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Tiratura illimitata. Dal crowfunding ai native ads: inchiesta sul giornalismo che cambia
Quand'è che l'informazione online si è ridotta a essere una sequela di articoli LOL da colonna destra e di gallery di gattini? È possibile conciliare la qualità dei reportage e delle inchieste con la velocità e il basso costo che caratterizzano il giornalismo su internet? Il futuro passa dal crowdfunding, dalla pubblicità nativa, dal mecenatismo, dalla riscoperta delle nicchie e delle comunità; da un utilizzo di Facebook e Google che li renda alleati, e non più rivali, del giornalista che vuole fare approfondimento. Questa ""inchiesta sul giornalismo che cambia"""" mette a fuoco le ultime tendenze nel mondo dell'informazione, per capire quali sono le strade da percorrere per far sì che, in un futuro prossimo, il giornalismo non consideri più """"qualità"""" e """"online"""" come due termini inconciliabili."" -
Banksters. Libor, il più grande scandalo della storia della finanza mondiale (per ora!)
È la storia di un mezzo reggimento di banksters che falsificano i dati in un giro di operazioni finanziarie di centinaia di migliaia di miliardi di euro (per la precisione, si scrive: 4 seguito da 00.000.000.000.000 e Euro.) Operazioni connesse al libor: il tasso che, normalmente, abbiamo dovuto pagare per i nostri prestiti in banca e sul quale siamo stati truffati. Tutti. Capire questa storia vuoi dire capire che i mercati finanziari sono (in questo e altri casi) un inventario completo di quelle situazioni che vengono indicate come i ""fallimenti del mercato"""": illegalità diffusa, uso privato di una funzione sociale, accordi truffaldini, deresponsabilizzazione, assunzione di rischi eccessivi. Uno scenario molto simile al """"mondo di mezzo"""" che avvelena la politica. Ma assomiglia anche ad una fantasiosa sceneggiatura di un Wall Street movie, in cui yuppies d'assalto, spregiudicati CEO e tutto il chorus line, si accordano tra Londra, New York, Tokyo, Utrecht, Sydney, Francoforte, Singapore e Zurigo per truccare la partita. È un grano di rosario di illegalità e truffe perché le grandi banche sono allo stesso tempo too big to fail e too big to jail: troppo grandi per fallire e troppo potenti per essere perseguite."" -
Donne violenza e ancora violenza. Al di là della pena e del biasimo
A fronte di un dibattito pubblico che alterna giudizi che vanno dalla pena alla compassione, dalla sfiducia al biasimo nei riguardi delle donne maltrattate e del comportamento che esse assumono in risposta alla violenza subita, in questo saggio si considera un modo alternativo per indagare il fenomeno della violenza domestica e tentare di capire l'esperienza vissuta dalle vittime degli abusi. Anziché avventurarsi - come generalmente accade sul terreno scivoloso che si apre davanti alle tradizionali domande di senso comune, l'autrice prova ad analizzare il caso della violenza domestica in riferimento al concetto di libertà e i suoi vincoli. La tesi di fondo che si intende convalidare è che un'indagine sulla libertà e sugli ostacoli che le donne (in quanto tali e non solo quelle direttamente esposte ai maltrattamenti) incontrano nel compiere le proprie scelte ha il vantaggio di rendere conto delle decisioni e delle azioni delle vittime di violenza senza mai pretendere di spingere l'interpretazione nel profondo della psiche soggettiva. -
Attori milanesi in scena. Milly, Tino Scotti e Walter Chiari
La collana Quaderni degli attori milanesi intende valorizzare e far conoscere il lavoro di quegli attori che hanno avuto un ruolo centrale nel panorama del mondo dello spettacolo del Novecento e la cui formazione e attività nel capoluogo lombardo, non tanto e non solo legata al mero dato anagrafico, è stata determinante. Milly, Tino Scotti e Walter Chiari sono i protagonisti dei saggi contenuti in questo quaderno che, oltre a restituire - in chiave storica - le tappe salienti delle loro carriere, indaga con prospettiva critica l'interazione e le capacità di riadattamento, da parte di questi interpreti, dei diversi modelli recitativi, tra teatro, cinema e televisione. -
