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Il silenzio della terra. Sociologia postcoloniale, realtà aborigene e l'importanza del luogo
Nel quotidiano frastuono informativo, ""Il silenzio della terra"""" ci invita a riflettere in maniera inedita sull'urgenza di una prospettiva aborigena per capire un mondo stravolto da velocità e grandi menzogne; per interrogarci sulle relazioni sociali oggi possibili, e su come decolonizzare il futuro. Questo libro rallenta l'osservazione, mette a fuoco corpi e luoghi. Suggerisce il superamento della visione occidentale e coloniale in cui sono intrappolate le scienze sociali e offre elementi che ne favoriscano il ripensamento in termini di utilità, a partire da un posizionamento autocritico della sociologia rispetto alle contraddizioni del neoliberismo, contro la mercificazione della natura, della vita e dei sentimenti, contro subalternità vecchie e nuove. Imparare dalla sociologia aborigena - da chi produce saperi ai margini del mondo - significa praticare con umiltà i sentieri di una terra che le scienze sociali non vedono più, e sporcarsi di fango nella conoscenza dei luoghi: una sociologia a piedi scalzi contro il sapere ingessato dell'accademia, in sintonia con le lotte sociali per i diritti della terra e di chi la abita. Le autrici sono sociologhe femministe, attiviste che combattono per la giustizia sociale e ambientale. Si sono conosciute all'Università di Santa Cruz in California, più di venti anni fa, e da allora esplorano il pensiero sociale del Sud del pianeta, con attenzione alle resistenze individuali e collettive..."" -
Fantascienza: guerra sociale?
A un anno esatto dalla morte di Antonio Caronia, questa antologia, da lui curata, propone i migliori racconti della social science fiction degli anni 1960 e 1970. Autori allora poco conosciuti, per noi diventati classici del genere, gli inglesi Brian Aldiss e Arthur C. Clarke (2001: odissea nello spazio), il polacco Stanislaw Lem (Solaris), i russi A. e B. Strugatskij, e autori rimasti in sordina che il grande talento di Antonio Caronia ha scoperto e riunito in questo libro. Gli scenari di guerra descritti e attribuiti a un futuro, che è il nostro presente, rivelano il genio visionario degli autori selezionati da Caronia. Dal terrorismo suicida dell'Islam radicale, alle brutali stragi delle bombe intelligenti, fino ai genocidi dei conflitti etnici in più parti del mondo, tutto era già previsto. Chissà se poteva anche essere evitato. -
Diario moscovita. Appunti sul dispotismo russo
Giancarlo Vigorelli viaggiò a Mosca fra l'11 e il 21 aprile 1966 per cercare di scoprire ""quello che bolle in pentola"""". Non era la prima volta che si recava nella capitale dell'allora Unione Sovietica, in piena Guerra fredda, in qualità di segretario della Comunità europea degli scrittori (COMES) presieduta da Giuseppe Ungaretti. Questa volta, però, il clima appariva diverso, incandescente: si era appena concluso con una pesante condanna detentiva il processo agli scrittori Julij Daniel e Andrej Sinjavskij. Il Gulag saliva agli onori della cronaca come isola di espiazione. Saranno giorni di trattative estenuanti, di umiliazioni, di giochi sottili di potere, di rotture, di mandolinate e sotterfugi d'inferno. """"Mi pregano di non urlare. Rispondo che urlerò fino in fondo - e continuo nelle contestazioni"""". Così scrive Vigorelli nel diario di quei giorni che viene ora svelato e pubblicato per la prima volta. 116 pagine di un quaderno, riempite con bella grafia, ma quasi con furia, e comunque nell'immediatezza, per non dimenticare gli incontri e le sensazioni che si susseguivano a ritmo necessariamente frenetico con gli """"altissimi"""" esponenti conservatori del socialismo reale, delle lettere e della politica. La negazione di una Russia nella sua più alta dimensione europea e alla quale guardavano clandestinamente gli intellettuali dissidenti. Arricchiscono e incorniciano il testo un ricordo personale e intensamente umano del cardinale Gianfranco Ravasi e un'ampia introduzione di Giovannelli."" -
Come le banche soffocano l'economia. Monopolio finanziario e impoverimento delle popolazioni
