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I doni dello specchio. Tradizione alchemica e libera muratoria
"'I doni dello specchio' è il titolo intrigante e simbolicamente significativo che Andrea Zucconi e Guido Buffo hanno scelto per il loro saggio: sorta di Baedeker per chi voglia intraprendere il viaggio nella tradizione, nella alchimia e nella massoneria. Iniziare questo viaggio non è mai il frutto di un'intellettualistica scelta razionale: è un dono raro, prezioso e misterioso, che dischiude le porte di una dimensione 'altra', esistente ma incognita nello stesso tempo. Così, anche nelle ponderate e meditate parole del testo s'intravede una Porta e un Maestro. La Porta è quella della Via Regia, che porta al sapere e alla vera Luce; il Maestro è Paolo Lucarelli che, se da qualche anno oramai ha lasciato questa vita materiale, continua, però, a svolgere la sua azione magistrale attraverso i suoi allievi. Questi, com'era accaduto prima di loro a Lucarelli, il cui magistero risale a Eugène Canseliet e al mitico Fulcanelli, iniziano a loro volta a diventare Maestri, in un'ininterrotta, importante, Catena Iniziatica e Sapienziale."""" (Dalla prefazione di Claudio Bonvecchio)" -
Percorsi della libertà
Alcune dei temi filosoficamente, e non solo filosoficamente, più urgenti, quali la questione della verità, la laicità e la democrazia, il pluralismo religioso e i nuovi ateismi, le condizioni e i limiti della libertà umana, vengono qui affrontati con un metodo ermeneutico dotato di una forte impronta speculativa. Il libro è perciò anche una difesa di un modello molto distante dalla vulgata ermeneutica: esso mostra come il pensiero ermeneutico si debba radicare in una concezione non relativistica della verità e nell'affermazione di un originario pensato come libertà. A questo pensiero dell'originario viene qui tentato un nuovo approccio attraverso l'idea kierkegaardiana della coscienza come rapporto che si rapporta a se stesso. -
I giovani nel Partito Democratico. Idee per una comunità che avanza
A quattro anni dalla sua fondazione, il Partito democratico non ha ancora concluso la sua opera di auto-strutturazione in termini di forme, contenuti, valori. Questo volume prova pertanto a fornire un contributo a tale opera di definizione, proponendo di ricorrere al concetto di ""comunità"""" per interpretare il Pd e il ruolo che esso può svolgere nella società italiana. Una comunità da intendersi in senso del tutto nuovo, come comunità che include e non esclude, che accoglie e non rifiuta. Il tutto sullo sfondo di una visione della """"democrazia"""" concepita come inequivalenza e valorizzazione egualitaria della singolarità: una visione diversa e distante da ogni forma di indistinzione, massificazione e livellamento. È questo il messaggio che il libro propone ai lettori, con un'attenzione particolare ai giovani del Partito democratico, a coloro che incarnano una nuova comunità che avanza e che non ha nessuna intenzione di fermarsi. Un messaggio dunque, o meglio un appello, se non addirittura un primo passo verso un Manifesto dei giovani del, nel e per il Pd. In vista di una sua ri-generazione democratica e della nascita di quell'homo democraticus di cui il nostro Paese mostra ormai di non poter più fare a meno."" -
Il potere della comparazione. Un gioco sociologico
