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La filosofia di zombie e vampiri. Una nuova vita per i non morti
Zombie e vampiri hanno conquistato il centro della cultura pop, come protagonisti di serie tv, fumetti, cartoni, videogames e film. Questo libro porta le teorie di filosofi come Socrate e Cartesio nei territori dei non morti, per interrogare queste oscure creature su questioni sociali e filosofiche. Vampiri e vegetariani, in fondo, non condividono la stessa visione del mondo? E gli zombie possono aiutarci a comprendere l'essenzialità della riforma sanitaria negli Stati Uniti? E ancora: cosa potrebbe significare il famoso detto ""mente sana in corpo sano"""" per vampiri e zombie? Le risposte a queste e altre domande attendono i lettori abbastanza intrepidi da lasciarsi coinvolgere in questa filosofica e divertente scorreria nel mondo dei non morti."" -
Quentin Tarantino e la filosofia. Come fare filosofia con un paio di pinze e una saldatrice
Un'incursione filosofica nel multiforme immaginario del regista più amato dalle nuove generazioni. I film di Tarantino sono maturi per la speculazione filosofica, pongono domande impellenti sull'etica, la giustizia, la natura della casualità, il flusso del tempo e altre questioni cruciali. È così che in questo libro curioso e intelligente si passa da una meditazione estetica sull'uso del sangue a spruzzo in Kill Bill a un'analisi sulla liceità della violenza. La sposa interpretata da Urna Thurman è una figura eroica anche se motivata solo dalla vendetta? L'incesto continuerà a essere un tabù? Non per i filosofi di questo libro, che affrontano senza pudori questioni scottanti e provocatorie almeno quanto i film su cui riflettono. E chissà se, alla fine del libro, potremo finalmente accantonare ogni dubbio sul senso del discorso tra Vincent e Jules sul Big Mac francese nel mitico Pulp Fiction? -
L' avventura situazionista. Storia critica dell'ultima avanguardia del XX secolo
L'epopea di un movimento rivoluzionario e irriverente, raccontata da un testimone d'eccezione, da uno dei critici più provocanti del panorama intellettuale italiano. Mario Perniola mette in campo la sua prosa per spiegare tutta la potenza deflagrante dell'azione dei situazionisti sulla cultura del nostro tempo. Urbanismo unitario, psicogeografia, sono alcuni dei concetti centrali dell'azione situazionista che questo libro permette di afferrare in tutta la loro potenza innovativa. Tra i primi a denunciare la deriva commerciale e merceologica dell'industria artistica e culturale, i situazionisti si sono scagliati con grande anticipo anche contro i diritti d'autore. Questo libro è un'incursione storica capace di rimettere in gioco tutta la forza di un movimento leggendario che ha ridato all'azione artistica la sua carica esplosiva. -
Architettura della sparizione
Con la globalizzazione è tramontata la possibilità di considerare dei territori a una sola dimensione, chiusi e noti in ogni loro spazio. Pioniere di questa nuova, complessa, concezione degli spazi abitati, dell'architettura, Guattari la fissa in questo saggio reso finalmente disponibile in italiano. Il territorio oggi è ricco di stratificazioni, di dimensioni che parlano del diverso modo di viverlo. E la dimensione prismatica della geografia umana, dove i luoghi sono attraversati dalle pratiche dell'azione sociale, dalla cultura che li trasforma e li rinomina. Visionario e allo stesso tempo concreto, questo libro di Guattari ha intuito e sviluppato le basi del nuovo modo di studiare gli spazi, l'architettura. Una visione che è considerata ormai indispensabile... -
Pensiero visuale
Rudolf Arnheim è il primo psicologo dell'arte. La sua intuizione fu quella di applicare la psicologia della Gestalt alla lettura delle opere e all'analisi del modo in cui l'uomo le guarda. In questo libro Arnheim ci fa comprendere quanto profondo sia il nostro impatto visuale con la realtà. In un certo senso è come se tutti pensassimo ormai, per prima cosa, attraverso le immagini. Per questo è di grande importanza saperle leggere e decodificare, a partire dai loro effetti inconsci, più che dal nostro sapere razionale. Arnheim ci accompagna in una vera e propria esplorazione dell'orizzonte artistico e ci indica la via verso una logica dell'immagine distante da qualsiasi tentazione formalistica o retorica. -
