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Il libro del capodanno. Nawruznama
Trattatello persiano di carattere didascalico, l'opera si apre con le eulogie di prammatica e una breve presentazione, in cui, oltre all'autore, sono indicati l'origine e lo scopo dello scritto: spiegare perchè esiste il nawruz, cioè il Capodanno di quella tradizione, e narrarne la storia - dalla sua istituzione fino all'epoca dell'autore, il tardo XI secolo o gli inizi del successivo - seguendo le intricate vicende inerenti al sistema calendaristico iranico, tra ""intercalazioni"""" e riforme, che ne comportarono il mutamento di posizione in seno alle stagioni solari. Segue l'inizio vero e proprio della prima parte dell'opera, contenente una descrizione piuttosto approssimativa, ma non per questo priva di interesse, delle tradizioni relative all'istituzione del nawruz e dei problemi astronomici connessi alla sua individuazione. La seconda parte dell'opera tratta di argomenti di varia natura all'insegna della vita di corte, delle tradizioni auliche di un tempo e della celebrazione sovrana del Capodanno."" -
Pedagogia nera. Fonti storiche dell'educazione civile
"Rimasto ignorato dal pubblico italiano e mondiale per quasi quarant'anni il libro della Rutschky documenta una storia scientifica e umana che si sussegue dal XVIII secolo fino ai giorni nostri sotto lo sguardo silente, attento e misterioso dei bambini nelle case civili dell'Europa e del mondo. Che cosa si nasconde dietro tutto ciò? Probabilmente il più importante libro, il più rilevante movimento del pensiero sui bambini, sulla violenza, sull'educazione, sul potere e sul male del XX secolo."""" (Dalla Introduzione di Paolo Perticari)" -
La filosofia di Miles Davis
Scrivere di Miles Davis significa non solo doversi confrontare con uno dei più grandi musicisti del ventesimo secolo, ma anche fare i conti con un'originalissima e stimolante prospettiva filosofica. Ma cosa fa sì che ancor oggi la musica di Miles costituisca una delle più grandi ed emozionanti sfide per qualsivoglia filosofo realmente degno di tale appellativo? Da cosa dipende, se non dal suo essersi mostrato capace di depistare qualsiasi tentativo di prevederne le scelte musicali? Il fatto è che un genio come quello dell'autore di ""So What"""" continua ancor oggi a incantare perché il suo è un gioco sempre insieme armonico, melodico e ritmico; e in ogni caso affidato a un incessante e mai pago rovesciamento delle parti. Proteso a rincorrere il libero ed esaltante, nonché metamorfico, dinamismo della natura; mosso dalla volontà di spingersi sempre più in là, verso quel """"limite ultimo"""" che almeno una cosa gli avrebbe fatto senz'altro sperimentare: il brivido dell'inaudito e di una sempre inaugurale, nonché autentica, """"potenza poietica""""."" -
Scenari. Quadrimestrale di approfondimento culturale (2015). Vol. 2
Articoli dei redattoriEdoardo Greblo, Confini in movimentoGiovanni Leghissa, La modernità come destino comune. Considerazioni in margine alla “guerra al terrorismo”Valentina Re, “Diritto alla città”: conversazione con Andreas PichlerMaria Grazia Turri, Giuda e la purezza: i due poli della nuova ideologia planetariaAndrea Zhok, Sulla filosofia come pratica e come funzione pubblica—Media e gastromania(a cura di Gianfranco Marrone)Gianfranco Marrone, Je suis caponata? Destini della gastromaniaGiuditta Bassano, “Tamer Ramsay”. Frontiere del cooking show contemporaneoFrancesco Mangiapane, La filosofia nel Foodoir. Ricette e romanziLeonardo Romei, Junior Human Beings. Alcune note sul format televisivo Junior MasterChef ItaliaDiletta Sereni, Come dire vino. Alla ricerca di un vocabolario sostenibileBianca Terracciano, La culturalizzazione del crudo. Il caso Ciao, sono Hiro—La cassetta degli attrezzi. Strumenti, metodi, collaborazioni della storia dell’arte(a cura di Michele Da ntini)Michele Dantini, IntroduzioneEmanuele Pellegrini, La tecnologia e le cose. Filologia, apprendimento, riproducibilitàChristian Caliandro, Appunti su critica e autofictionLara Conte, Critica come arte come critica. Gli anni Settanta in ereditàMichele Dantini, Storia dell’arte e scienze cognitive. Come avviare il dialogo tra discipline—Contributi esterniPierluigi D’Eredità, Il “Gold Standard”, socio occulto della crisi del luglio 1914 -
