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Prolegomeni per una popsophia
Proviamo a recuperare la genuinità di un’interrogazione razionale che nulla ha di astrattamente accademico o di intellettualistico, e che si immedesima piuttosto con un’attitudine generale, con un modo di vita. Solo allora comprenderemo che nelle sue origini – e nel suo statuto più proprio – la filosofia è pop-sophia. Anziché una forma istituzionalizzata di conoscenza, un modo di vita e, più specificamente, un modo di essere presenti nella società come coscienza critica, intenta a scandagliare i diversi aspetti della realtà fisica e sociale. -
La filosofia del calcio
“Filosofia del calcio”, un ossimoro strano e affascinante. Ma che rapporto c’è tra questi due termini apparentemente opposti? Tematiche originariamente filosofiche come il rapporto tra il singolo e il gruppo, il legame tra la creatività e le regole, la dialettica tra libertà e responsabilità sono affrontate in un gioco originale di riferimenti tra Hegel e Mourinho. Per la popsophia, insomma, il calcio non è un passatempo, ma una compiuta metafora della riflessione filosofica. -
Un posto al sole. Filosofia di una soap opera
Questa è un’analisi filosofica, seria ma non troppo, della soap opera italiana di Rai 3, Un posto al sole. Non un’analisi filmologica dunque e nemmeno un’analisi sociologica, ma uno sguardo filosofico rivolto a questo elemento di cultura nazional-popolare, secondo la prospettiva gramsciana, che parte dal titolo, analizzato dalla prospettiva della storia delle idee, sino a giungere a usare la soap come sfondo e campo esemplicativo e paradigmatico del problema ontologico e metafisico dell’identità personale, riflettendo sul paradosso dei gemelli/delle gemelle, sulla questione del rispetto e sul problema contemporaneo dell’ossessione del figlio. -
Il Budda e la sfida del male
Il tema di fondo che lega i contributi raccolti in questo libro (occasionati da eventi accademici e culturali) è il tema della lotta contro il male. Il male dell'odio, della disarmonia e del fanatismo è al centro del primo intervento - realizzato nel contesto di un incontro interreligioso, in un momento della storia recente, segnato ancora dallo shock dell'attacco alle Twin Towers. Il male della devastazione ambientale, con le diverse problematiche connesse dei diritti, è a tema nel secondo intervento. Segue uno studio sulla Soka Gakkai che tocca la questione del rischio del male della deriva autoritaria dei movimenti religiosi. Il male in quanto dilemma filosofico-religioso è il tema del quarto intervento. Infine, il male assoluto della bomba atomica e la lotta per la riaffermazione del diritto sacro alla vita costituiscono i due poli entro cui si articolano le analisi e le riflessioni raccolte nello studio finale. Il messaggio essenziale d'insieme è uno: nel religioso va ritrovata la sorgente della rinascita. Perché, oggi come da sempre, l'uomo possiede le risorse spirituali per trionfare su ogni oscurità. -
L' immagine politica. Forme del contropotere tra cinema, video e fotografia nell'Italia degli anni Settanta
Il libro propone una riflessione sulle articolazioni assunte dall’immagine, in quanto strumento e terreno di lotta politica, nel periodo delle grandi mobilitazioni sociali compreso tra la fine degli anni Sessanta e le ultime fasi del decennio successivo, con particolare riguardo per il ’77. Calandosi all’interno di tale contesto storico, l’indagine approfondisce la processualità e le possibili maniere d’essere dell’immagine politica in quanto modo d’espressione di un’istanza di “contropotere”, prendendo come riferimento case studies tratti dal cinema, dal video e dalla fotografi a (campi di ricerca al centro, ognuno, di uno specifico capitolo). Da questi orizzonti distinti ma non distanti emergono, in una continua dialettica tra immagini politiche e politica delle immagini, frammenti iconici e schegge audiovisive ora capaci di imporsi, nel bene e nel male, nel cosiddetto “immaginario collettivo”, diventando veri e propri simboli di quegli anni, ora in grado di veicolare, in maniera più indiretta ma non per questo meno efficace, un’autentica carica eversiva situata sul terreno dei linguaggi e delle estetiche prima ancora che su quello dei contenuti. -
