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Platone digitale. Per una filosofia della rete
Questo libro presenta i principali concetti elaborati da Bernard Stiegler nell'arco della sua intensa e provocante attività di ricerca. Il filosofo francese legge la realtà e la soggettività contemporanee monitorando il ruolo delle tecnologie, che, attingendo a una metafora già usata da Platone e da Derrida con riferimento alla scrittura, non esita a definire pharmakon (rimedio e, a un tempo, veleno). Un'analisi a tutto campo e radicale, in grado di articolare un'originale e impegnata comprensione critica dell'ambiente tecnologico nel quale siamo immersi. Paolo Vignola e Francesco Vitale, accreditati studiosi di Stiegler in Italia, accompagnano il lettore all'approfondimento di una delle voci più interessanti del panorama intellettuale contemporaneo. -
Milano a teatro e in galleria
Riproponiamo in questa piccola raccolta tre saggi brevi sulla città di Milano pubblicati, fra gli altri, in occasione dell'Esposizione Nazionale del 1881 nell'antologia Milano 1881. Come in una macchina del tempo, il lettore viene accompagnato attraverso una Milano che non c'è più, nei cui scorci e nelle cui atmosfere può tuttavia ancora ritrovarsi, come in un paesaggio stranamente familiare. -
Suonala ancora, Bombe. Memorie di un'elefantessa a Milano
"E tu, Bombe elefantessa, ci guardavi da dietro tondi occhiali senza lenti, bordati di bianco, con quella tristezza dolce da mamma vecchia che a noi bambini faceva star sereni, perché la tristezza era allora una musica ignota, e la vecchiaia una mappa di linee contorte, disegnate sui volti di chi c'era da sempre."""" Con una presentazione di Giovanna Borradori." -
La famiglia «in»attesa. I genitori omosessuali e i loro figli
Se il matrimonio tra persone dello stesso sesso è ormai discusso apertamente e legittimato in molti paesi, sulle possibilità per le coppie omosessuali di avere dei figli c'è ancora molta chiusura. Le ragioni addotte si rifanno spesso a presunte ricadute negative sul benessere che deriva ai bambini dall'avere un modello affettivo e relazionale diverso da quello di due genitori eterosessuali. Federico Ferrari, psicoterapeuta familiare, smentisce questi preconcetti sulla base delle evidenze scientifiche e delle esperienze pratiche. L'autore, a partire dalla realtà delle famiglie omogenitoriali, riscopre le dinamiche fondamentali del fare famiglia e del divenire genitori, al di là degli stereotipi di genere e delle forme del familiare ad essi improntate. Il libro include un capitolo sulla consulenza con i genitori omosessuali e i loro figli, per sostenere queste famiglie ad affrontare un contesto sociale, istituzionale e scolastico, che spesso, ancora, non le prevede e può mostrarsi fortemente discriminatorio. Chiude il volume una raccolta dei maggiori studi suddivisi secondo la metodologia della ricerca e il tipo di campione utilizzato. Prefazione di Paolo Rigliano. -
Le condizioni di felicità
"Le condizioni di felicità"""", pubblicato un anno dopo la morte di Goffman, restituisce alla sociologia uno nuovo studio in Italia. Quali sono le condizioni di felicità studiate da Erving Goffman e cosa ci presenta in questo suo ultimo lavoro? Goffman tratta le condizioni di felicità in maniera diversa dai precedenti approcci scientifici. La sua analisi ha come base le dinamiche conversazionali. L'opera richiama, anche nello stile, al suo approccio caratterizzato dalla presenza di esempi che provengono dall'interazione sociale. Le condizioni di felicità diventano quelle in cui è possibile che lo scambio verbale e non, tra due o più individui, raggiunga un equilibrio, un'armonia tale da rendere quel tipo di relazione completa e lontana da allusioni o inesattezze che l'altro potrebbe invece cogliere. Un Goffman inedito, che completa il suo percorso scientifico lasciando un'analisi sociolinguistica a studiosi di scienze sociali e non solo." -
