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Estetica della biologia. Scienza e morfologie del presente
Quando si parla di estetica della biologia, si fa subito riferimento all’area culturale tedesca; questo volume studia invece un capitolo meno noto: l’intreccio fra teorie estetiche e teorie biologiche nell’area francese, dalla Scuola medica di Montpellier fino a Bergson, passando attraverso Comte, Claude Bernard, Ravaisson e Guyau. Un filo rosso collega autori pur caratterizzati da diversi approcci: il ricorso alla sfera dell’arte, per trarne esempi o modelli con cui pensare la vita nella sua originalità, negli aspetti che la rendono irriducibile a un semplice meccanismo. Le nozioni estetiche di bello, gusto, genio, creazione ecc. agiscono a un duplice livello: nel quadro della nascente scienza biologica, esse illustrano processi fisiologici non rappresentabili in altri modi; nel quadro della ricerca filosofica, esse indicano strategie per elaborare un modello più ampio e duttile di razionalità, il cui paradigma di base non sia più la ripetitività di una macchina ma la creatività della vita. Nello stesso tempo, anche il pensiero estetico risulta influenzato dalla riflessione scientifico-filosofica sul vivente, ricavandone preziose sollecitazioni per riformulare metodi e categorie. -
Economia reale ed economia sommersa nel riminese in prospettiva storica
L’economia riminese è caratterizzata da una diversificazione settoriale e dimensionale davvero ampia. Accanto al settore industriale - predominante fin dai primi anni della Ricostruzione sia in termini occupazionali che per valori economici - operano infatti un comparto commerciale e uno “turistico-alberghiero” tra i più forti d’Italia. Tra i fattori negativi la provincia sconta invece un livello di sommerso e di evasione superiore rispetto alla maggior parte delle altre province italiane. Proprio la scelta di un nuovo, e diverso, modello di sviluppo potrebbe costituire la chiave per la conservazione di un benessere che oggi non si può più considerare scontato. Chiude il volume l’analisi di trenta interviste - a imprenditori e rappresentanti delle istituzioni della provincia - realizzate dall’autore nella primavera del 2011. -
Benvenuti a Gattaca. Corpo liquido, pedicopolitica, genetocrazia
L'erosione dello Stato-nazione, il capitalismo globale, l'esasperata privatizzazione di ogni aspetto della vita umana sono solo alcuni fenomeni che costituiscono le sfaccettature di un mondo caleidoscopico come quello del XXI secolo: era in cui le dinamiche economiche sembrano aver sostituito quelle politiche e sociali, e la richiesta consumistica sembra aver oltrepassato l'acquisto di ""oggetti globali"""", per gettarsi sull'acquisto di un """"corpo globale"""" che, oramai, assiste al transito dall'automanipolazione della propria fisicità, alla vera e propria scelta diretta e autonoma del corpo che desideriamo per i nostri figli. Si tratta di una dimensione simile alla realtà distopica di """"Gattaca"""", dove la manipolazione genetica, sintomo di una nuova forma di potere e di controllo sull'individuo e sulla società, diviene, da un lato, strumento privilegiato attraverso cui l'uomo tecnologico raggiunge i suoi successi, i suoi traguardi, dall'altro, dimostra la sua impotenza dinanzi alla potenza del corpo della quale non si può mai giungere a completa conoscenza."" -
Le lettere di Eugenio Beltrami a Betti, Tardy e Gherardi. Pel lustro della scienza italiana e pel progresso dell'alto insegnamento
Come è noto, molti matematici contribuirono in prima persona al Risorgimento italiano e la loro opera per la costruzione di una identità nazionale, culturale e politica, e come scrive Cremona, “pel lustro della Scienza italiana e pel progresso dell’alto insegnamento”, continuò anche dopo l’Unità. Varie sono le direzioni in cui si esplicò la loro opera: nella creazione e nello sviluppo di nuovi filoni di ricerca; nella riorganizzazione dell’università; nella realizzazione di giornali ad alto livello scientifico; nell’avviamento dei giovani alla ricerca; nella riforma della scuola; nella pubblicazione e traduzione di trattati e manuali per l’insegnamento universitario e secondario. Questo libro è un contributo alla storia del Risorgimento vista con gli occhi di alcuni dei suoi protagonisti. Le lettere e i documenti inediti che presentiamo mettono in evidenza l’impegno