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La contingenza dei fatti e l'oggettività dei valori
L'idea che vi sia una netta dicotomia tra fatti e valori è uno dei dogmi dell'empirismo. Secondo questa concezione, i giudizi fattuali, in quanto verificabili o falsificabili empiricamente, riguardano le aree di razionalità ""pura"""" e omogenea e sono ancorati naturalisticamente al mondo. Gli enunciati di valore, invece, sarebbero da relegare nella sfera di ciò che è semplicemente """"soggettivo"""", emotivo, irrazionale. Questo assunto, che ha dominato per molto tempo le scienze e la filosofia, è stato messo in dubbio dai pragmatisti e da alcuni dei più influenti pensatori contemporanei, che, intervenendo al dibattito sull'oggettività dell'etica, hanno mostrato come la presunta eterogeneità tra giudizi descrittivi e giudizi valutativi sia ormai insostenibile. Sulla scia della prospettiva inaugurata da questi pensatori, gli autori di questo libro mostrano come la dicotomia fatto/valore abbia corrotto il nostro pensiero, impedendoci di rivolgere l'attenzione alle intersezioni, le sinergie e le relazioni che esistono tra processi cognitivi e coefficienti valutativi, tra scienza e etica."" -
IperParmenide. Scienza, cultura e comunicazione al di là del postmoderno
La figura di Parmenide svetta sulla storia del pensiero occidentale fino al punto da influenzare filosofi, scrittori e artisti in transito dalla modernità verso il postmoderno e oltre. Da K. Popper a P. Watzlawick da P. K. Dick a D. Foster Wallace, in molti hanno espresso un’ammirazione sconfinata nei confronti di questo grande filosofo, rendendo sorprendentemente attuale il suo pensiero arcaico e in parte imperscrutabile. Grazie a una simile ricognizione, questo libro vuole utilizzare la dottrina di Parmenide come strumento metodologico e pratico che ci aiuti ad affrontare la complessità crescente del nostro mondo e a stemperare alcuni radicalismi che animano il nostro tempo, come quello che vede contrapposti i profeti del “nuovo realismo” ai vecchi difensori dell’ermeneutica. Forse un vademecum che può insegnarci a gestire le contraddizioni insite nello sviluppo della comunicazione e della cultura globale. Un modello che trova riscontro nelle conquiste più avanzate della nuova fisica, come anche negli effetti più problematici e dirompenti generati dalle nuove tecnologie: la compressione dello spazio, la dilatazione del tempo, l’interferenza tra reale e virtuale, l’isomorfismo tra pensiero e realtà, la perdita di definizione dei confini dell’io, una nuova spiritualità diffusa -
Crescita o extraprofitto
Il libro raccoglie un saggio e due interviste che sono stati pubblicati per la prima volta sulla rivista svizzera ""Schweizer Monat"""". Il dialogo tra il filosofo tedesco e René Scheu, direttore della rivista e curatore del volume, si è sviluppato in questi anni attorno ad alcuni nuclei concettuali fondamentali, come quelli di """"crescita"""" e di """"vita degna di essere vissuta"""". Si tratta di temi che sono protagonisti di quasi tutti i dibattiti politici ed economici che animano l'Europa al tempo della crisi, ma che illuminati dalle riflessioni di Sloterdijk ci appaiono in una veste del tutto nuova."" -
Il trash sublime
Un solo agevole volume offre per la prima volta al lettore italiano le riflessioni di Zizek sull'arte, riunendo testi apparsi originariamente in tempi e luoghi diversi. Come ha avuto modo di affermare Zizek stesso, ""la verità si esprime sempre negli spiazzamenti rispetto al tema centrale"""". In questi testi Zizek affronta l'universo artistico mediante la sua tecnica di accerchiamento culturale, o di """"sguardo anamorfico"""", che risulta qui quanto mai efficace e proficua."" -
Il mondo, dall'interno. Ontotecnologia della vita quotidiana
