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Religione e psicologia individuale
Il grande successo della Psicologia Individuale aveva indotto alcuni allievi di Adler ad inserire la sua psicologia nel pensiero cattolico e in quello luterano indicandola come utile mezzo per l'attività pastorale. Fu così necessario che Adler ribadisse l'assoluta indipendenza della scienza da qualsiasi religione, ideologia o movimento politico, tracciando le fondamentali distinzioni tra cura d'anime e psicoterapia. L'interessante dibattito, che non è la sintesi finale del problema, ma solo il punto di partenza per ulteriori discussioni, confronti e verifiche, rimase sconosciuto perché tutte le copie di questo libro, pubblicato nel 1933, furono bruciate dai nazisti. Le puntualizzazioni di questo scritto sono comunque ancor oggi necessarie per distinguere la vera psicoterapia da qualsiasi altra ""guida dell'uomo"""" esercitata da chiunque, psicologicamente più forte, influenza il più debole. Postfazione di Gian Giacomo Rovera."" -
Gli dei del capitalismo. Teologia economica nell'età dell'incertezza
L'attuale crisi, che è soprattutto culturale, ha messo in luce quanto siano ormai inadeguate e inattuali molte delle idee che hanno presidiato negli ultimi cento anni l'ambito economico e che hanno contribuito a spezzare il complesso filo delle relazioni che legano l'economia alla politica. L'economia ambisce a dare a tutti gli abitanti del pianeta un orizzonte di senso, proprio come la religione, e come la religione si fonda su un insieme di credenze che vorrebbero mantenere unita la collettività e che gravitano intorno a un pantheon di miti e di simboli: il ""mercato"""", il """"denaro"""", la """"libertà"""", la """"razionalità"""" e la """"felicità"""". Se queste credenze non vengono decostruite e sfaldate non si aprono margini per pratiche economiche generalizzate che rispondano a logiche diverse da quelle in atto. Sono il """"debito"""" e la """"comunità"""" le dimensioni che possono ricostruire un tessuto sociale e individuale fortemente frantumato."" -
Avvicinarsi al sogno. Guida all'uso clinico dei sogni in psicoterapia. Una lettura integrata
Questa pubblicazione nasce dal desiderio di fornire uno strumento pratico per accostarsi all'utilizzazione dei sogni nella clinica. È esperienza comune a coloro che svolgono un insegnamento in questo campo, quale difficoltà vivono gli studenti di fronte a questa particolare area clinica, tanto che spesso evitano di ""cimentarsi"""" nel capire il significato dei sogni del paziente o non ne incoraggiano la comunicazione. Si determina quindi un circolo vizioso e viene trascurato uno strumento che è invece di così grande importanza per il lavoro psicoterapeutico. Finalità degli autori è fornire un'introduzione alla comprensione del sogno e alla sua utilizzazione nella clinica che, presuppone una formazione sia teorica attraverso la lettura di testi significativi, sia pratica attraverso la supervisione da parte di clinici più esperti. Il volume è suddiviso in tre parti principali, che riguardano il modello psicoanalitico, il modello cognitivo e la possibilità di una loro integrazione che aumenta la consapevolezza sia delle disfunzioni cognitive sia dei conflitti intrapsichici e interpersonali, alla base delle condizioni di disagio. Abbiamo cercato di essere fedeli alla finalità enunciata nel titolo, fornire un'introduzione all'apprendimento di uno strumento utile nella pratica clinica, cercando la massima completezza dell'informazione, ma consci sia dell'impossibilità di una sistematicità, data l'enorme espansione del campo, sia del limite della finalità che ci siamo proposti."" -
Il quinto principio
"Il quinto principio"""" è un'opera teorica scritta in forma di diario, un romanzo psicoanalitico che racconta la formazione di un bambino speciale, dalla nascita fino agli otto anni, e gli sforzi della sua psiche per prevalere su circostanze oppressive. In questo modo l'autore del libro, a nome del suo protagonista, si impegna a fornire un fedele resoconto di eventi che, in realtà, sono difficili da spiegare, e possono divenire comprensibili soltanto con uno sforzo straordinario di immaginazione e di empatia. Una testimonianza onesta, con sé e col mondo, senza paura di scandalizzare. Postfazione di Franco De Masi." -
Violenza e messianesimo