Il paese dei giusti. Roncobello 1943-1945: un'intera comunità salva un gruppo di ebrei dalla deportazione
Settembre 1943. Nei giorni successivi la firma dell'armistizio, mentre le forze tedesche d'occupazione consolidano il loro controllo sul territorio dell'Italia settentrionale, centinaia di ebrei abbandonano le loro case per scampare alla violenta persecuzione scatenata contro di loro. Una famiglia, quella degli Israilovici, due anziane sorelle jugoslave e due vecchi coniugi viennesi, in tutto nove persone ebree internate a Ferramonti nel 1940 poi costrette a residenza coatta in provincia di Bergamo, vagano per i boschi dell'Alta Val Brembana alla disperata ricerca di un possibile rifugio. Incontreranno il geometra Isacco Milesi che si offre di ospitarli a Roncobello, il piccolo borgo montano del quale lui è il podestà. Grazie al suo gesto generoso ma anche all'indispensabile rete di attiva solidarietà, alle iniziative personali e al silenzio complice di tutti gli abitanti del borgo, i profughi si salveranno. Una vicenda straordinaria ricostruita attraverso una raccolta di documenti, interviste ad abitanti di Roncobello, testimoni diretti dei fatti accaduti, e attraverso i ricordi e la testimonianza di Isacco Israilovici, uno dei salvati. Il libro è un omaggio a tutti coloro che, superando la paura di venire scoperti, negli anni bui della dittatura e dell'oppressione nazi-fascista coraggiosamente dimostrarono di rifiutare la logica razziale e le leggi inique che autorizzavano la persecuzione, la deportazione e la morte di innocenti nei campi di sterminio. -
Esercizi fenomenologici. Edmund Husserl
In una prospettiva fenomenologica, parlare di fondazione delle scienze significa interrogarsi sulle capacità del soggetto - così come lo intende l'Occidente a partire da Platone - di progettare un sistema di oggetti che manifesti, in forma relativamente indipendente dal tipo di società in cui quel soggetto si trova a vivere, il senso del mondo. Questo libro analizza e valuta le strategie attraverso le quali il pensiero husserliano tenta di sottrarsi alla possibilità che la crisi moderna del sistema scientifico degli oggetti comporti il tramonto della soggettività e della società che di volta in volta lo progetta -
Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2012). Vol. 2
RICERCHE. Martina Plümacher, Erfahrung und Wissen. Husserls Forschungen zum impliziten Wissen. Andrea Sebastiano Staiti, Unforgivable Sinners? Epistemological and Psychological Naturalism in Husserl’s Philosophy as a Rigorous Science. Francesco Saverio Trincia, Weltanschauung e Wissenschaft in Edmund Husserl e Sigmund Freud. Maria Armezzani, Il progetto di una scienza rigorosa dell’esperienza. Le indicazioni husserliane contro il “geometrismo morboso” della psicologia. Michela Summa, Is This Self-Evident? The Phenomenological Method and the Psychopathology of Common Sense. Fiorenza Toccafondi, Dopo la Philosophie als strenge Wissenschaft. Un’altra fenomenologia nel periodo di Weimar. Carmelo Calì, La natura della percezione. La fenomenologia di Husserl e la psicologia della percezione -
Il bisogno di filosofia (1801-1804)
