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Dignità, libertà, ragione bioetica
Il volume è una silloge di contributi offerti da studiosi di differenti competenze e collocazioni culturali in occasione delle iniziative promosse dal seminario permanente ""Etica, bioetica, cittadinanza"""", un laboratorio di ricerca coordinato da Emilia D'Antuono presso il Dipartimento di Scienze sociali dell'Università Federico II di Napoli. I saggi approfondiscono la semantica di dignità e libertà al tempo della bioetica, in uno scenario mutato da avanzamenti di scienza e ricerca, da evoluzione di diritto ed ethoi, da trasformazioni politiche ed economiche che interrogano la configurazione stessa della cittadinanza democratica. In definitiva la raccolta vuole essere un indice, sia pure parziale, di problemi ma anche una testimonianza di vigile attenzione e impegno, senza la pretesa né di parole ultime né di rigide perimetrazioni del sempre più esteso territorio della bioetica e delle sue ragioni, da pensare innanzitutto come ragioni dell'umano in lotta contro il disumano."" -
Dalla notte all'alba della democrazia. I comitati di liberazione nazionale di Modena (1943-1947)
Il volume, composto da due parti affidate ad uno storico e ad un'archivista, ricostruisce rispettivamente la vicenda dei Comitati di Liberazione Nazionale in provincia di Modena, tra guerra e dopoguerra, e la storia archivistica del Fondo che raccoglie le carte di questi fondamentali organismi democratici. La prima parte mette in luce il percorso ed evidenzia gli aspetti problematici della trasformazione dei Cln da organismo di guerra ad organo di governo vero e proprio, ricostruendo così gli albori della democrazia modenese, in un quadro più generale della definizione della democrazia italiana. La seconda parte traccia la storia archivistica di un fondo ancora poco esplorato dell'Archivio di Stato di Modena. Un viaggio nella storia delle carte che tracciano a loro volta la storia di un periodo estremamente delicato per le istituzioni italiane. -
Milano 1944
Il libro ricostruisce la Milano del 1944, la città del binario 21, di Villa Triste, di San Vittore, di Gorla, di Piazzale Loreto, grigia nella memoria della temperie morale e politica di quei giorni di tedeschi e fascisti nelle strade percorse da gente ansiosa di lasciarle. Tra le macerie della sconfitta, nel più ampio scenario della guerra civile e dell'oppressione tedesca, l'antica città cosmopolita era regredita a capoluoghi della morente, interminabile repubblica di Mussolini. -
Le diarchie dell'arte. Tra estetica ed etica, immagini e realtà, macchine artificiali e pittura
La prospettiva con cui finora abbiamo osservato e interpretato la dimensione di ciò che chiamiamo arte induce a un ripensamento della sua stessa parola, dei suoi termini, del suo rapporto con la storia. L'autore attraverso un confronto con la filosofia, l'antropologia e le teorie dell'immagine affronta alcune questioni problematiche dell'arte contemporanea soprattutto per quanto attiene l'avvento dell'era cibernetica e dell'intelligenza artificiale. La pretesa del contemporaneo è costruire mondi senza necessariamente ricorrere allo status dell'opera. In questo senso il mondo dell'arte finisce per creare diarchie impensabili prima; un sistema gerarchico fatto di chiusure e generalizzazioni anziché favorire un'intesa con il pubblico. In questo senso l'autore ci invita a ripensare il concetto di opera non solo in quanto fare, rappresentazione o presentazione del mondo, ma anche come virtù, universo simbolico, relazione con l'altro, responsabilità dell'artista. Oltre a presentarsi come una riflessione teorica sulle problematiche attuali dell'arte il libro offre una panoramica sui movimenti più importanti dell'arte moderna e contemporanea. È da un universo dominato dalle immagini e da una sfida radicale al concetto di rappresentazione che il volume, a partire dal Novecento, propone una rilettura inedita della pittura in un colloquio ininterrotto con la sua storia, illustrandone limiti e punti di forza. -
Venetia. Tessere di un mosaico infinito
