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Arte italiana del terzo millennio. I protagonisti raccontano la scena artistica in Italia dei primi anni 2000. Ediz. illustrata
Alcuni dei maggiori protagonisti del panorama artistico nazionale conversano sulle tendenze e le principali oscillazioni del gusto dell'arte contemporanea. 37 interviste, realizzate tra il 2011 e il 2013, in cui artisti, curatori, critici, docenti universitari, galleristi, direttori di museo e di riviste di settore, contribuiscono con opinioni, spunti, ritlessioni, a fornire una chiave di lettura della scena artistica di oggi. Uno spaccato sul presente e il Muro dell'Italia, uno ""spazio culturale aperto"""", che accoglie personalità, stili e punti di vista differenti, talvolta contrastanti, sul modo di vivere e pensare i primi anni del nuovo secolo. Lo scopo è quello di analizzare con lucidità il presente, una delle sfide più complesse per chi tenta di riconoscere e interpretare i processi culturali, di cui l'arte contemporanea è sicuramente uno degli indici guida - oltre a rappresentare una delle espressioni più elevate del pensiero moderno. Tra i contributi, si segnalano quelli di Gillo Dorfles, Renato Barilli, Enzo Cannaviello, Emilio Isgrò, Andrea Chiesi, Franco Guerzoni, Walter Niedermayr, Wainer Vaccari, Nico Vascellari, quelli dei direttori del Mart (Rovereto), del Castello di Rivoli (Torino) e della Galleria Civica (Modena), e quelli di professori delle Università di Bologna, Padova, Pisa e Verona."" -
Il matto dei tarocchi, Alice e il Piccolo Principe. La follia come diversità nella cultura e nella società
Termini come follia, diversità, irrazionalità, visti all'interno di ambiti molto più generali espressi dai concetti di cultura e società. I loro rapporti e il loro evolversi, considerati in una dimensione antropologica e fenomenologica non in contrasto con un'idea di mente che ricomprenda anche teorie biopsicologiche. Le concrete esperienze di approccio assistenziale alle persone nei decenni trascorsi e nell'attualità, le iniziative per contrastare esclusione e stigmatizzazione. Infine anche qualche divagazione nei significati, nelle etimologie, nei proverbi, in alcune significative espressioni letterarie e in altri meno considerati aspetti della cultura. -
Différence e mélange in Montaigne. Mostri, metamorfosi, mescolamenti
Questo libro indaga i concetti di “differenza” e di “mescolamento” negli Essais e nel Journal de voyage di Montaigne rintracciando le giunzioni che li raccordano. Il bordolese coglie nella differenza la qualità più universale delle cose, ma sfugge alla tentazione differenzialista che, in nome di un’esigenza di purezza, immobilizza le differenze in una mappa musiva di esseri e culture: in tal modo mette in causa la credenza nell’identità stabile di cose, individui, idee, costumi e popoli. Infatti, le singole entità che differiscono l’una rispetto all’altra – mutevoli e variopinte – si incontrano e si scontrano, e in queste vicissitudini si mescolano e si trasformano incessantemente. Si delinea così un percorso di lettura che, sulla base di una ricognizione lessicografica di nozioni quali différence, étrangeté, mélange, métis, monstrueux nei testi di Montaigne, connette la questione della varietà dei costumi e delle culture alla differenza che emerge nella natura e al problema della pluralità, della dissomiglianza, della mostruosità che l’individuo scopre in sé, nella sua mente e nel suo corpo. -
Il doppio volto della comunicazione. Normatività, dominio e critica nell'opera di Jürgen Habermas