Lessico del cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita. Vol. 2
II cinema italiano non è stato mai un cinema nazionale, pur essendo profondamente italiano. Ha individuato uno stile e un modo di vita, piuttosto che un'identità. È stato un cinema tutto radicato nella carne viva del presente, in un sentimento della contemporaneità libero da ogni astrattezza. Un cinema estroflesso nel mondo, preso anche dal suo caos, capace di costruire una vicinanza assoluta tra forme di rappresentazione e forme di vita. È a partire da questa vicinanza che è stato pensato e composto il ""Lessico del cinema italiano"""". Un'opera in tre volumi che proietta uno sguardo nuovo e costruisce una mappa concettuale inedita della grande tradizione del cinema italiano. Habitus, Identità, Lingua, Maschera, Nemico, Opera, Potere sono le voci che compongono questo secondo volume. Ogni voce, conclusa da una filmografia di venticinque titoli scelti da ogni autore, si apre con il riferimento ad un film recente del cinema italiano, perché ogni sguardo al passato non può che essere un modo per comprendere, altrimenti e meglio, il presente."" -
Lo spazio e la sua problematica
Radicato nel movimento della vita, lo spazio costruito (ordinatum) lascia posto al costruire dello spazio ordinans, spazio in azione, avvenimento di incontri, dramma nel quale gli esseri si avvicinano e tendono al noi per creare il loro io, il loro essere presso di sé. Il dibattito fenomenologico di cui Patocka è stato uno dei più felici protagonisti, ridefinisce allora tutti i termini della spazialità: centro, periferia, orientamento, casa, interno, esterno ritrovano nella vita vissuta la sorgente dinamica del loro costituirsi e inaugurano percorsi del pensiero ancora e sempre in attesa di essere attraversati. -
Visiocrazia (2014). Vol. 2
“L’uso politico dell’immagine nelle democrazie occidentali tocca una delle trasformazioni profonde della società contemporanea e degli uomini che la abitano. Il tema della visiocrazia fa emergere radici nascoste nella cultura letteraria, teologica, giuridica e tocca la questione vitale del nesso tra forza e forma della legge”. -
Premio della giustizia e dell'umanità
Composto durante l'estate del 1777 e pubblicato alla fine di ottobre dello stesso anno, vale a dire nel medesimo periodo in cui Voltaire scrisse e diede alle stampe il ""Commentaire sur l'Esprit des lois"""", il """"Prix de la justice et de l'humanité"""" costituisce l'approdo dei suoi studi legali e dei suoi interessi per i problemi della giustizia, studi e interessi dapprima sporadici e superficiali, poi, a partire dagli anni Cinquanta del Settecento, sempre più intensi e continui, fino a culminare appunto nel Prix, la più vasta e radicale delle sue opere giuridiche."" -
La teoria sociale di Spinoza
Gli articoli contenuti in questo volume rappresentano la prima raccolta dei saggi di Ferdinand Tönnies dedicati al pensiero di Spinoza. Il loro interesse è duplice. Da un lato essi illustrano il contributo del sociologo tedesco alla conoscenza del pensiero morale e politico moderno, evidenziando l'importanza del pensiero di Spinoza attraverso un'attenta lettura della sua Etica e un confronto con autori come Hobbes e Marx, oltre a rilevarne l'attualità per una teoria della democrazia. Dall'altro rendono manifesto il modo in cui la riflessione sulla filosofia di Spinoza ha influenzato la teoria sociologica dell'autore, contribuendo a definire alcuni dei suoi principali aspetti, ivi compresa la distinzione tra comunità e società. In tale duplice prospettiva, questi saggi mettono quindi in luce come la sociologia abbia rappresentato una specifica modalità d'intervento nella storia del pensiero filosofico, fornendo una riformulazione di alcuni dei concetti fondamentali della metafisica, della morale e della politica moderne. -
