Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7561-7580 di 10000 Articoli:
-
Parlando con Benedetto. Quaderni del convivio
Parlando con Benedetto è un dialogo interiore, che ha preso inizio durante un breve soggiorno in un convento benedettino. Il cammino di meditazione e di ricerca di Dio che si svolge attraverso di esso è tuttavia del tutto al di fuori di un ambito confessionale ed è invece aperto a un intenso rapporto con le più libere idee, al contatto con la natura e soprattutto all’incontro con un Sé in cui sempre di più si riconosce il nostro raggiante sole interiore. Un cammino che era iniziato con una posizione indipendente e critica verso le comuni credenze religiose approda così al centro della verità e della vita, in cui il Sé si identifica nel Cristo. Con il libro prende inizio la collana dei Quaderni del Convivio, in cui sono raccolte le registrazioni dei seminari condotti da Mazzucconi sul tema centrale dell’uomo, compiendo così l’esperienza di un pensiero live, partecipato, che segue naturalmente alla maturazione interiore vissuta in questo libro. -
Nato con la camicia. Ricordi di un bambino latitante, 1943-1945
La storia di questo libro ha avuto per i protagonisti un lieto fine. Sandrino e la sua famiglia si sono salvati dalle camere a gas e possono essere considerati quindi dei privilegiati. Le vicende che dovettero affrontare, piene di minacce e di insidie, avrebbero potuto avere ben altro epilogo, lo stesso che condusse molti ebrei a un viaggio senza ritorno. Il capriccio della sorte decise altrimenti ed essi furono risparmiati. Dovrebbero forse coprirsi il capo di cenere e vergognarsi per essere sopravvissuti? Probabilmente no, ma una domanda tormentosa non smette di far sentire la sua molesta presenza: “Che cos’avevano di diverso gli scampati da quelli che invece finirono nei campi di sterminio nazisti?”. -
L' acrobata. Quaderno di studi sulle arti circensi. Vol. 2: Il circo oltre il circo. Dai funamboli di Marco Aurelio agli eredi di Fellini.
Il termine ""Circo"""" è associato a degli stereotipi forti ma fuorvianti, legati all'immagine di un tendone polveroso che gira per le città carico di stranezze. Ma le """"tecniche della meraviglia"""" sono antichissime ed hanno avuto esiti che nessuno storico dello spettacolo può trascurare, con folle di ammiratori ed una varietà di stili ed approcci all'impresa sorprendente per gli studiosi odierni. Obiettivo di questo volume è spolverare i luoghi comuni e mettere in evidenza quante e quali siano state le valenze del circo in diversi contesti storici, geografici e sociali. Così il lettore avrà modo di conoscere fatti curiosi la cui rilevanza va ben oltre l'aneddotica. Come l'attenzione di Marco Aurelio per i funamboli. L'influenza del teatro di Shakespeare sulla nascita del clown. L'entusiasmo del pubblico milanese per il teatro di varietà. L'utilizzo di icone circensi per satireggiare i potenti come Benito Mussolini. La creazione dei registi americani, come Chaplin, del triangolo amoroso al trapezio. L'importanza del clown nell'estetica di Federico Fellini. L'uso di tecniche circensi del drammaturgo sovietico Vladimir Majakovsky. L'influenza della clownerie nel metodo attoriale di Jacques Lecoq. La simbiosi fra tradizioni popolari e arti di pista nelle steppe del Kazakistan. Il successo del """"nouveau cirque"""" e le difficoltà di sviluppo da noi. Le piccole scuole di circo frequentate da migliaia di allievi."" -
Quel poco di verità. Una lezione su Michel Foucault. Con DVD
Tra il 1982 e il 1984, nei suoi ultimi corsi al Collège de France, Michel Foucault mette sotto il fuoco dell'analisi la nozione di parresia, il ""parlar franco"""", il """"dire il vero"""" di fronte al potere, come una modalità differente di praticare la verità. Si tratta infatti di un esercitarsi alla verità legato a un particolare stile di vita e a una concezione non intellettualistica della filosofia. Esaminando le pratiche discorsive del cinismo antico, Foucault dipinge uno straordinario affresco filosofico e va alla ricerca di quelle risorse che ci possono offrire delle chiavi di lettura per comprendere il nesso tra il potere, il sapere e la verità che segna il nostro presente. Pier Aldo Rovatti, uno dei più attenti interpreti del pensiero di Foucault, ci porta al cuore dell'ultimo pensiero del filosofo francese, mostrando quali interrogativi lo avessero condotto a studiare la pratica della parresia e facendo emergere la decisiva posta in gioco politica della ricerca foucaultiana, ossia il rilancio dell'interrogazione sul rapporto tra vita e verità."" -