C.H. Douglas ritiene che alla base di ogni problema economico ci sia un contrasto tra credito reale e credito finanziario: il credito reale nasce dalla produzione e dai consumi, e si basa sulla comunità di cittadini che lavorano e vivono insieme; il credito finanziario, ossia la disponibilità di potere d'acquisto fornito dalle banche, è nato in ausilio del credito reale ma è diventato il vero protagonista della scena economica mondiale. Monopolizza la distribuzione delle ricchezze reali e non serve più a ripartire il benessere fra tutta la popolazione, bensì ad arricchire smisuratamente una piccola minoranza di sfruttatori. -
La dissociazione traumatica. Comprenderla e affrontarla
Il volume intende offrire un training strutturato sul miglioramento delle abilità personali per chi soffre di disturbi dissociativi legati a traumi. Basandosi su una più che trentennale esperienza, gli autori propongono un'integrazione pratica e fruibile di importanti teorie e terapie sul trauma complesso. Questo volume è utilizzabile sia in un contesto di gruppo che all'interno di una terapia individuale. Offre un'utile combinazione di brevi parti psicoeducative, riflessioni ed esercizi a casa e promuove quelle abilità esistenziali ed emozionali che risultano fondamentali per le persone che soffrono di dissociazione. Iniziando con una panoramica sulla dissociazione e i suoi sintomi, gli autori delineano alcune capacità personali specifiche per gestire i disturbi come: imparare a riflettere; comprendere e regolare le emozioni; mettere in discussione le convinzioni disfunzionali; affrontare la rabbia, la paura, la vergogna e il senso di colpa; gestire gli inneschi traumatici; imparare ad affrontare il desiderio di farsi del male; migliorare a piccoli passi le relazioni con gli altri. Vengono consigliati vari tipi di esercizi quotidiani che aiutano ad integrare abitudini sane riguardo al sonno, al cibo, all'attività fisica e al miglioramento dell'utilizzo del tempo libero per rilassarsi, riflettere e riprendere energia. -
L' altro lato delle cose. Intervista
In questa lunga e appassionante intervista del 1977, rilasciata alla televisione pubblica di una Spagna appena uscita dagli anni bui del franchismo, Julio Cortázar ripercorre la trama della sua vita, dalla nascita accidentale nella Bruxelles del 1914 ai ricordi dell'infanzia trascorsa nei sobborghi polverosi di Buenos Aires, dalla manifestazione precoce della sua vocazione letteraria all'auto-esilio parigino degli anni Cinquanta e Sessanta. Le sue parole - spontanee, intense, eppure del tutto prive dell'impostazione snob tipica dell'intellettuale di successo - sembrano seguire lo spartito magico e improvvisato di un jazzista ed esprimono appieno quel ritmo e quel battito di fondo che caratterizzano in modo così pregnante la sua letteratura, caparbiamente impegnata a mettere in discussione la tradizionale dissociazione tra lo scrittore e il lettore, tra il reale e il fantastico e tra l'irrazionale e il quotidiano. -
Alfabeto Grillo. Dizionario critico ragionato del Movimento 5 Stelle
Di tutto, di più. Tra società dello spettacolo, demagogia, ""politica 2.0"""", polemica senza se e senza ma contro la """"casta"""" e disintermediazione, il Movimento 5 Stelle è una delle espressioni per eccellenza della """"grande mutazione"""" della politica nell'Italia di inizio Terzo millennio. Nonché, di fatto, il primo movimento-partito italiano nato dalla popolarità di Beppe Grillo, al contempo comico già televisivo, mattatore nei teatri e Savonarola della rete """"oltre la destra e la sinistra"""". Un movimento, tanto agit-prop della democrazia diretta quanto carente di democrazia interna, in cui si possono trovare tratti riconducibili al paradigma del partito personale carismatico e a quello dei partiti populisti, ma che si mostra anche molto """"mobile"""" e adattabile; una forma-partito - oppure """"non-partito"""", come dicono i militanti 5 Stelle - che rappresenta il prototipo della postpolitica nell'epoca delle democrazie liquide. È, dunque, una delle manifestazioni della postmodernità e di quelle sue tendenze che stanno cambiando radicalmente (e forse per sempre) il volto della politica per come l'abbiamo conosciuta nella lunga stagione del Moderno e della Prima e Seconda Repubblica italiana. Protagonista di un inedito tripolarismo nazionale il Movimento 5 Stelle è arrivato al centro della scena senza che quasi media e politica presagissero nulla, riassemblando istanze diverse in un patchwork senza sintesi ma risultato convincente e vincente finché otterrà i voti di milioni di italiani."" -