Le istituzioni artistiche verso la terra promessa delle istituzioni di alta cultura. Un tentativo di interpretazione coerente della legge 508/99
L'intento di questo libro è di mostrare le ragioni, sia quelle più scoperte sia quelle più profonde e nascoste, che hanno reso difficile e controverso quel lungo percorso che, secondo una lettura coerente della Legge 508/99, dovrebbe comunque portare le attuali Istituzioni Artistiche (le Accademie di Belle Arti, l'Accademia Nazionale di Danza, le Accademie di Arte Drammatica, gli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche, i Conservatori di Musica e gli Istituti Musicali parificati) nell'ambito delle Istituzioni di Alta Cultura. -
Tra il sensibile e le arti. Trent'anni di estetica. Studi di estetica (2014) vol. 1-2
Estetico metropolitano. La scena BaudrillardMaria Giuseppina De LucaEpigenesi e deduzione dei giudizi estetici. Per il superamento di antiche dicotomieFabrizio DesideriDalla modernità alla contemporaneità: l’opera al di là dell’oggettoGiuseppe Di GiacomoRelazione, sistema, virtualità. Prospettive dell’esperienza esteticaRoberto DiodatoIf you can’t leave your mark give up. Su arte pubblica, street art e politiche della memoriaFilippo FimianiDufrenne e gli esiti dell’estetica fenomenologicaElio FranziniEstetica patica. Appunti per un’atmosferologia neofenomenologicaTonino GrifferoLa storia dell’arte nell’epoca post-storicaLuca MarchettiEstetica e natura umana: considerazioni programmaticheGiovanni MatteucciDall’estetica tecnologica all’estetica interculturaleGiangiorgio PasqualottoEstetica, visual culture studies, BildwissenschaftAndrea PinottiTemas y claves de la estética actualIgnasi Roviró AlemanyMorfologia estetica. Qualche riflessione su forma e funzione in estetica alla luce della teoria dell’evoluzioneSalvatore TedescoDare l’esempio. Cosa è cambiato nell’estetica degli ultimi trent’anni?Stefano Velotti -
La gaia educazione
"La gaia educazione"""", contrapposta alla triste scienza dell'ortopedia e dell'ingessatura, della mummificazione del cucciolo d'uomo sull'altare del conformismo e della passivizzazione, dell'ascetismo e della rinuncia, dell'immolazione al sacrificio, alla fatica, reali o metaforici, propone l'esaltazione affermativa dell'immaginazione, delle emozioni, del corpo e del piacere." -
Anglomanie settecentesche: le prime grammatiche d'inglese per italiani
I rapporti anglo-italiani giungono a una svolta nel Settecento, quando l'Inghilterra diviene un modello di progresso nel campo politico, scientifico ed economico per l'Italia e, più tardi, per gran parte dell'Europa. Questo mutamento di prospettiva non emerge solo dal fatto che fosse più semplice stabilire contatti interlinguistici e interculturali tra le due nazioni, ma anche dalla creazione di una produzione specifica di grammatiche da parte di autori italiani che, rielaborando testi delle tradizioni anglo-francese, anglo-italiana e inglese in Inghilterra, pubblicano sei manuali d'inglese Pleunus 1701, Altieri 1728, Baretti 1762, Barker 1766, Dalmazzoni 1788 e Baselli 1795- rivolti espressamente a studenti italiani e compilati per soddisfarne i bisogni commerciali, linguistici, culturali e intellettuali. Il presente lavoro ricostruisce le caratteristiche di questa tradizione grammaticografica mediante la descrizione e l'interpretazione degli elementi linguistico-testuali e discorsivi relativi alle micro- e macro-sezioni dei sei manuali. -
La presa di Roma 20 settembre 1870 (Filoteo Alberini, 1905). La nascita di una nazione
