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I mondi dell'Asia
I vasti e complessi mondi dell'Asia, che vanno dal Vicino oriente al Giappone, tornano oggi ad interessare il pubblico europeo ed italiano (troppo spesso vittima di una divulgazione condizionata dal dibattito sul cosiddetto 'discorso postcoloniale'), da un lato grazie all'indubbio successo economico riscosso da alcune potenze emergenti asiatiche negli ultimi anni, e dall'altro per il timore del presunto scontro di civiltà fra Occidente e Oriente. Questo volume collettivo, frutto del lavoro di noti studiosi italiani, si pone l'obiettivo di illustrare i principali processi socio-politici e le dinamiche culturali che hanno caratterizzato e che caratterizzano il continente asiatico, quali, ad esempio, le persistenze dell'epoca coloniale, la crescita economica, la democratizzazione, la diffusione della cultura, i conflitti interni ed esterni, le relazioni internazionali e l'autoritarismo politico. Si intende così fornire ai lettori, senza pretesa di esaustività, un'occasione per avvicinare realtà e culture meno conosciute, con le quali oggigiorno, direttamente o indirettamente, tutti devono però confrontarsi. -
Leibniz. Un dialogo armonioso
Nei saggi qui tradotti e presentati, mediante Leibniz, Hans Pichler (1882-1952) indaga, da una parte (Leibniz. Un dialogo armonioso), la diade particolare-universale all'interno dei diversi ambiti della filosofia (metafisico-ontologico, estetico, etico e religioso), mettendo in evidenza, sulla scorta della lettura leibniziana di Couturat e Russell, come la logica e la teoria delle modalità stiano a fondamento dell'intero sistema di Leibniz e delle sue molteplici articolazioni. In questa interpretazione, Pichler prende le distanze dalla lettura neokantiana del pensiero leibniziano, e ripropone un Leibniz ""al di là"""" di Kant. Dall'altra (La comunità metafisica di Leibniz) mette alla prova la tenuta della teoria leibniziana dell'armonia prestabilita e delle monadi per la costituzione di un'idea di comunità in grado di avere forza integrante e di essere il tessuto relazionale fondante all'interno del quale gli individui, proprio come le monadi, siano in grado di condurre un'esistenza """"armoniosamente solitaria""""."" -
La vita oltre l'utilità. Soggettività ed economia
La vita economica può essere compresa attraverso lo sguardo del soggetto. Solamente le passioni e gli interessi degli uomini restituiscono significato a fenomeni altrimenti astratti e distanti dalla quotidianità. Le ricerche di classici molto diversi fra di loro, da Adam Smith a Georg Simmel, mostrano come l'economia viva di cultura e società e, in tal modo, squalificano l'ideologia secondo la quale il mondo è governato dal solo criterio dell'utilità. Dialogare con il passato per oltrepassare i limiti dell'utilitarismo significa aprire la strada a un mondo nel quale le energie umane mobilitate dallo sviluppo economico possano orientarsi liberamente in ogni direzione. -
Le dinamiche dello sviluppo locale. Capitale territoriale e modelli partecipativi
In un mondo sempre più interconnesso è diventata centrale e strategica la dimensione locale dello sviluppo. Le politiche territoriali rappresentano le cornici programmatiche, grazie alle quali si promuovono e si valorizzano le realtà locali che risultano essere intrinsecamente complesse, poiché al loro interno interagiscono attori e portatori di interessi a volte confliggenti o contrastanti. Dare vita a modelli di sviluppo e a forme di cooperazione tra i soggetti, pubblici e privati, non è impresa facile né il successo è scontato. Un ruolo fondamentale è ricoperto dalle istituzioni pubbliche, le quali, attraverso un approccio culturale totalmente nuovo e un sapiente governo degli strumenti della programmazione, unito alla capacità di creare capitale sociale, possono rappresentare la chiave di volta per enfatizzare le vocazionalità di sviluppo dei singoli territori. Occuparsi delle politiche dello sviluppo locale è l'occasione per analizzare la società con i suoi protagonisti, le sue trasformazioni, i suoi cambiamenti, le diverse sensibilità culturali e le sue attitudini a farsi fautrice e protagonista del futuro. -
