Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8101-8120 di 10000 Articoli:
-
Il Carteggio Cremona-Guggia
Il volume raccoglie le 59 lettere che si scambiarono, tra il 1878 ed il 1900, Giovan Battista Guccia, fondatore del Circolo Matematico di Palermo con il suo maestro Luigi Cremona, uno dei matematici più brillanti dell'800 italiano, padre della scuola di Geometria Algebrica italiana e Senatore del Regno. Nel loro scambio epistolare essi condividono la profonda passione per la matematica, in particolare per la geometria, l'interesse per la costituzione del Circolo Matematico di Palermo e gli interessi politici. Le loro lettere, oltre che uno strumento specifico per arricchire la comprensione puntuale del periodo storico nel quale la Scuola Matematica italiana si struttura e raggiunge livelli di eccellenza, tratteggiano elementi di costume, abitudini e stili culturali di indubbio interesse per lo studio delle radici del nostro presente. -
Il design costruisce mondi. Design e narrazioni
Il pensiero progettante costruisce nuovi mondi. La sua azione non coincide mai con il semplice rappresentare, nel senso del riprodurre per mimesi l'esistente, ma ha piuttosto a che fare con il presentare, costruire, dare forma. Il progetto costruisce nuovi mondi intesi non solo come nuovi universi materiali ma anche come nuovi universi di senso. E, nel fare questo, mette in atto tutte quelle azioni di adattamento, avvicinamento, ""ancoraggio"""" del nuovo alla capacità di comprensione dei sistemi sociali. L'innovazione introdotta dal design appartiene infatti, prima ancora che alla dimensione materiale, alla dimensione simbolica e cognitiva e gli oggetti che da essa derivano sono, prima ancora che oggetti materici e tecnologici, oggetti culturali o, per dirla con Mauss, """"fatti sociali totali"""". Questi hanno bisogno di essere accompagnati all'interno dei sistemi sociali e culturali nei quali le conoscenze in uso, le mentalità, le ideologie, i valori consolidati possono risultare frenanti. Discorsi, dialoghi, testi verbali e visivi, artefatti cognitivi, scriptografici, fisici e virtuali, costituiscono """"dispositivi di mediazione"""" ed articolano un repertorio di narrazioni che diluisce l'innovazione dentro ai territori del """"senso comune""""."" -
È il design una narrazione? Design e narrazioni
Molte recenti pubblicazioni nel settore del design accostano il pensiero e le pratiche progettuali al pensiero e alle pratiche narrative. La fine dei ""grandi racconti"""" sostituiti, nell'epoca della comunicazione, dalla pervasiva presenza di micro narrazioni si impone come uno dei tratti dominanti della nostra contemporaneità. E, laddove """"tutto è narrazione"""", anche il design si presta ad essere accomunato sempre più frequentemente ad una forma di storytelling. L'accostamento tra i due termini, design e narrazioni , che unisce gli interventi di questa piccola collezione di testi merita, per i suoi autori, più di un motivo di riflessione. La congiunzione """"e"""" che lega il sistema delle narrazioni al sistema design vuole evitare l'equivoco che il progettista possa assumere le sembianze di un affabulatore; che il discorso strategico possa vivere anche in assenza di progetto e che i prodotti possano essere intesi come pure emanazioni narrative della marca. Il design viene qui presentato come sistema culturale che immette innovazione nei contesti materiali e sociali attraverso la progettazione di nuovi artefatti, oggettuali, relazionali, virtuali, comunicativi, spaziali, strumentali ecc., producendo una rete estesa di significati alimentati da narrazioni strettamente intrecciate con l'attività progettuale e di supporto alla sua necessità di trasmettere e condividere nuove forme di conoscenza."" -
Il design vive di oggetti-discorso. Design e narrazioni
