Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8381-8400 di 10000 Articoli:
-
Il posto dei fatti in un mondo di eventi. Il realismo e la filosofia della storia
In una scena dell'Amleto, (Atto III) questi invita Polonio a contemplare una nuvola nel cielo, chiedendo al padre di Ofelia di vedere nelle sue forme quelle di un cammello, poi di una donnola, e infine di una balena. Polonio osserva e, tra un motto di stupore e un altro, asseconda Amleto in tutte e tre le sue visionarie ""interpretazioni"""". I fatti storici, nell'immaginario di gran parte della storiografia contemporanea sembrerebbero avere le fattezze di questa nuvola. Posti in essere da eventi fisici, umani - certo - ma pur sempre attuati nello spazio e nel tempo della oggettiva natura fisica, i fatti della storia, per un'invalsa filosofia storicista, trasversale tanto alla tradizione analitica quanto a quella """"continentale"""", sarebbero un frutto della creazione ermeneutica dello storiografo, finendo sottratti per sempre alla Realtà e all'indipendenza di quest'ultima dalla mente dei posteri, dagli schemi concettuali di questi ultimi, dalle loro aspettative e dalle loro ideologie senza dimenticare che anche queste ultime sono, in ultima analisi, frutto della storia stessa. Con il risultato del moltiplicarsi di proposte di """"revisione"""" del passato storico fin troppo spesso degeneranti in revisionismi, e talvolta persino in negazionismi, frutto di """"interpretazioni"""" del tutto refrattarie al confronto con quel duro nocciolo di fatti, dati, date, nomi, statistiche, contestualizzazioni e ricostruzioni causali che possono fare, e che dovrebbero fare della storia e della storiografia una scienza sociale."" -
Cuore dell'Eurasia. Il Xinjiang dalla preistoria al 1949
Il testo rappresenta un'introduzione alla storia del Xinjiang, dalla preistoria fino al 1949, anno dell'istituzione della Repubblica Popolare Cinese. Il principale proposito del volume è quello di sottolineare il ruolo strategico della regione, oggi estremo confine occidentale della Cina e tradizionalmente uno dei principali snodi lungo la via della seta. Attraverso un'analisi storica ma anche geografica e letteraria, il testo mostra come la posizione ""centrale"""" del Xinjiang abbia favorito l'approdo in regione di influenze, popolazioni e culture variegate, contribuendo alla formazione di civiltà ricche e straordinariamente complesse. L'opera si rivolge ad un pubblico non necessariamente accademico, ed è basata su anni di ricerca in Xinjiang e sull'analisi di fonti primarie e secondarie di diverso genere."" -
E se le rane richiedessero un re?
Jan Spurk esamina l'attualità del testo ""Le rane che chiedono un re"""" di Sartre (1958). Per Spurk noi stiamo vivendo la fine di un'epoca e dobbiamo inventarci l'avvenire. Sebbene il testo di Sartre, scritto poco prima del referendum sulla Costituzione della V Repubblica, non descriva esattamente una realtà comparabile alla nostra, tuttavia Spurk riesce a offrire una panoramica della situazione critica contemporanea, che ci appare come una radicalizzazione della situazione descritta da Sartre: lo scacco del sistema politico, la personalizzazione, la serialità come caratteristica specifica dell'industria culturale, l'incapacità dello """"spazio pubblico"""" di generare del pubblico. La dialettica tra spazio pubblico e privatizzazione dei bisogni e degli impulsi sono altri aspetti importanti analizzati nel testo e l'immagine della """"palude che si dissecca"""" mette in rilievo una crisi che coinvolge a pieno il mondo d'oggi."" -
I trovatori: una storia poetica
"È ai trovatori che dobbiamo le più antiche canzoni d'amore composte in una lingua dell'Europa moderna. I loro testi, del XII e del XIII secolo, sono di una bellezza tale da plasmare fino ai giorni nostri le forme e il linguaggio non solo della poesia d'amore, ma dell'amore stesso. Mi sono proposto, in questo libro, di farli amare quanto li amo io, di far sentire tutta la raffinatezza e la semplicità, tutta la seduzione e la profondità dei loro componimenti. Ma come è possibile avvicinare, rendere immediatamente accessibile e apprezzabile appieno, tina poesia d'amore vecchia di nove secoli, scritta in una lingua antica e straniera, talvolta deliberatamente oscura e prodotta da una civiltà ormai così lontana da noi? Questo libro vuole essere una storia poetica dei trovatori. Tenta di restituire alla loro poesia la freschezza originaria, seguendone il dipanarsi di canzone in canzone, dicendo solo il necessario per permetterle di parlarci, per far risaltare la sua finezza, perché ne risultino chiare le allusioni, perché - insomma - ci possa incantare e possa rivivere in noi""""." -