Arte e pubblico. Artisti, esperti, clienti
Lo storico dell'arte Gombrich apre al riflessione alla vita delle opere nel circuito della fruizione. Artisti, esperti d'arte, acquirenti e pubblico creano e condividono quello che diventa il gusto di un'epoca. Il denso pensiero di Gombrich viene qui messo in gioco come un esercizio di esemplificazione che tocca opere e artisti noti. Il risultato è un'opera che rende accessibile a tutti i livelli di lettura le teorie di uno dei più affascinanti e innovativi intellettuali del Novecento. Una vivace indagine, dai toni eleganti, sull'evoluzione delle nostre capacità di giudicare. -
I funerali di Napoleone
Al suo ritorno in patria nel 1840, le spoglie di Napoleone ricevono tutti gli onori. Un sontuoso corteo funebre le accompagna in un bagno di folla. Tra gli spettatori ce n'è uno illustre, Victor Hugo, che ne fa materia di cronaca e motivo di riflessione. In queste pagine dense di un confronto ancora vivo tra due figure di grande statura, il romanziere de ""I miserabili"""" offre le sue considerazioni più profonde sul senso della storia. Animato dall'ideale della democrazia, Hugo vede passare, insieme alle spoglie dell'imperatore, l'antica speranza, il suo tradimento e ancora le possibilità future di costruire il governo della conoscenza e della giustizia universale."" -
Riflessioni sull'amore
La donna che affascinò Nietzsche, Freud e Rilke riflette sulla natura dell'amore, sulle sue diverse forme. In questo libro si affronta una questione che le donne conoscono bene, che spesso subiscono. Si tratta della divaricazione tra l'amore completo, quello che coinvolge mente e corpo e la passione puramente carnale. Anche le donne sono capaci di un amore unicamente fisico. Salomé, infatti, più che coinvolgere inutili moralismi analizza in modo scientifico il coinvolgimento dell'essere umano nel sentimento più popolare di tutti. Il risultato è però anche un inno alla pienezza di una relazione che sappia nutrire sia il corpo che il pensiero. Un'esortazione, tutta al femminile, a rimanere fedeli a se stesse, all'istinto, come al sapere, anche nel fuoco della passione dei corpi. -
Il nulla e la croce. Due saggi filosofici su buddhismo e cristianesimo
In questi due saggi, tratti dal volume ""La dialettica del Cristianesimo"""" (1948), Tanabe Hajime intraprende un'appassionata analisi del rapporto tra il pensiero buddhista e la fede cristiana. Concetti fondamentali come quelli del ritorno """"da Paolo a Gesù"""", del """"nulla eppure amore"""" dell'unità triadica dell'amore e dell'interpretazione esistenziale della morte-risurrezione, sono solo alcune delle nozioni che egli elabora a partire dalla dialettica della mediazione assoluta, una dialettica in cui tutte le cose sorgono e si costituiscono attraverso la loro reciproca negazione e affermazione. Il """"Nulla assoluto"""" assume ora i contorni religiosi-filosofici della conversione di sé, o dell'autoconsapevolezza religiosa, che tenta di sintetizzare al suo interno le verità delle religioni storiche dando così vita a una simbiosi creativa tra Cristianesimo, marxismo e buddhismo giapponese. Introduzione a cura di Tiziano Tosolini."" -
I miti del potere. Potere senza miti. Simbolica e critica della politica tra modernità e postmodernità