scientifico e istituzionale di Eugenio Beltrami, Enrico Betti, Placido Tardy e Silvestro Gherardi, mostrandoci le loro opinioni sulla realtà politica e accademica di quegli anni, le loro aspettative, e soprattutto ci forniscono informazioni utili per ricostruire alcuni elementi importanti della loro carriera e del loro percorso scientifico. Il volume si apre con un Saggio introduttivo che descrive il contesto storico e presenta la figura di Beltrami, dando rilievo agli aspetti meno noti che emergono da queste e da altre corrispondenze, in parte inedite: il suo modo di intendere le scienze matematiche e in particolare i rapporti tra teoria e realtà; il suo impegno volto a migliorare l’insegnamento della matematica nella scuola secondaria e nell’università; i suoi rapporti con i colleghi stranieri e l’influenza dei suoi lavori all’estero; la sua propensione ad aiutare i giovani e il suo ruolo di maestro. Chiudono il volume alcune appendici di documenti inediti o poco noti che costituiscono un utile complemento al saggio iniziale. -
Sociologia giuridica del lavoro
La presente pubblicazione, introdotta da un saggio di Morris L. Ghezzi, raccoglie l’opera di numerosi autori, che hanno contribuito a sviluppare un ampio ed approfondito dibattito sul tema della Sociologia del Diritto del Lavoro. Antonio Toffoletto ha tracciato l’evoluzione storica del mondo del lavoro e della sua regolamentazione giuridica nell’Italia industriale. Pierpaolo Urbano si è occupato di inserire il tema della salute e della sicurezza dei lavoratori nell’ambito della normativa giuridica dell’Unione Europea. Marco A. Quiroz Vitale ha applicato la visione pluralistica giuridica ai modelli di organizzazione e di sicurezza del lavoro. Michele Marzulli ha svolto il tema del lavoro, visto come quel rapporto che fornisce il proprio volto alla società. Daniela Zavattarelli, Ilaria Li Vigni e Simonetta Balboni hanno affrontato il tema delle discriminazioni di genere e delle pari opportunità nel mondo del lavoro. Enrico Damiani di Vergata Franzetti, infi ne, partendo dalle relazioni annuali presentate dai Procuratori Generali presso la Corte di Cassazione tra il 1948 ed il 1961, ha compiuto una ricerca empirica intorno all’ideologia della Magistratura italiana in materia di sciopero. -
Ruota, trasla e... rifletti
Ruota, trasla e... rifletti: su che cosa? Su quale e quanta matematica pervade la nostra quotidianità. Sull'importanza che questa disciplina riveste nell'istruzione primaria. Questa breve raccolta di problemi di geometria si propone come spunto di riflessione su alcuni temi di geometria euclidea, presentando, in particolare, questioni legate alle trasformazioni geometriche. Per consentire di mettersi alla prova nella ricerca delle soluzioni anche ai lettori che non hanno ancora (o non hanno più) troppa familiarità con gli strumenti della geometria, questi vengono via via introdotti ex-novo rendendo il testo praticamente autosufficiente. Rimangono da mettere in campo solo fantasia e buoni ragionamenti. -
Numeri, frazioni e un po' di fantasia
Se, tornato a casa da scuola, vostro figlio vi dice che durante l’ora di matematica si vede della “roba strana”, aspettate a chiamare la Squadra Narcotici; può essere che il suo professore abbia presentato a lui e ai suoi compagni degli argomenti particolari. Quel professore potrei essere io, che alla mia seconda liceo scientifico ho parlato di frazioni continue e equazioni diofantee. Questi sono argomenti alla portata di studenti di seconda superiore, l’unico motivo per cui di norma non li si propone è che non trovano spazio all’interno dei già molto vasti programmi di matematica. Questa opera è il racconto di come li ho introdotti ai miei studenti e di come i ragazzi hanno reagito. Un libro pensato, dunque, per studenti curiosi e per i loro docenti. -
L' osteria dei dadi truccati. Arte, psicologia e dintorni
Che cosa ha spinto il dottor Mentula a creare un'impresa per la ricerca di nuovi materiali destinati a produrre punti interrogativi? Come giunge la professoressa Ardesia Arani Tozzi a diventare collezionista di piazze? Cosa potrà scaturire dall'applicazione del metodo dadaista di Tristan Tzara all'""Estetica"""" di Hegel? E, soprattutto, che cosa succede all'Osteria dei Dadi Truccati durante un incontro in cui Eloquio, Soliloquio, Vaniloquio e Turpiloquio si disputano la fornitura delle parole per discutere di estetica? Con esiti alterni, arte e psicologia non hanno mai smesso di intersecarsi. In questo libro intelligente e scanzonato, Massironi, rimeditando una tradizione che fa capo a Freud e Arnheim, racconta degli incontri, delle collisioni, degli appuntamenti mancati e delle nuove occasioni di scambio tra arte e psicologia."" -