Dove Platone riceve il battesimo. La formazione come fondamento nell'impero romano d'Oriente
Il volume, risultato delle ricerche per il progetto nazionale PRIN 2009 ""Passioni e politica nell'età globale"""", diretto da Elena Pulcini, è volto a ricostruire le """"politiche del passato"""" che hanno connotato la storia tedesca del dopoguerra, con particolare e inedita attenzione critica per i nessi tra il sentire collettivo, i dibattiti politici, la spettacolarizzazione dei processi giudiziari, le scelte normative e le pratiche di riparazione in favore delle vittime. Il caso tedesco è particolarmente interessante perchè permette di tematizzare una triplice Vergangenheitsbewältigung (superamento del passato): nella Repubblica Federale di Bonn, nella DDR e, dagli anni '90, nella Germania riunificata."" -
La religione tecno-capitalista. Suddividere, connettere
Il saggio è un’analisi del rapporto conflittuale tra capitalismo, tecnica e democrazia. E partendo da Benjamin, che già aveva definito il capitalismo come una religione, sviluppa ed estende il modello a quella che declina come religione tecno-capitalista. Apparato tecnico e capitalistico che è appunto religioso per la sua capacità di legare i soggetti tra loro e a sé come apparato. Religione. O potere pastorale, come lo aveva definito Foucault facendo nascere/derivare appunto dal potere pastorale cristiano l’idea poi moderna di governamentalità e di biopolitica. Dunque, mercato e tecnica come poteri pastorali nella loro capacità di fare gregge e di connettere e di indurre ciascuno a dover/voler essere connesso. Con il passaggio, quindi, dall’homo oeconomicus del mercato all’homo technicus del tecno-capitalismo. Per cercare di governare tali processi – automatici (autopoietici), non neutri e sfuggiti al controllo umano e democratico – occorre estendere la pratica della laicità verso questa particolare religione. -
Sui presupposti di un nuovo umanesimo
Nel panorama della crisi generalizzata che ha investito anche i modelli classici del vivere civile, da un lato la religione si ripresenta come luogo di formazione e di tutela di collettività identitarie e di comunità coese, dall'altro la razionalità critica nata dai processi di modernizzazione e secolarizzazione sembra sempre più fragilmente rimessa alle incertezze della laicità e alle debolezze della democrazia. Alcune delle tensioni politiche più acute nel presente possono addirittura essere interpretate come una rinnovata guerra civile, più o meno metaforica, tra una ""teologia politica"""" che rivendica spazi di potere e una """"religione civile"""" sempre nel rischio di diventare solo veicolo ideologico. Nel confronto con i grandi classici che nella modernità hanno posto il problema del nesso tra fede e sapere, ma anche nel corpo a corpo con i dibattiti attualmente in corso a proposito dell'universalismo democratico, della libertà di coscienza, di un'etica pluralista ed interculturale, e poi nel confronto costante con i risultati più recenti delle indagini delle scienze empiriche e sociali e nella prospettiva di disegnare insieme i presupposti di un nuovo umanesimo, sono qui raccolte le ricerche proposte in due occasioni presso il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell'Università degli Studi di Cagliari, nel quadro di un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale su: Umanesimo, religione e democrazia politica nel terzo millennio."" -
Essere ed esistere
Il tema ""Essere ed esistere"""" che verte, almeno per ciò che riguarda l'essere, sulla ricerca più alta della filosofia, è difficile da svolgere in un'epoca appiattita sul mero esistere, con la conseguente negazione dell'essere, senza dire che c'è sempre stata una certa confusione anche nell'uso dei due termini. Con la negazione dell'essere si negano evidentemente l'anima, ogni ideale e Dio stesso, per affacciarsi all'assurdo del non essere: il nulla. Nel libro si afferma invece un tutto in cui essere ed esistere fluiscono uno nell'altro, a somiglianza dello Yin e dello Yang, e in armonia con tutte le altre polarità in cui si svolge il mondo e con la loro ciclicità. Un pensiero che è stato esplorato su diversi piani da Vittorio Mazzucconi nei nove seminari del """"Convivio"""", di cui """"Essere ed Esistere"""" è l'ultimo. In esso, e nel libro, è anche presentata una carrellata sui seminari precedenti, offrendoci così il compendio di un'unica e feconda visione."" -