La donna nella società attuale
L'autrice muove una severa critica alla concezione positivista della donna che la vedeva un soggetto inferiore e scarsamente funzionale alla società rispetto all'uomo. Però, proprio servendosi dell'impianto metodologico del positivismo, la Lombroso descrisse accuratamente la condizione femminile partendo dall'illustrazione della natura condizionante la figura femminile che i movimenti femministi, a suo parere, mortificavano, rendendola simile a quella maschile. La natura biologica della donna la rendeva diversa e non inferiore all'uomo, per ciò stesso destinandola in spazi privati piuttosto che pubblici e, se in questi, dedita ad attività altruistiche per sua natura, come la beneficenza, la medicina, l'agricoltura, l'insegnamento, la letteratura, tutte accomunate dal fatto di esigere anche un impegno pratico e un contatto diretto con il prossimo. Riflessioni che, a distanza di novant'anni, consentono di verificare quanto la cultura, anche dopo l'impatto della globalizzazione, abbia trattenuto o modificato questi profili, promuovendo la donna come vettore di cambiamento. -
Dispositivo. Da Foucault al gadget
L'uso della nozione di dispositivo nel corso degli ultimi decenni ha rivelato una singolare fecondità. A partire dall'opera di Michel Foucault, la sua densità ha reso possibili molteplici declinazioni che il presente lavoro ripercorre: da Gilles Deleuze a Jean-François Lyotard a Giorgio Agamben. Essa risuona in altre riflessioni filosofiche ma la sua influenza si estende a campi disciplinari diversi, come la ricerca pedagogica e antropologica. Si tratta dunque di una parola chiave non solo per comprendere l'opera del pensatore francese, ma anche per interpretare alcune significative derive del sapere contemporaneo. È possibile però anche un uso ulteriore, una specifica declinazione estetica. Che cosa può significare la presenza di un dispositivo estetico nella vita contemporanea? In questa chiave, la parola può essere accostata a un altro termine, che ha una presenza incisiva nel pensiero di Jacques Lacan: il gadget. Forse proprio attraverso il gadget si mostra oggi nel modo più vistoso l'efficacia del dispositivo estetico nell'immaginario contemporaneo. -
Cifre narrative. Matematica e lavoro letterario
In un viaggio labirintico da fermi ben documentato, che va da Kafka a Borges, da Leibniz a Wittgenstein, da Cartesio a Cantor, fino alle riserve dell'immaginazione di Philip K. Dick e di Stanislaw Lem, l'incisiva prosa di Parmeggiani prende in esame, cammin facendo, i luoghi più comuni che vorrebbero la Matematica come assoluta costrizione logica e la Letteratura come fantasiosa e arbitraria libertà di espressione, individuandone invece le affinità, le convergenze e il medesimo rigore nei loro pur diversi modi di pensare e intendere il reale, nelle loro facoltà di dare talvolta a oggetti diversi uno stesso nome e talaltra nomi diversi a cose uguali. Prefazione di Bruno D'Amore. Postfazione di Mario Neve. -
Eredità di questo tempo
Pubblicato a Zurigo nel 1935, ""Eredità di questo tempo"""" affronta la questione, che coinvolse negli anni venti e trenta anche intellettuali come Walter Benjamin e Theodor Wiesengrund Adorno, delle radici del consenso di massa al nazismo. Il titolo è ardito: propone di ereditare dal presente, non dal passato, da """"questa"""" epoca, che è la nostra, a cui apparteniamo e che ci appartiene, non da quella di avi lontani, guardati con ammirazione e nostalgia. Il metodo con il quale Bloch """"racconta"""" la storia dell'avvento del nazismo è altrettanto innovativo. L'accumulo disordinato e liberamente combinatorio dei fenomeni, dai simboli della propaganda politica alle condizioni economico-sociali dei ceti impoveriti all'ampia gamma dell'immaginario letterario, artistico, cinematografico e filosofico che segnano il volto della