Nei labirinti della fantascienza. Guida critica. Collettivo ambigua utopia
Al pubblico ""non offriamo un'enciclopedia, o una guida onnicomprensiva, ma una proposta di lettura della fantascienza. Essa fa perno su un'idea di fondo: che la fantascienza sia, fra i generi di narrativa popolare, quello che strutturalmente si presta più di altri a riflettere e rielaborare le contraddizioni della nostra vita, pubblica e privata, le aspirazioni, le tensioni, gli incubi che percorrono il tessuto sociale e le storie personali di ognuno di noi"""". Uscito nel 1979 e mai più ristampato sino ad oggi, questo libro rappresentò uno degli strumenti principali con cui l'ala più radicale dei movimenti di allora (negli anni della sconfitta, e quindi con un'acuta sensibilità - se non proprio coscienza - della crisi) si avvicinò alla fantascienza, la lesse, la commentò. Non tanto, quindi, come un genere narrativo neutro, ma come una chiave di lettura dei conflitti e della dimensione sociale del desiderio. Riproporlo oggi significa offrire un piccolo contributo a una storia che il dilagare del pensiero unico tenta ormai in ogni modo di marginalizzare o di occultare."" -
Contro l'autonomia. Il cammino comune delle scienze e delle arti
Una riflessione maturata negli accesi dibattiti degli anni '60 sul tema dell'autonomia delle discipline, contro la quale Feyerabend argomenta appoggiando le proprie posizioni su esempi e casi storici provenienti dai contesti disciplinari più disparati e sorprendenti: da una valutazione critica dell'empirismo, alla disputa tra cattolici e protestanti; da problematiche riguardanti il teatro al conflitto fra le teorie dei colori di Newton e Goethe. L'intervista rilasciata da Feyerabend nel 1985 a Grazia Borrini, permette poi di valutare, in qualche misura, l'evoluzione del suo pensiero, scorgendo già nello scritto degli anni '60 i germi di una riflessione sviluppatasi pienamente in seguito. -
Il linguaggio dell'intimità
Nel settembre del 1976 Borges è a Madrid, e per la televisione pubblica della neonata democrazia spagnola è l'occasione giusta per intervistare il grande scrittore argentino. Ne esce una conversazione franca e diretta sull'universo borgesiano, sui codici che lo reggono, sullo stile numismatico che lo caratterizza e sulla sobrietà e metodicità della sua scrittura. Borges è infatti un vero e proprio collezionista, e la sua mente sembra fondersi con quella del bibliotecario descritto in uno dei suoi più celebri racconti. La letteratura scandinava, l'amore per la lingua tedesca, l'interesse per il taoismo, i suoi viaggi in Europa, il mai sopito fervore di Buenos Aires e il suo deciso antinazionalismo: questi solo alcuni dei temi toccati durante l'intervista. -
Non c'è nessuno allo specchio
Il 23 aprile 1980 Borges riceve il più importante riconoscimento letterario per la lingua spagnola, il Premio Miguel de Cervantes. Il grande scrittore argentino si trova dunque in Spagna e concede un'intervista televisiva, finora inedita per il pubblico italiano, in cui scopriamo un avvincente percorso attraverso la trama dei ricordi, degli affetti, delle passioni e delle idee di uno dei maggiori protagonisti della letteratura contemporanea. L'immagine restituita dalle telecamere è quella di una figura sobria e persino un po' impacciata, ma sempre riluttante a far propri i vezzi retorici tipici dello scrittore alla moda. Eppure l'acume e la vertiginosa intelligenza di Borges, al servizio di uno stile rigoroso e poco incline agli eccessi formali, gli hanno garantito una fama pressoché universale. -
Ontogenesi e filogenesi