La sera del 20 settembre 1905, nel piazzale di porta Pia a Roma, viene proiettato ""La presa di Roma"""", film in sette quadri della Alberini & Santoni. Le migliaia di persone presenti salutano con ovazioni di entusiasmo le fasi salienti della battaglia del 20 settembre 1870 proiettate sul grande schermo posto di fronte alla breccia di porta Pia: dopo trentacinque anni, grazie al cinematografo, i cittadini romani possono rivivere l'evento conclusivo e trionfale del Risorgimento. """"La presa di Roma"""" è da considerarsi il primo film italiano in quanto momento d'avvio dell'industria cinematografica nazionale: infatti, sancisce l'esordio della Alberini & Santoni, prima casa di produzione in Italia, fondata nella primavera del 1905 dal fotografo, inventore e operatore, Filoteo Alberini. Il volume si propone di analizzare il film secondo differenti prospettive, valutandone le prerogative produttive, le peculiarità formali, le caratteristiche narrative, ma anche le implicazioni storiche e politiche che il film, considerato il soggetto, inevitabilmente comporta."" -
Il capitalismo della scommessa
La rivoluzione digitale è una causa o un effetto della metamorfosi dell’economia politica che ha scatenato la crisi? Di sicuro negli ultimi decenni gli investimenti di capitale hanno ‘scommesso’ sempre più su entità puramente virtuali, i derivati, creati all’interno di speculazioni borsistiche infinitamente potenziate dalla tecnologia informatica e dalla rete; dopo la parentesi del welfare, con la crescita esponenziale dei profitti generati dai flussi finanziari, il capitalismo sembra essere diventato ciò che da sempre era, fin dai tempi atroci della rivoluzione industriale: dietro le apparenze di autonomia, flessibilità e competitività, l’attività umana venduta ad altri uomini – anche quella cognitiva – assume di nuovo le caratteristiche di “lavoro servile”. La tesi sostenuta in questo libro è che tra le nuove forme di lavoro pseudo-autonomo e il “capitalismo della scommessa” vi sia una segreta complicità, se non addirittura un ‘sistema’ nel quale, grazie alla digitalizzazione dei flussi di denaro con cui si ‘gioca’ on line, sta emergendo una nuova e insieme primitiva economia psichica, che gira compulsivamente intorno all’azzardo ed appare caratterizzata da un’esperienza del tempo puntiforme, tattica, narcisistica e sovreccitata. L’abitudine ormai diffusa di scommettere su tutto sembra suggerire che tra le “derive” del lavoro – precarietà, flessibilità, disoccupazione – e i “derivati” finanziari ci sia un profondo rispecchiamento, che spaventa il vecchio assetto sociale del capitalismo ma seduce soprattutto i giovani, cioè il futuro dell’economia politica. -
Mi metto in vetrina. Selfie, Facebook, Apple, Hello Kitty, Renzi e altre «vetrinizzazioni»
La possibilità di utilizzare facilmente i media per comunicare con gli altri moltiplica i messaggi che ciascun individuo produce su se stesso. Ne è un esempio l'abitudine di scattarsi selfie per diffonderli in Rete, diventata oggi una dilagante pratica di massa. Questo libro si occupa di tale pratica, ma tratta anche di altri importanti fenomeni sociali (dai social network alla propaganda politica) che mostrano con chiarezza come siano in forte crescita i messaggi che le persone producono per parlare di sé e che sono parte di una potente tendenza operante da tempo nelle società occidentali: la ""vetrinizzazione sociale""""."" -
Le differenze della singolarità. Il divino e l'umano fra Jacques Derrida e Jean-Luc Marion
Quale spazio si dischiude per il pensiero speculativo con la decostruzione? Quali forme esso potrà assumere per dire la singolarità del soggetto? La risposta a queste domande sollecita il confronto con le opere di Jacques Derrida, Martin Heidegger, Jean-Luc Marion, a partire dai problemi che la metafisica suscita. Chiedersi se essa sia superata o, viceversa, permanga come ineludibile istanza critica comporta di ragionare sulle categorie e i legami che strutturano ogni definizione dell'umano. Decostruire la metafisica è scoprire differenze e mostrare le forme che esse tracciano. Lo spazio che si dischiude permette di parlare dell'uomo, evitando sia le derive soggettivistiche, sia l'assorbimento nel divino. Evitata la reciproca appropriazione, si scoprono tratti singolari che chiamano in causa la libera decisione affinché l'uomo sia. Riprendere gli interrogativi dell'eredità della fenomenologia francese significa proseguire sui margini del pensiero. Leggere è scrivere, ovvero pensare, secondo possibilità di vivere, perché si riconosce ogni domanda come personale. Il soggetto apprende che il proprio limite non si supera né si trascende, ma diviene soglia minima per volgersi al reale. -