Pensieri sul riso. Osservazioni sulla favola delle api di Bernard Mandeville, in sei lettere
I Pensieri sul riso che qui si propongono per la prima volta in versione italiana indagano temi assai dibattuti nel secolo XVIII: il comico, l'ironia, lo humour e il wit, affrontati in termini non solo estetici, ma anche politici, sociali, addirittura fisiologici con riferimenti alla teoria delle passioni e delle emozioni. In calce si pubblicano anche le Osservazioni sulla Favola delle Api [di Bernard Mandeville], apparse sul «London Journal» nel 1724, a loro volta mai tradotte in italiano. Queste Osservazioni - nelle quali Hutcheson prende le difese del sistema morale di Lord Shaftesbury, oggetto di una dissacrante polemica da parte di Bernard Mandeville -consentono di approfondire un fondamentale momento di storia dell'Illuminismo britannico in età moderna, fra razionalismo e scetticismo, platonismo e aristotelismo, cultura classica e nuovo scientismo. -
Eros e Jus
Interface tra psicologia analitica e diritto in tema di human gender, che presenta un superamento del limite tra le due scienze e le connette, raggiungendo le idee unificanti di normalità di specie e capacità di amare esistenti in ogni persona umana. Risultano indicazioni normative al legislatore per regolamentare le vicende dei rapporti personali e patrimoniali delle coppie omosessuali sia nella convivenza che nel matrimonio. -
Quando c'erano gli intellettuali. Rileggendo «cultura popolare e marxismo»
Il volume contiene, con una nuova introduzione, una bibliografia aggiornata e ampliata e una postfazione di Tullio Seppilli, i saggi comparsi in ""Cultura popolare e marxismo"""" (Roma, 1976). Dopo la stampa delle """"Osservazioni sul folclore"""" di Antonio Gramsci, all'interno del movimento operaio, e nell'ambito del contraddittorio sviluppo delle scienze sociali allora in atto in Italia, furono pubblicati molteplici studi e interventi dedicati alla riflessione sul popolo e sulla cultura popolare con attenzione particolare, almeno fino agli anni '60, al Mezzogiorno d'Italia, alla realtà contadina, e alle condizioni e forme del suo vivere e organizzarsi. I saggi presenti nel volume testimoniano quel processo e come in seguito quel tema si legò alla documentazione delle manifestazioni popolari e di classe emergenti nell'Italia dello sviluppo industriale, e al ruolo attribuito a quella cultura da una serie di intellettuali, più o meno collegati e/o critici rispetto alle organizzazioni storiche del movimento operaio."" -
Neurocapitalismo. Mediazioni tecnologiche e linee di fuga
La mediazione tecnologica è da sempre parte integrante del rapporto degli uomini con la natura e la società ed è a sua volta una costruzione sociale continuamente traversata da conflitti e biforcazioni. L'autore ci conduce attraverso un percorso sorprendente e originale a percepire la funzione dirompente assunta dalle più attuali tecnologie nei confronti delle dinamiche culturali, antropologiche, socio-economiche e politiche. La finalità del suo scritto è di esplorare dall'interno l'inasprimento delle contraddizioni in tutti questi campi. Da un lato mostrando come la razionalità economica del Neurocapitalismo tenda a plasmare le produzioni tecnologiche del comune, come il free software, trasformandole in dispositivi di mercificazione, di controllo automatico e di gestione della crisi; dall'altro, evidenziando il ruolo crescente delle produzioni autonome e cooperative del General Intellect tramite lo sviluppo dei commons della conoscenza e degli usi alternativi e antagonisti delle nuove tecnologie. -
Come melograni. Dialogo interdisciplinare su dissociazione e persona