Germania degli anni venti e trenta, prelude all'invito a tenere gli occhi ben aperti - uno dei suggerimenti di fondo del libro di Bloch ai suoi lettori. Eredità del presente vuol dire sguardo sull'attualità che sa dilatarne fortemente i confini e soprattutto si sforza, usandone gli aspetti più anticonvenzionali e bizzarri, non allineati e spesso del tutto improduttivi, di far circolare aria (autonomia e libertà di pensiero, fantasia) in mezzo a reliquie imbalsamate o semplicemente a vuoti deprimenti. Questo libro, che per molti aspetti rappresenta il laboratorio del Principio speranza (1955)."" -
La chiave musicale di Wittgenstein. Tautologia, gesto, atmosfera
"È impossibile per me dire nel mio libro una parola su tutto ciò che la musica ha significato nella mia vita. Come posso sperare allora di essere compreso?"""". Con queste parole Ludwig Wittgenstein spiegava all'amico Maurice O'Connor Drury l'importanza della musica per lo sviluppo del suo lavoro filosofico. Questo libro segue l'indicazione data dal filosofo, individuando nella riflessione sulla musica una chiave d'accesso all'intero percorso che va dal Tractatus logico-philosophicus alle annotazioni contenute in Della Certezza. Senza voler tracciare un'estetica musicale wittgensteiniana (ma non rinunciando a un confronto con le principali voci della filosofia della musica), il presente lavoro rilegge l'opera di Wittgenstein trovando nell'arte dei suoni la pietra di paragone a partire dalla quale tentare di spiegare alcuni tratti caratteristici della logica, della comprensione verbale e dell'accordo tra i parlanti." -
La metamorfosi della rivoluzione. Il liberalismo sociale nel Messico di Salinas (1988-1994)
I processi di trasformazione mondiale che segnarono il contesto di modernizzazione neoliberista degli anni '80, come l'ampliamento del mercato finanziario, la liberalizzazione dell'economia, la deregulation e la formazione di blocchi economici regionali, si imposero in Messico nel mezzo di un'acuta crisi economica. La crisi richiese risposte che si concretarono nell'apertura economica al mercato internazionale, con l'incorporazione al Tratado de Libre Comercio de America del Norte (NAFTA), ma fece altresì da volano per la revisione del sistema politico messicano. Caratterizzato come corporativista, paternalista e autoritario, dalla fine degli anni '60 esso ha visto deteriorarsi le basi sulle quali si sosteneva la sua legittimità. Il suo riesame si è costruito attraverso l'imposizione di diverse riforme dello Stato, che tendevano a rivitalizzare il sistema corporativo nel quale si assicurava il suo potere, usando la politica sociale come meccanismo per la creazione di un consenso di massa non necessariamente per via elettorale. Prefazione di Massimo De Giuseppe. -
La casa di sapone. Etnografia del carcere boliviano di San Pedro
Definito da un recluso ""la casa di sapone"""" per essere un luogo """"scivoloso"""" in cui è difficile rialzarsi dopo essere caduti, il carcere di San Pedro (La Paz, Bolivia) presenta al suo interno uno scenario del tutto particolare. Pur essendo ufficialmente sottoposto e regolamentato dalle leggi dello Stato boliviano, è di fatto gestito dai reclusi stessi, i quali concepiscono e rimodellano secondo le loro possibilità economiche lo spazio carcerario, abitato anche da quelle donne che, con i propri figli, hanno deciso di convivere col marito detenuto. I rituali, la religione, la salute, la malattia e il cibo sono il filo conduttore di una ricerca etnografica mirata a mettere in luce i meccanismi di annientamento e di sopraffazione che si innescano in un contesto simile e che hanno ripercussione sul concetto di corpo, persona e identità di coloro che vivono questa tragica esperienza, nella più inutile e ingiusta delle istituzioni statali."" -
Bianchezza e mascolinità in Brasile. Etnografia di un soggetto dominante