Lo scritto e il suo lettore. In ascolto di Jean-Louis Chrétien, Martin Heidegger, Jean-Luc Marion
È utile, oggi, tornare ad insistere sulla filosofia di Martin Heidegger? Quale interrogazione imprescindibile pone la differenza ontologica? Questo libro, sfruttando le riflessioni della fenomenologia francese contemporanea vuol rispondere a questa domanda. E, con ciò, interrogarsi su quale forma dell’umano dica il suo particolare posizionamento. In particolare, dal confronto con Jean-Luc Marion e Jean- Louis Chrétien emerge la figura del lettore/scrittore. Essa offre un nuovo sguardo sulla soggettività che si scopre già situata in una Scrittura/scrittura. Questa richiede di essere letta e detta. L’appello della lettura dichiara l’esigenza di una risposta, essa è offerta per una assunzione decisionale. Il soggettolettore è, necessariamente, scrittore che leggendo-scrivendo sceglie come egli possa essere. Il testo supera ogni dicotomia Dio-Uomo, soggetto-oggetto, poiché le ricomprende nella dialettica appello risposta, Testo testo. Ciò che emerge da questa analisi è la possibilità data all’uomo affinché egli sia nel reale, secondo la propria finitezza. -
L'età della Restaurazione 1815-1860. Gli stati italiani dal Congresso di Vienna al crollo
Nel congresso di Vienna, due secoli fa, le grandi potenze ridisegnarono la mappa dell'Europa dopo oltre vent'anni di guerre, e lo fecero con equilibrio e sapienza politica, garantendo al continente un lungo periodo senza conflitti. L'Italia non faceva parte delle grandi potenze, anzi, come Stato, non esisteva proprio, e la pacificazione della penisola fu compiuta dividendola in dieci piccoli Stati sovrani, legittimati a volte dalla tradizione, ma sostanzialmente dalla protezione delle potenze. Quegli Stati - chi più chi meno - vissero quarantacinque anni; e non fu una vita effimera. Ognuno era un sistema complesso di governo del territorio, di disciplina degli interessi economici e dei rapporti sociali, di educazione; e anche di usanze e di culture. Perlopiù si trattava di sistemi deboli, che non ressero l'urto della guerra del 1859-1860, quando con la forza delle armi, delle passioni ideali e della fortuna gran parte della penisola venne unificata. Tradizioni e istituzioni di piccoli Paesi che non avevano che pochi contatti tra loro vennero tumultuosamente miscelati in un nuovo grande Stato. Il volume presenta un'analisi della società e delle istituzioni di quelle piccole patrie, per svelarne le illusioni, i successi e i misfatti. -
Antropoiesi. Poesie scritte al buio
Un grande avvenire attende la Poesia visiva. Ci troviamo ai bordi di una distesa finora male esplorata: non si è fatto tutto quello che si sarebbe potuto fare, ma il campo s’indovina ancora fertile. La Poesia visiva ha trovato i suoi operai: sono decine e centinaia su tutta la Terra. Ormai è un’arte matura e le sue virtù sono lampanti: grandi possibilità e varietà soddisfatte con mezzi materiali e strumenti davvero modesti. La collana, che s’inaugura con questo libro, intende contribuire con opere, ma anche con apporti teorici alla fioritura cha s’attende. Il titolo della collana è ampolloso e altisonante, ma è quello che ci vuole per una ripresa energica delle sperimentazioni di Poesia visiva. Gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso conobbero il suo successo, ma ora la grande ondata è passata e, se anche molti di quegli artisti tuttora vivono e producono opere, l’ambiente ha bisogno di aria fresca e idee nuove. -
UniVersusCittà
Architettiuniudieci Concorso / Laboratorio di idee per la riqualificazione del Polo Scientifico dell’Università di Udine ai Rizzi -