Il divenire di una poetica. Il «logos veniente» di Andrea Zanzotto dalla «Beltà» a «Conglomerati»
Il saggio ricostruisce la genesi e lo sviluppo della poetica del ""Logos erchomenos"""" (o """"Logos veniente"""") di Andrea Zanzotto a partire dalla """"Beltà"""" (1968) a """"Conglomerati"""" (2009). L'indagine, condotta sui preziosi materiali autografi del Centro Manoscritti di Pavia, immette il lettore nel vivo del laboratorio zanzottiano degli anni '60 e 70. È qui che, tra le suggestioni provenienti dalla psicoanalisi, dalla filosofia, dalla teologia e dall'antropologia coeve, oltre che dalla fondamentale collaborazione con Federico Fellini, il poeta di Soligo rielabora e attualizza il mito romantico del """"Dio a venire"""". Attraverso l'analisi che ne rivela le molteplici declinazioni e motivazioni storico-culturali, quest'ultimo si rivelerà un'imprescindibile chiave esegetica per comprendere la seconda, più matura fase della scrittura di Zanzotto. Nella selva della postmodernità non vi sono sentieri battuti. Il poeta, e più in generale l'uomo, può solo camminare in una realtà fantasmatica e cosparsa di macerie. Ma se questo è il segno del tempo, dell'epoca, la sua assenza di senso è ciò che continua ad additare ad altro: non una direzione, non una mèta; piuttosto un'assoluta sottrazione nostalgico-utopica, che lascia andare i suoi figli nella più rischiosa e onerosa delle libertà."" -
Post. Vol. 4
Secondo una delle piu? praticate disambiguazioni del concetto di convenzione, qualcosa (un principio, un fatto, un comportamento) e? convenzionale se non e? dettato da uno stato di cose immodificabile ma e? in qualche misura “up to us” – in altri termini: se possiamo sceglierlo, se e? il frutto di un nostro accordo (implicito o esplicito) e cosi? via. Dove c’e? un accordo ovvero una scelta condivisa da una comunita?, ci sara? quindi anche convenzione: per questo non c’e? spazio dell’agire-sapere – dalla giustizia alla proprieta? privata, dalla politica all’etica, dal linguaggio alle scienze – che non sia almeno in parte convenzionale. In questo numero di Post, un’equipe formata da giovani filosofi, artisti visivi, semiotici, storici, scienziati politici, giuristi, matematici e fisici si impegna a demarcare i diversi contesti convenzionali e a precisare modalita? e funzioni svolte dalle convenzioni tanto nel “mondo della vita” quanto nel contesto della ricerca scientifica. Testi di: Laura Amato, Antonio Bondì, Andrea Cavalli, Andrea Cavazzini & Federica Turriziani Colonna, Filippo Costantini, Francesca Ciulla, Filippo Domaneschi, Francesco Guala, Francesco La Mantia, Diego Mantoan, Adriano Martufi, Alberto Naibo & Paolo Maffezzoli, Matteo Plebani, Laura Porro, David Ragazzoni, Letizia Thiella, Giulia Torrengo, Raffaele Ventura, Hugo Viciana. Progetti speciali di: Francesca Banchelli & Alessandro De Francesco, Josephine Baker-Heaslip & Anne Haack, Ludovica Carbotta, Laurent Derobert, Alessandra Donati & Luca Bertolo, Cleo Fariselli, Emeric Lhuisset & Samira Ouardi, Jonatah Manno, Elodie Seguin. Interviste a: Yemina Ben-Menahem, Margaret Gilbert, Hilary W. Putnam. -
Ai confini dell'educazione degli adulti