A che cosa serve la filosofia? Qual è il legame che il mondo delle idee intrattiene con il mondo della vita? E come si impara a filosofare? Poco più che trentenne, all'inizio del suo insegnamento a Jena, Hegel riflette sull'origine e sulla funzione dell'attività filosofica, in attesa di portare a termine la sua prima grande fatica intellettuale, la ""Fenomenologia dello spirito"""" (1807). Questo volume raccoglie alcuni scritti del giovane Hegel, per lo più inediti in italiano, che risalgono agli anni 1801-1804. Si tratta di brevi saggi e frammenti che indagano il rapporto tra critica e sistema, la relazione tra pensiero filosofico e senso comune e i risvolti pratici della teoria. Sono questi i temi che il giovane Hegel approfondisce per far fronte a quel """"bisogno di filosofia"""", istanza fondamentale della vita degli uomini, da cui ogni autentica conoscenza dovrebbe prendere le mosse. Prefazione di Pierluigi Valenza. Postfazione di Paolo Vinci."" -
Arte, bello e interpretazione della natura
Tra le menti più brillanti del secolo dei lumi, coautore della grande ""Enciclopedia"""", Diderot ha riflettuto profondamente sui temi dell'arte e dell'espressione, nel loro rapporto con la natura e il linguaggio. In questo libro sono raccolti i principali scritti che Diderot dedica a questi temi. Nella """"Interpretazione della natura"""", che è il suo scritto filosofico di maggior impegno, si delinea la base organicista della sua filosofia, dove la natura è vista come una grande catena di cose che l'uomo interpreta e modifica. Su questa linea teorica vanno letti gli altri scritti presenti in questo volume, che costituiscono l'ossatura dell'originale percorso estetico diderotiano: le lunghe voci """"Bello"""" e """"Arte"""" della """"Enciclopedia"""" e l'affascinante """"Lettera sui sordomuti"""". Diderot parte qui da un linguaggio fisico, quello gestuale dei sordomuti, per mostrare come la lingua è sempre una questione di arte. Le parole dell'arte, i suoi gesti, la volontà antropologica di interpretare fabbrilmente la natura sono infatti in grado di rappresentare in modo diretto i sentimenti e i sogni, mostrando le pieghe qualitative che sono la trama del mondo. Sono la materia degli universi infiniti, multiformi e naturalmente ambigui che ciascun uomo serba dentro di sé."" -
Il problema della sociologia
La sociologia osserva separatamente il semplice elemento sociale dalla totalità della storia umana, cioè dell'accadere nella società, o - detto brevemente e paradossalmente - essa studia ciò che nella società è ""società"""". Simmel è uno dei padri fondatori della sociologia. In questi scritti fondamentali l'autore affronta la definizione stessa dell'oggetto di questa scienza, la società. Società è per Simmel ogni tipo di realtà in cui gli individui entrano in relazione reciproca. Il punto è creare uno spazio, un terreno di studio in cui questo oggetto emerge al di là della storia con la S maiuscola, della filosofia e di tutte le altre discipline umanistiche. Con semplicità ed efficacia, Simmell apre al lettore la sua cassetta degli attrezzi. Strumenti a lungo meditati, eppure in grado di cogliere i grandi eventi, ma anche le piccole sfumature dei complessi rapporti tra uomini nello spazio pubblico. Dalla politica alla moda, Simmel è infatti il sociologo che ha saputo cogliere la dimensione relazionale del sapere umano."" -
I Soprano e la filosofia. Uccido dunque sono
La scomparsa recente e prematura di James Gandolfini, il mitico Tony Soprano, ripropone l'originaria confusione tra realtà, arte e pensiero. All'inizio era il teatro, per i greci antichi luogo di farsa e tragedia della vita, palcoscenico del pensiero, dei suoi incubi e delle sue utopie. Oggi sono gli effetti speciali e l'estetica assoluta delle serie tv, tra cui ""I Soprano"""" spicca per la potenza catartica di una mirabile rappresentazione della violenza. Uccido dunque sono. Tra darwinismo sociale da tardo capitalismo consumistico ed eterni istinti dell'animale uomo, questo libro si addentra nella filosofia che ci tiene incollati al video anche per le scene più scabrose. A farci spalancare occhi e mente non è il lato morboso del voyeurismo, ma l'eterna sete del sapere. La sete che vede rappresentate degnamente tutte le sfumature dell'essere umano solo nei migliori prodotti della società dello spettacolo. Dove l'eterna sovrapposizione tra realtà e finzione è solo l'inizio della scienza."" -
