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Cadenza d'inganno
Giuliano, scrittore di romanzi storici, ha un tumore al cervello. Inoperabile! Questo verdetto medico, inesorabile come una sentenza, lo spinge a produrre un ultimo racconto ambientato nel presente. Attingendo al proprio patrimonio di ricordi e di esperienze affida ai tasti della fedele macchina da scrivere Remington le vicende di Franco e Federica, di Fosco e di Sabrina, ma anche di Carlotta, Gaetano, Maurizio e tanti altri. L'eterno gioco delle relazioni umane inscenato sulla pagina oscilla costantemente tra finzione e verità. Infatti, nel delirio del male che avanza, Giuliano vedrà comparire davanti a sé i personaggi del suo romanzo rivendicare, come fantasmi pirandelliani, il diritto di assumere decisioni proprie. Per condurli gradualmente nel porto di una pacata consapevolezza, non resterà che elaborare una cadenza d'inganno, affidando la risoluzione dei dubbi di innumerevoli questioni, al monito che riecheggia nel ""Piccolo Principe"""": """"L'essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore!""""."" -
Ricerche su inediti relativi al rapporto Sraffa-Wittgenstein
Lo studio e le riflessioni esposti nel presente lavoro prendono spunto dalla lettura dell’introduzione alle Ricerche filosofiche, dove Wittgenstein, citando Sraffa, riconosce verso quest’ultimo il merito di un incessante stimolo nei confronti del suo pensiero. Da più parti erano emersi indizi che portavano a quella che, all’inizio della ricerca, era poco più di un’ipotesi: l’influenza di Sraffa sul pensiero di Wittgenstein. La ricerca mira a fare chiarezza su questo rapporto intellettuale attraverso l’analisi dei testi e degli articoli attualmente disponibili, delle testimonianze orali e, soprattutto, della documentazione inedita recentemente ricomparsa, la quale si compone, in prevalenza, di alcune lettere manoscritte di Wittgenstein riconducibili ad un lasso di tempo che va dai primi anni trenta fino alla sua morte. -
Elogio dell'astrattismo
Cos'altro può fornire un campo di assoluta libertà visiva, come può farlo nelle realtà del visibile, dei linguaggi visivi, il campo sempre disponibile ed incondizionato delle forme astratte? Le forme che ci rendono iconico l'aniconico, che ci dispongono all'invisibile tramite il visibile, che attraverso l'attenzione raccolta e consapevole dello sguardo possono volgerci alle traiettorie più nette del pensiero, come alle pieghe più involute dell'inconscio? A fronte del corrente dominio ostensivo dell'immagine visiva, del suo mediato livellamento, la tante volte sollevata ermeticità dell'astrattismo, il suo necessario bisogno di commento risulta proprio il migliore antidoto immaginativo, l'idonea condizione a far sì che l'immagine torni a corroborarsi di pensiero, a stimolare il pensiero. -
Zoografie. La questione dell'animale da Heidegger a Derrida
Matthew Calarco, attraverso la rilettura dell'animalità dal punto di vista di alcuni tra i maggiori pensatori continentali contemporanei, Heidegger, Lévinas, Agamben e Derrida, mette a nudo il fondamento antropocentrico della tradizione filosofica occidentale per rendere possibile una riflessione che si confronti con le molteplici differenze dei mondi animali senza ridurli a oggetti di pensiero o a soggetti del dominio. Se il crescente interesse per gli animali troppo spesso si traduce in facile spettacolarizzazione o in abuso pubblicitario, Calarco indica invece la necessità di cogliere la centralità della questione dell'animale per comprendere il nostro essere uomini e donne in questa società, per definire cosa sia l'umano, quali siano i nostri fini e come si deve declinare la fine del nostro dominio sul vivente. -
Impianti. Tecnica e scelta di vita