La filosofia di Frank Zappa. Un'interpretazione adorniana
Figura carismatica, incisiva e poliedrica come poche altre, capace di esprimersi ai massimi livelli come guitar hero, critico ironico della società americana e, soprattutto, compositore fra i più importanti del secondo Novecento, Frank Zappa (1940-1993) è stato certamente un personaggio-chiave della nostra epoca. Con la sua produzione vastissima, non catalogabile o incasellabile in generi precostituiti, estremamente provocatoria (anzi, a volte persino ""irritante"""", soprattutto per i suoi testi), ma comunque originalissima e caratterizzata da una poetica inconfondibile e da una forte """"continuità concettuale"""", egli ha esercitato e continua a esercitare una profonda influenza sulla musica e, in generale, sulla cultura contemporanea. A vent'anni dalla sua morte, questo libro intende celebrare il genio e l'opera di Zappa offrendone una particolare interpretazione filosofica alla luce delle teorie del principale filosofo della musica del Novecento, Theodor W. Adorno."" -
La mitteleuropa nella letteratura contemporanea
Nella Mitteleuropa, nel suo segno ambivalente, si distinguono e si dissolvono numerose componenti. Attraverso la tessitura di storia, filosofia, politica e cultura, il saggio si estende nel tempo mitico e negli spazi metafisici della metamorfosi mitteleuropea, rintracciando nell'opera letteraria eventi significativi finora trascurati. Prefazione di Claudio Magris. -
L' uomo macchina
Un'unica sostanza per tutto l'universo e nessuna differenza che consenta una qualsiasi forma di trascendenza. Questo lo scenario filosofico e scientifico nel quale viene a collocarsi la descrizione dell'uomo contenuta in uno dei più fortunati e controversi testi polemici dell'illuminismo, scritto nel 1747 dal filosofo e medico Julien Offray de La Mettrie. L'intera dimensione del vivente è ricondotta a un principio materialistico unitario e può essere scientificamente descritta attraverso lo studio della struttura degli organismi. Da qui una serie di osservazioni e di esempi che illustrano il modo in cui incomincia ad articolarsi un nuovo sguardo rivolto alla vita, scrupolosamente basato sull'esperienza e al riparo da spiegazioni o tentazioni metafisiche. Da qui, anche, una messa fuori gioco della nozione di ""anima"""" in quanto sostanza separata dal corpo e dalla materia. Di conseguenza un rilancio - assai azzardato per quell'epoca, ma non solo - di molte e decisive questioni morali."" -
Shoah, modernità e male politico
È l’intreccio fra il male estremo e il male in grandi numeri ciò che resiste alla nostra comprensione. Ovvero il fatto che alla realizzazione del progetto nazista – in forme che vanno dal carnefice allo spettatore, passando per il complice – abbiano collaborato milioni di persone. Alla luce delle ricerche e delle discussioni più recenti, alcuni tra i migliori specialisti internazionali si domandano ancora una volta come la Shoah sia stata possibile. Interrogandosi sul significato e sull’eredità di un evento così complesso da decifrare: dalla storia alla filosofia, dalla politica al diritto, dall’antropologia al cinema e alla poesia, sino alle modalità con cui, a scuola o nel dibattito pubblico sulla memoria, viene oggi trattata la cicatrice della nostra identità che porta il nome di Auschwitz. Un libro che rappresenta una guida rigorosa e affidabile per chi si accosta per la prima volta a questo grumo di problemi. E un bilancio all’altezza dei tempi per quanti hanno già consapevolezza del fatto che, in materia di Shoah, i conti in fondo non tornano mai. Contributi di: Renata Badii, Omer Bartov, Zygmunt Bauman, Christopher R. Browning, Alberto Burgio, Ugo Caffaz, Enzo Collotti, Dimitri D’Andrea, Fabio Dei, Enrico Donaggio, Simone Duranti, Roberto Esposito, Massimo Giuliani, Diego Guzzi, Andrea Minuz, Susan Neiman, Stefano Raimondi, Enrico Rossi, Christoph U. Schminck-Gustavus, Tullio Seppilli, Annette Wieviorka. -
Musica per l'abisso. La via di Terezin. Un'indagine storica ed estetica 1933-1945