"In questo libro, l'esperienza della dissociazione si viene a mano a mano delineando nella sua complessità, e nelle sue metamorfosi, nelle sue camaleontiche manifestazioni, e nella sua emblematica testimonianza psicologica e umana. La dissociazione normale, o neurotica, aiuta la psichiatria a riconoscere meglio alcune strutture portanti della dissociazione psicotica, e questo libro lo dimostra: consentendoci con la magistrale archeologia, che realizza, di comprendere adombramenti di senso che nella dissociazione psicotica non si manifestano con analoga evidenza. I diversi testi concorrono insomma a costruire un libro dalle grandi prospettive ermeneutiche, e dalle molteplici occasioni di riflessione, e di rimeditazione, su di una esperienza di così radicale importanza psicologica, psicopatologica e antropologica"""". (dalla prefazione di Eugenio Borgna" -
Maschi discriminati
Quella delle donne è stata l'unica rivoluzione del secolo scorso, è sperabile che nel nuovo avvenga quella dei maschi. I cambiamenti nei rapporti fra i sessi, generati dalle molte battaglie femminili, incidono inevitabilmente sul cammino degli uomini. Le donne si sono fatte sempre più determinate e i maschi sempre più fragili e, dinanzi al rischio di perdere il loro storico ruolo di dominio, può accadere che si facciano violenti, ma soprattutto che siano restii a cedere un potere che sentono ""dovuto"""", quasi per legge naturale. Molti uomini stanno comunque tentando di prendersi la libertà di rinnovarsi. Libertà di essere e di mostrarsi sensibili, di essere padri fino in fondo senza sentirsi sminuiti dal lavoro di cura, di amare senza dominare, di riconoscere se stessi al di fuori degli stereotipi della virilità da prestazione o del sesso comprato. Il libro propone un diverso punto di vista e invita a cercare una nuova identità, variegata e mobile, in grado di scoprire il proprio lato femminile e un diverso modo possibile di essere uomini. Oggi molti uomini tentano di inventare il proprio cambiamento, il proprio modo di essere padri, il proprio rapporto col lavoro, l'incontro con la sessualità. Spesso questo cambiamento resta invisibile e dimentica che anche gli uomini piangono."" -
L' onda mediale. Le nuove immagini nell'epoca della società visuale
Questo volume segna la tappa conclusiva di una tetralogia dedicata alle illusioni e agli inganni che vengono prodotti dalle nuove immagini fotografia, cinema, televisione e video - le quali recuperano, riformulano e innovano quelli resi dalle forme classiche di rappresentazione. Studiando le origini della ""farsa"""" dell'immagine, riprendendo il termine usato da Ortega y Gasset, rivolgendo in particolare l'attenzione al Barocco, periodo fecondo di teorizzazioni e pratiche di illusioni e svelamenti, per poi confrontarsi con Mario Missiroli per un raffronto tra le teorie estetiche indagate e la pratica artistica di uno dei più importanti registi italiani del Novecento, si è giunti, in questa quarta fase, all'analisi di ciò che riescono a produrre i mass media e i new media. Così, pur riconoscendo i legami che sussistono tra le due tipologie di immagini, quelle nuove e quelle classiche, si sono messe in evidenza le differenze che le separano, e sono state analizzate le peculiarità dei nuovi mezzi di rappresentazione che, grazie al susseguirsi delle innovazioni tecnologiche, riescono a produrre la sensazione sempre più suggestiva di una presentazione della realtà e di un'onda mediale che travolge lo spettatore e lo trasporta in uno spaesante perfetto doppio del reale. E contro tale fenomeno, ancora una volta, il pensiero e l'arte della modernità risulteranno le armi più efficaci per non soggiacere e per far rimanere vigile la nostra coscienza critica."" -
Etica per una Repubblica