Frammenti della storia di una delle maggiori civiltà del Mediterraneo, che ha dato vita nei secoli a produzioni culturali, uomini, idee, scambi e modelli che hanno costituito un punto di riferimento per le altre culture europee e mondiali. Impero, repubblica, città, aperta al mondo, capace di resistere oltre un millennio e dare al mondo un’eredità imperitura. Tessere di un mosaico infinito, qui colte in un percorso disordinato e allegramente stimolato dalla sola curiosità e dalle occasioni di lettura, commemorazioni, mostre d’arte, eventi politici. Un libro per appassionati e per neofiti, che coglie alcuni tra gli infiniti momenti di splendore della civiltà veneziana, senza pretesa di sistematicità, per il piacere della lettura e della scoperta, o riscoperta. -
Troubles visionnaires, regards impitoyables. Masques et masquages chez Jean Lorrain
Jean Lorrain témoigne d’un penchant caractériel indéniable pour le déguisement et pour la mascarade. Dans ses oeuvres aussi, il a souvent recours aux masques et aux travestissements (qui reviennent avec insistance sous sa plume). Ce livre se propose d’étudier les valeurs et les fonctions que le masque assume chez l’auteur, à l’intérieur de sa production littéraire et par rapport à celle d’autres écrivains de la fin du siècle. -
Napolitano, re nella Repubblica. Per una messa in stato d'accusa
Attraverso un esame critico della seconda Presidenza di Giorgio Napolitano, il volume esamina alcuni passaggi significativi del suo secondo mandato (già di per sé eccezionale, come le sue dimissioni assai anticipate hanno dimostrato), per valutare la loro incidenza sulla dialettica politica, la quale, secondo la Costituzione, deve restare estranea al ruolo presidenziale di garanzia. Lo studio, svolto da una prospettiva costituzionalistica e da una prospettiva più propriamente filosofico-sociologica, si propone di verificare, con documentazione obiettiva e rigore metodologico, se Napolitano abbia varcato il confine del suo ruolo, trascinando, nell’inerzia degli altri organi costituzionali, il sistema verso una forma di governo semi-presidenziale o addirittura presidenziale. Si tratta di un inedito interventismo attivo sui problemi istituzionali, politici ed economici, avvenuto nel sostanziale silenzio (se non con l’adesione) di gran parte degli organi di informazione e, conseguentemente, nell’assenza di analisi critica da parte dell’opinione pubblica, supina rispetto ad un modo di interpretare le istituzioni, che avrebbe invece richiesto consapevolezza dell’esercizio del potere e dei suoi limiti. -
Il desiderio della lettura. Esercizi. Pratiche. Discorsi
Che cosa significa leggere? In che modo il balbettio dell’apprendista lettore, che esercita la propria voce in favore del significato di ciò che è scritto, diviene il godimento silenzioso attraverso cui il lettore esperto dà senso a ciò che legge? Come può un’attività così personale diventare fondamentale per l’identità della comunità, che nella ampiezza della sua diffusione riconosce uno dei principali indicatori del proprio benessere? Nelle distanze che separano ciò che è letto da chi legge, in una continua tensione fra attestazione di sé e riconoscimento dell’altro, il desiderio della lettura ci rende consapevolmente liberi di prendere parte ai discorsi attraverso cui articoliamo significativamente le nostre esperienze; e ci “costringe” a “fare e disfare” continuamente le trame delle nostre vite. -
Antropocentrismo e post-umano. Una gerarchia in bilico
L'antropocentrismo è una delle più radicate tradizioni del pensiero occidentale: fondato sulla superiorità e sulla centralità dell'uomo nell'ordine del vivente, esso ha autorizzato e continua ad autorizzare ogni possibile forma di violenza e di sfruttamento nei confronti della natura e degli animali non-umani. Oggi questa macchina plurisecolare e apparentemente inossidabile - alimentata da categorie, credenze, miti e procedure - vacilla sotto i colpi di nuove domande critiche e di inedite istanze emancipative, molte delle quali trovano posto nel dibattito sul post-umano. Si tratta tuttavia di una macchina complessa e reattiva, capace di risorgere dalle sue sconfitte e di riproporsi nelle più svariate vesti: ad essa bisogna opporre quindi un lavoro critico paziente e capillare, che sappia raccogliere e mobilitare gli indizi di una diversa razionalità filosofica, etica e politica. Di questo compito si fanno carico i contributi raccolti nel presente volume. -
