soggetto e verità. Michel Foucault e l'etica della cura di sé
Il testo attraversa la produzione di uno dei maestri del pensiero contemporaneo seguendo il filo rosso del rapporto tra soggetto e verità. Se è vero che siamo continuamente coinvolti in rapporti di potere è anche vero che Michel Foucault ha provato ad elaborare, fino agli ultimi giorni di vita, una risposta alla domanda: “Come si può praticare la libertà?”. La ricerca ripercorre il pensiero di Foucault fino all’analisi della costellazione etica costitutita dalla cura di sé, forma filosofica chepermette di trasformare il modo d’essere, la maniera di condurre l’esistenza secondo i principi dell’immanenza, della vigilanza e della distanza. Questo libro nasce dalla seduzione esercitata da un assunto che sembra costituire lo sfondo delle ultime elaborazioni del filosofo francese, il quale si chiedeva se “non esista altro punto, originario e finale, di resistenza al potere, che non stia nel rapporto di sé con sé”. -
Poteri criminali e crisi della democrazia
Il rapporto tra economia, politica e poteri criminali è uno degli aspetti più interessanti e controversi della storia della democrazia italiana. Nonostante la presenza di numerose ricerche e pubblicazioni sul tema, restano ancora molti elementi da approfondire e da sottoporre a una seria e sistematica analisi scientifica. Partendo da queste premesse, il volume prova ad esplorare le relazioni tra organizzazioni criminali mafiose, mondo della politica, sistema produttivo e mondo dell'informazione, cercando di individuare e comprendere le caratteristiche di un sistema di poteri in cui è sempre più tenue il confine tra lecito e illecito. Perché da un lato, le mafie trovano sempre maggiori e più complesse forme di compenetrazione con la politica e con l'economia; d'altro lato, le istituzioni non sempre riescono ad attivarsi per garantire presidio e trasparenza dei processi decisionali pubblici. Attraverso letture interdisciplinari e comparate sui legami tra criminalità dei colletti bianchi, mafie, corruzione politica, controllo dell'informazione e sistemi di riciclaggio di capitali di illecita provenienza, il testo analizza gli effetti prodotti da tali legami sulla democrazia del nostro Paese e sul suo sistema di relazioni internazionali. Nell'attuale scenario caratterizzato da una profonda crisi della rappresentanza e da una generale disaffezione dei cittadini per la politica, esso cerca anche di valutare l'impatto sul territorio di alcune attività di contrasto alla criminalità. -
Filosofia interculturale. Identità, riconoscimento, diritti umani
I contributi presentati in questo volume si confrontano con il tema dell’interculturalità e sono pensati nella prospettiva di un incontro tra la riflessione teorica e le best practices connesse ai problemi dell’integrazione e della tutela dei diritti dei migranti. I saggi sono distribuiti in tre parti dedicate all’analisi di tre lemmi essenziali nella definizione di una filosofia interculturale: identità, riconoscimento, diritti umani. All’identità, come categoria centrale di una filosofia interculturale, sono dedicati i saggi contenuti nella prima parte (Rossella Bonito Oliva, Maria Giovanna Di Domenico, Maurizio Martirano, Steffen Wagner, Rosario Diana). I contributi che rientrano nella seconda parte sono volti alla comprensione dell’altrettanto discusso tema del riconoscimento (Mariafilomena Anzalone, Giuseppe S. Bentivegna, Victor R. Martín Fiorino, Vanna Gessa Kurotschka, Francesca R. Recchia Luciani, Maria Letizia Pelosi). Gli interventi della terza parte (Stefania Achella, Biancamaria Scarcia Amoretti, Fiorella Battaglia, Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Cantillo, Isadora D’Aimmo, Chiara de Luzenberger) tentano di coniugare questi aspetti con l’esigenza di una ricaduta concreta del discorso teorico sui diritti umani: un’esigenza necessaria per rispondere alla sfida della loro piena attuazione e dell’allargamento della loro efficacia. -
Nietszche. La fine della ragion pura
Cosa ci assicura di conoscere una cosa mentre la guardiamo? Cosa ci conferma che si tratta appunto di una ""cosa"""", distinta da tutto il resto? È a partire da questo tipo di domande che in Nietzsche assistiamo a un'inquietante disgregazione dei concetti di """"identità"""", """"fatto"""", """"coscienza"""". E in questo saggio Andrea Campucci arriva a mostrare gli esiti più sconvolgenti di questo autentico """"processo all'Occidente"""" portato avanti dal filosofo tedesco. Le nozioni di """"volontà di potenza"""", di """"eterno ritorno"""" e """"oltreuomo"""", viste nella loro reciproca interazione, si configurano così come tappe fondamentali sul percorso che porterà all'uomo nuovo, inattuale. Scavalcate con un balzo le obsolete categorie del pensiero metafisico occidentale, Nietzsche può celebrare il suo elogio della differenza come valore, come """"Sì e amen all'infinito""""."" -