Questo libro cerca di offrire una prospettiva inedita sul processo di soggettivazione umano concepito come risultato dell’attività comparativa tra gli individui, da cui dipendono anche l’attività di misurazione della natura e la produzione delle forme ideali (cioè la scienza e la stessa filosofia): se l’uomo è l’animale che (si) confronta, la comparazione intraspecifica costituisce la condotta relazionale attraverso cui emerge la nostra psichicità differenziata e si costruisce la realtà sociale, elaborando il confronto in forme sempre più stratificate e complesse. Dopo aver chiarito cosa intende con ‘sociologia filosofica’ e in cosa consiste la peculiarità del suo sguardo, l’autrice prova ad esercitare il potere della comparazione, ossia ad applicare ironicamente alla nostra cultura il quadro concettuale proposto nel primo capitolo. Il gioco si svolge in due tempi o livelli: nel primo, che è anche il più semplice, le tracce del confronto tra superiori e inferiori vengono rinvenute in alcuni termini o luoghi esemplari del pensiero occidentale; la complessità aumenta nel secondo, dove si analizzano i processi di costruzione sociale dell’identità utilizzando in modo eterodosso la semiologia, l’antropologia e, ovviamente, la sociologia. Lo scopo è quello di ricaricare ‘a martello’ la genealogia nietzscheana: un gioco politico, più che teorico, concepito come premessa e promessa di emancipazione da ciò che Foucault chiamava ‘potere pastorale’ – il quale nasconde, oggi come ieri, una (presunta) forma di superiorità comparativa. -
Etica, genio e sublime in Kant
La prima parte verte sul tema dell’attualità dell’etica kantiana e su alcune sue recenti interpretazioni; la seconda riguarda considerazioni sul genio e sul sublime in Kant, in alcune sue fonti e alcuni sviluppi in Schiller e Schopenhauer. Dalle ricerche emerge come il sentimento morale rappresenti il punto di riferimento per la fondazione del valore a priori del sublime estetico e della genialità. -
Karl Löwith e il discorso del cristianesimo
"Karl Löwith e il discorso del cristianesimo"""" è un testo che analizza le opere del filosofo tedesco individuando il filo conduttore nel problema del cristianesimo che, da scelta di campo, si rivelò spunto speculativo fondamentale per le più importanti teorie presentate in """"Da Hegel a Nietzsche"""" e in """"Significato e fine della storia"""". L'opera introduce, inoltre, il concetto di metodo auto-critico per cercare di definire l'approccio adottato da Löwith in tutte le sue ricerche, ponendolo in relazione con un altro grande pensatore del '900, Michel Foucault, e, in particolare, con la sua teoria del discorso." -
Segnare, parlare, intendersi. Modalità e forme
Questo libro costituisce un esempio di come dal dialogo tra Pedagogia, Filosofia e Linguistica possano emergere problematiche complesse sul piano teorico ed epistemologico, rilevanti sia per lo studio delle diverse modalità attraverso cui si attualizza la facoltà di linguaggio umana, sia per l’analisi dei processi formativi in una rinnovata prospettiva sulla conoscenza, sulla comunicazione e sullo sviluppo degli esseri umani. Un intreccio, quindi, di una pluralità di prospettive su un’area di ricerca di grande interesse rappresentata dagli studi su linguaggio, gesti, lingue dei segni, identità e differenza, che si traduce anche in un nuovo percorso formativo mirante a costruire, nella pratica, una figura professionale che operi consapevolmente per l’incontro e lo scambio tra soggetti diversi. -
Arte e psiche
Arte e Psiche è l’affascinante racconto della vicenda dell’anima: quella personale, attraverso il percorso di una vita, dei suoi amori, e della maturazione interiore che ne consegue ma anche, più in generale, quella dell’anima umana, che l’autore ci conduce a esplorare. E’ il lungo viaggio dall’ombra, propria della condizione umana, alla luce. Ne sono espressione i miti - dalla Discesa agli Inferi di Orfeo che va alla ricerca di Euridice a quello di Eros e Psiche, con la sua finale assunzione fra gli Dei - che, nella vita interiore e nella pittura di Mazzucconi che la esprime, vengono spontaneamente rivissuti. Il libro è la registrazione di un Seminario in cui, attraverso 11 incontri, l’autore ha interpretato questo processo su diversi piani: psicologico, artistico, filosofico e, al limite, mistico: fino a scoprire, sviluppando il senso profondo del mito