Tradotto nel problema del messianismo, la questione che poniamo in questo libro è di sapere se esista un legame tra la violenza (la guerra) e la venuta del Messia (della giustizia, della democrazia, dell'ordine, della pace). In questa prospettiva, di quanta violenza c'è bisogno? E quali figure di violenza sono in grado di condurvi? È possibile l'agire messianico? È necessario agire violentemente perché giunga una nuova epoca? Si tratta dunque di cercare l'agire che, d'urgenza, conduca all'altro e ne sia pertanto l'attesa. A tal riguardo, la filosofia come prassi è già un agire politico che possiede un potenziale messianico o rivoluzionario. Ci coinvolge, poiché essa cerca di associare e includere tutti, cerca di fare entrare in un divenire attivo, o, il che è lo stesso, di far sì che nessuno rimanga passivo. Essa dimostra l'urgenza di costruire, al più presto, una città giusta. Solo ad essa, la possibilità che sopraggiunga una nuova epoca storica ci fornisce una ragione sufficiente per continuare a leggere e a fare filosofia. L'avvenire della prima è inseparabile dall'avvenire della seconda. -
Il secondo Calvino. Un discorso sul metodo
Il saggio approfondisce le ragioni di quello che si è voluto battezzare il ""secondo Calvino"""": dalla rivoluzione immaginativa delle storie cosmicomiche ai raccontini palomariani; passando per le opere di stampo più combinatorio degli anni Settanta (Le città invisibili, Il castello dei destini incrociati, Se una notte d'inverno un viaggiatore). Quel Calvino convinto assertore di una letteratura cosmica, entro una visione meno angusta, per forza di cose sovrastorica e antiantropocentrica, della realtà. L'auspicato ritorno a una filosofia della natura, favorita dal virtuoso incontro con la scienza. Così, oltre al Calvino di un solo romanzo, l'esordio del """"Sentiero dei nidi di ragno"""" (1947), oltre all'autore dalla levità e dall'estro ariosteschi della trilogia dei """"Nostri antenati"""" (1960), oltre al Calvino letto sui libri di scuola delle peregrinazioni in città di """"Marcovaldo"""" (1963), esiste un secondo Calvino appunto, frettolosamente rubricato come combinatorio e postmoderno, e che è invece scrittore, profondo, della natura e della memoria. Prefazione di Alessandro Zaccuri."" -
L' Europa futurista. Simultaneità, costruttivismo, montaggio
Partendo dal ""Manifesto del Futurismo"""", il libro si propone di mettere in luce le principali linee di tendenza che le avanguardie europee hanno ripreso dal Futurismo italiano. Non si tratta solo di ricostruire la genesi e l'evoluzione della teoria delle avanguardie, ma anche di verificare come i diversi movimenti nelle differenti aree linguistico-culturali abbiano sviluppato procedimenti artistici differenti e di differente esito e valore, pur ispirandosi ad un principio comune. In questo senso si indagherà nei diversi settori disciplinari, dalla letteratura alla musica, dal cinema alla pittura, ecc."" -
Cura e soggetivazione
Nell’era dell’imperante utilitarismo del know-how, con il suo corredo di manualistica, di precettistica, di sistemi valutativi che appiattiscono la complessità del soggetto su un’astratta entità universale cui somministrare cure standardizzate, si vuole proporre all’attenzione del lettore una monografia dedicata agli “scritti tecnici” di Jacques Lacan, redatti negli anni cinquanta. Essi contengono non solo preziose indicazioni in grado di orientare, anche e soprattutto oggi, la pratica degli psicoanalisti, ma anche una teoria del soggetto – in particolare del soggetto analizzante – che fa da controcanto alla semplificazione voluta da quanti avrebbero decretato la fine dell’inconscio. -
La caccia dell'uomo
Vincitrice dell'ottavo Premio di Poesia Gabriel Ferrater (2009), ""La caccia dell'uomo"""" è una rilettura odierna in forma poetica del """"Re Lear"""" di Shakespeare. Fedele alla struttura della tragedia classica, """"La caccia dell'uomo"""" è la prima opera poetica catalana composta in distici di versi ottonari e decasillabi. La presente traduzione italiana mantiene intatto questo schema metrico, preservando allo stesso tempo l'unità formale e il contenuto."" -
Dal Leviatano alla salvezza