Religione e democrazia. Il contributo di Jacques Maritain
Jacques Maritain è certamente uno dei pensatori più importanti del secolo scorso. Soprattutto alcune sue opere politiche hanno influenzato diverse generazioni nel ripensamento dei rapporti tra religione e sfera pubblica. Ma per cogliere la ricchezza dell’itinerario del filosofo francese questo libro ripercorre gli scritti maritaniani dalla giovinezza fino alla maturità con attenzione storiografica e testuale. Ne emerge un percorso appassionante in cui Maritain si confronta con le grandi sfide del Novecento (Action française, totalitarismi nazista e comunista) e con l’incipiente accoglienza della democrazia da parte della Chiesa, nella convinzione che, pur entro la fondamentale distinzione tra Dio e Cesare, la causa della democrazia ha bisogno del lievito evangelico perché essa sia se stessa. Viene raccontata una pagina della ‘teologia politica’ del XX secolo che è particolarmente significativa nel contesto attuale di ripensamento dei rapporti tra religione, modernità e democrazia. -
Il bisogno della filosofia. L'itinerario speculativo di Hegel tra Francoforte e Jena (1797-1803)
L’idea hegeliana di filosofia si forma tra Francoforte e Jena. Nel periodo francofortese, Hegel muove dall’esigenza di superamento del dualismo kantiano e mira all’affermazione di un’unità assoluta che includa in sé le opposizioni dell’intelletto. Questa esigenza lo induce ad una crescente attenzione per i momenti della molteplicità e dell’opposizione e culmina, a Jena, nell’affermazione che l’Assoluto è «l’identità dell’identità e della non-identità». In questo itinerario, attentamente ricostruito nel libro, i testi francofortesi e gli scritti dei primi anni di Jena costituiscono un vero e proprio laboratorio concettuale dove le strategie messe in atto da Hegel rivelano anche le tensioni teoriche che segnano la costruzione della filosofia speculativa. -
Filosofando con Harry Potter. Corpo a corpo con la morte
Fenomeno pop di entità globale, in poco più di un decennio la saga di Harry Potter ha scalato le vette delle classifiche letterarie e cinematografiche di tutto il mondo, diventando uno dei prodotti di punta dell'entertainment industry. Gadget, videogiochi, perfino un intero parco a tema sono stati dedicati alle vicende del maghetto inglese dalla cicatrice a forma di saetta. Niente di strano, apparentemente. In fondo, rifugiarsi nella fiction sembra quasi la ricetta dei nostri tempi, e tanto meglio se, come nel caso dei romanzi della Rowling, anche la coscienza riceve il suo contentino. Ma allora, si tratta solo di un fortunato mix in cui la seduzione dell'evasione funziona al tempo stesso come anestetico morale? Di una sorta di esperimento onirico guidato in cui la colpa del divertissement viene lavata dalla partecipazione emotiva? Evidentemente no. Al di sotto del meccanismo socio-psicologico che ha sicuramente presieduto al boom mediatico pulsa il cuore di una verità autenticamente umana, del tutto slegata dal momento fittizio della narrazione e dalle infinite possibilità che esso sembra offrire. Una verità che dorme sotto le ceneri dei duelli magici per esplodere lucente nella catastrofe finale... Memento mori. L'intera vicenda è infatti una lunga meditazione sulla morte. Di volta in volta presentata come scandalo e ignominia, o come una vecchia amica con cui rapportarsi da pari a pari, la Morte è la vera co-protagonista di tutta la saga. -
Il limite della neve. La nuova poesia finlandese
"La nuova poesia - e con ciò intendiamo le opere dei poeti nati negli anni 1970 e 1980 - presenta una molteplicità senza precedenti nel panorama della poesia finnica. Questo intenso pullulare è generato da poetiche opposte, come da una parte la tematizzazione e dall'altra sia la sperimentazione linguistica sia i diversi stili, dal quotidiano al metalinguaggio. La nuova poesia che presentiamo, pubblicata tra gli anni 1990 e la prima decade del 2000, rappresenta una scissione dalla categoricità e dalla ristrettezza del modernismo finlandese, dall'idea di un'unica poetica e di un unico pubblico di lettori"""" (dalla Prefazione di Siru Kainulainen)" -
Dei cannibali. Alle origini del relativismo moderato
Uno spettro si aggira per l'Europa: è il relativismo. Questo breve e significativo saggio di Montaigne del relativismo stesso potrebbe essere eletto a manifesto. Prendendo spunto dalla visita, nel 1563, al re di Francia Carlo IX di tre indigeni delle Antille appartenenti a una tribù cannibale, Montaigne traccia un confronto tra la società francese a lui contemporanea e i supposti ""selvaggi"""". Ne emerge un quadro in cui la ferocia e la violenza delle guerre di religione in Francia sembra superare di gran lunga le candide abitudini alimentari dei nativi americani. Con un saggio di Sergio Benvenuto.""