Il ghetto di Terezin, nella sua unicità, era parte organica e funzionale del sistema dei campi di concentramento e sterminio nazisti. Al suo interno, in terribili condizioni, si consumò l'esperienza artistica più paradossale della storia europea. Quali furono le premesse storiche e ideologiche che portarono alla sua istituzione? Quali erano le logiche che ne regolavano il funzionamento? In che modo vanno intese e interpretate la musica e le opere che sono sopravvissute alle sue vittime? Dalla ricostruzione storica all'interrogazione filosofica, questo libro ricostruisce e analizza le cause e le conseguenze della tragica frattura di un'alleanza che, sino all'avvento dei totalitarismi, sembrava dominare lo spirito dell'Occidente. L'alleanza tra arte ed estetica e i più alti valori dell'umanità. -
Il grido e il silenzio. Un in-contro tra Celan e Heidegger
Un tormentoso corpo a corpo con il linguaggio svela il destino dell'in-contro ""epocale"""" fra Paul Celan e Martin Heidegger. Una conversazione estenuante ai confini dell'Essere, conduce alla terra del cuore dove, per il poeta bucovino non c'è parola che lenisca le ferite della storia. Fra l'evento del loro in-contro e la speranza di una parola impossibile, si fa strada il pensiero poetante, ultimo superstite di un colloquio denso di equivoci, di parole trattenute, di ammissioni ricusate: la parola poetica rincorre il pensiero in un atto di estremo attaccamento alla vita - la poesia è per Celan una stretta di mano che forse, il filosofo del Baden non è in grado di restituire. Un'intensa e appassionata disamina dove poesia e filosofia si intrecciano innervate dall'ascolto psicanalitico per incamminarsi nella dimora del perturbante amoroso. Nel segreto dell'in-contro, l'ospitalità dell'estraneo cede alla follia di includere, per amore, l'altro sotto il giogo antico della memoria e della nominazione, non lasciando neppure la libertà di volger via lo sguardo, e di arretrare di fronte a un possesso che tutto vuole per librarsi estenuato, nella scrittura di un 'colpo d'ascia fiorita'... Prefazione di Massimo Marassi."" -
Di razza ebraica. La Shoah negli occhi di un bambino
Un semplice appunto sulla pagella delle elementari, una condanna orribile, una lunga fuga miracolosa, tra i pericoli della grande storia e la solidarietà della gente. ""Di razza ebraica"""" racconta la vicenda di un bimbo di sette anni, catapultato dalle leggi razziali in un viaggio alla ricerca della salvezza. Allontanato dai genitori, dalla cruda quanto efficace intuizione del padre che divide la famiglia per salvarla, il piccolo protagonista di queste pagine impara sulla sua pelle la legge dei potenti. Impara a non fare domande, a reprimere ogni sentimento per sopportare il dramma. Ma alla fine il piccolo protagonista, grazie all'umanità di chi lo ha nascosto, si salva e si ricongiunge con la sua famiglia. Il libro è dedicato a tutti i bambini strappati alle loro case in Roma il 16 Ottobre 1943."" -
Dal giogo dell'idea alla festa del pensiero. I sentieri dell'aletheia nel saggio L'origine dell'opera d'arte di Martin Heidegger
Questo breve saggio, attraverso un’analisi ermeneutica de L’origine dell’opera d’arte di Martin Heidegger, ripercorre i sentieri del pensiero dell’origine alla luce degli scritti “platonici e metafisici” dell’autore, che ne costituiscono il sottosuolo imprescindibile per una profonda ed inedita comprensione: La dottrina platonica della verità e Oltrepassamento della metafisica. Seguendo gli esiti del “pensiero in festa”, l’interpretazione sistematica del saggio permetterà all’opera dell’arte di mostrarsi come evento prodigioso, cornice autentica in cui l’ente potrà s-velarsi attraverso un salto a ritroso verso l’origine (Ur-sprung) della propria pienezza essenziale ed aurorale rispetto a quella verità quale esattezza di un “vedere assertivo”, inaugurata dal giogo dell’idea platonica. La verità come a-letheia – mondata dai dettami della metafisica platonica come della disciplina estetica, e affrancata dai canoni della “soggettività” cartesiana – potrà allora essere celebrata, dal punto di vista puramente metontologico, da parte della Dichtung, lingua dell’arte stessa, che è, in essenza, poesia. -
Barricate di carta. «Cinema & film», «Ombre rosse», due riviste intorno al '68
"Cinema&Film"""" e """"Ombre rosse"""", sono state le due riviste protagoniste della stagione culturale italiana negli anni attorno al sessantotto e hanno marcato, pur differentemente, sul piano teorico, politico e linguistico, ogni approccio successivo alla critica cinematografica. Autori giovanissimi si misuravano col mondo del cinema, della cultura e dell'agone politico attraverso la pratica furente e settaria della scrittura, per il cinema e per la vita. Il volume propone interventi su di esse e un'antologia di testi." -