Il Leviatano che richiama il titolo dello studio di Thomas Hobbes sullo Stato, rappresenta quella forma di potere della società contemporanea che si manifesta nel suo aspetto artificiale: un Moloch omnidivorante e paralizzante l'essere umano, seppur garante della sua sicurezza e incolumità. Di fronte a questa figura mostruosa, è necessario porsi una domanda che riflette il titolo del libro: possiamo delegare al Leviatano la nostra sicurezza personale oppure la salvezza della singola individualità può manifestarsi solo con il rifiuto della sua soffocante tutela? Il quesito pone un'alternativa per il singolo: diventare parte di una massa - di un gregge - oppure allontanarsi da essa cercando modi per resistere ad un mondo omologante. Seguendo questo percorso, è necessario ricominciare dal ""qui ed ora"""", dalle singole vocazioni, dalla differenziazione personale, dalla determinazione nella prova, dalla """"volontà"""" di potenza. Tali risposte testimoniano la volutas di andare oltre, sfidando la realtà in nome di un bene prezioso: la libertà che fa rinunciare all'anestetica mansuetudine della bestia da branco che la collettività induce."" -
Il critico stratega e la nuova avanguardia. Luciano Anceschi, i Novissimi, il Gruppo 63
La Nuova Avanguardia ha profondamente mutato la condizione della letteratura italiana del Novecento e dei primi anni del Duemila. La fondazione del Gruppo 63, che ha raccolto intorno a un filosofo e a un maestro come Luciano Anceschi i giovani migliori fra coloro che esercitavano la critica, l'estetica, la poesia, la narrativa, il teatro, ha provocato feconde discussioni e fertili proposte. È quindi accaduto che i libri dello stesso Anceschi, le poesie di Sanguineti, di Balestrini e degli altri Novissimi, le opere narrative di Manganelli e di Arbasino, i saggi di estetica e di critica di Eco, di Dorfles, di Barilli, di Angelo Guglielmi abbiano costituito un patrimonio che nel giro di pochi anni ha non solo svecchiato e sprovincializzato la cultura italiana ma è anche diventato un modello per non pochi autori europei e americani. Dopo aver illustrato il fondamentale magistero di Anceschi, questo libro di Fausto Curi, che illumina fatti e personaggi da diversi punti di vista, compie un'esauriente analisi delle poesie dei Novissimi, esamina alcune delle opere più significative dei loro colleghi narratori e mostra con un'indagine chiara e particolareggiata quale senso abbiano avuto la Nuova Avanguardia e il Gruppo 63. -
Il diritto tra testo e immagine. Rappresentazione ed evoluzione delle fonti
Sono gli atti del V congresso nazionale dell’Italian Society for Law and Literature, tenuto a Torino nel giugno 2013. Il volume analizzerà una questione centrale per gli studi di diritto e letteratura: il nesso tra immagine e normatività, con specifico riferimento al tema della trasformazione in corso delle fonti del diritto. Il tradizionale luogo comune dell’influenza dell’immagine e della propaganda politica nella nostra società viene così oltrepassato a partire dal riconoscimento della normatività originaria dell’immagine nella storia del diritto occidentale, attualizzando un ambito di studi che sta conoscendo una notevole fortuna internazionale. -
Tra Cina ed Europa. Filosofia dell'«écart» ed etica della traduzione nel pensiero di François Jullien
La riflessione che François Jullien conduce da più di venticinque anni fra le tradizioni di pensiero dell'Europa e della Cina, elaborando un dialogo che attraversa molteplici dominii - la morale, l'estetica, le logiche del senso, la strategia, il ""vivere"""" - e dimostra una portata interdisciplinare (con applicazioni ad ambiti quali la politica, l'economia, la psicoanalisi), rappresenta uno dei contributi più originali e complessi che siano rinvenibili nel panorama filosofico contemporaneo. La presente monografia si propone di ripercorrere la sottile ma coerente evoluzione che ha contraddistinto il """"cantiere"""" speculativo del filosofo francese, per analizzarne la logica, svilupparne le implicazioni e restituirne appieno i grandi obiettivi di fondo: svelare nello specchio dell'esteriorità cinese l""""impensato"""" del pensiero occidentale, rimettendo radicalmente in discussione categorie """"date"""" e acquisite in modo ormai irriflesso (in primis quelle di cultura, identità, universalità); rilanciare la filosofia nell'ottica di una """"co-costruzione"""" interculturale, vale a dire riattivarne le questioni fondamentali, sfruttando il fecondo effetto rivelatore del concetto di """"scarto"""" (écart) in opposizione a quello sterile e reificante di """"differenza""""; e offrire un paradigma di dialogo definibile come auto-riflessione dell'umano, nella consapevolezza che filosofare significa sempre """"pensare altrimenti"""" e che la traduzione """"è la sola etica possibile del mondo globale che verrà""""."" -