Nella civiltà degli oggetti la parola perde il suo primato: i prodotti materiali sono testi, sono discorsi. Essi ci parlano della storia sociale e culturale degli uomini. Che è anche storia delle idee, dei comportamenti, del senso spirituale, dei principi etici ed estetici. Ad essi associamo significati, li impieghiamo per comunicare, sono testimonianza concreta di sistemi di valori. Rappresentano in sintesi lo spirito del tempo. Fotografano l'emergere di nuove mentalità, di nuovi vocabolari, di nuovi linguaggi. Gli oggetti creano trame relazionali, scritture invisibili che si esprimono attraverso la lingua silenziosa della gestualità, delle posizioni posturali, delle distanze che mettiamo tra il corpo e lo spazio; tra il corpo e gli oggetti; tra corpo e corpo. Gli oggetti possono raccontare la cultura politica e l'influenza dei suoi valori sui comportamenti di consumo e sui costumi sociali come testimonia l'evidenza che negli ultimi decenni hanno avuto nel nostro Paese i temi del lusso, dell'edonismo, del desiderio. Gli oggetti nei romanzi, gli oggetti nei musei, gli oggetti nelle immagini pubblicitarie, gli oggetti nelle vetrine, negli scaffali, nei cataloghi. Gli oggetti nel progetto, nel linguaggio, nei libri, nelle riviste, nelle fotografie. L'oggetto va incontro a continui interventi di risemantizzazione. Quali e quante sono le forme di narrazione dell'oggetto? Quante le sue identità? -
L' infinita speranza di un ritorno. Sentieri di Antonia Pozzi
I sentieri percorsi da Antonia Pozzi si spingono nel fitto di relazioni complesse, armoniosi slanci, parole dell'io, dono di sé. Fulvio Papi ne mappa le intersezioni, in una abbondanza di prospettive che tentano di sbrogliare il nodo delle sensazioni provocate dalla perdita prematura della giovane poetessa. Nella Milano degli anni Trenta, fra gli splendenti ragazzi che si formarono alla scuola di Antonio Banfi, Antonia Pozzi matura una sapienza lirica d'eccezione, in grado di scavare nella roccia del tempo - come ebbe a dire Montale -, con la dolce fermezza delle stelle. Premessa di Brigida Bonghi. -
Gilles Deleuze e l'ideologia del Sessantotto. Dialettica e differenza
Quale ruolo attribuire al pensiero di Gilles Deleuze nel complesso panorama storico e filosofico in cui si inscrive? Quale interpretazione dare di uno dei più controversi e dibattuti eventi della seconda metà del XX secolo, che si è soliti nominare Sessantotto! Questo lavoro si propone di raschiare la superficie problematica dischiusa da queste due domande, mostrando al contempo la fecondità della loro messa in relazione, dando ad una la possibilità di gettare luce sull'altra, in un felice circolo virtuoso di problemi in cui dare voce assieme alla ricerca filosofica, storica, sociale ed economica. Se, da un lato, il Sessantotto appare la messa in moto dell'indagine socio-politica di Gilles Deleuze, in cui sembra inverarsi l'ontologia della differenza pura ricercata sin dai primi anni, dall'altro il pensiero di Deleuze è il luogo stesso in cui si manifesta un passaggio storico per il pensiero politico: l'avvicendarsi, nella sinistra politica, del pensiero dialettico hegelo-marxista in favore della politica della differenza dischiusa dal cosiddetto nietzscheanesimo di sinistra. Attraverso uno studio dettagliato delle opere di Deleuze e una puntuale analisi storica degli episodi e dei documenti del Sessantotto, con particolare attenzione alla Francia, si è cercato di stendere i lineamenti di una critica dell'ideologia del Sessantotto... Prefazione di Roberto Mordacci. Postfazione di Diego Fusaro. -
Memofilm. La creatività contro l'alzheimer. Con DVD
Oggi esiste un modo che può migliorare la qualità della vita di molte persone affette da demenza: è il Memofilm, uno strumento che, grazie a questo libro, ora è a disposizione di tutti. L'Alzheimer e le altre forme di demenza sono malattie che ""rubano"""" la memoria, la consapevolezza dì sé, degli altri e dell'ambiente circostante. Quali emozioni prova una persona che subisce una frammentazione psichica tale da perdere ogni riferimento spaziale e temporale? Possiamo immaginarlo? Oggi sono più di trentacinque milioni i malati nel mondo, un numero destinato velocemente ad aumentare. Il Memofilm è una terapia non