La tesi centrale di questo libro - che la natura non sia pensabile, forse neanche visibile, se non in un movimento di rinvio all'opera della tecnica suona provocatoria in un tempo come il nostro, che soffre un rapporto di conflittualità a volte senza uscita fra il naturale e l'artificiale. Impianti ritraduce, volgendola al plurale, una nozione chiave del discorso heideggeriano sull'essenza della tecnica: quella di Gestell. Il volume scava criticamente in questa nozione per marcare una dipendenza strutturale che la physis dei greci manifesterebbe, nei confronti della techne, a partire da un legame ancora più radicale e originario fra l'artificiale ""tecnico"""" e il mantenersi della vita in quanto vita umana. Nella natura umana - è qui il punto decisivo - c'è una segreta discontinuità fra natura e vita. Ed è proprio questa discontinuità, la cui traccia affiora nello sviluppo della metafora del """"cuore"""" in Pascal, Kant, Hegel, a evocare la funzione della tecnica."" -
Sulle orme di Winnicott
Seguire le orme di un vagabondo come Winnicott nel suo percorso teorico e clinico non è certo facile ma sicuramente affascinante e stimolante. L’orma imprime una traccia che suggerisce una presenza e un’assenza, una direzione non sempre lineare che lascia sospesi nell’incertezza ma che al contempo consente libertà di scelta. Errare, dunque, essere vivi, essere veri, andare alla ricerca di quel luogo delle origini in cui ritrovare l’esperienza originaria di esserci: queste sono le orme che Winnicott ha lasciato e che gli autori hanno cercato di seguire attraverso l’analisi di alcuni suoi temi teorici fondamentali e di numerosi casi clinici. Particolare attenzione viene posta alla relazione terapeutica con l’adolescente. Winnicott, pur non avendo trattato in modo sistematico il tema dell’adolescenza, attraverso il resoconto dei suoi casi offre preziosispunti teorici che aiutano a mettere a fuoco il suo specifico stile terapeutico. -
Per una relazionalità interculturale. Prospettive interdisciplinari
Questo volume propone un ampio spettro di analisi della prospettiva interculturale con indirizzi interdisciplinari tra filosofia e pedagogia. La pluralità di approcci alla ricerca interculturale spazia dall’idea di cittadinanza alla relazione tra evoluzione culturale e sviluppo ontogenetico; dalla ideologia della integrazione alle politiche di immigrazione; dalla attenzione alla identità delle minoranze ai concetti di temporalità, normatività, interculturalità e transculturalità. Questi approcci si concretizzano in progetti formativi di integrazione interculturale focalizzati sulle categorie di differenza e di incontro, coniugando pedagogia e filosofia per una società interculturale che affronti, tra le altre, le problematiche connesse agli studi di genere e alla educazione degli adulti. Si aprono così molteplici spazi nel dialogo interculturale, sottolineando una identità che si muove tra le prospettive di autori diversi e si aggiorna nella reticolarità del presente, costantemente mediata dalla dimensione linguistica e corporea. Questi ambiti di ricerca radicano la comunicazione interculturale nella situatività dei contesti – in particolare, attraverso la divulgazione scientifica, la multimedialità, l’individuazione di competenze negli ambiti formativi, sociali, politici e giuridici – e compongono in modo sinergico la attuale complessità e dinamicità del quadro interpretativo che definisce oggi la relazionalità interculturale. -
La storia attraverso gli esempi. Protagonisti e interpretazioni del mondogreco in Plutarco
Per la poliedricità dei suoi interessi Plutarco (ca. 45-120 d.C.) si presta a molteplici letture e indagini critiche. Il volume intende offrire un contributo a un’analisi combinata delle Vite parallele e dei Moralia che miri a cogliere la visione storica dell’autore, e nella fattispecie la sua interpretazione del passato greco, anche tenendo presente la necessità di rapportarlo alla sua epoca e di riattualizzarlo. -
Tra ragione e fede. Interventi buddisti