Considerare l’educazione in stretta connessione con i concetti di limite, di possibilità e di sfida è quanto anima l’approccio di questo volume ad alcune significative e peculiari questioni dell’adultità contemporanea. Per un verso, il limite e la possibilità si danno come i termini dialettici della tensione di continua crescita migliorativa che connota l’educazione. Educazione che, per inverarsi ed evolversi, deve conoscere i suoi limiti, intesi sia come ostacoli o traguardi oltre ai quali pare non sia dato spingersi sia, soprattutto, come frontiere da abitare e da attraversare consapevolmente. Di qui, il richiamo alla possibilità è ineludibile, giacché consente di dare un senso all’educazione come l’impresa umana e umanizzante per eccellenza, tesa a varcare limiti, e a costruirne di nuovi, aprendo ventagli di possibilità da esperire. Per altro verso, è facendo perno sulla sfida che le potenzialità dell’educazione si rendono visibili e praticabili: sfida, ovvero approccio coraggioso, tanto a quei limiti quanto a quelle possibilità. E, quindi, sfida ai dati di fatto verso ciò che ancora non è ma che potrebbe e dovrebbe essere, sfida al passato e al presente verso il futuro. Sfida all’incompiutezza e all’imperfezione verso un percorso permanente di integrazione e di perfettibilità. I contributi qui raccolti, dunque, individuano e trattano alcuni temi sfidanti l’educazione degli adulti, e da essa sfidati, facendo leva proprio sulla maturità in divenire dei soggetti chiamati a reggere le sorti della comunità, ma non per questo meno bisognosi di guida o di motivazione educativa. Tutt’altro: lo status di educando costituisce per l’adulto la sua sfida più impegnativa, più faticosa ma anche più gratificante, obbligandolo eticamente e moralmente a coltivare, senza soluzione di continuità, il bene individuale come bene collettivo e viceversa. -
Letteratura di testimonianza in America Latina
L'insieme di saggi che compongono questo volume si pone come obiettivo l'esplorazione della relazione tra letteratura e testimonianza nell'ambito della violenza politica e del terrorismo di Stato che hanno sconvolto i contesti latinoamericani nella seconda metà del secolo scorso. Tali percorsi aprono alla ricognizione di fenomeni eterogenei e complessi, con importanti implicazioni geopolitiche che ci permettono di disegnare una cartografia dei dispositivi del potere che hanno marcato la storia del continente. Ci consentono, al contempo, di riflettere sui meccanismi di costruzione di una memoria condivisa e sull'elaborazione etica e sociale dei traumi della storia, resi possibili grazie al potere di figurazione e ricomposizione dell'esperienza offerto dall'immaginazione letteraria. -
Il sigillo dei sigilli. I diagrammi ermetici. Giordano Bruno filosofo e pittore
Giordano Bruno, oltre che filosofo, volle anche esser pittore. Il presente testo si avvicina a quest'aspetto insolito, offrendo al lettore tre strumenti: ""Il Sigillo dei Sigilli"""", una delle sue opere teoriche più importanti, dedicata alla costruzione di un modello della mente e dei suoi straordinari poteri, da tempo al centro della critica; La riedizione completa di due cicli di xilografie autografe di Bruno: """"I diagrammi geometrici ed """"ermetici"""", ricostruiti dalle edizioni originali del Cinquecento; Un saggio critico di Ubaldo Nicola che, a partire dagli enigmi posti da questi diagrammi e sulla scorta della teoria emergente del """"Sigilius"""" esamina il tema dell'immaginazione in Bruno."" -
Sublimazione
Se Freud ha concepito la sublimazione delle pulsioni come il dispositivo più importante del processo di civilizzazione, Lacan l'ha pensata come il campo di emersione del simbolico, quindi della cultura, dalla cosiddetta ""natura"""". È per tale motivo che oggi, in piena crisi degli ordini simbolico-culturali, nonché del rapporto tra l'uomo e l'ambiente, la questione della sublimazione non può essere separata dal problema di come gli individui e le collettività siano in grado - o non in grado - di """"lavorare"""" e così trasformare le proprie pulsioni. Intendendola come dispositivo psico-sociale e insieme come esercizio di elevazione, alleggerimento e, appunto, trasformazione di stato, il volume si propone di misurare la validità e la praticabilità, anche politica, del paradigma psicoanalitico nel contemporaneo, e al tempo stesso mira a fornire una ricognizione del campo privilegiato cui esso si applica, quello delle espressioni artistiche: è ancora possibile comprendere e valutare la funzione delle arti (a patto che sia mai stato possibile farlo) in base alla sublimazione? Ed è lecito concepirne o trasporne il funzionamento al di fuori dell'Occidente, dove è sorta la psicoanalisi? Infine, non sarebbe il caso di trasformare radicalmente il concetto stesso di sublimazione, inserendovi il movimento inverso - quello della caduta o, per usare i termini di Timothy Morton, di sub-scendenza?"" -