Abbandonata la pretesa di 'dedurre' il mondo da un qualche principio, Dio o la Ragione, al filosofo contemporaneo che non intende abbandonare il compito di ""portare il proprio tempo al pensiero"""", non resta altro da fare che descrivere il mondo dall'interno. Nasce così la mappa di un multiverso in cui l'unità delle due vie - della verità e dell'erranza - si mostra in tutto l'arco della storia d'Occidente. Mito e matematica, poesia e cibernetica convivono nel nostro tempo, in un intreccio di antico e moderno, in cui non c'è più spazio né per la nostalgia del passato, né per l'esaltazione del presente. La conclusione di questa fenomenologia della 'contemporaneità' che si slarga a comprendere tutto l'orizzonte della nostra storia - da Esiodo a Trakl, a Celan, da Parmenide a Türing, dalla Città di Caino all'""""American New World"""" è 'etica': l'indicazione di un diverso modo di abitare la Terra, per il quale al tout comprendre non deve seguire, a mo' di un imperativo, il tout pardonner. Le cose, in questa visione cristianamente atea del mondo, sono già tutte da sempre perdonate: si perdonano da sé, im Verschwinden, svanendo. Perché nell'attimo stesso in cui fluiscono in pure trasparenze, lasciano il segno più forte della loro 'corpulenza', l'eco della voce della Terra. """"Oste! Un'altra bottiglia/di Xeres!""""."" -
Filosofia di una performance-Philosophie d'une performance. Con DVD
Il saggio qui presentato è il risultato di un incontro fra riflessione filosofica e pratica artistica. Il testo sottopone a una serrata disanima il lavoro del performer Anthony Chrétien, in cui corpo e dispositivi tecnici, suoni e segni tracciati si raddoppiano, si sovrappongono e a tratti anche si annullano. Gli spazi che le performance di Chrétien inventano e compongono sono posti in relazione ai modi, terribili o sublimi, di inventare e abitare i luoghi delle nostre vite. Il testo segue e insegue una terna di performance svolte nel corso del 2011. Il DVD presenta un'azione effettuata a Firenze nel mese di settembre dello stesso anno, presso la SRISA Gallery of contemporary art. -
Ágalma. Vol. 23: Scrittori o scriventi?.
Editoriale. Tutti scriventi, nessuno scrittore? -
Tra esegesi e teologia. Studi sul neoplatonismo
La serie di studi proposti in questo volume è intesa a fornire al lettore alcuni fondamentali punti di riferimento concettuali utili per comprendere il senso complessivo della riflessione filosofica elaborata all’interno della tradizione neoplatonica antica e tardo-antica. L’attività esegetica neoplatonica, su cui si basa e si fonda la speculazione filosofica sviluppata in tale tradizione di pensiero, giunge all’elaborazione di un complesso ed articolato sistema metafisico-teoretico che, a sua volta, finisce per confluire in una sorta di complessiva sinossi di matrice teologica. Ermeneutica e teologia risultano così inscindibilmente legate fra loro. Ma proprio all’interno della sinossi teologica neoplatonica è possibile cogliere alcuni aspetti intrinsecamente aporetici insiti in tale tradizione di pensiero. In primo luogo quella che potremmo definire come l’aporia originaria che è alla base della nozione stessa di “Principio autenticamente primo”. -
Partito Digitale. Il PD che viene dal futuro
I computer, i telefonini e le loro reti hanno trasformato lo scenario mediale nel quale si fa politica. Questi nuovi mezzi di comunicazione hanno cambiato il rapporto tra i politici e i loro elettori. Hanno cambiato le modalità della loro relazione reciproca e della loro comunicazione. Come il Partito Democratico deve comunicare al tempo del web 2.0? Inoltre, il web è stato al centro di molte campagne elettorali (Dean e Obama) e protagonista in molte mobilitazioni (dalle banlieues parigine all'onda verde iraniana, dalle rivolte della primavera araba alle piazze degli indignados) offrendo piattaforme organizzative utili ad agire in una mixed reality, una realtà di mezzo tra spazio dei luoghi e spazio dei flussi. Dopo tante discussioni sul partito liquido, come il Partito Democratico può riorganizzarsi avvalendosi del contributo dei nuovi media? L'attenzione ai nuovi media, alla loro sostanza e alla loro forma, però non comporta solo un cambiamento dei mezzi e degli stili di comunicazione adottati dai partiti e dai politici. Né basta cogliere il loro contributo di tipo organizzativo. Fermarsi solo a questi cambiamenti significa non andare al di là di un mero approccio strumentale. Invece, comprenderne le dinamiche e la filosofia può significare un ripensamento complessivo della politica e dei partiti. Questo perché attraverso la vita online si esprimono soggettività e bisogni di cui sinora la politica istituzionale non si è fatta carico. -