La conquista «attraverso» il diritto
Qualche mese dopo l’arrivo di Colombo a San Salvador le potenze europee cominciarono a spartirsi il Nuovo Continente, prima ancora di sapere che fosse tale. Non accontentandosi della terra, ma volendo anche le “anime” che la popolavano, i conquistatori sentirono il bisogno di procurare alle loro armi la benedizione del diritto. Fu così che in meno di cinquant’anni vennero ideate pressoché tutte le strategie argomentative destinate a caratterizzare il discorso giuridico coloniale ispanoamericano dei secoli successivi. I primi quattro contributi raccolti in questo volume si soffermano sulle fasi iniziali di elaborazione di tali strategie. L’ultimo ne coglie alcune più recenti riformulazioni impiegate a sostegno delle pratiche di assoggettamento proprie del “colonialismo interno” a partire dall’analisi di un caso emblematico. -
Relazioni di paesaggio. Tessere trame per rigenerare luoghi
Paesaggio, con il suo continuo uso e abuso, è un termine che non ha mai messo d’accordo studiosi e operatori sul significato. La confusione avanza nella teoria e nella stessa pratica. Nella riflessione teorica investe spesso la categoria estetica soggettiva del sentimento, viene alloggiato in una dimensione astratta, resta confinato nell’iperuranio platonico dovuto all’uso dell’articolo determinativo. Nella prassi manifesta in tutt’evidenza il bisogno d’una decisione oggettiva, corroborata da idonei strumenti di conoscenza che colmino i vuoti di retoriche urbanistiche quasi sempre inconcludenti, lontane da ogni interesse per quell’essenza fluida in incessante trasformazione, per quel movimento continuo, per quelle interdipendenze percepibili che contrassegnano i paesaggi, al plurale, nella loro varietà, differenza, molteplicità: infine, nel loro peculiare carattere distintivo e unico che li rende singolarmente oggettivi da doverne/poterne governare le specificità locali nel piano, enucleandone le relazioni che li improntano in una costellazione concreta d’elementi diversi in rapporto tra loro singolarmente e complessivamente, e tali da formare un uno in se stesso distinto. Tali elementi costituiscono i dati del reale, utili a completare la conoscenza della totalità e della profondità dei luoghi come particolari d’un universale e intrecci d’una trama rigeneratrice d’assetti, sfibrati dall’incessante mutamento finora così trascurato e adesso divenuto così incalzante. Ma, nonostante le tante (troppe) regole dei tanti (troppi) piani, tale mutamento non appare né governato né tantomeno compreso. Non se ne conoscono trame, reti, relazioni, nonostante lo sforzo per il controllo. Ma su questo tasto bisogna insistere: sulla trama. Un tasto poco battuto per timore di uscire da certe consuetudini che, nonostante riconoscano la complessità del disordine della città moderna e del conflitto sociale, non studiano l’intreccio delle relazioni e la conseguente trama dell’abitare come esistenza, interrompendola con le forme del verde, spesso spazi vuoti pretestualmente disegnati in nome del miglioramento della vita. Ma per operare occorre comprendere la natura della costellazione concreta, le sue trame intessute di relazioni che uniscono gli abitanti al loro luogo sotto le forme dell’appartenenza (al pari della contestazione del quadro di vita come segno di malessere, esclusione, talvolta emarginazione). È questa un’arte della tessitura che richiede l’utilizzo dell’ago e dei fili dai diversi e variegati colori, di cui il libro introduce i risvolti teorici e pratici: nella parte iniziale con lo sviluppo d’un pensiero di paesaggio senza bordi, nell’altra riversandolo in un percorso urbanistico che irrobustisca il cammino tecnico della rigenerazione urbana, per l’utilizzo consapevole dei dati al servizio del luogo. -
Violence et messianisme