Appunti per un commento al Convivio di Platone
Straordinario interprete della filosofia, della letteratura, della società Ortega y Gasset è una delle personalità più interessanti della cultura del Novecento. In questo libro inedito in Italia affronta un maestro della sapienza antica, con un punto di vista originale. Platone era discepolo di Socrate, il filosofo che nulla scrisse. Ortega y Gasset interroga Platone, il suo celebre ""Convivio"""", immergendosi nelle differenze tra linguaggio parlato e scritto. Lo scritto è diminuzione della forza, della potenza espressiva dell'uomo. A partire dalla viva lingua dei greci, dal logos della democrazia, questo libro riesce a far riflettere sugli usi del linguaggio, sulla sua infinita potenza. Un grande classico della filosofia come Platone viene riletto e fatto rivivere da un interprete insuperato del nostro tempo."" -
Scritti
Questo volume raccoglie una serie di scritti teorici (manifesti, riflessioni tecniche sulle arti plastiche, trattati filosofici) di Kazimir Malevic (1879-1935), artista tra i più originali dell'avanguardia del primo Novecento. Le sue pagine, che rendono conto delle innovazioni rivoluzionarie apportate da Malevic, all'insegna di un'arte figurativa imperniata sulle forme non-oggettive, costituiscono anche il nucleo di un sistema di pensiero universale che, in qualche modo, sintetizza le suggestioni proprie di tutta un'epoca fitta di cruciali sconvolgimenti, in Russia e fuori di Russia. I testi sono raggruppati in tre sezioni che segnano i tre momenti nodali della parabola umana e creativa di Malevic: l'invenzione del suo sistema pittorico, il suprematismo, e la sua evoluzione tra il 1915 e il 1923; l'integrazione del pensiero suprematista nella vita (l'azione socio-politica della nuova arte, cara a tutto il modernismo russo, con il suo anelito sintetico); la sublimazione dell'idea suprematista in sistema filosofico, quando Malevic, per l'appunto, fece sì che la sua pittura cedesse il passo alla speculazione e alla formulazione teorica sulla pagina scritta, unico mezzo per raggiungere un'astrazione completa e totale. I testi sono preceduti da un'introduzione dello storico dell'arte Andrei Nakov, che illustra il contesto culturale che fece da sfondo al debutto di Malevic e all'evoluzione della sua estetica. -
Racconti brevi. Testo tedesco a fronte. Vol. 2
Così il vecchio Borges tira le somme del secolo appena concluso, ed ecco che una banda di ragazzi guidata dal giovane Jorge irrompe nell'appartamento. Solo poche ore prima Borges aveva cercato un'ultima volta di realizzare la sua idea di una società migliore, togliendo Jorge dalla strada, offrendogli una casa e un'istruzione. Il destino di Borges, così come la risposta alla sua domanda ""Cosa ci aspetta?"""", rimane aperto. Il fascino delle prose raccolte in questo volume sta nella lucidità con cui l'autore pone questioni che toccano ognuno di noi: il lavoro, o meglio il suo venir meno, la fuga dalla povertà, la disparità economica tra le generazioni - non potendo, né volendo, offrire soluzioni rassicuranti. I luoghi cambiano ma le condizioni di vita si assomigliano da una parte all'altra della terra, scandite da intervalli di vuoto dopo la scomparsa dell'ingannevole speranza di un'alternativa al capitalismo."" -
Vasco, il male. Il trionfo della logica dell'identico
Vasco è Vasco, Vasco è un mito e un'icona, impossibile negarlo. Che cosa può fare emergere una trattazione rigorosa e seria rivolta al fenomeno dominante della cultura popolare italiana da oltre 30 anni e alla sua musica? Senza voler fare un attacco sconclusionato e fazioso, ""Vasco, il Male"""" vuole colmare un vuoto negli studi critico-filosofici, che troppo spesso trascurano l'importanza che fenomeni di tale portata hanno per l'orizzonte sociale nel quale viviamo. Quella di Vasco è stata la voce più seguita, più amata, più idolatrata e imitata degli ultimi decenni, e nessuno come lui può vantare una così sterminata platea di accaniti fan e autentici adoratori di tutte le età; per questa ragione non può essere esente da responsabilità sulla situazione odierna. Consegnandosi alla logica dell'identità perpetuata, ed avendo esaurito il valore artistico di una ponderata corrispondenza tra icona visiva e composizione musicale, Vasco si fa espressione del Male contemporaneo reiterando a prescindere da tutto il suo indiscutibile successo. Prefazioni di Enrico Deregibus."" -