L'uomo retorico. Cultura, ragione, azione
In questo libro si va alla ricerca di una visione della ragione umana sostenuta dalla retorica delle origini: una tecnica, questa, concepita affinché ogni cittadino potesse fare uso della parola pubblica. Tale tecnica era adeguata ad un uomo retorico la cui razionalità era anche emotività, capacità di farsi guidare dai sensi, fiducia nelle proprie intuizioni e capacità di confrontarle con quelle altrui. Le principali funzioni della retorica vengono qui passate in rassegna tanto nella loro manifestazione spontanea, e senza dubbio universale, quanto nei loro usi più tecnici, messi al servizio delle istituzioni della società. Il modello della retorica classica, pensato per una società impegnata nella grande avventura di apertura all'Altro, viene trasferito nella società contemporanea, nella quale l'apertura è divenuta sinonimo di universalità ma anche, tragicamente, di disincanto. L'autrice mostra in che modo il modello retorico e la sua pratica dovrebbero costituire uno strumento prezioso per affrontare questa nuova sfida: acquisire fiducia in se stessi in un mondo dominato dall'incertezza. -
Il giardino e l'isola. Due figure della felicità in Rousseau
Tra ansie e momenti di tranquillità, tra aperture agli altri e bisogno di solitudine, cercando nel proprio io ""un giusto equilibrio"""" e """"una durevole stabilità"""", Rousseau tenterà di tracciare la """"route du vrai bonheur"""". Anche la vera felicità (che, per Rousseau, coincide con quello stato in cui l'anima, raccogliendosi in sé, può abbandonarsi al semplice 'sentimento di esistere') gli apparirà tuttavia come un qualsiasi piacere. Cioè, soggetta al divenire del tempo, che tutto consuma e cancella, anche l'illusione dell'eterno che l'io sembra sfiorare durante inattese rêveries o estatiche visioni."" -
Navigazione a vista. Un porto in disuso e nuovi moli
Colombo, salpando da Palos, conosceva bene il suo porto di partenza. Quando salpò, scelse una direzione ben precisa e levò le ancore pensando di andare alle Indie. In realtà scoperse qualcosa di inaspettato e sconosciuto, che dovette esplorare. Era però necessario che conoscesse bene la collocazione del porto di partenza. Altrimenti, avrebbe preso il mare navigando senza orientamento e chissà se sarebbe arrivato da qualche parte. Un marxista deve partire da Marx; attestarsi su una determinata rotta con la convinzione di voler arrivare comunque a qualcosa di nuovo, che non può più aspettare dopo un secolo e mezzo di continuo calpestare il solito suolo, di ancoraggio nella solita rada. Restare attestati alla fonda dopo tanto tempo implica che non si è ""marinai"""" se non a chiacchiere. Partire però senza nemmeno sapere dove si stava stazionando durante i preparativi del viaggio, significa votarsi a vagare in alto mare senza cognizione di quale rotta effettiva si sta seguendo. Questo testo ha un impianto molto chiaro e ben definito. Nella prima parte si pone in luce qual è l'effettiva problematica affrontata da Marx. Nella seconda parte se ne pone in luce lo spirito prettamente scientifico contro i tentativi di ridurlo a mero filosofeggiare e per di più con una visione intrisa di utopia."" -
Economia del desiderio. Freud, Deleuze, Lacan
La nostra è l’età del desiderio senza limiti. Economia del desiderio è una ricognizione delle molteplici prospettive sul soggetto desiderante e sull’oggetto del desiderio, all’incrocio tra orizzonte filosofico e contributi psicanalitici. Se risulta ineludibile per la questione la figura di Deleuze, è necessario, per comprendere la portata del suo contributo, metterlo a confronto con l’eredità di Freud e Lacan, e con un ampio ventaglio di proposte teoriche nate nell’alveo della psicoanalisi, da Klein e Winnicott alla scuola britannica delle relazioni oggettuali, fino ai contributi originali di Balint e Suttie e alle provocatorie intuizioni di Žižek. In tre capitoli si snoda un viaggio concettuale attraverso i territori del Reale, del Simbolico e dell’Immaginario. Lungo questo percorso, narcisismo e aggressività, amore e odio, sono messi in gioco per tentare di tratteggiare una costellazione contemporanea del desiderio. -
Sensibilia. Vol. 7: Errore.