Com'è possibile la critica sociale? In che modo e perché si giunge a riconoscere come problematica e a cercare di trasformare una certa trama di norme, idee e abitudini che regolano il nostro agire? Seguendo la lezione principale del paradigma filosofico, sociologico e teorico-politico di Ju?rgen Habermas, la risposta va cercata in quei rapporti comunicativi tra esseri umani che formano l'infrastruttura normativa della società e allo stesso tempo offrono le risorse teoriche e pratiche per metterla in discussione. Ma questo è solo uno dei due ""volti"""" della comunicazione: ribaltando l'impostazione habermasiana, bisogna in secondo luogo mostrare come l'oggetto della prassi critica, il """"dominio"""", si costituisce e si articola a sua volta in rapporti comunicativi."" -
Verità in una società plurale
Quale attualità può ancora avere una concezione metafisica della verità, pensata al singolare e con una implicita lettera maiuscola, di fronte alla complessità a ogni livello delle società contemporanee – dal piano religioso a quello politico e istituzionale, dalle lingue ai gerghi, dai costumi sociali alle assunzioni etiche, alle preferenze estetiche? L’esperienza del vero si è fatta plurale al punto tale che, nonostante i numerosi eventi globali dall’effetto omogeneizzante, ci troviamo sempre più alle prese con interpretazioni del mondo che sembrano drammaticamente eterogenee e quasi incommensurabili. La tesi al fondo di questo volume è tuttavia che una simile pluralità non dissolva la questione della verità, ma la riproponga in maniera ancora più aspra e ci costringa a ripensarla al di là dei dualismi, talvolta semplicistici, tra relativismo e realismo, tra universalismo e comunitarismo, in un confronto aperto degli approcci filosofici con quelli di altre discipline. -
Le vie della felicità in Voltaire
Voltaire disegna diverse vie della felicità (quella del plaisir fugace, per esempio, o quella di un intimo bonheur), che tendono a trasformarsi spesso in sentieri interrotti e generano interrogativi inquietanti di ordine metafisico ed esistenziale. La felicità si fa così evento ed eventualità, non impossibile, però, in quanto si può cercarla in tutti i luoghi, in tutti i tempi, dappertutto con misura, ovunque fragile e passeggera. E sapendo che sulla terra la felicità pura non è mai stata concessa agli uomini. -
Architetti friulani nel mondo. Raccolta di esperienze di professionisti friulani
Il libro racconta le esperienze di professionisti architetti friulani all’estero, sia in quanto cittadini stranieri di seconda e terza generazione di origini friulane, sia in quanto italiani che hanno deciso di orientarsi verso i mercati esteri. -
Pensare l'Europa
Questo libro è l'esito dei lavori svolti dal Laboratorio Politico della Fondazione Francesco Fabbri, coordinato da Roberto Masiero e Luca Taddio all'interno degli eventi del Festival Comodamente 2012 a Vittorio Veneto. La domanda era: è l'Europa un bene comune? Nel pubblicare i testi che i partecipanti hanno elaborato dopo il Festival si è ritenuto utile riportare il dibattito tra Etienne Balibar e Sandro Mezzadra pubblicato nel mese di Maggio 2012 dal quotidiano II Manifesto. -
L' A-venire di Derrida
A dieci anni dalla scomparsa di Jacques Derrida, il volume raccoglie gli Atti di un Convegno internazionale svoltosi a Milano e Bergamo dal 10 al 12 ottobre 2012. ""Pensare l'a-venire di Derrida"""" non significa soltanto prendere atto di quanto ancora sia carica di futuro la monumentale opera di questo filosofo. Il suo lascito immenso, come un testamento e una promessa, chiede di essere ereditato e perciò rilanciato, """"l'a-venire"""" di Derrida, della sua opera, consiste anzitutto nel suo evento - parola chiave della riflessione del filosofo francese -, vale a dire nel suo sorprendente e intempestivo accadere. Insofferente nei confronti di ogni classificazione e di ogni """"scolastica"""", il pensiero derridiano continua infatti a scuotere e a provocare. Come un sisma la cui onda d'urto non cessa di propagarsi, la decostruzione intrapresa da Derrida seguita a far tremare il suolo del pensiero, a sconvolgerne gli assetti consolidati, richiamando a una responsabilità filosofica urgente: fare i conti con quello che oggi accade, in tutti i campi e a tutti i livelli etico, giuridico, politico -, ripensarne lo statuto, senza abbandonarsi a comodi irrazionalismi, per aprirsi il più possibile all'""""a-venire"""". È questa la direzione in cui si muovono, ciascuno secondo la propria traiettoria, i saggi del presente volume."" -