di Psiche, che è dal congiungimento dell’ anima con l’Amore che nasce il Sé, l’essere divino in noi. Nel corso del Seminario Mazzucconi ha accompagnato questo percorso con le immagini dei suoi quadri, che vengono qui riprodotti, e che ne costituiscono l’autentica e spontanea interpretazione. Mazzucconi la estende anche all’architettura, concludendo il Seminario con alcuni suoi progetti dedicati alla città. E’ infatti in questa, opera e specchio della società, che deve portar frutto la ricerca interiore. Psiche deve realizzare la sua natura divina non solo nella nostra anima o nell’arte ma nella partecipazione alla costruzione del mondo. -
Vie della confutazione. I dialoghi socratici di Platone
Nella presente ricerca vengono interpretati i dialoghi socratici scritti da Platone attraverso un’analisi letteraria e socio-politica, oltre che filosofica. Platone ha lo scopo di “purificare” il pubblico che partecipa alle letture dei dialoghi - mediante ciò che l’autrice definisce “elenchos retroattivo” - allo stesso modo di Socrate che confuta i suoi interlocutori e uditori. Si forniscono delle catalogazioni degli elementi stilistici e drammaturgici e delle analisi testuali (Lachete, Carmide, Gorgia, Epistola VII) che permettono di cogliere nel dettaglio le vie di confutazione socratiche. Vengono analizzate le particolari disposizioni emotive degli interlocutori - in primo luogo la vergogna - che giocano un ruolo fondamentale all’interno della confutazione. -
L' attore del Parnaso. Profili di attori-musici e drammaturgie d'occasione
Di canto e incanto la voce di Orfeo, di Apollo e delle Muse giunge fino allo spettatore del terzo millennio. Ma quale ruolo assume nella scena rinascimentale? Chi è l’attore del Parnaso? Quali immagini evoca e costruisce nel contesto spettacolare e figurativo dell’epoca? Questo libro ci porta a lambire la vetta del monte Parnaso, luogo dedicato al culto di Apollo, per scoprire il senso del teatro agli esordi del Rinascimento italiano. I suoi protagonisti più autentici sono attori, musici e cantori d’occasione. Comparse della storia del teatro, oggi ancora ricche di misteri da raccontare. -
Economia reale ed economia sommersa nel riminese in prospettiva storica
L'economia riminese è caratterizzata da una diversificazione settoriale e dimensionale davvero ampia. Accanto al settore industriale - predominante fin dai primi anni della Ricostruzione sia in termini occupazionali che per valori economici - operano infatti un comparto commerciale e uno ""turistico-alberghiero"""" tra i più forti d'Italia. Tra i fattori negativi la provincia sconta invece un livello di sommerso e di evasione superiore rispetto alla maggior parte delle altre province italiane. Proprio la scelta di un nuovo, e diverso, modello di sviluppo potrebbe costituire la chiave per la conservazione di un benessere che oggi non si può più considerare scontato. Chiude il volume l'analisi di trenta interviste - a imprenditori e rappresentanti delle istituzioni della provincia - realizzate dall'autore nella primavera del 2011."" -
Corpo e rivoluzione. Sulla filosofia di Luciano Parinetto
«L’onnilateralità che caratterizza l’uomo veramente umano (e cioè, a venire) di Marx potrebbe assumere – nella prospettiva erotica – quella dimensione del polimorfismo libidico che, per Freud (e per Marcuse) è radicata nell’uomo». Così scriveva in Corpo e rivoluzione in Marx (1977) Luciano Parinetto (Brescia 1934 - Chiari 2001), titolare per quasi vent’anni della cattedra di Filosofia morale III all’Università degli Studi di Milano. Parinetto è stato soprattutto filosofo della rivoluzione e critico della religione: il suo Marx è, oggi più di allora, attuale perché diverso rispetto all’immagine offerta dalla letteratura marxista istituzionalizzatasi, tra l’altro, nei socialismi reali, e perverso rispetto alla vulgata spettrale di una dialettica innalzata a dogma. I saggi qui raccolti spaziano su temi cari a Parinetto, da lui affrontati a partire da una rilettura altra del pensiero dialettico: da Verdi alla mistica tedesca classica, dall’alienazione in Rousseau alla «leggenda» dell’ateismo di Marx, dalla corporeità polimorfa freudiana all’anti-Edipo di Deleuze-Guattari, dalla diversità come stregoneria alla «nazi-teologia» di Heidegger. -