La grande opera alchemica
"[...] benché l'Alchimia sia, nella via universale, in parte naturale e in parte artificiale, essa è però piuttosto naturale perché per natura nella via della vera Alchimia non è introdotto niente di estraneo o di alieno, poiché la natura possiede ciò in cui opera: le cose attive sono unite alle passive per mezzo di una unione e applicazione conveniente. Quanto al resto la natura opera di per sé"""". (Anonimo, Rosario dei filosofi)" -
Etica dello spazio. Per una critica ecologica al principio della temporalità nella produzione occidentale
Il presente lavoro intende ricostruire il rapporto tra lo spazio e il tempo a partire dall'antichità, e quindi attraverso il Rinascimento e nei secoli della piena modernità (da Cartesio a Hegel), come il progressivo affermarsi della smaterializzazione dello spazio e della natura in funzione della loro temporalizzazione e trasformazione produttiva. Se può essere indicato un momento in cui il primato economico impone la ragione del tempo sulla presenza del visibile e dello spazio, e ne determina il loro assoggettamento e la loro trasformazione, questo è senz'altro l'epoca che indichiamo comunemente col nome di modernità. Ma la ricerca contenuta in questo volume ci permette di evidenziare come questo sviluppo, proprio della cultura occidentale, non sia affatto una deviazione casuale in un percorso originariamente differente. La negazione della natura è la cifra specifica di un sapere e di una cultura che hanno fatto dell'immaterialità e della virtualità dell'idea il loro primo presupposto. In conseguenza di questo principio, il tempo è la dimensione che promette il modificarsi dell'ente e dello spazio in ragione del loro poter essere futuro; che definisce il processo di produzione, e quello di trasformazione della natura, come il divenire stesso del visibile; e come un divenire del tutto necessario. -
Pasolini con Lacan. Per una politica tra mutazione antropologica e discorso del capitalista
Il libro non è semplicemente una comparazione del pensiero di Pier Paolo Pasolini con quello di Jacques Lacan, ma nasce dall'idea che questi due protagonisti della cultura novecentesca si inscrivano in una convergente costellazione simbolica in cui i due mutualmente si illuminano negli snodi più significativi sia per loro che per il pensiero tout court. Di qui i riferimenti critici ad altri autori quali Deleuze e Guattari, Magatti, Negri, Recalcati, Zizek. I temi della mutazione antropologica pasoliniana e del discorso del capitalista lacaniano descrivono e tracciano un orizzonte di ""pratiche"""" che dislocano il politico a livello della soggettività intesa come singolarità. Il nucleo centrale del libro consta dunque dell'elaborazione di una possibile pratica di soggettivazione che sia antagonista al pensiero dominante."" -
Rosso, nero e Pasolini
II libro propone una interpretazione del ruolo intellettuale e della morte di Pasolini a partire dalla storia del terrorismo politico in Italia. Poiché ormai la letteratura sul terrorismo in Italia è ampiamente nota, la scelta è stata quella di approfondire quella meno conosciuta della regione in cui Pasolini ha trascorso la sua giovinezza e si è formato. II Friuli Venezia Giulia ha visto svilupparsi, prima che altrove, i fenomeni di terrorismo legati alla guerra fredda. In Friuli la seconda guerra mondiale si è conclusa dopo rispetto alle altre regioni italiane e la guerra fredda è iniziata prima di qualsiasi altro luogo al mondo, con l'invasione jugoslava di Trieste. È in questo clima che muove i suoi primi passi di scrittore Pasolini, la cui lunga carriera, proseguita altrove, verrà interrotta da un omicidio su cui non è stata fatta piena chiarezza, ma che può essere letto come un crimine di matrice politica. -
Il caso Heidegger. Una filosofia nazista?