Indignados
Sono i giovani laureati, molto preparati, a svolgere un lavoro che non dà loro lo stipendio sufficiente per vivere. La generazione mille euro è esplosa nella rabbia, nell'indignazione. Ma è un caso che il nome, come il primo movimento, venga da un paese latino? Il filosofo argentino Enrique Dussel non lo crede. Non è un caso, perché il pensiero latino, con le sue radici nell'America del sud, ha sempre saputo incarnare l'alterità radicale alla ragione del capitalismo. In questo libro inedito Dussel approfondisce le radici filosofiche e storiche di un'indignazione che oggi è fenomeno d'attualità, ma che viene da una cultura millenaria. Allenata a stare ai margini, sopravvivendo, la cultura latino-americana ha oggi la sua chance di rappresentare la vera alternativa al capitalismo che non sa più produrre benessere, ricchezza e sapere. -
La grande rapina al treno. The Great Train Robbery (Edwin S. Porter, 1903) e la storia del cinema
Questo libro vuole essere un utile viatico per chiunque desideri addentrarsi lungo i sentieri affascinanti del ""cinema delle origini"""", per imparare a conoscere la prima epoca di vita della storia del cinema. Attraverso l'analisi di """"The Great Train Robbery"""", realizzato nel 1903 da Edwin S. Porter, rintraccia le catarreristiche principali di un periodo appassionato e avventuroso, profondamente diverso dal cinema che conosciamo oggi. E lo fa addentrandosi nei segreti del successo di un piccolo grande film, che seppe miscelare sapientemente i temi rappresentati, oltre ad alcune audaci novità nella messa in scena di più azioni simultanee. """"The Great Train Robbery"""", infatti, riuscì a unire la spettacolarità dei più arditi procedimenti narrativi del suo tempo al mito popolare per eccellenza della storia americana, quello del """"selvaggio West"""" (wild West), o """"lontano West"""" (far West), facendo presa su un numero di spettatori molto alto anche al di fuori degli Stati Uniti. E seppe sfruttare il contesto iconografico e narrativo maggiormente in voga del tempo - la ferrovia, gli assalti a un treno, le sparatorie e gli inseguimenti spericolati - mettendo il tutto, fra l'altro, al servizio del film western come genere."" -
Forma e percezione
Pubblicati per la prima volta negli anni drammatici della seconda guerra mondiale, Gestalt und Zeit (1942) e Wahrheit und Wahrnehmung (1943) costituiscono insieme uno dei più importanti contributi novecenteschi alla morfologia, una straordinaria meditazione sul pensiero goethiano, e al tempo stesso una riflessione ancora attualissima sull’unità delle scienze e la peculiarità della biologia. La forma vivente e il tempo biologico guidano l’autore alla costruzione di una estesiologia e di un modello di scienza della vita profondamente innovativi, facendo di questi lavori un vero crocevia della riflessione bioteoretica, in cui l’unità profonda del prodursi della forma e della nostra esperienza percettiva ed estetica apre a un progetto metodologico che non smette di dialogare con il nostro tempo. -
Una filosofia marxista del linguaggio
La lingua come processo e pratica sociale variabile. Da questa prospettiva Lecercle intende delineare un diverso modo di considerare il linguaggio, che passa attraverso la critica dei presupposti della linguistica e della filosofia del linguaggio dominanti, in particolare nelle figure di Chomsky e Habermas. Ma passa anche attraverso la rivisitazione e la sistemazione del ricco materiale di un’altra linea di riflessione sul linguaggio, che va da Marx ed Engels fino a Deleuze e Guattari. L’obiettivo è l’elaborazione di una rete di concetti in grado di mettere in primo piano il carattere storico, sociale, materiale della prassi linguistica, rivendicandone la politicità e il suo sviluppo all’interno di rapporti di forza che segnano continuamente le sue forme e le sue funzioni. Il libro di Lecercle offre così un utile contributo al superamento del paradigma individualistico, sia nella linguistica sia nella rappresentazione del sociale. -
L' ultima era. Comparsa, decorso, effetti di quella patologia sociale ed ecologica chiamata civiltà