L'errore riguarda tutti, senza eccezioni. Ce lo ricorda la religione, con l'idea giudaico-cristiana di peccato originale, ma anche la speculazione filosofica, e basti pensare alla diagnosi dell ""oblio dell'essere"""". Eppure, l'esperienza cosciente e diretta dell'errore ci sfugge continuamente, a meno di non voler considerare intenzionale un comportamento erroneo; essa viene sempre ricostruita, poiché è l'esito di un ripensamento, esige un punto di osservazione esterno o successivo al momento dell'errore stesso. Se si sbaglia è perché si è inizialmente convinti di fare la cosa giusta e solo in seguito la verità può, in certo modo, essere ricostruita. L'errore non è mai del tutto trasparente, ma si annida, piuttosto, in quella zona opaca che però costituisce spesso il presupposto non detto del nostro agire, pensare e sentire. L'errore, inteso rettamente, consentirebbe così di osservare i limiti o i condizionamenti che hanno determinato una certa conoscenza, un certo agire, una data impressione. Ma è possibile esaminarlo senza fare errori? Fino a che punto? Con quali risorse? Proprio perché è impossibile non errare, allora occorre perseverare in un'analisi multifocale e aperta, come sì è cercato di fare in questo volume di Sensibilia, proponendo un confronto tra saperi diversi, spesso tra loro lontani, nel tentativo di sviscerare il problema in fondo mai risolto dell'errore."" -
Il tempo della secolarizzazione. Karl Löwith e la modernità
Un'attenta e rigorosa ricostruzione dell'itinerario di pensiero di Karl Löwith, uno dei maggiori filosofi tedeschi del XX secolo. Formatosi alla scuola di Husserl e di Heidegger, negli anni inquieti della repubblica di Weimar, mosse i suoi primi passi partendo da un'opzione per l'antropologia filosofica, come risposta alle questioni teoriche ed etiche poste dalla crisi del mondo borghesecristiano e dal nichilismo. Profondamento segnato dall'esperienza dell'esilio dalla Germania nazista, Löwith è giunto ad articolare una critica complessiva della modernità occidentale, senza mai smarrire un orientamento antropologico. Nel tentativo di risalire alle origini dei mali e delle tragedie del XX secolo, si è sforzato di riportare alla luce l'impensato e il rimosso del processo di secolarizzazione occidentale: la tendenza a trasferire le aspettative escatologiche di salvezza del cristianesimo sul tempo profano della storia e sugli ambiti emancipati dal vincolo alla sfera del sacro. Sullo sfondo di una critica sempre più radicale alla smisurata assolutizzazione della storia scaturita da questa dinamica e alle sue catastrofiche implicazioni politiche, Löwith è approdato quindi a una proposta di naturalismo filosofico. Un pensiero scettico, venato di suggestioni orientali, volto a disattivare ogni messianismo secolare e a tutelare il riconoscimento delle vere proporzioni tra uomo e mondo: il senso dei limiti e delle prerogative della universale condizione umana... -
L'utopia: alla ricerca del senso della storia. Scritti in onore di Cosimo Quarta
Il presente volume si compone di tre parti: Utopia e distopia: i concetti e i problemi, L'utopia nella storia, L'utopia nella vita quotidiana e problemi di attualità, in cui sono raccolti saggi e scritti di illustri studiosi nazionali ed esteri, che affrontano vari argomenti di grande interesse, declinati in senso utopico, al fine di evidenziare il loro affetto e la loro stima nei confronti dell'amico e collega Cosimo Quarta, per la sua dedizione ultraquarantennale al pensiero utopico, e per il suo costante impegno a formare generazioni di giovani criticamente maturi, protesi a costruire una società secondo giustizia, essendo costantemente stimolati, sorretti e guidati dalla speranza utopica, la quale apre e amplia gli spazi del futuro, senza i quali nessuna progettualità è possibile. Un libro, dunque, scritto a più mani, in cui il lettore può trovare tutti gli elementi necessari per comprendere l'utopia non come l'unica strada, ma come una delle strade principali per tentare la ricerca del senso della storia, del quale ogni essere umano ha bisogno, per orientarsi, pensare e agire responsabilmente, in vista della costruzione di una società giusta e fraterna, cui l'umanità da sempre aspira. -