L' individualità dei corpi. Percorsi nell'Etica di Spinoza
L'Etica di Spinoza è attraversata dalla tensione tra la centralità riconosciuta al corpo sul piano teorico e la sua marginalizzazione sul piano testuale. Da un lato la mente è inseparabile dal corpo, e l'uomo è l'inscindibile unità di entrambi. Dall'altro, il fine dell'opera è quello di indicare al lettore la strada che conduce a una libertà e a una felicità che sono innanzitutto ""della mente"""", e questo punto di fuga impone a tutta l'argomentazione una prospettiva prevalentemente mentale, nella quale la presenza del corpo si dirada, si fa più rapsodica e defilata. Accogliendo la sfida interpretativa lanciata da questo gioco di presenze e di assenze, il presente lavoro ripercorre con acribia i riferimenti alla corporeità disseminati lungo tutto il testo, rilegge le pagine più celebri a partire dai luoghi più marginali, restaura la rete di connessioni entro la quale i dettagli apparentemente più insignificanti manifestano invece il loro valore propriamente sistematico. Attraverso un percorso che parte dalla fisica dei corpi complessi e arriva fino all'amore intellettuale di Dio, e costeggia temi classici quali immaginazione, desiderio e virtù ma si sofferma soprattutto su figure periferiche come quelle del sonnambulismo, del delirio, dell'amnesia, l'autore ripristina la centralità del corpo in alcuni degli snodi fondamentali dell'ontologia, dell'epistemologia e dell'etica spinoziane."" -
I problemi filosofici della teoria della relatività. Lezioni 1920-1921
Scienza e filosofia vivono da secoli un rapporto conflittuale. Grande interprete di questa relazione, Cassirer si dedica a una delle più potenti e affascinanti teorie scientifiche, quella di Einstein. Tradotto per la prima volta in italiano, il libro contiene gli appunti per le lezioni sulla relatività tenute all'Università di Amburgo nel semestre invernale del 1920-1921: un'esposizione sistematica e chiara, pensata da Cassirer per i suoi allievi. Cassirer coniuga, come sempre in modo efficacissimo, riferimenti storici e pregnanza teorica. La teoria della relatività, attraverso la compiuta decosalizzazione dei concetti che utilizza, realizza appieno, ai suoi occhi, quello spostamento dal concetto di sostanza al concetto di funzione che caratterizza lo sviluppo della filosofia e della scienza moderne. -
Per una storia politica e sociale dell'amore. La ricerca pubblica e privata della felicità
Nel corso dei secoli, tra dibattiti appassionati e speranze deluse, l'amore ha sognato di guidare il mondo. Ogni tentativo si è rivelato un insuccesso. Così l'amore ha ripiegato sulla vita privata. Ha lasciato che l'economia prendesse il potere, accontentandosi di costruire un universo consolatorio e carezzevole, contrapposto alla durezza del mondo. Jean-Claude Kaufmann riporta qui la storia di un sentimento diverso da tutti gli altri. Ci coinvolge nell'avventura delle grandi utopie e ci rivela il volto nascosto degli episodi che fondano i nostri vissuti amorosi. Attraverso questo racconto, intriso di gustosi aneddoti, l'Autore discute i valori della nostra epoca e ci spinge ad interrogarci sulla nostra personale posizione nel mondo. Di fronte alla sofferenza suscitata da una concezione strettamente economica e cinica della vita collettiva, la questione dell'amore nella sua dimensione sociale e politica sta riemergendo, spiegandoci l'intensità e i nuovi tentativi che al giorno d'oggi intraprendiamo nella ricerca della felicità in amore. -
Sulla scena del delitto. Esperienze professionali e casi pratici in criminologia
La criminologia moderna ha abbracciato diverse scienze e discipline per completarsi e analizzare il crimine nelle sue molteplici sfaccettature e componenti. In questo lavoro risulta di particolare interesse l'accostamento di saperi differenti, attraverso alcune significative esperienze vissute da professionisti impegnati 'sul campo', raccolte grazie ad un confronto condotto dalla criminologa Jessica Ochs.