"L'ultima era"""" analizza il presente che stiamo vivendo, il passato antecedente la comparsa dell'agricoltura con lo scopo di guardare a un futuro liberato dalle aspettative catastrofiche in avanzato stato di realizzazione. Lo spettro della crisi agita ormai le preoccupazioni di tutti, ma la domanda più pertinente sembra essere elusa: che cos'è questa crisi che ci tormenta? È soltanto uno stato passeggero in procinto d'essere superato da una Nuova Economia, una Nuova Politica, una Nuova Ecologia, o è qualcosa di cronico, di radicato fin nel profondo del nostro stesso modo civilizzato di vedere le cose? Mentre si continua a disboscare foreste, a sventrare montagne, a erodere suoli, a contaminare fiumi, a ingrigi re spazi celesti, a schiavizzare persone e animali riducendo tutto quel che esiste a carburante della Megamacchina, il tecno-capitale rigenera se stesso presentandosi in versione """"green"""" per rendere ancora più efficace e silenzioso il suo canto di morte. Stiamo segando il ramo sul quale siamo seduti, diceva Brecht; siamo comodamente sistemati su di un treno high-tech che corre all'impazzata verso il precipizio, attualizza Mascardi. Dall'una come dall'altra metafora emerge una cosa certa: non basterà ridurre il carico di devastazione che ci sta uccidendo; non basterà decrescere né rallentare la marcia ferale che abbiamo imposto alla vita su questo Pianeta. La civiltà non è sanabile: non servirà renderla più """"verde"""", più """"equa"""", più """"sostenibile"""". La civiltà è un cancro che ci sta divorando." -
Le idee degli anni Sessanta
Questo volume si basa sulla convinzione che la cultura degli anni Sessanta si sia incentrata sul tema della libertà dell'uomo e della possibilità di una vita diversa più autentica e ispirata a nuovi valori, che essa sia stata abbandonata dopo il Sessantotto a favore di un recupero dei modelli politici della sinistra storica e che sia tornata attuale oggi, in una società che porta alle sue estreme conseguenze la ristrutturazione capitalistica in reazione alla quale quella cultura era nata. I saggi che lo compongono ricostruiscono i momenti salienti di essa in una sequenza che va dall'economia alla politica attraverso la filosofia: lo sviluppo dei monopoli in Baran e Sweezy, i concetti di alienazione e uomo totale in Henri Lefebvre, il problema della persona e il suo rapporto col socialismo in Adam Schaff, il suo rapporto con la tecnica nella Scuola di Francoforte, il pensiero antiautoritario di Dutschke, l'uomo nuovo e i suoi nuovi valori in Che Guevara e Mao Tse-tung. La speranza è di contribuire a ritrovare un filo interrotto che consenta di ricostruire una teoria critica della società. -
Veglianti. Verso tre immagini di Jacques Derrida
Jacques Derrida, è cosa nota, viveva male il rapporto con l'immagine di sé: non si riconosceva nelle fotografie che lo ritraevano; tanto meno sottoscriveva la supposta somiglianza del ritratto fotografico o la sua verità, quand'anche fosse quella dell'autoritratto. D'altro canto, affermava: ""Non ho nulla contro la fotografia, al contrario, la fotografia mi interessa molto, e dirò di più: ciò che m'interessa è la fotografia di me."""" In questo saggio Ginette Michaud riflette, a partire da tre scene autofotobiografiche disposte, o meglio rifratte alla maniera di un trittico, su questo paradosso. E nell'interrogare il rapporto complesso tra Derrida e la sua propria immagine, l'autrice si concentra sugli affetti secreti dall'immagine, su ciò che accade rfimmagine. Tra testimonianza, memoria e visione, questa lettura ruota attorno a una sola e unica domanda, al contempo ingenua e insondabile: si può amare un'immagine, la propria immagine?"" -
La sapienza del sogno
I sogni sono un aspetto importante del nostro dialogo interiore. Ma come interpretarli? Come sfuggire alle facili suggestioni, alle decodificazioni semplici ma ingannevoli? Non siamo tutti psicoanalisti, ma alcuni strumenti di base possiamo impararli. Questo libro aiuta a farlo con il supporto di un approccio serio ma semplice. Dal sogno si impara a sostare più confortevolmente nella veglia. Capire il linguaggio immaginifico dei sogni è un compito possibile per ciascuno di noi, soprattutto se ci apriamo al dialogo creativo con la nostra coscienza. La concezione sapientemente elaborata dagli autori costituisce il più innovativo approccio alla comprensione dei sogni. La vita è anche sogno e accogliere questa condizione come un dono renderà più lieve il nostro cammino. Prefazione di Theodore J. Jacobs. -
Il ritorno a Kant di Heidegger. La questione dell'essere e dell'uomo