Povertà e gratitudine in Georg Simmel. Declinazioni inedite della crisi postmoderna
Questo volume, ""attraversando"""" due saggi di Georg Simmel, """"Il povero"""" e """"La gratitudine"""", vuole offrire una riflessione sulla crisi postmoderna. L'analisi di Simmel presente in tali testi, compiuta oltre un secolo fa, si rivela, infatti, nuovamente preziosa nella nostra epoca, caratterizzata da un'elevata accelerazione del mutamento sociale, per comprendere processi sociali contemporanei e fornire, in modo inedito, spunti utili a una loro interpretazione."" -
Gli uccelli del faro. Breve saggio di filologia alata
Le vicende e le considerazioni di Grifone e Sirena nei cieli dell'Alessandria del secondo Tolomeo traggono spunto dall'inattesa effettiva comparsa dei due ibridi alati della mitologia greca, grups e seiren, nella traduzione dall'ebraico al greco del testo biblico effettuata dai Settanta(due) sapienti venuti da Gerusalemme alla corte del re macedone. Lo splendore e il cosmopolitismo della prima metropoli del Mediterraneo antico, voluta da Alessandro, trovano ricca testimonianza nelle fonti antiche: le note al testo costituiscono il contrappunto documentaristico a una narrazione che, benché affidata alla fantasia e sospesa ""fra terra e cielo"""", non trascura gli aspetti storici e filologici. L'appendice sul lessico sacrale di sostrato, in particolare, testimonia della vocazione all'unità delle popolazioni del Mediterraneo, mare morfologicamente ecumenico intuita già da Alessandro ma oggi ben lungi dall'essere perseguita."" -
Oltre il memoriale. Le tracce, lo spazio, il ricordo
Monumenti, memoriali e musei, quali forme commemorative da sempre istituite con la precisa finalità di tramandare il ricordo di avvenimenti significativi, sembrano oggi subire un processo di ridefinizione del proprio ruolo. In un momento caratterizzato da una ossessione commemorativa, il presente lavoro vuole dimostrare che esiste un processo evolutivo delle forme di memorializzazione dal secondo dopoguerra a oggi, dove monumenti e memoriali hanno lasciato il passo a nuove forme maggiormente connesse al territorio, alla partecipazione delle comunità locali e in grado di promuovere memorie attive e produttive invece che passive e luttuose. -
Emozioni infettive. Saggi storico-filosofici
Il contagio emozionale primario è oggi una realtà dalle coordinate ben individuate grazie ad una serie di studi psicologici e sociologici. Rimane poco esplorata la dimensione storica ed ermeneutica della “infettività” delle emozioni, specie nella misura in cui queste letture, questi “percorsi di confine”, possono convalidare o, al contrario, rimettere in discussione i risultati degli studi scientifici. -
Facundo. Civiltà e barbarie
Nell’Argentina passata in breve tempo dalla dominazione spagnola a quella dei caudillos, Sarmiento racconta e fa rivivere nel suo presente la vita di Juan Facundo Quiroga, spietato generale protagonista delle sanguinose lotte civili successive all’indipendenza. All’epoca della dittatura di Rosas, Quiroga è un’entità soprannaturale, unico depositario del segreto che avvolge e spiega la storia del suo paese, alla luce di quella contrapposizione tra civiltà e barbarie destinata a lasciare un solco profondo nel pensiero argentino. Biografia, storia, pamphlet e saggio politico si fondono nel capolavoro a cui Sarmiento affida le sue riflessioni sul destino e sulle possibilità dell’Argentina post-indipendenza. -
Il diritto di essere un uomo. Antologia mondiale della libertà