Secondo l’insegnamento del monaco giapponese Nichiren Daishonin (1222-1282), lo spirito del Buddismo non vive al di fuori della realtà, si trova piuttosto in mezzo a essa, tra le sofferenze, le contraddizioni, i limiti e i problemi di noi persone comuni, delle nostre famiglie, della nostra comunità e della società nel suo insieme. L’impegno attivo in favore del dialogo tra i popoli per la pace, la cultura e l’educazione coltivato da Daisaku Ikeda ed abbracciato dalla Soka Gakkai trova fondamento in questa visione. La riforma spirituale del singolo individuo può generare un’onda di cambiamento globale. Si tratta di una formula eterna, valida sempre, anche in tempi di incertezza, ingiustizia, indifferenza e disumanità quali sono i nostri. Perché il Budda è l’uomo. Perché l’uomo è il portatore di tutte le soluzioni, l’unico diretto responsabile del proprio destino, del destino delle generazioni future e dello stesso futuro della Terra. -
Silenzio all'opera. Roland Barthes e Maurice Blanchot
Voci della critica letteraria e filosofica ancora oggi ineludibili per profondità delle rispettive riflessioni, molteplicità dei temi affrontati e qualità dello stile, Roland Barthes e Maurice Blanchot hanno entrambi scandagliato la letteratura e la cultura nel segno del silenzio: contrappunto della positività delle parole e della scrittura sul quale queste stesse si fondano e dal quale, anche quando insediate, continuano a essere minacciate e promesse, corroborate e svuotate. Dopo un’Introduzione che ricostruisce il dialogo intertestuale diretto fra i due autori, il volume s’inoltra nei sentieri da loro percorsi indipendentemente, sia pure all’insegna di una congenialità intercettabile nella condivisa aspirazione al neutro. Ecco così Barthes alle prese con la “possibilità” del romanzo che mai scriverà; con l’affiorare del segno, tramite l’esordio, dal nulla verbale; con l’indichiarabile amoroso, tradito tuttavia dal corpus; con la traccia scritturale o fotografica contro l’anonimato della morte. E Blanchot alle prese col suo ritiro dal mondo delle lettere; con la discontinuità del frammento romantico, a rischio di recupero nella sintesi dell’aforisma; col diritto della letteratura a uccidere la realtà e a esser tentata di morire essa stessa, per provare la propria verità errante. -
Lo gnosticismo. Storie di antiche lotte religiose
Non comune è stato lo spessore culturale di Buonaiuti che si può ritenere, a buon diritto, come il vero iniziatore degli studi accademici italiani di storia del cristianesimo. ""Lo gnosticismo"""" è una delle prime opere della sua copiosissima produzione e si colloca nell'ambito del suo interesse per la fase nascente dell'esperienza e della dottrina cristiana, di cui non cesserà mai di ammirare la straordinaria vitalità e la non meno straordinaria complessità. Egli si è posto di fronte al """"magma incandescente"""" e tumultuoso delle correnti gnostiche sorretto dalla sua grande erudizione classica e teologica, dall'esperienza metodologica e dalla studio storico della dogmatica. Pur essendo privo di quegli apporti che - allo studioso del cristianesimo primitivo e soprattutto della gnosi - verranno soltanto dalle grandi scoperte dei testi di Nag Hammadi, Buonaiuti è riuscito a delineare un quadro di sintesi estremamente preciso e suggestivo, e ancora prezioso, per chi voglia farsi un'idea di insieme del fenomeno religioso dello gnosticismo."" -
Global revolution. Da Occupy Wall Street a una nuova democrazia
Una febbre di rivolta sta percorrendo il nostro mondo in preda alla crisi economica. Movimenti di protesta assolutamente nuovi, dai giovani egiziani di piazza Tahrir agli Indignados spagnoli fino a Occupy Wall Street sfuggono a tutte le analisi politiche tradizionali, e si presentano, pur nelle loro differenze, come il fenomeno socialmente più interessante degli ultimi anni. Si affaccia sulla scena della storia un aspetto inedito della globalizzazione: reti autonome di cittadini che sfidano, in modo apparentemente spontaneo, gli attuali assetti del potere. E che ci pongono così una richiesta che non si accontenterà di risposte riciclate. Postfazione di Damiano Cantone. -