La città necessaria
In che condizioni si trova oggi la città? Nei due secoli che hanno visto l'utile economico e le leggi di mercato assurgere a regola dominante, il cammino compiuto dalla città appare come una progressiva caduta. Principio ordinatore degli assetti fisici e funzionali è la remuneratività degli investimenti e la riduzione a valore di scambio di ogni cosa, compresi gli organismi viventi e i loro spazi. Questo spiega sia l'accanimento contro le regole della convivenza civile sia gli oltraggi inferti alla bellezza dello spazio aperto pubblico in cui si è sempre identificata l'esistenza urbana. Architetti e urbanisti non sono esenti da responsabilità. Più d'uno arriva a trovare sublime il caos, affascinante il mostruoso, seducente l'informe, superato l'organico, insensate e improponibili le strade e le piazze storiche. Si possono chiamare centro le periferie metropolitane e definire città la loro scomposta spazialità, ma lo stato delle cose è tutt'altro: nel nuovo che avanza prevalgono gli ambienti inospitali, privi di bellezza, non sostenibili sul fronte ecologico come su quello sociale. Per contro lo spazio urbano della tradizione, con la civiltà che vi è testimoniata, è una lezione preziosa a cui è bene tornare a guardare. -
Laicità dello Stato. Ambiti tematici
In una società fortemente frammentata e dinamica, quale è quella odierna, il tema della laicità è quanto mai attuale. È a partire da un uso scorretto e distorto del termine ""laico"""" che si avverte la necessità di fare chiarezza sul senso di essere laico. È un tentativo ambizioso, ma anche un viaggio affascinante nella sacralità e qualità della vita, nel mondo simbolico degli archetipi, nella società secolarizzata e nel nostro ordinamento giuridico. Tutto è così complesso, ma meritevole di stabilire i confini della laicità nel senso di sensibilità laica generatrice di comportamenti senza dogmi, senza ideologie, senza pregiudizi, all'insegna di uno spirito razionale che nutre un grande amore per l'umanità."" -
L' eredità di Kant e la linea ebraica
Con una Prefazione inedita questi studi (1979-2010) interrogano l'eredità kantiana in una doppia valenza: il concetto positivo di limite e di simbolo posto fra conoscere e pensare come un ""di più"""" e un medio (Jaspers, Ricoeur, Pareyson) e d'altro lato l'impossibile e la cancellazione. In questo secondo senso (Lévinas, Derrida, Blanchot) si avverte """"un'aria di famiglia"""" con la teologia negativa, in particolare dionisiana, che intesa criticamente ricorda dall'Osservazione sul sublime della Critica del Giudizio il tema dell'Esodo """"Non ti farai immagine o figura..."""" e il movimento interminabile di ciò che non può presentarsi e ciononostante si presenta. Jaspers, in dialogo anche con Heidegger e con il Tao, sembra guardare dai due lati, il bello e il sublime, le cifre e un continuo naufragio, e in una comunicazione unendlich nell'urto con culture """"altre"""" propone un concetto esistentivo di limite come 'Uno' storico. A partire da questi esiti si intravede anche in Kant una linea """"ebraica"""": dal soffio di una differenza incommensurabile, che per Lévinas """"si consuma"""" capovolgendosi nell'uno per l'altro, e dalle """"grandezze negative"""" del saggio omonimo (1763) al focus imaginarius della dialettica trascendentale fino all'antinomicità e all'aporia del sublime. Una linea che sembra connettersi a un paradossale nietzschianesimo post-nietzschiano (""""... e se fossimo dei sognatori?"""" Lévinas)."" -
Alle origini delle scienze cognitive. La meccanizzazione della mente
La storia concettuale delle scienze cognitive resta per larga parte ancora da scrivere. Con questo libro Jean Pierre Dupuy - uno dei principali esponenti delle scienze cognitive in Francia e ideatore del catastrofismo illuminato ne realizza un importante capitolo: l'eredità della cibernetica. Contrariamente a quanto generalmente si ritiene la cibernetica - e la domanda se pensare sia calcolare - ha implicato non l'antropomorfizzazione della macchina ma la meccanizzazione dell'umano. Se i padri fondatori della cibernetica - alcune tra le più grandi menti del ventesimo secolo, tra cui John von Neumann, Norbert Wiener, Warren Mc Culloch e Walter Pitts intendevano costruire una scienza del comportamento umano materialista e meccanicista, in grado di risolvere gli antichi problemi filosofici della mente e della materia, riconoscere oggi l'importanza della cibernetica per le scienze cognitive può illuminare controversie sorte entro il connessionismo, il cognitivismo, il funzionalismo e l'antiriduzionismo. Diviene così possibile proiettare l'interrogativo sulla macchinizzazione dell'umano entro il dibattito contemporaneo sulle neuroscienze, sulla convergenza tra nanotecnologie, biotecnologie e robotica e sugli scenari del postumano. -