La parola gratuita. Progetto scrittorio e costruzione dell'opera nella narrativa di André Gide
La scrittura di André Gide (1869-1951) pare porsi sotto l’egida di una contraddittorietà che solo in parte si spiegherebbe con la sua collocazione storico-letteraria: dapprima influenzata dal Simbolismo e polemica nei confronti del Naturalismo, si orienta progressivamente verso soluzioni innovative sul piano formale che sfociano, fra l’altro, in un uso originale del racconto in prima persona. Seguendo un percorso scandito da quattro tappe principali (biografia, strutture enunciative, strutture tematiche e strutture di coesione testuale), l’eterogeneità dell’opera narrativa gidiana — e, di conseguenza, il sospetto di una sua contraddittorietà intrinseca — si palesa, in realtà, come un raffinato effetto di lettura programmato dall’autore per invitare il lettore a reiterare la fruizione, al fine di spingerlo a riconoscere, al di sotto dell’eterogeneità di superficie, una coerenza profonda abilmente nascosta ed altrettanto abilmente architettata. -
Rondò. Tre racconti
Un intero libro di voci che s’intrecciano come un puzzle di suggestioni e di evocazioni, un patchwork di linguaggi che recuperano lingue e dialetti, che s’intridono di echi arcaici (e arcani), che costruiscono artifici verbali in una sorta di continuo colloquio con l’alterità. Voci che vengono dall’aldilà, voci che tornano nell’aldilà. Voci di revenants, di fantasmi (ma anche di angeli), che occupano spazi di mistero nelle nebbie, nei labirinti, nei doppifondi di una realtà ambigua e sfuggente, da Vienna a Torino. Giovanni Tesio -
Sulle strade del viaggio. Nuovi orizzonti tra letteratura e antropologia
I racconti di viaggio hanno accumulato per secoli un intero arsenale di saperi che ha contribuito a definire la nostra immagine del mondo. Senza più terre incognite da esplorare, la società contemporanea appare ora contraddistinta da forme di mobilità molto diverse, sempre più frenetiche, che coinvolgono non soltanto persone e oggetti, ma anche idee e culture. Che cosa significa oggi raccontare il viaggio? Come si misura l’affidabilità di un reportage? Si tratta di una sofisticata forma di turismo intellettuale, oppure dello spazio ideale per una traduzione tra culture? Con sguardo comparativo e interdisciplinare, questo libro delinea le trasformazioni che stanno mutando l’idea e le pratiche del viaggio, integrando in un discorso comune metodi e riflessioni maturati nell’ambito di discipline diverse. Un intenso dialogo tra letteratura e antropologia per ritrovare, sulle strade del viaggio, quella che Walter Benjamin chiamava la saggezza del lontano. -
L' arte del genio. Note sulla terza critica
L’estetica kantiana ruota attorno al passaggio dalla natura alla ragione. Kant indaga il carattere della bellezza nell’ottica della sua rivoluzione copernicana, il trascendentale. La Critica del giudizio ripropone alcuni grandi temi che già appartenevano alla riflessione platonica sull’arte, intreccia un dialogo inconsapevole con la Scienza nuova di Vico e anticipa alcune tesi che ritroveremo – cambiate di segno – nell’estetica di Nietzsche. -
La nascita dell'epoca moderna