Basato sui racconti biografici di un gruppo di uomini bianchi di classe medio-alta di Rio de Janeiro, il volume indaga cosa significa essere classificati come bianchi e come uomini in una società strutturata sul razzismo e sulla diseguaglianza tra i sessi e le classi. Esaminando i silenzi, i non-detti, ma anche la capacità di questi uomini di descrivere con precisione rapporti di potere e episodi di violenza, l'autrice ci porta ad osservare la condizione di privilegio come perno della riproduzione delle discriminazioni sociali. In particolare, le esperienze di ""iniziazione sessuale"""" sono esaminate come momento di formazione di un certo modello di mascolinità eterosessuale, bianca e di classe medio-alta. Il volume rappresenta un contributo originale per l'analisi femminista dell'intersezione delle relazioni sociali tra sessi, classi e """"razze"""" e per un'antropologia dei gruppi dominanti."" -
Itinerari di silenzio
Il testo propone una riflessione esperienziale, in dialogo con voci diverse e credibili, sul significato e il valore del silenzio, suggerendo un possibile percorso per chiunque ne coltivi il desiderio e la disponibilità: in un contesto contemporaneo di bisogno di connessione con gli altri, anche se in una dimensione essenzialmente virtuale. Esso si snoda attraverso l'indicazione di luoghi e di vie ""al"""" silenzio (la solitudine, l'ascolto, il rapporto con la parola) e """"del"""" silenzio (la natura, la scoperta del proprio posto, la musica), prospettandone anche i frutti (l'umiltà, la pazienza, la mitezza) che da esso germinano per un diverso stile di vita. Sempre in una dimensione essenzialmente esperienziale. anche secondo la sua declinazione sociale e nella vita di coppia, il silenzio è proposto come elemento costitutivo di una vita autenticamente umana, di crescita nella consapevolezza di sé, capace di superare l'indifferenza, per la maturazione di un dialogo autentico con l'altro. Il taglio laico della pubblicazione è per chi nutra il gusto della spiritualità, intesa come apertura allo spazio dell'interiorità e del dialogo, nella dimensione dell'ascolto di sé e dell'altro, nell'attenzione all'uomo. Prefazione di Bruno Forte."" -
Per gli animali è sempre Treblinka
Il volume, frutto di due workshop organizzati dal CESTIDUR (Centro Studi sui Diritti Umani) dell'Università Ca' Foscari di Venezia, rappresenta un contributo interdisciplinare al tema della tortura praticata sugli animali. Aspetti storici, filosofici, sociologici e giuridici della questione vengono approfonditi in un intreccio di competenze diverse, mantenendo tuttavia un forte filo conduttore. Attraverso una architettura leggera di tempi, pause e stacchi, la narrazione che il libro offre si dipana dal piano da cui tutto ha origine, quello della compassione e della denuncia della tortura ai danni degli animali non umani, fino al piano di ipotesi forti su un progetto biopolitico in fase di (avanzato) sviluppo. -
L' infanzia dell'estetica. L'origine evolutiva delle pratiche artistiche
Perché ""facciamo"""" arte? Qual è il motivo per cui le arti e i comportamenti artistici risultano così universalmente diffusi in tutte le popolazioni umane? Qual è, in termini darwiniani, il """"vantaggio"""" che le arti assicurano (o hanno assicurato), nella storia evolutiva della nostra specie? Muovendosi con rara abilità al confine tra numerosi ambiti disciplinari, dalla psicologia dello sviluppo all'antropologia, dalla teoria evoluzionistica alle neuroscienze, dalla paleoantropologia alla storia dell'estetica, Ellen Dissanayake delinea nei saggi qui raccolti e tradotti per la prima volta in italiano una coerente ipotesi interpretativa sull'evoluzione e sviluppo delle pratiche e dei comportamenti artistici. L'origine delle arti - definite da Dissanayake making special behaviours, cioè comportamenti """"che rendono speciale"""" il mondo intorno a noi - è nell'età infantile: siamo Homines aesthetici, già nei sorrisi, gesti e scambi pre-linguistici che ci legano, da bambini, alla madre."" -