farmacologica, semplice da realizzare e poco costosa, che può alleviare le sofferenze dei malati e la fatica di chi se ne prende cura. È il risultato di una sperimentazione scientifica durata cinque anni, svolta a Bologna da un gruppo di medici, psicologi e cineasti. Questo libro, corredato da un DVD che contiene alcuni esempi, è stato realizzato per divulgare tecniche, risultati della ricerca e per mettere a disposizione di coloro che desiderano cimentarsi nella produzione di un Memofilm - enti, istituzioni, operatori sanitari, familiari di pazienti, videomakers, semplici cittadini - gli elementi conoscitivi necessari: modalità, mezzi, procedure, tempi, costi. Il libro è anche il racconto di un'esperienza umana e professionale che ha visto fondersi arte e scienza in una visione condivisa - persona come unità corpo mente - e in un agire comune."" -
Farsi tramite. Tracce e intrighi delle relazioni educative
È possibile conciliare la costruzione e l'educazione di sé con le ragioni o le regioni dell'altro? Come e dove si incontrano i desideri di progetto, di costruzione, di messa al mondo del proprio esserci e del proprio mondo con un'alterità che si impone come precedenza o contesto, come condizione o confine, come inconquistabile imprendibilità o territorio da cui fuggire? Lo spazio dell'altro suggerisce esilio o inclusione, separazione o convivenza, contatto, conflitto, scambievolezza e meraviglia. Ma anche e ancora silenzio, negazione, solitudine, reciprocità e confronto. L'alterità è spesso quell'entroterra che non conosciamo finché non lo vediamo trasformarsi nella nostra voce, nelle nostre parole. È così che si entra nei labirinti del senso. Entroterra a loro volta del nostro essere non solo perduti, ma del nostro esserci inoltrati, del nostro esserci confusi. ""Farsi tramite"""" è un testo che si inoltra nello spazio del nesso tra educazione, relazione e narrazione. La relazione si intende sia come un legame sociale, sia come un rapporto tra concetti, sia un resoconto o un racconto di un evento. In una prospettiva educativa, le relazioni vengono in queste pagine messe-in-relazione, ovvero rivissute, narrate, esperite e ricercate a partire da alcune dimensioni filosofiche ed esistenziali centrali, come la libertà, il limite, il desiderio, il tradimento, il dialogo, l'ascolto, lo sguardo. ."" -
Il bambino che sono stato, l'uomo che divento. Genealogia dell'io e narrazione della sua trasmutazione
Cosa sta cambiando nei rapporti tra l'uomo, le sue facoltà ed il mondo? È, forse, intervenuta o sta intervenendo una mutazione antropologica? Per rispondere adeguatamente a tale quesito occorre ripensare in maniera anche severa, seppure attenta, i maestri della psicoanalisi, a partire da Freud e da Lacan. In particolare, va ridiscusso il ruolo da loro assegnato all'inconscio e al desiderio. Questa riflessione e questa riconsiderazione possono essere condotte attraverso la ricostruzione dei processi della presa di coscienza, affacciandosi ad un osservatorio privilegiato: quello dell'infanzia. Seguendo il percorso che porta all'identificazione personale, si può individuare, al posto dell'inconscio, una diversa facoltà fondamentale: l'impulsività, la quale, per il suo carattere non conflittuale con la coscienza, permette, più coerentemente, di tentare un raccordo complesso tra le diverse disposizioni dell'uomo e, quindi, tra i suoi differenti livelli esistenziali. -
Armonicamente. Arte e scienza a confronto