La barba di Platone
La barba di Platone è una metafora utilizzata in un famoso saggio del fi losofo Willard Van Orman Quine, esponente di spicco della fi losofi a analitica, in contrapposizione al rasoio di Occam che dovrebbe limitarne la crescita scomposta e indebita. Essa indica quelle ontologie ricche e anti-riduzioniste per le quali si possono attribuire requisiti, seppur deboli, di esistenza, anche ad oggetti non fi sicamente percepibili e non completamente defi nibili dentro una cornice meramente empirica. Per Quine invece esiste solo l’arido deserto del fattuale. Gli oggetti di fi nzione narrativa, come Pegaso, il cavallo alato, o come Babbo Natale, non hanno alcuna dignità ontologica. Non sono nemmeno idee nella mente degli uomini. Semplicemente non sono. Il mondo delle parole, delle rappresentazioni, dei concetti è trattato con sospetto. Innocue proprietà degli oggetti, come “essere bianco” o “essere rotondo”, nascondono il pericolo della reifi cazione degli universali “bianchezza” e “rotondità”. E perfi no il fi ume, ente formato da una successione di fasi transitorie ed effi mere, non è considerato un oggetto reale del nostro mondo. In questa prospettiva anche una minima trasformazione delle proprietà di un oggetto può mettere a repentaglio il suo requisito di ente permanente e ben individuato nel tempo. Con evidenti conseguenze per lo statuto metafi sico di quello strano e aporetico oggetto materiale che è la persona umana: ens successivum, soggetto psico-fi sico processuale e diveniente, in continua trasformazione, che si percepisce però come sostanza compatta e sempre identica a se stessa. Se per Quine il problema della esistenza di certe entità non si pone nemmeno, una ontologia che voglia salvare i fenomeni e la realtà del nostro mondo quotidiano deve trovare una teoria più inclusiva della nozione di esistenza. Andrea Velardi propone un internismo ontologico in cui le teorie di matrice analitica sono integrate con la prospettiva di Brentano e di Meinong, e in cui si sostiene che non è possibile costruire una ontologia degli oggetti materiali che non dia conto delle nostre intuizioni preanalitiche sul mondo e che non rispecchi i nostri vincoli cognitivi, in un continuo riferimento alle capacità descrittive e alle proprietà causali sui nostri atteggiamenti esibite dai nostri schemi concettuali, dalle rappresentazioni mentali, dai mondi possibili e dagli universi di discorso. Mostrando che la barba di Platone prospera felicemente nonostante l’uso troppo rigido del rasoio medievale. -
Psicopatologia e politica
Questo libro è il frutto della riflessione del CRPG (Centro Ricerche Psicoanalitiche di Gruppo di Milano) sui rapporti fra le crisi etico-politiche e i disagi dell'individuo contemporaneo, a cavallo fra modi soggettivi e di massa per difendersi dal dolore psichico; questa riflessione assume maggiore importanza in un'epoca insidiosamente silenziosa sulle pervasive linee di continuità fra mezzi di massa, personalità dei personaggi mediatici e analogie mimetiche con alcuni temi della clinica dei soggetti. Lo studio dei contenitori culturali operanti, del pensiero di gruppo e delle relazioni presenti in essi fra i loro membri, assume clinicamente un valore importante, ma rappresenta anche una spinta verso una cultura della clinica in una continuità fra individuale, familiare, gruppale, istituzionale e politico. Gli autori, che da anni si dedicano ad un lavoro interdisciplinare, provano a dialogare con sistemi complessi e con oggetti estesi, nell'ambito della loro pertinenza psichica. -
Attraversare le emozioni. Vol. 2: I nuovi modelli di psicoterapia