I mille e più frammenti qui riuniti sono di tutti i tempi: dal III millennio avanti Cristo fino al 1948, data della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Sono di tutti i continenti e provengono dalle culture più diverse. Appartengono a tutti i generi, dal frammento di tragedia all'epigramma, dal testo legislativo al proverbio, dall'analisi politica all'invocazione religiosa, dall'iscrizione funeraria alla favola e alla canzone. È per celebrare il ventesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che l'UNESCO ha deciso di pubblicare questa raccolta che illustra l'universalità, nel tempo e nello spazio, dell'affermazione e la rivendicazione del diritto di essere un uomo. Il lettore percepirà la straordinaria similitudine, la parentela, la fraternità che appare fra questi testi e che si affermano sin nei contrasti più forti. Vedrà anche aprirsi, da solo, l'ampio ventaglio di temi che hanno ispirato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: persona umana, potere, limiti del potere, libertà civile, verità e libertà, diritti sociali, libertà concreta, educazione, scienza, cultura, schiavitù e violenza, il diritto contro la forza, identità nazionale e indipendenza, universalità, fondamenta e finalità dei diritti. Così, attraverso questa ricerca incessante l'essere umano rivendica, per sé e per l'""altro"""", il diritto di essere quello che ha vocazione di essere."" -
Nella città. Alcune questioni del progetto urbano
Nella città è il denominatore comune del volume, convinti come siamo che gli squilibri territoriali vadano affrontati muovendo dalla città costruita, dalla sua storia, dalla sua evoluzione, in una contingenza dove dispersione urbana, crescita delle disuguaglianze, spreco di suolo e di risorse agricole sono malanni che si tenta di curare con ambiziosi programmi di housing, con ispirati propositi di politiche verdi, con la conclamata enunciazione di progetti per incubatori che facciano nascere nuovi luoghi per nuovi lavori; tuttavia davvero grande è la distanza tra gli enunciati, la pratica quotidiana e i risultati della (tentata) applicazione soprattutto nei contesti metropolitani, dove vengono al pettine antichi nodi mai sciolti: la mancanza di studi sviluppati con continuità e profondo rigore scientifico, l'assenza di regole certe e la poca convinzione nell'applicarle, l'inveterata abitudine di cercare le ragioni dell'intervento urbano soltanto dopo averlo deciso, la conseguente estemporanea invenzione di sempre nuovi e inevitabilmente fragili strumenti disciplinari. Scritti di Elio Bosio, Claudio Fazzini, Pier Luigi Paolillo, Warner Sirtori. Viaggio fotografico di Massimiliano Farina. -
Atti del 31° Congresso geografico italiano. Vol. 1
I volumi qui presentati raccolgono gli Atti del XXXI Congresso Geografico Italiano, tenutosi a Milano dall'11 al 13 giugno 2012 e organizzato dall'Associazione dei Geografi Italiani (A.Ge.I) in collaborazione con gli atenei milanesi e lombardi. I testi presentati sono distribuiti in cinque parti che ripropongono l'articolazione in cinque sessioni in cui sono stati suddivisi i lavori del Congresso. Le sessioni, pensate e programmate dal Comitato Scientifico del Congresso, affrontavano secondo prospettive scientifiche differenti il tema generale del XXXI Congresso Geografico, che aveva come titolo generale ""Scomposizione e ricomposizione territoriale della città contemporanea"""". I volumi contengono quindi ottantacinque saggi suddivisi tra relazioni e introduzioni alle Sessioni e contributi."" -
Atti del 31° Congresso geografico italiano. Vol. 2
I volumi qui presentati raccolgono gli Atti del XXXI Congresso Geografico Italiano, tenutosi a Milano dall'11 al 13 giugno 2012 e organizzato dall'Associazione dei Geografi Italiani (A.Ge.I) in collaborazione con gli atenei milanesi e lombardi. I testi presentati sono distribuiti in cinque parti che ripropongono l'articolazione in cinque sessioni in cui sono stati suddivisi i lavori del Congresso. Le sessioni, pensate e programmate dal Comitato Scientifico del Congresso, affrontavano secondo prospettive scientifiche differenti il tema generale del XXXI Congresso Geografico, che aveva come titolo generale ""Scomposizione e ricomposizione territoriale della città contemporanea"""". I volumi contengono quindi ottantacinque saggi suddivisi tra relazioni e introduzioni alle Sessioni e contributi.""