L’arte e la scienza sono definitivamente separate? O si guardano allo specchio, immagine l’una dell’altra? Nel 1929, il matematico Norbert Wiener, futuro padre della cibernetica, aveva sostenuto che la scienza dei numeri è, in senso stretto, un’arte. E che la matematica può (deve) essere collocata a pieno titolo nella storia dell’arte. Creò non meno scalpore, nel 1959, il libro con cui l’inglese Charles Percy Snow denunciava invece l’avvenuta separazione tra «le due culture», quella scientifica e quella umanistica. Molti intellettuali, in Italia e fuori dall’Italia, furono colpiti dalla provocazione di Sir Charles Percy Snow. E reagirono. Primo Levi, per esempio, scrisse che se davvero esiste una «schisi» tra scienza e arte, si tratta di una «schisi innaturale»: perché questa separazione non la conoscevano né Dante, né Galileo e neppure «Empedocle, Leonardo, Cartesio, Goethe, Einstein, né gli anonimi costruttori delle cattedrali gotiche, né Michelangelo; né la conoscono i buoni artigiani d’oggi, né i fisici esitanti sull’orlo dell’inconoscibile». Negli ultimi cinquant’anni sia l’arte sia la scienza hanno continuato il loro percorso evolutivo. Separandosi definitivamente o recuperando la «schisi innaurale»? -
Ascoltando i Doors. L'America, l'infinito e le porte della percezione
L'ovest, la poesia, lo sciamanesimo, il teatro. I Doors hanno fatto molto più che musica. Hanno dato un'idea diversa di America, hanno scandalizzato, ma soprattutto hanno aperto le porte di una nuova percezione della realtà. Un racconto che restituisce al pensiero la storia e il messaggio della mitica band e del suo leader, Jim Morrison. -
Matriarcato e dee-madri
Grande antropologo e storico delle religioni, James Frazer ha dato alla magia la giusta collocazione nel sistema del sapere umano. Questo libro rigoroso ma di godibilissima lettura è tutto dedicato alla cultura delle società matriarcali. L'impero delle donne è un momento di passaggio. Dal regno del dono e della condivisione libera di risorse e piaceri, si passa alla legge, al sistema di divieti e punizioni del patriarcato moderno. -
Istinti e istituzioni
L'uomo è l'animale che sa fare la storia. Eternamente combattuto tra istinto e legge, l'essere umano sa creare, disfare, rivoluzionare. Deleuze dialoga con Kant, Darwin e Freud alla ricerca di una narrazione possibile per la bella e insuperabile ambiguità della natura umana. Tra racconto, critica, pensiero e poesia, uno dei percorsi intellettuali più affascinanti degli ultimi decenni. -
La religione del capitale
"La religione del capitale"""", pubblicata la prima volta nel 1887, descrive un immaginario congresso internazionale svoltosi a Londra con la partecipazione dei grandi esponenti del mondo industriale, finanziario, politico e ecclesiastico. Obiettivo dell'incontro è fermare la diffusione delle idee socialiste, ma questo è possibile soltanto riconoscendo nel capitalismo una legge naturale e universale. In tal modo il capitale assurge a una dimensione divina al cui potere tutti devono piegarsi. Lafargue anticipa così, sotto le vesti di un linguaggio farsesco, le teorie e le pratiche che oggi innervano e alimentano il dominio totalitario del capitalismo. Prefazione di Fabio Minazzi." -
Oltre la democrazia. Temi e problemi del pensiero politico islamico
Il pensiero politico islamico è stato messo alla prova dalle rivolte o rivoluzioni che hanno coinvolto il mondo arabo negli ultimi anni. L'adeguatezza delle vecchie categorie politologiche elaborate in età classica è stata messa alla prova dalla necessità di confrontarsi con le sfide della gestione dello stato moderno e della transizione dall'autoritarismo alla democrazia. In questo quadro, il ruolo dei movimenti e dei partiti islamisti prefigura un percorso che può andare ""oltre la democrazia"""" alla ricerca di nuove forme di organizzazione politica. Il volume raccoglie un certo numero di saggi e articoli precedentemente pubblicati e si prefigge di analizzare i presupposti teorici di siffatta progettualità politica indagando i caratteri e le forme del pensiero politico islamico classico e contemporaneo. Le promesse e le potenzialità di questo pensiero sono studiate sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista strettamente teorico delineando alcuni paradigmi di interpretazione a lungo termine e interrogandosi sulla funzionalità del pensiero politico islamico a venire a patti con la modernità."" -
L' approccio ecologico alla percezione visiva