Antropologia politica e contemporaneità. Un'indagine critica sul potere
Prendendo ispirazione da esperienze di ricerca etnografica presso popolazioni emarginate, l'opera tenta una riflessione critica sul potere e sulla politica nel mondo contemporaneo, ingaggiando l'antropologia nel più ampio dibattito della teoria sociale attuale. In Occidente come nelle periferie africane della globalizzazione, si diffonde un senso di impotenza di fronte a forze economiche e politiche che appaiono occulte e sempre meno politicamente controllabili. Ogni responsabilità politica sembra diluirsi. Questo nuovo mondo magico suscita reazioni stregonesche: fatalismo, anti-politica, razzismo, localismo, rivendicazioni di soggettività particolari e ricerca di autenticità. L'opera indaga allora negli strumenti teorici messi a disposizione dall'antropologia per analizzare questa condizione politica contemporanea e tenta di scorgere, in una prospettiva gramsciana, nuovi percorsi di presa di coscienza politica e di emancipazione. -
La colonna e il fondamento della verità. Saggio di teodicea ortodossa in dodici lettere
"La colonna e il fondamento della verità"""" è tra i più suggestivi capolavori della spiritualità ortodossa e un raro esempio di creativo confronto tra ragione e fede. """"Saggio di teodicea ortodossa in dodici lettere"""", Florenskij delinea in quest'opera un percorso di ricerca della verità che intreccia le più rigorose argomentazioni teoretiche con pagine di grande spiritualità e speculazione teologica. Svelato l'abisso e l'inferno scettico della ragione trascendentale moderna, provata l'impossibilità logica di poter catturare e contenere una verità che sia espressione della pienezza della vita nella sua antinomicità, Florenskij dimostra come non siano l'intuizione e la discorsività a dare la conoscenza della verità, ma che """"essa nasce nell'anima per una rivelazione libera della stessa verità triipostatica, per una visita in grazia fatta all'anima dallo Spirito Santo"""". Pubblicata a Mosca nel 1914, frutto della conversione e degli studi teologici di Pavel Florenskij, """"La colonna"""" è stata fino a pochi anni fa l'unica sua grande opera conosciuta, e se ha ispirato un'importantissima figura della teologia ortodossa come Sergej N. Bulgakov, non ha mancato di suscitare timori e incomprensioni, soprattutto per le intense pagine dedicate alla sofiologia. Introduzione di Roberto Revello." -
EDS psicologia. Manuale per la preparazione dell'esame di Stato per psicologi
Questo libro costituisce una guida utile alla preparazione dell'Esame di Stato per l'iscrizione alla Sezione A dell'Ordine Professionale degli Psicologi. Il candidato troverà non solo tutti i contenuti indispensabili e gli approfondimenti per l'esame, ma anche una precisa suddivisione in sezioni che prepara allo svolgimento pratico della prova. Ciascuna sezione è stata organizzata in modo ragionato e funzionale, al fine di agevolare il candidato nella scrematura degli argomenti da sapere, nella modalità di studio e nell'organizzazione pratico-applicativa delle prove. Alle classiche nozioni teoriche, sono stati aggiunti suggerimenti, consigli, idee su come sviluppare al meglio le tematiche richieste in sede d'esame. Il testo, insomma, aiuta anche a sciogliere certi dubbi che si trasmettono, costantemente, di sessione in sessione. Un testo pratico, operativo, funzionale e di facile lettura, che permetterà al candidato di prepararsi al meglio per affrontare l'ultimo ostacolo che lo separa dall'avvio della professione. -
Una rivoluzione dall'alto. A partire dalla crisi globale