Nell’attuale momento storico, diventa sempre più impellente l’esigenza di interpretare in modo esaustivo il contenuto d’ordine di una comunità politica, aprendosi a forme di rappresentazione legate, ad esempio, al linguaggio dei simboli e ai miti. Ciò al fine di considerarne non solo la portata mitico-ideologica, le implicazioni identitarie per la comunità politica, e il tessuto della memoria storica attraverso la costituzione di significati delle forme simboliche della sensibilità; ma anche le categorie attraverso cui la cultura umana ha costituito e continua a costituire patrimonio di identificazione, memoria, conflitto, per popoli e civiltà. I saggi contenuti nel presente volume colgono, mediante l’esame di autori e figure simboliche, alcuni snodi storico-concettuali del passaggio tra modernità e postmodernità in cui il rapporto tra mito e potere subisce importanti trasformazioni e talvolta rovesciamenti epocali. -
Mode società e cultura nella Sicilia del secolo d'oro
Lo spazio culturale come luogo in cui si manifestano, con molteplici forme, le esigenze di cambiamento e di affermazione di una rinnovata visione della vita sociale, artistica e politica da parte dell’aristocrazia internazionale e, in particolare, delle famiglie nobili siciliane, durante il cosiddetto Secolo d’oro. Questo è il tema centrale del progetto culturale ideato da Vittorio Ugo Vicari, a cura di lui stesso e di Licia Michelangeli, con la supervisione estetica e gli allestimenti di Sergio Pausig, all’interno del Corso di Progettazione della Moda dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. La ricerca scrupolosa dei due studiosi ha focalizzato l’attenzione sui diversi ambiti in cui questa rivoluzione culturale si è prodotta, articolando il progetto in sei interessanti contenitori definiti “spazi”, per attraversare, con l’ausilio di illuminati e qualificati specialisti del settore, la letteratura, il teatro, la musica, la moda e il costume sociale. Si è così composto, come un raffinato mosaico, un quadro esauriente di quanto è avvenuto a cavallo tra XVI e XVII secolo nelle corti italiane e in Sicilia, con uno sguardo attento alle mode europee. -
Erano i giorni dei capelli lunghi
Una lettura distesa questo ""Erano i giorni dei capelli lunghi"""", che muove da Venezia per approdare virtualmente in California. Un giovane 25enne alla ricerca di """"verità"""" elementari in un'età in cui tutto urge sapere, anche se si tratta di violenza sui treni o di una bistecca da consumare """"senza gioia"""". Sullo sfondo di un'Italia dolente è di casa la felicità di un viaggio spesso """"on the road"""" cioè a piedi, fra la Toscana e l'Umbria. Ma che si tratti di un racconto tutto da leggere e meditare si evince mettendo a confronto la leggerezza del percorso, dinanzi alle Fonti del Clitunno e alla magione di Leopardi o ad Assisi, con il duro impatto con la realtà dopo tanto peregrinare. Ne sortisce un invito a """"rivedere"""" il Sessantotto e perché no, anche il suo carisma alla rovescia; e un canto """"formale"""", che trova il lettore attento pronto a disincantarsi in omaggio a un testo che non delude mai né tradisce chi lo avvicina ma, come il filo ondulante di un pensiero inumano, lo seduce e lo affascina."" -
Philosophical news (2012). Vol. 5
Questo volume, interamente dedicato al tema della tradizione, è il frutto di una lunga ricerca a livello internazionale. Sorprende che all’interno del panorama filosofico scarseggino gli studi su questo problema, che, per quanto sfuggente, rappresenta una delle basi dell’elaborazione di un pensiero filosofico. Il volume è costituito da due parti principali: saggi e note. Gli autori della prima sezione sono Enrico Berti, Francesco Botturi, Rémi Brague, Timothy Chappell, Francesco D’Agostino, Alessandro Ghisalberti, Anna Marmodoro, Francesco Orilia, Roberta Sala, Lucia Stramaccioni. Le ricerche qui presentate costituiscono un’introduzione al tema della tradizione, analizzato da prospettive diverse, dall’etica alla politica o ancora alla logica, alla luce del concetto di ‘innovazione’. Gli autori dei saggi si interrogano sul senso della parola ‘tradizione’, chiedendosi quale sia oggi il suo significato e per quale motivo essa debba venire salvata o, in alternativa, quali siano le ragioni che portano a trascurarla, dimenticarla o ancora rifiutarla. Nella seconda sezione, quella delle note, troviamo invece i contributi di Giovanni Botta, Marco Damonte, Hasse Hämäläinen, Aleksandar Kandi?, Michele Mangini, Emanuele Lacca, Gennaro Luise, Paolo Monti, Cecilia Ricci, Elena Tatievskaya, Maria Silvia Vaccarezza, Massimo Vittorio. Chiude il volume una preziosa e completa rassegna bibliografica a cura di Luca Di Donato sul tema in oggetto. -