Come possiamo curare con le emozioni i disagi, i sintomi, i traumi determinati da altre emozioni? Dopo il primo volume (dedicato ai più recenti contributi alla comprensione delle emozioni provenienti dalle neuroscienze e dalla psicologia dello sviluppo) questo secondo volume introduce il lettore alla conoscenza di nuovi modelli di psicoterapia, rispondendo in tal modo sia alle domande specialistiche degli psicoterapeuti sia alla curiosità delle persone che vogliono vivere con maggior consapevolezza le proprie vite. Una storia antica racconta di due pesci che si incontrano. Uno chiede all’altro: “come è l’acqua dalla tua parte? ”. L’altro gli risponde: “l’acqua, che cosa è l’acqua?”. Le emozioni costituiscono una componente fondamentale dell’ambiente esperienziale in cui siamo sempre immersi anche se ne ignoriamo l’esistenza, così come il pesce della storia ignora l’esistenza dell’acqua in cui vive. Questo libro costituisce l’espressione editoriale più recente di una complessa disciplina volta, tra l’altro, alla comprensione delle emozioni: tale disciplina viene definita da Daniel Siegel come IPNB, Interpersonal Neurobiology. Tale disciplina è costituita dall’ integrazione di differenti branche scientifiche, quali ad esempio la neurobiologia, la psicologia clinica, la psicologia dello sviluppo, le neuroscienze cognitive. Comprendere le emozioni e sviluppare, quindi, una competenza emotiva, costituisce un passaggio decisivo per lo sviluppo del benessere psicologico e la cura di eventuali disagi. -
Narrazione e testimonianza. Quattro scrittori del Novecento
Quattro voci – piuttosto trascurate – del romanzo italiano del Novecento, nel tematizzare l’impossibilità della parola ultima e conclusiva, esibiscono in modo esemplare quella connessione di etica ed estetica che costituisce, più in generale, uno dei tratti distintivi dell’arte moderna in opposizione a quella tradizionale. Negli scrittori qui esaminati, non a caso, la parola è sempre carica di quel silenzio dal quale proviene e che la parola stessa custodisce al suo interno, essendone la rammemorazione e insieme la testimonianza. Di qui la capacità delle loro opere di far emergere, nel dato, la possibilità del possibile. -
Al punto di arrivo comune. Per una critica della filosofia del mattatoio
Nel solco di una prospettiva delineata, sia pur in contesti filosofici completamente differenti, da un lato da Aldo Capitini e dall'altro da Jacques Derrida, l'autore prospetta in questi saggi una realtà liberata che, senza distinzione di specie, instauri una discontinuità, una rottura rispetto all'antropocentrismo dominante, allo specismo secondo cui la specie umana sarebbe (auto)legittimata a disporre della vita degli altri esseri senzienti. Guardare al punto di arrivo comune significa, allora, oltrepassare lo scarto tra l'uomo e le altre specie animali, ridefinire lo stesso concetto di diritto, chiudere i conti, una volta per tutte, con l'olocausto quotidiano con cui, in colpevole indifferenza, la stragrande maggioranza di noi accetta di convivere. C'è necessità di un cambiamento radicale che segni una presa di distanza dall'umanesimo predatorio e proclami a partire da subito, qui ed ora, l'avvento di una rivoluzione copernicana tanto attesa quanto ormai improcrastinabile. Un libro che scaturisce dal vissuto. -
Esperienza e contenuto. Studi di filosofia della percezione
Attraverso i nostri sensi, e le esperienze percettive che l'esercizio dei sensi produce in noi, diventiamo coscienti del mondo circostante e ne conosciamo degli aspetti precipui. L'esperienza percettiva - sorgente primaria di conoscenza del mondo-ambiente - è un fenomeno tanto familiare dal punto di vista della nostra coscienza immediata, quanto enigmatico dal punto di vista della riflessione filosofica e scientifica: cosa determina la nostra capacità di essere in contatto percettivo col mondo? Cosa determina il contenuto di una percezione? Cosa è la coscienza percettiva e come può produrre conoscenza ""razionale""""? Quali sono gli oggetti della percezione e che relazione c'è fra percezioni e credenze, fra percetti e concetti, fra esperienza e ragione? E di cosa siamo consci nelle esperienze erronee, illusorie o allucinatorie? Al crocevia fra scienze cognitive, filosofia della mente, semantica, epistemologia e metafisica, il tema della percezione continua ad affascinare i filosofi. Il libro di Diego Zucca discute criticamente i maggiori nodi problematici della filosofia contemporanea della percezione, proponendo nel contempo una teoria d'insieme e offrendo infine una ricostruzione storica della concezione aristotelica della percezione."" -
Apocalisse islamica. I sette dormienti di Efeso