Ontologia, realtà e conoscenza
Nella tradizione filosofica occidentale, l'ontologia rappresenta una disciplina centrale, il cui scopo è quello di esplicitare le caratteristiche universali della realtà, i suoi fondamenti costitutivi, i suoi primi principi. In tale prospettiva, essa è assimilabile a quella ""filosofìa prima"""" (episteme tòn pròton arkòn kai aiuòli theoretiké) di cui parla Aristotele e che ha assunto il classico nome di """"metafisica"""". Tuttavia, nel corso dei secoli, il concetto di metafisica ha acquisito un altro significato, cioè quello di analisi delle strutture e dei livelli ontologici del reale che eccedono l'esperienza di ciascun individuo e che riguardano questioni cruciali nella riflessione filosofica quali, ad esempio, l'esistenza di Dio, il problema del male, l'origine dell'Universo. Nel secolo scorso, l'ontologia si è ulteriormente articolata come studio dei diversi ambiti del reale, cosicché i vari enti di cui si occupano le differenti discipline costituiscono l'ambito di ontologie """"regionali"""" (l'ontologia della fisica, l'ontologia della biologia, l'ontologia della matematica ecc.). Questo volume è dedicato allo studio dei rapporti complessi e fecondi tra l'ontologia e la conoscenza, secondo molteplici prospettive di analisi e di ricerca. I saggi in esso raccolti intendono contribuire sia alla riflessione critica nell'ambito degli studi e delle ricerche sulle relazioni tra l'ontologia e la conoscenza, sia all'approfondimento di alcuni temi più generali di carattere metafisico."" -
L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità. Vol. 10: Gtx
Materiali per una storia delle arti della modernità UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Dipartimento di Beni culturali e ambientali Cattedra di Storia dell’arte contemporanea anno X, n. 10, dicembre 2013 Silvia Bignami L?uomo nero GTX Artisti in viaggio Omar Cucciniello Federico Faruffini a Parigi: la ricezione della critica francese e i rapporti con l’ambiente artistico Gabriella Bologna “Looking across the Grand Canal.” Pittori americani a Venezia e la fotografia, 1880-1910 Luca Bochicchio La diffusione della scultura italiana in America tra Ottocento e Novecento: metodologie per una definizione generale del fenomeno Viviana Pozzoli La sala italiana al Museo della Nuova Arte Occidentale di Mosca Chiara Di Stefano Frusi Fillia a Parigi: 1929-1930 Chiara Fabi Novembre 1935: la scultura italiana contemporanea in mostra a Vienna Silvia Somaschini Nuovi documenti sul viaggio americano di Giorgio de Chirico (agosto 1936-gennaio 1938): trionfo o fallimento? Luca Pietro Nicoletti Serge Poliakoff in Italia: fra astrazione e “gusto dei primitivi” Davide Colombo Geometria non ecuclidea e quarta dimensione nello scambio intellettuale 167 tra Charles Olson e Corrado Cagli Francesca Viganò Lettere a Plinio De Martiis dall’America: resoconti, cronache, confidenze, 1958-1964 Maria Grazia Messina Viaggi virtuali di Alighiero Boetti 211 alle origini delle Mappe , 1967-1971 Fuoritema Iconografie Alessandro Botta “Poche idee per la testa. Non so perché.” Umberto Boccioni, alcuni riferimenti visivi 1908-1911 Arte e scrittura Matteo Meneghini I Neoromantici di Mario Soldati Benedetta Brison Il cantiere della Storia di Milano e sei articoli del giovane Giovanni Testori 279 Arte pubblica Emanuele Greco Francesco Somaini e Luigi Caccia Dominioni: Il Monumento e il Parco ai Marinai d?Italia a Milano, 1965-1967 Mostrare l’arte Dario Maccari Lucio Fontana 1972 Un’altra storia dell’arte Rossella Brivio La borghesia francese secondo Hermann-Paul Barbara Mantovani Divagazioni sulla donna moderna: la figura femminile in “Fantasie d?Italia” Gli autori de “L’uomo nero” -
I frutti non colti marciscono. Temi weberiani e altre inquietudini sociologiche
"Rarissime personalità autonome - figlie di una razza in estinzione morbosamente desiderose di sondare gli abissi, s'aggirano come lupi nella notte in un tempo che le ignora. Delle loro parole non si percepiscono che echi e sussulti. Rumori lontani. La loro diagnosi inquieta la terra."""""