A partire dalla crisi globale, che si presenta come occasione classica di ristrutturazione sistemica e come opportunità di chiudere i conti con le ultime sacche di resistenza all'assolutismo della legge di profitto, il libro cerca di interrogare radicalmente alcuni aspetti di questa rivoluzione dall'alto: della sua anima materiale e delle sue forme concettuali. Oggi non assistiamo solo a una crisi economica o finanziaria con le sue ricorrenze. Quella che si dipana con violenza sotto i nostri occhi da ormai più di quattro anni è una crisi del capitalismo. La sua analisi richiede quindi una critica dell'economia politica, oltre che della democrazia realmente esistente. I saggi contenuti nella seconda parte del libro tentano un simile approccio, mentre quelli della prima parte avviano un'indagine del fenomeno sul terreno concettuale. La crisi, infatti, è anche crisi immunitaria della società globale. È crisi del moderno, delle sue forme di governo, della sua idea di tempo storico e del suo lessico politico. La crisi è interruzione e nelle sue pieghe prende forma una soggettività ancipite: sciame, certo, ma anche potenziale attore di un processo post-politico di disincagliamento del possibile dall'esistente. -
Filosofia e antropologia del ritratto
Quando vediamo un ritratto pensiamo di vedere un individuo, sembra ovvio, tuttavia esso non è presente in tutte le culture e in tutte le epoche. Perché? Esistono poi pratiche affini come dipinti e sculture di facce inventate, maschere, caricature, camuffamenti o anche opposte come il tatuaggio o la plastica facciale. Che connessione hanno queste pratiche con la questione della definizione dell’individuo? Dell’individuo infatti il ritratto ci propone una rappresentazione identificante e in questo senso esso costituisce anche il modello della rappresentazione. La questione del ritratto allora viene pensata qui come l’intersezione di quella dell’individuo (da Aristotele a Simondon) con quella della rappresentazione (Stoichita, Belting, etc) di cui si segue la fenomenologia in un viaggio tra culture e periodi storici diversi nel quale si cerca di rintracciare i contorni che delimitano l’esistenza di questa pratica figurativa. -
Tesi di filosofia della storia
Quando l'affermazione del nazi-fascimo generava, per le coscienze progressiste di tutta Europa, il crollo di ogni speranza, nella sua Tesi di filosofia della storia Walter Benjamin ha provato a indicare una dimensione temporale di libertà davvero rivoluzionaria, in rottura con l'ottimismo lineare e progressivo tipico della modernità, cioè con la storia scritta dai vincitori. Ma se la contemporaneità ha abbandonato ogni grande narrazione, ancora più valido resta il monito di Benjamin a una tensione messianica in cui ogni ""secondo è la piccola porta da cui può entrare il Messia""""."" -
Sul cinema
Nei due saggi inediti pubblicati in questo volume, Virginia Woolf ci invita a fare ""una passeggiata intorno"""" alle qualità delle immagini cinematografiche e delle parole. Entrambe sono in grado di mettere in moto quel processo creativo attraverso la cui contemplazione si esperisce il mondo, lo si indaga, talvolta lo si crea. Un parallelo tra cinema e letteratura che ci fa vivere l'attualità e la potenza della parola e la suggestività e il simbolismo delle immagini."" -
Incroci simbolici
Solo l’anima disarmata, di fronte a se stessa e alle cose, esiste veramente. In un mondo dominato dalle immagini che fine hanno fatto le immagini? Che cos’è un’immagine? Abbiamo il diritto di chiamare così quelle che proliferano nel mare virtuale che dagli schermi ci sommerge e distrae? Se esse fossero un’altra cosa, appartenessero ad altro Al silenzio, alla nuvola che passa lenta e maestosa sopra di noi. Al miracolo del cielo stellato. Bisogna credere alla forza misteriosa del linguaggio per amare la natura e difenderla nella sua interezza (vita-morte, visibile-invisibile). In questo romanzo un gatto virgiliano che viene dalla terra degli angeli e uno strano centauro, camminano insieme. All’inferno e in paradiso. Sulla Terra. Questi tre luoghi sono forse stati, percezioni diverse, di un unico luogo. È necessario coltivare un’anima forte per fare fronte ai giorni che viviamo e a quelli che verranno. La vera resistenza comincia nell’interiorità. “Ma per camminare dentro il bosco l’uomo deve scendere dal palco, abbandonarlo. Deve diventare partigiano della terra”.