Cecilia
Questo racconto autobiografico di Benjamin Constant, ""Cécile"""", che presentiamo qui completato con l'ausilio dei """"Journaux intimes"""", è strettamente connesso, sia dal punto di vista stilistico sia per la tematica dell'amore e per il modo in cui viene rivissuta, al più noto """"Adolphe"""", del quale rappresenta un fratello minore, per qualità e potenza, ma ugualmente interessante. Sentimentalmente travagliata, anche l'esistenza di Constant è piuttosto interessante. Schiacciato da un padre accentratore e succube di una donna volubile, la famosa Madame de Staël, il 'buon' Benjamin non ebbe vita facile. Innamoratosi di molte donne, sia quando faceva vita dissipata sia dopo, durante il burrascoso rapporto con la de Staël, Constant non trova pace, se non forse negli ultimi anni, neppure con la donna che doveva rappresentare il suo dubbio più acceso, quella Charlotte von Hardenberg, incontrata per la prima volta nel 1793, che sarà l'eroina Cécile. L'inquietudine di Constant raggiunge in questo breve romanzo la sua massima espressione."" -
Outis! Rivista di filosofia (post)europea (2013). Ediz. italiana e francese. Vol. 1: Potere destituente. Oltre la resistenza.
Il terzo numero di O??i? ! è dedicato a un collaudo e rilancio di una nozione attualmente molto utilizzata nel dibattito filosofico, politico e culturale in generale: il potere destituente. Qui si cerca di fare chiarezza: il potere destituente appare essenzialmente una figura che ritrae un contraccolpo concettuale nei confronti della miriade di rivolte, gesti, ragionamenti politici che alimentano l’azione di chi, eludendo la cattura del potere, pratica la propria diserzione schivando il principio del potere politico e del suo rovescio dialettico, la resistenza. L’espansione globale del potere, la diffusione tentacolare e sovranazionale delle agenzie economiche e politiche destinate a governare il mondo, infatti, ha determinato l’esaurimento della validità della logica politica moderna, che ha imposto la contrapposizione fra un potere e un contro-potere. La costellazione di inedite soggettività biopolitiche, legate alle nuove forme di produzione cognitiva, impone di immaginare nuove pratiche di resistenza in grado di delegittimare l’ordine del moderno. O??i? ! ha l’ambizione di individuare e indagare un filo rosso che potrebbe legare la miriade di forme di rigetto del capitalismo selvaggio – le lotte di precari, studenti, clandestini, immigrati, operai – in una serie di condotte che rifiutano la logica del potere e provano a inventare nuove istituzioni in grado di garantire lo sviluppo generico della singolarità umana. Per questo motivo O??i? ! presenta tredici Tesi sul potere destituente e un’ampia inchiesta sui movimenti che a livello globale adottano la prassi destituente come l’inclinazione fondamentale della propria esistenza. -
Il caffè del Teatro Manzoni. Autori e scena a Milano tra otto e novecento
Nel periodo compreso tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e la prima Guerra Mondiale, Milano è la piazza più importante per lo spettacolo drammatico e il teatro Manzoni, posto al centro della città, il suo palcoscenico più prestigioso per le novità di autore italiano. Intorno ad esso si raccolgono drammaturghi come Gerolamo Rovetta, Marco Praga, Giannino Antona Traversi e Sabatino Lopez, che compongono i loro testi a stretto contatto con le compagnie professionistiche di stanza nel teatro, discutendo e confrontando il loro lavoro con i colleghi e i critici drammatici delle principali testate. Scopo comune è quello di una riqualificazione della scrittura drammaturgica che rinnovi di pari passo l’allestimento, sottraendolo all’esclusivo controllo degli attori e dei capocomici, per ricondurre all’autore responsabilità non solo testuali, ma anche sceniche e spettacolistiche. In questo torno di anni, i debutti di autore italiano al Manzoni sono sempre il risultato di interessi e contributi molteplici, volti a rinnovare il nostro teatro e a modificare il gusto del pubblico, contribuendo a delineare il profilo di una stagione drammatica originale e di straordinario interesse anche a livello nazionale. -