La traduzione italiana di ""Ontogeny and Phylogeny"""", realizzata nel decimo anniversario della prematura scomparsa di Stephen Jay Gould, rappresenta non solo un omaggio a questo grandissimo studioso, ma anche il doveroso completamento della edizione italiana delle sue opere. Uscito nel 1977, """"Ontogeny and Phylogeny"""" è il primo testo importante di Gould e preannuncia quelli che saranno i suoi principali interessi intellettuali. In primo luogo, la storia della biologia - così assente nei lavori accademici main stream. La prima parte ricostruisce infatti la parabola dell'idea di """"ricapitolazione"""" tra Ottocento e Novecento con una ricognizione storica che è ancora oggi una grande lezione per gli storici e i filosofi della scienza: per la completezza della documentazione utilizzata, per la competenza e il rigore con cui essa viene analizzata, per la profonda consapevolezza del fatto che la scienza non vive in una torre d'avorio ma è attraversata da ideologie e """"metafisiche influenti"""" come dai rapporti e dalle pratiche sociali. Si affaccia qui un secondo importante interesse: la critica agli usi ideologici della biologia. Il quinto capitolo, che dà conto dell'""""influenza dilagante"""" dell'idea di ricapitolazione a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo in discipline, ideologie e pratiche le più disparate - dalla criminologia, all'educazione primaria, al cosiddetto """"razzismo scientifico"""", alla stessa psicanalisi freudiana - è una chiara anticipazione di """"Intelligenza e pregiudizio""""."" -
La natura tecnica del tempo. L'epoca del post-umano tra storia e vita quotidiana
Cosa lega la precarietà lavorativa/esistenziale, i ritmi convulsi del mercato mondiale, l’istantaneità digitale delle reti mediali, la rottura delle catene generazionali, l’interconnessione degli accadimenti socio-politici, l’urgenza dettata dai cataclismi naturali? Il filo del tempo, o meglio, il riavvolgimento del passato e del futuro attorno ad un eternopresente. È in questo scenario che, attraverso le categorie della morfologia sociale, si articola il saggio, intrecciando la costruzione sociale della Storia e della vita quotidiana. L’enigma della temporalità ha da sempre catturato l’attenzione dell’uomo diventando uno degli oggetti privilegiati di riflessione e d’incontro delle diverse discipline scientifiche. Le risposte, più che avere risolto l’enigma, hanno non solo permesso all’uomo di storicizzare il suo tempo biologico, ma anche di prefigurarlo in termini di possibilità. Ma cosa accade se, presi globalmente nel vortice dell’accelerazione tecnica, queste possibilità si riducono evengono schiacciate nel qui ed ora? Si può ipotizzare che siamo entrati in una nuova fase della storia in cui la costruzione tecnica del tempo ci sospinge verso il tempo della necessità animale dando vita all’epoca postumana. -
Robert Nisbet e il conservatorismo sociale
Sociologo, storico della cultura, docente nei più prestigiosi atenei americani, Robert A. Nisbet è stato anche uno degli esponenti più influenti del conservatorismo del Novecento. Sulla scia di Burke e Tocqueville, ha sostenuto, in polemica con lo statalismo, l'individualismo e il liberalismo, l'importanza del pluralismo, dell'autorità politica, della comunità e della tradizione. Il volume costituisce una chiara e agile introduzione al pensiero politico di Nisbet, di cui ripercorre le tappe e i testi fondamentali, e illustra i caratteri propri del suo conservatorismo sociale, che egli ha voluto libero dall'estetismo religioso, dal nostalgismo, dal passatismo ad ogni costo e capace di affrontare la complessità del presente. -
Volti della memoria
Sono raccolti in questo volume i risultati di una Ricerca di Ateneo dell'Università degli studi di Roma ""La Sapienza"""" incentrata sul rapporto tra memoria e testimonianza nella riflessione filosofica e artistica. Ne emerge la connessione tra la memoria, dimensione originaria e fondante del nostro pensiero, e l'oblio, limite interno di ogni nostra rammemorazione, ma anche condizione che la rende possibile. Non solo: nella sua valenza etica ed estetica, la memoria implica quella nozione di testimonianza che definisce il tentativo - sempre coraggioso, a volte doloroso - di rammemorare l'""""immemoriale"""", qualcosa che non può essere né totalmente ricordato né totalmente dimenticato. Nati da un lavoro seminariale che per diversi anni ha coinvolto studiosi di discipline differenti (filosofi, storici dell'arte, antropologi, archeologi e architetti), i saggi sono divisi in quattro sezioni: 1) Prospettive teorico-filosofiche: dai classici alle neuroscienze; 2) Ripensare la memoria nell'arte moderna; 3) Monumento, identità, memoria; 4) Memoria, oblio, testimonianza."" -
L' ermeneutica della testimonianza in Paul Ricoeur