Il 5 febbraio del 1988, nell'anfiteatro dell'Università di Heidelberg si svolse un dibattito intorno al pensiero politico e filosofico di Heidegger a cui parteciparono Jacques Derrida, Hans-Georg Gadamer e Philippe Lacoue-Labarthe. L'occasione prossima del dibattito era stata, qualche mese prima, la pubblicazione del libro di V. Farias, Heidegger e il nazismo (Torino 1988), nel quale venivano mostrati, anche se in maniera non sempre sorvegliata dal punto di vista critico, i legami di Heidegger con l'apparato culturale e politico della Germania nazista. Il pubblico dibattito, che non prevedeva degli interventi già preparati, non era mai stato pubblicato, così come non era mai stato pubblicato l'incontro tra i tre filosofi e una parte del pubblico presente alla serata che si svolse il giorno successivo, 6 febbraio, alla presenza di giornalisti e sempre ad Heidelberg, presso il ristorante ""Sole d'Oro"""". Il testo rappresenta una preziosa testimonianza della posizione dei tre filosofi di fronte all'impegno politico di Heidegger, anche alla luce dei Quaderni neri (di cui, all'epoca del dibattito, non si sospettava nemmeno l'esistenza) che hanno cominciato ad essere pubblicati nel 2014... Con un intervento di Jean-Lucy Nancy."" -
Risvegliare l'energia. Psicoterapia corporea e buddismo
La ricerca spirituale non coincide con la religiosità e lo sviluppo personale non coincide con la psicoterapia. Religiosità e psicoterapia si sono spesso trovate in contrasto a causa delle loro opposte pretese di rappresentare l'una l'accesso diretto alla parola a all'esperienza del divino, l'altra la quintessenza di un pensiero scientifico razionalmente dimostrato. Ricerca spirituale e sviluppo personale tornano però a coincidere quando, abbandonata l'illusione di poter prescindere dal corpo, I'Entronauta, il ricercatore soggettivo, si addentra nell'esplorazione della propria ricchezza interiore, della propria complessità. Tra i diversi metodi tradizionali di ricerca interiore attraverso l'esperienza corporea emerge, per la ricchezza delle sue intuizioni e per la semplicità delle sue pratiche, il Buddismo. In campo psicologico molti autori hanno esplorato la dimensione spirituale. Ma solo pochi, come Lowen e Reich, hanno avuto l'intuizione di tornare a esplorare i processi psicologici attraverso l'esperienza diretta del corpo. Le neuroscienze stanno validando, indirettamente ma indiscutibilmente, la potenza delle loro intuizioni. Il libro si conclude con la presentazione della prima ricerca sistematica sugli effetti della pratica bioenergetica, un ponte appunto, tra spiritualità e psicologia somatorelazionale. Introduzione di Monique Mizrahil.