Enneadi. Vol. 1-2
Alla vigilia della crisi mortale del mondo antico, mentre la classicità andava declinando nell'anarchia politica e morale, Plotino diede alla filosofia un'ultima grande opera. I suoi scritti, cinquantaquattro trattati raccolti dall'allievo Porfirio in sei novene, costituiscono la testimonianza di un pensiero imperturbabile anche di fronte alle tempeste della storia, volto a pensare sempre, incessantemente, all'essenziale. Il volume comprende le Enneadi I e II, nonché la Vita di Plotino redatta da Porfirio. -
La liberté s'appelle Jaipur. Les vicissitudes d'un juif: de l'Italie des lois raciales à la cour du Maharadjah
Gabor Dessau, esperto di mineralogia ed ebreo, si trova nella surreale condizione di ""impiegato"""" per l'esercito italiano in Eritrea: abbastanza italiano per essere aggregato all'esercito, ma non abbastanza, considerate le leggi razziali, per fare il soldato. Gabor opera in una specie di deserto dei Tartari, facendo i conti con gli ordini contraddittori delle autorità militari, che nel momento più drammatico lo lasciano solo. Tanto è assurda la situazione quanto è ammirevole la dedizione con la quale egli s'impegna nella cura degli strumenti del proprio lavoro, sino all'ultimo. Inevitabile la cattura: non abbastanza italiano per essere soldato, lo sarà a sufficienza per essere prigioniero degli Inglesi. Gabor sarà salvato dalla propria scienza e dal lavoro e, come sempre accade, dall'incontro con qualcuno che crede in lui. Diventa l'esperto minerario del Maharaja di Jaipur. In questi avvenimenti echeggia qualcosa di molto antico, raccontato nella Torah, cioè l'episodio di Giuseppe figlio del patriarca Giacobbe, venduto come schiavo dai fratelli e poi assurto agli onori della Corte egizia. La vicenda narrata non è frutto di fantasia, bensì vita vissuta. L'autrice ha potuto ricostruire questa storia attraverso i diari, le lettere e altri documenti che ha trovato nella casa dei nonni a Perugia. I fatti esposti sono stati verificati alla luce di fascicoli già """"top secret"""" e di testi scoperti in Biblioteche e Archivi: a Londra e a Richmond, a New Delhi e a Jaipur, e anche a Gerusalemme."" -
Istinto e logica della mente. Una prospettiva oltre la fenomenologia
Considerando la mente come un adattamento alla realtà da parte della natura istintuale degli esseri viventi, l’autore dimostra le carenze presenti nell’impostazione fenomenologica che ha in qualche modo condizionato un secolo di filosofia. Il recupero della concretezza e dell’approccio psichico è necessario per salvaguardare la singolarità e i valori vitali degli enti. Con questa ricerca l’autore pone un nuovo tassello, dopo le indagini sull’estetica, sui sentimenti e sulla politica, nel suo tentativo di porre un freno a quelli che considera i mali attuali dell’uomo: nichilismo, capitalismo e fenomenologia tout-court. -
Le réformisme musulman. Une histoire critique
Le présent ouvrage donne un aperçu sur le réformisme musulman : son avènement, ses promesses et ses limites, les causes de ses trébuchements, les raisons de son retour, les éléments essentiels de sa méthode et de ses problématiques, etc. Plus que jamais, une histoire « critique » du réformisme est utile pour comprendre réellement et authentiquement les débats qui animent le monde musulman, ainsi d’ailleurs que les communautés musulmanes en Occident. Les problèmes évoqués sont ceux-là mêmes qui continuent à agiter le monde arabe après les révolutions, en particulier la question de la « civilité de l’Etat » (madaniyyat al-dawla), élaborée depuis plus d’un siècle par Muhammad ‘Abduh, l’une des fi gures de proue du réformisme musulman, qui sera largement évoqué dans cet ouvrage.