Eschimesi in Amazzonia. Dialoghi intorno alla depatologizzazione della transessualità
Come Esquimesi in Amazzonia, le persone transgender e transessuali vivono in un contesto che non le ha previste, in continuo contrasto con le regole sociali e le convenzioni culturali dell'habitat. Ad ogni latitudine e in ogni tempo sono esistite persone con un genere non conforme, definite con vari nomi, le ""Hijras"""" in India, le """"Vergini Giurate"""" nei Balcani, """"i Due Spiriti"""" dei nativi americani, i """"Femminielli"""" napoletani... Le realtà delle esistenze trans, liberate dallo stigma della patologizzazione, può mettere in gioco una ridefinizione complessiva di ciò che siamo, come donne, uomini, trans, lesbiche, gay, intersessuali. Affermare che le persone trans non sono malate psichiatriche destabilizza il modello binario sesso/genere, omosessuale/eterosessuale, maschio/femmina e l'impianto normante che ne deriva. Dunque la condizione transgender può rappresentare la punta di un iceberg, che minaccia secolari certezze scientifiche, culturali e sociali. Questo volume raccoglie i contributi del convegno """"Chi ha paura della depatologizzazione?"""" svoltosi a Torino nel marzo 2012. Esponenti del mondo accademico e della ricerca indipendente si interrogano a partire dagli ambiti disciplinari di riferimento, insieme a protagonisti del mondo dell'associazionismo e del movimento gay, lesbico, transgender e queer."" -
Frammenti di vitriol giallo ocra. Un viaggio iniziatico
La nascita e la morte si presentano come due porte: una d'ingresso e una d'uscita, dal palcoscenico. Le luci della ribalta si accendono e mostrano il sovrapporsi di numerosi copioni convergenti verso una trama metafisicamente preesistente. Il viaggio iniziatico comincia, conduce in nuovi luoghi e genera altre esperienze, conoscenze, che trasformano il viaggiatore attraverso il trascorrere del tempo: il divenire è il Gran Sacerdote Iniziatore. La Morte, preposta all'iniziazione e, contemporaneamente, anche alla sua negazione, vorrebbe impedire, come guardiano della soglia, il persistere dell'Essere nel mondo, ma ogni traccia dell'Ente è immortale. Introduzione di Morris L. Ghezzi. -
Mito e teatro. Il principio drammaturgico del montaggio
Il teatro è il prisma attraverso cui indagare il meccanismo con cui si compone il mito. Teatro e mito condividono la questione dell'identità, centro nevralgico in cui l'individuale e il collettivo, il particolare e l'universale si intersecano in modo consonante e differente rispetto all'appropriazione che ne ha fatto il logos agli albori della cultura occidentale. Espressivo di questo rapporto è il montaggio: termine mutuato dal cinema e traslato a significare un dispositivo più generale. A dargli forma è un principio eminentemente drammaturgico, come emerge dall'indagine articolata in tre fasi: l'analisi drammaturgica della tragedia da Eschilo a Euripide, contesto d'elezione in cui il mito trova espressione. A cui segue la mappatura di una costellazione di pensatori - da Freud a Goethe a Ejzenstejn - determinanti nel delineare il 'pensare per immagini' proprio del Novecento. Infine l'analisi del metodo compositivo del teatro contemporaneo, dalle Avanguardie Storiche all'esito del teatro statunitense di Wilson e Sellars. Ne consegue che il montaggio, struttura compositiva del pensare in immagini, è il meccanismo mitopoietico all'opera nel teatro 'predrammatico' e in quello 'postdrammatico'. -
Iconografie dell'aldilà. La ricostruzione della percezione della morte nel regno di Koguryo attraverso le sue pitture parietali (IV-VII secolo)
La monografia è dedicata alle pitture parietali rinvenute in contesto tombale e prodotte fra il IV e il VII secolo. Esse, che si trovano attualmente nel territorio cinese, nelle province del Liaoning e Jilin, e in Corea del Nord, ci consentono di analizzare alcuni aspetti della concezione del post-mortem degli antichi coreani e di ricostruire alcuni elementi della loro visione religiosa. Lo studio prenderà in esame la diffusione di questo genere artistico, la sua datazione e il suo sviluppo nel territorio.