Tradotto nel problema del messianismo, la questione che poniamo in questo libro è di sapere se esista un legame tra la violenza (la guerra) e la venuta del Messia (della giustizia, della democrazia, dell'ordine, della pace). In questa prospettiva, di quanta violenza c'è bisogno? E quali figure di violenza sono in grado di condurvi? È possibile l'agire messianico? È necessario agire violentemente perché giunga una nuova epoca? Si tratta dunque di cercare l'agire che, d'urgenza, conduca all'altro e ne sia pertanto l'attesa. A tal riguardo, la filosofia come prassi è già un agire politico che possiede un potenziale messianico o rivoluzionario. Ci coinvolge, poiché essa cerca di associare e includere tutti, cerca di fare entrare in un divenire attivo, o, il che è lo stesso, di far sì che nessuno rimanga passivo. Essa dimostra l'urgenza di costruire, al più presto, una città giusta. Solo ad essa, la possibilità che sopraggiunga una nuova epoca storica ci fornisce una ragione sufficiente per continuare a leggere e a fare filosofia. L'avvenire della prima è inseparabile dall'avvenire della seconda. -
Metamorfosi dell'umano
I saggi qui raccolti riprendono il tema centrale del Convegno Internazionale, . tenutosi all'Università Ca' Foscari di Venezia che si concretizza nelle interpretazioni filosofiche e scientifiche riguardanti la crisi e il mutamento della nozione di uomo e di humanitas, durante il XX secolo e in questo primo decennio del nuovo millennio. Attraverso le voci dei maggiori filosofi moderni e contemporanei e delle costellazioni culturali che ruotano attorno a loro, si è inteso contribuire a delineare la nuova immagine, complessa e plurale ma anche frammentata dell'uomo nel suo movimento di trasformazione e nelle sue differenti costruzioni del Sé. Metamorfosi dell'umano mette a disposizione del lettore visioni interdisciplinari sulla questione dell'essenza dell'uomo, momenti di una più vasta discussione che intende affrontare lo stile di vita della nostra contemporaneità. -
Mente e realtà. Oltre il mito del dato
Il rapporto tra mente e mondo non è così scontato come si potrebbe supporre a prima vista. Le modalità tramite le quali si realizza tale relazione, e le forme che essa assume, nascondono in effetti interrogativi e ambiguità che hanno interessato i principali pensatori dell'epoca moderna e contemporanea impegnando vasti settori della riflessione filosofica. Il volume indaga tali problematiche analizzando la nozione di dato sensoriale, ossia l'idea che la conoscenza empirica possa fare riferimento a elementi puri che godono di autonomia e capacità fondazionale. La ricerca è condotta mostrando le criticità connesse a una tale visione fin dalle sue origini cartesiane, per seguirne poi gli sviluppi nella gnoseologia successiva. Nella suddetta ricostruzione si accoglie la tesi concettualista, oggi molto discussa in filosofia della percezione, sostenendola teoreticamente sulla scia di alcuni risultati raggiunti nell'epistemologia analitica e neopragmatista; dalla critica di Sellars alla datità, fino alle riflessioni di Putnam e McDowell. -
Counseling. Una nuova prospettiva
La nostra esistenza è scandita da momenti di passaggio - a volte obbligati, come l'adolescenza, altre volte imprevedibili, come un lutto, un divorzio, una malattia, un conflitto in famiglia o sul lavoro - che possono tradursi in un'improvvisa perdita di equilibrio e orientamento e che non sempre riusciamo ad affrontare da soli. È questa la dimensione in cui opera il counseling. Da non confondersi con la tradizionale e più pervasiva psicoterapia, il suo obiettivo è fornire alla persona in difficoltà una diversa prospettiva della situazione problematica, in modo da far emergere in lei le risorse fisiche, emotive e psicologiche per affrontare e superare autonomamente la crisi. In questo saggio viene presentato e sistematizzato uno specifico modello di counseling, quello di tipo somatorelazionale, nel quale l'empatia, la consapevolezza corporea e i vissuti somatici del counselor e del cliente svolgono un ruolo chiave per la costruzione e il successo della relazione d'aiuto e costituiscono una fonte di nutrimento emozionale ed energetico. Prendendo le mosse dalle radici storiche e scientifiche di questo approccio (dalla teoria psicologica di Carl Rogers all'analisi bioenergetica di Alexander Lowen), gli autori arrivano a definire un ""nuovo paradigma"""" operativo per il counselor somatorelazionale ed evidenziano gli assunti fondamentali sui quali si deve basare il suo lavoro."" -
Guerra e capitalismo