La nostra attualità all’insegna dell’accelerazione, avversa al pensiero, incoraggia sempre più l’uso indiscriminato dell’aggettivo “epocale” o della locuzione “fare epoca”, per indicare pressoché qualsiasi evento o personaggio che abbia lasciato un segno. Ma cos’è davvero l’epoca: un periodo, una serie, un istante o piuttosto un limite, una soglia, una svolta? Il suo valore si coglie solo quando trapassa, ex-post, o è possibile scorgerlo anche agli esordi, a-priori? Questo testo propone, per la prima volta, una genealogia del concetto di epoca: dalla nascita del termine alla celebre Querelle des Anciens et des Modernes, attraverso la Rivoluzione francese, gli scritti di De Maistre, Burke, Chateaubriand e le riflessioni di Fichte, Hegel e Kierkegaard. Una navigazione che esplora le principali manifestazioni dell’epoca nella modernità e giunge a delineare i tratti di questo sfuggente Spirito del Tempo. Il rapporto dell’uomo e delle società con il passato è fonte di riconoscimento identitario e per la filosofia della storia, chiamata a mettere in figura il tempo, l’epoca è una struttura di intelligibilità privilegiata. Ecco perché tutte le metafore utilizzate nell’interpretazione del divenire – tramonto, destino, declino, naufragio, catastrofe, luce – rimandano ad essa: non si limitano a interpretare il presente ma riscrivono il passato e determinano un nuovo corso del futuro. Il significato autentico della nostra identità, come dei grandi concetti moderni e delle istituzioni tuttora esistenti, giace dunque celato nelle pieghe dell’epocalità. In attesa di essere riscoperto. -
Il mito dell'università
L'università è un mito, la sua madre spirituale è la borghesia. Per lunghi secoli i templi del sapere hanno avuto un ruolo di opposizione alla cultura aristocratica. Ma se l'Università moderna aveva avuto lo scopo di celebrare nel culto di un sapere polivalente e cosmopolita - il volano di una nuova ""aristocrazia"""" dello spirito e della cultura, questa spinta si è da tempo fermata per ridursi alla burocratizzazione del sapere. Questo libro raccoglie grande voci del passato che hanno incarnato il mito moderno dell'Università, per aprire una riflessione sulla sua situazione attuale. Dopo le contestazioni e i sessantotto di tutto il mondo, dopo le mille riforme annunciate e fallite, il declino si è trasformato in débàcle. Sino a fare - nell'epoca post-moderna o post-borghese - dell'Università, nel migliore dei casi un """"rande liceo"""", nel peggiore e più comune dei casi una modesta e populistica alternativa al bar, all'Oratorio, a un'inesistente famiglia o, peggio ancora, alla disoccupazione. Riascoltare le voci autorevoli del passato rende più lucida la consapevolezza del presente."" -
Pasolini e il cinema «inconsumabile». Una prospettiva critica della modernità
Il cinema di Pasolini si fa momento emblematico di confluenza fra pensiero cinematografico e filosofico in un focus sui film a cavallo del '68. Contro un consumismo che ammicca all'uomo medio con prodotti 'facili', un artista underground oppone l'inconsumabilità' dell'evento filmico: una battaglia feroce a quel potere neocapitalistico che deforma l'umanità, piegando le istanze ontologiche più profonde a una rassicurante omologazione. Ne emerge una prospettiva critica, forte e vitale che illumina e raffina lo sguardo sull'oggi. -
Le qualità espressive. Fenomenologia sperimentale e percezione visiva
Oltre alla forma, al movimento e al colore degli oggetti, le cosiddette qualità 'primarie' e 'secondarie', percepiamo anche qualità più sottili di natura sovrasensoriale o psicologico-emozionale, di carattere paradossale: l'arancione di un tulipano è 'gioioso', una voce 'ruvida', e un semplice quadratino sullo schermo può saltellare animato come un essere vivente. Questo saggio è una sintesi delle principali teorie e esperimenti realizzati in psicologia della percezione sulle 'qualità espressive', dette anche 'qualità terziarie' o 'qualità fisiognomiche'. Per quanto eterogenee, le ricerche descritte condividono l'obiettivo di esplorare sperimentalmente i parametri percettivi degli oggetti espressivi.