"L'approccio ecologico alla percezione visiva"""" di J.J. Gibson costituisce uno studio imprescindibile su come funziona la visione umana. Oggetto della lucida analisi dello psicologo americano è non solo come vediamo l'ambiente che ci circonda (le sue superfici, i layout, i colori, le texture), ma anche la percezione di dove ci troviamo rispetto all'ambiente e la comprensione di come la visione ci permetta di fare le cose, dalle più semplici alle più complesse. In questo libro, inoltre, il concetto di affordance, già presente in """"The Senses Considered as Perceptual Systems"""" (1966) e precisato nel saggio """"The Theory of Affordances"""" (1977), è sviluppato e approfondito. Tale nozione è stata ripresa di recente in moltissimi ambiti, dalla filosofia alla robotica alla psicologia evolutiva: per questo motivo, e per l'importanza che il pensiero dello psicologo riveste tuttora per le teorie della percezione post-cognitiviste (si pensi all'enactive approach), riproporre Gibson in traduzione aggiornata è operazione assolutamente necessaria." -
Giudizi divini, giudizi terreni. Gli animali tra teologia e diritto
Si dice che gli animali siano privi di anima e che le religioni positive li escludano dalla dimensione spirituale - sono contorno delle vite dell'umano. Così anche il diritto terreno, sulla scorta di quello divino, ha normato la vita degli animali come se fossero degli oggetti e mai dei soggetti. Scoprire che, in realtà, gli animali sono teologicamente rilevanti rivoluziona anche la questione dei loro diritti non in un presunto aldilà, ma anche in un ""aldiqua"""" in cui la loro sofferenza e morte non può più essere sostenuta dalla malvagità del banale dei nostri giorni. Introduzione di Leonardo Caffo."" -
Margini dell'umanità. Animalità e ontologia sociale
Che rapporto esiste tra la costruzione delle nostre società e la costruzione del concetto di ""umanità"""" in opposizione, e dunque per negazione, a quello di """"animalità""""? La questione animale non è tanto, o soltanto, quella dei """"diritti animali"""" quanto, piuttosto, quella dell'animalità dell'umano e dell'idea di mondo che potrebbe derivare contrastando radicalmente l'opposizione """"noi/loro"""" che caratterizza la presunta superiorità di Homo Sapiens."" -
Una morale per tutti gli animali. Al di là dell'ecologia
Viviamo in delle società dove la moralità vigente stabilisce una barriera netta tra gli esseri umani e gli altri animali. Senso comune vuole che solo gli esseri umani debbano essere rispettati e, ogni volta che si parla di qualche questione etica o politica si pensa, infatti, che si parli soltanto di come agire nei confronti degli esseri umani. Ma se invece fosse necessario ripensare l'etica e la politica proprio a partire dai nostri obblighi nei confronti degli animali non umani? E se anche i nostri interessi, connessi all'ecologia, non c'entrassero nulla con questo ripensamento? Un saggio che guida il lettore verso una nuova e rivoluzionaria teoria: doveri positivi e negativi non esistono solo nei confronti degli esseri umani, ma di ogni animale su questa terra. Introduzione di Leonardo Caffo. -
La grande etica. Testo greco a fronte
"La Grande Etica"""" (Magna Moralia) è il terzo trattato di morale presente nel corpus delle opere di Aristotele. Oggetto di accesi dibattiti tra gli studiosi del trascorso secolo e del nostro, essa è stata per lo più ritenuta opera di un peripatetico che riassunse le tesi morali del grande filosofo senza coglierne l'intrinseca forza speculativa. La presente edizione la presenta in una luce del tutto nuova: nell'Introduzione si dimostra che è uno scritto essoterico, nel quale è raccolto un corso di lezioni tenute da Aristotele a un uditorio più ampio di quello della Scuola, e si presentano in una forma espositiva più sobria, ma non per questo meno rigorosa, le dottrine che saranno successivamente riprese nell'""""Etica Nicomachea"""" e nell'""""Etica Eudemia"""". La traduzione si caratterizza per il rigore filologico e l'assoluta fedeltà al testo greco (stabilito da Susemihl), che si produce a fronte. Si segnalano altresì le note di commento e l'utile Indice degli argomenti."