Il tornio e la penna. La vita di un ragazzo di provincia che nella resistenza e nell'impegno politico scopre la storia
"Nel racconto di Augusto Campari, un ragazzo di provincia che raggiunge la grande città, scoprendo il peso e l'onore del lavoro, e che poi si trova coinvolto nelle tragiche e grandiose vicende della guerra e della Liberazione, senza esserne travolto, scorre il sapore aspro e appassionante di tutto il Novecento, sin dalla prime lontane suggestioni del riformismo prampoliniano. Poi la grande intuizione che il lavoro, nella sua effettiva condizione, possa essere raccontato dai suoi veri protagonisti: la creazione dei giornali di fabbrica. Un successo insperato che farà di Campari un vero pioniere dell'informazione, a cui da tanti ambienti guarderanno con ammirazione e riconoscimento. Da una geniale intuizione al lavoro nel PCI, come dirigente politico, 'di base', come tiene a dire lo stesso Campari, con una inesauribile passione e attenzione verso i più deboli, che gli consentirà di affrontare con dignità e nettezza alcuni difficili momenti legati al degrado del sistema politico italiano. L'idea berlingueriana della politica come bussola permanente. Un contributo di memoria e di riflessione, dallo stile asciutto e sobrio, che sa regalarci alcuni momenti di grande poesia."""" (Lorenzo Capitani)" -
Dopo la semiosfera. Con saggi inediti di Jurij M. Lotman
L'Italia è stato uno dei Paesi ad accogliere con più anticipo e attenzione l'eredità della Scuola semiotica di Mosca-Tartu e, in particolare, del suo padre fondatore Jurij M. Lotman. L'impostazione lotmaniana si profila oggi un campo di studi in progress, che lascia trasparire incoraggianti prospettive d'indagine per gli studi culturali ma che necessita ancora di una profonda riflessione sulla sua ultima parabola intellettuale, la fase teorica meno conosciuta, per la quale si propone al lettore italiano la traduzione di cinque saggi inediti. A vent'anni dalla sua morte, possiamo dunque accingerci a rileggere e in certo modo riscoprire quello che l'insigne maestro ancora ci vuol dire, cercando di attualizzare il suo pensiero esplosivo e disarticolante all'oggi: si presenta qui il lascito di Lotman, con le sue potenzialità in nuce, ovvero la cosiddetta semiotica della cultura alla luce del pensiero complesso. -
Il destino della teocrazia
Solov'ev ripensa il problema della teocrazia, applicando i suoi principi della sotiologia all'unità della Chiesa. La forza che darà all'evoluzione umana il contenuto di una teocrazia correttamente intesa e realizzata sarà la rivelazione del supremo mondo divino. Solo così sarà possibile sconfiggere l'Anticristo, ovvero defalsificare i nostri progetti e unire l'umanità al principio divino eterno. La vera unità non è un dato da conseguire, ma un dono originario offerto dalla persona di Cristo. In definitiva, è ""opera della Sapienza che scopre e smonta tutti i sofismi e gli inganni dell'amor proprio e ci dà, per combattere, non le armi della nostra propria forza, ma la forza di Dio""""."" -
L'infinito nella conoscenza
Il pensiero occidentale razionalista ha spezzato il rapporto creativo e contemplativo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Eppure è la stessa possibilità della conoscenza a richiedere questo legame, perché ""qualunque nostro pensiero tocca l'infinità della conoscenza"""". E così, già nel quotidiano, è presente l'eterno. Con argomentazioni logiche e gnoseologiche, e con riflessioni sul pensiero matematico di Cantor, Florenskij difende l'imprescindibile costituzione simbolica di ogni atto umano."" -