Nel corso del suo pensiero Heidegger si è sempre confrontato con i filosofi della tradizione, ritenendo di poter porre la domanda sull’essere soltanto in modo storico. Il presente volume ripercorre le varie fasi del dialogo di Heidegger con Kant, pensatore che ha scorto nell’elaborazione della questione “Che cos’è l’uomo” il compito di una filosofia orientata ai fini ultimi della ragione. Convinto che la domanda sull’essere e la domanda sull’uomo costituiscano un’unica questione, Heidegger si rivolge a Kant per comprendere la temporalità come senso dell’essere. Se lo studio dei testi di questo pensatore lo induce ad assumere un’impostazione trascendentale che gli impedisce di cogliere l’essere stesso, interpretando i concetti kantiani di libertà e di parvenza Heidegger riesce ad attuare quella “svolta” che gli consente di pervenire alla verità dell’essere. Questa verità originaria, appellando storicamente il pensiero, offre all’uomo l’unica possibilità di divenire propriamente se stesso. -
Politica, religione, risorgimento. L'eredità di Antonio Rosmini in Svizzera
L’eredità di Antonio Rosmini in Svizzera è un aspetto del pensiero del filosofo di Rovereto ancora non molto valorizzato dalla critica, ma che costituisce un contributo importante per una più completa comprensione di alcuni passaggi cruciali del Risorgimento italiano. Il volume, dopo una messa a fuoco dei primi contatti di Rosmini con l’ambiente culturale e politico del Canton Ticino (concretizzatisi nella pubblicazione a Lugano delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa nel 1848), mostra come il coinvolgimento di Rosmini con la realtà elvetica abbia riguardato non solo il Canton Ticino, ma la Svizzera in quanto tale. Anche attraverso il contributo che diede alla missione diplomatica di pacificazione religiosa dei Cantoni elvetici all’indomani della guerra del Sonderbund, Rosmini ebbe modo di mettere alla prova alcuni aspetti della sua proposta ecclesiologica e filosofico-politica, lasciando un’eredità che avrebbe influito, alla fine del secolo, sulla creazione della Diocesi di Lugano. -
Wittgenstein. Lo sguardo e il limite
«Non pensare, guarda!» è il richiamo esplicito delle Ricerche filosofiche di Ludwig Wittgenstein. L’attenzione al vedere, declinata in diverse prospettive, è però un elemento ricorrente nell’intera opera del filosofo viennese, un aspetto non sistematicamente indagato dalla critica, che in questo studio viene esaminato da ogni angolatura. La teoria raffigurativa del linguaggio e l’opposizione dire/mostrare, che caratterizzano il Tractatus Logico-Philosophicus, sono così messe a confronto con l’ottica fenomenologica degli anni successivi, con il metodo della rappresentazione sinottica, con il tema del vedere-come. Ne risulta un quadro complessivo che permette di leggere l’evoluzione del pensiero di Wittgenstein secondo un punto di vista particolare, cogliendo somiglianze impreviste, ma anche smascherando analogie solo apparenti. Proprio in quanto sguardo, la filosofia si rivela così un esercizio volto all’esplorazione dei limiti del linguaggio, del senso, della forma di vita. -
Le meraviglie della generazione. Voglie materne, nascite straordinarie e imposture nella storia della cultura e del pensiero medico (secoli XV e XIX)
Durante l’età moderna, aspettando le conoscenze in seguito acquisite attraverso lo sviluppo dell’embriologia sperimentale e più tardi della genetica, la somiglianza (o l’evidente dissomiglianza) fra genitori e figli, la determinazione del sesso del nascituro, le malformazioni congenite – dalle più leggere fino alle “mostruosità” – e i difetti della pelle, i nèi e le “voglie”, erano spiegati attraverso i desideri della madre rimasti insoddisfatti o i traumi da lei subiti durante la gravidanza. L’immaginazione materna è stata chiamata in causa fino alle soglie del secolo XIX per tutto ciò che poteva interessare la generazione, fornendo una spiegazione duttile e soddisfacente per le nascite irregolari ed eccezionali senza la quale non sarebbe rimasto che il ricorso al miracolo, all’intervento di forze occulte o a comportamenti colpevoli o innaturali delle madri. Tra parti eccezionali, trucchi da impostori e accuse di adulterio, il libro ripercorre la lunga storia dei poteri attribuiti all’immaginazione materna sulla conformazione del feto, in un intreccio dove la storia sociale e quella delle donne s’incontrano con la storia della cultura e del pensiero medico.