In uno stato repubblicano innanzi tutto dovrebbero venire la res publica e gli scopi da essa perseguiti, i primi dei quali interessano e coinvolgono la comunità generale e non singoli individui o loro gruppi o associazioni. È da tale premessa, ovvia ma anche per questo troppo spesso tralasciata, che prende avvio la ricerca dei possibili contenuti - un codice comportamentale - di un'etica pubblica repubblicana: un'etica capace di orientare rettamente il legislatore, il governante, i cittadini tutte le volte in cui si tratti, nei diversi ruoli, di compiere delle scelte che, incidendo sulla res publica e sulla convivenza pacifica e civile che in essa si deve realizzare, dovranno essere sempre rispettose della sovranità popolare e capaci di coordinare effettivamente, e utilmente, gli interessi particolari con l'interesse generale. -
Dal pensiero critico. Filosofie e concetti per il tempo presente
"I concetti non sono già fatti, non stanno ad aspettarci come fossero corpi celesti. Non c'è un cielo per i concetti; devono essere inventati, fabbricati o piuttosto creati e non sarebbero nulla senza la firma di coloro che li creano"""". È forse questo pensiero di Deleuze e Guattari a tracciare nel modo migliore la rotta degli eterogenei saggi che compongono questo libro, nel quale si affrontano alcuni dei principali problemi posti dal pensiero critico contemporaneo. Nelle filosofie e nei concetti di Walter Benjamin, Gilles Deleuze, Guy Debord, Michel Foucault, Antonio Gramsci, Felix Guattari, gli operaisti italiani, Karl Marx, Alfred Sohn-Rethel, e altri intercessori, non si tratta, però, di ricercare un tesoro segreto attualizzabile in presa diretta nel tempo presente, perché quei concetti e quelle filosofie rappresentano risposte contestualizzate a sfide storicamente determinate. Tuttavia, la società del capitale e della merce conserva ed espande la propria capacità egemonica; approfondisce le contraddizioni relative al dominio dell'uomo sull'uomo, dell'uomo sulla natura e dell'uomo su se stesso, oltre che le persistenti gerarchie di classe, di genere e di """"razza"""". I testi del volume si concentrano allora sul modo in cui i grandi pensatori affrontati sono stati capaci di concettualizzare alcuni tra i problemi decisivi della modernità capitalistica..." -
Guy Debord un filosofo sovversivo. Per una critica radicale della civiltà dello spettacolo e la rivolta della gioia dell'internazionale situazionista
La scrittura di questo pamphlet sulla filosofia sovversiva di Guy Debord e l'Internazionale Situazionista è composta secondo la strategia del ragno: molti sono i fili, i ritorni, le citazioni di altri nostri studi sulla bandiglia situazionista che qui abbiamo ripreso, rovesciato, détournato. L'architettura comunicazionale è quella del motto di spirito, del witz, del calembour... a memoria di ubriaco non si era vista tanta insolenza espressiva se non nelle opere di Villon, Rebelais, Céline e negli atti concreti della Banda Bonnot. Sovente il linguaggio, le metafore, le allusioni non escono dal vocabolario, ma sono ripresi dalla strada. Del resto - come sosteneva Debord i gitani, gli indiani d'America, gli anarca... considerano a ragione che la verità non vada mai detta se non nella propria lingua, perché in quella del nemico regna la menzogna. -
La pena di morte nella letteratura
Alla base del presente studio c'è l'idea che l'abolizione della pena di morte sia stata avvertita prima nel campo letterario e artistico e dopo sul piano della scienza giuridica, essendo la vita umana stata consegnata alla pietà degli uomini e solo successivamente affidata alla fredda logica formale. Nella prima parte sono trattati alcuni aspetti giuridici e filosofici delle teorie della pena di morte e della sua abolizione, resi ancora più inquietanti dall'ansia civile di una lettera di Pietro Ingrao e da altre - inedite - di condannati, del braccio della morte. Nella seconda parte, anche nella necessaria prospettiva antropologica del problema, è analizzata la produzione letteraria di vari autori, come Hugo, Dostoevskij, Tolstoj, Camus e Sciascia. Così, il profilo dei personaggi, la descrizione delle emozioni e degli affetti più intensi della loro vita, fanno apparire l'assurdità della colpa e l'inesorabilità della pena come la strada che conduce all'abisso della disperazione.