Philosophical news (2013). Vol. 6: Bene comune
Ospitiamo in esclusiva in questo numero, dedicato al tema del bene comune, il contributo di S. Em. Card. Angelo Scola. L’obiettivo del volume è quello di indagare la nozione di bene comune, categoria ormai non più ovvia e difficilmente descrivibile. Introducono allo studio le interviste a Guido Calabresi e Robert R. Wallace, affermati studiosi di fama internazionale, che presentano il tema mostrandone la complessità da due differenti punti di vista: l’uno giuridico ed economico, l’altro strettamente storico. Seguono i preziosi contributi di Lorenzo Cantoni, Andrea Favaro, Markus Krienke, Mauro Magatti in collaborazione con Monica Martinelli, Ulrich Metschl, Giuseppe Mastromatteo in collaborazione con Stefano Solari, Christopher O. Tollefsen. Chiude il volume una ricca raccolta di convegni e testi di recente pubblicazione. -
Swedish crime fiction. The making of nordic noir
Why have authors from the safe, social welfare state Sweden captivated the minds of the crime fiction readers across the globe? Kerstin Bergman suggests that killer marketing and a widespread curiosity about the “exotic” Nordic welfare states, their waste landscapes and alleged gender equality, has propelled these authors and novels into the international spotlight. Bergman uses this innovative angle to retell the recent history of crime fiction in Sweden, exploring central themes and selecting key authors that have garnered national and international acclaim for their lethal plots. Swedish Crime Fiction: The Making of Nordic Noir contextualizes the explosive recent history of the genre, offering newcomers and aficionados insights into the minds of protagonists and their literary creators. This is the first research-based and exhaustive presentation of Swedish crime fiction and its Nordic “neighbours” to an international audience. -
Il linguaggio e le lingue. Introduzione a una linguistica generale
Una introduzione ai problemi fondamentali della linguistica generale, una discussione critica delle loro soluzioni istituzionali, una proposta di rinnovamento di questa disciplina all'insegna di una globale scienza dei segni all'altezza dell'era della globalizzazione - proposta rivolta non solo ai ""linguisti"""", ai """"semiotici"""", ai """"sociolinguisti"""", agli """"psicolinguisti"""" e a tutti coloro che si occupano e hanno a cuore le scienze del linguaggio e della comunicazione, ma anche a ciascun parlante che, in quanto tale, diversamente dal parlante """"ideale"""" di Chomsky, non ha che fare con le """"frasi"""" né con la """"lingua"""" come sistema o come competenza grammaticale, ma con enunciazioni e con parole (anche quando pensa non solo quando parla) già orientate in senso ideologico e valutativo e quindi sempre """"semi-altrui"""". """"Ciò che di questa Introduzione alla linguistica generale ci convince di più è l'individuazione dei problemi concernenti lo studio dei linguaggi e delle lingue. Sulle soluzioni è, in generale, sempre possibile, anzi necessario ritornare. Quelle che proponiamo sono tuttavia abbastanza meditate e sono il risultato di una riflessione che ormai si estende per oltre trent'anni. L'intento è stato quello di organizzare in maniera sistematica il discorso sulle questioni trattate e di presentarlo in una forma quanto più accessibile anche per coloro che si accostano ad esse per la prima volta..."" -
Sensibilia. Vol. 6: Cose.