"Avresti creduto che fossero svegli e invece dormivano. Li giravamo sul lato destro e su quello sinistro, mentre il loro cane era sulla soglia, le zampe distese. Se li avessi scorti saresti certamente fuggito volgendo le spalle e certo saresti stato preso dal terrore vedendoli."""" La Sura XVIII, - Ahl al-kahf, """"I Sette Dormienti della Caverna"""" - occupa un posto unico nella religiosità musulmana. In ogni moschea, il venerdì, davanti all'assemblea dei fedeli, un recitante la declama. Sempre più con trascuratezza - lamenta il grande studioso Massignon - come si trattasse di un rituale e di una liturgia scivolate nell'oblio. Eppure il Profeta disse che solo chi ne impara a memoria i primi dieci versetti può essere """"al sicuro dal Dajjal"""" - la versione musulmana dell'Anticristo. Vi si narra di un mito antico, di origine cristiana: sette giovani, minacciati dagli empi, cercano rifugio in una caverna e si addormentano. Il sonno e il futuro risveglio assumono un misterioso significato, racchiudono indicazioni escatologiche insondabili che hanno affascinato e inquietato i più grandi mistici dell'Islam. I contributi di Louis Massignon (1883-1962) - dalla monumentale opera sul mistico al-Mansur al-Hallàj fino ad articoli decisivi e concentrati in poche pagine - sono stati fondamentali per la comprensione occidentale dell'Islam. Ha avuto anche un ruolo determinante per la teologia cattolica, influenzando importanti documenti del Concilio Vaticano II." -
Apocalisse ebraica. Libro della Rivelazione di Baruc
"Ed ecco, fece piovere acque nere, ed erano tenebrose più di tutte le acque precedenti ed era mescolato a loro fuoco e dove quelle acque scendevano facevano distruzione e perdizione..."""" Il Libro della rivelazione di Baruc, figlio di Neria, tradotto dal greco in siriaco, scritto a ridosso della caduta di Gerusalemme (70 d.C), si interroga sul senso di questo evento e, come sempre, il passato diviene la chiave per comprendere il presente e gli eventi futuri che incombono. Il racconto della distruzione della città è interpretato e teologicamente ripensato: si tratta di una visione complessa, affascinante e inquietante che Baruc, testimone eletto da Dio, narra dischiudendo, col linguaggio potente delle immagini, il significato della sofferenza, del male e della sua espiazione." -
Apocalisse cristiana. Sull'Anticristo
Mostriamo di che tipo e qualità sarà la venuta dell'Anticristo, in quale occasione e in quale tempo sarà rivelato ""l'iniquo"""", donde e da quale tribù proverrà, e qual è il suo nome, indicato nella Scrittura mediante il """"numero""""... Soltanto il ritorno del Messia sancirà la totale distruzione del male. Sino ad allora l'attesa dell'anticristo, personificazione dei mali ancora operanti nel mondo e figura ereditata dalla tradizione ebraica, si farà sempre più ansiosa e opprimente. Ippolito nel suo singolare trattato De Antichristo, scritto in greco verso il 200, raccogliendo tutto ciò che la Bibbia offre sulla figura dell'antimessia, riesce a creare un'autentica """"anticristologia"""". La figura dell'oppositore di Cristo viene presentata dall'autore - sulla cui identità si è tanto dibattuto - all'interno di coordinate storico-politiche ben precise. L'impero romano, ai tempi delle persecuzioni dei cristiani, sebbene non sia considerato l'anticristo, avendolo in potenza già in sé, ne costituisce il preludio. Teologo, santo e martire romano vissuto tra il II e III secolo, Ippolito è stato anche uno scrittore prolifico: sotto il suo nome la tradizione ci ha trasmesso numerosi scritti e frammenti, in prevalenza esegetici. Tra le sue opere più importanti si ricorda, il trattato sul Cantico dei Cantici, sul Libro di Daniele e Philosophumena."" -
Ágalma. Vol. 24: Presa diretta. Estetica e politica da Nietzsche a Breivik.
Editoriale. Da Nietzsche a Breivik -
Guardare il teatro
Per Francastel l'estetica deve riconoscere ""la facoltà dell'uomo di informare ciò che lo circonda"""". La capacità di plasmare il mondo, i modi e le forme con cui ciò avviene sono l'orizzonte di analisi dello storico dell'arte francese. Vengono discusse qui le modalità di visione e di creazione della forma figurativa: la sua natura è indagata alla luce del suo valore di testimonianza storica, inscindibile da quello plastico.""