La nave, lo spazio e l'altro. L'eterotopia della nave nella letteratura e nel cinema
Le eterotopie, secondo l'analisi di Michel Foucault, sono gli ""spazi altri"""", separati, cioè, dal normale contesto quotidiano, """"una specie di contestazione mitica e reale dello spazio in cui viviamo"""". Dopo aver analizzato come eterotopie luoghi anche molto diversi fra loro (come le biblioteche, i giardini, le colonie, i villaggi vacanze, le cliniche psichiatriche, le prigioni) lo studioso francese afferma, in un fugace accenno, che la nave è """"l'eterotopia per eccellenza"""", connotandola come un grande scrigno di sogni e di immaginazione. Da qui prende le mosse questo libro: l'autore si propone infatti di analizzare lo spazio della nave in alcune opere letterarie dall'antichità alla contemporaneità - e cinematografiche, scelte in modo libero e antigerarchico, divise in cinque grandi tipizzazioni, precedute da un """"prologo"""" antico e seguite da un """"epilogo"""" postmoderno: navi emigranti e dell'esilio; navi dell'avventura; navi """"infernali"""", mostruose e spettrali; navi della ricerca e dell'erranza; navi ferme e in disarmo. Vedremo, quindi, con uno sguardo attento alle dinamiche sociali, come funziona l'eterotopia in queste navi diversissime fra di loro (e se essa può configurarsi sempre come un """"serbatoio di immaginazione"""") e come cambiano, a seconda dell'epoca e della tipologia analizzate, i luoghi che la stessa nave mette in comunicazione."" -
Etica medica
Etica medica (Medical Ethics) è un'opera fondamentale in materia di etica e deontologia medica. Seppur scritta tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, essa raccoglie regole di condotta per i medici e i chirurghi che sono divenute nel tempo la base per lo sviluppo di moderni codici di deontologia medica, primo fra tutti il Codice etico dell'Associazione Medica Mondiale (1847). -
Levinas inedito. Studi critici
La recente pubblicazione degli scritti inediti di Emmanuel Lévinas ha svelato paesaggi del pensiero che devono essere attraversati anche (ma non esclusivamente) alla luce delle opere pubblicate dal filosofo lituano. In questo volume viene presentata la prima raccolta di studi critici sugli inediti pubblicata in Italia: divisa in quattro sezioni - fenomenologia, storia, religione, letteratura -, tale raccolta intreccia temi e contesti capaci di illuminare la complessa trama delle pagine del filosofo e restituisce alla lettura un disegno straordinariamente unitario. Al di là di fin troppo facili appropriazioni apologetiche o celebrative, il lettore potrà dunque seguire il tratteggiarsi di un percorso filosofico osservato nel suo farsi, vale a dire nel progressivo emergere di quella potenza concettuale che Lévinas ha lasciato in eredità alla cultura contemporanea e con la quale non abbiamo smesso di confrontarci. -
Un amico fragile. Testimonianze e ricordi per Adriano Manesco
In questo libro sono riportate testimonianze e ricordi dei molti amici che per lunghi anni restarono vicini a Adriano Manesco e degli allievi che tuttora ne ricordano la figura. Le loro voci compongono in modo armonico il ritratto di un uomo interessato alle diverse culture, che è vissuto con naturalezza nel mondo della classicità greca come in quello delle tradizioni orientali, di India, Cina, Giappone. Ugualmente era curioso di conoscere le persone, la loro umanità e unicità, e desideroso di comunicare generosamente quanto sapeva. Adriano Manesco ha trasmesso valori di rispetto per la dignità umana e interesse per la crescita culturale e civile. La sua voce è stata ridotta violentemente al silenzio, in modo del tutto inaccettabile e indegno di ogni essere umano. In queste pagine la possiamo riascoltare attraverso le parole lasciate nella mente e nel cuore di chi lo ha incontrato.