Nella pluralità di tematiche che si intersecano nella filosofia di Ricoeur, l'ermeneutica della testimonianza consente di cogliere la continuità di pensiero da ""La metafora viva"""" fino a """"Percorsi del riconoscimento"""". Essa costituisce, da un lato, il momento più alto della fenomenologia dell'uomo capace, in cui la dimensione etica si pone a fondamento della costruzione dell'identità e del riconoscersi, dall'altro è la risposta che il pensatore dà al sapere assoluto. Da qui l'alternativa: o l'hegeliano sapere assoluto o l'ermeneutica della testimonianza. Questa va posta in una rete linguistica di cui fanno parte la promessa, l'attestazione, la credenza, dove il riferimento ad un termine comporta il richiamo degli altri, in una prospettiva epistemica e veritativa per molti aspetti alternativa al cogito cartesiano. L'ermeneutica della testimonianza e la credenza consentono inoltre al filosofo di stabilire un legame tra la filosofia riflessiva francese, la fenomenologia, l'ermeneutica ed il pensiero """"non continentale""""."" -
Biologicamente sociali, culturalmente individualisti
Siamo come siamo per i geni ereditati o per il contesto sociale, culturale ed educativo in cui siamo cresciuti? Davvero le emozioni ci impediscono di riflettere e fanno sì che ci comportiamo in modo non razionale? Siamo noi a determinare la nostra identità o assumiamo un’identità che arriva dall’esterno? Il dolore fisico (tagliarsi un dito) e quello psichico (essere offesi o umiliati) sono poi così diversi? A questi interrogativi la filosofia, le scienze sociali e la psicoanalisi hanno dato risposte diverse e spesso opposte. Non avremmo mai immaginato di poter constatare, grazie alle tecniche di indagine sul cervello, che il dolore derivante da una delusione amorosa produce delle vere e proprie ferite cerebrali. Questo libro narra come al concepimento siamo una sorta di “bozzetto” che ancor prima di uscire dal ventre materno è in relazione con il mondo circostante e con altri esseri umani e come queste relazioni, per lo più inconsapevoli, plasmino il “bozzetto” e contribuiscano a definire l’identità nostra e altrui. Viene descritto come viviamo dentro a un continuo flusso fra esperienze e riflessione sulle esperienze e come questo flusso ci modelli e ci modifichi, poiché “quando”, “dove”, “con chi” e “come” ciascuno di noi trascorre il tempo della propria vita genera trasformazioni e questo per effetto del fatto che involontariamente siamo sempre in connessione con i nostri consimili, tanto che i comportamenti degli altri influenzano quel che noi siamo, così come i nostri contribuiscono a definire l’identità altrui rendendoci così responsabili, al di là delle nostre intenzioni, verso la società e la collettività di cui facciamo parte e di quella che lasciamo in eredità. -
Smarrita l'anima? Risonanze erranti per una politica della verticalità
L'uomo contemporaneo è un meteorite spirituale nell'eternità del cosmo. Attraverso un percorso di grandi voci filosofiche, questo libro ricerca la via di un'anima per coloro che sono erranti nell'immensità tutta uguale del villaggio globale. Una trama poetica e morale che fa emergere le risonanze erranti fatte non di concetti e idee, ma di occhiate appena gettate, di luccichii e di onde magnetiche che non consentono di misurare lo smisurato, ma lasciano almeno scorgere i segni e le premonizioni del cosmo che attraversano. L'accostamento dei nomi propri di questo libro assume la forma di un'educazione ascetica nell'era della globalizzazione. -
Le pagine del tempo. Scritti sull'arte
Negli ultimi millenni l'evoluzione culturale ha avuto una tale accelerazione rispetto alla evoluzione biologica, da scardinare quel rapporto di coevoluzione tra cultura e biologia in cui la cultura era ancora un adattamento a garanzia della sopravvivenza nella evoluzione per selezione naturale. Questo squilibrio provoca uno smarrimento delle originarie funzioni e del valore di alcune pratiche, prima fra tutte l'arte. L'operazione arte, in origine sintesi riuscita di comunicazione di significati e di contemplazione di forme con sue specifiche funzioni, regredisce, succube della razionalità filosofica, matematica e scientifica, a mera comunicazione estetica. Si impone allora la domanda se questo tramonto dell'artistico nell'estetico (narrativo, decorativo o matematico) non sia che il sintomo più appariscente di una prossima mutazione antropologica.