Che relazione c'è tra guerra e capitalismo? Storicamente la guerra è stata considerata figlia del capitalismo. È il caso della concezione materialistica della storia nell'ottica dell'imperialismo come fase suprema del capitalismo. Ma la guerra è anche, se non soprattutto, madre del capitalismo. Innovando completamente lo scibile sociologico dell'epoca come quello dei nostri giorni, e invertendo l'ordine della relazione tra i due fenomeni, con questa opera Werner Sombart documenta tutti i processi sociali che hanno portato il mondo militare ad essere una delle fonti principali del capitalismo. Unica nel suo genere per intuizioni originali e capacità di dimostrazione dei relativi assunti, allora come oggi quest'opera costituisce un riferimento imprescindibile per comprendere la storia economica e militare di tutte le società moderne (se non la modernità tout court) e sopratutto le origini del capitalismo. L'analisi minuziosa di un patrimonio enorme di dati rende inoltre il lavoro uno tra i più autorevoli studi classici della (allora nascente) sociologia, quale scienza sociale empirica. -
La terra appartiene ai viventi
Padre fondatore degli Stati Uniti d'America, Thomas Jefferson sarebbe oggi una mente di Occupy Wall Street? Con l'eredità del suo pensiero in mano non possiamo escluderlo. Ritratto poliedrico di una personalità creativa che ha fatto la storia, questo libro fa emergere la lunga battaglia del presidente contro la corruzione e lo strapotere delle banche, un contro-potere illegittimo. Ma Jefferson fu anche architetto, difensore della libertà religiosa, agricoltore e fondatore della prima università laica in Virginia. Pensatore e costruttore lungimirante, Jefferson restituisce l'immagine e i valori originari del sogno americano: la terra conquistata da dividere e lavorare senza speculazioni. Una strada quanto mai aperta nella nostra era di crisi finanziarie e dissesti idrogeologici. Il libro è riportato alla sua autentica vivacità grazie all'introduzione del noto filosofo Giulio Giorello e alla curatela di Luca Gallesi, collaboratore di quotidiani nazionali, tra cui ""Avvenire"""" e """"Il Giornale"""", e autore di numerosi libri di carattere economico-filosofico."" -
Breve storia dell'idea di socialismo
Una scienza come l'economia politica deve essere considerata soprattutto dal punto di vista storico, e nessuna idea politica ha avuto tanta influenza sulla storia come quella del socialismo, che ha entusiasmato popoli, acceso rivoluzioni, ispirato pensatori e, per dirla con John Reed, sconvolto il mondo. In questo breve ma denso saggio, Spann analizza criticamente le basi teoriche, i principali pensatori e le diverse forme di socialismo, da quello antico al socialismo nazionale, passando, ovviamente, per quello reale, partendo dalla definizione di socialismo data da Werner Sombart: ""vogliamo diventare liberi come gli uccelli dell'aria, e come essi passare attraverso la vita senza crucci, in schiere liete e in dolce armonia""""."" -
Lettera a padre Noël
Nella primavera del 1648 Etienne Pascal indirizza a padre Noël, un oscuro gesuita entrato in polemica con il figlio Blaise sul problema dell'esistenza del vuoto in natura, una lettera non poco enigmatica. Con uno stile vagamente curiale, il Presidente Pascal, intendente del re, rimprovera il malcapitato studioso per il comportamento sgarbato nei confronti del figlio: non solo ha divulgato la corrispondenza intercorsa tra loro ma ha scritto un libello diffamatorio sulle tesi sostenute da Blaise Pascal. Perché mai un uomo di potere come il Presidente Pascal si preoccupa tanto di difendere il figlio, che già ha esposto brillantemente le sue tesi al mondo scientifico e risposto con micidiale ironia al vecchio professore? Perché certe strane minacce e un sarcasmo così tagliente? Dietro una disputa in apparenza sulle buone maniere, si cela forse qualcosa di più inquietante che riguarda i torbidi mesi che precedono la rivolta contro Mazzarino. -
Silenzi in montagna
Il libro è costruito sull'artificio letterario del dialogo tra due personaggi: un uomo, avendo a lungo già riflettuto, durante la sua vita in montagna, sul tema del silenzio, condivide i suoi pensieri con un ragazzo che desidera scriverne. L'incontro avviene nei pressi e all'interno del rifugio che l'uomo gestiva fino a qualche tempo prima. Viene ripercorso brevemente, attraverso i tempi e i luoghi, il modo di interagire dell'uomo con la montagna mediato dal silenzio.