Interrogarsi sulla problematicità della categoria ""cosa"""" a partire da un esempio concreto la cui analisi possa mettere in luce, in modo particolarmente intuitivo, l'approccio teorico prescelto: questa la sfida con cui si sono confrontati gli autori del presente volume di Sensibilia. Colloquium on Perception and Experience. Che ruolo hanno le cose nella nostra vita quotidiana o in campo scientifico? Come possono essere intese e sulla base di quali criteri e vincoli ontologici ed esistenziali? Sono ritagli naturali o convenzionali della nostra realtà? E con quali confini e quale permanenza nel tempo? Che differenza c'è (posto che ce ne sia una) tra cose e oggetti? I sentimenti sono cose? E l'arte, è fatta di cose? Può il linguaggio fare a meno del riferimento a cose? Quando, onto- e filogeneticamente, emergono percettivamente le cose? Quali cose sono paradigmatiche per una certa cultura e una certa visione del mondo? In esplicito o implicito riferimento a quale cosa è stata edificata una certa filosofia o comunque una certa concezione teorica? Quali cose sono state rappresentate pur essendo inesistenti: dall'unicorno in pittura all'odradek kafkiano? Questa edizione di Sensibilia ha dunque indagato i diversi modi in cui la cosa può essere pensata e descritta, presupposta e compresa..."" -
Lettere dall'esilio (1933-1940)
Le quarantaquattro lettere che il volume qui propone, nella sua prima edizione italiana, si presentano come uno scambio su questioni artistiche e private tra due colleghi e amici nel momento in cui il mondo che conoscevano stava andando in rovina. Eppure sono una chiara manifestazione del potere dell'arte e non certo un lamento o una protesta. L'uno scrive all'altro della sua evoluzione artistica grazie agli stimoli continui che provenivano dai luoghi dell'esilio. Nel 1933, gli ultimi membri rimasti al Bauhaus decidono di chiudere definitivamente la Scuola prima dei termini imposti dal Terzo Reich. Considerati artisti 'indesiderabili' l'esilio restava l'unica alternativa per Josef Albers e Wassily Kandinsky. Per Kandinsky è la Francia dove, con la moglie Nina, frequenta intensamente la nuova avanguardia parigina. Per Albers e sua moglie Anni sono gli Stati Uniti e, soprattutto, il Black Mountain nel North Carolina, il College dove è chiamato ad insegnare. -
Filosofia della crudeltà. Etica ed estetica di un enigma
Che cos'è la crudeltà? Dietro alla quotidiana e disordinata enumerazione di azioni crude c'è una domanda filosofica irrisolta. Dalla filosofia all'arte, dall'antropologia al teatro, dalla psicanalisi alla letteratura: la crudeltà, quale espressione di un'indefinibile umana bestialità, è un enigma etico ed estetico che non può esser sciolto senza cadere in contraddizione. La barriera tra la crudeltà e il suo contrario si fa permeabile e sfumata. Questo viaggio nella tenebra, però, si rivela esercizio filosofico indispensabile per svelare la duplicità inquietante che si cela dietro a concetti apparentemente consolidati e familiari. -
Paul Ricoeur filosofo del '900. Una lettura critica delle opere
Paul Ricoeur (1913-2005) è una delle figure più rappresentative della filosofia francese contemporanea. Le sue opere abbracciano l'intero arco della seconda metà del '900, da ""Filosofia della volontà"""" (1950) a """"Percorsi del riconoscimento"""" (2004). La rassegna delle tematiche affrontate è ampia ed articolata: il volontario e l'involontario, la finitudine e il male, le implicazioni filosofiche della psicoanalisi, l'innovazione della metafora, il tempo ed il racconto, l'ermeneutica del sé, il giusto, la memoria e l'oblio, i modi del riconoscimento. Egli adotta una prospettiva fenomenologico-ermeneutica che, pur nella varietà e nelle progressive variazioni del suo percorso, si attiene ad un filo conduttore imperniato sulla analisi delle fragilità e della complessità del soggetto """"agente e sofferente"""", che mantiene una sua coesione su uno sfondo etico. I capitoli del presente lavoro offrono una presentazione puntuale dei principali testi di Ricoeur in sequenza cronologica ed una loro rilettura critica."" -
Ágalma. Vol. 26: Cinema e iconoclastia.