La sophia eterna
Per Henry Corbin, Risposta a Giobbe di Jung lancia una sfida. Il metafisico rilegge le analisi di uno psicologo non soltanto psicologo e che conosce e difende la realtà dell'anima. Le domande radicali su Dio e il male - a partire dallo scandalo di Giobbe abbandonato a Satana - aprono alla necessità di Sophia, presenza archetipica e simbolo di un'alleanza diversa tra l'umano e il divino. La ricerca dell'""eretico"""" Jung si dimostra allora affine all'ispirazione sofianica di quei grandi filosofi cristiani ortodossi, come Florenskij e Bulgakov, presentando la possibilità di una teologia e di una spiritualità all'altezza di pensare la controparte femminile, quella di Dio e quella delle sue creature."" -
La medicina nella cultura postmoderna
La medicina, tramontati gli assolutismi che ne hanno accreditato l'esercizio, è passibile di essere interpretata da vari punti di vista, in funzione dei modelli cognitivi e delle visioni del mondo dei diversi gruppi culturali in cui la popolazione di riferimento può essere mappata. In questa costellazione culturale, si vuole dar voce ad una visione decostruzionista della medicina: la medicina come convenzione sociale. Da questa prospettiva, qualunque scuola di pensiero o forma ne venga praticata, la medicina rimane un'espressione dei modelli cognitivi, dei concetti e dei valori in cui i gruppi culturali, che la praticano e se ne servono, si riconoscono. In questo orientamento, ogni prassi medica è convenzionale, dà soluzioni, più o meno soddisfacenti, ai bisogni dei gruppi di riferimento e costituisce, in sostanza, un consenso sociale circa i presupposti impliciti nelle concezioni, attributive, relative all'ideale culturale di uomo e di modello di realtà con il quale i gruppi sociali di riferimento si identificano. -
Dalla metafisica all'antropologia
I saggi che compongono ""Dalla metafisica all'antropologia"""" articolano e sviluppano il nucleo tematico principale della riflessione di Ernst Tugendhat in questi ultimi anni: la descrizione delle esperienze e delle azioni specificamente umane a partire dal fatto che l'umano è quel vivente segnato in modo radicale dal linguaggio proposizionale. Termini singolari, deissi, possibilità di esprimersi e di riflettere a partire da enunciati assertori o imperativi, diventano, in questi saggi, gli strumenti per comprendere la peculiarità del modo in cui l'essere umano esperisce se stesso, la propria esistenza temporale, i suoi desideri. Particolare attenzione viene dedicata a tre costellazioni tematiche da sempre centrali nella riflessione di Tugendhat: l'esperienza morale, l'esperienza mistica e l'esperienza religiosa."" -
Nostalgie francofortesi. Ripensando Horkheimer, Adorno, Marcuse e Habermas
Chi volesse provare a sfuggire al disincanto e alla disgregazione delle derive postmoderne, nell'analisi della società e della politica contemporanee, non sarebbe probabilmente insensibile a una certa nostalgia per le teorie della Scuola di Francoforte. Ma questa nostalgia, forse, è proficua se, lungi da uno sterile sentimentalismo culturale, porta ancora a interrogarsi su questioni fondamentali legate al senso delle forme sociali, alla dimensione estetica dell'esistenza, alle idee di libertà e autonomia, ai principi della convivenza politica. In tal senso, questo volume discute i quattro grandi maestri francofortesi, Horkheimer, Adorno, Marcuse e Habermas, trattando ciascuno di questi studiosi rispetto a una chiave di lettura specifica, per metterne in evidenza la portata complessiva e contribuire a riattivare un laboratorio concettuale di riflessione politica e sociale le cui implicazioni possono ancora sorprendere.