Editoriale: Con gli occhi chiusi; Premessa: Colloquio a due voci; Cinema e iconoclastia:; Maria Tilde Bettettini Storia dell'iconoclastia e del cinema nudo; Sara Damiani Il cinema e il trapianto iconoclasta delle immagini; Barbara Grespi L'immagine sfregiata. Il cinema e i volti del sacro; Daniele Dottorini Punto cieco. Isou, Debord, Monteiro e la negazione dell'immagine; Luca Venzi Tinte brucianti. Colore e cancellazione dell'immagine; Elio Ugenti I limiti del visibile nel cinema di Abbas Kiarostami; Bruno Roberti Una invisibile incarnazione; Enrico Carocci ""Senza immagine"""". Inland Empire, immaginazione e iconoclastia; Documenti: Thomas Elsaesser """"Where were you when...?""""; or, """"I Phone therefore I am""""; Recensioni: Heinrich Detering L'Anticristo e il Crocifisso. L'ultimo Nietzsche (Massimo Canepa); Roberto Calasso L'impronta dell'editore (Isabella Vincentini); Marco Dotti Il calcolo dei dadi - Azzardo e vita quotidiana (Enea Bianchi); Segnalazioni: Nicola Chiaromonte; Arthur Coleman Danto; Michel De Certeau; Giulio Ferroni; Mariapaola Fimiani; Diego Fusaro; Roberto Mordacci; Nicola Perullo; Paolo Poma; Umberto Roberto; Andrea Tagliapetra."" -
Oracoli caldaici. Con appendici su Proclo e Michele Italo
Michele Psello (1018 - 1078 d.C), filosofo, politico ed erudito bizantino, fornito di una eccezionale cultura enciclopedica, ha lasciato una gran mole di opere e commentari inerenti la cultura e la filosofia del mondo antico, con particolare attenzione agli Oracoli caldaici. Per quest'ultima opera fondamentale e purtroppo perduta dell'antichità, i commentatori di Psello costituiscono una fonte di conoscenza insostituibile. Il volume è completato da due appendici: una relativa al filosofo neoplatonico Proclo (410-485 d.C.) e ai suoi Estratti del commentario alla filosofia caldaica, tramandatici dallo stesso Psello, l'altra sull'Epistola XVII del dotto Michele Italo (XII sec.) relativa alla teologia dei Caldei. -
De radiis. Teorica delle arti magiche. Un trattato medievale di magia naturale e astrologia fondamentale per l'Islam e l'Occidente
Al-Kindi (Bassora?, Baghdad 870 c.a.). filosofo e scienziato è considerato autore di 270 trattati, in gran parte perduti. Ci restano vari suoi scritti di commento a trattati aristotelici, inoltre ""Il libro del sonno e dei sogni"""". Il suo """"De Radiis"""", o """"Teorica delle arti magiche"""", di cui l'originale arabo è perduto, fu tradotto in latino nel XII secolo, e divenne in Occidente insieme alla """"Picatrix"""" - il più diffuso manuale di magia naturale del Medioevo. Nel """"De Radiis"""", la cui matrice ermetica e neoplatonica è indubbia, sono messi in luce non soltanto i metodi, ma anche i significati filosofici e teologici del mondo magico, nelle loro relazioni con l'astrologia."" -
Versi aurei. Seguiti dalle «Vite di Pitagora» di Porfirio e Fozio, da testi pitagorici e da lettere di donne pitagoriche
Pitagora di Samo, figura liminare tra storia e mito, è all'origine del pensiero filosofico che va sotto il suo nome, nonché della setta di iniziati che operò nella Magna Grecia a partire dal VI secolo a. C, reggendo le sorti di gran parte delle sue polis, tra le quali Crotone, Metaponto e Taranto. Anche sotto l'impero romano, il pensiero pitagorico conobbe grande diffusione, dando luogo a una vasta letteratura di testi attribuiti al grande sapiente, o al suo insegnamento direttamente ispirati. Il presente volumetto fornisce alcuni dei testi pitagorici più noti, inquadrati filologicamente nel loro contesto storico d'origine.